Insieme N°0 2008

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1909 2009

TU E LA TUA BANCA RIVISTA TRIMESTRALE DELLA BCC DI PALESTRINA - N° 0 - DICEMBRE 2008

ARCHIVIATO UN BUON 2008 SI PROGETTA GIÀ IL FUTURO Centenario:

DALLE RADICI ALLE NUOVE SFIDE Palestrina BANCA DI CREDITO COOPERATIVO

Differente per forza

(in attesa di registrazione)


Buone Feste

Palestrina BANCA DI CREDITO COOPERATIVO


il Centenario della nostra BCC Il prossimo 10 gennaio ricorre il 1° centenario della nostra Istituzione. Per valorizzare l’evento abbiamo deciso , insieme ad un fitto calendario di iniziative da spalmare in tutto il 2009, di potenziare ed affinare la nostra strategia di comunicazione per far meglio conoscere ai soci ed a tutti i componenti delle nostre comunità l’identità della nostra banca: con i valori che ne orientano e guidano l’operatività, fin dalla sua costituzione; con le scelte di fondo per la efficace tutela del risparmio e per alimentare il virtuoso circuito di ritorno per dare soluzione, con gli strumenti creditizi, alle esigenze dei soci, delle famiglie e delle diverse componenti delle nostre comunità. Ed inoltre, con l’attivo sostegno a diverse iniziative nel vasto scenario del sociale, a vantaggio dei più deboli. A conferma che, per la nostra cooperativa di credito, efficienza, effi-

cacia e duttilità operativa, solidarietà costituiscono la stella polare che orienta decisioni e comportamenti, che la distinguono e caratterizzano per essere sempre, pur nel variare dello scenario e delle dinamiche economiche e sociali, DIFFERENTE PER FORZA. La stessa scelta di questa testata di informazione - “insieme, tu e la tua banca”- che verrà diffusa con periodicità trimestrale dal prossimo anno, vuole confermare che il successo della nostra banca poggia soprattutto nella coesione motivata tra le persone più che sui volumi quantitativi degli aggregati finanziari. Vale per il passato più lontano: vale per il presente e per il difficile ed impegnativo futuro, che attraversa già oggi il nostro orizzonte. Il Consiglio di Amministrazione

10 gennaio 2009 Cerimonia per il

Centenario Palestrina Cattedrale di Sant’Agapito ore 17,30 Santa Messa

Concerto del Coro Polifonico PRAENESTINAE VOCES diretto dal Maestro Renzo Cilia

1909 2009

La tradizione ci porta nel futuro

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Dalle solide radici alle sfide di Marcello Cola Domenica 10 gennaio 1909: l’appuntamento è a Palestrina, nella sala del Circolo giovanile cattolico, con il notaio Angelo Boccali per sottoscrivere l’atto di costituzione della Cassa Rurale Cooperativa Cattolica di Prestiti e Risparmio. Il gruppo di persone è piuttosto nutrito: 28 in tutto, la grande maggioranza contadini, vestiti con l’abito della festa, dopo una settimana di faticoso lavoro nei campi, alcuni artigiani e due sacerdoti. Probabilmente i fondatori della nostra Istituzione non sapevano molto di Federico Guglielmo Raiffeisen, che costituì in Germania la prima cooperativa di credito nel 1854 e neppure di Leone Wollemborg, che trapiantò in Italia quella esperienza, con la costituzione a Loreggia, in provincia di Padova, nel 1883, della prima Cassa Rurale. Eppure avevano ugualmente le idee molto chiare sulla loro iniziativa, sulla quale avevano tale fiducia da impegnare i loro patrimoni personali in forza della formula di società a responsabilità illimitata. Fiducia in una scelta che si innesta nel grande solco dell’impegno dei cattolici nel sociale, che aveva trovato una spinta straordinaria nell’enciclica “Rerum Novarum” di papa Leone XIII nel 1892 e che si è esplicitata, in particolare, nella Il Presidente della capillare diffusione delle coope- Marcello Cola rative di credito, che alla fine del 1908 erano complessivamente quasi 1500 nel territorio nazionale e poco più di 100 nel Lazio. Ma avremo modo di soddisfare ogni curiosità, insieme al lungo e non sempre facile percorso che ha scandito le tante stagioni della nostra cooperativa di credito nel suo secolo di vita, attraverso un corposo volume, in fase avanzata di elaborazione, che pubblicheremo fra qualche mese. In questo momento di transizione verso il nuovo secolo di vita, è importante sottolineare la scelta di campo dei nostri 28 fondatori: combattere la piaga dell’usura e operare, attraverso lo strumento del credito,

