Viaggio nell'Italia religiosa

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che

vita!

Viaggio nell'ITALIA RELIGIOSA

REGIONE PER REGIONE UN PERCORSO CON APPROFONDIMENTI E ATTIVITÀ

Luoghi Personaggi Tradizioni Cultura


VIAGGIO NELL’ITALIA RELIGIOSA Contenuti e redazione: Diego Mecenero, Benedetta Grendene Progetto grafico e impaginazione: Andersen The Premedia Company Responsabile di produzione: Francesco Capitano Foto: Archivio La Spiga - Shutterstock © 2019 La Spiga Edizioni Via Soperga, 2 - 20124 Milano tel. 02 2157240 info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it © 2019 San Paolo Edizioni Piazza Soncino 5 - 20092 Cinisello Balsamo (MI tel. 02 660751 sanpaoloedizioni@stpauls.it www.edizionisanpaolo.it Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla Legge per eventuali e comunque non volute omissioni o imprecisioni nell’indicazione delle fonti bibliografiche o fotografiche. ISBN 978-88-468-4112-4 Stampato in Italia presso Tecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto - Trevi 20.83.144.0


PRESENTAZIONE Quando si parla di religione, anche a scuola, spesso si innescano tematiche dalla portata universale e in questa percezione rischiano a volte di andare “fuori campo” tutti gli aspetti a noi più vicini, quelli che stanno proprio sotto i nostri piedi, quelli poggiati sul nostro territorio. Questi ultimi elementi pare siano da considerarsi come argomenti di serie B rispetto al “signor programma” ufficiale. Non è così, non lo è da vari punti di vista, sia da un punto di vista esistenziale dei ragazzi, che biblicoteologico e scolastico-didattico. Il primo “territorio” che abitiamo è il nostro corpo o, meglio, la nostra corporeità, fatta anche di panorami ambientali su cui operiamo in direzione “antropica”. E lì, cresciamo. Sia il corpo che il territorio sono il contesto in cui l’uomo di sempre, fin dall’antichità, codifica linguaggi, simboli e culture a valenza ancestrale, identitaria e sociale e, in questo, l’aspetto religioso (sia in senso stretto che più ampio) ha un ruolo significativo. Da Educare alla vita buona del Vangelo (n. 47): «Lo studio delle fonti e delle forme storiche del cattolicesimo è parte integrante della conoscenza del patrimonio storico, culturale e sociale del popolo italiano e delle radici cristiane della cultura europea». I dati delle ricerche sui ragazzi di oggi affermano che essi percepiscono l’importanza della religione non tanto in relazione ai discorsi sui “massimi sistemi”, quanto invece a ciò che fin da piccoli li coinvolge e circonda da vicino. Essi percepiscono la discontinuità dello spazio sacro/profano in chiese, santuari, eremi… ma anche in contesti naturali (camminata al monte, campiscuola), in un museo d’arte, dinanzi a luoghi del mistero, luoghi del sacro, mediante esperienze estetiche causate dalla bellezza della natura o esperienze estetiche artistiche di altro genere. Ma guardiamo alla Bibbia, un testo di più di 1500 pagine che... “trasudano” tutte territorio! Perfino dai testi biblici si evince il legame profondo tra esperienza umana, esperienza di Dio e contesto territoriale. Per valorizzare tutto questo, mettiamo quindi a disposizione dell’IRC questo volume che, regione per regione, permette di approfondire tradizioni religiose, riti dalla caratteristica valenza sociale, opere d’arte, santuari legati a personaggi significativi e molto altro che sarebbe davvero limitante non conoscere, anche per la forte carica di interesse che tutto ciò riveste sotto i vari punti di vista poc’anzi espressi.


REGIONE PER REGIONE... Regione per regione più di 200 punti di interesse che riguardano la religione, a complemento dei contenuti dell’IRC a scuola. Conoscerai la bellezza e la profondità di significato di quanto permea religiosamente la cultura, l’arte, la storia e le tradizioni del Bel Paese.

SOMMARIO IN ABRUZZO

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IN BASILICATA

15

IN CALABRIA

23

IN CAMPANIA

31

IN EMILIA-ROMAGNA

41

IN FRIULI - VENEZIA GIULIA

52

IN LAZIO

61

IN LIGURIA

86

IN LOMBARDIA

96

NELLE MARCHE

108

IN MOLISE

119

IN PIEMONTE

127

IN PUGLIA

136

IN SARDEGNA

145

IN SICILIA

154

IN TOSCANA

164

IN TRENTINO ALTO ADIGE

175

IN UMBRIA

184

IN VALLE D’AOSTA

196

IN VENETO

201

Indice dettagliato

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... UN VIAGGIO AF FASCINANT E Tradizioni Punti di interesse relativi a tradizioni italiane di carattere religioso.

Arte Punti di interesse relativi a luoghi o opere d’arte religiose.

Personaggi Punti di interesse relativi a santi, beati o altre figure.

Santuari Punti di interesse relativi a santuari particolarmente importanti e cari agli italiani.

Storia Punti di interesse relativi a fatti ed eventi storici di particolare interesse a livello religioso.

Altre religioni Punti di interesse relativi alla presenza sul suolo nazionale di altre confessioni diverse da quella cristiana cattolica.

La basilica di Santa Lucia a Siracusa.


