p o r t f o l i o devid vidoni
p o r t f o l i o corso di laurea triennale
dipartimento di architettura costruzione e conservazione
2015/2018
devid vidoni gemona del friuli, 09/02/1995 trasaghis, udine
contatti devidoni95@gmail.com +39 3385000203
Formazione:
AbilitĂ al computer:
. Liceo Artistico G. Sello (Udine)
. Autodesk autoCAD (2D)
. Titolo conseguito: Diploma in Architettura e ambiente
. Trimble Sketchup (3D)
. Anno conseguimento titolo: 2015
. Vray Render in Sketchup . Adobe Illustrator
Lingue:
. Adobe Photoshop
. Italiano: Madrelingua
. Adobe Indesign
. Inglese: B1
. Photoscan . Autodesk 3DS Max . Nvidia Iray su 3DS Max . lumion . Microsoft Word, Excel e PowePoint . OS sul quale opero: Windows
i n d i c e
Laboratorio integrato 1
storia digitale: visualizzare le cittĂ
w.a.v.e 2016
08
20
24
laboratorio integrato 2
storia della rappresentazione fotografica dell’architettura
w.a.v.e 2017
32
44
48
laboratorio integrato 3
laboratorio di restauro
urbanistica
54
68
84
LA CASA DELL’ARCHITETTO Laboratorio Integrato 1
8
anno 2015-2016
Prof. Martino doimo - prof.carlo della mura
LA CASA DELL’ARCHITETTO
Il corso si prefigge di capire la complessità tecnica e cul-
Sviluppato dalla poetica miesana, analogamente al progetto per il
turale dei processi di formazione degli elementi di diffe-
Bacardi Building, la costruzione muraria basamentale si estende
rente natura che caratterizzano la moderna cultura tettoni-
al di sopra del podio, delimitato da un recinto tessile. Un princi-
ca, ponendo una particolare attenzione per i modelli teorici
pio compositivo quindi basato sull’antitesi tra scheletro tettonico e
otto-novecenteschi di reinterpretazione concettuale di alcune
libera parzione dello spazio continuo. Uno spazio in cui luce e tec-
categorie costruttive tradizionali. Dallo studio dei temi della tet-
nica costruttiva si fondono per un’ enfatizzazione della percezione
tonica, sviluppati da Laugier, Schinkel e soprattutto Semper, il
architettonica muraria. Situato in un luogo prettamente naturale,
riparo essenziale emerge come questione chiave del moderno.
viene posto un piccolo aggregato urbano con l’accesso a monte.
Schizzo di progetto
LA CASA DELL’ARCHITETTO
12
Analogalmente al progetto per il Bacardi Building di Mies e alla
abbiamo creato una maglia regolare di 6 sostegni verticali
villa Von Saurma di Morassutti - Favini, le costruzioni murarie ba-
di forma circolare che ne va a costituire lo scheletro e, per ri-
samentali si estendono al di sopra del podio, a recintare il gran-
prendere il concetto miesiano del riparo essenziale costituito
de tavolo e a costruire i muri perimetrali sia della depandance
da “scheletro e pelle”, abbiamo deciso di utilizzare una vetra-
che dell’atelier. Cercando di ottenere una specie di continuum
ta con sostegno a ragno come rivestimento dello scheletro
con la roccia del luogo abbiamo deciso di utilizzare una pietra
per ottenere un maggior effetto di continuità. Non abbiamo
chiara per il terrazzo basamentale così come per i muri perime-
utilizzato una schermatura esterna diretta dato che il forte ag-
trali ,per la scala ,per la pavimentazione piastrellata della cor-
getto del tetto piano crea un’ombra sufficiente a riparare dai
te centrale e delle due terrazze rispettivamente al piano 0 e -1.
raggi solari la zona, la quale, per il suo orientamento sud-est,
Per la progettazione del grande tavolo con tetto piano quadrato
non viene colpita direttamente per la maggior parte del giorno.
pianta piano -1
pianta piano 0
pianta piano 1
pianta coperture
LA CASA DELL’ARCHITETTO
14
Lo stesso ragionamento è stato applicato alla zona notte , anche se,
Lo spazio con il diretto affaccio sulla terrazza piastrellata è sta-
per motivi di privacy, si è ritenuto opportuno porre una schermatura
to dedicato alla zona pranzo e relax, retrocedendo quindi più
interna tessile, simile alle soluzioni utilzzate nelle ville di Mies, quali
vicino all’ingresso lo studiolo personale dell’architetto ed il con-
la Casa Farnsworth oppure le tende rosse del padiglione Barcello-
finante bagno di servizio. Nello spazio centrale di questa gran-
na. Per la composizione interna della zona giorno è stata adottata
de aula è stata posta una significativa scala, tangente al blocco
la logica delle pareti liberamente disposte cercando di porre poche
dei servizi della cucina, che conduce alla zona notte. Per enfa-
partizioni interne : per la cucina infatti, si è pensato a un blocco dei
tizzarne l’importanza e per creare un gioco scenografico di luci
servizi facilmente nascondibile tramite un sistema di porte scor-
ed ombre nel piano sottostante si è scelto di tagliare nel pavi-
revoli, traendo spunto dalla soluzione della Stahl House di Pierre
mento un rettangolo lungo quanto la scala stessa così da cre-
Koenig ,di fronte al quale abbiamo posto un’isola con delle sedute.
are un fascio di luce utile per l’illuminazione della zona notte.
prospetto est
prospetto ovest
prospetto nord
prospetto sud
LA CASA DELL’ARCHITETTO
16
Si è deciso di far sorgere l’atelier dell’architetto fron-
abbiamo deciso di sistemare la galleria espositiva, men-
talmente allo spazio per le autovetture così da consen-
tre al piano -1 i magazzini per i plastici. Invece, come ele-
tire un accesso più immediato ai collaboratori senza
mento di connessione tra la zona dei disegnatori e il sop-
che essi dovessero attraversare e passare in mezzo alla
palco, pensato come luogo per le riunioni, è stata scelta
residenza. Come elemento di unione con la residenza al piano 0
una scala con cavetti utili per sostenere gli scalini a sbalzo.
sezione trasversale
sezione longitudinale
LA CASA DELL’ARCHITETTO
18
Struttura portante
Partizione interna
-Fondazione diretta: a platea -Elevazione verticale: Pilastri in c.a. (diametro 40 cm) e setti murari -portanti termoacusticamente isolati -Contenimento verticale: Vetrata con sitstema a ragno (tavolo)
-Verticale: Pareti divisorie prefabbricate con sistema Knauf (larghezza 10 cm) -Parapetto esterno in laterizio, Parapetti interni delle scale (residenza)vetro, atelier: cavi in acciaio -Orizzontale: Solaio in laterocemento (h. 30 cm) e Soppalco a sbalzo -Inclinata: Scale in calcestruzzo appoggiata (residenza) e a sbalzo (atelier).
Chiusura -Verticale: Parete in laterizio (larg. 40 cm) e Finestre a nastro e porte ingresso in vetro -Orizzontale a terra: Solaio in latero cemento con granchi -Orizzontale su spazi esterni: Solaio in latero cemento -Orizzontale coperture: Solaio alleggerito in Cobiax
Partizione esterna -Verticale: Tettoia in laterocemento addossata alla depandance per gli ospiti con aperture longitudinali, protezione per le automobili.
piante partito architettonico
sezione longitudinale partito architettonico
prospetto partito architettonico
sezione trasversale partito architettonico
LA STAZIONE DI R. NARDUCCI STORIA DIGITALE: VISUALIZZARE LE CITTÀ
20
anno 2015
prof.Alessandra ferrighi
LA STAZIONE DI R. NARDUCCI
Quando nel 1846 venne inaugurato il ponte ferroviario che con-
remia. La problematica generale del tema della stazione ferroviaria
giungeva Venezia alla terra ferma, venne costruita una piccola
di Venezia era che l’edificio in se suscitava nei progettisti una serie
stazione che si affacciava al Canal Grande, che allora era adibita
di dubbi progettuali in quanto era importante la realizzazione di un
a merci e viaggiatori, ma era una soluzione provvisoria. Intorno al
edificio, pur essendo esterno al centro storico, simbolico e che
1860 si inizio a discutere di una stazione definitiva, in modo da eli-
rispettasse la sua funzione con un aspetto architettonico adeguato.
minare quel continuo ritocco e aspetto provvisorio di cui soffriva la
L’Amministrazione Ferroviaria scelse quindi di aprire un ban-
ferrovia ai tempi. Dopo diversi studi compiuti dall’ Amministrazione
do ufficiale per il concorso di un nuovo fabbricato viaggiatori di
Ferroviaria per l’installazione dei nuovi binari e la costruzione suc-
Santa Lucia nel 1934. Al concorso parteciparono 40 architetti,
cessiva di una darsena, il primo a proporre un progetto funzionale
proponendo un totale di 48 progetti. L’analisi e ridisegno è stata
ed estetico per la stazione fu Giovanni Patuzzi nel 1910, che ideo
compiuta sulla proposta progettuale numero 1 dell’architetto Ro-
una divisione tra servizio merci e viaggiatori con un nuovo edificio
berto Naducci, scartata assieme alle altre 2 proposte presentate
per questi ultimi che doveva essere posizionato in Campo San Ge-
per difetti sostanziali dal punto di vista tecnico e architettonico
make marghera lovable again! w.a.v.e 2016
24
Leonard grosch + Matteo d’ambros
make marghera lovable again!
Ancora oggi un fratello e una sorella molto diversi tra loro vivono
profonde potenzialità e vuole dimostrare il suo vero carattere.
fianco a fianco nella laguna veneziana. Venezia, la sorella colta
In passato entrambi, fratello e sorella, grazie ai loro talenti cer-
e prestigiosa, e Porto Marghera, fratello trasandato e polveroso.
carono con difficoltà di dare vita a qualcosa di straordinario. Per
Molti anni fa filava tutto liscio. Marghera era fiorente e giocava
diverse ragioni, a esempio, entrambi hanno avuto a che fare con
un ruolo importante per l’economia italiana e nel mondo. Tutta-
la frammentazione dei luoghi. E dove Venezia, sorella piena di
via, all’ombra della brillante sorella Venezia, Marghera inizia a
desideri, ha saputo generare meravigliose situazioni in termini di
delineare il proprio declino. Chi non vorrebbe essere amato al
spazio, Marghera, tenace fratello, non è riuscito ancora a svilup-
fianco di così tanta bellezza? È cosa certa che anche Marghera
pare una qualità urbana importante. Di sicuro questo non è un
voglia esserlo. Se possibile, più di Venezia. Ma certo non esse-
gioco di esclusione tra fratello e sorella, l’uno contro l’altra. Al
re amato per piacere solo agli altri. Lui, Marghera, vuole trova-
contrario l’obiettivo è quello di avvicinare Venezia e Marghera e di
re un nuovo senso di autostima che sia radicato nelle sue più
elaborare un rapporto tra di loro realmente proficuo e sostenibile.
INTO THE DARKNESS
WILDERNESS
1807 Federico Nerly Punta della Dogana
1903 Umberto Boccioni Campagna romana
SAVAGE
MICROSCALE
CAOS
1808 Jacques-Laurent Agasse Two Leopards Lying In The Exeter Exchange
1503 Albrecht Dürer Das große Rasenstück
1806 Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson Etude de draperie pour “Scène de Déluge”
TEMPTETION
HAZARD
BIGNESS
Capri Faraglioni
Key West - Florida
INNOCENCE
PROXIMITY
ATTRACTION
CONTEMPLATION
1837 A. W. F. Schirmer Die Baumkanzel im Park Klein-Glienicke
LONLINESS - I
SURPRISE QUESTION OF SCALING
1747-55 Canaletto Chiesa del Redentore e San Giacomo
MANTLE
CONTROL
EDEN &LOVE-I
MORPHOLOGY - I
1888 Arnold Böklin Die Lebensinsel
1904 General Plan Porto di Venezia
UTOPIA
DRAMA
Aztec Chinampa agriculture
1606 Caravaggio Davide e Golia
SLOWNESS
UNEXPECTED LANDSCAPE
1767 Hubert Robert Ripetta
Lio Piccolo Channels for water control
1849 Luigi Querena Lo scoppio di una mina nell’isola di San Giuliano
1857 Manuel de Araújo Selva brasileira
PERFECTION
SYNCRONY
PROGRAM
CONTRAST
1884 Nicola Facchinetti Lagoa
1919 Pietro Emilio General Plan Marghera Garden City
TENSION
LONLYNESS - II
Buffalo Park System
INTENSITY
MONUMENTALITY
1888 San Marco Church Pavement
1827 Julius Schoppe Markgrafenstein
PAECEFULL MONOTONY
ORDER
Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson Etude de draperie pour “Scène de Déluge”
HAPPINESS
make marghera lovable again!
28
Immaginare una nuova Marghera che dialoghi correttamente con
so l’attraversamento dell’area con qualsiasi mezzo di trasporto.
il fratello Venezia non è sicuramente un tema semplice da affron-
Dopo un’analisi durata una settimana, dove realmente si sono
tare. Le problematiche presenti allo stato attuale sono molte e di
palpate con mano le problematiche citate precedentemente , ci si
diversa natura, il confronto con il viale Fratelli Bandiera difficil-
è ingegnati nel trovare delle soluzioni a questi problemi con delle
mente attraversabile per via del traffico e della sua dimensione
tempistiche nel breve, medio e lungo periodo, mantendendo come
orizzontale, le terre e le acque inquinate a causa dello sfruttamen-
cardine un tema che nel passato non si è tenuto conto, per via della
to non sostenibile di due decadi, interi stabilimenti industriali del
crescita dell’economia improvvisa che ha portato alla progettazio-
terziario abbandonati e chiusi per via dell’inutilizzo, la mancanza
ne di una Marghera nell’immediato senza tener conto del futuro:
di strutture capaci di attirare turismo e l’assenza di un sistema di
la sostenibilità. Da questo punto di partenza sono stati ridisegnati
trasporti e connessioni che rende molto complesso e dispendio
i percorsi per facilitare i trasporti e velocizzare le tempistiche.
f r a m e w o r k
p o l l u t i o n
t o p o g > r a p h y
p o l l u t i o n
v e g e t > a t i o n
make marghera lovable again!