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per arginare i devastanti effetti della miseria e della emarginazione sociale, che colpivano soprattutto le famiglie di quanti lavoravano nei campi. Niente di “glorioso”, dunque, nella nascita della nostra Cassa Rurale. Quanto la messa in atto di uno strumento per dare soluzione a bisogni vitali forti, altrimenti di difficile se non impossibile soluzione. Con la scelta di un metodo, questo sì molto originale, di unire le forze - attraverso appunto la cooperazione - per trasformare le stesse debolezze in un effetto moltiplicatore di energie e di volontà verso un comune e condiviso obiettivo: sconfiggere la miseria e dare concreta prospettiva alla speranza di un domani diverso e migliore. Trovando in valori ideali, quelli appunto della dottrina sociale della Chiesa, la spinta necessaria per rompere indugi e rassegnazione, nella consapevolezza che INSIEME è possibile invertire anche la più consolidata condizione di miseria e di sottosviluppo. Valori ed ideali che dànno concreta valenza, nel vivere e nell’operare di ogni giorno, a categorie come bene comune, solidarietà, speranza, mutualità, responsabilità, onestà, autopromozione, attiva partecipazione, centralità della persona; perfino democraBCC di Palestrina, zia, con il sancire “una testa, un voto” nelle stesse dinamiche della vita di una cooperativa di credito. Principi e valori, certo da attualizzare rispetto alle grandi ed impegnative sfide che anche a noi sono poste dalla profonda crisi finanziaria che sconvolge il mercato globale. Che restano, tuttavia, gli elementi forti e caratterizzanti della nostra originale identità e le linee direttrici del nostro quotidiano impegno. Ripercorrere, pertanto, il lungo percorso che la nostra Istituzione ha compiuto, e con successo, è il modo per ritrovare le grandi motivazioni per un impegno ancora più intenso, che si innesta nelle solide e vitali radici di chi, come noi, viene da lontano e vuole andare sempre in avanti.


Testimonianza La rivista “Credito Cooperativo” ha dedicato un ampio speciale alla nostra BCC nel numero 3 del marzo 2008. Ne riportiamo il testo

L’orgoglio che precede di Roberto Carvelli A chi viaggia intorno a Roma non puo sfuggire la consapevolezza di un grande orgoglio passato a volte anche presente - che hanno molti Comuni circostanti, come a dire che prima che Roma fosse la dominatrice del mondo ha dovuto vincere il morso di città che la circondavano con la brutalità dei loro eserciti e la virtù più antica delle loro tradizioni. Il discorso vale di sicuro per la bellissima Palestrina - Praeneste è il nome remoto - e vale anche per Tivoli dove, guarda caso, insistono due degli sportelli della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina a cui dedichiamo questa puntata di Viaggio in Italia . Prima di incontrare direttore generale e presidente per parlare con loro della banca

soffermiamoci, dunque, sulle tracce di questi fasti. Inerpicata sul monte Ginestro, la cittadina laziale occupava una posizione strategica - ora diremmo solo suggestiva ma, arrivando dallo smog romano, un’aria molto ossigenata ci fa dire anche salutare di notevole importanza. Cinta di potenti mura, la città poteva controllare la valle del Sacco, punto nodale per le comunicazioni tra l’Etruria e la Campania, regione nella quale gli etruschi avevano considerevoli insediamenti. Ma anche una delle più importanti vie di comunicazione tra l’Appennino ed il Tirreno ricadeva sotto il controllo di Praeneste, vale a dire il percorso che, attraversando il territorio di Tivoli, sbucava ad Anzio. Così, quando

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ORGOGLIO Quella di Palestrina è la seconda BCC del Lazio. La piccola città prenestina ha un passato glorioso e un presente dinamico, così come la sua banca. Nella foto, uno scorcio di Palestrina.

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RADICAMENTO “Credo che la ricetta del nostro successo sia nel radicamento sul territorio”. Così il presidente della BCC, Marcello Cola arriva il momento della sottomissione a Roma (dopo frequenti lotte già dal 380 a.C. e alleanze in chiave antiromana, anche con i Galli), nel 338, l’antica Palestrina rimane luogo notevole. La storia più recente - abbiamo fatto un gran salto, è vero - è rattristata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale che, oltre a causare morte e distruzione, permisero la scoperta di un santuario di forma ellenistica. Ma veniamo ora alla banca. Il nucleo forte del comparto sociale della BCC di Palestrina, non c’è dubbio, sono gli artigiani. Lo sono da sempre. Insieme all’agricoltura, anche se prima aveva un peso maggiore e ora è un’attività che è quasi evaporata dai bilanci economici della città prenestina. “Per quanto ci riguarda spiega il presidente della BCC di Palestrina, Marcello Cola, una vita nel movimento - abbiamo sempre rispettato i dettami dei Testo unico che prevedevano che i 415 dei soci provenissero da queste due categorie. Tra l’altro, come avrà avuto modo di vedere attraversando le strade della nostra città, ci sono ancora oggi fiorenti attività artigiane. Penso in modo particolare ai ricami: attività esportabili ed esportate, come

