Dello Scompiglio assemblaggi provvisori #3
GENNAIO / GIUGNO
2017
Te r r a e F o r e s t a , C u l t u r a , C u c i n a
assemblaggi provvisori una stagione multidisciplinare ed eterogenea incentrata sull’individualità in relazione e/o in conflitto con il genere performance / concerti / installazioni / mostre incontri / laboratori e teatro ragazzi L’Associazione Culturale Dello Scompiglio presenta Assemblaggi Provvisori: mostre, installazioni, performance, concerti, incontri, teatro ragazzi e laboratori, incentrati sull’individualità in relazione e/o in conflitto con il genere e sull’assenza di causalità e coincidenza tra il sesso biologico, la mascolinità-femminilità e l’orientamento sessuale. La programmazione, che raccoglie anche i progetti vincitori del bando internazionale, indetto a gennaio 2015 e rivolto a tutti gli artisti in ogni declinazione e ibridazione delle arti, si sviluppa da marzo 2016 fino a giugno 2017. In che modo le convenzioni, le costruzioni sociali e culturali interferiscono con l’identità? Fino a che punto la tradizione, gli stereotipi del linguaggio, dell’educazione, dei gesti, dello stile, dei costumi o degli approcci influenzano e forse mascherano chi siamo, come ci presentiamo, che tipo di relazione instauriamo con l’altro e che ruolo ricopriamo nella società? Come possiamo scompigliare questi stereotipi o creare linguaggi che trascendano la dicotomia maschile/femminile e l’atto stesso della rappresentazione? Assemblaggi Provvisori è un tentativo di instaurare il senso del dubbio, di rinunciare alla sicurezza dell’appartenenza e di agevolare il movimento tra le diverse tonalità e i diversi cromatismi, attraverso progetti e appuntamenti che potranno mettere a fuoco aspetti socio-culturali, antropologici, biografici e autobiografici.
GENNAIO SABATO
28
INSTALLAZIONE
SPE DALLE ORE 10.30
Camera #4 - Il Naufragio
FEBBRAIO DOMENICA
5
Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman
SPE DALLE ORE 10.30
SAB-DOM
SABATO 11
proiezione del documentario alla presenza delle autrici
performance per uno spettatore INCONTRO
SPE ORE 10.30-12.30 e ORE 15.00-17.00
PERFORMANCE
Interrogare e scardinare il naturale: l’eresia degli studi di genere
SPE ORE 19.30
Francesco Michele Laterza
ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO
a cura di Luca Greco
Associazione Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano
Princesa e Caffariello Voci, tradimenti, rivelazioni musica di Stefano Cucci DOMENICA
29
PERFORMANCE
SPE DALLE ORE 10.30
Dynamis
iD
performance per uno spettatore INCONTRO
SPE ORE 10.30-12.30
Interrogare e scardinare il naturale: l’eresia degli studi di genere a cura di Luca Greco INSTALLAZIONE
Afterall
VIDEO
SPE ORE 17.00
Le lesbiche non esistono
iD
SPE ORE 21.00
Dentro di me una piccola anatomia infantile
11-12 Laura Landi e Giovanna Selis
Dynamis
CONCERTO
Cà Luogo d’Arte
età consigliata: dai 3 anni
accessibile un visitatore alla volta fino al 25 giugno PERFORMANCE
TEATRO RAGAZZI
SPE ORE 15.30 e ORE 17.00
DOMENICA
19
TEATRO RAGAZZI
SPE ORE 15.30 e ORE 17.00
Il Teatro delle Quisquilie
Piratesse
età consigliata: dai 4 anni SAB-DOM
PERFORMANCE
SPE ORE 17.30 E ORE 21.00
25-26 Fosca
Rattingan Glumphoboo_trilogia liberamente ispirato al romanzo “Orlando” di Virginia Woolf performance itinerante in 3 studi per 30 spettatori XVI-XVII, XVII e XIX-XX sec. PERFORMANCE
SPE ORE 19.30
Effetto Collaterale Collettivo ONOMA
.:Walter_Wendy .Carlos:.
appunti sonori per tras-formare
Lacuna finissage
MOSTRA
Marcello Bonfanti
Beautiful Men finissage
consigliato ad un pubblico adulto
SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Riapertura dal 12 gennaio 2017 giovedì-domenica, ore 14.00-18.00 sono visitabili Lacuna di Afterall Beautiful Men di Marcello Bonfanti
MARZO DOMENICA
5
TEATRO RAGAZZI
SPE ORE 15.30 e ORE 17.00
Kinkaleri
Butterfly
APRILE SABATO
1
età consigliata: dai 6-7 anni SAB-DOM
PERFORMANCE
SPE ORE 19.30
11-12 Compagnia Hùrum Teatro
Concerto per corpi in rivolta
DOMENICA
2
19
Compagnia Stilema
I brutti anatroccoli
età consigliata: dai 3 ai 10 anni SABATO
25
MOSTRA
SPE ORE 18.00
Teresa Margolles mostra personale
a cura di Francesca Guerisoli e Angel Moya Garcia fino al 25 giugno 2017 VIDEO INSTALLAZIONE
SPE ORE 18.00
Cecilia Bertoni
round midnight / ritratti fino al 25 giugno 2017 PERFORMANCE
SPE ORE 21.00
Théâtre Variable n°2
There is no certainty no, it’s difficult nowadays to be sure of something DOMENICA
26
PERFORMANCE
SPE ORE 19.30
Théâtre Variable n°2
There is no certainty no, it’s difficult nowadays to be sure of something
Ma il cielo è sempre più blu TEATRO RAGAZZI
SPE ORE 15.30 e ORE 17.00
Teatro dell’Orsa
C’era una volta un re... No! C’era una volta una principessa età consigliata: dai 5 anni
TEATRO RAGAZZI
SPE ORE 15.30 e ORE 17.00
Alessandra Ghimenti fino al 21 maggio 2017
spettacolo musicale-teatrodanza DOMENICA
VIDEO
SPE ORE 14.00-18.00
SAB-DOM
8-9
SABATO
22
PERFORMANCE
SPE ORE 19.30
Cie Nom d’Un Bouc !
L’Ambigu
CONCERTO
SPE ORE 21.00
Aphrodite Omaggio a Giorgio Battistelli Laura Catrani Patrizia Radici Giovanni Trovalusci Ars Ludi Erasmo Gaudimonte musiche di Giorgio Battistelli
MAGGIO SABATO
6
INCONTRO
SPE ORE 10.00-13.00
Mattinata dedicata a insegnanti, educatori ed educatrici, maestre e maestri sul tema delle differenze di genere VIDEO
SPE ORE 16.00
GIUGNO SAB-DOM
3-4
SABATO
17
Ma il cielo è sempre più blu
Rosaceleste
musiche di Joni Mitchell e Claudio Monteverdi
Irene Biemmi e Daniela Morozzi conferenza-spettacolo TEATRO RAGAZZI
SPE ORE 17.00
Aline Nari
Il colore rosa
spettacolo per ragazzi e famiglie età consigliata: 6-12 anni
20
Il combattimento di Tancredi e Clorinda
SPE ORE 18.30
PERFORMANCE
SABATO
CONCERTO
SPE e TENUTA DELLO SCOMPIGLIO DALLE ORE 19.00
Manuela Custer Marialucia Carones Antonio Caggiano Limes Ensemble
proiezione alla presenza dell’autrice
7
Minni.Quadri.Rizos
TakenForGranted
Alessandra Ghimenti
DOMENICA
PERFORMANCE
SPE SABATO ORE 21.00 DOMENICA ORE 19.30
CONCERTO
SPE ORE 21.00
LUN-VEN
12-30
CAMPO ESTIVO RAGAZZI
TENUTA DELLO SCOMPIGLIO ORE 8.30-17.30
Campo Dello Scompiglio 12-16 giugno 19-23 giugno 26-30 giugno
età consigliata: 6-10 anni e 11-13 anni
Alessandro Carbonare clarinet trio
Il “Genere” musicale nelle varie epoche
musiche di Wolfgang Amadeus Mozart Francis Poulenc, Chick Corea, Ernesto Nazareth, Egberto Gismonti, Hermeto Pascoal
la programmazione potrebbe subire variazioni informazioni complete e aggiornamenti su programmi e orari consigliato ad un pubblico adulto
delloscompiglio.org
SABATO
28 GENNAIO FINO AL 25 GIUGNO 2017
DALLE ORE 10.30 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Camera #4 - Il Naufragio
di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman inaugurazione sabato 28 gennaio 2017 installazione accessibile un visitatore alla volta
L’installazione Camera #4 – Il Naufragio indaga sull’imposizione, attraverso l’educazione, della dicotomia tradizionale tra maschile e femminile, sulle ferite che essa crea e che restano aperte e sulla manipolazione alla quale ognuno di noi è sottoposto, provando a sovvertire l’esperienza dell’impossibilità dell’uomo di superare ogni situazione-limite. Situazioni intese come dei muri, nel pensiero di Karl Jaspers, contro cui l’uomo urta, sbatte e naufraga inevitabilmente senza possibilità di attuare un superamento, situazioni che non può modificare, ma solo portare a chiarezza. Una grande installazione ambientale, in cui uno strato spesso di sabbia ricopre tutto il pavimento della stanza, si infiltra nelle stratigrafie e nelle fessure che si celano nel limite che divide le due categorie di maschile e femminile. I passi sono inevitabilmente rallentati e al visitatore si svelano alcuni elementi che mettono in discussione le certezze a cui la tradizione lo ha abituato. Strumenti chirurgici e oggetti di misurazione dilapidati e in disuso. Alcuni quaderni disposti su dei vetusti carrelli medici. Un grande lenzuolo ricamato e bruciato in cui i colori rosa e azzurro si dispongono come schiere ordinate, per poi dissolversi gradualmente in un paesaggio sconfinato. Una serie di video in cui una mano divarica e sutura, in modo reiterativo e alternato, le ferite di una tela. Tutti questi elementi vengono contenuti fra le pareti carbonizzate della sala, in netto contrasto con il soffitto azzurro che li sovrasta, creando un’atmosfera estraniante e sospesa in un tempo che non è quello che ci appartiene. Un naufragio in cui le prospettive si modificano attraverso oggetti sonori diramati sullo spazio. Un naufragio delle contrapposizioni radicate in cui le gradazioni si moltiplicano, si espandono e si diluiscono rovesciando ogni paradigma consolidato. “Il genere deve essere costantemente riaffermato e pubblicamente esposto, attraverso l’interpretazione ripetuta di determinati atti in conformità con le norme culturali (essendo esse stesse costruzioni storiche e sociali e quindi variabili) che definiscono ’mascolinità’ e ’femminilità’”. Deborah Cameron
L’installazione Camera #4 – Il Naufragio continua un percorso, iniziato nel 2011, con una seconda tappa realizzata nel 2012 e una terza nel 2014, in cui due donne si sono interrogate sulle loro identità, sulle loro paure e sulla loro solitudine.
