Omnibus - ottobre

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Notizie Sentirsi giovani a cent'anni? E’ possibile! Dimezzare la propria età e sentirsi di nuovo giovani e in forma. Sembra un'ipotesi plausibile secondo un gruppo di ricercatori britannici, i quali stanno lavorando a un progetto che potrebbe trasformare i centenari in uomini e donne di mezza età. La dott.ssa Eileen Ingham, che dirige un'equipe dell'Università di Leeds, ha infatti come obiettivo una tecnica in grado di trapiantare tessuti e organi evitando il pericolo del rigetto. L'ambizioso progetto, che prevede un investimento di 50 milioni di sterline nei prossimi cinque anni, mira a sviluppare un sistema che consenta al nostro organismo di rinnovarsi in maniera autonoma. Al momento, i ricercatori hanno creato le prime valvole cardiache funzionanti sulla base di questo principio. Una volta prelevata una valvola da un donatore sano (anche da alcuni animali, come i maiali), si procede a "svuotarla" delle cellule e del DNA del soggetto grazie all'utilizzo di una miscela di enzimi e sostanze studiata in maniera specifica. A questo punto, la struttura rimasta della valvola potrà essere impiantata nel nuovo organismo, il quale provvederà a ripopolarla di cellule proprie, azzerando in pratica la possibilità di un fenomeno di rigetto. La tecnica dei ricercatori inglesi pare promettente e in grado di fornire i primi risultati grazie a una serie di test condotti su alcune decine di pazienti. Il servizio sanitario britannico sta inoltre prendendo in considerazione la possibilità di utilizzare tale tecnologia per la cura dei pazienti ustionati. Tuttavia, si annunciano tempi lunghi per l'applicazione a pieno regime del metodo ideato dai ricercatori guidati dalla dott.ssa Ingham, stando alle parole di Christina Doyle, una delle responsabili del progetto per Xeno Medical, la compagnia che si sta occupando della produzione di tali dispositivi medici: "Per sostituire tutti i tessuti donati usando questa tecnologia ci vorranno dai 30 ai 50 anni. Ogni singolo prodotto, infatti, dovrà essere studiato e testato individualmente". Avremo ancora tempo, perciò, per sognare un'inafferrabile ed eterna giovinezza. Fonte: Andrea Piccoli

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a cura della Redazione

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Tel. 081 8844362 Cell. 339 8140979 Calvizzanonline cambia il suo volto. Da oggi calvizzanonline.it diventa Calvizzanonline.org. A fronte di nuove innovazioni inerenti al Web, abbiamo spostato il contenuto del Sito sulla nuova piattaforma “Calvizzanonline.org”. Questo, quindi, sarà il dominio da digitare per entrare nuovamente nel nostro mondo virtuale. Inoltre approfitto di questo spazio per comunicarvi le prossime utility del sito. Calvizzanonline e Omnibus, il giornale in uscita ogni 15 giorni, si fondono e diventano una sola voce. E' stata creata una nuova pagina (attualmente in costruzione) dedicata al presente giornale “Omnibus”, dove sarà possibile, non solo sfogliare lo stesso online, ma anche scaricarlo gratuitamente. La seconda new entry sarà la creazione di un nuovo portale web, sempre accessibile dalla nostra piattaforma, che rispecchierà, nei contenuti, l'attuale sito del Comune di Calvizzano, rendendo più flessibile la ricerca da parte dei visitatori.

Sesso e cioccolato, a volte le donne lo amano più dell'eros. È il cioccolato la più sicura fonte di appagamento per il 60% delle italiane. Una su 4 lo preferisce in assoluto al sesso, ma la percentuale sale al 68% durante la fase premestruale, addirittura all'83% nei giorni del ciclo. Le virtù più apprezzate? Migliora l'umore (97%), favorisce l'eccitazione (50%), allevia i dolori e i fastidi che molte sperimentano nella settimana che precede la mestruazione (33%): irritabilità, alterazioni del sonno, gonfiore, mal di testa. E si rivela decisamente più utilizzato come rimedio fai da te per questi disturbi rispetto alla pillola contraccettiva. Lo rivela un sondaggio sull'eros femminile promosso dal progetto "Scegli Tu" della Sigo, la Società italiana di ginecologia a ostetricia. Fonte: www.intrage.it

Fonte: www.intrage.it

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Distribuzione Gratuita

N. 10 del 22/10/09

Non si butta l’olio per friggere di G. D’Errico

Prima iniziativa da parte dei ragazzi del Meetup di Calvizzano, che, prossimamente, effettueranno una campagna di sensibilizzazione sulla Raccolta dell'olio per friggere esausto.

