la scelta consapevole
PHOTO PAOLO MARGARI .:. ART ROBERTA CLEOPAZZO PER IL CENTRO STUDI KAIROS
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MGF. Argomento, percorso, condivisione, idea e sviluppo della campagna di comunicazione
*BIKALORO. LA SCELTA CONSAPEVOLE.
INSTANTBOOK CAMPAGNA DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE PRATICHE DI MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE.| PAG. 1
CON IL CONTRIBUTO DELLA Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Pari Opportunità
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A CURA DELLA Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS sede di Lecce COLLABORATORI dott. Pierpaolo Congedo medico infettivologo dott. Vincenzo Ampolo psicologo dott. Luigi Nico consulente del lavoro dott. Matteo Serra esperto in comunicazione P.A.Z. avv.ssa Donatella Tanzariello CIR PARTNERS dott.ssa Debora Gravili ginecologa Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di dott.ssa Titti De Luca Asl Lecce e i Consultori Lecce, Assessorato al Mediterraneo della Provincia di di Lecce, Monteroni, Poggiardo, Nardò Lecce, ASL LE, Ordine dei Medici e Chirurghi di Lecce, CINIT Cineforum Lecce, Senza Frontiere soc. coop., PAZ INSTANT BOOK soc. coop., Ass. culturale albanese Vellazerimi (Albania), redazione Simona Cleopazzo e Viviana Bello Ass. cittadini Somali ed Etiopi, Arte Brasil, Mijikenda Cultugrafica Roberta Cleopazzo ral (Kenja), Ass. Centro Multiculturale ETNOS, Ass. Guy Gi Il foto Paolo Margari Baobab, Ass. Diaspora INFO PROGETTO BIKALORO tel. e fax +39 0832.246800 coordinamento Simona Cleopazzo e Rosalba Bove D’Agata email progettobikaloro@gmail.com segreteria organizzativa dott.ssa Viviana Bello website www.bikaloro.com/ aiuto-segreteria organizzativa dott.ssa Debora Zippo, dott.ssa Maria Grazia Fersini, dott.ssa Zeroula Brini, Rita Pitardi e Giuseppe Laraia IN COLLABORAZIONE CON Sportello Immigrazione Salento Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce
L’APPELLO «Quelle della mia età se la portano addosso questa ferita. Fa male al corpo e al cuore, dappertutto. Ce ne dobbiamo fare carico, non abbiamo scampo, non si cancella. Ma questa ferita è per noi anche un compito: di risparmiarla alle nostre figlie e alle generazioni future». Fatoumata Sidibeh, ricercatrice della Bafrow Associazione di Banjoul per i diritti delle donne in Gambia
*Le chiamano Bikaloro - un gravissimo insulto che vuol dire “esseri privi di ogni maturità” sono le donne non escisse... le donne bambine. Bambara etnia del Mali . INSTANTBOOK | PAG. 1
MGFL’ARGOMENTO
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Nel mondo, 130 milioni di donne, ragazze e bambine hanno subìto le mutilazioni dei genitali. Ogni giorno, a causa delle mutilazioni genitali femminili, molte bambine muoiono. Ogni giorno, a causa delle MGF, molte bambine vengono violate psicologicamente e fisicamente, per sempre.
“
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DONNE MUTILATE Un dramma nascosto.
MGFL’ARTICOLO
Sono almeno 130 milioni le donne e le bambine nel mondo che hanno subìto mutilazioni genitali e solo in Italia si calcola che siano più di 30.000. A “Le mutilazioni portano grossi rischi per la salute”, spiega il poco più di due anni dalla legge (n.7 del 9-01-2006 dottor Morrone, che dirige l’Istituto italiano per la salute delle popola- Legge Consolo) che vieta le mutilazioni genitali femzioni migranti (Inpm). “Aumentano le possibilità di contrarre malattie e minili (Mgf) è difficile fare un bilancio sulla sua efficacia. le infezioni mortali. In caso di parto la mamma e il nascituro sono in Non esistono dati. Ma per combattere il fenomeno è stato grave pericolo. Aumentano anche i tumori”. firmato un Protocollo d’intesa tra il Ministero della Salute e Al San Gallicano dal 2005 al 2006 sono state visitate 16.000 donne la Federazione dei medici pediatri. “La legge ha fatto conoprovenienti da paesi a maggior rischio Mgf. Il 70,9%, fra i 18 e scere i rischi in Italia delle mutilazioni”, spiega Aldo Morrone, i 46 anni, era stato mutilato. Quasi il 20% ha fatto richiesta di primario del San Gallicano di a Roma, “e ha avuto un effetto intervento ricostruttivo. positivo. Il problema rimane quello delle vacanze: le bimbe vanno “In passato i pediatri vedevano arrivare genitori che chiedevano a trovare le nonne e tornano mutilate”. di mutilare le figlie”, dice Nadege Candeh, mediatrice al PoliLa legge punisce, con una pena fino a 10 anni, chi pratica questa clinico di Palermo, “i medici non accettavano e qualche mese usanza. “Ma è un problema nascosto e non facile da rilevare”, condopo le bimbe tornavano mutilate e con un’infezione. Questo ferma Armando Pullini, esperto dell’Ismu (Iniziative e studi sulla mulora non succede più, ma serve più informazione. Ho seguito tietnicità). Secondo una ricerca Ismu in Lombardia, curata dallo stesso una donna mutilata che doveva partorire. Non voleva farsi Pullini, sono quasi 120 le donne a Milano e un centinaio a Brescia che visitare. Si sentiva diversa, perché mutilata”. sono state sottoposte a mutilazioni dei genitali. “Un quarto delle egiziane Fondamentale aiutare le immigrate a trovare una via e la totalità delle somale che vivono in Lombardia sono state sottoposte a d’uscita. “Al San Gallicano organizziamo la cerimonia questa pratica”, si legge. “L’integrazione favorisce la scomparsa del fenomedel the in cui viene dato un regalo alle bimbe”, concluno, ma con i nuovi sbarchi di immigrati non sappiamo che tipo di situazione si de Aldo Morrone, “un modo per sostituire il taglio con presenterà”, conclude il ricercatore. un rito diverso. Le donne immigrate si fanno convin“Abbiamo visto che le somale che vivono qui non eseguono il taglio sulle figlie”, cere. E’ più difficile farlo capire agli uomini”. dice Rosalia Lombardi, dell’Università di Milano, fra gli autori della ricerca Ismu. “La questione è diversa per gli egiziani, che portano le figlie a casa per la mutilazione. Ma, in Italia, in 10 anni abbiamo raccolto solo due casi di bimbe appena mutilate e poi portate in ospedale”. (fonte: www.repubblica.it) Restano, dunque, i molti casi di donne mutilate in patria che poi si rivolgono alle strutture sanitarie per farsi curare. Per affrontare il problema il ministero della Salute ha dettato le linee guida per gli operatori sanitari. INSTANTBOOK | PAG. 3
INTROMGF
Il 18 Gennaio 2006 la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana ha pubblicato la Legge 09/01/2006 n. 7, recante “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”, diffuse ormai da lungo tempo anche e soprattutto in Italia. In attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione della Repubblica Italiana e di quanto sancito dalla Dichiarazione e dal Programma di azione adottati a Pechino il 15 Settembre 1995 nella Quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle Donne, la “Legge Consolo” (dal nome dell’On. Giuseppe Consolo, proponente e primo firmatario), detta “le misure necessarie per prevenire, contrastare e reprimere le pratiche di mutilazione genitale femminile quali violazioni dei diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute delle donne e delle bambine”.
COSASONOLEMGF I TIPO - circoncisione taglio del prepuzio clitorideo con o senza l’escissione di parte o dell’intera clitoride. II TIPO - escissione taglio del prepuzio e della clitoriLa defibulazione è la procedura che si de insieme alla rimozione parziale o totale delle piccole attua per accrescere l’apertura dell’orifizio labbra. lasciata al momento dell’infibulazione. QueIII TIPO - infibulazione o circoncisione faraonica la forma sta comporta una incisione nella cicatrice di mutilazione genitale tipica dei paesi del Corno d’Africa e dell’infibulazione, creando un’apertura, con consiste nella escissione parziale o totale dei genitali esterla rimarginazione delle rimanenti labia majora. ni. I due lati della vulva vengono poi cuciti con una sutura Ciò riduce le possibilità di future complicazioni e o con spine, riducendo in tal modo la dimensione dell’orifizio aiuta a eliminare alcuni problemi cronici. Spesso della vulva e lasciando solo un piccolo passaggio nell’estremiè effettuata quando una donna sta per sposarsi optà inferiore, per l’emissione del flusso mestruale e dell’urina. pure al momento del parto. IV TIPO - pratiche di manipolazione degli organi genitali femLa reinfibulazione è la procedura attraverso la quale minili: piercing, pricking, incisione della clitoride e/o delle lable labbra vengono ricucite insieme dopo il parto. Questo bra, allungamento della clitoride e/o delle labbra, cauterizzazioulteriore taglio e risuturazione accresce la mancanza di ne per ustione della clitoride e dei tessuti circostanti, raschiatura elasticità del perineo. dell’orifizio vaginale (angurya cuts) o taglio della vagina (gishiri cuts); introduzione di sostanze corrosive nella vagina per causare sanguinamento oppure immissione di erbe con lo scopo di restringere la vagina.