30
Successivamente è stato pensato un modo per riutilizzare quella
traverso una nuova ciclabile che attraversa tutta l’area e anche
che è la grandissima quantità di terre inquinate per creare una
una nuova canalizzazione per permettere alle imbarcazioni delle
serie di colline artificiali che rispettano perfettamente il siste-
nuove possibilità di manovra; assieme a queste sono state dise-
ma di trasporti avvolgendolo e creando degli scorci suggestivi e
gnate delle nuove banchine e porti per sopperire alla mancanza
delle possibilità di attività fisica per le persone. Le colline non
attuale di possibilità di attracco. Come processo finale e a lun-
sono l’unico modo di riutilizzare e smaltire le sostanze inquinanti
go termine sono stati collocati strtegicamente dei nuovi cluster
depositate nel tempo, ma è stata pensata anche una procedura
urbani in modo da riprendere sotto controllo la produzione ma
per piantare e zonificare marghera con della nuova vegetazio-
anche fornire una nuova dimensione più concentrata e meno di-
ne, suddivisa in quattro tipologie: campi coltivabili, siepi, paludi
spersiva del fabbricato. Questi daranno forniranno un landscape
bonificate e giardini. Il nuovo sistema di traffico prevede non
moderno ed attraente a Marghera, che nel 2050 si ritroverebbe
solo il movimento attraverso i veicoli motorizzati, ma anche at-
in una dimensione sostenibile e ricca di possibilità economiche.
n e w m a r i n a s
u r b a n
b i k e s
c l u s t e r s
p e d e s t r i a n s
il complesso residenziAle Laboratorio integrato 2
32
anno 2017
prof.sandro pittini - prof.sandra bullo
il complesso residenziAle
Il borgo storico di Venzone situato nel Friuli settentrionale testi-
sono stati immaginati seguendo un processo compositivo di
monia un antico effetto di armonia e robustezza dove il Duomo
integrazione e re-interpretazione con le preesistenze. Il pro-
spicca al di sopra della cinta con le sue torri circondate dalla
getto nasce con la volontĂ di arricchire, dialogare, interfac-
terra di Siena bruciata dei tetti. Venzone appare, infatti come un
ciarsi e confrontarsi con le forme topografiche del sito sul
unico corpo solido nel quale sono stati scavati i vuoti, alcuni dei
quale sorge, oltre a rispettare le ragioni storiche, morfologi-
quali, nel corso del tempo, mai colmati. Nel corso di Laboratorio
che e geografiche del luogo. Nel rispetto in pianta ed in alza-
Integrato 2 siamo stati chiamati ad intervenire all’interno di un
to le volumetrie, porsi in un contesto, talvolta non significa solo
contesto rigido e caratteristico. Residenze e spazi commerciali
assorbire le condizioni topologiche ma, talvolta, contrastarle.
il complesso residenziAle Il progetto assume il compito di arricchire, dialogare, interfacciarsi e confrontarsi con le forme topografiche del sito sul quale sorge, oltre a rispettare le ragionistoriche, morfologiche e geografiche del luogo. Credo che le relazioni con il contesto sono uno strumento del progettare architettonico, il quale legge le condizioni del luogo e può trasformarle, assorbirle o porsi in contrasto con esse. E’ stato scelto di progettare in continuità con la città preesistente e la sua storia, per sottolineare i legami del progetto con l’identità urbana, con la memoria dei luoghi, con l’immagine della città, riallacciandoci alle ‘geometrie’ del contesto. Il processo progettuale tende ad integrare il nuovo intervento con le forme edilizie e le dimensioni degli spazi circostanti. Questo procedimento porta quindi ad instaurare con le preesistenze un rapporto di integrazione e di re-interpretazione. Il progetto si adatta alle dimensioni del lotto, un luogo che si relaziona con quattro architetture tanto diverse quanto caratteristiche di Venzone: il rudere della Chiesa di San Giovanni Battista, crollata a causa del
36
terremoto del 1976; il Palazzo Comunale di Venzone, un vero gioiello d’architettura gotico-fiorita con influssi stilistici veneto-toscani che fu distrutto nel 1571 e ricostruito in stile cinquecentesco; la Caserma dei Carabinieri, costruita tra il 1989 e il 1990; infine, lo storico Palazzo Gattolini (in Via Alberton del Colle) con bifore veneziane. Il progetto quindi dialoga con l’intorno inserendosi con discrezione ma allo stesso tempo reinterpretando le forme e il carattere delle preesistenze.
5
6
7
4
1
2
3
1. N.2 PERSONE 73 mq
3. N.4 PERSONE 98 mq
5. N.3 PERSONE 67+36 mq
2. N.2 PERSONE 58 mq
4. N.5 PERSONE 70+37 mq
6. N.2 PERSONE 63 mq
7. N.4 PERSONE 86+32 mq
zona commerciale zona residenziale
pianta piano 0
pianta piano 1
pianta piano 2
il complesso residenziAle
Il riferimento principale sul quale si basa il progetto è l’ampliamen-
Per meglio comprendere la funzione di quest’apertura, immagi-
to del Municipio, intervento dell’architetto Roberto Pirzio Biroli e
niamo di trovarci in Piazza Municipio e proseguire verso Via San
adiacente all’area di progetto: la misura dell’interasse dei pilastri e
Giovanni, seguendo la pavimentazione in piastrelle di calcare
la loro forma sono riprese per scandire il ritmo del porticato nella
grigio, affiancando il Municipio (e l’intervento di Pirzio Biroli), fin-
corte pubblica del nuovo edificio. Questo spazio pubblico è carat-
chè il ritmo regolare del porticato in facciata non si interrompe
terizzato dalla capacità di attrarre persone, attività, relazioni. Un
con un taglio, un’ apertura che ci invita ad entrare in un nuovo
taglio diagonale sulla facciata Nord dell’edificio fa intravedere dalla
spazio urbano: la corte pubblica è pensata come spazio di re-
strada lo spazio e invita ad entrare in questa ampia corte pubblica.
lazione su cui si affaccia l’intera area commerciale dell’edificio.
Prospetto nord
Prospetto ovest
Prospetto est
il complesso residenziAle
Materiali
La relazione col contesto riguarda anche la volumetria, che rispetta
tetto in coppi e in particolare viene impiegato il legno di larice,
l’articolazione planimetrica di Venzone, il rapporto tra pieni e vuoti:
lo stesso tipo utilizzato per la restaurazione della copertura a
gli edifici sono, simultaneamente, definitori dello spazio pubblico
capriate del Duomo. Un altro aspetto che abbiamo ritenuto fon-
e contenitori dello spazio privato, che può essere sia chiuso che
damentale è il rapporto tra progettazione architettonica e strut-
aperto. E’ stata posta particolare attenzione anche all’altezza dei
turale. Siamo infatti convinti che esista un rapporto biunivoco di
volumi: più bassi del Municipio e pari agli edifici adiacenti, per ga-
compatibilità tra forma e tecnica costruttiva, poiché la forma ac-
rantire un’integrazione col contesto considerando tutte le dimen-
quista la giusta consistenza solo attraverso una tecnica capace di
sioni. Il contesto e l’architettura preesistente hanno influenzato non
darle materialità, senza snaturarne l’essenza. Per questo motivo
solo le scelte compositive e la volumetria del progetto, ma anche
abbiamo progettato la struttura in latero-cemento, perché credia-
la selezione dei materiali: rivestimento con intonaco (grezzo e fine),
mo possa dare un’appropriata concretezza alla forma dell’edificio.
sezione trasversale
sezione longitudinale ESTERNA
sezione longitudinale INTERNA
il complesso residenziAle
590
500
12
14.7
30
30x160
01
350
30x60
12
33
30x30
30x60
30x30
01
30x60
440 440
30x60
30x60
03
14
30x380
30x30
30x235
15
04
A
30x380
30x30
380
30x60
05
05
A
A
30x160
30x30
30x30
370
4550
A 30x30 340
23
340 300
510
380
530
30x50
29 30x250
570
11 400
30x30
30x50
30x50
29 30x450
810
A
22 30x215
30x250
410
30x50
28
30x50
30x50
11 30x450
27 30x380
30x215
30x50
30x50
30x50
30x50
30x30
30x50
21 30x30
A
22
30x50
30x50
30x30
30x215
30x215
30x215
30x50
10
28
30x215
30x50
30x50
20 30x50
10
30x50
30x50
30x50
30x50
27 30x380
30x125
26
37 30x250
30x30
21
30x50
30x30
A 30x30
36
30x140
30x250
30x30
25 30x80
30x50
09
37
19 30x200
30x30
30x50
20
30x50
30x50
30x50
30x50
30x140
30x125
60x24
30x200
36
30x50
30x50
30x50
30x50
26 30x30
30x30
30x30 30x125
25 30x80
35
24 30x30
08 A
30x315 30x50
60x24
30x125
30x50
19 30x200
30x50
30x50
35
24 30x30
08
34
A_30x100 B_30x150
18 30x30
30x200
09
23
30x400
30x315 30x50
30x50
30x50
30x50
590
07
34
A_30x100 B_30x150
18 30x30
300
07
A 30x30
17 30x30
50x28
50x28
340
30x30
30x400
06 30x400
50x28
50x28
17
30x60
06
16 30x30
30x60
30x60
30x60
370
16 30x30
30x400
A 30x30
30x60
30x60
30x60
30x30
30x160
32
30x30
320
32
15
04
31 30x160
30x30
30x160
14
30x235
670
30x60
13
30x60
30x30
570
30x60
02
30x60
31 30x160
30x60
30x60
30x60
03
30x75 30x60
30x160
30x160
42
30x60
30x60
30x60
13 30x30
33
30x30
30x60
30x30
30x60
02 30x160
30
30x160
30x75 30x60
210 10.2
Sliding the door storia della rappresentazione fotografica dell’architettura
44
anno 2017
prof. angelo maggi
S L I D I N G
Sliding the door
F O R C E D P E R S P E C T I V E
T H E D O O R
h t t p : / / b i t. ly / S L I D I N G T H E D O O R 2 0 1 7 D V Il progetto Sliding the Door è un esercizio di foto raddrizzamen-
prima tra cui l’elaborazione di una tematica principale. In segui-
to del portale di Carlo Scarpa, il quale è situato all’entrata prin-
to sono state condotte diverse prove all’interno del portale, utili
cipa le della biblioteca dell’Università IUAV di Venezia. Il progetto
a cercare le pose che meglio potessero rappresentare l’idea del
del gruppo non si basa solamente sulla volontà di produrre un
gruppo. Poi, con la scelta dell’abbigliamento e l’attenzione posta
elaborato efficace dal punto di vi sta compositivo, ma vuole co-
ai colori, il progetto si è delineato in maniera ancora più detta-
municare un messaggio percepibiledall’osservatorepermezzo-
gliata. La seconda fase ha compreso la scelta delle fotografie da
dellafotografia. Come si nota dalle prime riprese fotografiche, il
utilizzare nella presentazione finale e una successiva elabora-
progetto è stato portato a compimento per mezzo di alcune fasi,
zione digitale di quelle ritenute più interessanti e comunicative.
What if open walls? W.a.v.e 2017
48
Roberta albiero
What if open walls?
50
Il lavoro del W.A.V.e ha voluto esplorare il futuro della Syria
centro di scambio lungo la via della seta tra l’occidente e l’o-
partendo da una riflessione sul suo straordinario passato.
riente. La distruzione del patrimonio archeologico di Palmyra
Nella
incro-
non solo rappresenta un attacco alla memoria, alla iden-
per scambi, coesistenze, flussi di beni e soprattut-
titĂ e alla cultura, ma anche una crisi delle sue stesse ri-
cio
sua
storia,
la
Syria
un
punto
di
to di idee. Palmyrarappresenta in particolare un importante
sorse: turismo e
agricoltura. Il futuro deve partire da qui.
What if open walls?
52
Open walls investiga il “muro” con un posto di possibilità, di di-
a
venire, di apertura. Open walls è un sistema infrastrutturale,
Queste funzioni primarie sono: case, centri di primo soc-
concepito come una nuova parte di territorio che ospiterà fun-
corso, mercati, centri
zioni variabili nel tempo e nello spazio. E’ una sorta di scheletro
giosi, giardini e aree agricole. La matrice dei muri pa-
composto da muri paralleli (la struttura permanente) che pos-
ralleli può essere espansa, replicata, allargata o ridotta.
sono essere riempiti in diversi modi (architetture temporanee).