C

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ANGELO BORRELLI

Non tutti sanno che, versare l'olio esausto nel lavello provoca gravi danni www.castelloneimmobiliare.it all'ambiente, ed è una vera emergenza rifiuti. Friggere patatine, pesce e quant'altro, si utilizza un enorme quantità di olio che poi, versiamo come Corso V. Emanuele, 8 d'abitudine dalla padella nel lavello. E'una brutta abitudine che provoca 80016 Marano di Napoli gravissimi danni agli ecosistemi. Bisogna trovare alternative. Impossibile Tel. 081.19566840 continuare a smaltire l'olio in questo modo scellerato. Allora come liberarsi Cell. 333.6920723 dell'olio dopo averlo utilizzato per la frittura? L'olio viene usato per condire pietanze, friggere e quant'altro. Secondo alcuni dati, gli italiani consumano annualmente 1.400.000 tonnellate di oli vegetali: 600-700 mila tonnellate di olio di oliva ed altrettante di olio di semi. Da queste cifre sorge lampante un problema di smaltimento. Infatti dopo l'utilizzo dell'olio si è soliti svuotarlo nel lavello, o in altri scarichi di casa, ignorando che questa nostra abitudine porta seri danni al Pianeta. Attraverso le reti fognarie, finiscono nell'ambiente ben 800.000 tonnellate di olio fritto. L'olio da cucina esausto è un rifiuto che, se disperso nell'ambiente, comporta gravi danni: nel sottosuolo forma uno strato sottile attorno alle particelle di terra e impedisce alle piante l'assunzione delle sostanze nutritive; quando raggiunge pozzi di acqua potabile li rende inutilizzabili: l'olio mescolato all'acqua ne altera il gusto rendendola imbevibile; se raggiunge uno specchio d'acqua superficiale un lago o uno stagno, può formare una sottile pellicola impermeabile che impedisce l'ossigenazione e compromette l'esistenza della flora e della fauna; disperso in mare forma un velo sottilissimo che impedisce la penetrazione in profondità dei raggi solari con gravi conseguenze per l'ambiente marino. Peraltro, anche dove esistono impianti fognari adeguati, lo smaltimento di queste enormi quantità di residuo oleoso pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori. Come evitare, questi danni? La soluzione è quella di recuperare l'olio esausto.

Ed è per questo che bisogna partecipare attivamente a questa iniziativa, dimostrando di essere persone rispettose verso l'ambiente che ci circonda. Collegandosi al sito Calvizzanonline.org è possibile ascolatre il video dell’intervista i fatta all'organizzatore del Meetup di Calvizzano, Giovanni Bonanno.

LO SCUDO FISCALE

Fonte: Altalex

Le disposizioni sullo “scudo fiscale” si rivolgono alle persone fisiche e agli altri soggetti fiscalmente residenti nel territorio dello Stato che, anteriormente al 31 dicembre 2008, hanno esportato o detenuto all'estero capitali e attività in violazione dei vincoli valutari e degli obblighi tributari sanciti dalle disposizioni sul cosiddetto “monitoraggio fiscale” nonché degli obblighi di dichiarazione dei redditi imponibili di fonte estera. E' quanto chiarisce la Circolare 10 ottobre 2009, n. 43 con la quale l'Agenzia delle Entrate illustra alcuni aspetti relativi all'introduzione del c.d. Scudo Fiscale. Per regolarizzare la propria posizione il contribuente è tenuto al versamento di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute all'estero a partire da una data non successiva al 31 dicembre 2008 e all'effettuazione degli adempimenti richiesti per il rimpatrio o la regolarizzazione nell'arco temporale che va dal 15 settembre al 15 dicembre 2009. I destinatari delle disposizioni concernenti l'emersione delle attività detenute all'estero sono quelli interessati dalla normativa sul “monitoraggio fiscale” ossia le persone fisiche, gli enti non commerciali e le società semplici ed associazioni equiparate, fiscalmente residenti nel territorio dello Stato. In tale ambito soggettivo sono ricomprese le persone fisiche titolari di reddito d'impresa o di lavoro autonomo. Restano, invece, esclusi gli enti commerciali, nonché le società, siano esse società di persone o società di capitali, ad eccezione delle società semplici. Le operazioni di emersione non possono in ogni caso costituire elemento utilizzabile a sfavore del contribuente in ogni sede amministrativa o giudiziaria, civile, amministrativa ovvero tributaria, in via autonoma o addizionale, con esclusione dei procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge n. 103 del 2009 (4 ottobre 2009) e tale divieto vale con riferimento non solo ai procedimenti direttamente riferibili al contribuente che ha effettuato le operazioni di emersione ma anche a quelli concernenti soggetti riconducibili al contribuente stesso in qualità di dominus.

angolo pubblico

Invia i tuoi auguri, i tuoi messaggi a chi vuoi tu noi li pubblicheremo g.derrico@calvizzanonline.it

dal sito Il giornalino è scaricabile Calvizzanonline.org


continua lo sai che...