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photo E. B. Sylvester - flic
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Le mutilazioni genitali femminili (in parLe motivazioni che spingono a praticare queste vere e proprie ticolare l’infibulazione) vengono molto torture si richiamano a detti popolari, precetti religiosi o al conspesso considerate parte di alcune cultrollo politico e sessuale della donna. Ma la motivazione e causa fondamentale di questo crimine è ture religiose, prevalentemente islamiche. che, nelle culture ove le mutilazioni sono richieste e praticate, In realtà si praticano in società di religione non averle subite significa isolamento sociale. sia islamica che politeista e cristiana (copta, cristiana ortodossa, protestante, giudaica), pur La sessualità femminile è considerata un istinto impuro e da controllare e, possibilmente, annullare. essendo pubblicamente condannate in ciascuna Attraverso queste pratiche la donna preserva l’onore e l’intedi esse. grità della famiglia. Mentre, infatti, alcuni islamici sostengono che Questo “imperativo categorico” sociale fa dimenticare alla tali pratiche trovino origine in alcune ahadith del stessa vittima il carattere di tortura di tali pratiche e di anprofeta Maometto che disse ad una donna che stava praticando un’infibulazione su una bambina: “Taglia, nullamento completo dei propri diritti di persona umana. ma non distruggere”, ci sono testimonianze storiche che attestano che tali procedure fossero già praticate al tempo dei romani antichi.
MGFLACULTURA PAG. 6 | INSTANTBOOK
Le mutilazioni genitali femminili (in particolare l’infibulazione) vengono molto spesso considerate parte di alcuIl termine “infibulazione” deriva dal ne culture religiose, latino fibula, la spilla utilizzata per agganciare prevalentemente islamiche. In realtà si la toga romana. Essa veniva utilizzata nei tempi praticano società di religione sia islamiantichi inanche per impedire i rapporti sessuali tra ca che politeista e cristiana gli schiavi (fissando le grandi labbra delle donne e (copta, cristiana protestante, il prepuzio degliortodossa, uomini) e per preservare giule fedeltà delle pur schiave verso pubblicamente i loro padroni. Attualmente, daica)7, essendo condan- al ” dell’infibulazione nate“rito in ciascuna di esse. partecipano solo donne. Dopo ogni parto viene praticata una nuova infibulazione (“reinfibulazioIl taglio degli organi genitali viene compiutoche da una ne”), al fine di ripristinare la situazione prematrimoniale. Mentre, infatti, alcuni Islamici sostengono anziana (una chiromante o una levatrice) che Le conseguenze psico-fisiche sono devastanti: i rapporti sessuali ditalidonna pratiche trovino origine in procede all’operazione dietro un alto compenso mone- ventano difficili e molto dolorosi, la donna perde quasi completamente alcune ahadith del profeta Maometto che disse ad tario. Nella maggior parte dei casi viene praticata su la capacità di provarne piacere. Molto spesso la vittima è affetta da unabambine donna che dai 2stava agli 8praticando anni, ma l’intervallo di età aumenta ritenzione urinaria, cistiti molto gravi (accompagnate da una doloun’infibulazione su una bambina:nel“Taglia, maNigeria non si nei diversi Paesi (ad esempio, Sud della rosa difficoltà nella minzione), infezioni vaginali, shock emorragico, distruggere”, sono testimonianze storiche pratica sullecineonate, in Uganda sulle adolescenti, in So- frigidità. sulle che bambine). La bambinafossero viene immobilizchemalia attestano tali procedure già praticate a gambe divaricate, il taglio viene effettuato senza zata al tempo dei Romani antichi.
MGFLEMODALITA’ E LE CONSEGUENZE
alcuna anestesia o sostanza disinfettante, tramite un paio di forbici o un coltello, una scheggia di metallo o Le motivazioni che spingono a praticare queste vere e un pezzo di vetro. Le ferite vengono suturate con spine di proprie torture acacia o fili disi seta e cicatrizzate con sostanze naturali (sucrichiamano a dettierbe popolari, precetti religiosi controllo co di limone, aromatiche, tuorlo d’uovo,o al ceneri), spesso politico donna. causae disessuale infezionidella violente e mortali. A questo si aggiungono la Ma possibilità la motivazione e causa fondamentale questo criminedanche l’operazione, condotta da dimani inesperte, neggi anche altri organi e le complicazioni al momento del parto è che nelle culture che possono portare alla morte della madre e del figlio. Dopo l’operazione, le gambe vengono legate e immobilizzate per alcune settimane per consentire la guarigione della ferita. Attraverso questa pratica i rapporti sessuali vengono resi impossibili fino alla defibulazione, effettuata direttamente dallo sposo prima del matrimonio o della prima notte di nozze per consentire la penetrazione e conservare la verginità della donna.
s INSTANTBOOK | PAG. 7
MGFIPERCHE’ RITO DI INIZIAZIONE bambine otto o nove anni
DETERRENTE AI RAPPORTI PREMATRIMONIALI una sorta di cintura di castità
TURALE L U C ’ A T I T N E D I rire le proprie per non smar le identità cultura a ri op pr la e ci radi
TRADIZIONE per molte persone, la MGF è una fase normale della vita di una donna
COESIONE SOCIALE importanza dell’onore famigliare, una componente vitale della posizione all’interno della comunità e della sua coesione
ECONOMIA e re, prestigio social
conferisce pote del parto stenti tradizionali si as le al ro na de e
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MGFIPERCHE’ IO MATRreIMla OpoNssibilità di matrimonio
menta modo per au erginità la v assicurando
RELIGnItiO, NE
(protesta a i cristiani fr ia s ta a c ti gli ebrei, diffusa e pra ), che fra i musulmani, opti cattolici e c e gli atei gli animisti
RUOLI DI GENERE E SESSUALITA’ marcare la ragazza in modo che sia capace di svolgere il suo compito di donna, moglie e madre in modo docile e accondiscendente
ESTETICA E IGIENE i genitali femminili sono considerati a volte come brutti e impuri, per cui la MGF viene vista come un modo per abbellirli
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S E V O D F G M
la legge 59/AN/94 del gennaio 1995 ha bandito clitoridectomia, escissione le MGF e con l’art. 333 ha sancito che “atti di mutilazione, vale a dire l’infibulazione e solo in ed infibulazione sono praticate senza distinzione violenza risultati in una mutilazione genitale alcuni casi l’escissione. Il Sudan è stato il primo di gruppi etnici, religioni o regioni. sono puniti con un periodo detentivo di 5 anni e paese africano a emanare una legge che proiLa pratica è illegale come previsto nel codice una multa di 1 milione di franchi”. biva le mutilazioni: il codice penale del 1946 penale. bandiva l’infibulazione, ma permetteva la sunna anche le donne somale tutte le for( in arabo significa tradizione) una forma più hanno subito una qualche forma di mutilazione. me di mutilazioni sono praticate, in particolare moderata di mutilazione. Non vi è nessuna legge nel paese. Nel 1977 è l’escissione, presso i vari gruppi etnici ad eccestata fondata un’organizzazione governativa di la mutilazione genitale zione dei Creoli stanziati nella capitale Freetown. donne somale, SWDO (Somali Women’s Demofemminile è praticata in tutte le sue forme, Nessuna legge proibisce la pratica . cratic Organization) con lo scopo di contrastare soprattutto dai gruppi etnici. Non c’è nessuna la pratica e dal 1987 tale associazione collabora la forma più diffusa è l’escislegge a riguardo, nonostante il governo continui con l’Aidos (Associazione Italiana Donne allo sione. Gruppi etnici la ritengono utile perché, a fare campagne di sensibilizzazione e di informaSviluppo). sostengono, possa difendere la salute della zione. donna; invece secondo i cittadini anziani una qui vengono praticate le mutilaziola clitoridectomia e l’escis“donna cucita” è simbolo di fedeltà. Nel paese ni di I e II tipo e in alcune zone meridionali anche sione sono le mutilazioni più praticate, mentre esiste una legge specifica volta a reprimere il l’infibulazione. Presso alcune etnie (Bambara e l’infibulazione viene svolta nelle aree al confine fenomeno (LOI n. 2003/03). Dogon) si crede che se il clitoride della madre con il Sudan e la Somalia da parte di ben 70 entra in contatto con la testa del neonato dul’escissione gruppi etnici, inclusi i cristiani, i musulmani e rante il parto, allora il bambino morirà. Le muti- è la forma più diffusa. Una recente legislazione, la comunità ebraica (beta Israel). In Etiopia si lazioni non sono illegali. effettiva dal 1997, bandisce la pratica e il Goverregistra un alto tasso di mortalità delle donne no combatte attivamente il fenomeno attraverso durante il parto causato da complicazioni dovula pratica più diffusa è campagne di sensibilizzazione. te alle mutilazioni. Non esiste nessuna legge. l’escissione, mentre l’infibulazione viene praticata solo da una piccola percentuale qui prevale l’escissione, mentre l’escissione e l’infibulazione di donne. Non vi sono leggi che proibisca- l’infibulazione è diffusa ai confini con il Sudan. sono le pratiche più diffuse: si stima che il 95% no queste pratiche, ma sono attive azioni Non ci sono leggi e il ruolo del governo è nullo delle donne appartenenti a tutti i gruppi etnici di contrasto ad opera del Comitato Intera- nei confronti di questa problematica. Anche in abbia subito l’infibulazione. Il Codice Penale con fricano . questo stato è presente il Comitato Interafricano.