immagine di Cecilia Bertoni
SABATO-DOMENICA
28-29 GENNAIO
DALLE ORE 10.30 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Dynamis
iD
performance per uno spettatore progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
ideazione e realizzazione di Dynamis progetto visivo e comunicazione Co-Co
produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio e Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica Dell’Attore
La nostra identità è legalmente definita da un documento (Identity Document) che ne stabilisce le caratteristiche accettabili e ufficiali. Introdotta durante il ventennio fascista, la Carta d’Identità rientrava tra le “disposizioni relative alle persone pericolose per la società”. La sua principale funzione è rimasta quella di agevolare la Pubblica Sicurezza nell’immediata identificazione degli individui, ma è chiaro che, per sua natura, traccia delle linee generalizzate di definizione dei tipi umani, per forza di cose esigue e di superficie. Il limite dello strumento si impone, nel nostro paese, in più casi. Per le seconde generazioni (figli di immigrati nati in Italia) la questione identitaria ufficiale si arrovella ancora nel dibattito tra ius soli e ius sanguinis. Se parliamo di identità di genere, per chi non trova corrispondenza nel genere percepito come proprio e quello assegnato alla nascita, il cambio nome sui documenti può avvenire di fatto solo dopo la riassegnazione chirurgica del sesso, per quanto la legge stabilisca altro. Variando il pretesto, iD studia la percezione epidermica dell’imbarazzo, la reazione fisica ed emotiva di fronte a un altro essere umano, un’istituzione, un contesto, che non riconosce la mia identità o mi identifica per un suo solo aspetto. Il meccanismo performativo, rivolto a un solo spettatore alla volta, mette in relazione identità diverse per indagare il disagio causato dal pregiudizio verso lo straniero, inteso semanticamente come ciò che non si conosce, e si apre ad un più ampio interrogativo sulla definizione di identità individuale.
SABATO-DOMENICA
28-29 GENNAIO
SABATO: ORE 10.30-12.30 e 15.00-17.00 DOMENICA: ORE 10.30-12.30 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Interrogare e scardinare il naturale: l’eresia degli studi di genere Gli interventi di questo ciclo sono strettamente legati a una serie di dibattiti che hanno attraversato le attualità politiche degli ultimi anni: omogenitorialità, matrimonio tra persone dello stesso sesso, lavoro sessuale/prostituzione, nazionalismo sessuale... Le/I conferenzier* ci aiuteranno a capire in che modo il genere ci permette di ripensare il politico e di porre al centro dell’attenzione i processi volti alla costituzione del “normale”, del “mostruoso” e dell’“eretico”. Le giornate di gennaio chiuderanno il ciclo delle conferenze iniziato in marzo del 2016.
SABATO 28 GENNAIO
ORE 10.30-12.30
Luca Greco
Université Sorbonne Nouvelle - Paris III
Presentazione delle due giornate Sara Garbagnoli
Université Sorbonne Nouvelle - Paris III
L’eresia del genere: sugli usi sociali di un concetto femminista Emanuela Abbatecola Università degli Studi di Genova
Sessualità di genere. Linguaggi, maschilità in scena e altre gabbie ORE 15.00-17.00
Gianfranco Rebucini EHESS – École des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Paris
Il sesso della nazione: omosessualità e processi di normalizzazione culturale
DOMENICA 29 GENNAIO ORE 10.30-12.30
Tavola rotonda Moderatrice
Sandra Burchi
Ricercatrice indipendente
SABATO
28 GENNAIO
ORE 21.00 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Associazione Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano
Princesa e Caffariello Voci, tradimenti, rivelazioni
ballata per voce pop, contraltista, ottetto vocale, fisarmonica ed ensemble strumentale Antonio Faieta voce pop Raffaele Schiavo controtenore Coro Petrassi ottetto Cornelia Dupré e Keiko Morikawa soprani Elisa Maiorano e Ornella Scocca alti Renato Moro e Leonardo Trinciarelli tenori David Ravignani e Andrea Tulli baritoni Francesco Gesualdi fisarmonica Antonio Caggiano percussioni Pentarte ensemble Fabio Sepe clarinetto Guglielmo Cetto sax Luca Lupi chitarra Massimiliano Favella contrabbasso Stefano Cucci direttore musica di Stefano Cucci testi e regia di Antonio Faieta coroliricosinfonicoromano.it organizzazione: Elisa Maiorano direzione, Ornella Scocca segreteria
Princesa e Caffariello: tradimenti e rivelazioni nelle voci di una transgender dei giorni nostri e di un sopranista castrato del XVIII secolo. La voce di Princesa “tradisce” il raggiungimento del suo obiettivo: la trasformazione del proprio corpo. La voce di Caffariello “rivela” tutta la sua intrinseca caratteristica di voce femminile in un corpo maschile. Lo spunto è dato da una canzone di Fabrizio De Andrè e di Ivano Fossati: Princesa, a sua volta tratta dall’omonima biografia di Fernanda Farias e Maurizio Jannelli. La sua voce si intreccia con quella di Gaetano Majorano detto il Caffariello. Nella costruzione della ballata, la melodia originaria è la cellula germinale da cui scaturiscono momenti più intensi e lirici alternati a elementi di indeterminazione o di casualità. La melodia originale compare solo in apertura dopo il parlato del coro, archetipo da cui prende avvio l’elaborazione compositiva che tratterà voci e strumenti come autentici personaggi di una pièce teatrale. La voce pop ed il sopranista si innestano l’una nell’altro attraverso citazioni tratte dal repertorio virtuosistico del ’700. Il Coro ha la funzione di una sorta di “storico”, articolando lo svolgimento drammaturgico del testo e creando piccoli siparietti armonici tra una sezione e l’altra. direzione artistica Antonio Caggiano
DOMENICA
29 GENNAIO
DALLE ORE 14.00 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
FINISSAGE
Afterall
Lacuna progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
Da sempre interessati agli sfasamenti di senso generati dalla traduzione di uno stesso segno in un differente linguaggio, il progetto Lacuna rappresenta un nuovo tessuto reale su cui applicare un dispositivo interpretativo da noi concepito mediante la reiterazione pedissequa della scrittura, attraverso la performance privata, lo spostamento della comprensione a un tempo e a un luogo differente rispetto al qui e ora, all’installazione finale fatta di piani sovrapposti e intersecanti, di rifrazioni, ostacoli. Lacuna nasce dall’interpretazione di un movente, pratico e simbolico, di attestazione dicotomica d’appartenenza a un genere, nel modo in cui lo è l’attribuzione del nome proprio di persona. Lo studio sull’edificazione dell’identità di genere scaturita dall’attribuzione del nome, inteso come fondamento a priori dell’individuo, si radica nel progetto Lacuna nell’analisi di un prodotto storico, sociale e culturale come lo è la Ruota degli esposti della Basilica della SS. Annunziata Maggiore di Napoli, luogo in cui i neonati venivano abbandonati. La nostra ricerca parte dall’azzeramento totale della concordanza a un genere, nella precisa volontà di ripensare a un annullamento assoluto della propria individualità, offrendo nuove definizioni possibili e nuove storie da scrivere. Lacuna, intesa come omissione intenzionale, desidera stabilire l’esistenza di una totalità più grande. Si ringrazia il Servizio Archivi Storici e Biblioteche Comunali. Comune di Napoli. In particolare il dott. Tommaso Lomonaco e la dott.ssa Giuliana Buonaurio, Comune di Napoli, Archivio Storico Municipale (ASMuN) – Archivio della Real Casa Santa dell’Annunziata, Napoli.
