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Prefazione

Maria Teresa Lucarelli*

La presentazione di un testo è sempre un momento di attenzione critica sull’argomento trattato; rappresenta un’occasione di maggiore riflessione quando, come in questo caso, si tratta di introdurre a considerazioni e argomentazioni sui temi che interessano la Tecnologia dell’Architettura e l’evoluzione che nel tempo la Disciplina ha fatto propri; una sollecitazione e un ragionamento sulle varie questioni aperte e sulle sfide culturali e scientifiche disciplinari rispetto cui la Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura – SITdA ha sempre posto molta attenzione con il preciso intento di valorizzare e rafforzare la propria la mission istituzionale. Le argomentazioni contenute in questa pubblicazione ‘La Tecnologia dell’Architettura in una Società che cambia’, esito del Convegno SITdA organizzato dalla Sede di Firenze a Giugno 2019 in occasione dell’Assemblea annuale della Società Scientifica, sono tutte sottese dal comune intento di evidenziare quali siano gli avanzamenti disciplinari in atto, anche rispetto ai nuovi scenari socio-economici e ambientali – cui si aggiunge drammaticamente quello sanitario, al momento del Convegno non prevedibile – che hanno caratterizzato gli

* Presidente della Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura- SITdA, è Professore Ordinario presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria

ultimi decenni; avanzamenti sia nella ricerca sia nel progetto, ma anche nell’interazione con il mondo del lavoro nelle sue varie componenti sia pubbliche sia private. La struttura del testo, che riporta gli esiti della giornata di studio, si articola in una serie di contributi che, ragionando appunto sull’evoluzione della Disciplina cui la Società Scientifica è particolarmente attenta, mostrano gli orientamenti per il futuro dell’Architetto sia in termini di conoscenza che di competenza, sostanziati da alcuni interessanti confronti tra figure di alto livello culturale e professionale che dibattono sul rapporto, complesso, con l’industria delle costruzioni e la Pubblica amministrazione, sulla professione e sulla ricerca; quest’ultima sicuramente ampia in area tecnologica ma con ricadute, in termine di innovazione, non del tutto chiare e incisive. Interessante è l’esito, sinteticamente riportato, di questi confronti. Nell’interlocuzione con il mondo delle costruzioni dove sono manifeste le difficoltà derivate alla perdurante crisi economica, aggravate ancor più dalla pandemia in atto, emerge come il tendere al miglioramento di appropriate competenze all’interno delle stesse aziende, il rafforzare contestualmente l’impegno per l’innovazione ‘combinata’ di processo e prodotto, il valorizzare il capitale umano, rappresentino i driver di un’auspicata possibile ripresa e di un futuro sviluppo. In questo, il rafforzamento della collaborazione con il mondo della ricerca, progettuale e applicata, riferibile in senso ampio a una progettazione che non può prescindere dall’essere sostenibile, rappresen-

ta un percorso fondamentale che l’Area Tecnologica può perseguire grazie alle specifiche competenze e alla capacità anticipatoria che la caratterizza.

Dal confronto e scambio con la Pubblica Amministrazione, anche attraverso la particolarità del tema analizzato, si evidenzia chiaramente come le competenze che SITdA esprime, il metodo, l’approccio scientifico e, allo stesso tempo, il pragmatismo che la Disciplina impone, danno conto di un’indubbia capacità di gestire processi complessi sia nel supporto alla costruzione/interpretazione delle norme sia nella comprensione delle esigenze della committenza e nell’appropriatezza delle risposte. Dal dialogo con esponenti del mondo della professione emerge, poi, la necessità di una ricucitura tra il mondo della costruzione e quello della ricerca progettuale proprio per far fronte a una perdita di qualità diffusa e crescente dell’edilizia contemporanea. Un rinnovato rapporto quindi tra l’architetto e la committenza, pubblica o privata che sia, dove all’architetto ‘tecnologo’ è riconosciuta una funzione strategica in tutte le fasi del processo progettuale e una capacità di coordinare/ gestire le connessioni con altri soggetti coinvolti nella realizzazione del manufatto; in sintesi la capacità di gestire la complessità. Infine, una riflessione sulla ricerca in Area Tecnologica, una ricerca di base e sperimentale oggi fortemente sollecitata all’innovazione da scenari in continuo cambiamento. Si discute se e come rivedere il ‘profilo’ disciplinare che deve essere, per le sue evidenti e già citate

1 Il gruppo di lavoro, costituito da Soci SITdA della Sede di Firenze è formato da R. Bologna, A. Lauria, M. Desantis, P. Gallo, L. Marzi, R. Romano, N. Setola. Il Consiglio Direttivo della Società Scientifica è rappresentato da Maria Teresa Lucarelli, Presidente della SITdA, Pietro Davoli, Componente del Direttivo SITdA e Fabrizio Tucci, Componente del Direttivo SITdA. peculiarità, considerato trainante e non di servizio, così come spesso erroneamente considerato in ambiti per lo più accademici. Emerge in generale un’elevata propensione alla ricerca, con attenzione all’inter e alla multidisciplinare come valore aggiunto; propensione testimoniata da dati ufficiali internazionali ma sostanzialmente riscontrata negli esiti dei numerosi Convegni e attività che dal 2008 la SITdA ha promosso proprio sulla sfida del futuro e per il futuro. Difficile è invece la traduzione delle ricadute della ricerca sull’innovazio-

ne, ascrivibile sicuramente a un atteggiamento poco competitivo da parte dei ricercatori ma principalmente a una certa indifferenza della politica nel puntare in modo concreto sull’innovazione come motore dell’economia.

Alla base di queste diverse stimolanti interlocuzioni – su cui altri contributi presenti nel testo si esprimono, ritenendo necessario avviare una discussione più ampia e approfondita – sta un Questionario, parte integrante della pubblicazione, elaborato da un gruppo di lavoro costituito da Soci della Sede fiorentina e condiviso con alcuni componenti del Consiglio Direttivo della Società Scientifica1; un questionario inviato alla Comunità scientifica della Tecnologia dell’Architettura per testare, attraverso una serie di domande, l’orientamento sul tema dei singoli ricercatori. I risultati ottenuti dalla consistente partecipazione, pur ri-affermando l’importanza degli assunti fondativi della Disciplina come importante riferimento formativo, ben evidenziano l’evoluzione scientifica e culturale e un positivo e inevitabile dinamismo.

Emerge, tuttavia, una tendenza nel tempo a preferire un approccio più di tipo analitico che progettuale, come ben rilevato da Chiara Torricelli, “[…]coltivando poco la creatività e l’immaginazione tecnologica, qualità della mente nel nostro operare come architetti” (Torricelli, 2019). Proprio per arginare e superare questo orientamento, determinato soprattutto dalla mancanza di opportunità all’esterno, SITdA ha promosso negli ultimi anni diversi workshop di progettazione anche con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della Tecnologia dell’Architettura – o meglio, della Progettazione Tecnologica – nel panorama complesso dell’Architettura; un ruolo che, come riconosciuto, ha una funzione strategica in tutte le fasi del processo progettuale, considerata la capacità intrinseca di gestire la complessità. Il dibattito, quindi, continua e SITdA è pronta a promuoverlo.

Bibliografia

Torricelli M.C. 2019, “Introduzione”, in L. Marzi, R. Romano, N. Setola (a cura di), LA TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA IN UNA SOCIETÀ CHE CAMBIA. Risultati del questionario e prime riflessioni sui dati raccolti, <http://www.sitda.net/9convegni-seminari/657-convegno-latecnologia-dell-architettura-in-unasocieta-che-cambia.html > (01/11/20120).

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