SUDAN: qui predomina il III tipo di
GUINEA:
SOMALIA:
SIERRA LEONE:
ERITREA:
BENIN:
ETIOPIA:
MALI:
BURKINA FASO:
GAMBIA:
GIBUTI:
CIAD:
A C I T A R P I ES LIBERIA: il II tipo di mutilazioni viene REPUBBLICA CENTRO TANZANIA: le mutilazioni di I e II praticato sopratutto tra 13 gruppi etnici. Non ci AFRICANA: la clitoridectomia tipo sono praticate in cinque regioni. Non c’è una legislazione specifica in materia e il goversono leggi che proibiscono la pratica. Nel 1985 è e l’escissione sono le più diffuse, e 10 dei stato istituito il Comitato Interafricano che porta 48 gruppi etnici presenti nel paese praticaavanti programmi preventivi. no anche l’infibulazione. Dal 1966 esiste una qui pre- legge che bandisce la pratica e il Governo ha vale il II tipo soprattutto tra le donne musulma- adottato una serie di misure contro questo fene. La pratica è diffusa tra le popolazioni rurali nomeno.
COSTA D’AVORIO:
CAMERUM:
del Nord, Nord Est e Ovest. L’Act n. 98-757 del vengono praticate la 1998 proibisce forme di violenza nei confronti clitoridectomia e l’escissione, soprattutto nel delle donne. Nord e nel Sud Est dello stato. Il governo ha la forma più diffusa di mutila- riconosciuto la dannosità delle pratiche e le zione è l’escissione, praticata nell’estremo Nord ha condannate. Il Comitato Interafricano è e Ovest del paese. Nonostante il divieto dell’Act presente dal 1992.
GHANA:
484 del 1994, la pratica continua a persistere.
KENYA: qui vengono praticate sia la
CONGO: la mutilazione di II tipo viene
no è intervenuto per abolire la pratica con una campagna rivolta soltanto a due regioni. Nel 1992 è stato istituito il Comitato Interafricano.
TOGO: l’escissione viene praticata nel Nord del paese. La legge n. 98/016 del 1998 vieta tutte le forme di MGF. Per chiunque, con metodi tradizionali o moderni, pratichi, favorisca o partecipi ad una MGF è prevista la reclusione da due mesi a 5 anni più ammenda; in caso di recidiva la pena è raddoppiata. Se dalla mutilazione ne deriva la morte, la reclusione sarà da 5 a 10 anni. Il Comitato Interafricano del Togo distribuisce materiale informativo riguardante gli effetti dannosi delle pratiche mutilatorie.
praticata sulle giovani donne che vivono nelclitoridectomia sia l’escissione, mentre l’infibu- la parte Nord equatoriale del paese. Nessuna lazione è presente nelle aree ai confini con la legge proibisce la pratica. il II e III tipo sono le forme Somalia e nei campi profughi. Non c’è nessuna si pratica l’escissione più praticate di mutilazioni. Dal Gennaio 2001 un legge specifica, ma diverse ONG si sono attivate maggiormente diffusa tra i musulmani, anche decreto ministeriale proibisce la pratica. perché il governo abolisca tale pratica. se nella parte orientale del paese riguarda vengono praticate si praticano la clitoridecto- anche la popolazione non musulmana. Le or- procedure di tipo I e IV. Non vi sono leggi conmia, l’escissione e, nella parte a Nord Est del ganizzazioni non governative francesi conside- tro le mutilazioni genitali femminili, sebbene paese, anche l’infibulazione. Non vi è nessuna rano la mutilazione un atto di violenza nei con- alcune permettano incisioni simboliche o mollegge specifica, ma sono state promosse delle fronti delle donne. Anche in Senegal è stato to piccole del clitoride. campagne da ginecologi e corpo sanitario con il istituito un Comitato Interafricano. supporto del Comitato Interafricano.
SENEGAL:
NIGERIA:
YEMEN:
INDONESIA:
L’opera internazionale per contrastare ed abolire l’abitudine a tali pratiche prende il via concretamente solo in questo secolo, grazie agli sforzi di Organizzazioni femminili africane.
MGFLASITUAZIONE INTERNAZIONALE
In Africa (dove le MGF vengono praticate in tutti i Paesi) da oltre vent’anni molti Stati hanno intrapreso un’opera di discussione e prevenzione per il superamento di La Commissione sui Diritti Umani delle Naziotali pratiche, elaborando leggi e strumenti preventivi che conducano ad un reale ni Unite sollevò il problema nel 1952, ma solo cambiamento di mentalità individuale e sociale. nel 1984 l’ONU creò un Comitato Interafricano contro le pratiche tradizionali pregiudizievoli per In Europa, l’attenzione verso questo problema nasce all’inizio degli Anni ‘70 fino a la salute delle donne e dei bambini” (IAC), con concretizzarsi nel 1980 con l’apertura dela Conferenza di Copenhagen sulla Donna sede a Dakar. Dai primi Anni ‘90 le MGF vengono ed il parallelo Forum di Organizzazioni Non Governative in cui delegate staturiconosciute dalla comunità internazionale come nitensi ed africane si scontrarono e confrontarono vivacemente sul tema. Nei una grave violazione dei diritti delle donne e delle decenni successivi la risoluzione di questo problema è diventata sempre più nebambine. cessaria ed urgente, a causa dell’intensificarsi dei flussi migratori provenienti Nel contesto internazionale la condanna della pradall’Africa verso il Vecchio Continente, con l’aumento di richieste, da parte dei tica delle MGF si articola in tre dimensioni: la tutela dei Diritti Umani, dei diritti della Donna e dei diritti del genitori immigrati, di poter effettuare mutilazioni genitali sulle proprie figlie nelle strutture sanitarie pubbliche. Il Consiglio d’Europa assimila le mutilaBambino. Le Nazioni Unite condannano la pratica delzioni genitali femminili alle pratiche di tortura, facendo esplicito riferimento le MGF facendo inizialmente riferimento all’Art. 5 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 all’Art. 3 della Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle (“Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a Libertà fondamentali” del 1950 (“Nessuno può essere sottoposto a tortura punizioni crudeli, inumane o degradanti”) fino alla solenne né a pene o trattamenti inumani o degradanti”). La Svezia è stato il primo Dichiarazione di Ginevra del 1997, promulgata da tre Agen- Paese, nel 1982, a dotarsi di una disciplina specifica in materia, seguita zie dell’ONU - il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, nel 1998 dalla Norvegia. La Legge svedese proibisce “operazioni sulle parti l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Fondo delle Nazioni esterne dei genitali femminili che hanno lo scopo di mutilarli o di produrre Unite per l’Infanzia - dove per mutilazioni genitali femminili si altri danni permanenti”. intendono “tutte le procedure che comportano la rimozione parziale dei genitali esterni femminili o altri interventi dannosi sugli organi genitali tanto per ragioni culturali che per altre ragioni non terapeutiche”.
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MGFLASITUAZIONE INTERNAZIONALE Gran Bretagna Prohibition of Female Circumcision Actnel 1985 Germania Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato del 1951 Francia Art. 222 del Codice penale che punisce genericamente le “mutilazioni” fisiche contro natura. A testimonianza che le MGF non sono una tradizione della religione e della cultura islamica, significativa e importante è la Dichiarazione di Rabat del 2005, a conclusione della prima Conferenza Islamica dei Ministri incaricati, che invita tutti gli Stati musulmani a “prendere le necessarie misure per eliminare tutte le forme di discriminazione nei confronti delle ragazze e tutte le pratiche tradizionali nocive, come la mutilazione genitale femminile”, sottolineando che queste pratiche sono contro i precetti e la tradizione dell’Islam. Ai Governi è stato chiesto di “promulgare ed attuare leggi adeguate, fare dei programmi nazionali e delle strategie per proteggere le ragazze”.