Marcello Bonfanti
Beautiful Men progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
Maschio o femmina? Natura o cultura? Scelta o destino? Il confine tra maschile e femminile è un dato certo, un bisogno intimo o una convenzione sociale? Sono queste le domande sollevate da Beautiful Men. Un racconto visivo di un viaggio in quattro Paesi di tre continenti diversi, Cuba, Cina, Tonga e Indonesia, alla scoperta intima di una dinamica universale: l’affermazione di un’identità di genere diversa da quella biologica. Il viaggio comincia a Cuba, nelle stanze segrete di San Isidro, un quartiere popolare di L’Avana dove gli uomini, come crisalidi, si trasformano in donne. Il percorso prosegue in Cina, nei backstage dei cabaret gay di Pechino. Lo sguardo dell’autore indaga, inoltre, la secolare tradizione dei Fakaleiti polinesiani, considerati il terzo sesso delle Isole Tonga. Infine Marcello Bonfanti racconta le ultime Bissu dell’isola di Sulawesi, in Indonesia, dove l’etnia dei Bugis ha mantenuto viva la tradizione dei 5 sessi. Il peso delle convenzioni vacilla nel progetto fotografico, che ci traghetta nell’inconscio dei protagonisti, dove la psiche prevale sulla biologia e trasforma il maschile in femminile. In questo processo, l’abito non ha solo un senso pratico ed estetico, ma diventa simbolo di affermazione identitaria. Un processo che stride rispetto all’idea di una norma biologica, messa in dubbio da queste immagini che la fanno apparire come una semplice aspettativa e non come qualcosa di universalmente valido. consigliato ad un pubblico adulto
SABATO-DOMENICA
11-12 FEBBRAIO
ORE 17.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Laura Landi e Giovanna Selis
Le lesbiche non esistono progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
SABATO 11 FEBBRAIO proiezione del documentario alla presenza delle autrici
regia Laura Landi, Giovanna Selis direzione fotografia Laura Landi, Giovanna Selis montaggio Laura Landi, Giovanna Selis post-produzione Sara Bargiacchi illustrazioni Francesca Bolis voce narrante animazione Sirya Frizza cast Francesca Francioni, Cristina Tudos,
Agnese Roversi, Francesca Longhini, Clea Yoshimi Bellanti, Marina Bellanti, Clea Giannechini, Carolina Canalle, Elena Mercalli, Maria Lo Re, Eleonora Luciotto, Flaminia P. Mancinelli, Marinella Zetti, Chiara Mazzetti, Giulia Naitza, Laura Micieli, Antonella Ninni, Serena C. Perfumi, Le Brugole: Annagaia Marchioro e Roberta De Stefano
“Luca è un nostro caro amico. Ed è gay. Come succede tra amici a volte litighiamo e il più delle volte terminiamo queste liti ridendo. Tra l’inizio delle nostre discussioni e la risata finale riusciamo a rintracciare mediamente 6 o 7 modi diversi - e non sempre gentili - di appellare Luca specificatamente per il suo orientamento sessuale. Ma se al posto di Luca ci fosse Marta, anche lei nostra amica ed omosessuale, quanti modi riuscireste a trovare per insultarla? È ovvio che questa è una provocazione: Marta e Luca sono personaggi immaginari e non è nostra abitudine denigrare nessuno. Quello che invece è vero e lampante è che per insultare Marta siamo a corto di offese. Pensate che questo sia un bene? Noi ci abbiamo riflettuto a lungo. E abbiamo capito di no. Perché se Luca sarà spesso alle prese con l’aggressività verbale e la violenza fisica, Marta addirittura non esiste." (Laura Landi e Giovanna Selis) Il documentario, che nasce da una produzione dal basso, costruita grazie al contributo della rete e curata dalle due giovani film-maker toscane, s’interroga sulla visibilità delle lesbiche in Italia. Prendendo avvio da un titolo provocatorio, le registe analizzano un genere di omofobia che comincia con la negazione. Convinte che l’invisibilità sia una forma di discriminazione più subdola e potente di molti falsi stereotipi, le registe hanno deciso di intervistare quel mondo oscuro, per poterlo raccontare con un linguaggio comprensibile a un pubblico omosessuale e non.
SABATO-DOMENICA
11-12 FEBBRAIO
ORE 19.30 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Francesco Michele Laterza
ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori ideazione di Francesco Michele Laterza di e con Simone Evangelisti, Francesco Michele Laterza, Fabio Pagano, Sandro Pivotti suono Danilo Valsecchi disegno luci Gianni Staropoli dramaturg Emanuela De Cecco supporto alla visione Isabella Mongelli produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio
promosso e sostenuto da Anghiari Dance Hub realizzato con il sostegno di Sosta Palmizi e di Kilowatt tutto l’anno, Corsia Of Perugia
“ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO è una riflessione sulle modalità di costruzione e decostruzione di un’identità maschile. Nel titolo, la traduzione di una condizione sempre in bilico tra la vicinanza e la lontananza dallo stereotipo di una visione normalizzatrice e allo stesso tempo da una dimensione di intima percezione di se stessi. Se il gender non è che un effetto dell’intreccio delle rappresentazioni che emanano dai diversi meccanismi istituzionali e culturali, allora forse è possibile tradurlo in un dispositivo scenico di perpetuo attraversamento di nuclei performativi diversi per contenuto e forma linguistica. Lavoriamo con materiali ready-made, discorsi e gesti rubati alla realtà, personaggi fissati nella memoria dai tempi dell’infanzia, racconti personali, stralci di libri e giornali. Con l’intento di costruire una scrittura di scena aperta e in continuo divenire, basata su un’idea di collage che ci consenta di rimescolare liberamente gli elementi fino alle soglie dell’irreale e dell’assurdo. Entrare, uscire e strabordare a piacimento dai ruoli per sconsacrarli. E così rivelare la fragilità delle definizioni, la comicità e la tragicità delle costrizioni, la verità delle fughe e quello spazio di grande umanità tra l’essere e il voler apparire. Fluttuare su un filo sottile in bilico tra verità e rappresentazione, definizione e in-definizione, azione e contemplazione per ri-tracciare ed esorcizzare con libertà i confini della nostra identità.” (Francesco Michele Laterza)
SABATO-DOMENICA
25-26 FEBBRAIO
ORE 17.30 E ORE 21.00 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Fosca
Rattingan Glumphoboo_trilogia liberamente ispirato al romanzo “Orlando” di Virginia Woolf performance itinerante in 3 studi per 30 spettatori XVI-XVII, XVII e XIX-XX sec. progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
ph: Luca Del Pia
ideazione e regia di Caterina Poggesi con Laura Dondoli costumi Laura Dondoli e Caterina Poggesi musiche e cura del suono Matteo Bennici editing audio Spartaco Cortesi e Matteo Bennici video Maria Pecchioli
Si rimane attoniti di fronte alla contemporaneità di un testo come l’Orlando di Virginia Woolf. La storia si regge su un paradosso archetipico, ovvero la possibilità di vivere un tempo inumano, quasi eterno, attraverso i secoli, cambiando dallo stato di uomo a quello di donna. Vari incontri e vicissitudini si alternano fra i boschi fisici e simbolici di un vissuto di accadimenti silenti e dilatati. Il paradosso di questa impossibile trasmigrazione temporale diventa solitudine assoluta, quanto la trasformazione di genere, che diviene visione anch’essa assoluta. Sono le pieghe di questa intimità che intessono una narrazione sempre in bilico tra il cambiamento e la permanenza, che si espone allo sguardo. Il romanzo della Woolf è reinterpretato e restituito in una forma itinerante volutamente frammentaria, dove l’unico elemento che ritorna è la figura androgina di Orlando, nelle sue metamorfosi storiche e oniriche. Fosca è una rete in continua definizione che mira a creare spazi di indagine e riflessione nella cultura contemporanea attraverso creazioni nell’ambito delle arti performative e visive, laboratori, eventi, momenti di studio, mostre, pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche.