Lo sai che... Biciclette: Nuovi Incentivi Volete acquistare una bicicletta per evitare di perdere tempo nel traffico e risparmiare sulla benzina? Allora è il momento giusto. Il Ministero dell'ambiente ha lanciato una nuova campagna di incentivi per chi ne acquista una nuova. Agevolazioni: meglio scegliere le bici a basso costo. Qualunque cittadino dotato di codice fiscale può avere un incentivo pari al 30% del costo della bicicletta, fino a un massimo di 200 euro. Se invece si sceglie una bici con pedalata assistita l'incentivo è sempre del 30%, ma per un massimo di 450 euro. Conviene scegliere le bici meno costose, perché in percentuale quelle più care usufruiscono di un incentivo più basso. Procedure semplici: basta un modulo Per usufruire dello sconto è sufficiente fornire al rivenditore i propri dati anagrafici, la copia del documento di identità e il modulo appositamente compilato. Le informazioni sui rivenditori presso i quali trovare le biciclette dei costruttori certificati sono disponibili sul sito del ministero. Unico limite: in base all'accordo con i costruttori uno stesso beneficiario non può usufruire in ogni anno solare, di più di un incentivo, indipendentemente dal prodotto acquistato, sia esso bicicletta, bicicletta a pedalata assistita, ciclomotore ibrido, elettrico, a bassa emissione, o qualsiasi altro veicolo assimilato previsto dall'accordo. Fonte: Altroconsumo

CalvizzanOnline.org Il sito che dà spazio alla tua voce Direttore Responsabile: Rosa Miraglia Redazione e stampa: Tipografia F. Russo Via Conte Mirabelli, 119 - 80012 Calvizzano (Na) Registrazione Tribunale della stampa di Napoli n. 64 del 10/06/2008 Anno 2 - n. 10 Periodico di informazione Distribuzione Gratuita

Telefonia: l'Agcom ripensi al "pin" per cambiare operatore Tempi più corti per cambiare operatore di telefonia fissa. Lo ha imposto questa estate il Garante per le comunicazioni in una delibera che ha però acceso un dibattito tra operatori, utenti e Autorità stessa. Oggetto della discussione è l'introduzione, in quella stessa delibera di una sorta di codice segreto obbligatorio per poter rendere operativo il passaggio a un nuovo operatore. Codice segreto: di cosa si tratta? Anche se l'attivazione di questo "pin" è rimandata al marzo 2010, proprio in questi giorni l'Autorità ne sta determinando le specifiche tecniche di implementazione; si tratterebbe di fatto di un codice numerico segreto che il vecchio operatore deve rilasciare al cliente quando questi decide di passare a un nuovo gestore telefonico; codice che deve poi essere comunicato al nuovo operatore per rendere valido il passaggio. Si rischia di ingessare la concorrenza Negli intenti dell'Agcom, questa soluzione rappresenterebbe una garanzia circa l'effettiva espressione di volontà dell'utente a passare da un operatore all'altro. A nostro giudizio, invece, rischia di tramutarsi in un paletto alla concorrenza tra gli operatori e quindi alla libera possibilità di scelta da parte dei consumatori. In particolar modo, i gestori che detengono le maggiori quote di mercato potrebbero trovare escamotage e pratiche per ritardare e ostacolare la comunicazione del pin all'utente, in modo da rendere più difficoltoso il passaggio alla concorrenza. Non si risolve il problema più grande Se accogliamo con favore la riduzione dei tempi di attesa per cambiare operatore, siamo invece contrari all'introduzione di questo codice segreto che, di fatto, potrebbe rappresentare un ostacolo alla libera concorrenza. Se è vero che da un lato potrebbe servire a risolvere il problema del passaggio a un altro operatore non autorizzato dall'utente (problema a dire il vero non così comune), dall'altro non è in grado di tutelare gli utenti da una pratica ben più importante e diffusa: quella dell'attivazione di ulteriori servizi non richiesti da parte del proprio operatore. Fonte: Altroconsumo