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OLOE LE MGF CONS LEGGE MGFLA PREVENIRE, CONTRASTARE, REPRIMER Gazzetta Ufficiale N. 14 del 18 Gennaio 2006 LEGGE 9 gennaio 2006, n.7 Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile. La Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art. 1. (Finalità) 1. In attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione e di quanto sancito dalla Dichiarazione e dal Programma di azione adottati a Pechino il 15 settembre 1995 nella quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, la presente legge detta le misure necessarie per prevenire, contrastare e reprimere le pratiche di mutilazione genitale femminile quali violazioni dei diritti fondamentali all’integrita’ della persona e alla salute delle donne e delle bambine. Avvertenza: Il testo delle note qui pubblicato e’ stato redatto dall’amministrazione competente per materia, ai sensi dell’art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali e’ operato il rinvio. Restano invariati il valore e l’efficacia degli atti legislativi qui trascritti. PAG. 16 | INSTANTBOOK
Nota all’art. 1: - Il testo degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione sono i seguenti: «Art. 2. - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita’, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta’ politica, economica e sociale.». «Art. 3. - Tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta’ e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.». «Art. 32. - La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita’, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno puo’ essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo’ in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.». Art. 2. (Attivita’ di promozione e coordinamento) 1. La Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per le pari opportunita’ promuove e sostiene, nell’ambito degli ordinari stanziamenti di bilancio, il coordinamento delle attivita’ svolte dai Ministeri competenti dirette alla prevenzione, all’assistenza alle vittime e all’eliminazione
delle pratiche di mutilazione genitale femminile. 2. Ai fini dello svolgimento delle attivita’ di cui al comma 1, la Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento per le pari opportunita’ acquisisce dati e informazioni, a livello nazionale e internazionale, sull’attivita’ svolta per la prevenzione e la repressione e sulle strategie di contrasto programmate o realizzate da altri Stati. Art. 3. (Campagne informative) 1. Allo scopo di prevenire e contrastare le pratiche di cui all’articolo 583-bis del codice penale, il Ministro per le pari opportunita’, d’intesa con i Ministri della salute, dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, del lavoro e delle politiche sociali, degli affari esteri e dell’interno e con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, predispone appositi programmi diretti a: a) predisporre campagne informative rivolte agli immigrati dai Paesi in cui sono effettuate le pratiche di cui all’articolo 583-bis del codice penale, al momento della concessione del visto presso i consolati italiani e del loro arrivo alle frontiere italiane, dirette a diffondere la conoscenza dei diritti fondamentali della persona, in particolare delle donne e delle bambine, e del divieto vigente in Italia delle pratiche di mutilazione genitale femminile; b) promuovere iniziative di sensibilizzazione, con la partecipazione delle organizzazioni di volontariato, delle organizzazioni no profit, delle strutture sanitarie, in particolare
OLOE LE MGF CONS LEGGE MGFLA PREVENIRE, CONTRASTARE, REPRIMER dei centri riconosciuti di eccellenza dall’Organizzazione mondiale della sanita’, e con le comunita’ di immigrati provenienti dai Paesi dove sono praticate le mutilazioni genitali femminili per sviluppare l’integrazione socio-culturale nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, in particolare delle donne e delle bambine; c) organizzare corsi di informazione per le donne infibulate in stato di gravidanza, finalizzati ad una corretta preparazione al parto; d) promuovere appositi programmi di aggiornamento per gli insegnanti delle scuole dell’obbligo, anche avvalendosi di figure di riconosciuta esperienza nel campo della mediazione culturale, per aiutarli a prevenire le mutilazioni genitali femminili, con il coinvolgimento dei genitori delle bambine e dei bambini immigrati, e per diffondere in classe la conoscenza dei diritti delle donne e delle bambine; e) promuovere presso le strutture sanitarie e i servizi sociali il monitoraggio dei casi pregressi gia’ noti e rilevati localmente. 2. Per l’attuazione del presente articolo e’ autorizzata la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2005. Nota all’art. 3: - Per il testo dell’art. 583-bis del codice penale si veda l’art. 6, comma 1, della legge in lettura. Art. 4. (Formazione del personale sanitario) 1. Il Ministro della salute, sentiti i Ministri dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca e per le pari opportunita’ e
la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emana, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, linee guida destinate alle figure professionali sanitarie nonche’ ad altre figure professionali che operano con le comunita’ di immigrati provenienti da Paesi dove sono effettuate le pratiche di cui all’articolo 583-bis del codice penale per realizzare un’attivita’ di prevenzione, assistenza e riabilitazione delle donne e delle bambine gia’ sottoposte a tali pratiche. 2. Per l’attuazione del presente articolo e’ autorizzata la spesa di 2,5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2005. Nota all’art. 4: - Per il testo dell’art. 583-bis del codice penale si veda l’art. 6, comma 1, della legge in lettura. Art. 5. (Istituzione di un numero verde) 1. E’ istituito, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, presso il Ministero dell’interno, un numero verde finalizzato a ricevere segnalazioni da parte di chiunque venga a conoscenza della effettuazione, sul territorio italiano, delle pratiche di cui all’articolo 583-bis del codice penale, nonche’ a fornire informazioni sulle organizzazioni di volontariato e sulle strutture sanitarie che operano presso le comunita’ di immigrati provenienti da Paesi dove sono effettuate tali pratiche. 2. Per l’attuazione del presente articolo e’ autorizzata la spesa di 0,5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2005.
Nota all’art. 5: - Per il testo dell’art. 583-bis del codice penale si veda l’art. 6, comma 1, della legge in lettura. Art. 6. (Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili) 1. Dopo l’articolo 583 del codice penale sono inseriti i seguenti: “Art. 583-bis. - (Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili). - Chiunque, in assenza di esigenze terapeutiche, cagiona una mutilazione degli organi genitali femminili e’ punito con la reclusione da quattro a dodici anni. Ai fini del presente articolo, si intendono come pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili la clitoridectomia, l’escissione e l’infibulazione e qualsiasi altra pratica che cagioni effetti dello stesso tipo. Chiunque, in assenza di esigenze terapeutiche, provoca, al fine di menomare le funzioni sessuali, lesioni agli organi genitali femminili diverse da quelle indicate al primo comma, da cui derivi una malattia nel corpo o nella mente, e’ punito con la reclusione da tre a sette anni. La pena e’ diminuita fino a due terzi se la lesione e’ di lieve entita’. La pena e’ aumentata di un terzo quando le pratiche di cui al primo e al secondo comma sono commesse a danno di un minore ovvero se il fatto e’ commesso per fini di lucro. Le disposizioni del presente articolo si applicano altresi’ quando il fatto e’ commesso all’estero da cittadino italiano o da straniero residente in Italia, ovvero in danno di cittadino italiano o di straniero residente in Italia. In tal caso, il colpevole e’ punito a richiesta del Ministro della giustizia. Art. 583 - ter. - (Pena accessoria). INSTANTBOOK | PAG. 17
OLOE LE MGF CONS LEGGE MGFLA PREVENIRE, CONTRASTARE, REPRIMER - La condanna contro l’esercente una professione sanitaria per taluno dei delitti previsti dall’articolo 583-bis importa la pena accessoria dell’interdizione dalla professione da tre a dieci anni. Della sentenza di condanna e’ data comunicazione all’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri”. 2. All’articolo 604 del codice penale, al primo periodo, le parole: “da cittadino straniero” sono sostituite dalle seguenti: “dallo straniero” e, al secondo periodo, le parole: “il cittadino straniero” sono sostituite dalle seguenti: “lo straniero”. Nota all’art. 6: - Il testo dell’art. 604 del codice penale, cosi’ come modificato dalla presente legge, e’ il seguente: «Art. 604 (Fatto commesso all’estero). - Le disposizioni di questa sezione, nonche’ quelle previste dagli articoli 609bis, 609-ter, 609-quater e 609-quinquies, si applicano altresi’ quando il fatto e’ commesso all’estero da cittadino italiano, ovvero in danno di cittadino italiano, ovvero dallo straniero in concorso con cittadino italiano. In quest’ultima ipotesi lo straniero e’ punibile quando si tratta di delitto per il quale e’ prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni e quando vi e’ stata richiesta del Ministro di grazia e giustizia.». Art. 7. (Programmi di cooperazione internazionale) 1. Nell’ambito dei programmi di cooperazione allo sviluppo condotti dal Ministero degli affari esteri e in particolare nei programmi finalizzati alla promozione dei diritti delle donne, in Paesi dove, anche in presenza di norme nazionali di divieto, continuano ad essere praticate mutilazioni gePAG. 18 | INSTANTBOOK
nitali femminili, e comunque senza nuovi o maggiori oneri per lo Stato, sono previsti, in accordo con i Governi interessati, presso le popolazioni locali, progetti di formazione e informazione diretti a scoraggiare tali pratiche nonche’ a creare centri antiviolenza che possano eventualmente dare accoglienza alle giovani che intendano sottrarsi a tali pratiche ovvero alle donne che intendano sottrarvi le proprie figlie o le proprie parenti in eta’ minore. Art. 8. (Modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) 1. Dopo l’articolo 25-quater del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, e’ inserito il seguente: “Art. 25-quater. 1. - (Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili). - 1. In relazione alla commissione dei delitti di cui all’articolo 583-bis del codice penale si applicano all’ente, nella cui struttura e’ commesso il delitto, la sanzione pecuniaria da 300 a 700 quote e le sanzioni interdittive previste dall’articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. Nel caso in cui si tratti di un ente privato accreditato e’ altresi’ revocato l’accreditamento. 2. Se l’ente o una sua unita’ organizzativa viene stabilmente utilizzato allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei delitti indicati al comma 1, si applica la sanzione dell’interdizione definitiva dall’esercizio dell’attivita’ ai sensi dell’articolo 16, comma 3”. Nota all’art. 8: - Il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, recante: «Disciplina della responsabilita’ amministrativa delle persone giuridiche, delle societa’ e delle associazioni anche prive di personalita’ giuridica, a norma dell’art. 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300» e’
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2001. Art. 9. (Copertura finanziaria) 1. Agli oneri derivanti dagli articoli 3, comma 2, 4, comma 2, e 5, comma 2, pari a 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2005, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2005-2007, nell’ambito dell’unita’ previsionale di base di parte corrente “Fondo speciale” dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando, quanto a euro 5.000.000 per l’anno 2005, a euro 769.000 per l’anno 2006 e a euro 1.769.000 a decorrere dall’anno 2007, l’accantonamento relativo al Ministero della salute, quanto a euro 4.231.000 per l’anno 2006, l’accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e quanto a euro 3.231.000 a decorrere dall’anno 2007, l’accantonamento relativo al Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca. 2. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara’ inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi’ 9 gennaio 2006
OLOE LE MGF CONS LEGGE MGFLA PREVENIRE, CONTRASTARE, REPRIMER CIAMPI Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Visto, il Guardasigilli: Castelli LAVORI PREPARATORI Senato della Repubblica (atto n. 414): Presentato dal sen. Consolo il 9 luglio 2001. Assegnato alla 2ª commissione (Giustizia), in sede referente, il 24 luglio 2001, con pareri delle commissioni 1ª, 3ª, 12ª, speciale in materia di infanzia e minori e straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Esaminato dalla 2ª commissione, in sede referente, il 1° agosto 2001; il 26 novembre 2002; il 5 e 12 febbraio 2003. Assegnato nuovamente alla 2ª commissione (Giustizia), in sede deliberante, il 4 marzo 2003. Esaminato dalla 2ª commissione, in sede deliberante, il 19 marzo 2003 e approvato l’8 aprile 2003. Camera dei deputati (atto n. 3884): Assegnato alla II commissione (Giustizia), in sede referente, il 16 aprile 2003, con pareri delle commissioni I e XII. Esaminato dalla II commissione il 17 giugno 2003; l’8 luglio 2003; il 17 settembre 2003; 1°-8 e 23 ottobre 2003; l’11 novembre 2003. Nuovamente assegnato alle commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali) in sede referente il 2 dicembre 2003. Esaminato dalle commissioni riunite II e XII, in sede referente, il 10 dicembre 2003; 21 gennaio 2004, 4, 11, 12 e 24 febbraio 2004; 10, 17, 23 e 25 marzo 2004.