SABATO-DOMENICA
25-26 FEBBRAIO
ORE 19.30 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Effetto Collaterale - Collettivo ONOMA
.:Walter_Wendy .Carlos:. appunti sonori per tras-formare progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori con Valerio Chellini e Laura Rossi regia e drammaturgia Francesca Talozzi musiche W./W. Carlos introduzione all’ascolto Tiziano Rosselli ambiente virtuale Michele Fiaschi traduzioni dall’inglese Silvia Rosa foto di scena Arianna Iacono con la collaborazione del progetto Archivi della Storia e della Memoria LGBTQ
Dove si colloca il confine maschio/femmina? Quanto, come e in che modo i due termini ci identificano? Con quali strumenti scenici e con quali linguaggi possiamo tentare una esplorazione che ci conduca a ri-codificare i due termini nella costruzione delle proprie identità? Abbiamo scelto di farlo raccontandovi la storia di Walter/Wendy Carlos: espert* musicista, compositrice di musica elettronica e collaboratrice di Kubrik in Arancia Meccanica, considerata un* dei massim* esponenti del panorama della composizione extramusicale creata con sintetizzatore moog. Walter deciderà, nel 1972, di cambiare sesso e di diventare Wendy: di questa sua fondamentale esperienza di vita lascerà testimonianza in una lunga intervista rilasciata al direttore di Playboy nel 1979. Con estrema lucidità Wendy parla di sé e del suo essere ‘femmina’ e della importanza profonda della sua passione per la composizione extramusicale, considerata territorio aperto alle sperimentazioni, libero da regole, e dove poter ‘giocare’ la complessità della sua identità. ‘Assemblando provvisoriamente’ linguaggi visivi, scenici e sonori cercheremo insieme, attraverso la nostra presenza e corporeità e attraverso le nostre storie di ‘maschi e di femmine’, un luogo altro, un uni-versum dove nessuna identità si debba appiattire sull’altra ma anzi si arricchisca dell’altra, finalmente privat* di confini e frontiere da difendere e/o superare.
ph: Arianna Iacono
consigliato ad un pubblico adulto
SABATO-DOMENICA
11-12 MARZO
ORE 19.30 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Compagnia HùRum Teatro
Concerto per corpi in rivolta spettacolo musicale-teatrodanza in collaborazione con MusicaEuropaOng
progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
ideazione e regia di Silvia Giorgi musiche di Pepa Plumes Paillettes Camilla Dell’Agnola e Franco Heera Carol performer Francesca Palombo (Pepa) voce, ukulele, fisarmonica, glockenspiel Daniele Ercoli (Plumes) contrabbasso, bombardino Emiliano Maiorani (Paiettes) chitarra, ukulele, glockenspiel Demian Battisti scene HùRumTeatro costumi Francesco Cerra lightdesigner Fabrizia Di Stefano, Monica Micheli consulenza
Si parte dalla costruzione del genere come atto performativo, recita creduta reale, dove i corpi sono educati all’addestramento, dove gli abiti stessi da sposi insegnano le regole da seguire per essere conformi. Le azioni si manifestano come rituali, dalla ripetizione alla noia. Con un tuffo umoristico si irrompe nella possibilità del riconoscimento dell’altro attraverso una grottesca ricostruzione di ruoli, dove la libertà provocatoria di espressione rompe con l’illusione. Con un irriverente scambio d’abiti e costruzione di nuovi immaginari ci ritroviamo nello scenario della drag queen e del drag king. La fine di un canto, la sala che chiude il suo sipario nella notte, la fragilità saranno il ponte per il passaggio successivo, aprendo così lo spazio alla vulnerabilità dei corpi, corpi che cercano riparo, che desiderano, fino a trasformarsi in alberi, uccelli, animali e poi in presenze sospese nelle moltiplicazioni di mutamento, identità fluide, molteplici, dai confini aperti. La musica accompagnerà il percorso degli attori, ponendosi in sintonia o in contrasto, e gli stessi musicisti ne faranno parte come corpi poetici, alla ricerca loro stessi di nuovi linguaggi.
SABATO
25 MARZO
FINO AL 25 GIUGNO 2017
DALLE ORE 18.00 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Teresa Margolles mostra personale
a cura di Francesca Guerisoli e Angel Moya Garcia
inaugurazione sabato 25 marzo 2017 Teresa Margolles (1963, Culiacán, Sinaloa, Messico) è un’artista visiva che esamina le cause e le conseguenze sociali della morte, della distruzione e della guerra civile. L’artista è nota per la creazione di opere d’arte che si concentrano sui temi della violenza, del genere, della povertà e dell’alienazione, per l’esposizione dell’ordine sociale ed economico che rende normali determinate morti violente, per il suo coraggio e per la sua integrità nel trasgredire le convenzioni sociali e artistiche e per dire la verità al potere attraverso la divulgazione pubblica della complicità del governo nella violenza e nel produrre povertà, non solo in Messico, ma in tutto il mondo. Attraverso il collettivo SEMEFO (Servicio Médico Forense), fondato a Città del Messico nel 1990 e attivo per un decennio, e come firma singola, Margolles è tra le artiste messicane che più hanno trattato il tema della brutalità della guerra tra narcotrafficanti e forze dell’ordine nella Repubblica federale del Messico, realizzando opere dalle quali emerge una ferma condanna alla violenza e a ciò che essa produce nelle famiglie delle vittime, nelle comunità e nelle città. L’artista ha sviluppato un linguaggio personale parlando in nome di soggetti silenziosi e di vittime definite come “danni collaterali”, spesso parte di statistiche senza nome. Sottili e seducenti, le opere di Teresa Margolles offrono inizialmente una piacevole esperienza estetica, ma presto diventano qualcos’altro. Un esempio paradigmatico è stata la mostra personale ¿De qué otra cosa podríamos hablar? per il Padiglione messicano alla Biennale di Venezia del 2009, in cui, tra le diverse azioni e installazioni, in una sala il visitatore veniva posto di fronte ai panni utilizzati per coprire i cadaveri delle vittime del traffico di droga, mentre in un’altra uomini e donne, che avevano perso un parente in modo violento, lavavano il pavimento con una miscela di acqua e sangue delle vittime. Questa vicinanza intima al materiale della morte produce scosse viscerali e paure psichiche che avviano una profonda interrogazione di sé e di particolari problematiche sociali. Un altro esempio è il lavoro presentato a Manifesta 11, la Biennale Europea di arte contemporanea che si è tenuta a Zurigo nel 2016 in cui l’artista ha avviato una serie di incontri con alcuni lavoratori del sesso transessuali di Zurigo e Ciudad Juárez. Tra le principali mostre ricordiamo: Neuberger Museum of Art, Acquisto, NY, USA 2015; Migros Museum für Gegenwartskunst, Zurigo, 2014; Centro de Arte Dos de Mayo, Madrid, 2014; Principe Claus Fund, Amsterdam, 2012; Museo Universitario de Arte Contemporáneo (MUAC), Città del Messico, 2012; Museo de Arte Moderno, Città del Messico, 2011; Museion, Bolzano, 2011; Kunsthalle Fridericianum, Kassel, 2010; Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles, 2010; La Biennale di Venezia, Padiglione messicano, Venezia, 2009.
Teresa Margolles, “Frazada (L’Ombra)”, 2016 Registrazione dell’azione del posizionamento nello spazio pubblico di una coperta montata su una struttura metallica di 170 cm di altezza per 190 cm di larghezza, simile a quelle utilizzate nelle bancarelle per strada. Il tessuto che proietta l’ombra aveva contenuto il cadavere di una donna assassinata ed è stato recuperato dall’obitorio di La Paz, Bolivia. Rendere visibile l’ombra è un riferimento alla violenza di genere. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica di quel paese l’87% delle donne soffrono qualche forma di violenza. La Paz, Bolivia 2016. Courtesy l’artista e Galleria Peter Kilchmann, Zurigo
SABATO
25 MARZO
FINO AL 25 GIUGNO 2017
DALLE ORE 18.00 SPE - SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Cecilia Bertoni
round midnight / ritratti video installazione
inaugurazione sabato 25 marzo 2017 ideazione e regia di Cecilia Bertoni musiche, suoni e rumori Carl G. Beukman performer Olivier BorĂŠel, Eleonora Chiocchini, Katia Frese, Sara Leghissa, Valerio Sirna riprese e montaggio video BAM con Cecilia Bertoni trucco video Giulia Avarello e i performer allestimento installazione Paolo Morelli, Cipriano Menchini, Alice Mollica anno di produzione 2016
immagine di Cecilia Bertoni
La video installazione round midnight è un adattamento e uno sviluppo di uno dei video presentati originariamente all’interno dell’omonima performance della regista e artista Cecilia Bertoni, presentata dalla Compagnia Dello Scompiglio nel 2016. Nei video vediamo i ritratti dei 5 performer. Essi appaiono in un primo momento appena svegli, senza filtri o maschere, ancora in uno stato di inconsapevolezza rispetto al dovere di presentarsi al mondo. Successivamente, sbiancati dai loro tratti, emergono truccati secondo le rappresentazioni delle convenzioni di maschile e femminile, mentre alla fine della narrazione loro stessi scelgono un make up che non li copra o che li renda presentabili, ma che racconti di più su chi sono veramente, oltre la dicotomia. All’interno di questi passaggi ci sono rallentamenti, modifiche strutturali rispetto alla normale concezione del tempo in cui diventa difficile definire ciò che si è e ciò che si diventa. Il visitatore assiste alle immagini in un’atmosfera che vorrebbe eludere il tempo di cronos e farlo sentire a proprio agio, quasi come se il mondo non lo osservasse più e non ci fosse bisogno di adottare un ruolo determinato che risponda alle aspettative che di noi si sono create.
SABATO-DOMENICA
25-26 MARZO
SABATO ORE 21.00 DOMENICA ORE 19.30 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Théâtre Variable n°2
There is no certainty
no, it’s difficult nowadays to be sure of something progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori testo Barbara Métais-Chastanier regia Keti Irubetagoyena performer Julie Moulier luci Erwan Courtel costumi Marie Le Leydour
ph: Quentin Guichard
vincitore del premio Price Edmond Proust 2015, MAIF Fund for Education, Île-de-France.