Il tema affrontato è quello della spiritualità e degli edifici religio-
Questo
adattamen-
si, tenendo come cardine il rispetto delle tre principali religio-
to delle sue stesse funzioni a seconda del tempo e
ni e dando ad ognuna di esse il proprio caratteristico edificio.
porta
a
molte
possibilità
di
seconda
dei
bisogni
della
popolazione.
archeologici, scuole, edifici
reli-
B
B
B
A
A
2
2
A
A
1
1
7 8 B
4 2
A 3
12-13
5 11
6 1
A
9
B
10
B
10
Ground Floor Plan - Longitudinal Section A-A
20
Group 6 Beatrice Tanduo Devid Vidoni Emiliano Zamaro Federica Parlato Nicola Varesco
284721 284700 284623 284833 283581
Program 1 Church - 2 Baptistery - 3 Tabernacle- 4 Sacristy 5 Sinagogue - 6 Vestibule - 7 Torah Ark - 8 Bimah9 Mosque - 10 Fountain - 11 Salat - 12 Mihrab 13 Minbar -
2
5
10
10
Cross Section B-B
20
sezione b-b
sezione a-a
54
l’espansione del museo laboratorio integrato 3
anno 2017-2018
prof. martino doimo - prof. carlo della mura
l’espansione del museo
L’arte del costruire del nostro tempo vede un continuo con-
Il nostro progetto si inserisce quindi in un luogo caratterizzato da
fronto tra antico e nuovo, che si pongono in una relazio-
una forte preesistenza storica: esso mira a rendere vivo il rapporto
ne dialettica che non mira alla mimetizzazione della mo-
tra esistente e ‘nuovo’, nell’intento di esaltare il ‘Palazzo incompiu-
dernità ma presta comunque attenzione al preeseistente.
to’ con il nuovo intervento. Il podio in pietra d’Istria cerca una forte
L’intervento riguarda il Palazzo Venier dei Leoni, inserito nell’in-
aderenza con l’intorno storico, al contrario del nuovo intervento
sediamento urbano storicamente stratificato di Venezia. Palaz-
che si pone come una nave in elevazione. Questo ‘coronamento
zo Venier dei Leoni è un edificio iniziato nel 1748 su progetto
sospeso ricerca un’ autonomia rispetto all’esistente, che viene
dell’architetto Lorenzo Boschetti, ma rimasto incompiuto. La
smorzata dal compito di arricchire, dialogare, interfacciarsi e con-
facciata che si affaccia su Canal Grande, dal prospetto lungo e
frontarsi con il podio in pietra d’Istria. Nel complesso, il progetto si
basso, è realizzata in pietra d’Istria e le sue linee sono ammor-
compone dei tre elementi del costruire: plastico-murario, tettonico
bidite dagli alberi dell’ampio giardino interno. Essa crea un’in-
e involucro di rivestimento spaziale. La costruzione trilittica in con-
terruzione nelle forme solenni e ripetute dei palazzi che si affac-
trapposizione con la struttura muraria del podio si presenta come
ciano sul Canal Grande dall’Accademia alla Basilica della Salute.
un edificio pelle ed ossa, il cui scheletro sostiene il grande riparo.
l’espansione del museo
58
architettonici,
pianta piano 0
La struttura presenta una selva di colonne in acciaio che mo-
involucri
che
si
declinano
in
cor-
dellano lo spazio interno. Il nuovo materiale (acciaio) si affianca
pi scatolari contenenti i blocchi di risalita e di servizio.
alla tradizione costruttiva muraria: “[...] l’esilità degli elementi
Il progetto è composto da due corpi disposti lungo due assi or-
strutturali non trova riscontro nelle costruzioni tradizionali” e
togonali tra loro: quello principale è parallelo al Canal Grande,
rende manifesta la sua differente natura. Nel caso specifico del-
mentre l’altro è ruotato e segue la linea degli edifici adiacenti.
lo scheletro in acciaio, la continuità tra antico e moderno non
Mentre lo scheletro segue una certà linearità, l’involucro ester-
è data dal materiale utilizzato, bensì dal significato simbolico
no è disposto lungo linee di diversa obliquità, sia in pianta che
dell’aspetto formale: le colonne sono poste in asse con i pila-
in prospetto: le facciate aggettano e le coperture si inclinano. I
stri di Palazzo Venier dei Leoni, e si dispongono in un ordine in-
due volumi, pur mantenendo la propria identità formale e com-
troverso non visibile in facciata. Lo spazio interno delle grandi
positiva si fondono in un’unica forma ad L: l’edificio ortogonale
sale ipostile rimane flessibile lasciando libera la disposizione di
al Canale si infila in quello principale restandone distaccato.
pianta piano 1
pianta piano 2
pianta piano 3
coperture
l’espansione del museo
Questa separazione è evidenziata in facciata dalle diverse altezze
- Primo piano di nuova costruzione, dove gli spazi sono modulabili
e inclinazioni delle coperture e dal fatto che nè le pareti esterne
grazie alle diverse posizioni assumibili dai pannelli rotanti e su rotaie;
nè la copertura dei due volumi entrano fisicamente in contatto.
- Secondo piano di nuova costruzione, di conformazione uguale al
Questi due corpi si distinguono anche per quanto riguarda la loro
piano sottostante ma il cui solaio si distacca dall’involucro esterno.
funzione: il corpo principale ospita la zona espositiva del museo e
Lo spazio dell’auditorium è ricavato in entrambi i pia-
un auditorium, mentre il secondo vede al suo interno una caffette-
ni di nuova costruzione, dove il sistema di risalita latera-
ria e una biblioteca. La zona espositiva si sviluppa su quattro piani:
le serve le sedute disposte su sette gradoni. Al piano ter-
- Piano espositivo di Ca Venier, la cui conformazione è rimasta invariata
ra la caffetteria sostituisce l’edificio porticato preesitente,
-Terrazzo
Venier,
occupando anche parte del giardino. La biblioteca è disposta
installazioni;
su due livelli e ospita sale di lettura, consultazione e zona relax.
che
può
panoramico ospitare
sulla mostre
copertura temporanee
di e
Ca
rospetto Est
Prospetto Sud
prospetto ovest
prospetto est
Prospetto Ovest
prospetto nord
prospetto sud
Prospetto Ovest
l’espansione del museo
62
Le torri dei blocchi di servizio servono tutti quattro i piani e
Per dare continuità a tutti i prospetti dell’edificio, elementi situa-
sono visibili dall’esterno attraverso l’involucro trasparente e
ti in zone differenti presentano una cromia comune: bordeaux.
le aperture dell’involucro opaco. Al piano del terrazzo questi
L’involucro opaco presenta delle aperture diverse e diso-
blocchi sgusciano fuori per poi rientrare all’interno dell’invo-
mogenee che rispecchiano le funzioni degli spazi interni.
lucro della nave sospesa. Ogni spazio ha un accesso predi-
I prospetti delle due aree che ospitano le funzioni spe-
sposto ma l’intero complesso offre anche percorsi ‘secondari’
ciali (biblioteca e auditorium) dialogano tra di loro: si
Il materiale visibile in facciata (lastre in pietra d’Istria) è lo stes-
presentano
so del podio, ma è utilizzato come rivestimento che nasconde la
te da brise-soleil ma quello dell’auditorium è in real-
nuova struttura, completamente diversa da quella del Palazzo.
tà costituito da un setto interrotto da piccole aperture.
entrambi
come
grandi
vetrate
scherma-
sezione longitudinale UniversitĂ IUAV di Vene ia Dipartimento di Architettura Costru ione Conserva ione DACC CdL in Architettura Costru ione Conserva ione
A.A. 2017/2018 Laboratorio integrato 3 B prof. Martino Doimo - prof. Carlo Della Mura
Progettazione architettonica e urbana prof. Martino Doimo collab.: arch. Giulio Mangano, arch. Francesca Pellegrinelli
STRATIFICAZIONI TETTONICHE URBANE: INNESTI_ 3 casi-studio a Padova, Trieste, Vene ia studenti: Beatrice Tanduo Devid Vidoni Federica Parlato
284721 284700 284833
ELABORATO 5_ Sezioni _ SCALA 1:100
sezione trasversale
l’espansione del museo
64
prospetto frontale
sezione trasversale
(Preesistente: CHIUSURE ORIZZONTALI OPACHE (COPERTURE)
STRUTTURE PORTANTI VERTICALI 5- Pilastri in acciaio
l’espansione del museo
10- Solaio in acciaio + cls con lamiera grecata 11- Copertura piana e a falda
CLASSIFICAZIONE DEL SISTEMA COSTRUTTIVO (Preesistente, Ca Venier: 1- fondazioni su pali in legno + tavolato )
STRUTTURE DI FONDAZIONE
CHIUSURA VERTICALE OPACA
a vista
parete in cls cellula STRUTTURA PORTANTE
STRUTTURE PORTANTI ORIZZONTALI
2- Trave IPE
CHIUSURA
CHIUSURE VERTICALI TRASPARENTI
(Preesistente: CHIUSURE ORIZZONTALI OPACHE (COPERTURE)
STRUTTURE PORTANTI VERTICALI 5- Pilastri in acciaio
66
1. Nodo copertura-parete .strato di copertura di ghiaia 50 mm .strato di tessuto non tessuto .guaina impermeabilizzante .strato di isolante termico in poliuretano espanso 100 mm .barriera al vapore .lamiera nervata collaborante .trave IPE 300 mm .massetto pendenziato .controsoffitto 2. Copertura .bocchetta coinvoglio acque
.strato di copertura di ghiaia 50 mm .strato di tessuto non tessuto .guaina impermeabilizzante .strato di isolante termico in poliuretano espanso 10 mm .barriera al vapore .lamiera nervata collaborante .trave IPE .ancoraggio ad angolo .massetto pendenziato .soletta in calcestruzzo 3. Ancoraggio trave-parete .lastra di finitura
.perni per facciata ventilata .intercapedine ventilata .strato di isolante termico in poliestirene estruso 100 mm .parete in cls cellulare YTONG 150 mm .isolante 4. Nodo solaio-pilastro .pavimentazione 20 mm CLASSIFICAZIONE DEL SISTEMA COSTRUTTIVO .massetto per impianti 90 mm .materassino di isolante acustico .lamiera grecata STRUTTURE DI FONDAZIONE .trave IPE 300 mm .ancoraggio ad angolo
(Preesistente, Ca Venier: 1- fondazioni su pali in legno + tavolato )
a dopp 9- Curtain w
10- Solaio i grecata 11- Copertu
CHIUSURA VERTICALE OPACA
a vista
CHIUSURE VERTICALI TRASPARENTI
a doppia altez 9- Curtain wall
orditura dei solai STRUTTURA PORTANTE
STRUTTURE PORTANTI ORIZZONTALI
2- Trave IPE
CHIUSURA
elemento strutturale portante in c.a (Preesistente:
travi principali
STRUTTURE PORTANTI VERTICALI 5- Pilastri in acciaio
travi secondarie
Università IUAV di Vene ia
Università IUAV di Vene ia
CHIUSURE ORIZZONTALI OPACHE (COPERTURE)
10- Solaio in accia grecata 11- Copertura pian
2. Copertura strato di copertura di ghiaia 50 mm strato di tessuto non tessuto guaina impermeabilizzante strato di isolante termico in poliuretano espanso 100 mm barriera al vapore
00 mm
lamiera nervata collaborante
trave IPE 1. Nodo copertura-parete strato di copertura di ghiaia 50 mm ancoraggio ad angolo odo copertura-parete strato di tessuto non tessuto to di copertura di ghiaia 50 mm toguaina di tessuto non tessuto impermeabilizzante Nodo copertura-parete strato di isolante termico in poliuretano espanso 100 mm ato di copertura di ghiaia 50 mm na impermeabilizzante barriera al vapore 1.diNodo copertura-parete Nodo copertura-parete ato tessuto non collaborante tessuto tolamiera di isolante termico in poliuretano espanso 100 mm strato dinervata copertura di ghiaia 50 mm ato dialcopertura di ghiaia 50 mm iera vapore trave IPE 300 mm strato di tessuto non tessuto ato di tessuto non tessuto aina iera impermeabilizzante nervata collaborante ato di isolante e IPE 300 mmtermico in poliuretano espanso 100 12-mm (Preesistente: guaina impermeabilizzante aina impermeabilizzante riera al vapore Solaio di isolante termico in poliuretano espanso 100alla mm Sansovino) atostrato dinervata isolante termico in poliuretano espanso 100 mm miera collaborante barriera almm vapore ZZONTALE riera vapore 13- Solaio in acciaio + cls ve IPEal300 lamiera nervata collaborante miera nervata collaborante (con lamiera grecata) trave IPE 300 mm ve IPE 300 mm
1
2. Copertura strato di copertura di ghiaia 50 mm 2. Copertura strato di tessuto non tessuto strato di copertura di ghiaia 50 mm strato diguaina tessutoimpermeabilizzante non tessuto 2. Copertura strato di isolante termico in poliuretano espanso 100 mm 2.di Copertura 2. Copertura guaina impermeabilizzante strato copertura di ghiaia 50 mm barriera al vapore strato in poliuretano espanso 100 mm stratodidiisolante tessuto termico non tessuto di copertura di ghiaia 50 mm stratostrato di di ghiaia 50 mm barriera alcopertura vapore lamiera nervata collaborante diIPE tessuto non tessuto stratostrato di tessuto non tessuto guaina impermeabilizzante trave lamiera nervata collaborante strato di isolante termico ancoraggio ad angoloin poliuretano espanso 100 mm guaina impermeabilizzante guaina impermeabilizzante trave IPE barriera al vapore isolante termico in poliuretano espanso 100 mm stratostrato di isolante termico in poliuretano espanso 100 mm ancoraggio ad di angolo barriera al vapore barriera al vapore lamiera nervata collaborante trave IPE lamiera nervata collaborante lamiera nervata collaborante ancoraggio ad angolo trave trave IPE IPE ancoraggio ad angolo ancoraggio ad angolo
12- (Preesistente: Solaio alla Sansovino) 12- (Preesistente: 13- Solaio in acciaio + cls Solaio alla Sansovino) (con lamiera grecata) 13- Solaio in acciaio + cls 12(Preesistente: (con lamiera grecata) Solaio alla Sansovino) 12(Preesistente: 12(Preesistente: 13- Solaio in acciaio + cls allagrecata) Sansovino) Solaio alla Sansovino) (conSolaio lamiera 13- Solaio in acciaio 13- Solaio in acciaio + cls + cls (con lamiera grecata) (con lamiera grecata)
ORIZZONTALE ORIZZONTALE
ORIZZONTALE
TICALE
ORIZZONTALE PARTIZIONE INTERNA ORIZZONTALE PARTIZIONE INTERNA
PARTIZIONE INTERNA
VERTICALE PARTIZIONE INTERNA PARTIZIONE INTERNA cls con lamiera VERTICALE n lamiera a falda VERTICALE a on lamiera VERTICALE VERTICALE clslamiera con lamiera on da
ncoraggio trave-parete
4. Nodo solaio-pilastro 20 mm
pavimentazione 3. Ancoraggio trave-parete 3. Ancoraggio trave-parete
a falda da
parete in cls cellulare YTONG 150 mm
3. Ancoraggio trave-parete lamiera
grecata
4. Nodo solaio-pilastro 4. Nodopavimentazione solaio-pilastro 20 mm pavimentazione 20 mm 4. Nodolamiera solaio-pilastro grecata pavimentazione lamiera grecata 20 mm
IPE 300 mm parete in cls cellulare YTONG 150 mm arete in cls cellulare YTONG 150 mm 4. trave Nodo solaio-pilastro 4. Nodo solaio-pilastro trave IPE 300 mm ete in cls cellulare YTONG 150 mm parete 3. trave-parete trave pavimentazione IPE 300 mm ad angolo 3. Ancoraggio trave-parete inAncoraggio cls cellulare YTONG 150 mm ancoraggio isolante 20 mm pavimentazione 20 mm ad angolo ancoraggio ad angolo ancoraggio isolante ante
arete in cls cellulare YTONG 150 mm
parete cls cellulare YTONG 150 mm arete in cls in cellulare YTONG 150 mm
3
parete in cls cellulare YTONG 150 mm isolante parete cls cellulare YTONG 150 mm parete in cls in cellulare YTONG 150 mm isolante isolante
lamiera grecata trave IPE 300 mm lamiera lamiera grecata ancoraggio adgrecata angolo IPE mm 300 mm travetrave IPE 300 ancoraggio ad angolo ancoraggio ad angolo
4
2
68
il restauro del convento laboratorio di restauro
anno 2017-2018
prof. andrea benedetti
il restauro del convento
L’intervento di restauro, come atto di interpretazione criti-
Si può decidere di produrre differenze, per conferire il segno di
ca del manufatto, è sommatoria di due operazioni: il progetto
una nuova identità all’esistente, senza dimenticare che in un
di conservazione dell’esistente (valore ereditato) e il proget-
intervento che sovrappone il presente al passato è sempre ne-
to del nuovo (valore aggiunto). Per intervenire su un edificio in
cessario cercare di fondere in una vera unità l’antico e il nuovo.
