3 minute read
oriente - occidente rilievi
Il tema di questo numero di «Firenze Architettura» è il Disegno che racconta come ha colto l’opportunità dei veloci cambiamenti del mondo digitale, senza dimenticare un passato che è incancellabile e che fa parte della propria identità culturale. Mutazioni come quelle affrontate dal Maestro Miniaturista, personaggio di Pamuk, nella Istanbul del Cinquecento: «ora capisco che migliaia di miniaturisti, facendo in delicato segreto sempre gli stessi disegni per secoli, avevano disegnato il segreto e delicato trasformarsi del mondo in un altro mondo» (O. Pamuk, Il mio nome è Rosso). Lo straordinario incremento delle tecnologie a nostra disposizione, sia a livello scientifico che divulgativo, ha imposto mutati e più ampi orizzonti al nostro tradizionale quadro di riferimento. I saggi raccolti in questo numero dimostrano come il Disegno, sulla base di solide radici, abbia fatto proprie le istanze dell’innovazione con contributi di alto livello scientifico. Il «segreto e delicato trasformarsi del mondo» si concretizza qui, in particolare, nell’accurata ed efficace rappresentazione del Patrimonio. I temi dell’archeologia sono colti dai lavori sulla Terrasanta, Cesarea e Masada, sulle chiese armene e sul sito romano di Volubilis in Marocco, venendo poi a Gioiosa Guardia, villaggio abbandonato in Sicilia. I grandi complessi monumentali trovano specifici approfondimenti come la cattedrale di Sasamon sulla via di Santiago, Badia Fiorentina e il moderno palazzo Affari a Firenze, Villa Celeste a Settignano, la Cappella della Sindone di Torino, il cinema-teatro dell’Accademia delle Belle Arti a Tirana, il monastero di Panagia Acheiropoietos a Cipro, giungendo ai disegni di Giuliano e Francesco da Sangallo che rappresentano Santa Sofia a Costantinopoli. Il Disegno documenta infine paesaggi come quello di “fate, marzapane e meringhe” dell’habitat rupestre di Göreme, di un quartiere di epoca coloniale a Shanghai e quello dell’architettura moderna di San Paolo in Brasile. Una inedita riflessione attraverso gli strumenti del disegno fra innovazione e tradizione conclude il numero trattando un particolare aspetto del patrimonio culturale immateriale fiorentino. (Stefano Bertocci)
East - West surveys
The theme of this number of «Firenze Architettura» is Drawing as it narrates the ways in which it has grasped the opportunities offered by the swift transformations of the digital world, without forgetting a past that is unerasable and remains a part of cultural identity itself. Mutations such as those faced by the Mater Miniaturist, Pamuk’s character from 16 th century Istanbul: «I know understand how thousands of miniaturists, drawing for centuries in delicate secret always the same drawings, had drawn the secret and delicate transformation of the world into another world» (O. Pamuk, My Name is Red). The extraordinary increase in the technologies available to us, both in scientific and disseminative terms, has imposed wider and transformed horizons to our traditional frames of reference. The essays collected in this number demonstrate how Drawing, based upon solid roots, adopted the instances of innovation with contributions of a high scientific level. The «secret and delicate transformation of the world» is crystallised here, in particular, in the accurate and efficient representation of Heritage. The themes of archaeology include works on the Holy Land, Caesarea and Masada, on Armenian churches and on the Roman site of Volubilis in Morocco, and finally on Gioiosa Guardia, an abandoned village in Sicily. Among the great monumental complexes which are analysed in depth, the cathedral of Sasamón in the camino de Santiago, the Badia Fiorentina and the modern Palazzo degli Affari in Florence, Villa Celeste in Settignano, the Cappella della Sindone in Turin, the cinema-theatre of the Academy of Fine Arts in Tirana, and the monastery of Panagia Acheiropoietos in Cyprus, to which are added the drawings by Giuliano and Francesco da Sangallo which depict Saint Sophia in Constantinople. Drawing finally documents landscapes such as the one made of “fairies, marzipan and meringue” of the cave habitat of Göreme, of a neighbourhood from the Colonial era in Shanghai, or that of Modern architecture in Sao Paulo, Brazil. A unique reflection on the tools of drawing, between innovation and tradition, completes the number, focusing on a specific aspect of the intangible cultural heritage of Florence. (Stefano Bertocci) (Translation by Luis Gatt)