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La Nuova Scuola Sostenibile di Ospedaletto, Gemona del Friuli

Il nuovo edificio per la scuola primaria di primo grado a Ospedaletto, immerso nel Parco Stroili e situato all’interno di un contesto urbano consolidato, si articola in un volume compatto su due piani con un ampio spazio a sbalzo ad est dell’edificio che definisce l’ingresso al parco da via Monsignor Martina e contemporaneamente l’ingresso alla nuova scuola. Il progetto si pone come elemento di filtro tra il parco pubblico e il contesto urbano circostante, andando a definire una quinta rispetto al Parco. Il progetto non si pone semplicemente come un luogo di apprendimento e conoscenza ma come un’opportunità di sviluppo culturale, recupero del patrimonio urbano e punto di incontro per la cittadinanza. La posizione privilegiata dell’edificio rispetto al contesto urbano e al Parco Stroili gli conferisce le qualità adatte a sperimentare il ruolo urbano di “Community building”, in virtù dell’odierno bisogno di individuare centralità urbane promotrici di una cultura inclusiva. Questo obiettivo è reso possibile da alcuni accorgimenti progettuali: la realizzazione di una suddivisione verticale del programma, che permette di mantenere separati gli ambienti didattici dagli spazi riservati alle attività collettive; la realizzazione di ampi spazi comuni, che in orario extra-scolastico possono accogliere attività ed eventi fruibili alla cittadinanza; una continua trasparenza e relazione con il Parco Stroili, filtrato dal cortile della nuova scuola con i suoi orti urbani, che consente di sfruttare l’edificio come una quinta scenica e lampada urbana per il parco pubblico, andando a favorire nuovi spazi per eventi locali e di promozione del territorio (ad esempio la Festa della Patata).

Il nuovo edificio scolastico si articola sull’asse est-ovest per due ragioni fondamentali.

La prima è quella di natura urbanistica. Infatti, disponendo il lato lungo dell’edificio parallelamente al fronte stradale si generano rispettivamente due spazi: uno verso il lato del parco definendo un grande ambiente naturale, aperto e ombreggiato per garantire le attività ludiche e didattiche all’aperto durante i mesi più caldi (orti di apprendimento, ricreazione, attività motorie); uno verso il lato strada definendo un cortile minerale raccolto, assolato e protetto dalla strada grazie ad un muretto che ne delimita lo spazio.

La seconda ragione è di natura energetica. Per garantire il massimo livello di irraggiamento ed efficienza nella produzione di energia, la falda sud dell’edificio (le cui dimensioni sono maggiori) presenta l’utilizzo di pannelli fotovoltaici unitamente ad una serie di batterie di accumulo per sopperire quanto più possibile al suo fabbisogno elettrico ordinario.

L’enfasi posta all’apertura della scuola alla comunità è stata tradotta nella riconfigurazione dell’involucro scolastico, rifiutando il tradizionale carattere istituzionale, in modo da creare una maggiore empatia tra la scuola e la cittadinanza. La trasparenza generata dalle grandi vetrate verso il parco, la semplice matericità dell’involucro in legno e la leggerezza della copertura, comunicano l’idea di una scuola permeabile, aperta alla comunità e incubatrice del futuro di questa cittadina.

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