modo coerente è necessario appropriarsi di esso tramite un
All’inizio del corso si è sentito il bisogno di un’attenta analisi del
processo empatico. È essenziale coglierne il valore, che sia ar-
Complesso Umberto I, per coglierne particolari e difetti che sa-
tistico o testimoniale, estetico o storico, riconoscendo che il
rebbero poi serviti da spunto per l’intervento. Abbiamo infatti
manufatto è in ogni caso testimonianza materiale avente va-
compreso che la soluzione del progetto di restauro deve matu-
lore di civiltà, di bene culturale. Solo dopo aver riconosciuto e
rare dalle caratteristiche proprie dell’edificio, che va riconosciu-
fatto proprio l’edificio, si può affrontare il progetto di restauro.
to come fonte conoscitiva e di ispirazione di tutto il processo.
il restauro del convento
Completamento costruzione della chiesa e del monastero. Inizialmente il convento era costituito da soli tre lati, mancando il fronte est edificato successivamente, assieme alla nuova chiesa di S. Maria Maddalena. Il nuovo lato diventa sede del refettorio e di altri locali di servizi
1531
1555
Costruzione di una nuova chiesa di dimensioni maggiori, su disegno dell’Architetto trevigiano Fabrizio delle Tavole, allievo di Palladio.
1574
1630
72
Si è approfondito lo sviluppo del contesto urbano ed architettonico
sa, venne iniziata l’edificazione del monastero, che risulta ancora pri-
del Complesso, attraverso un’analisi della documentazione storica
vo del fronte Est. Nel 1574, la Chiesa viene abbattuta per edificarne
e delle trasformazioni subite dalla prima costruzione dell’edificio ad
una di maggiori dimensioni. Assieme alla chiesa vengono realizzati,
oggi. Dal confronto di alcune fonti iconografiche e dal loro rapporto
negli stessi anni, il fronte est e il percorso interno del chiostro. Nel
all’attuale consistenza urbana e architettonica, si sono individuate le
corso dei secoli il complesso non subisce ulteriori modifiche ri-
fasi di evoluzione (costruzioni, demolizioni, e trasformazioni) dell’edi-
levanti, tranne quella del 1892, quando viene affiancato il cam-
ficio e dell’immediato contesto. La prima costruzione del convento ri-
panile alla chiesa. Il monastero, quindi, è giunto fino ai nostri
sale al XVI secolo, per opera della Congregazione dei Gerolamini. Nel
giorni praticamente immutato nella struttura originaria, ma è stato
1513, per consentire l’edificazione di porta S. Tommaso e delle mura
adattato a diverse destinazoni d’uso. Le trasformazioni dell’edi-
di Fra Giocondo, vengono abbattuti il convento e la chiesa. Nel 1519
ficio nel corso dei secoli hanno causato una mancata integrità
il Doge Leonardo Loredan dona un nuovo terreno alla Congregazione
tra le varie costruzioni del complesso: questo si nota in particolar
che nel 1521 affida a Bernardino da Caravaggio la costruzione della
modo nelle diverse altezze e negli sbalzi di quota, che rendono
chiesa dedicata a S. Maria Maddalena. Nel 1555, completata la chie-
difficilmente praticabile il percorso attraverso l’insieme di edifici.
Convento Santa Maria Maddalena, litografia, Archivio di Stato
Pianta della città di Treviso (CIRCE IUAV)
La Congregazione dei Gerolamini viene soppressa.
1772
La Casa di industria e di ricovero Istituto Umberto I inizia a funzionare nel sito attuale, in Borgo Mazzini. Provvede al ricovero, al mantenimento ed all’assistenza gratuita di “fanciulli” orfani, abbandonati o appartenenti a famiglie non in grado di mantenerli ed “adulti” poveri, che per infermità fisica o per vecchiaia, non sono in grado di provvedere al proprio sostentamento.
1812
1818
Mappa napoleonica: Salomoni e Gagliardo (Archivio di Stato di Treviso)
Nel Marzo 1901, su sollecitazione del consiglio comunale, venne cambiato il nome in Casa di Ricovero Umberto I, e il convento fu adeguato alle politiche regionali in materia di assistenza. La Congregazione di Carità gestì inizialmente il complesso, che, successivamente, divenne una delle tre Opere Pie, gestite dall’amministrazione ECA di Treviso. Nel 1991 venne fondata l’I.S.R.A.A, “Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza Anziani”, che nel 1996, con la costruzione di un nuovo edificio, lasciò in disuso il complesso
1841
Mappa del Comune CensuarI della città di Treviso (mappa austriaca),Archivio di Stato di Treviso
1901
1919
2017
Piano regolatore di Treviso, Milani
Configurazione attuale di Treviso, Google Earth
Chiesa di Santa Maria Maddalena: la prima, opera di B. Caravaggio, risale al 1521. La seconda, opera di F. Delle Tavole, risale invece al 1574. Primi tre lati del chiostro, 1519 Terzo lato del chiostro (granaio e refettorio) Ala affacciata su Borgo Mazzini e annessa al convento Nuova ala del convento, costruita tra il 1841 e il 1842. Interventi post bellici (1920): costruzione delle terrazze.
il restauro del convento
tipo 1
74
A seguito di due sopralluoghi è stato possibile analizzare l’edificio dal
reso accessibile da entrambi i lati per facilitare l’ingresso al nuovo ambulatorio
punto di vista formale (volontà architettonica pensata per gli edifici),
medico che si sviluppa su due piani (piano terra e piano primo). È stato ne-
funzionale/distributivo (funzioni, logica dei percorsi, rapporti spazia-
cessario porre particolare attenzione anche al cortile interno sul quale si affac-
li) e costruttivo (concezione strutturale, materiali, elementi architet-
ciano le due “ali” del complesso: attualmente si presenta come un’area verde
tonici). A partire da queste analisi si sono individuati gli elementi di
priva di ogni relazione con le costruzioni che la circondano. Si è voluto dare
valore e gli aspetti della preesistenza che invece devono essere ripensati e
a questo spazio un valore architettonico e una funzione pubblica, rendendola
riprogettati. Il chiostro è una delle parti che si è deciso di mantenere inva-
accessibile sia da Borgo Mazzini (mantenendo gli attuali ingressi) che dalla
riata, poichè è il fulcro attorno a cui si sviluppa tutto il resto del Complesso
strada al lato opposto (riaprendo un portale esistente, ora murato) e proget-
e dove sono presenti elementi architettonici di particolare valore: il siste-
tando degli edifici ad uso pubblico/commerciale (biblioteca, bar, laboratori per
ma voltato a crociera del portico, la polifora e la bifora che si affacciano sul
attività comuni) che si affacciano sulla nuova area verde. Il porticato sopraele-
chiostro dal primo piano. Alcuni spazi sono invece “disordinati”, la loro disposi-
vato è stato progettato per rendere facilmente praticabile il percorso di questo
zione non sembra seguire una vera logica, nè dal punto di vista architettonico,
nuovo spazio pubblico, risolvendo le differenze di quota presenti e ponendo in
nè funzionale: è il caso della parte dell’ala che si affaccia su Borgo Mazzini,
relazione i diversi accessi (dalle strade al cortile pubblico, dal cortile al chiostro).
tipo 2
b
a
b b
b
a
b b
b
a
b
b
a
b
b b
b
a
terrazze b
granaio
b
b
a
entrate percorsi copertura a una falda copertura a due falde
b b
stanze b
a
4
b 3
2
a
scale 1
corridoi 7
5
4
b
8
refettorio 6
b
Muratura portante elementi puntuali portanti a andamento solai
3
2
b
1
il restauro del convento prospetto 5
PROSPETTO 5
7
5
4 8
6
7
5
4
prospetto 6
8
6
3 3
2
2
76 1
1
prospetto 7 7
5
7
5
4
6
8
4
8
6
3 3 2 2
1 1
8
3
2
1
7
5
4
6
prospetto 8
32 3
6 6
3
1 1
5 8
2
7
2
4
6
7
3
5 6
8
1
8
4
7
5
4 2 2
7 7
5 5
3 8 8
4 4
6
3 1 2
1
1
prospetto 1
prospetto 3
prospetto 2
prospetto 4
a ba a b b a a b b a
3
8
b
7
5
4
6
Pavimentazione Volta
il restauro del convento CATEGORIA
COPERTURA
CODICE
Coppi con reggicoppi
Laterizio/legno
1
Tavolato su listelli di legno
Legno
2
Capriata
Legno
3
Pavimentazione
Calcestruzzo
4
Tavolato
Legno
5
Trave
Legno
6
cannucciato
in intonaco
7 + 9.40 m
78 90
4 210
165
5 6 7
SOLAIO PIANO 0-PIANO 1
Tavolato
100
8
110
105
Legno
9 10 11
165
Laterizio
210
90
Volta
100
Muratura
in intonaco
105
110
MURATURA
12
90
165
210
+ 5.30 m
Pavimentazione
FONDAZIONE
210
165
Cemento
13
Calcestruzzo
14
8 9 10
15 Terreno
90
Cemento
13
Calcestruzzo
14
16
Terreno
Pavimento alla veneziana
in intonaco
12 16
15
1 2 3
SOLAIO PIANO 1-SOTTOTETTO
10 13 11 14 15
Muratura Terreno
MATERIALE
ELEMENTO COSTRUTTIVO
Cemento Laterizio Calcestruzzo
16
11
12
Coppi con reggicoppi
Laterizio/legno
1
Tavolato su listelli di legno
Legno
2
Capriata
Legno
3
1 2 3
Calcestruzzo Tavolato
5
Legno
Trave
4
6
Legno
+ 5.30 m
7 cannucciato
in intonaco + 9.40 m
+ 5.30 m
4
Coppi con reggicoppi
Laterizio/legno
1
Tavolato su listelli di legno
Legno
2
Capriata
Legno
3
Coppi con reggicoppi
Laterizio/legno
1
Tavolato su listelli di legno
Legno Calcestruzzo
2 4
Capriata Tavolato Coppi con reggicoppi Trave
Legno Laterizio/legno
35 1
Legno
6
Tavolato su listelli di legno cannucciato
Legno
2 7
Capriata
in intonaco Calcestruzzo Legno
Tavolato
Legno
5
Trave
Legno
6
1 2 3
1 2 3
4 3
+ 9.40 m
4
5
5
6
6 1 7 2
7
+ 5.30 m
Pavimento alla veneziana cannucciato
8
Pavimento alla veneziana
Legno Legno
59
Trave
Legno
610
Volta cannucciato Pavimento alla veneziana
Laterizio in intonaco
711 8
4 5
7
+ 9.40 m
Legno in intonaco
Tavolato Muratura
11
Laterizio
3
+ 9.40 m
6
10 Volta
Tavolato Tavolato
9
Legno
Tavolato
Calcestruzzo in intonaco
78 4
9 12
4 5 6
10
+ 2.00 m
Muratura
in intonaco
struttura solai
Calcestruzzo
Cemento Legno
13 9
Calcestruzzo in intonaco
14 10 12
Volta + 5.30 m
10
8 9 10 11
12
15 11 + 5.30 m
8 9
13 12 14
10 11
12
15 Terreno Pavimentazione
12
15
Cemento
16 13
Calcestruzzo
14
+ 5.30 m 8 9 10 11
12
15
16
Terreno
Cemento in intonaco Calcestruzzo
11
14
7
+ 5.30 m
16
Pavimentazione Muratura
8 9
13
Laterizio
Terreno
+ 2.00 m + 0.30 m
Pavimentazione Tavolato Muratura
+ 2.00 m
Cemento
Laterizio
8 11
12 andamento solai
Pavimentazione
Pavimento alla Volta veneziana
16
Terreno
+ 0.30 m + 0.00
- 1.30 m + 0.30 m
13 14 15 16
+ 2.00 m + 0.00
90
165
210
- 1.30 m + 0.00
100
13 14 15 16
105
110
- 1.30 m 90
13 14 15 16
210
165
+ 0.00
+ 0.30 m
100
105
110
210
165
90
100
165
210
90
Pianta piano terra, mezzanino e piano primo
Pianta piano terra, mezzanino e piano primo
sezione trasversale 210
90
165
210
100
110
210
90
5
165
90
110
105
13 14 15 16
- 1.30 m
di color ocra
Intonaco 2
C
Grata
il restauro del convento
Finestra termale Elementi lapidei
Base
Colonne monolitiche con capitello e base in pietra calcarea bianca liscia (h= 2.6m, D=0.3m, d=0.25m). Sostengono gli archi e la copertura voltata a crociera:Ferro essa scandisce il portico con un ritmo regolare, con volute ioniche particolari, poggiante un muretto che delimita del chiostro.