Dove comincia il cambiamento? Il primo passo verso l’emancipazione è visibile? There is no certainty esamina il peso della normalità attraverso gli occhi di una donna, di cui ritroviamo il modello nella Clitennestra della mitologia greca. Sola, di fronte al pubblico, parlando agli altri di se stessa, svela questa piccolissima resistenza. Oggi compie cinquant’anni. Oggi abbandona la vita passiva. Champagne. Cotillons. consigliato ad un pubblico adulto
SABATO-DOMENICA
8-9 APRILE
ORE 19.30 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Cie Nom d’Un Bouc !
L’Ambigu
progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori testi Roland Topor progetto Benjamin Tudoux interprete Benjamin Tudoux regista Olivier Boréel assistente alla regia Jean-Pierre Morice luci Natalie Gallard sottotitoli Simon Astier direttrice di produzione Elodie Biardeau
Dom Juan (Don Giovanni), solo, recluso. Jeanne (Giovanna), nascosta in lui da sette anni. Due esseri, due sessi, un solo corpo.
La seduzione del sé, una fatale unione inter-alter ego. Ma anche il tentativo di un uomo di essere e di tentare di definirsi. E poi ancora, uno strano gioco dalle regole inventate in diretta. La performance di un uomo-attore-mito che si aggrappa al pubblico per non cadere da solo. La ricerca di identità di un soggetto che tenta di scappare dalla sua storia, senza riuscirci. Una persona perduta, che usa i codici teatrali, divertendosi a passare dall’italiano al francese non solo con le parole ma anche con i sottotitoli. Un essere umano simile a un assemblaggio instabile, fragile e provvisorio.
ph: Alice Brazzit
consigliato ad un pubblico adulto
SABATO
22 APRILE
ORE 21.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Aphrodite Giorgio Battistelli Marx Lenin Mao Tse-Tung per 3 percussionisti
PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
Giorgio Battistelli Aphrodite - Monodramma di costumi antichi (1983) per voce, arpa, flauti e percussioni testo di Pierre Louÿs Laura Catrani voce Patrizia Radici arpa Giovanni Trovalusci flauti Ars Ludi Antonio Caggiano marimba, tamburo a cornice Rodolfo Rossi marimba, tamburo a cornice Gianluca Ruggeri marimba, tamburo a cornice Erasmo Gaudiomonte direttore
ph: Roberto Masotti
Omaggio a Giorgio Battistelli
Il concerto è realizzato con il supporto di SIAE per il progetto “SIAE - Classici di Oggi”
In occasione del trentennale della fondazione dell’Ensemble Ars Ludi, si presenta un concerto monografico di Giorgio Battistelli, il compositore che più di tutti ha contribuito con le sue opere a creare lo stile ed il suono dello storico ensemble. Il programma della serata è composto da Aphrodite (1983), un’opera per voce di donna e strumenti costruita su un testo di Pierre Louÿs, e una nuova composizione (Marx Lenin Mao Tse-Tung, 2017) commissionata a Battistelli e presentata in quest’occasione in prima mondiale. Aphrodite si presenta come un teatro di suono e parola, dove la voce femminile della protagonista, Criside, recita il testo dell’omonimo romanzo di Pierre Louÿs. Il racconto della cortigiana, dapprima indifferente all’amore disperato di Demetrio, si sviluppa attraverso la graduale presa di coscienza di un sentimento ormai non più realizzabile, sino alla tragica scelta di darsi la morte di fronte al popolo di Alessandria. L’esotica ambientazione della vicenda si traduce in una recitazione sussurrata, cantata, sospirata, gridata, che fonde la phoné con un’arpa, i flauti e le tre marimbe. Un gioco timbrico sull’eros, un rito della voce che seduce la musica, che avvolge, sollecita ritmi, colori e movimenti. Una donna sola sulla scena, protetta alle spalle da cinque musicisti. Una danza tra la donna e gli strumenti, che come pretendenti corteggiano il corpo della sua voce. Alla sensualità delicata e tragica di Aphrodite, nel nuovo pezzo Marx Lenin Mao Tse-Tung, ispirato a tre uomini che hanno segnato la storia dell’umanità, si contrappone l’aridità di un mondo maschile fobico e autoreferenziale. Un mondo di cui Battistelli si prende gioco attraverso la sua proverbiale capacità di individuare e ridicolizzare i tic e le debolezze dei personaggi e di rcondurli in una conversazione patafisica. direzione artistica Antonio Caggiano
SABATO
6 MAGGIO
ORE 10.00-13.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Mattinata dedicata a insegnanti, educatori ed educatrici, maestre e maestri sul tema delle differenze di genere L’Associazione Culturale Dello Scompiglio organizza una mattinata riservata agli insegnati e agli educatori del territorio, dedicata al tema delle differenze di genere. L’iniziativa nasce con lo scopo di far riflettere sui pregiudizi e sugli stereotipi ancora molto diffusi nella nostra società. Sono due gli appuntamenti in programma: da una parte la conferenza-spettacolo Rosaceleste di Irene Biemmi (ricercatrice pedagogica dell’Università di Firenze) e Daniela Morozzi (attrice), in cui si cerca di “decostruire, disarticolare, smontare l’assunto di una ‘naturalità’ delle differenze tra maschi e femmine, svelando alcuni dei meccanismi culturali che stanno a fondamento di un preciso addestramento sociale ai ruoli di genere, attivato sia a scuola che in famiglia”. Dall’altra parte, la presentazione del progetto Ma il cielo è sempre più blu di Alessandra Ghimenti (videomaker), con la proiezione di una delle sue video-inchieste, girate in diverse scuole primarie d’Italia, a Lucca, Brescia, Salerno, Milano e Roma. I protagonisti sono i bambini e le bambine, a cui sono stati posti quesiti semplici ma profondi come: “che differenza c’è fra maschi e femmine? C’è qualcosa che i maschi non possono fare? Chi si occuperà dei figli nella tua futura famiglia?”
PROGRAMMA ORE 10.00
Irene Biemmi e Daniela Morozzi
Rosaceleste
conferenza-spettacolo ORE 12.00
Alessandra Ghimenti
Ma il cielo è sempre più blu presentazione di una riduzione dei primi 3 capitoli della video-inchiesta e incontro con l’autrice
capienza limitata - ingresso gratuito - è necessaria la prenotazione
SABATO
6 MAGGIO
ORE 16.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Alessandra Ghimenti
Ma il cielo è sempre più blu
presentazione di una riduzione dei primi 3 capitoli della video-inchiesta e incontro con l’autrice progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
autrice Alessandra Ghimenti regia Alessandra Ghimenti collaborazioni Provincia di Milano “ImPari a scuola 2012” Comune di Sesto S.G. “Progettare la parità in Lombardia 2014”
Che differenza c’è fra maschi e femmine? C’è qualcosa che i maschi non possono fare? Chi si occuperà dei figli nella tua futura famiglia? Sono queste alcune delle domande che Alessandra Ghimenti, autrice di questa video-inchiesta, ha posto ai bambini e alle bambine delle scuole primarie d’Italia. Provincia di Lucca, di Brescia, di Salerno, e poi Milano e Roma. Centro città, periferia, provincia. Maschi, femmine. Sguardo in macchina, codine, qualche grembiule, qualche finestra fra i denti. Tante considerazioni empiriche:
1 APRILE-21 MAGGIO
GIOVEDÌ-DOMENICA ORE 14.00-18.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
I cinque video dell’autrice che costituiscono il progetto Ma il cielo è sempre più blu saranno visibili al pubblico in orario di apertura dello SPE a partire dal 1 aprile fino al 21 maggio 2017
PROGRAMMA CAPITOLO I CAPITOLO II CAPITOLO III CAPITOLO IV CAPITOLO V
Provincia di Lucca 16’ Milano centro 40’ Provincia di Brescia 45’ Milano periferia 48’ Provincia di Salerno 35’
- Le femmine fanno giochi più tranquilli. Poi è chiaro che se sbarca un alieno sulla terra anche loro scappano. Le risposte fotografano realtà diverse. La percezione degli stereotipi cambia a seconda del contesto familiare, sociale, scolastico, cambia il modo in cui vengono riferiti e cambiano i soggetti che li riportano. Cambiano anche le aspettative: - Come sarai da grande? - Sarò di un’altra misura. Arriverò al balcone, credo. Ma il cielo è sempre più blu viene usato come strumento all’Università di Milano Bicocca, nei corsi di Psicologia e Sociologia, ha vinto un bando della Regione Lombardia e introduce lezioni sul genere nelle scuole primarie, medie e superiori.