Esaminato in aula il 29 marzo 2004; il 28 e 29 aprile 2004 ed approvato con modificazioni in un testo unificato con gli atti numeri C. 150 (Ce’ ed altri), C. 3282 (Conti); C. 3867 (Conti); C. 4204 (Di Virgilio e Palumbo) il 4 maggio 2004. Senato della Repubblica (atto n. 414/B): Assegnato alle commissioni riunite 1ª (Affari costituzionali) e 2ª (Giustizia), in sede referente, l’11 maggio 2004, con parere delle commissioni 3ª, 5ª, 7ª, 12ª, commissione speciale in materia di infanzia e minori e parlamentare per le questioni regionali. Esaminato dalle commissioni riunite 1ª e 2ª, in sede referente, il 1°-22 luglio 2004; 5 e 11 maggio 2005. Esaminato in aula il 19 e 24 maggio 2005 e approvato con modificazioni il 6 luglio 2005. Camera dei deputati (atto n. 150-3282-3867-38844204/B): Assegnato alle commissioni riuniti II (Giustizia) e XII (Affari sociali), in sede referente, il 12 luglio 2005, con il parere delle commissioni I e V. Esaminato dalle commissioni riunite II e XII, in sede referente, il 21 e 27 luglio 2005; il 15 e 22 settembre 2005. Esaminato in aula il 26 settembre 2005 ed approvato con modificazioni il 20 dicembre 2005. Senato della Repubblica (atto n. 414/D): Assegnato alla 2ª commissione (Giustizia), in sede deliberante, il 21 dicembre 2005 con parere delle commissioni 1ª, 3ª, 5ª, 7ª e 12ª. Esaminato dalla 2ª commissione in sede deliberante ed approvato il 22 dicembre 2005.
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MGFLESTORIE Sì, avevo cinque anni quando le donne del villaggio Cominciavo a pensare al suicidio. La mutilazione ti porta via identità e mi dissero che saremmo andate nella foresta. Con me c’era dignità. Solo quando ho smesso di pensare a me stessa come ad una un intero gruppo di ragazzine, dalla mia età sino ai 16 anni: eravamo tutte felicissime, perché ci avevano detto che era un pic-nic. Ma non lo era. Più del dolore e del pianto ricordo lo shock dell’aver compreso che ci avevano ingannate. Sapevo che avrebbero tagliato via qualcosa da me, ma non sapevo cosa. Durante il percorso le donne erano molto gentili, ci regalavano dolci e così via: era il loro modo di chiedere perdono, ma era anche il loro modo di vendicarsi, il ripetere su di noi un crimine che loro avevano subito. Solo più tardi, nell’adolescenza, compresi davvero cos’era accaduto. Eravamo state mutilate in modo che rimanessimo “pulite” e non avessimo ragazzi. I miei genitori credevano in questo modo di prepararmi al matrimonio, di aver agito per il mio bene, ed io volevo accettarlo perché mi dicevano che le donne mutilate erano maggiormente rispettate. All’età di nove anni, quando ci trasferimmo a Parigi, fu una grande sorpresa per me scoprire che non accadeva a tutte le donne. E poi fui costretta a vedere bimbe di origine senegalese a cui veniva detto che sarebbero andate in vacanza in Africa, ma in effetti vi venivano portate per essere mutilate. Mia madre, a Parigi, fece mutilare segretamente tre delle mie sorelle. Ero infuriata per tutto questo e in me crebbe la determinazione di porre fine a questa pratica brutale. Ho cominciato a parlarne con chiunque volesse ascoltarmi: i servizi sociali, i medici, la polizia, gli altri africani che vivevano a Parigi. Per lungo tempo ho provato rancore per le donne che mi avevano fatto del male, per gli uomini che lo avevano voluto e approvato, per mia madre che lo aveva permesso, per mio padre che non aveva mai fatto nulla per fermarlo. PAG. 20 | INSTANTBOOK
vittima ho smesso di credermi priva di valore. Dalla rabbia è uscita la compassione, e ho capito che la colpa non era di quelle donne o di mia madre, ho capito che erano semplicemente accecate dal dover seguire una “tradizione”. Se avessi continuato a vivere di rabbia e rancore sarei di certo morta. Ma la mia rabbia ha avuto anche risultati positivi, perché mi ha spinta a lottare per mettere fine alle mutilazioni. Adesso lavoro in una campagna sul campo che si chiama “Forward” e parlo nelle scuole, in Francia e in Gran Bretagna. Quando ho incontrato l’uomo che sarebbe poi divenuto mio marito, ho dovuto dirgli di non aspettarsi che io potessi rispondergli sessualmente. «E se dico no, è no», ho aggiunto con fermezza. Mio marito è un uomo che ha un grande rispetto per me, ed è molto paziente. Oggi, le mie tre sorelle che ho citato prima lavorano con me per fermare le mutilazioni. Persino mia madre adesso ne parla come di una violazione dei diritti umani. E prima che morisse, sei anni fa, sono riuscita a parlarne bene con mio padre. Ho aperto il mio cuore per lui, gli ho spiegato cosa le mutilazioni sono davvero, come ti rovinano fisicamente e mentalmente. Mio padre è scoppiato in lacrime, e mi ha detto che nessuna donna gli aveva mai parlato della propria sofferenza. Poi mi ha chiesto scusa, mi ha pregato di perdonarlo. Il giorno dopo ha chiamato i nostri parenti in Senegal, e il risultato è stato che un “picnic” come quello a cui ho partecipato io a cinque anni è stato cancellato, e cinquanta bambine sono state salvate.
Salimata Badji-Knight
MGFLESTORIE per City Editions. Un denso, doppio racconto che parte per Hawa dalIL CAIRO — Sembra una storia inventata, da film o ro- la famiglia di fabbri e infibulatrici in Mali, per Linda dal padre, con manzo (magari francese): due rivali forti e rispettate De Gaulle nella resistenza, e dalla madre di Tahiti, dove anche lei è ciascuna nel suo mondo, si combattono, una sconfigge nata. Che continua con la carriera delle due donne. Che si addentra l’altra, ma intanto si conoscono, diventano amiche. nella questione delle mutilazioni, su cui in realtà si sa poco anche in E, deposte le armi, scrivono insieme un libro sulla loro incredibile Francia. vicenda, tutta vera (e in effetti francese). Le due protagoniste: Linda «Una bella esperienza, e ormai un’amicizia», dice Weil-Curiel. «E ora Weil-Curiel, avvocato del Foro di Parigi dal 1973, storica femminista siamo arrivati al paradosso che Hawa mi ha chiesto di difenderla contro dai tempi della Lega dei diritti della donna di Simone De Beauvoir, la il marito: poligamo con co-mogli più giovani di lei, ha bisogno di spazio più combattiva e nota penalista francese schierata contro le mutilain casa, la vuole cacciare. Anche perché lei non guadagna più come zioni genitali femminili. E Hawa Gréou, maliana e altrettanto storica quando era la regina delle mutilatrici. Ma daremo battaglia». exciseuse della capitale francese, autrice cioè delle mutilazioni inflitte a decine di bambine e ragazze immigrate soprattutto da Senegal e Mali, riverita e ben pagata come prima di lei (in patria e per la stessa professione) la madre e la nonna. «È dal 1982 che mi batto contro le MGF, tra le primissime in Francia. Ho convinto tutti a non fare una legge speciale che sarebbe sembrata razzista, il codice penale basta. Ho fondato una Ong, Cams, proprio per Good news. abolire le mgf e far capire ai francesi che tutte le nostre bambine vanno CAIRO – In the village of Sindibis, an hour from Cairo, difese, al di là dell’origine», racconta Weil-Curiel. «E poi i processi, più between fields and palms along the river Nile, there is di quaranta, tra cui quello contro Hawa Gréou, nel 1999, in cui l’ho fatta a big party: children, young people, old people, Coptic condannare a otto anni. Era la prima exciseuse a finire in un carcere bishops, Muslim imam, everybody is smiling and dresfrancese, avrebbe dovuto odiarmi più di chiunque al mondo». Invece, sing fine. Under the big tent full of lights, decorated uscita dalla prigione con uno sconto di pena («un periodo bellissimo — with unusual painting of knives and writes, the colour of blood, Moushira Khattab shouts in the microphone: dirà poi Mama Hawa —solo preghiera e riposo»), l’infibulatrice pentita “Your little girls from now on are going to be as beaunon solo smette di esercitare, ma inizia a telefonare alla Weil-Curiel. tiful and happy as the moon. From today – says the «Mi chiedeva consigli, ormai si fidava di me — racconta l’avvocato —. leader of the National Council for the children and the All’inizio ero sorpresa, poi mi sono affezionata. Fino a quando, l’anno maternity (Nccm)-in Sindibis, the female genital mutiscorso, abbiamo fatto insieme un libro». Exciseuse, appunto, uscito lations, the fgm, are forbidden forever”. INSTANTBOOK | PAG. 21