D1
Infisso
C
Codice
P1
Lapideo
Cornice
Materiale
Sub-elemento
Descrizione
Retino
Porta 1 Legno Elementi lapidei
Cornice
Infisso
P2
Legno e vetro D3
Porta 2
Oscurante
Legno
Davanzale
Elementi lapidei
Colonna
Elementi lapidei
Finestra rettangolare che permette l'affaccio dal primo piano sulla corte. Davanzali in materiali lapidei calcarei, cornice lavorata aLapideo stucco.
P3
Lapideo
P1
Cornice
D3
D3
B
D3
D3
D3
Finestra 1 Elementi lapidei
Finestra semicircolare inserita all'interno della volta, rialzata alla quota del piano mezzanino. Inoltre, essa presenta una griglia in ferro e un infisso in legno
P2
Infisso
C
C
C
C
Finestra semicircolare inserita Degrado / Descrizione all'interno della volta , rialzata alla quota del piano mezzanino. Essa inoltre presenta una griglia in ferro e un infisso in legno
A5
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Muretto
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
M3
Porta di accesso al lado destro della cantina, Macchia: deformazione o individuazione di una porzione costituito da elementi lapidei in pietra d'Istria non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica. posizionati a formare una trabeazione
Finestra di forma rettangolare definita da Crosta: modificazione dello strato lapideocon superficiale. elementi in pietra d'Istria, serramento Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti in legnoper le sue caratteristiche morfologiche e sottostanti
Legno
Lesena
Bifora
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione.
Vetro Infisso Finestra 3
Fessurazione: lievi ma continue fessurazioni dell’intonaco in più punti.
Colatura: accumulo di materiali estranei di varia natura, come polvere e terriccio. Ha spessore variabile ed è di scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
Vetro
Elemento
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Addizione: aggiunte incongrue in malta cementizia in corrispondenza di precedenti mancanze.
Legno
C
C
naturale invecchiamento del materiale
Strato di delle rivestimento protettivo della parete all’intradosso volte. esterna sotto il portico
Degradazione superficiale: Degradazione da porre in rapporto ad eterogeneità di composizione o di struttura del materiale, tale quindi da evidenziarne spesso i motivi tessiturali o strutturali. Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
A4
Elementi lapidei
Fusto
Colonna
A2
Calce
Elementi lapidei
Capitello
Intonaco
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
colore.
Vetro
A4
Bifora
Arco
Elementi lapidei
Finestra 2
B
Oscuranti
Apertura arcata bipartita da una colonna in pietra d'Istria. Legno Davanzali in materiali lapidei calcarei.
D2
Infisso Vetro
Intonaco 3 Veneziana
C
C
C
C
C
C
C
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
P2
M1 M3
Calcestruzzo
Fusto
D2
P3
A2
Colatura: traccia ad andamento verticale causata dalla colatura dell'acqua..
Elemento murario in laterizio di altezza limitata, di base alle colonne. Si pone come confine tra il Elementi portico e il chiostro. lapidei
D2
C
Piedritto Addizione: aggiunte incongrue in malta cementizia in corrispondenza di precedenti mancanze.
D2
P2 Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
proprie, normalmente di natura cromatica.
V
Muro 1
A3
D1
Retino
Muratura perimetrale a tre teste in laterizio 25cm x 5cm x 12,5cm Mattoni allettati su strato di malta rifinita con uno strato di intonaco
M1
Parete portante
Parete portante
Descrizione
Codice
A1
P1
M1
D3
D3P2
A2
D2
D2
D2
P2
Strato di rivestimento protettivo della parete esterna, con presenza di affreschi
A1
B
P3
Calce
Intonaco 2
Ferro
Grata
C
C
Legno
D1
Nervature
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
Legno
A5
Colonna G
Laterizio
Lesena
Laterizio
Arco
Descrizione
Retino
Strato di rivestimento protettivo del muretto, di base alla vernice rosa antico.
Elementi lapidei
Costoloni
Bifora
Finestra rettangolare che permette l'affaccio dal primo piano sulla corte. Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed Davanzali in materiali lapidei omogeneo aderente alla superficie. La patinacalcarei, biologica è costituita prevalentemente micro-organismi cornice lavorata adastucco. (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio...
Elementi Elemento lapideo chelapidei sostiene il peso della volta a crociera.
Deposito: patina prodotta dal trascinamento delle polveri circostanti sulla superficie originale. Corrisponde al naturale invecchiamento del materiale
Tipo di copertura formata da due volte a botte, in laterizio con rifinitura di intonaco
Elementi lapidei
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
Apertura arcata bipartita da una colonna in pietra d'Istria. Davanzali in materiali lapidei calcarei.
Legno
+ 5.30 m
Legno
Colatura: traccia ad andamento verticale causata dalla colatura dell'acqua..
Laterizio
4
Muretto
M3
Elemento murario in laterizio di altezza limitata, di base alle colonne. Si pone come confine tra il portico e il chiostro.
Calcestruzzo Lapideo
Cornice
P1
A5
Legno P2
Infisso
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Finestra semicircolare inserita all'interno della volta , rialzata alla quota del piano mezzanino. Essa inoltre presenta una griglia in ferro e un infisso in legno
M3
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
Vetro
Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione.
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Vetro
Vetro
Porta 1
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
3 B
C
C
C
Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione.
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
Infisso
Veneziana
Degrado / Descrizione
Fessurazione: lievi ma continue fessurazioni dell’intonaco in più punti.
Elementi lapidei V
Volta a crociera
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Finestra semicircolare inserita all'interno della volta, rialzata alla quota del piano mezzanino. Inoltre, essa presenta una griglia in ferro e un infisso in legno
C
Infisso
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice) Addizione: aggiunta (in facciata) di elementi metallici a supporto delle grondaie e dei pluviali, ed elementi di tamponamento di aperture precedenti, ricoperte da calcestruzzo e in contrasto con l’intonaco originario.
D3
Lapideo
Piedritto
P2
Strato di rivestimento protettivo della parete esterna sotto il portico
A2
Codice
P1
D3
Fessurazione: lievi ma continue fessurazioni dell’intonaco in più punti.
Finestra termale
Legno e vetro
Davanzale
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
A4
C
Infisso
Calce / Sabbia
Intonaco 5
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
D3
D3
Materiale
Cornice
Finestra 3
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Calce / affreschi
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio...
Strato di rivestimento protettivo della muratura esterna, con presenza di affreschi.
Elementi lapidei
Oscurante
Intonaco 1
80
Sub-elemento
Fessurazione: fessurazioni continue dell’intonaco
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
G P1
Elemento
Degrado / Descrizione
A4
Calce / Sabbia
Intonaco 4
Materiale
Sub-elemento
Volta a croc
Colatura: accumulo di materiali estranei di varia natura, come polvere e terriccio. Ha spessore variabile ed è di scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
Colatura: traccia ad andamento verticale causata dalla colatura dell'acqua..
Elemento
P1
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
Colonne monolitiche con capitello e base in pietra calcarea bianca liscia (h= 2.6m, D=0.3m, d=0.25m). Sostengono gli archi e la copertura voltata a crociera: essa scandisce il portico con un ritmo regolare, con volute ioniche particolari, poggiante un muretto Macchia: deformazione o individuazione di una porzione che chiostro. non piùdelimita leggibile condel una modifica delle caratteristiche Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio...
Elementi lapidei
Base
Intonaco
Degradazione superficiale: Degradazione da porre in rapporto ad eterogeneità di composizione o di struttura del materiale, tale quindi da evidenziarne spesso i motivi tessiturali o strutturali.
Elementi lapidei
Capitello
P2
M3
Strato rivestimento protettivo della volta a A3 crociera, di baseA1 all'applicazione di vernice di color ocra
Laterizio
Muretto
A5
A3
D1 P1
Colonna
Finestra rettangolare a quota ribassata alla quota della cantina
Legno
G
P1
Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione.
V
Legno
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio...
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
3
Colatura: traccia ad andamento verticale causata dalla colatura dell'acqua..
Lapideo
Porta 2
P3
Porta di accesso al lado destro della cantina, costituito da elementi lapidei in pietra d'Istria posizionati a formare una trabeazione
Calce / Sabbia
Intonaco 4 Lapideo
Cornice Finestra 1
Strato di rivestimento protettivo della muratura esterna, con presenza di affreschi.
Finestra di forma rettangolare definita da elementi in pietra d'Istria, con serramento in legno
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio... Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
P1
Legno Infisso
A4
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Addizione: aggiunta (in facciata) di elementi metallici a supporto delle grondaie e dei pluviali, ed elementi di tamponamento di aperture precedenti, ricoperte da calcestruzzo e in contrasto con l’intonaco originario.
P2 Vetro
+ 5.30 m
Fessurazione: fessurazioni continue dell’intonaco
Finestra 2
V
Legno
Oscuranti
A3
D1
Intonaco 3
D2
A3
G P1
P1
Capitello
P2 P2
Colonna
D2
Fusto
Base
Elemento
Sub-elemento Cornice
M1
Elementi lapidei
A1
Strato rivestimento protettivo della volta a crociera, di base all'applicazione di vernice di color ocra
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte. Degradazione superficiale: Degradazione da porre in rapporto ad eterogeneità di composizione o di struttura del materiale, tale quindi da evidenziarne spesso i motivi tessiturali o strutturali.
P3
A2
Elementi lapidei
D2
Finestra rettangolare a quota ribassata alla quota della cantina
C
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
Colonne monolitiche con capitello e base in pietra calcarea bianca liscia (h= 2.6m, D=0.3m, d=0.25m). Sostengono gli archi e la copertura voltata a crociera: essa scandisce il portico con un ritmo regolare, con volute ioniche particolari, poggiante un muretto che delimita del chiostro.
Addizione: aggiunte incongrue in malta cementizia in corrispondenza di precedenti mancanze.
D2
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
Elementi lapidei
Materiale
Colatura: accumulo di materiali estranei di varia natura, come polvere e terriccio. Ha spessore variabile ed è di scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
Codice
Descrizione
Retino
Degrado / Descrizione
Elementi lapidei Finestra rettangolare che permette l'affaccio
Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione.
Calce / Sabbia
Intonaco 5
A5
Strato di rivestimento protettivo del muretto, di base alla vernice rosa antico.
G
Elemento lapideo che sostiene il peso della volta a crociera.
V
Tipo di copertura formata da due volte a botte, in laterizio con rifinitura di intonaco
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio...
Fessurazione: lievi ma continue fessurazioni dell’intonaco in più punti.
P1 Lapideo
Piedritto
P2
Nervature
Laterizio
Costoloni
Laterizio
Volta a crociera
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
1
+ 4.50 m
2
il restauro del convento Elemento
Sub-elemento
Materiale
Muro 1
Parete portante
Parete portante
M1
Muratura perimetrale a tre teste in laterizio 25cm x 5cm x 12,5cm Mattoni allettati su strato di malta rifinita con uno strato di intonaco
Calce / affreschi
A1
Strato di rivestimento protettivo della parete esterna, con presenza di affreschi
Codice
Descrizione
Retino
Degrado / Descrizione 6 Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Intonaco 1
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice) Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Elemento
Muro 1 Intonaco 2
Sub-elemento
Materiale
Parete portante
Parete portante Calce
M1 A2
Ferro Calce / affreschi
A1
Codice
Descrizione
Retino
Degrado / Descrizione
3
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
6
Deposito: patina prodotta dal trascinamento delle polveri circostanti sulla superficie originale. Corrisponde al Esfoliazione: formazione del di uno o più porzione laminari, di naturale invecchiamento materiale spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime Esfoliazione:delle formazione all’intradosso volte. di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Muratura perimetrale a tre teste in laterizio 25cm x 5cm x 12,5cm Strato diallettati rivestimento protettivo della parete Mattoni su strato di esterna sotto con il portico malta rifinita uno strato di intonaco
+ 5.30 m
5
Fessurazione: lievi ma continue fessurazioni Macchia: deformazione dell’intonaco in più punti.o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Intonaco 1
Grata
Finestra termale Legno
D1
Infisso
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
Strato di rivestimento protettivo della parete Finestra esterna, semicircolare con presenza inserita di affreschi all'interno della volta, rialzata alla quota del piano mezzanino. Inoltre, essa presenta una griglia in ferro e un infisso in legno
Lapideo
P1
Porta 1 Intonaco 2
Infisso
Porta 2
Grata Cornice Finestra termale Finestra 1 Infisso Infisso
Finestra 2
Cornice Oscuranti
Legno Calce Vetro
A2 P2
Lapideo
P3
Ferro Lapideo
P1
Legno Legno
D1
Vetro Vetro
P2
Lapideo Legno
P1 D2
Legno Infisso
Porta 2
Vetro
Capitello
Cornice Finestra 1 Colonna
Fusto
Lapideo Elementi lapidei
Lapideo
P2 A3
P3
P1
Elementi lapidei Legno
Infisso
C P2
Vetro
Finestra 2
Oscuranti Base
Legno Elementi lapidei
D2
Materiale
Codice
A3
Intonaco 3
Elemento
Sub-elemento Capitello
Cornice
82
Colonna Finestra 3
Infisso Fusto
D3
D3
B
D3
D3
D3
Elemento
Deposito: patina prodotta dal trascinamento delle polveri Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. circostanti sulla superficie originale. Corrisponde al Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti naturale invecchiamento del materiale sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore. Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Porta di accesso al lado destro della cantina, costituito da elementi lapidei in pietra d'Istria posizionati a formare una trabeazione
Finestra semicircolare inserita all'interno della volta, rialzata alla quota Finestra di forma rettangolare definita da del piano mezzanino. Inoltre, essa presenta elementi in pietra d'Istria, con serramento una griglia in ferro e un infisso in legno in legno
Legno Elementi lapidei
Colonna
Elementi lapidei
Elementi lapidei
Cornice Arco
Elementilapidei lapidei Elementi
Infisso
Legno e vetro Legno
Materiale
5
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
4
6
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di colore. spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
1
+ 4.50 m
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
Colonne monolitiche con capitello e base in pietra calcarea bianca liscia Finestra di forma rettangolare definita da (h= 2.6m, D=0.3m, d=0.25m). elementi in pietra d'Istria, con serramento Sostengono gli archi e la copertura in legno voltata a crociera: essa scandisce il portico con un ritmo regolare, con volute ioniche particolari, poggiante un muretto che delimita del chiostro. Finestra rettangolare a quota ribassata alla quota della cantina
2
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione Addizione: aggiunte incongrue in delle maltacaratteristiche cementizia non più leggibile con una modifica in corrispondenza di precedenti mancanze. proprie, normalmente di natura cromatica.