dimostra il Festival del ricamo che contribuiamo a finanziare. Palestrina fa scuola nella tessitura tanto che uno dei punti del ricamo si chiama proprio ‘punto Palestrina’ (vedi box). C’è, inoltre, una scuola di ricamo molto apprezzata e valenti artigiani del metallo. L’eccellenza è nella lavorazione del rame, ma anche quella del ferro battuto dà risultati notevoli. Dopo la riforma del Testo unico ci siamo aperti ai tanti lavoratori dei terziario, ai professionisti, agli studenti. Insomma, nel nostro consiglio e nella base sono rappresentate tutte le categorie sociali”. Ma alla BCC della città laziale non dimenticano di essere prima di ogni cosa una banca, e la banca è cresciuta: undici filiali, presto la dodicesima (a Guidonia). Tra le BCC del Lazio è la seconda dopo la BCC di Roma. Può annoverare diciassette tesorerie di cui nove comunali e le percentuali dicono con chiarezza questa forza: “Abbiamo il 58% della quota di mercato come raccolta e il 47% circa degli impieghi - racconta il direttore generale, Sergio Castellazzi - siamo la prima banca qui a Palestrina e siamo occupati nel mantenere la leadership sapendo che la concorrenza non dorme. Un dato notevole, fra quelli più recenti, è quello di Tivoli dove abbiamo aperto da tre anni e dove abbiamo già il 5,70% delle quote di mercato dei depositi e il 5,90 degli impieghi. Ci occupiamo di tenere un ruolo sempre attivo nella nostra zona. Dal punto di vista degli sviluppi, abbiamo individuato un’area di espansione verso la periferia romana, a Ponte di Nona, che è una realtà del tutto nuova per noi, abituati alla dimensione cittadina più che metropolitana. Ma sono questi stimoli che ci rafforzano. In questi ultimi anni la banca è sempre cresciuta: ben sette nuovi sportelli negli ultimi sei anni. Ma mai ci siamo fatti tentare dalla foga della crescita: abbiamo rispettato sempre criteri di sana e prudente gestione senza spingerci in operazioni avventate". La ricetta del presidente è chiara: “Credo che il nostro successo nasca dal forte radicamento sul territorio, perché la BCC si è distinta, oltre che sul fronte strettamente bancario, anche su quello delle attività in favore della comunità in cui opera. Abbiamo sempre privilegiato l’intervento sociale rispetto alla corsa verso bilanci da spingere a tutti i costi. Se le enumerassi tutti gli interventi operati solo in favore di ospedali del territorio ci sarebbe da fare mattina. Di recente abbiamo aperto una convenzione con la diocesi di Palestrina, a cui presto ne seguirà una con quella di Tivoli, per interve-

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nire nel microcredito. Stiamo facendo piccoli prestiti a persone che non hanno accesso al credito. Quest’anno faremo un bilancio sociale che è diventato necessario vista la mole di interventi. Siamo tra le banche che hanno un costo income di poco superiore al 50, largamente inferiore a quello medio”. Anche il direttore generale, Sergio Castellazzi, ha una sua ricetta precisa e per questo forse esemplare: “È stato fondamentale, secondo me, aver saputo cogliere il bisogno del cambiamento e di innovazione ed è stato anche importante avere un consiglio unito, che avesse ben presente la necessaria netta distinzione tra i compiti dell’esecutivo e quelli del consiglio, senza nessuna indebita interferenza. Poi, formazione continua e assunzioni su attenta valutazione curriculare. Un’attenzione che ha spesso premiato il mondo femminile: abbiamo direttrici e vicedirettrici di filiale e altre risorse femminili in posizione di responsabilità, a dimostrazione della valorizzazione delle risorse senza preclusioni. Tutto questo ci ha aiutato a crescere. Come direttore penso a fare utile come lo farebbe una banca ‘normale’; e poi, sarà compito del consiglio fare in modo che il territorio ne raccolga il vantaggio”. Un territorio diviso in zone di