SABATO
6 MAGGIO
ORE 18.30 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Irene Biemmi e Daniela Morozzi
Rosaceleste conferenza-spettacolo
progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori
musiche Samuele Bucelli e Giacomo Ferrari disegno luci Beatrice Ficalbi e Moreno Petreni video Luca Galligani e Fabio Croci con la collaborazione di Anna Maria Romano e Maria Grazia Campus
“Le femmine amano il rosa, i maschi il celeste”. “Le femmine sognano di diventare delle principesse, i maschi dei supereroi”. “Le femmine sono buone e delicate, i maschi decisi e coraggiosi”. “Le mamme stanno in casa, i papà vanno a lavoro”. Sta scritto nei libri di testo delle elementari. Perché la scuola propone ancora questi modelli? Perché non facciamo qualcosa? Cosa stiamo aspettando? Rosaceleste è una conferenza-spettacolo ideata per decostruire, disarticolare, smontare l’assunto di una ‘naturalità’ delle differenze tra maschi e femmine, svelando alcuni dei meccanismi culturali che stanno a fondamento di un preciso addestramento sociale ai ruoli di genere, attivato sia a scuola che in famiglia. Sul palco una ricercatrice pedagogica e un’attrice. Gli interventi di Irene Biemmi si alterneranno con le letture di Daniela Morozzi e le musiche di Samuele Bucelli e di Giacomo Ferrari. Vedremo quali uomini e donne possono essere il ‘prodotto finale’ di un’educazione sessista spesso inconsapevole. Ma non ci limiteremo ad osservare, vogliamo anche aprire lo sguardo verso i tanti esempi positivi di questi ultimi anni provenienti dalla letteratura per l’infanzia, proporremo ipotesi e soluzioni per operare insieme un possibile e auspicabile cambiamento, aprendo gli orizzonti e le opportunità sia alle femmine che ai maschi.
SABATO
20 MAGGIO
ORE 21.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Alessandro Carbonare clarinet trio
Il “Genere” musicale nelle varie epoche Wolfgang Amadeus Mozart Divertimento n. 1 K439b per tre corni di bassetto Francis Poulenc Sonata pour deux clarinettes Chick Corea Jazz Suite (arrangiamento Luca Cipriano) Ernesto Nazareth / Egberto Gismonti / Hermeto Pascoal Brazilian Tales fantasia samba-bossa (arrangiamento Luca Cipriano) AA.VV. Klezmer Suite (arrangiamento Luca Cipriano) Alessandro Carbonare clarinet trio Alessandro Carbonare clarinetto e corno di bassetto Perla Cormani clarinetto e corno di bassetto Luca Cipriano clarinetto, corno di bassetto e clarinetto basso
Il Trio si riunisce attorno alla figura del clarinettista Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, oltre che collaboratore storico di Claudio Abbado. Ne fanno parte anche Luca Cipriano e Perla Cormani. Questa formazione, tanto inconsueta quanto versatile, permette di spaziare liberamente all’interno di un repertorio vario e stimolante. Si parte dal Divertimento n.1 originale per tre corni di bassetto di Wolfgang Amadeus Mozart. Tre strumenti uguali ma usati in tre registri diversi: il corno di bassetto è uno strumento “ibrido”, non classificabile nel “genere”, il timbro “da contraltista” che lo contraddistingue lo rende unico e al di sopra delle diversità. Si arriva alla musica brasiliana degli choros samba, manifesto della non diversità degli individui e della diversificazione e varietà dei colori e degli stati d’animo, passando per il ’900 francese con la Sonata per due clarinetti di Francis Poulenc, ricca di differenze “caratteriali” seppur ironica e a tratti irriverente. Non mancano incursioni nella musica Jazz (Chick Corea) e nella travolgente intensità propria della musica Klezmer con cui i nostri musicisti amano chiudere i loro concerti: forme di libertà, ma in modalità completamente diverse. direzione artistica Antonio Caggiano
SABATO-DOMENICA
3-4 GIUGNO
SABATO ORE 21.00 DOMENICA ORE 19.30 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Minni.Quadri.Rizos
TakenForGranted progetto vincitore del Bando Assemblaggi Provvisori di Paola Stella Minni, Ondina Quadri, Konstantinos Rizos con Paul Crescendo, Paola Stella Minni, Olmo M., Ondina Quadri, Konstantinos Rizos disegno luci Marie-Sol Kim produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio
There is no such thing as a single-issue struggle because we do not live single-issue lives (Audre Lorde)
Quello che Agnes ha imparato è che l’identità di genere altro non è che uno script, una narrazione, una finzione performativa, una retorica in cui il corpo agisce allo stesso tempo come scenario e come personaggio principale. (P.B. Preciado)
consigliato ad un pubblico adulto
ph: Minni.Quadri.Rizos
TakenForGranted articola un percorso di ricerca performativo sulla performatività del vivere/del quotidiano/di genere (e non). Diverse tecniche di indagine si intersecano nella costruzione di un dispositivo di movimento e suono. Indagano il substrato scontato che anima le nostre sicurezze, sottoponendolo accuratamente ad una terapia di microfratture più o meno funzionale. È una drammaturgia di frammenti. Frammenti di una ricerca di significati - di significanti - di piccoli gesti ormai assodati - di tentati sabotaggi del quotidiano. Ne fanno parte corpi e le loro estensioni elettriche. Ne fanno parte giochi socio-coreografici di riconfigurazione dell’immagine, o del suo potere conoscitivo. Ne fanno parte pratiche di resistenza alla normalizzazione di genere, micropolitiche drag king. Ne fanno parte ricostruzioni di dialoghi tra l’etnometodologo Garfinkel e Agnes, nel reparto di psichiatria dell’UCLA (1959), pattuiti per garantire all’allora diciannovenne dattilografa un’operazione a costo zero.
SABATO
17 GIUGNO
DALLE ORE 19.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO E TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
Il combattimento di Tancredi e Clorinda I parte Joni Mitchell Songs per soprano e strumenti II parte Il combattimento di Tancredi e Clorinda dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso Marialucia Carones voce e ideazione Antonio Caggiano sonorizzazione (percussioni ed elettronica) PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
III parte Claudio Monteverdi Il combattimento di Tancredi e Clorinda per voce, archi e cembalo Manuela Custer voce Limes Ensemble
Il concerto propone Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi, pubblicato nel 1638 nell’Ottavo Libro dei Madrigali guerrieri et amorosi, il cui testo è tratto dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. “Il combattimento di Tancredi e Clorinda - scrive Luciano Berio - può essere considerato uno dei lavori più sperimentali di Claudio Monteverdi, non solo per le sue ben note scoperte ritmiche e strumentali (le note veloci e ripetute che si svilupperanno in seguito nel tremolo, il pizzicato, l’affermazione di un insieme strumentale unificato che diventerà poi “l’orchestra d’archi”) ma anche per la concezione della musica e della rappresentazione drammatica come una sequenza rapida, discontinua e assai contrastata di situazioni e atteggiamenti. Il combattimento di Tancredi e Clorinda si sottrae ad ogni tradizionale classificazione: è un’opera, ma anche un madrigale rappresentativo, un balletto ma anche una cantata, un documentario, un cinegiornale, ma anche un happening per l’aristocrazia veneziana del XVII secolo.” In questo contesto si vuole evidenziare la forza della figura femminile di Clorinda, che non esita a travestirsi, indossando un’armatura maschile, per affermare la sua individualità e sfuggire ai rigidi schemi dell’epoca. La femminilità dell’eroina, dapprima negata, è riscoperta solo in punto di morte, quando, trafitta, chiede a Tancredi di perdonarla e di darle il battesimo. Così come all’epoca di Monteverdi era consuetudine far precedere Il combattimento da una serie di madrigali di carattere “leggero”, per bilanciare l’ascolto di una musica così intensa e tragica, questo concerto ha inizio con le Songs della cantautrice e pittrice Joni Mitchell, divenuta un’icona della musica folk/pop/jazz in un mondo complicato e duro qual era quello dell’industria discografica americana degli anni ’60-’70.