MGFLABIBLIOGRAFIA 9^X]^VgVo^dcZ Jc^kZghVaZ YZ^ 9^g^ii^ YZaa¼DCJ! CZl Ndg`! & <ZccV^d &.) 8dckZco^dcZ eZg aV hVakV\jVgY^V YZ^ 9^g^ii^ YZaa¼Jdbd Z YZaaZ a^WZgi| [dcYVbZciVa^! GdbV! &.*% 8dckZco^dcZ Y^ <^cZkgV hjaad hiVijh Y^ g^[j\^Vid! &.*& 8dckZco^dcZ DCJ eZg a¼Za^b^cVo^dcZ Y^ ijiiZ aZ [dgbZ Y^ Y^hXg^b^cVo^dcZ Xdcid aZ 9dccZ! &.,. 8dckZco^dcZ DCJ hj^ 9^g^ii^ YZ^ 7VbW^c^! &.-. 8VgiV 6[g^XVcV hj^ 9^g^ii^ Z ^a WZcZhhZgZ YZa ;VcX^jaad! &..% 9^X]^VgVo^dcZ DCJ hjaaV k^daZcoV Xdcigd aZ 9dccZ! &..( 9^X]^VgVo^dcZ XdcXajh^kV YZaaV >K 8dc[ZgZcoV BdcY^VaZ hjaaV 9dccV! EZX]^cd! &..* 8VgiV Y^ 6YY^h 6WWZWV! &.., EgdidXdaad Y^ BVejid! '%%* 8dhi^ijo^dcZ YZaaV GZejWWa^XV >iVa^VcV! GdbV! & <ZccV^d &.) 8dY^XZ EZcVaZ YZaaV GZejWWa^XV >iVa^VcV 9ZXgZid AZ\^haVi^kd - <^j\cd '%%&! c# '(& AZ\\Z . <ZccV^d '%%+! c# , <VooZiiV J[ÄX^VaZ YZaaV GZejWWa^XV >iVa^VcV! &- <ZccV^d '%%+ ¹9Zbd\gVÄX VcY ]ZVai] hjgkZnº 9=H ! &..* ¹I]Z LdgaY¼h LdbZc '%%%# IgZcYh VcY hiVi^hi^Xhº! V XjgV YZaa¼J[ÄX^d HiVi^hi^Xd YZaaZ CVo^dc^ Jc^iZ! CZl Ndg`! '%%% ¹Bji^aVo^dc^ YZ^ \Zc^iVa^ [Zbb^c^a^º! 6hhdX^Vo^dcZ >iVa^VcV 9dccZ eZg ad Hk^ajeed! '%%% Female Genital Mutilation – Policy Giudelines for Nurses and Midwives, World Health Organization, Geneva, 2001 Eg^cX^e^ Y^ 9^g^iid ZXXaZh^Vhi^Xd! 8Vgad 8VgY^V! :Y# <^Vee^X]Zaa^! '%%' GVeedgid JC>8:;! CdkZbWgZ '%%* DejhXdad ^c[dgbVi^kd hjaaZ Bji^aVo^dc^ \Zc^iVa^ ;Zbb^c^a^! B^c^hiZgd eZg aZ EVg^ Deedgijc^tà della Repubblica Italiana, 2006
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MGFLECAMPAGNE DI PREVENZIONE E DI CONTRASTO
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LECAMPAGNE IRONICA | SHOCKANTE
METAFORICA | PROVOCATORIA
AGGRESSIVA | ACCUSATORIA
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LECAMPAGNE FORTE | DRAMMATICA
SIMBOLICA | EFFICACE
UUMORISTICA | PROVOCATORIA
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BIKALORO LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SOCIALE IL SOGGETTO LE BAMBINE IL MESSAGGIO FERMIAMO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI. (l’italia con la legge Consolo, previene, contrasta e reprime la pratica delle MGF).
IL TARGET DIRETTO<IMMIGRATI (comunicazione di informazione) INDIRETTO<TUTTA LA POPOLAZIONE (comunicazione di sensibilizzazione) >c[dgbVgZ \a^ higVc^Zg^ Z cdc hj^ g^hX]^ YZaaZ B<; egdbjdkZgZ ^a Y^g^iid V jcV Y^GLI OBIETTIVI \c^i| Y^ \ZcZgZ X]Z Zhja^ YV fjZhiZ egVi^X]Z ZYjXVgZ \a^ higVc^Zg^ hZcoV ^bedggZ ^a eg^bVid YZaaV XjaijgV dXX^YZciVaZ d[[g^gZ hdhiZ\cd VaaZ YdccZ k^ii^bV YZaaZ B<; promuovere il rispetto dei diritti umani. PAG. 26 | INSTANTBOOK
I LABORATORI Xdc aZ Xdbjc^iV¼ Y^ ^bb^\gVi^ Xdc ^ 8dchjaidg^ Y^ AZXXZ Z egdk^cX^V [Monteroni, Poggiardo, Nardo’].
BIKALORO LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SOCIALE
GLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
la scelta consapevole
NEL MONDO 130 MILIONI DI RAGAZZE E DI BAMBINE
HANNO SUBITO LE MUTILAZIONI DEI GENITALI. OGNI GIORNO A CAUSA DELLE MGF, MOLTE BAMBINE MUOIONO. OGNI GIORNO A CAUSA DELLE MGF, MOLTE BAMBINE VENGONO VIOLATE PSICOLOGICAMENTE E FISICAMENTE
PER SEMPRE. IN ITALIA QUESTA PRATICA È VIETATA. FERMIAMO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI.
ASSESSORATO ALLE PARI OPPORTUNITÀ DELLA PROVINCIA DI LECCE, ASSESSORATO AL MEDITERRANEO DELLA PROVINCIA DI LECCE, ASL LE, ORDINE DEI MEDICI E CHIRURGHI DI LECCE, CINIT CINEFORUM LECCE, SENZA FRONTIERE SOC. COOP., PAZ SOC. COOP., ASS. CULTURALE ALBANESE VELLAZERIMI (ALBANIA), ASS. CITTADINI SOMALI ED ETIOPI, ARTE BRASIL, MIJIKENDA CULTURAL (KENJA), ASS. CENTRO MULTICULTURALE ETNOS, ASS. GUY GI IL BAOBAB, ASS. DIASPORA.
IL MANIFESTO LA MINIGUIDA in 5 lingue L’INSTANT BOOK LE POSTCARDS LE LOCANDINE I GADGETS ( PENNE E BORSE) IL KIT STAMPA IL SITO/BLOG IL DOCUMENTARIO LO SPOT TV
GLI EVENTI IL CINEFORUM IL CONVEGNO
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Per parlare di MGF ci siamo messi in gioco, in prima persona!
BIKALOROILABORATORI
Abbiamo coinvolto la nostra emotività, le nostre idee politiche. Ci sono state anche piccole tensioni e controversie. Questo instant book ripercorre il lavoro del progetto Bikaloro che ha attraversato vari punti di vista, posizioni e filosofie. Ognuno ha esposto le proprie idee e molto semplicemente le abbiamo messe assieme per organizzare la campagna. Una delle sfide affrontate è stato trovare un equilibrio fra le questioni impregnate di significati culturali diversi. Ci siamo infatti resi conto della difficoltà di scrivere qualcosa su un’altra cultura, essendo totalmente concentrati sulla nostra, abbiamo così preso coscienza del potenziale rischio di avere un approccio “troppo italiano”.
Ma che fare in presenza di un’evidente violazione dei diritti umani? Ci siamo incontrati molte volte, prima di ideare la campagna! Simona Cleopazzo, Rosalba Bove D’Agata, Viviana Bello, Debora Zippo, Maria Grazia Fersini, Zeroula Brini, Rita Pitardi, Giuseppe Laraia, Pierpaolo Congedo, Vincenzo Ampolo, Luigi Nico, Matteo Serra, Donatella Tanzariello, Debora Gravili, Titti de Luca (Asl Lecce e i Consultori di Lecce, Monteroni, Poggiardo, Nardò), Tabara Sylla, Mungai Judy Wandiga, Esor Rama Gilbert, Bledar Torozi, Adasha Daysi, Laahkairi Hakima, Franja Margherita, Parthena Tilkeridou, Viviana Sorrento, Luigi Vernaleone, Winta Fessayie.
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Nell’ambito del laboratorio di comunicazione sociale, il brainstorming è stato fondamentale per definire le guidelines, quindi per delineare la rappresentazione e progettazione grafica del logo: 1. un segno grafico forte ma dal tratto irregolare; 2. un collegamento chiaro alla figura femminile, stabilito Abbiamo coinvolto nostra dal emotività, le nostre idee popredilegendo una fontla“script” tratto spontaneo, piuttosto litiche. Ci sono state anche piccole tensioni e controversie. che un “bastoni”; Questo instant del progettocaratterizzanti, Bikaloro che 3. colori forti,book decisiripercorre ma ancheil inlavoro contraddizione, ha attraversato vari punti di vista, posizioni e filosofie. inusuali; Ognuno ha esposto le proprio idee e molto poteva semplicemente abbiamo 4. un simbolo grafico che, staccandosi divenire le icona, marmesse assieme per organizzare la campagna. chio, ed essere utilizzato anche come immagine “autonoma” distintiva e Una delle sfidedelaffrontate caratterizzante concept. è stato trovare un equilibrio fra le questioni impregnate culturali diversi. Ci siamo resi diconto della Nei laboratorididisignificati comunicazione e negli incontri con leinfatti comunità immigrati difficoltà di scrivere qualcosa su un’altra cultura, essendo totalmente concensono stati prodotti vari layout di presentazione, sono stati proposti vari visuals: tratifarfalla, sulla nostra, abbiamo così preso potenziale rischio di avere un una un segnale stradale, unacoscienza figura di del donna, rielaborati e trasformati. approccio “troppo italiano”. Abbiamo potuto così scegliere il logo più originale, quello che di forte impatto visivo. E’ contraddistinto da una font dal tratto deciso, ma irregolare...quasi un graffio, una mano che trema, un’emozione forte. La “i” si trasforma nella forma abbozzata e primordiale di una donna, disegno infantile senza quelle braccia che permettono la difesa. Una linea irregolare delimita la base sulla quale si pone il lettering, simboleggiando anche allo stesso tempo la linea di terra...lieve, leggera...quasi come un orizzonte ancora indefinito. Distinguibile anche in b/n e in Ci siamo incontrati volte, prima di ideare la campagna! riproduzioni a misuremolte ridotte.