Sacra è la musica per la BCC “Insieme al Comune siamo sponsor dei Festival di musica polifonica e di musica antica”, racconta il presidente della BCC di Palestrina, Marcello Cola. “Un evento di respiro internazionale”. Ma da dove arriva tutta questa attenzione alle note nella città prenestina? La risposta non sfuggirà neanche ai profani. Da Pierluigi da Palestrina, il compositore cinquecentesco, che qui nasce e che da qui parte per una carriera da piccolo cantore nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma (poi fa breve ritorno a Palestrina come organista), di cui anni dopo avrebbe preso la direzione musicale, e poi da maestro (Cappella Giulia), cantore (Cappella Sistina). 104 messe, 375 mottetti, 42 madrigali spirituali e 91 profani, un Magnificat e le Lamentazioni di Geremia: questa la produzione del compositore prenestino, ammirato e apprezzato in tutto il mondo.

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SUCCESSO

“Abbiamo sempre tenuto presente la necessità di essere buona banca e operare a favore della città”. Sergio Castellazzi, direttore generale della BCC espansione che seguono il disegno delle consolari romane: Tiburtina (Tivoli, Villa Adriana, Guidonia, Ponte di Nona), Prenestina (Palestrina, Genazzano, Cave) e Casilina (Zagarolo, Labico, Montecompatri e Gallicano). Dove la Tiburtina si candida ad essere una zona di forte espansione e anche la Casilina si sta sviluppando con piccole fabbriche, consorzi, l’outlet di Valmontone. Le sedi non sono luoghi esclusivi, ma piazze aperte all'uso delle comunità come a Cave, dove la sala convegni è destinata ai corsi della Unitre, l’Associazione delle Università delle Tre Età. “Gli obiettivi di budget sono stati tutti raggiunti e rispettati”, racconta il direttore generale Castellazzi. Abbiamo ‘sforato’ nei costi sostenuti per le attività promozionali e a sostegno del territorio, tra le quali ci fa piacere ricordare la donazione di un ecografo all’ospedale di Zagarolo, una TAC a quello di Palestrina contribuendo al pagamento con un terzo della spesa. E così, ecco l’ampliamento di un ospedale a Senafe in Eritrea, concerti di Natale, premi ai ragazzi meritevoli. Gli utili dell’anno scorso erano saliti del 40%. Il portale internet è completamente rinnovato. “Nel 1998, durante i lavori di restauro che si


erano resi necessari per vari problemi anche di furti - spiega il presidente Cola - abbiamo realizzato per il museo di Palestrina i tabelloni espositivi. Nel 2005 abbiamo affrontato l’intera spesa dei restauro del mosaico policromo dei grifoni, un mosaico del I secolo a.C. Inoltre, abbiamo pagato il calco della Pietà di Michelangelo, la statua che sta qui in cattedrale e il cui originale è a Firenze”. L’incremento dei numero dei soci è uno dei punti principali del piano strategico della banca. Ancora Cola:“Stiamo proseguendo una politica indirizzata a dare luogo a un cambio generazionale. La banca deve crescere e per crescere deve ritornare giovane. E un modo per ritrovare lo spirito fresco dei pionie-

ri ed assicurare continuità associativa”. E poi bisogna saper cogliere i tempi e il loro cambiamento. La BCC di Palestrina ha aperto diversi conti ad operai, quasi tutti non italiani o extracomunitari, di un'azienda. Come a dire che tra tradizione e innovazione la linea è sottile e il segreto “la ricetta” per tornare alla metafora di direttore e presidente - è nel conservare innovando. Salvare le tradizioni, mantenere l’integrità e conquistare nuove fette di mercato e nuovi interessi di mutualità. È questo che fa si che la grande tradizione della Praeneste pre-romana sia la forza della Palestrina alle porte di Roma. Oggi.

Palestrina

55,0 49,8

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO

199

5,4 448

5,0 428

Consiglio di Amministrazione Presidente: Marcello Cola Vice presidente: Natale Coccia

45,5

165

384 137 3,5

Consiglieri: Alberto Briccetti, Enrico Cristofari, Pietro Cristofari, Amelio Lulli, Luca Macarra, Giuseppe Marchetti, Giuseppe Marchetti fu Luigi, Ezio Mattogno, Ernesto Verbesi Collegio sindacale Presidente: Giovanni Bernardini Sindaci effettivi: Marco Angelini, Agostino Galdi