+ 5.30 m
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore. Colatura: accumulo di materiali estranei di varia natura, come polvere e terriccio. Ha spessore variabile ed è di scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
Strato rivestimento protettivo della volta a crociera, di base all'applicazione di vernice di color ocra
Descrizione
3 3
Degradazione superficiale: Degradazione da porre in rapporto ad eterogeneità di composizione o di struttura del materiale, tale quindi da evidenziarne spesso i motivi tessiturali o strutturali.
Porta di accesso al lado destro della cantina, costituito da elementi lapidei in pietra d'Istria posizionati a formare una trabeazione
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Retino
Degrado / Descrizione
Degradazione superficiale: Degradazione da porre in rapporto ad eterogeneità di composizione o di struttura del materiale, tale quindi da evidenziarne spesso i motivi tessiturali o strutturali.
1
+ 4.50 m
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, ad andamento verticale e ha origine nellavernice) grondaia posta sopra il cornicione.
Colonne monolitiche con capitello e base in pietra calcarea bianca liscia Finestra rettangolare che permette l'affaccio (h= 2.6m, D=0.3m, d=0.25m). dalSostengono primo pianoglisulla archicorte. e la copertura Davanzali materiali lapidei calcarei, voltata a in crociera: essa scandisce il cornice a stucco. porticolavorata con un ritmo regolare, con volute
2
Addizione: aggiunte incongrue in malta cementizia in corrispondenza di precedenti mancanze.
17
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche Crosta: modificazione strato cromatica. lapideo superficiale. proprie, normalmentedello di natura Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
ioniche particolari, poggiante un muretto che delimita del chiostro.
Elementi lapidei
Lesena Sub-elemento
3
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica.
Finestra quota Finestra rettangolare semicircolarea inserita ribassata quota cantina all'internoalla della voltadella , rialzata alla quota del piano mezzanino. Essa inoltre presenta una griglia in ferro e un infisso Strato rivestimento protettivo della volta a in legno crociera, di base all'applicazione di vernice di color ocra
Elementi lapidei
Elementi lapidei Legno e vetro
Davanzale Base
3 + 5.30 m
Fessurazione: lievi ma continue fessurazioni dell’intonaco in più punti.
Elementi lapidei
D3 C Oscurante
6 3
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione Macchia: deformazione o individuazione una porzione accidentale e localizzata della superficie, èdicorrelata alla non più leggibile con una modifica delle caratteristiche presenza di materiale estraneo al substrato proprie, normalmente di natura organiche, cromatica. vernice) (ruggine, sali di rame, sostanze
Finestra semicircolare inserita all'interno della volta , rialzata alla quota del piano mezzanino. Essa inoltre presenta una griglia in ferro e un infisso Strato di rivestimento protettivo della parete in legno esterna sotto il portico
+ 5.30 m
Porta 1
Intonaco 3
4
Esfoliazione: formazione di uno o più porzione laminari, di spessore molto ridotto e sub-parallele tra loro. Fenomeno presente maggiormente nelle parti più prossime all’intradosso delle volte.
Vetro
Cornice
A + 2.00 m
Colatura: accumulo di materiali estranei di varia natura, come polvere e terriccio. Ha spessore variabile ed è di scarsa coerenza ed aderenza al materiale sottostante.
Codice
Descrizione
Retino
19
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
Degrado / Descrizione
20
A4
Bifora
Finestra 3
B
D3
Infisso Oscurante
Vetro Legno
Veneziana Davanzale
Elementi lapidei Legno
Apertura arcata bipartita da una colonna in pietra d'Istria. Davanzali in materiali lapidei calcarei. Finestra rettangolare che permette l'affaccio dal primo piano sulla corte. Davanzali in materiali lapidei calcarei, cornice lavorata a stucco.
Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione. Colatura: traccia causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione.
19 22
17 deformazione oo individuazione individuazione di di una una porzione porzione Macchia: deformazione con una una modifica modifica delle delle caratteristiche caratteristiche non più leggibile con normalmente di di natura natura cromatica. cromatica. proprie, normalmente
A + 2.00 m
19
D3
D3
C
B
C
D3
D3 C
D3 C
C
Colonna
Elementi lapidei Laterizio
Lesena
Elementi lapidei
C Muretto
M3
Calcestruzzo
A4 A5
Bifora
M3
Arco
Elementi lapidei
B
Elemento murario in laterizio di altezza limitata, di base alle colonne. Si pone come confine tra il portico e il chiostro. Apertura arcata bipartita da una colonna in pietra d'Istria. Davanzali in materiali lapidei calcarei.
Legno
Renato Bonelli (nella sua voce ‘Restauro’ nell’Enciclopedia Universale dell’Arte) definisce restauro come progettazione C ‘colta’, unica espresC C C C Intonaco 4
C
A3
D1
A1
modernità: “Il restauro costituisce un’attività nella quale l’odierna cul-
Intonaco 5
P1
P2
M1
A2
P3
P1
Intonaco 4
tura attua pienamente se stessa e che risulta più rappresentativa della Piedritto
V
D2
D2
D2
P2
stessa architettura contemporanea, poichè dimostra una cosciente
Volta a crociera
D1
A3
A1
P1 P2
Calce / Sabbia Laterizio
A4
Strato di rivestimento protettivo della muratura esterna, con presenza di affreschi.
M3
Elemento murario in laterizio di altezza limitata, di base alle colonne. Si pone come confine tra il portico e il chiostro.
+ 0.00 m
A
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio... Colatura: traccia ad andamento verticale causata dalla Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione colatura dell'acqua.. accidentale e localizzata della superficie, è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (ruggine, sali di rame, sostanze organiche, vernice)
18
15 - 1.30 m
17 14
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed Addizione: aggiunta (in facciata) di elementi metallici a omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è supporto delle grondaie e dei pluviali, ed elementi di costituita prevalentemente da micro-organismi tamponamento di aperture precedenti, ricoperte da (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio... calcestruzzo e in contrasto con l’intonaco originario.
13
mandarlo nel futuro rendendone possibili ulteriori analisi ed interpretaCalcestruzzo
Fessurazione: fessurazioni continue dell’intonaco
Calce / Sabbia
Calce / Sabbia
A4
Strato di rivestimento protettivo del muretto, di base alla vernice rosa antico.
Strato di rivestimento protettivo della muratura esterna, con presenza di affreschi.
Colonizzazione biologica: strato fessurazioni sottile, morbido ed Fessurazione: lievi ma continue omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è dell’intonaco in più punti. costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio...
+ 0.20 m
12
B
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed proprie, normalmente di natura cromatica. omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) suiadquali possonoverticale aderire polvere, terriccio... Colatura: traccia andamento causata dalla colatura dell'acqua..
zioni. In certi casi però siamo intervenuti diversamente, come nel caso A5
+ 0.00 m
+ 0.00 m
15 - 1.30 m
del percorso rialzato e coperto: esso è stato progettato per conferire Lapideo
Nervature
G
Elemento lapideo che sostiene il peso della volta a crociera.
17
8
colore. Addizione: aggiunta (in facciata) di elementi metallici a supporto delle grondaie e dei pluviali, ed elementi di tamponamento di aperture precedenti, ricoperte da calcestruzzo e in contrasto con l’intonaco originario.
Laterizio
11
valore funzionale ed architettonico all’area verde pubblica, in una parte V
Tipo di copertura formata da due volte a botte, in laterizio con rifinitura di intonaco
Laterizio
la traccia per restituire una o più parti mancanti dell’edificio, cosicchè
corridoio: per mantenere viva la percezione della sua la spazialità essi
il restauratore si trovi a doverle sostituire con elementi nuovi, per ridare
si mantengono distaccati dal soffitto. La biblioteca che si affaccia sulla
all’opera una propria unità e continuità formale, giovandosi di una libe-
‘Via Casa di Ricovero’ e sull’area verde pubblica presenta una doppia
ra scelta creatrice.” Il nostro approccio al restauro del Complesso Um-
altezza che permette una connessione visiva tra primo e secondo piano.
Strato di rivestimento protettivo del muretto, di base alla vernice rosa antico.
9
7 + 0.20 m
7
12
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) sui quali possono aderire polvere, terriccio...
teca. I blocchi sporgono dalle residenze, recuperando spazio nell’ampio
A5
10
Fessurazione: fessurazioni continue dell’intonaco
tamente nel caso che gli elementi rimasti non siano sufficienti a fornire
Calce / Sabbia
21
B 16
Fessurazione: lievi ma continue fessurazioni dell’intonaco in più punti.
Lapideo
Nervature
G
Crosta: modificazione dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
8 11
V
Costoloni
Elemento lapideo che sostiene il peso della volta a crociera.
Laterizio
21
18
16
A
Alterazione cromatica: si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie, correlata alla Crosta: modificazione dello strato lapideoè superficiale. presenza materiale estraneo al substrato Spessore di variabile, e normalmente distinguibile dalle parti (ruggine, sostanze organiche, vernice)e sottostantisali perdilerame, sue caratteristiche morfologiche
sono i blocchi d’ingresso al primo piano e la doppia altezza della biblio-
Volta a crociera
22
+ 0.00 m
Legno
che l’edilizia moderna non possiede”. La fantasia “interviene poi diretD2 D2 P2
P1
20
19
mantenerlo nelle migliori condizioni possibili, permettendo quindi di tra-
Costoloni
P3
Piedritto
D2
Veneziana
del Complesso che ne era praticamente priva. Altri interventi innovativi
A2
13
B
berto I è principalmente conservativo, perchè crediamo sia necessario Vetro
continuitàM1col passato ed una consapevolezza del momento storico
Intonaco 5
14
Colonizzazione biologica: strato sottile, morbido ed omogeneo aderente alla superficie. La patina biologica è costituita prevalentemente da micro-organismi (funghi,licheni) quali possono aderire polvere, terriccio... Colatura: tracciasui causata dalla colatura dell'acqua, è ad andamento verticale e ha origine nella grondaia posta sopra il cornicione.
Macchia: deformazione o individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente cromatica. Macchia: deformazionedionatura individuazione di una porzione non più leggibile con una modifica delle caratteristiche proprie, normalmente di natura cromatica. Colatura: traccia ad andamento verticale causata dalla colatura dell'acqua..
Infisso
Muretto
sione autentica dell’odierna sensibilità culturale ed, in sostanza, della A5 M3
V
Colatura: traccia ad andamento verticale causata dalla Crosta: colatura modificazione dell'acqua.. dello strato lapideo superficiale. Spessore variabile, e normalmente distinguibile dalle parti sottostanti per le sue caratteristiche morfologiche e colore.