Per parlare di MGF ci siamo messi in gioco, in prima persona!
BIKALOROILLOGO
la scelta consapevole
IL LOGO DEFINITIVO
Ma che fare in presenza di un’evidente violazione dei diritti umani?
Simona grafico Cleopazzo, Rosalba Bove D’Agata, Viviana Bello, Debora Zippo, Maria Grazia Fersini, Zeroula Brisviluppo Roberta Cleopazzo ni, Rita Pitardi, Giuseppe Laraia, Pierpaolo Congedo, Vincenzo Ampolo, Luigi Nico, Matteo Serra, Donatella Tanzariello, Debora Gravili, Titti de Luca Asl Lecce e i Consultori di Lecce, Monteroni, Poggiardo, Nardò, Tabara Sylla, Mungai Judy Wandiga, Esor Rama Gilbert, Bledar Torozi, Adasha Daysi, Laahkairi Hakima, Franja Margherita, Parthena Tilkeridou, Viviana Sorrento, Luigi Vernaleone. Winta Fessayie Associazione “Cittadini Somali”
ALCUNE PROVE DI LOGO
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A C I N U M O C I D I T N I E M A M L U . O T S E STR F I N I MENT STRU ROGLI A BIKALO M L I E L S A R I O ZIONE UNICA C DICOM B O E ONE S OCANDINE. LE PENNE. L NE L M E U L C . O A D D L UI I . G O L B / O T I S E L I N I . C A P L I M . A I T N KIT ST E V E I L G . V T T T N O E P S M O U R T RIO. L S I L G . O N G E V E N O L C A L I I . C O S ORUM E N O I Z A C E I N I N D U N A DI COM . LA MINIGUIDA. LE LOC IL S . O T A S P E M F I A T N S T MA I K L I . E S R O B G E . L V . T E T N O N E P LE P O. LO S I R A T N E M O U C N O G E D V L I N . O C L I BLOG . M U R O F E N I C L I . I T N EVE PAG. 30 | INSTANTBOOK
FERMIAMO
I FEMMINILI
IONI GENITAL
LE MUTILAZ
CHE ZE PSICOLOGI CONSEGUEN TURUMATICO - DIS LE MGF? ATTIE ESS POST TRA COSA SONO ENTALI - MALÀ io del STRCOM TAM tagl E POR ION IDIT is- BI CONCIS E - FRIG COSOMATICH I TIPO - CIRrideo con o senza l’esc. PSI prepuzio clitoe o dell’intera clitoride preio del sione di part ESSUOLOGICHE ISSIONE tagleme alla riUENZE PSICOS II TIPO - ESC clitoride insi ole CONSEG E puzio e della iale o totale delle picc DEL PIACERE LE NEGAZIONE ION TE mozione parz E SESSUA FOR ionc A ECCITAZ LI FORTEMENTE labbra. INFIBULAZIONE o circilazi o- MANCAT SUA TIIII TIPO - onica: la forma di mut Corno RAPPORTI SES IBILITÀ A PRA OSS IMP del fara SI si e sion a dei pae a escissione DOLORO TOEROTISMO CLITORIDEO ne genitale tipic CARE L’AU consiste nell AIO 2006 N. 7 d’Africa chetotale dei genitali esterni. GENN 9 E NE IA LEGG parziale o pratiche di MANIPOLAZIO LEGGE IN ITAL O”, la legge IV TIPO - ni genitali femminili. GGE CONSOL ime le pratidegli orga Si chiama “LE li. , contrasta e repr che previeneilazi genitali femmini ZE FISICHE mut one dei di CONSEGUEN che ae le complic PENA a mutilazione degli organiper la salueteMGF dipendono LA prat tera dell I RISCHI erat nza di esigenze e dall ilazione, dalle La minica da asse ne in gen ili usio i zion della mut ’abilità e dalla fem e è punita con la recl derivi dalla gravità - peutichanni. Altre LESIONI, daa cui niche, dall mente al condizioni igie’operatrice, dalla resiisten 4 a 12 corpo o nell ioni sesmalattia nel oma capacità delldalla bambina. In ogn caso le funz ne da una re sono men ne za oppostaazioni sono serie. Alcu solo fine di punite con la reclusio le complic altre a lungo termine. suali, sono immediate, 3 a 7 anni. EDIATA: COMPARSA IMM NI EZIO RRAGIA - INF EMO CK SHO - TETANO AIDS - EPATITE E: LUNGO TERMIN 0832 246800 COMPARSA A info: tel. +39 mail.com NARE ro@g ICOLTÀ AD URI progetto.bikalo loro.com DIFF LA VULVA MIA ANE www.bika CICATRICI SULOROSI - DIFSTERILITÀ -SES DOL SUALI AD RAPPORTI SANGUE MESTRUALE FICOLTÀ DELLA VAGINA (EMATOCOLTO USCIRE DALICOLTÀ DURANTE IL PAR PO) - DIFF FISTOLE CALCOLI ole
IL MANIFESTO PER LA CAMPAGNA AFFISSIONI REGIONALE La foto sembra quasi una pubblicità commerciale, una marca di abbigliamento? No, un messaggio sociale, chiaro e preciso: fermiamo le MGF! formato 100x140 foto Paolo Margari grafica Roberta Cleopazzo
MILIONEI DO 130BAM BIN NEL MON E DI DI RAGAZZE
BITO NNO SU HA DEI GENITALI. SA LE MUTILAZIONI
A CAU OGNI GIOR,NO MOLTE BAMBINE NO A DELLE MGF O. OGNI GIOR MUOIONDELL E MGF, MOLTE CAUSA VENGONO VIOLATE BAMBINEGICAMENTE OLO PSIC ENTE E FISICAMPRE . PER SEM
LE LOCANDINE INFORMATIVE E LA MINI-GUIDA IN 5 LINGUE Edizione tascabile e multilingue (arabo, francese, italiano, inglese, spagnolo), stampata su carta riciclata, distribuzione regionale e nazionale formato 12x17,50 n. facciate 64 contenuto: informazioni, conseguenze fisiche e psicologiche delle MGF, leggi e pene distribuzione presso ospedali, studi medici, Consultori, Asl della regione Puglia
PHOTO PAOLO
MARGARI .:.
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la scelta consapev
BIKALOROGLISTRUMENTI DICOMUNICAZIONE
rato al MediterCINIT Lecce, Assesso Provincia diMedici e Chirurghi di Lecce, albanenità della Ordine dei Ass. culturale a CulLE, alle Pari Opportu PAZ soc. coop., Brasil, Mijikend Assessorato Provincia di Lecce, ASL . e soc. coop., ed Etiopi, Arte Baobab, Ass. Diaspora raneo dellaLecce, Senza Frontiercittadin i Somali Gi Il Cineforum imi (Albania), Ass. turale ETNOS, Ass. Guy se Vellazer Ass. Centro Multicul tural (Kenja),
partners campagna promossa con il contributo
di
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NEL MONDO 130 MILIONI DI RAGAZZE E DI BAMBINE
HANNO SUBITO LE MUTILAZIONI DEI GENITALI. OGNI GIORNO A CAUSA DELLE MGF, MOLTE BAMBINE MUOIONO. OGNI GIORNO A CAUSA DELLE MGF, MOLTE BAMBINE VENGONO VIOLATE PSICOLOGICAMENTE E FISICAMENTE
PER SEMPRE. IN ITALIA QUESTA PRATICA È VIETATA. FERMIAMO LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI.
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I GADGETS Produzioni di comunicazioni per portare in giro il nostro messaggio: borse di stoffa, card, penne IL SITO/BLOG LA CAMPAGNA E RASSEGNA STAMPA comunicati – press kit – cartella stampa rassegna stampa documentata e banca dati. INSTANTBOOK | PAG. 31
anno di produzione 2009 sinossi Bambine/i giocano e disegnano. Una bimba si alza per appendere il suo disegno in bacheca. Ma viene bloccata da un ragazzino, che vuole vedere il disegno e in un tira e molla il disegno si strappa. L’educatrice lo rattoppa con un po’ di nastro adesivo e lo affigge in bacheca assieme agli altri. Una sequenza di titoli racconta i dati sulle MGF e ci fa riflettere su come “quello strappo” condizioni fisicamente e psicologicamente le bambine e le donne che hanno subito e continuano a subire le MGF. Abbiamo scelto una metafora perché volevamo lanciare il messaggio in maniera decisa (strappo) ma allo stesso tempo delicata. soggetto Simona Cleopazzo Bledar Torozi sceneggiatura Phase35 regia Enea Garrapa Salvatore Logica Andrea Cananiello
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BIKALOROLOSPOT montaggio direttore della fotografia segretarie di edizione fotografo di scena disegni traccia sonora location Ludoteca durata protagonisti post produzione e produzione
Salvatore Logica Diego Silvestri Viviana Bello - Rita Pitardi Sergio Sticchi Lucia Logica Simone Pellegrino “L’isola che non c’è” - Martano (Le) 2’ e 17 | formato 16:9 Ddera Madikezella, Damiano Marzo Phase35
comparse Alessandra Vizzino, Alessandro Cotardo, Arianna Fanuli, Eleonor Kieffer, Francesca Cananiello, Francesca Blasi, Giorgia Tremolizzo, Giulia Cananiello, Giulia Nocco, Ilaria Sportella, Marika De Lumè, Martina Lolli, Matilde Marotta, Micol Grasso, Palma Riccardo, Rebecca Sacco, Salvatore Russo, Veronika De Lumè, Vittoria Costantini, Viviana Calabrese.