Patrimonio

Utile d’esercizio

Raccolta totale

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2005

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2005

2007

2006

Dati Sede: Palestrina (Rm) Anno di Fondazione: 1909 Sportelli: 12 Soci: 2.100

2005

Direzione Direttore generale: Sergio Castellazzi

Impieghi

Palestrina... punto e a capo Palestrina passa alla storia del ricamo per l’associazione ad un punto - il cosiddetto “punto Palestrina” - che si tende a far originare nel 1907, anno in cui si fonda la “Scuola di ricamo dall’antico - Palestrina Ars”. L’artefice è il marchese fiorentino Alfredo Uliveri. Ma la cittadina laziale doveva essere famosa da prima ancora se si associa il punto ad una tradizione dei ricamo che per qualcuno giunge addirittura al II secolo dopo Cristo. La sede della scuola è ancora al primo piano dei palazzo Barberini mentre l'altro famoso laboratorio, quello dei cavalier Luigi Croce che aprì, sempre a Palestrina, nel 1919, chiuse poi nel 1969. In esso si riproducevano capolavori dell'arte italiana (Perugino, Raffaello, raffigurazioni bizantine, ecc.). La caratteristica di questo laboratorio consisteva nell'esecuzione dei disegni su tela bianca, lasciando in bianco il disegno e riempiendo con l’ago il fondo. Il “punto Palestrina” è un punto adatto per linee, contorni e motivi curvi: è stato elabo-rato per contornare disegni mentre sarebbe difficile usarlo come punto di riempimento. Si esegue, da sinistra verso destra, formando una serie di punti annodati, più o meno ravvicinati, conferendo al lavoro l’aspetto di un bassorilievo. Il fondo del tessuto viene ricoperto con il punto stuoia ed i picots rifiniscono la bordura dei lavoro. • La scuola di ricamo, a Palazzo barberini di Palestrina nel 1907

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Credito Cooperativo Assemblea Federcasse Milano, 24 novembre 2008

Finanza per lo sviluppo “Nel 2009 le 440 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane confermeranno crediti alle famiglie e alle imprese per 110 miliardi di euro. E metteranno a disposizione ulteriori 15 miliardi di euro per ampliare le attuali linee di credito ed aprirne di nuove a favore delle imprese e delle famiglie”. Con questo impegno il Presidente Alessandro Azzi, ha concluso a Milano l’Assemblea annuale di Federcasse (l’Associazione delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane) che quest’anno ha avuto per tema “125 anni di mutualità. Fiducia al futuro”. Hanno preso parte alla Assemblea il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Corrado Faissola ed il Presidente della Confederazione Cooperative Italiane Luigi Marino. “Nei prossimi giorni - ha annunciato Azzi - inviteremo ad un tavolo di lavoro nazionale i rappresentanti delle diverse categorie produttive, mettendo a punto alcune linee di intervento che saranno poi affidate alla definizione di dettaglio a livello regionale”. Al centro della relazione del Presidente Alessandro Azzi, il senso attuale di una esperienza - quella della cooperazione di credito - nata in Italia 125 anni fa. Da allora, da “outsider” (Maffeo Pantaleoni le definì addirittura un “assurdo economico”) le Casse Rurali prima, ed oggi le Banche di Credito Cooperativo, sono diventate banche di riferimento per il nostro Paese. Esercitano una funzione di sostegno fondamentale a favore di migliaia di famiglie e piccole e medie imprese. Svolgendo quella che si definisce azione “anticiclica” (erogando cioè credito anche nei momenti nei quali questo viene ridotto da parte del sistema bancario nel suo complesso), unita ad una funzione di “calmieramento” dei prezzi (perché garantiscono la con-

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correnza sui mercati locali) e di inclusione finanziaria nei confronti dei piccoli operatori economici e delle categorie sociali che hanno maggiore difficoltà ad accedere al credito. Per le BCC dare “Fiducia al futuro” , oggi come ieri, è ancora possibile. Le “Banche mutualistiche del territorio - ha detto Azzi - in un Paese come l’Italia, possono promuovere culturalmente e tradurre pragmaticamente una concezione della crescita locale valutata non su indicatori tradizionali, come il Prodotto interno lordo, ma su parametri capaci di misurare in maniera più attendibile il benessere delle comunità”. Le BCC, quindi, vogliono continuare a fare “finanza per lo sviluppo”. È, infatti, all’economia reale che le BCC si rivolgono costantemente. LEZIONI DALLA CRISI IL CONTRIBUTO DEL CREDITO COOPERTIVO ALLO SVILUPPO “Essenziale - per il Presidente di Federcasse Azzi - è ricavare da questa situazione di crisi delle “lezioni” che possano guidare chi ha responsabilità politiche, regolamentari, imprenditoriali. E orientare le prospettive di crescita del Credito Cooperativo. “La questione - dice il Presidente - non è certamente quella di demonizzare l’innovazione che la finanza può produrre, quanto, piuttosto, di riflettere sulle finalità che la finanza è chiamata a perseguire e sulle modalità con cui essa è tenuta ad operare”. “A noi - sottolinea Azzi - sembra che queste lezioni possano essere almeno dieci: • non è “sostenibile” l’idea che lo sviluppo possa fondarsi principalmente sull’espansione dei consumi; • il mercato finanziario ha bisogno non di una maggiore, ma di una migliore regolamentazione; • i rischi possono essere allontanati, frazionati o redistribuiti, non elusi. Deve perciò trovare un limite la possibilità lasciata a un debitore di trasferire i propri rischi al mercato, di disseminarli