10
9
7
Tipo di copertura formata da due volte a botte, in laterizio con rifinitura di intonaco
Laterizio
B
7
/ŶƚĞƌǀĞŶƟ Ěŝ ĐŽŶƐĞƌǀĂnjŝŽŶĞ
ůĞŵĞŶƚŽ
ŽĚŝĐĞ
ĞŐƌĂĚŽ
/ŶƚĞƌǀĞŶƟ Ěŝ ĐŽŶƐĞƌǀĂnjŝŽŶĞ
/ŶƚĞƌǀĞŶƚŽ
Intonaco interno
A1
macchia materiale: calce ĂůƚĞƌĂnjŝŽŶĞ ĐƌŽŵĂƟĐĂ Puliture a secco mirate allo strato e successiva reintonacatura ripulendo gli Intonaco interno ĂīƌĞƐĐŚŝ ƉƌĞƐĞŶƟ͘ esfoliazione
Cornice
P1
macchia crosta
Colonna
C
Intonaco esterno
A4
Muratura
materiale: lapideo WƌĞ ĐŽŶƐŽůŝĚĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĞ ƉĂƌƟ ĐŽŶ ƉƵůŝƚƵƌĂ Ă ƐĞĐĐŽ ůĂƐĐŝĂŶĚŽ Ă ǀŝƐƚĂ ĞǀĞŶƚƵĂůŝ ůĂĐƵŶĞ ƉƌĞĐĞĚĞŶƟ͘ WƵůŝƚƵƌĂ ĚĞůůĞ ŵĂĐĐŚŝĞ ĐŽŶ ŝŵƉĂĐĐŚŝ ŝŶ ĨŽƌŵĂ Ěŝ ƉĂƐƚĂ Ă ďĂƐĞ Ěŝ ƐĂůŝ ƐĐŝŽůƟ ŝŶ Cornice ĂĐƋƵĂ Ğ ŝŶĞƌƟ ƐƵƉƉŽƌƚĂŶƟ͘
materiale: lapideo ĚĞŐƌĂĚĂnjŝŽŶĞ ƐƵƉĞƌĮ- WƌĞ ĐŽŶƐŽůŝĚĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĞ ƉĂƌƟ ĐŽŶ ƉƵůŝƚƵƌĂ Ă ƐĞĐĐŽ ůĂƐĐŝĂŶĚŽ Ă ǀŝƐƚĂ ĞǀĞŶƚƵĂůŝ ůĂĐƵŶĞ Ğ ŵĂŶĐĂŶnjĞ ƉƌĞĐĞĚĞŶƟ͘ ciale ĂůƚĞƌĂnjŝŽŶĞ ĐƌŽŵĂƟĐĂ Colonna crosta colatura ĂůƚĞƌĂnjŝŽŶĞ ĐƌŽŵĂƟĐĂ macchia colatura fessurazione ƉĂƟŶĂ ďŝŽůŽŐŝĐĂ
esfoliazione Dϭ͕ Dϯ colatura ƉĂƟŶĂ ďŝŽůŽŐŝĐĂ
materiale: calce ZŝŵŽnjŝŽŶĞ ĚĞůůĂ ƉĂƟŶĂ ďŝŽůŽŐŝĐĂ ƚƌĂŵŝƚĞ ƐƉĂƚŽůĞ͕ ďŝƐƚƵƌŝ Ž ƐƉĂnjnjŽůĞ Ěŝ ƐĂŐŐŝŶĂ͘ ^ƚƵĐĐĂƚƵƌĂ ĚĞůůĞ ĨĞƐƐƵƌĞ ĐŽŶ ŵĂůƚĂ Ěŝ ĐĂůĐĞ ĂĞƌĞĂ Ğ ŝŶĞƌƟ ĚĞůůĂ ƐƚĞƐƐĂ ŐƌĂŶƵůŽIntonaco esterno ŵĞƚƌŝĂ ĚĞůůĂ ŵĂůƚĂ ĞƐŝƐƚĞŶƚĞ͘ WƵůŝƚƵƌĂ Ă ƵŵŝĚŽ Ğ Ă ƐĞĐĐŽ ŵŝƌĂƚĂ ĂůůĂ ƌŝĐŽŶĮŐƵƌĂnjŝŽŶĞ ŽƌŝŐŝŶĂƌŝĂ ŵĞƩĞŶĚŽ ŝŶ ůƵĐĞ ůĞ ƚƌĂĐĐĞ ĚĞŐůŝ ĂīƌĞƐĐŚŝ͘ materiale: laterizio + strato d’intonaco ŽŶƐŽůŝĚĂŵĞŶƚŽ Ğ ƌŝƉƌŝƐƟŶŽ ĚĞůůĞ ƉĂƌƟ ĞƐĨŽŐůŝĂƚĞ ĐŽŶ ƌĞůĂƟǀĞ ƉƌŽƚĞnjŝŽŶŝ ŝŶ ŝŶƚŽŶĂĐŽ͘
^ƚĞƐƵƌĂ ƐƵůůĂ ƐƵƉĞƌĮĐŝĞ ƌŝƉƵůŝƚĂ Ğ ĐŽŶƐŽůŝĚĂƚĂ Ěŝ ƵŶŽ ƐƚƌĂƚŽ Ěŝ ƌĂƐĂŶƚĞ ƵŶŝǀĞƌƐĂůĞ ĐĞŵĞŶƟnjŝŽ ĂĚ ĞůĞǀĂƚĂ ĂĚĞƐŝŽŶĞ͘ ƉƉůŝĐĂnjŝŽŶĞ Ěŝ ŝŶƚŽŶĂĐŽ ĐŽůŽƌ ŽĐƌĂ Ă ƌŝĐŽƌĚĂƌĞ ƋƵĞůůŽ ŽƌŝŐŝŶĂůĞ ĚĞů ϭϴϬϬ͘
sezione A-A
ůĞŵĞŶƚŽ
sezione b-b
Muratura
ŽĚŝĐĞ
ĞŐƌĂĚŽ
/ŶƚĞƌǀĞŶƚŽ
A1
macchia materiale: ĂůƚĞƌĂnjŝŽŶĞ ĐƌŽŵĂƟĐĂ Puliture a ĂīƌĞƐĐŚŝ Ɖ esfoliazione
P1
macchia crosta
C
A4
materiale: WƌĞ ĐŽŶƐŽů ůĂĐƵŶĞ ƉƌĞ WƵůŝƚƵƌĂ ĚĞ ĂĐƋƵĂ Ğ ŝŶ
materiale: ĚĞŐƌĂĚĂnjŝŽŶĞ ƐƵƉĞƌĮ- WƌĞ ĐŽŶƐŽů ůĂĐƵŶĞ Ğ ŵ ciale ĂůƚĞƌĂnjŝŽŶĞ ĐƌŽŵĂƟĐĂ crosta colatura ĂůƚĞƌĂnjŝŽŶĞ ĐƌŽŵĂƟĐĂ macchia colatura fessurazione ƉĂƟŶĂ ďŝŽůŽŐŝĐĂ
esfoliazione Dϭ͕ Dϯ colatura ƉĂƟŶĂ ďŝŽůŽŐŝĐĂ
materiale: ZŝŵŽnjŝŽŶĞ ^ƚƵĐĐĂƚƵƌĂ ŵĞƚƌŝĂ ĚĞů WƵůŝƚƵƌĂ Ă ůƵĐĞ ůĞ ƚƌĂĐ
materiale: ŽŶƐŽůŝĚĂŵ ƚŽŶĂĐŽ͘
^ƚĞƐƵƌĂ ƐƵůůĂ ƐƵƉĞƌĮĐŝĞ ƌŝƉƵůŝƚĂ Ğ ĐŽŶƐŽůŝĚĂƚĂ Ěŝ ƵŶŽ ƐƚƌĂƚŽ Ěŝ ƌĂƐĂŶƚ ƉƉůŝĐĂnjŝŽŶĞ Ěŝ ŝŶƚŽŶĂĐŽ ĐŽůŽƌ ŽĐƌĂ Ă ƌŝĐŽƌĚĂƌĞ ƋƵĞůůŽ ŽƌŝŐŝŶĂůĞ ĚĞů
84
FRAMING LANDSCAPE laboratorio di urbanistica
anno 2018
prof. laura cipriani
FRAMING LANDSCAPE
Partendo da un’analisi dello sviluppo del territorio del-
edilizie successivamente raggruppate in cinque categorie:
la Bassa Friulana attraverso lo studio delle acque, delle vie di
edifici industriali, edifici militari, edifici agricoli, edifici civili e
comunicazione e dell’edficato, è stato possibile riconoscer-
borghi storici. Questo confronto ci è risultato di vita-
ne le modificazioni nel tempo con un’attenzione particolare
le importanza nel momento in cui si è dovuto destinare
agli edifici abbandonati. Di questi e, in generale, dell’inte-
l’abbandonato
ro territorio oggetto di studio, si sono riconosciute le tipologie
tenerne
le
ad sue
un
nuovo
caratteristiche
uso e
cercando
di
man-
funzioni
presistenti.
FRAMING LANDSCAPE LINEA DEL TEMPO Schema dei momenti più importanti per la regione. 1204 - 1251 Periodo di massimo splendore del patriarcato
Caduta di Aquileia Successivamente seguirono periodi di saccheggiamenti e spopolamento della Bassa friulana.
Presenza milizie romane Colonia a tutela degli interessi romani nell’alto adriatico.
Fondazione di Palmanova
Il Friuli mai come in questo periodo raggiunge molta autonomia e prestigio internazionale. Sviluppo di traffici commerciali e attività produttive contribuiscono al miglioramento della rete viaria e allo sviluppo culturale.
452 d.C.
III secolo a.C
7 Ottobre 1593
La città fortezza nata per combattere la preoccupazione per l’integrità territoriale veneziana minacciata dalle invasioni turche e dai tentaviti espansionistici degli Asburgo.
1815 Congresso di Vienna I territori del Veneto e del Friuli si uniscono alla Lombardia nel regno Lombardo-Veneto guidato da Francesco I d’Asburgo Lorena.
1511 Sommosse popolari, incendi e terremoti distruggono la pianura friulana.
3 Aprile 1077 Patria del Friuli
181 a.C.
1420
1797
Fondazione di Aquileia
Repubblica di Venezia
Trattato di Campoformio
Fondazione del borgo di Aquileia per contrastare l’incursione dei Galli. Seguono opere di pianificazione territoriale della Bassa friulana: centurazione, bonfiche, disboscamento e opere irrigue.
1000 Incursione degli Ungari La zona a ovest dell’Aussa (da Cervignano in poi) viene annessa al territorio italiano, strappandola all’impero Austro-Ungarico.
Il dominio del Friuli passa dai Patriarchi di Aquileia alla Repubblica di Venezia. In seguito a mala amministrazione, inizia la decadenza del sistema economico.
1516 - 1797 Divisione del controllo del territorio La regione friulana viene spartita a macchie territoriali controllati dagli Asburgo e dalla Serenissima.
Territori della Repubblica di Venezia vengono ceduti all’impero Asburgico.
LINEA DEL TEMPO Schema dei momenti più importanti per la regione.
24 maggio 1915
1954
Annessione parte Ovest
Emigrazione dalla Bassa
La zona a ovest dell’Aussa (da Cervignano in poi) viene annessa all’Italia, strappandola all’impero Austro-Ungarico.
Molte famiglie vengono trasferite in Sudafrica per la costruzione e l’impiego nel nuovo stabilimento della Snia Viscosa.
1880 - 1915 I grande emigrazione Emigrazione per scarsità lavoro e risorse. Il 10% delle emigrazioni italiane provengono dal Friuli (80 000 emigrati annuali). Della popolazione residente emigra il 13%.
1928 Strada Statale
Decrescita economica/ invecchiamento popolazione Crisi immobiliare.
Statale Nazionale 4 Adriatica Superiore, che passando per i centri abitati distrugge i centri storici.
1970 Inaugurazione autostrada Venezia-Trieste
1866
1923
1964
1866 Annessione all’Italia
Bonifica
Istituzione Z.I.A.C. a San Giorgio di Nogaro
La zona a ovest dell’Aussa viene annessa all’Italia. Il Friuli Venezia Giulia, a dispetto di altre realtà italiane, rimane legato a pratiche tradizionali.
1894-97 1894-97 Ferrovia Nel 1894 e 1897 vengono costruite delle linee che congiungono Udine, Venezia e Cervignano a San Giorgio di Nogaro.
Nascita grandi consorzi per finanziamento di aree industriali. Bonifica planais, proletarizzazione dei contadini, espansione grande proprietà a discapito della piccola.
1930
1984
Industrializzazione
Insolvenza SNIA Inizio chiusura attività medio piccole nella Zona Industriale crescente disoccupazione.
Fondazione Torviscosa e SNIA Viscosa.Economia puntata all’autarchia con integrazione fra indusria e agricoltura. Ricaduta positiva per reddito e riduzione della disoccupazione.
FRAMING LANDSCAPE
90
1891
1930
evoluzione storica
2018
evoluzione della città
edificato borgo chiuso
viabilità
corsi d’acqua
APERTURA DEL BORGO
NUOVI ELEMENTI
FRAMING LANDSCAPE edificio abitativo
edificio industriale
92
edificio agricolo
edificio militare Edifici agricoli
Edifici civili
Edifici industriali
Caserme militari
Trasporti e logistica Ittiche Produzioni alimentari Altri secondario Produzione impianti Chimiche
Trasporti logistica Trasporti eee logistica logisticaSiderurgiche Trasporti Ittiche Trasporti ee logistica Ittiche Trasporti logistica Smaltimento acque Ittiche Produzioni alimentari Ittiche Produzioni alimentari alimentari Ittiche Produzioni Altre produzioni secondario Vetreria Produzioni alimentari Altre produzioni produzioni secondario Produzioni alimentari Altre secondario Produzione di impianti Altre produzioni secondario Produzione di impianti Altre produzioni secondario Oleifici Produzione di impianti Chimiche Produzione Chimiche di Produzione di impianti impianti Imprese costruttrici Chimiche Siderurgiche Chimiche Siderurgiche Chimiche Siderurgiche Smaltimento e depurazione acque Porti turistici Siderurgiche Smaltimento e depurazione acque Siderurgiche e depurazione Smaltimento acque Oleifici Smaltimento ee depurazione acque Oleifici Smaltimento depurazione acque Oleifici Oleifici Imprese costruttrici Imprese costruttrici costruttrici Oleifici Imprese Porti turistici Imprese costruttrici Porti turistici Imprese costruttrici Porti turisticimateriale edile Produzione Porti turistici Produzione materiale edile edile Porti turisticimateriale Produzione
Trasporti Trasporti ee logistica logistica Borghi Ittiche Ittiche Produzioni Casoni lagunari Produzioni alimentari alimentari Altre Altre produzioni produzioni secondario secondario Produzione di impianti Produzione di impianti Chimiche Chimiche Siderurgiche Siderurgiche Produzioneacque edile Smaltimento Smaltimento ee depurazione depurazione acque Cantieristico navale Oleifici Oleifici Imprese Imprese costruttrici costruttriciIndustrie dimesse Porti Porti turistici turistici Deposito Produzione Produzione materiale materiale edile edile Cantieristico navale Cantieristico navale Vetreria Vetreria Industrie Industrie dismesse dismesse
edificio storico
Aussa Corno
TORVISCOSA
PALMANOVA
CASA RURALE A LINEA/BLOCCO
FRAMING LANDSCAPE
CASA RURALE IN LINEA O A BLOCCO CON PORTICATO
CASA RURALE ARTICOLATA CON ANNESSO RUSTICO IN LINEA
TIPOLOGIE AGRICOLE PIU’ DIFFUSE Analisi delle tipologie agricole più comuni. Foto: google maps, 20-04-18.