Tintoretto Tancredi battezza Clorinda, 1585 circa olio su tela Houston, Museum of Fine Arts
Le Songs vengono proposte con arrangiamenti originali per la voce di Manuela Custer e gli archi del Limes Ensemble. Il programma si completa con la lettura, da parte di Lucia Carones, dell’estratto della Gerusalemme Liberata già utilizzato da Monteverdi. L’intervento sarà accompagnato dalle percussioni di Antonio Caggiano a sottolineare la straordinaria musicalità di queste pagine. direzione artistica Antonio Caggiano
TEATRO RAGAZZI
DOMENICA
5 FEBBRAIO
ORE 15.30 e ORE 17.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Cà Luogo d’Arte
Dentro di me
una piccola anatomia infantile testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini interpreti Francesca Grisenti, Pina Irace scene e oggetti Maurizio Bercini, Donatello Galloni musiche a cura di Dario Andreoli
La visione che i bambini hanno del “dentro di sé” è grande, misteriosa, poetica. È immensa. Crescendo questa immensità viene rosicata dalle esperienze e dalle relazioni, cosicché diventare adulti è rimpicciolire, è un adeguamento alla realtà che implica rinuncia e sacrificio. Per questo ci piace creare uno spettacolo per i bambini e per i loro educatori in cui il corpo umano appaia come un cosmo in miniatura e il viaggio di conoscenza all'interno di questo cosmo un viaggio nella poesia e nella magia del teatro di figure. Guardare, sentire, domandare, percepire, sono i modi in cui l’infanzia si pone rispetto alle grandi domande della vita, e quando le risposte adulte sono poco chiare o poco interessanti mette in atto un sistema rivoluzionario di conoscenza, un approccio metaforico al problema, che apre il cervello e ci fa circolare aria, sangue e allegria... Questo ci piacerebbe fosse il presupposto ad uno spettacolo sulla visione infantile del corpo umano. Questo ci piace del nostro vivere nell’infanzia. Età consigliata dai 3 anni
19 FEBBRAIO
ORE 15.30 e ORE 17.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Il Teatro delle Quisquilie
Piratesse
con Laura Mirone e Federica Chiusole luci e scene Andrea Coppi costumi Chiara Lazzeri pupazzo Nadezhda Simeonova drammaturgia, canzoni e regia Massimo Lazzeri
Si parla spesso di pirati, uomini rozzi e sgarbati, con uncini, bende nere e gambe di legno, ma… Le piratesse?!? Saranno mai esistite? Ebbene sì! Arabella Drummond, detta “Il terrore dei mari”, e Anne Bonney furono due piratesse molto conosciute. Queste indomabili furie degli oceani erano capaci di ammutolire con una sola occhiata interi equipaggi di rudi lupi di mare. Erano particolarmente spietate con quei pirati poco attenti alle buone maniere, che dimenticavano di dire “grazie” o di chiedere “per favore”. Da qui abbiamo preso spunto per creare la storia di due amiche, Arabella e Anna, che, giocando in soffitta, trovano una mappa del tesoro e, un po’ per magia e un po’ per fantasia, si ritrovano in mezzo al mare, su una nave che le porterà dritte sull’isola indicata dalla mappa. Dovranno però stare attente ai pericoli dell’isola, come piante strane e fiori dai poteri imprevedibili. Ma soprattutto dovranno vedersela con la più temibile piratessa di tutti i tempi, “Marina La Furia” (detta anche “La Furia Marina”!), che da trent’anni vive lì, sola, alla ricerca del tesoro. Riusciranno questi due “pirati in gonnella” a issare le vele, gettare l’ancora, dare fuoco alla miccia del cannone, a scovare il tesoro e arricchirsi… alle spalle dei colleghi uomini? Quello che è certo è che, alla fine della loro avventura, si renderanno conto che i tesori, quelli veri, non sono fatti né di oro né di argento, ma… ti vogliono bene, si possono abbracciare, e si devono custodire e coltivare nel tempo. Teatro d’attore, teatro di figura. Età consigliata dai 4 anni
TEATRO RAGAZZI
DOMENICA
TEATRO RAGAZZI
DOMENICA
5 MARZO
ORE 15.30 e ORE 17.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Kinkaleri
Butterfly
liberamente tratto dalla Madama Butterfly di Giacomo Puccini adattamento e regia Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco con Yanmei Yang, Marco Mazzoni produzione Kinkaleri in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana, FTS Fondazione Toscana Spettacolo con il sostegno di Regione Toscana, Mibact – Dipartimento dello Spettacolo, SpazioK. Prato
Butterfly continua il confronto con l’infanzia e l’opera lirica, tracciando un nuovo percorso produttivo che incontra un altro capolavoro del maestro Giacomo Puccini, Madama Butterfly, la commovente storia d’amore ambientata nell’esotico estremo oriente. Il Giappone, terra allora lontana di incanti e di misteri, diventa la cornice ideale dove collocare l’appassionante vicenda dei due protagonisti, la splendida Butterfly, la giovane ragazza che Pinkerton, lo yankee americano che tutto può avere, sposa legandola a sé per tutta la vita. La ragazza cede all’amore in modo completo e totale, come totale è quest’opera d’arte, con la dolcezza semplice di chi ama e crede nell’altro. Questa forma assoluta di amore diventa la traccia principale per il lavoro di messa in scena, sviluppato attraverso le ambientazioni musicali, l’uso di colori e segni che appartengono al mondo dell’arte, cercando nell’opera quella immediatezza che si rapporta con un filo diretto al pubblico dei più piccoli. Età consigliata dai 6-7 anni
19 MARZO
ORE 15.30 e ORE 17.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Compagnia Stilema
I brutti anatroccoli
liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen di e con Silvano Antonelli collaborazione all’allestimento Talia Geninatti Chiolero
Essere uguali. Essere diversi. Cosa ci fa sentire “a posto” oppure “in difetto” rispetto a come “si dovrebbe essere”? Per una bambina, per un bambino ogni attimo è la costruzione di un pezzo della propria identità. Il mondo è pieno di modelli e di stereotipi di efficienza e “bellezza” rispetto ai quali è facilissimo sentirsi a disagio. Basta portare gli occhiali, o metterci un po’ più degli altri a leggere una frase, o avere la pelle un po’ più scura o un po’ più chiara, o far fatica a scavalcare un gradino con la sedia a rotelle, o essere un po’ troppo sensibili, o un po’... Chiusi nelle proprie emozioni è come se si sentisse un vuoto, un pezzo mancante. Ma è proprio da quella mancanza che bisogna partire. Questo tempo pare sfidarci a essere capaci di costruire noi stessi e la nostra identità, accettando le differenze e le unicità di cui ognuno è portatore. La fiaba di Andersen a cui il titolo si ispira è qui vista come un archetipo. Come un “classico” che tocca un argomento universale, che va ben oltre il tempo in cui la fiaba è stata scritta. Per indagare un tema che tocca nel profondo il destino di ogni bambino e di ogni persona. Una fiaba che si modifica per parlare a questo presente. Tra papere con gli occhiali, strumenti musicali, divertenti e poetiche suggestioni, lo spettacolo cerca di emozionare intorno all’idea che tutti, ma proprio tutti, possano cercare di rendere la propria debolezza una forza. Da qualsiasi punto si parta e in qualsiasi condizione ci si senta. Un modo per alzare gli occhi e guardare il grande cielo che ci circonda. Quel cielo nel quale la vita, qualunque vita, ci chiede di provare a volare. Teatro d’attore. Età consigliata dai 3 ai 10 anni
TEATRO RAGAZZI
DOMENICA
TEATRO RAGAZZI
DOMENICA
2 APRILE
ORE 15.30 e ORE 17.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
TeatrO dell’Orsa
C’era una volta un re… No! C’era una volta una principessa testo teatrale Monica Morini, Bernardino Bonzani attori Monica Morini musica dal vivo Fabio Bonvicini, Claudia Catellani dipinto su costume Giorgia Ponticelli collaborazione scenografica Cristina Spallanzani regia Bernardino Bonzani vincitore al Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi 2014 Padova
Storie di principesse cacciate per avere parlato al momento sbagliato, di fanciulle da conquistare con un dono, ma anche di regine del proprio destino che non hanno bisogno di castelli per sentirsi preziose. Le parole corrono brillanti sulla musica di flauti, ocarina, organetto, piva. L’eco dei cantastorie accende le narrazioni ispirate al repertorio popolare italiano, rivisitato con lo sguardo di oggi. Uva, zucca e sale sono contorno gustoso ai racconti, la cucina è luogo di trasformazione e di astuzia. Un tempo per incantarci con le storie, per sorridere e tessere parole che ci ricordano il catalogo dei nostri destini, con e senza cavalieri, fuori e dentro il castello. Teatro d’attore. Età consigliata dai 5 anni
7 MAGGIO
ORE 17.00 SPE – SPAZIO PERFORMATICO ED ESPOSITIVO
Aline Nari
Il colore rosa
spettacolo per ragazzi e famiglie ideazione, coreografia, regia Aline Nari interpreti Gabriele Capilli, Aline Nari, Giselda Ranieri voce recitante Graziella Martinoli testi originali Daniela Carucci musiche 2Cellos, F. J. Haydn, A. Vivaldi elaborazioni sonore Adriano Fontana musiche originali Valentino Corvino, Adriano Fontana luci Michelangelo Campanale costumi Aline Nari, Alessandra Podestà produzione ALDES, in collaborazione con UBIdanza con il sostegno di Mibact - Ministero per Beni e le Attività Culturali e del Turismo / Direz. Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo Un ringraziamento a Davide Frangioni e Guendalina Di Marco
Il colore rosa è uno spettacolo di danza-teatro, rivolto ad un pubblico di bambini e famiglie in cui attraverso la metafora del colore si affrontano i temi della crescita, della costruzione della propria identità e soprattutto della necessità di preservare uno spazio intimo in cui accettarsi semplicemente per quello che si è, al di là degli stereotipi. Invece alle bambine si continuano a proporre giochi, scarpette, borsette, immancabilmente rosa (e di una sola zuccherosa tonalità), mentre per i maschi il rosa è un colore da evitare, da temere, da negare. Ma chi l’ha detto che il rosa è “da femmine” e il celeste “da maschi”? Il cielo è maschio o femmina? L’acqua è maschio o femmina? e le montagne? Il temporale, le stelle, gli alberi? Il rosa, oltre ad essere stato storicamente anche un colore maschile, è un colore ricco di sfumature difficili da imitare o da riprodurre: perché ogni rosa è unico e ognuno può essere rosa a modo suo. Attraverso una scrittura coreografica globale (danza, gesto, voce) lo spettacolo Il colore rosa, nato anche grazie a percorsi laboratoriali sulla questione di genere, parla in modo ironico, evocativo e affettuoso del cammino difficile per riconoscersi nella propria diversità, nella possibilità di cambiare e trasformarsi. Danza-teatro. Età consigliata 6-12 anni
TEATRO RAGAZZI
DOMENICA
TEATRO RAGAZZI
LUNEDÌ-VENERDÌ
12-30 GIUGNO
ORE 8.30-17.30 TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
Campo Dello Scompiglio 12-16 GIUGNO, 19-23 GIUGNO, 26-30 GIUGNO
Il Campo Dello Scompiglio è un momento altro e diverso da ciò che abitualmente i bambini vivono: non è la scuola, non è vacanza, non è un campo estivo con attività sportive. Il luogo stesso in cui si svolge è fuori dalle solite rotte percorse dai bambini e proprio per questo può essere di stimolo continuo alle attività e alla messa in gioco di idee ed energie. Durante il campo i bambini sono seguiti dai nostri formatori esperti nel campo dell’arte pedagogica, con la collaborazione del personale dell’azienda agricola, del bosco e della Cucina, che mettono a disposizione le loro competenze e conoscenze. Attraverso il linguaggio del gioco, del teatro e dell’arte vengono condotti alla scoperta di luoghi, mestieri e attività che connotano la Tenuta e che la rendono lo spazio ideale per un viaggio di esplorazione, per allargare le loro capacità e le loro conoscenze, stimolare e arricchire le abilità di ciascuno, trovare nuovi campi di gioco e di incontro con l’altro. Tra le varie attività in programma: percorsi esplorativi con attività pratiche all’interno del bosco e della collina dell’Uccelliera, visita all’orto biodinamico con raccolta di ortaggi, preparazione della pizza o del pane con il cuoco Lando, laboratori artistici e naturalistici, una mattina a settimana piscina all’interno della Tenuta, pasti biologici alla Cucina Dello Scompiglio. Età dei bambini: 6-10 anni
Dal 2014 abbiamo aperto il campo anche ai ragazzi con età dagli 11 ai 13 anni. Anche nel 2017 proponiamo un campo per ragazzi della scuola secondaria, che saranno seguiti da formatori dedicati e con attività diverse da quelle previste per bambini di 6-10 anni.