presso controparti spesso non pienamente consapevoli. Si deve sapere chi assume il rischio e con quali responsabilità; • i debiti possono essere rinviati, ma non all’infinito. Va posta grande attenzione alla valutazione realistica della capacità di restituzione del debitore; • la creazione di valore per gli azionisti è un obiettivo delle banche aventi forma di società di capitali, ma non può essere l’unico. E, soprattutto, non può essere l’obiettivo cui sacrificare la sostenibilità dell’impresa nel tempo; • le grandi dimensioni, anche nella finanza, non sono un bene assoluto. È stato detto che un’impresa troppo grande è troppo influente. E tale influenza diventa irresistibile quando un’impresa raggiunge una dimensione tale da non poter fallire; • la concentrazione sui risultati è doverosa, l’esclusiva concentrazione sul “breve termine” è nociva; • i “fondamentali” restano, e devono restare, fondamentali. L’effettiva attività di intermediazione, la concreta relazione di clientela, la solidità della banca, l’efficienza gestionale rispetto alla funzione obiettivo, contano più di altri indicatori; • l’ancoraggio e la relazione con il territorio vanno tenuti saldi, soprattutto in tempi di globalizzazione; • nel mercato c’è bisogno sia di banche di grandi dimensioni che perseguono legittimamente la finalità del profitto, sia di intermediari “differenti”. La pluralità dei soggetti è una ricchezza e una garanzia di concorrenza e stabilità del sistema finanziario. “La lezione “positiva” che la crisi suggerisce conclude Azzi - è quella che invita a non perdere mai di vista la finalità del fare finanza. Perché la finanza non può bastare a se stessa. Non può esistere a lungo una “finanza per la finanza” che smarrisca il suo senso strumentale di “finanza per lo sviluppo”. In questo senso il Credito Cooperativo vuole riaffermare la propria identità e la propria “modernità”. I DATI DI SISTEMA Nel corso della Assemblea di Federcasse sono stati presentati gli ultimi dati del “sistema” BCC. Allo scorso giugno erano 440 le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali operanti sul territorio nazionale, con oltre 4000 sportelli (circa il 12 per cento degli sportelli bancari italiani). La raccolta diretta è di 127,9 miliardi di euro (con un incremento annuo del 9,7%). La quota di mercato delle BCC sulla raccolta è dell’8,9%. Gli impieghi rag-