CASA RURALE A LINEA/BLOCCO
CASA RURALE IN LINEA O A BLOCCO CON PORTICATO
CASA RURALE ARTICOLATA CON ANNESSO RUSTICO IN LINEA
CASA RURALE LINEA/ BLOCCO
TIPOLOGIE AGRICOLE PIU’ DIFFUSE
CASA RURALE IN LINEA O A BLOCCO CON PORTICATO
Analisi delle tipologie agricole più comuni. Foto: google maps, 20-04-18.
CASA RURALE A LINEA/BLOCCO
CASA RURALE IN LINEA O A BLOCCO CON PORTICATO
CASA RURALE ARTICOLATA CON ANNESSO RUSTICO IN LINEA A due o più piani, con tetto a due o quattro falde. Edificio storico nella tradizione edilizia contadina.
Di maggiore pregio compositivo, definibile come l’evoluzione della prima tipologia.
94 A due o più piani, con tetto a due o quattro falde. Edificio storico nella tradizione edilizia contadina.
CASA RURALE A LINEA/BLOCCO CON O SENZA AVANCORPI E PORTICATI
Nei centri delle città sono presenti architetture antiche urbane o ru-
A due o più piani, con tetto a due o
Di maggiore pregio compositivo,
tradizione edilizia contadina.
tipologia.
definibile quattro falde.èEdificio storico nella bassa. I nuclei La densità dell’edificato relativamente più come densil’evoluzione della prima
rali con annessi rustici, che hanno subito negli anni rimaneggiamen-
sono: San Giorgio di Nogaro, Cervignano del Friuli, a seguire Palma-
ti. I nuclei urbani sono caratterizzati da un’orizzontalità determinata
nova. La principale attività produttiva dell’area di studio è data dal
da abitazioni, villini e case a schiera alte non più di due piani. Più
settore secondario, che occupa quasi la maggior parte del numero
sporadiche sono le palazzine e edifici residenziali complessi, che
totale di addetti. Il settore terziario riveste il secondo posto per im-
superano i 4 piani di altezza. Gli edifici industriali e capannoni sono
portanza, con poca differenza rispetto al secondario. L’agricoltura e
raggruppati quasi sempre nelle immediate vicinanze della città.
la pesca coinvolgono una piccola parte di addetti. occupa il turismo.
CASA RURALE A LINEA/BLOCCO Di maggiore pregioAVANCORPI compositivo, E CON O SENZA definibile comePORTICATI l’evoluzione della prima tipologia.
CASOLARE RUSTICO CON O SENZA STALLA
A due o più piani,RUSTICO con tetto a CON due o O CASOLARE quattro falde. Edificio storico nella SENZA STALLA tradizione edilizia contadina.
USTICO PER ALLEVAMENTO E TRASFORMAZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI.
A due o più piani, con tetto a due o quattro falde. Edificio storico nella tradizione edilizia contadina.
CASA RURALE ARTICOLATA CON ANNESSO RUSTICO IN USTICO PER ALLEVAMENTO E TRASFORMAZIONE LINEA AGRICOLI.DI PRODOTTI
CASA RURALE A LINEA/BLOCCO CON O SENZA AVANCORPI E PORTICATI
A due o più piani, con tetto a due o quattro falde. Edificio storico nella tradizione edilizia contadina.
CASOLARE RUSTICO CON O SENZA STALLA Articolato con annesso rustico (stalla o fienile o entrambi), con o senza avancorpi e porticati.
A blocco articolato con abitazione, con tetto a due o quattro falde. L’annesso non in linea crea chiusura dall’ambiente esterno.
Edificio singolo identificabile all’interno di un complesso con ulteriori edifici.
FRAMING LANDSCAPE
96
L’analisi demografica ha constato progressivo invecchiamen-
deriva da mancata ed adeguata manutenzione, quello di
to nella popolazione friulana risiedente nel territorio oggetto
tipo rurale è conseguenza di una maggiore costruzione nel-
di studio. Questo fenomeno, scaturito da una serie di fatto-
le città di edifici di nuova realizzazione. La crisi economica
ri come l’emigrazione, non solo internazionale, oltre al decli-
del decennio passato ha sicuramente colpito il territorio, por-
no demografico zonale, ha portato all’abbandono di un gran
tando ad una trasformazione anche in campo edilizio, con la
numero edifici non solo nel paesaggio rurale ma anche in
chiusura di medie e piccole imprese. Molti edifici lasciati al tem-
quello cittadino. Mentre in alcuni casi l’abbandono urbano
po non hanno ancora trovato un ruolo nel riuso architettonico.
COMUNE DI SAN GIORGIO DI NOGARO
COMUNE DI CERVIGNANO
COMUNE DI PALMANOVA
4,9% costruito
3,5% costruito
5,1% costruito
2,3% abbandonato
3,7% abbandonato
4,6% abbandonato
FRAMING LANDSCAPE
GARA DI CANOA
98
gara di canoa
concorso di fotografia
La laguna di San Giorgio, di basso interesse per la cit-
Per interessare il turismo e la cittadinanza vengono organiz-
taninanza
even-
zati eventi artistici, che possono coinvolgere anche le scuo-
ti sportivi acquatici, come gare di canoa oppure kayak.
le del luogo per attivitĂ creative, come concorsi fotografici.
o
il
turismo
viene
resa
attiva
da
CONCORSO DI FOTOGRAFIA
FRAMING LANDSCAPE
PASSEGGIATA NEL VERDE
100 passeggiata nel verde
Magazzino
Festival musicale
La linea guida si sviluppa all’interno
Una parte degli edifici agricoli oggi non La linea guida vede l’uso degli spazi ver-
del paesaggio verde della Bassa Friu-
in uso sono impiegati in parte come ma- di ad uso agricolo come opportunità per
lana, con come obiettivo sensibilizzare
gazzini. L’obiettivo della linea guida è organizzare dei festival musicali che per-
maggiormente gli abitanti del luogo per
quello di impiegare gli edifici meno dan- mettano di sfruttarli in maniera alterna-
riscoprire i paesaggi verdi, attraverso
neggiati come magazzini affittabili dalla tiva. Questi possono essere organizzati
l’organizzazione di passeggiate nella
cittadinanza, implementando, perciò, la nei campi a disposizione alla fine della
campagna a partire da associazioni locali.
funzione per cui sono usati attualmente. zona industriale Ausa Corno per esempio.
MAGAZZINO
FESTIVAL MUSICALE
FRAMING LANDSCAPE
FESTA POPOLARE
102 festa popolare
orti sociali
ciclabile
Negli edifici agricoli abbandonati vengono
Gli edifici abbandonati agricoli vengono I centri urbani (San Giorgio, Palmanova,
ospitati degli eventi a tema di interesse
riqualificati a mercati ortofrutticoli, con Cervignano del Friuli, ...) si unificano con
di tutta la popolazione, che necessitano
i campi circostanti messi a disposizione una linea ciclo-pedonale, che li collega e
grandi spazi e possono essere decen-
come orti urbani per i cittadini, in modo dĂ la possibilitĂ di uno sviluppo di una via-
tralizzati dai poli urbani, come la sagra
da sfruttare la produzione a chilometro bilitĂ lenta, risolvendo la frammentazione
della zucca o la sagra della bicicletta.
zero e ridare un colore ai campi inutilizzati. urbana e favorendo il rispetto ambientale.
ORTI SOCIALI
CICLABILE
FRAMING LANDSCAPE
PASSERELLA PEDONALE
104
passerella pedonale
nuovi porti
La linea guida si occupa di costruire una passerella lignea che dall’en-
Le necessità da parte del pubblico che sosta con la propria barca per
troterra conduca sul bagnasciuga della laguna, permettendo alla po-
poco tempo nella laguna, ha portato a pensare alla costruzione di nuo-
polazione locale e turistica di usufruire questi spazi in maniera attiva.
vi posti barca ad affitto giornaliero più economico rispetto a Lignano.
NUOVI PORTI
FRAMING LANDSCAPE
CENTRO POLIFUNZIONALE
106 centro polifunzionale
network tra aziende
A fronte di un turismo di tipo lavorativo, che necessita di
Per favorire l’economia della Bassa Friulana, la linea guida pro-
luoghi dove lavorare, dormire e simili, la linea guida pro-
pone di costruire un network in cui le aziende poste nei vari
pone di riutilizzare gli edifici industriali abbandonati per
paesi, tra cui in particolare Torviscosa e la zona di Ausa-Cor-
ospitare i lavoratori in transferta per qualche giorno con
no, possano collaborare e favorirsi a vicenda costruendo un
un centro polifunzionale, provvisto anche di ristorazione.
network che abbia l’obbiettivo comune di esportare i prodotti.
NETWORK TRA AZIENDE
FRAMING LANDSCAPE
uppo 3
108
Prospetto e pianta 12scala 1:100 assi di legno 200 x 9,7 x 2,0 cm
10 assi di legno 200 x 9,7 x 1,0 cm
viti Q.B.
L’installazione si colloca in un ambiente eterogeneo, composto
L’ultimo portale racchiude il frammento di paesaggio volto a di-
da distese di campi agricoli costeggiati dalla laguna, con grandi
ventare scenario per le riflessioni dello spettatore. Il materiale
edifici industriali che punteggiano l’orizzonte opposto. Lo sguar-
scelto è il legno, che si accorda con l’aspetto prevalentemente
do dell’osservatore, che altrimenti si perderebbe nella vastità di
naturale del luogo, assemblato con giunzioni a vista in metallo.
questo paesaggio pianeggiante, viene concentrato in una deter-
Le tre strutture lignee sono collegate da nastri rossi, separati gli
minata direzione attraverso tre portali posti in serie. Ogni por-
uni dagli altri da una fessura; le fenditure che si vengono così a
tale ha dimensione diversa: l’altezza cala per creare un cono
creare permettono sia il passaggio della luce, sia di cogliere il
ottico che focalizzi l’attenzione su punti significativi dell’intorno.
panorama complesso di cui il frame incorniciato è protagonista.
58 bulloni
24 lastrine angolari 6,7 x 2,1 x 0,1 cm
L’ i n s t a l l a z i o n e
colloca
in
un
e d i f i c i i n d u s t r i a l i ch e p u n t e g g i a n o l ’ o r i z z o n t e o p p o s t o. L o s g u a r d o d e l l ’ o s s e r va t o r e, ch e a l t r i m e n t i s i p e r d e r e b b e n e l l a va s t i t à d i q u e s t o paesag gio p i a n e g g i a n t e, viene concentrato in una deter minata d i r e z i o n e a t t r ave r s o t r e p o r t a l i p o s t i i n s e r i e. O g n i p o r t a l e h a dimensione d ive r s a : l ’ a l t e z z a cala per creare un cono ottico ch e f o c a l i z z i l ’ a t t e n z i o n e s u p u n t i s i g n i f i c a t iv i d e l l ’ i n t o r n o. L’ u l t i m o p o r t a l e r a c ch i u d e i l f r a m m e n t o d i p a e s a g g i o vo l t o a d ive n t a r e scenario per le riflessioni dello s p e t t a t o r e. I l m a t e r i a l e s c e l t o è i l l e g n o, ch e s i a c c o r d a c o n l ’ a s p e t t o p r e va l e n t e m e n t e n a t u r a l e d e l l u o g o, assemblato con giunzioni a vista i n m e t a l l o. L e t r e s t r u t t u r e l i g n e e sono collegate da nastri rossi, separati gli uni dagli altri da una f e s s u r a ; l a f e n d i t u r e ch e s i ve n g o n o così a creare per mettono sia il p a s s a g g i o d e l l a l u c e, s i a d i c o g l i e r e il panorama complesso di cui il frame incorniciato è il protagonista.
10 assi di legno 200 x 9,7 x 1,0 cm viti Q.B.
58 bulloni
24 lastrine angolari 6,7 x 2,1 x 0,1 cm nastro rosso
nastro rosso
si
a m b i e n t e e t e r o g e n e o, c o m p o s t o 12 assi di legno da distese di campi agricoli o s t exg2,0 g i a t icm dalla laguna, con grandi 200 x c9,7
spetto e pianta scala 1:100
Dettagli nodi scala 1:10
Dettagli nodi scala 1:10
p l a c e s 110
viaggi personali
anno 2015/2018
p l a c e s
112
Architettura significa anche saper osservare, analizzare la storia
mensionale. Personalmente ho capito che vedere di persona
e il costruito. L’ispirazione non deriva solamente dall’atto della
un’opera architettonica, ti permette di analizzare a misura d’uo-
progettazione, dalle richieste della committenza o dalle funzio-
mo tutte quelle caratteristiche che la rendono unica e capirne
nalità richieste, ma soprattutto dal bagaglio di immagini e com-
i difetti tecnici ed estetici per evitarli. Mies disse “Architecture
posizioni che un’ architetto vede e assapora nel corso della sua
starts when you carefully put two bricks together. There it begins”
esistenza. Lo schizzo, lo scritto, la fotografia e l’immaginazione
e trovo che la parola “carefully” faccia la differenza, quella dif-
creativa sono le componenti generatrici della prima forma di un
ferenza che porta alle migliori soluzioni. Porre due mattoni con
progetto e uno dei migliori modi per elevare e migliorare queste
attenzione, con cura, è dove inizia l’architettura, un concetto tanto
capacità è quello di scegliere cosa osservare, dove prendere ispi-
semplice quanto complesso. Io credo che quel “carefully” possa
razione. I riferimenti sono una componente fondamentale, ana-
essere compreso a fondo solamente vivendo un’ opera, osserando
lizzare le opere dei maestri dell’architettura è una caratteristica
i suoi dettagli dal vivo e questo può fare la differenza nella pratica
che va sviluppata ed è impossibile farlo solamente attraverso i
personale. Ho racchiuso in questa griglia alcuni dei luoghi visitati
libri. I luoghi vanno vissuti, toccati, capiti nella loro interezza di-
personalmente, poichè genereranno il mio concetto di “carefully”.