30 GENNAIO-12 FEBBRAIO
Francesco Michele Laterza
ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO
RESIDENZE
Residenze 2017 8-12 MARZO
Compagnia HùRum Teatro
Concerto per corpi in rivolta
3-9 APRILE
Cie Nom d’Un Bouc !
L’Ambigu
24 APRILE-13 MAGGIO 26 MAGGIO-4 GIUGNO Minni.Quadri.Rizos
TakenForGranted
L’autunno 2017 sarà dedicato alla elaborazione di una nuova tematica e al lancio di un nuovo bando “ ... They give birth astride of a grave, the light gleams an instant, then it’s night once more …” “ … Partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte …” Samuel Beckett, Aspettando Godot
Opere permanenti
Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman
Camera #3
F.Marquespenteado
In sosta 2014
2014
Valentina Vetturi
Un Esilio 2011
Il Cimitero della Memoria
a cura di Angel Moya Garcia con Cecilia Bertoni 2010
Davide Orlandi Dormino Silvia Giambrone Pablo Rubio Chiara Scarfò Gian Maria Tosatti Barbara Uccelli Enrico Vezzi Claudia Zicari
Cecilia Bertoni con Carl G. Beukman
L’Attesa 2010
Francesca Banchelli
There is not a priori answer to this dilemma (The Dolphin Hotel)
Ettore Favini e Antonio Rovaldi
W18S 2012
2012
Alfredo Pirri
Arie per lo Scompiglio 2009
Maurizio Nannucci
Colours Passing Through Perceptions of Shadow and Light 2009
La visita alle opere permanenti Dello Scompiglio è possibile negli orari di apertura dello SPE e negli orari di apertura dell’ufficio. Si raccomanda vivamente la prenotazione. La visita è soggetta alle condizioni climatiche. Dettagli e durata dei percorsi: delloscompiglio.org
Informazioni Biglietti
ingresso spettacoli: € 12,00 - € 9,00 - € 7,00 - € 5,00 ingresso 2 performance nello stesso weekend: € 16,00 ingresso 3 performance nello stesso weekend: € 20,00 proiezioni video: € 3,00 ingresso solo esposizioni/opere permanenti: € 5,00
Biglietti Rassegna Teatro Ragazzi intero: € 7,00 ridotto bambini 3-12 anni, over 65: € 5,00
Manifestazioni a ingresso libero
28 gennaio inaugurazione installazione Camera #4 - Il Naufragio di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman 25 marzo inaugurazione mostra personale di Teresa Margolles 25 marzo inaugurazione video installazione round midnight / ritratti di Cecilia Bertoni
Campo Dello Scompiglio
12-16 giugno, 19-23 giugno, 26-30 giugno ore 8.30 -17.30 quota iscrizione: € 130,00 a settimana incluso merenda del mattino e pranzo a cura della Cucina Dello Scompiglio
Progetti per scuole e insegnanti
25-27 gennaio iD (performance e workshop) – compagnia Dynamis – laboratorio dedicato ai ragazzi degli istituti superiori 6 maggio ore 10.00-13.00 Mattinata dedicata a insegnanti, educatori ed educatrici, maestre e maestri sul tema delle differenze di genere conferenza spettacolo Rosaceleste di Irene Biemmi e Daniela Morozzi e proiezione documentario Ma il cielo è sempre più blu di Alessandra Ghimenti informazioni: Elisa Di Meo +39 0583 971475 elisa@delloscompiglio.org
Orari mostre e libreria - SPE GENNAIO-APRILE
giovedì-domenica, ore 14.00-18.00, oppure su appuntamento MAGGIO-LUGLIO
giovedì-domenica, ore 15.00-19.00, oppure su appuntamento nei giorni di spettacolo gli spazi sono aperti fino a mezz’ora dopo il termine degli eventi
Apertura dal 26 marzo 2017 La visita alle opere permanenti Dello Scompiglio è possibile negli orari di apertura dello SPE e negli orari di apertura dell’ufficio. Si raccomanda vivamente la prenotazione. La visita è soggetta alle condizioni climatiche. Dettagli e durata dei percorsi: delloscompiglio.org
INFORMAZIONI
Visite alle opere permanenti
Nella giornata scelta per la visita, prenotando il cestino alla Cucina Dello Scompiglio, è possibile fare un picnic negli spazi esterni della Tenuta, con l’opportunità di creare un proprio itinerario che si snoda fra le opere e il contesto naturale per cui sono state ideate
Informazioni e prenotazioni
SPE - Spazio Performatico ed Espositivo biglietteria: dal giovedì alla domenica, in orario d’apertura +39 0583 971125 biglietteria@delloscompiglio.org Associazione Culturale Dello Scompiglio ufficio: lunedì-venerdì, ore 9.00-17.30 +39 0583 971475 +39 338 7884145 info.ac@delloscompiglio.org
Cucina Dello Scompiglio Situata subito fuori le mura della Tenuta, la Cucina sarà sempre aperta nei giorni di spettacolo dando la possibilità di pranzare, fare merenda, prendere l’aperitivo o cenare nei suoi spazi interni ed esterni. In occasione dell’inaugurazione del progetto Assemblaggi Provvisori la Cucina ha creato un piatto unico di assaggi a tema, dove gli estremi del gusto si incontrano e scontrano. Sarà possibile degustare il piatto per tutta la durata della rassegna. Riduzioni del 10% sul menu à la carte presentando il biglietto degli spettacoli informazioni e prenotazioni: +39 0583 971473 +39 338 6118730 cucina@delloscompiglio.org
per le manifestazioni all’aperto alla Tenuta Dello Scompiglio sono consigliate calzature sportive; non sono ammessi cani
Stampato su carta ecologica Symbol Freelife Satin delle Cartiere Fedrigoni StampatoFSC su carta ecologica Symbol Freelife Satin, Cartiere Fedrigoni certificata
la programmazione potrebbe subire variazioni informazioni complete e aggiornamenti su programmi e orari
delloscompiglio.org
copertina: immagine di Cecilia Bertoni
Impulso > dare spazio ad una cultura dove i sensi, l’istinto e l’incontro fra artisti, pubblico, natura, coltura siano stimolati, eccitati, riempiti, svuotati... dove in mezzo al pubblico ci si possa sentire forse un po’ più individui
Associazione Culturale Dello Scompiglio direttrice artistica Cecilia Bertoni +39 0583 971475 +39 338 7884145 info.ac@delloscompiglio.org
SPE - Spazio Performatico ed Espositivo +39 0583 971125 biglietteria@delloscompiglio.org via di Vorno, 67 55012 Vorno, Capannori (LU) con il patrocinio di
Comune di Capannori
informazioni complete e aggiornamenti su programmi e orari
delloscompiglio.org