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Santorso Paese Dell’Acqua
Laboratorio Integrato 3 - Arch. Paolo Faccio - anno 2022-2023
Il progetto propone un intervento a scala urbana, che permetta la valorizzazione del paesaggio, prendendo dunque in analisi l’asse longitudinale che funge da collegamento tra la cima del Monte Summano e l’area industriale in pianura. L’intento progettuale è quello di riportare i cittadini e visitatori ad intraprendere un percorso che riprenda il concetto di pellegrinaggio con soste intermedie per poter godere della montagna e delle sue bellezze. Mediante una nuova pavimentazione si conducono gli attori attraverso un percorso che comprende un tratto di strada ciclo-pedonale, il quale attraversa Via del Grumo, affianca i campi sportivi e le scuole per poi raggiungere Piazzale della Libertà, primo punto in cui è possibile sostare per godere del belvedere verso Sud. Durante questo intervallo vengono posizionati strategicamente dei dispositivi urbani, in funzione dell’area sportivo/scolastica, a rafforzare la connessione tra queste importanti realtà e il nuovo percorso.
Attraversando Via Pozzati, sempre seguendo la pavimentazione, si ha modo di entrare nel centro storico di Santorso: la medesima via, ex corso d’acqua tombinato, si presenta come una ripida salita che funge da divisione spaziale tra Piazza Aldo Moro e Via A. Rossi, dunque tra la biblioteca civica e la Scuola materna San Giuseppe. Proseguendo per Via Santa Maria ci si imbatte nuovamente in piazza Aldo Moro tramite una lieve salita oppure una scalinata. Dove una volta giaceva l’edificio del “Caffè Centrale” adiacente al municipio, ora, in seguito ad una rimozione del medesimo, è possibile dunque identificare la Nuova piazza Aldo Moro, determinata dallo spazio ‘’in between’’ tra il municipio e il nuovo volume di progetto adibito all’ospitalità. L’edificio si pone come perno di rotazione, un piccolo centro che mette in relazione l’asse longitudinale della chiesa e le rotazioni delle giaciture degli edifici del municipio e della biblioteca. Il progetto ex novo si presenta come un complesso edilizio costituito da un nuovo servizio di ospitalità e ristorazione e una sala/auditorium polifunzionale. Grazie al dislivello tra il piano di Piazza Aldo Moro e Via Santa Maria, il progetto si incastra così da rendere calpestabili le proprie coperture, determinando così le nuove superfici della piazza, (la copertura dell’auditorium diventa dunque raggiungibile tramite un ponte). Con un carattere prevalentemente materico e monumentale, il volume qudrato (10x10 m) si erge al di sopra del podio esistente già in precedenza. Con un’inclinazione di 45° rispetto alla direttrice della scala monumentale della chiesa, l’edificio si differenzia nel contesto per la sua rotazione. Questo padiglione appare come un “prezioso cristallo” in vetro, supportato da uno scheletro portante interno costituito da otto setti in calcestruzzo armato che reggono una copertura piana a cassettoni, anch’essa di natura cementizia. Analogamente al progetto di Mies van der Rohe del modulo abitativo “50x50 House”, la natura quadrata dell’edificio permette, grazie al sistema strutturale, di liberare dai sistemi di elevazione gli angoli del fabbricato, aprendo la vista sulla scalinata e su piazza Aldo Moro. In questo modo il fabbricato risulta un elemento regolare contenente al suo interno una scatola, designata alla funzione di ricezione dei clienti, con annessa una cucina di piccole dimensioni. Si può notare come l’edifico faccia anche parte del basamento in quanto la struttura, oltre ad erigersi su di esso, si integra accompagnando la discesa della strada mediante una scala che porta all’interno dello stesso. La grande sala interrata si sviluppa all’interno delle giaciture della preesistenza. Una serie di setti delimitano il perimetro e si inseriscono in pianta tagliando la facciata visibile da Via Santa Maria, conferendo così un ritmo all’ambiente che verso l’interno si distribuisce liberamente. La luce taglia debolmente lo spazio interno della sala, la cui parte centrale viene maggiormente illuminata da una vetrata che si affaccia su una piccola corte interna: un ambiente privato all’aperto per i clienti, che ha anche la funzione di raccogliere l’acqua proveniente dagli scoli della piazza.