Digitale terrestre: arriva la chiavetta Sky

Passaggio alla TV digitale terrestre

A dicembre Sky lancerà una chiavetta per ricevere i canali in digitale terrestre, compresi Rai e Mediaset. Un solo telecomando, dunque, per vedere sia la tivù satellitare, sia quella digitale terrestre. Ma solo per gli abbonati a Sky…

A partire dal 2012 in nessuna parte d'Italia sarà più possibile guardare la tv senza un sintonizzatore per il digitale. Molte regioni arriveranno a questo traguardo anche prima. Chi al momento del cosiddetto "switch off" non si sia dotato di un televisore con sintonizzatore incorporato o di un decoder o di altro strumento adeguato, accendendo la tv non vedrà più alcun programma. Decoder a parte o incorporato? Si tratta di una tecnologia che nasce vecchia, ma ci viene imposta e dobbiamo adeguarci. E mettere meno al portafoglio. Lo scenario non è per nulla semplice. C'è l'opzione satellitare, complicato ora dal lancio della nuova piattaforma TivùSat che ha portato Rai a uscire dalla piattoaforma Sky. Risultato: non basta un decoder satellitare per vedere tutti i canali. Chi invece opta per il digitale terrestre, ha sostanzialmente due alternative: acquistare un televisore con decoder incorporato (da aprile 2009 sono in commercio solo televisori che lo integrano) oppure un decoder separato. Attenzione però, i decoder non sono tutti uguali. Ci sono i modelli "zapper" (più economici, consentono solo di vedere i canali gratuiti) e quelli MHP, abilitati a ospitare le tessere per la tv a pagamento. E iniziano a comparire quelli ad alta definizione. Test svolti in passato ci consentono di dire che all'interno della stessa categoria di decoder non ci sono differenze enormi nelle prove principali, come la ricezione del segnale televisivo e la qualità dell'immagine e del suono, quindi è possibile fare una scelta orientata sul prezzo.

Chiavetta Sky: un mini decoder La chiavetta Sky è grande pochi centimetri e simile a un pen drive, ma di fatto è un vero e proprio decoder digitale terrestre. Deve essere collegata al vano usb sul retro dei decoder di Sky e al cavo della vecchia antenna. Funziona però solo con i decoder Sky di generazione HD, My Sky HD e alcuni My Sky di recente fabbricazione. Di fatto, in questo modo, basterà il decoder Sky (e la chiavetta) per vedere sia la tv satellitare sia il digitale terrestre. Risolvendo i problemi di quei clienti Sky che si sono visti oscurare alcune trasmissioni Rai dal satellite. Sky regalerà la chiavetta ai nuovi abbonati che a Natale sceglieranno il decoder HD. Mentre i vecchi abbonati potrebbero pagarla 19 euro. Di fatto questa chiavetta ha la stessa identica funzione di un decoder terrestre o di un televisore con digitale terrestre integrato. Certo, per chi ha Sky la chiavetta consente di utilizzare un unico telecomando per digitale terrestre e satellitare. Fonte: Altroconsumo

Fiat e Ford insieme per le piccole Fiat e Ford svilupperanno e produrranno insieme le loro piccole vetture di nuova generazione. Le due aziende hanno infatti firmato l'accordo definitivo per dare il via a questa collaborazione, che porterà sul mercato la nuova 500 per il Lingotto e la sostituta della Ka per Ford. Grazie all'intesa Fiat e Ford riusciranno a ridurre i costi. I nuovi modelli saranno prodotti nello stabilimento Fiat di Tychy in Polonia. I due modelli, sottolineano le case automobilistiche, avranno "forti differenziazioni stilistiche, dal design interno ed esterno fedele alle identità di brand di ciascun partner". "Lavorando insieme" aggiungono "Fiat e Ford beneficeranno della riduzione dei costi di sviluppo e delle economie di scala nella produzione e nell'acquisto di componenti". L'attuale piattaforma della Panda servirà da base per lo sviluppo dei nuovi modelli. Nello stabilimento polacco Fiat i tecnici della Ford contribuiranno allo sviluppo dei loro modelli. I veicoli utilizzeranno motori e cambi Fiat prodotti in Polonia e Italia. Le nuove vetture arriveranno sul mercato tra il 2007 e il 2008. I volumi annui previsti sono di circa 240mila unità, ugualmente suddivisi. Grazie all'accordo concluso i due big dell'auto potranno dunque offrire ai loro clienti prodotti più competitivi e di miglior qualità, mantenendo contemporaneamente le caratteristiche di brand di ciascun modello.

Fonte: TG Fin

Fonte: Altroconsumo

DISTRIBUTORE DI CARBURANTE

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