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giungono la cifra di 111,3 miliardi di euro (con un Credito Cooperativo possano efficacemente affianincremento annuo del 12,3%). La quota di mercato care il sistema produttivo assecondandone responè del 7,2%. sabilmente l’evoluzione - conclude il Presidente In particolare, gli impieghi, nel invio all’Assise un fervido auguperiodo dicembre 1999 - giugno rio di buon lavoro”. 2007, hanno registrato un incremento di tre volte superiore alla L’INTERVENTO DEL MINISTRO media del sistema bancario nel DELL’ ECONOMIA settore delle imprese. GIULIO TREMONTI Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 21,2% “Il Credito Cooperativo è un del totale dei crediti alle imprese caso nel quale l’aggettivo “cooartigiane, il 15,9% del totale dei crediti alle altre “imprese minori”, il • Il ministro dell’Economia e delle Finanze perativo” migliora il sostantivo”. Giulio Tremonti Così il ministro dell’Economia e 16,1% alle famiglie produttrici, il 9% alle famiglie consumatrici, il 10,4% del totale dei delle Finanze, Giulio Tremonti, ha aperto il suo intervento nel corso della Assemblea annuale di crediti a imprese e associazioni del Terzo Settore. Le BCC sono presenti direttamente in 2.576 Federcasse. Tremonti ha sottolineato come l’attuale fase Comuni ed in 98 Province; in 544 Comuni sono l’ucongiunturale è caratterizzata da una “crisi” del nica realtà bancaria. La complessiva dotazione di capitale supera i mercato finanziario in qualche modo riconducibile 17 miliardi di euro (con un incremento annuo alla velocità con la quale, negli ultimi anni, si è dif+9,5%). Le BCC hanno un “livello di patrimonializ- fusa ed affermata la globalizzazione dei mercati. zazione - ha spiegato Azzi - notevolmente più ele- “Tutto ciò è accaduto in troppo poco tempo, a parvato del sistema bancario e di quanto richiesto tire dall’inizio degli anni 90”. Per Tremonti, assistiamo oggi ad un ribaltamendalla normativa di vigilanza. L’accumulazione a riserva dei profitti non distribuiti - che rappresenta to del tradizionale rapporto tra banche e clienti. la principale leva per la capitalizzazione - ha garan- Mentre in passato era la fiducia a governare il rapporto di credito, oggi con il trasferimento del tito una crescita costante del loro patrimonio”. rischio su strumenti derivati, si è snaturata l’essenIL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA za stessa del rapporto fiduciario. Inoltre, il processo REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO di deregolamentazione dei sistemi finanziari - per In un messaggio inviato al Presidente Alessan- Tremonti - ha determinato una sorta di vuoto nordro Azzi in occasione della celebrazione della mativo che ha consentito il proliferare di situazioni Assemblea annuale di Federcasse, il Presidente abnormi, anche dal punto di vista societario. della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottoli“Il capitalismo si basa sulla logica della partita neato come la ricorrenza del 125° anniversario di doppia - ha detto ancora Tremonti - che inizia dal costituzione della prima Cassa Rurale, confermi “la conto patrimoniale ed arriva al conto economico. Il validità di un sistema creditizio basato sui modelli mondo del conto patrimoniale è il mondo dei valodella cooperazione e su un fecondo rapporto con ri, quello del conto economico è invece il mondo le realtà produttive locali, attento alle esigenze di dominante dei prezzi. Tutto questo produce una tutte le componenti dei territori di riferimento”. sorta di capitalismo take away”. “Credo sia arrivato “Negli anni - continua il messaggio del Presi- un momento per una riflessione su tutto questo dente della Repubblica - le Casse Rurali e Artigiane ha detto ancora il Ministro - una riflessione profonhanno continuato a svolgere la loro essenziale fun- da che non può che essere globale, proprio perché zione di ausilio allo sviluppo dell’ economia reale, la crisi è globale. E che non può essere governata accompagnando la crescita nel segno dei principi solo dai governi”. mutualistici che individuano anzitutto nella resIn questo senso, per Tremonti la soluzione è ponsabilità condivisa lo strumento per promuove- quella di un patto tra uomini liberi e forti che senre stabilità e benessere”. tono il bisogno di cooperare per riaffermare eticità “Nell’auspicio che anche in futuro le Banche di nell’azione economica.

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IL MESSAGGIO DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA MARIO DRAGHI In un proprio messaggio rivolto ai partecipanti alla Assemblea, il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, ha sottolineato il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo e delle Casse Rurali sui mercati locali del credito, che oggi “rivestono una importanza centrale in relazione alla peculiare struttura produttiva connotata dalla prevalenza di piccole e medie imprese spesso organizzate in sistemi distrettuali”. “Il Credito Cooperativo - si legge nel messaggio del Governatore - è impegnato da tempo in un'azione di valorizzazione della propria "rete", ovvero delle interconnessioni tra le diverse componenti associative, bancarie e industriali. La Banca d'Italia segue con attenzione lo sviluppo di tale disegno, il cui obiettivo è quello di minimizzare i vincoli della dimensione delle cooperative di credito attraverso un migliore utilizzo delle strutture del network, in modo da consentire alle singole banche di perseguire al meglio la propria funzione al servizio di imprese e famiglie dei territori di riferimento”. “Il ruolo delle componenti associative – si legge ancora - è valorizzato soprattutto nell'opera di rafforzamento della "rete di sicurezza" del Credito Cooperativo, anche attraverso forme innovative di protezione reciproca e di tutela della clientela. Nell'attuale contesto dei mercati finanziari, tali iniziative risultano funzionali rispetto al preminente obiettivo di preservare la fiducia tra banche e tra queste e i clienti. In tale ambito si inscrive il progetto volto a porre in essere un sistema di garanzia istituzionale della liquidità e della solvibilità delle BCC. Esso è oggetto di confronto con la Vigilanza, specie sotto il profilo dei meccanismi di incentivo a una prudente assunzione del rischio da parte degli intermediari aderenti”. “La ricerca di più efficienti meccanismi di integrazione, nel rispetto dell'autonomia dei singoli organismi – prosegue il messaggio - va perseguito soprattutto riguardo all'architettura produttiva del sistema. L'adesione convinta a un modello volto a valorizzare le migliori competenze ed esperienze territoriali, nel quadro di una prospettiva strategica unitaria, è necessaria per assicurare risposte adeguate alle esigenze di finanziamento e di risparmio della clientela”. “Forme più efficienti di integrazione del Credito Cooperativo, sul piano sia associativo sia industriale – prosegue il Governatore - possono contribuire