DOCU/INTERVISTE
regia Enea Garrapa - Andrea Cananiello Salvatore Logica (Phase 35) Akima < nel mio paese le bambine non sono preparate alle mestruazioni...si dà un giudizio al valore della donna...con le MGF fanno del bene a modo loro... Rama < il sopportare il dolore è vissuta come una festa, non dico che sia positiva ma fa parte del passato, è la storia di una generazione. La festa è bella, ma la pratica è una barbarie... Tabù < è una cultura, non vi è nulla di scritto. Si tramanda da donna in donna (mamma, zia, vicina di casa...). Nel mio paese ci sono molte campagne per contrastare questa pratica...si danno alle donne terra e mezzi per coltivarla, per renderle autonome. Judi < narrazioni da madre in figlia, racconti tra donne. La festa è preceduta da una settimana di colloqui con gli anziani, poi si attua il rito, dopo segue una settimana di medicazioni con le erbe per far passare il dolore. E siamo già donne a tredici anni. INSTANTBOOK | PAG. 33
RIFLESSIONI SULLE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI
BIKALOROLEINIZIATIVE
4 aprile | ore 10,00 | c/o Palazzo Cezzi Tamborrino via G.Paladini (Centro storico) Lecce INTRODUCONO Simona Cleopazzo e Rosalba Bove D’Agata coordinatrici progetto Bikaloro
INTERVENGONO On. Mara Carfagna
Ministro per le Pari Opportunità
Prof.ssa Pia Grassivaro Gallo Università degli Studi di Padova
Prof.ssa Maria Rosaria De Lumè Presidente Istituto di Culture Mediterranee
SALUTI Avv. Loredana Capone
Assessore per le Pari Opportunità della Provincia di Lecce
Dott. Carlo Madaro
Assessore al Mediterraneo della Provincia di Lecce
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O N G E V N O LC
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BIKALOROLEINIZIATIVE CORPI E DIRITTI NEGATI
a cura di CINIT Cineforum | CINEMA SANTA LUCIA | Lecce PROIEZIONI ore 19,30 [ingresso gratuito] [pre-proiezione dello spot/docu Bikaloro a cura di Phase 35mm] 5 marzo | MOOLAADEE Senegal, Francia 2004 > regia Ousmane Sembene
interviene prof.ssa Marisa Turano - Università del Salento 12 marzo | NO-STOP DOCUMENTARI L’INIZIAZIONE Italia, 1999 > regia Ilaria Freccia
SI-GUERIKI THE QUEEN MOTHER Benin, Francia, Germania 2003 > regia Idrissou Mora Kpai
THE AFRICAN CONDEMNATION Eritrea, 2004 > regia Franco Sardella
interviene Annamaria Gallone - produttrice cinematografica 19 marzo | DUNIA, KISS ME NOT ON THE EYES Egitto, Francia, Libano - 2005 > regia Jocelyne Saab
26 marzo | I RACCONTI DI STOCCOLMA
M U R O F E N I C IL Germania, Svezia 2006 > regia Anders Nilsson
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La Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids è un’Associazione senza scopo di lucro nata nel 1987. Essa è costituita da una federazione di associazioni e gruppi di volontariato composti da persone sieropositive e non, volontari e professionisti. La LILA promuove e difende il diritto alla salute, si impegna per affermare principi e COLLOQUI CON LO PSICOLOGO (individuali e di sostegno alle famiglie) relazioni di solidarietà, lotta contro ogni forma di Lo psicologo volontario sarà presente nella struttura 1 giorno alla settimana (merviolazione dei diritti umani, civili e di cittadinanza coledì mattina) per effettuare consulenza psicologica su richiesta degli utenti. delle persone sieropositive/malate di Aids, anche ASSISTENZA SANITARIA costruendo servizi di integrazione umana e sociale. L’incentivazione del discorso medico-malato, fuori dalla struttura ospedalieLa LILA collabora con altre associazioni non goverra, ha la funzione di far aprire completamente l’utente alla conoscenza del native italiane ed europee, e con le principali istituproprio stato di salute, in quanto un paziente ben informato è di aiuto a se zioni nazionali. La LILA, fin dalla sua nascita, ha scelto stesso. Saranno realizzate assieme ai medici infettivologi dei presidi ospedi non richiedere né ricevere contributi dalle aziende dalieri della provincia: le linee giuda dell’intervento psicologico della cura farmaceutiche. dei pazienti hiv+, l’esecuzione del test e la diagnosi dell’hiv ed il relativo
BIKALOROLALILA
referto,l’esecuzione di visite e controlli. Il medico infettivologo sarà presente nella struttura 1 giorno alla settimana. INTERVENTI NELLE SCUOLE ASSISTENZA LEGALE Fatti la salute tua! Un gioco interattivo con gli/le studenti delle scuole Le problematiche di carattere legale legate alla patologia superiori della provincia di Lecce. Domande e risposte sull’hiv/aids, involgono prevalentemente il settore della tutela prevideninterventi di informazione frontale e di animazione, lavori di gruppo. ziale e quello della difesa contro le discriminazioni in campo Concorso: lancia il tuo slogan! lavorativo. Prenota un intervento nella tua scuola! TAVOLO PROVINCIALE AIDS INFO: lilalecce@gmail.com La creazione di uno spazio di confronto tra associazione di volontariato, istituzioni e strutture che hanno in carico le persone *La Lila ha scritto e realizzato il progetto Bikaloro in quanto lotta da sempre per i diritti umani e sieropositive e in aids era urgente. inoltre perchè tra le conseguenze fisiche della pratica delle MGF rientra la possibilità di contrarre Partecipano: Provincia di Lecce, Asl Lecce, Lila, Ser. T, Servizio il virus dell’hiv, attraverso l’uso di attrezzi sporchi di sangue. Immigrazione Salento.
AREE E SERVIZI
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BIKALOROLOSPORTELLO IMMIGRAZIONESALENTO
I recenti Stati Generali sull’Immigrazione organizzati dalla Regione Puglia hanno visto la città di Lecce quale laboratorio di proposte per una nuova politica dell’immigrazione, più Gli immigrati salentini sono per il 51 % uomini, la restante parte è costituita da attenta ai diritti e più inclusiva. donne. Uomini e donne giovani, che svolgono attività lavorative non in competizioLa creazione del Centro Servizi Immigrazione ne con i cittadini italiani, ma in modo complementare, visto l’abbandono di alcune Salento voluto dalla Provincia è la prova che professioni da parte dei cittadini italiani (badanti, colf, braccianti agricoli, ecc). si vuole affrontare il fenomeno migratorio non La Provincia di Lecce, attraverso numerose manifestazioni di interesse genecome un fenomeno naturale di difficile contenirale, ha inteso favorire la partecipazione della collettività immigrata alla vita mento, ma un fenomeno umano e sociale che può sociale e civile del territorio, anche adoperandosi affinché le comunità degli essere gestito programmandolo a più livelli adeimmigrati costituissero associazioni che rappresentino la propria cultura e guati. Esso rappresenta un importante passo avanti producano istanze per migliorare le condizioni di vita della popolazione imverso una concezione diversa degli immigrati, in cui migrata. Da diversi anni è attiva la Consulta Provinciale sull’immigrazione, non è più il rapporto di lavoro ad essere privilegiato, alla quale partecipano tutte le comunità immigrate presenti sul territorio bensì il rapporto ed il confronto fra culture. In questo che sono rappresentate da Associazioni con un regolare statuto associacontesto assumono un valore diverso i numeri, le quantivo. Da qualche mese il Centro Servizi Immigrazione Salento ha attivato tità, in quanto è più facile che diventi consapevolezza in alcuni centri del territorio altri otto Uffici (Sportelli) che sono presenti comune che dietro quei numeri ci sono persone, uomini e nei Comuni dove maggiore è la presenza degli stranieri. Essi sono: Gadonne con le loro storie di vita. Presso il suddetto Ufficio latina, Alessano, Cursi, Trepuzzi, Veglie, Surbo, Copertino, Galatone. trova ospitalità una cellula del CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati) che si occupa delle istanze di richiedenti asilo, rifugiati e stranieri aventi diritto alla protezione umanitaria. Sono per lo più stranieri in fuga da quelle aree del mondo in cui le condizioni di vita sono divenute insostenibili e quindi caratterizzate da povertà estrema, violazione dei diritti umani, persecuzioni per vari motivi, conflitti interni, guerre: persone per le quali emigrare significa venire nuovamente a capo della propria vita, se non, addirittura, sopravvivere. INSTANTBOOK | PAG. 37
............NOTE
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............NOTE
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con il contributo di
campagna promossa da
partners
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ASSESSORATO ALLE PARI OPPORTUNITÀ DELLA PROVINCIA DI LECCE, ASSESSORATO AL MEDITERRANEO DELLA PROVINCIA DI LECCE, ASL LE, ORDINE DEI MEDICI E CHIRURGHI DI LECCE, CINIT CINEFORUM LECCE, SENZA FRONTIERE SOC. COOP., PAZ SOC. COOP., ASS. CULTURALE ALBANESE VELLAZERIMI (ALBANIA), ASS. CITTADINI SOMALI ED ETIOPI, ARTE BRASIL, MIJIKENDA CULTURAL (KENJA), ASS. CENTRO MULTICULTURALE :ICDH! 6HH# <JN <> >A 76D767! 6HH# 9>6HEDG6#
artwork.:.Roberta Cleopazzo
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