in misura notevole a consolidare il ruolo delle BCC nel supporto delle economie locali. Tale ruolo si è rafforzato negli ultimi anni, come conferma la vitalità mostrata dal Credito Cooperativo nella dinamica dei prestiti soprattutto alle imprese e che ha attribuito alla categoria una posizione di rilievo nel sistema bancario nazionale”. “Il contributo delle BCC - conclude il Governatore - appare tanto più importante nell'attuale fase di mercato, in cui è essenziale continuare ad assicurare a famiglie e imprese un'assistenza finanziaria quantitativamente e qualitativamente adeguata. Le potenzialità del Credito Cooperativo risiedono nell'attitudine a sostenere l'economia dei territorio non solo offrendo risorse finanziarie, ma anche favorendo l'instaurazione di quella fitta rete di conoscenze e relazioni che consente anche alle imprese minori di beneficiare di un sostegno continuativo e calibrato sulle proprie esigenze”. L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’ABI CORRADO FAISSOLA Per il Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Corrado Faissola, nella attuale fase di crisi congiunturale, sono almeno quattro gli elementi su cui l’azione per la ripresa può far leva: la ricca articolazione dell’industria bancaria italiana “ricca nella pluralità di forme, dimensioni, funzioni obiettivo; il contributo che le banche più piccole ed organizzate in forma cooperativa danno e potranno sempre più dare all’economia reale; le iniziative avviate per rafforzare il patrimonio delle banche nella prospettiva di una ulteriore crescita del supporto alle imprese e, tra queste, la costruzione del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo; la propensione, tanto delle banche medio grandi quanto di quelle minori, verso l’innovazione tecnologica”. “Le banche piccole e locali sono una ricchezza per l’intero sistema bancario nazionale, un sistema che rivendica con orgoglio la sua estraneità ai fenomeni che hanno originato la crisi: il credito facile; l’eccesso di finanza strutturata; i veicoli fuori bilancio”. “Nei prossimi mesi - ha concluso Faissola - la capillarità di presenza delle banche locali sarà, come sempre, una leva per esaltare i punti di forza del sistema bancario complessivo e del sistema Paese per contrastare i pericoli che la crisi porta con sé e per esaltare ancora di più il tradizionale modello di banca al dettaglio; il basso indebitamento delle famiglie; la buona qualità degli attivi”.

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La nostra area di operativitĂ

Guidonia Montecelio * Tivoli ** Roma - Ponte di Nona *

Roma

Gallicano nel Lazio Montecompatri * Laghetto Zagarolo * *

PALESTRINA ** Cave Labico *

Legenda Sedi di Filiali * Zone di Competenza

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*

Genazzano *


Annullo Postale Presepi nel Chiostro 2008

• Cartolina dei Presepi nel Chiostro 2008 di Giorgio Borghesani

• retro della cartolina con annullo postale

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Concerti di Natale 20 DICEMBRE 2008 • ORE 19 Palestrina - Cattedrale di S. Agapito 21 DICEMBRE 2008 • ORE 19 Gallicano nel Lazio - Chiesa di S. Andrea

Coro Polifonico Città del Palestrina Coro Polifonico Gallus Canit Orchestra del Circolo de’ Musici diretti dal Maestro Maurizio Sebastianelli 21 DICEMBRE 2008 • ORE 18,15 Tivoli - Chiesa di S. Maria Maggiore

Coro Polifonico “G. M. Nanino” 28 DICEMBRE 2008 • ORE 18 Genazzano - Santuario della Madonna del Buon Consiglio

Corale “L. Perosi” di Cave diretta dal Maestro Luigi Ciuffa 10 GENNAIO 2009 • ORE 17,30 • CERIMONIA PER IL CENTENARIO Palestrina - Cattedrale di Sant’Agapito

Coro Polifonico Praenestinae Voces diretto dal Maestro Renzo Cilia 1909 2009

Palestrina La t radi zi one ci port a nel fut uro

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO


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