IN ABRUZZO

IN ABRUZZO GROT TA DI SANT 'ANGELO p. 13

L’Abruzzo è un quadro affrescato dove panorami incantevoli, vedute mozzafiato e borghi suggestivi si stagliano come gemme preziose nello scenario naturale dei picchi elevati e impervi del Gran Sasso, dei Monti della Laga e della Majella. Qui dove tutto tace è impossibile non incontrare la bellezza del Creatore.

BASILICA DI SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA Isola del Gran Sasso d’Italia (TE)

p. 10

SANT UARIO DI SANTA MARIA DI COLLEMAGGIO L’Aquila (AQ)

p. 9

SAN CAMILLO DE LELLIS p. 7

COLLEGIATA DI SANTA MARIA MAGGIORE Guardiagrele (CH)

p. 8

SANT UARIO DEL MIRACOLO EUCARIST ICO Lanciano (CH)

p. 12

SANT UARIO DEL VOLT O SANT O Manoppello (PE)

LA F ESTA DEI SERPARI A COCULLO p. 14

p. 11


IN ABRUZZO

SAN CAMILLO DE LELLIS Camillo de Lellis nacque da nobile famiglia il 25 maggio 1550 a Bucchianico, nelle vicinanze di Chieti. Fu inizialmente un soldato di ventura ma perse tutti i suoi averi al gioco e si mise al servizio dei francescani di Manfredonia. Grazie a questo incontro cambiò vita ed entrò nel loro Ordine. Per curare una piaga che non si rimarginava andò a Roma nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove iniziò a dedicarsi ai malati. Si consacrò a Cristo Crocifisso, studiò al Collegio Romano e, divenuto sacerdote nel 1584, fondò la "Compagnia dei ministri degli infermi". L'ordine, detto successivamente dei Camilliani, si distingue particolarmente per lo spirito della sua opera legata alla carità

La fortezza di Rocca Calascio, con il borgo annesso medievale ancora abitato, è considerata uno dei simboli dell’Abruzzo.

misericordiosa nei confronti dei malati e per l'abito caratterizzato da una croce rossa di stoffa sul petto. Camillo dedicò tutta la sua vita alla cura dei malati, ponendo le basi per la figura dell'attuale infermiere e cappellano così come li vediamo oggi. Morì a Roma il 14 luglio 1614 e venne dichiarato santo nel 1746.

San Camillo in un dipinto che rappresenta la figura del malato sotto le sembianze del Cristo sofferente.

Rocca Calascio, in provincia dell’Aquila, è una delle più suggestive ed incantevoli fortificazioni dell’Italia centrale. Scopri quali pellicole famose di film sono state ambientate in questo luogo magico, ricco di fascino e di storia. 7


IN ABRUZZO

COLLEGIATA DI SANTA MARIA MAGGIORE La collegiata di Santa Maria Maggiore è il duomo di Guardiagrele, splendida gemma in provincia di Chieti, caratterizzata da un’elegante facciata in pietra della Majella, che procurò alla città la definizione di “città di pietra” da Gabriele D’Annunzio ne “Il trionfo della morte”, e in cui è incorporata una massiccia torre campanaria. La facciata è dominata da un portale che ben rappresenta il gotico abruzzese, con le sue ricche lavorazioni a fasci di colonne e capitelli con motivi floreali. La tradizione locale fa risalire l’edificazione della chiesa al 430, sui resti di un antico tempio pagano. Sul fianco sinistro del duomo di Guardiagrele, si trova una lapide che conserva tutti gli stemmi nobiliari delle più influenti famiglie guardiesi vissute dal Medioevo al XIX secolo. Il portico settentrionale, coperto da un soffitto con volte a crociera sostenute da massicci pilastri e colonne lapidee, ospita un’edicola rinascimentale interamente decorata a stucchi che circonda, come fosse una cornice, l’affresco quattrocentesco della Madonna del Latte.

La facciata della collegiata di Santa Maria Maggiore.

Il tabernacolo della Madonna del Latte all’interno della collegiata.

Gabriele D’Annunzio dedicò “La Canzone del parrozzo”, un suo madrigale, al tipico dolce abruzzese associato alle tradizioni gastronomiche del Natale. Trova la ricetta e divertiti a preparare il parrozzo.

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IN ABRUZZO

SANT UARIO DI SANTA MARIA DI COLLEMAGGIO Fuori della cinta muraria dell’Aquila, nei pressi di Porta Bazzano, si erge la maestosa basilica di Santa Maria di Collemaggio. Danneggiata gravemente dal terremoto del 2009 ma oggi riaperta al pubblico, fu fondata nel 1287 per volere di Pietro da Morrone, successivamente papa Celestino V e costituisce il più importante monumento religioso della città. Contiene la prima Porta Santa della storia ed è sede di un Giubileo annuale unico nel suo genere. La facciata risale alla seconda metà del tredicesimo secolo ed è caratteristica per l’insieme di masselli di colore bianco e rosso collocati con motivi geometrici caratteristici che creano un duplice effetto ottico. All’interno della basilica, in una cappella è collocata la tomba di Celestino V, costruita nel 1517 da Girolamo da Vicenza. Legato alla basilica di Collemaggio è un evento detto “Perdonanza Celestiniana”, un antico Giubileo che ricorre a L’Aquila durante l’ultima settimana

Piazzale Collemaggio, 5 67100 L’Aquila - Tel. 0862-404167 www.santamariadicollemaggio.it

di agosto. L’evento storico-religioso si ripete da oltre sette secoli, precisamente dall’agosto del 1294, quando Celestino V fu incoronato Papa nella basilica stessa. Il nome Perdonanza si rifà infatti all’espressione della Bolla Pontificia che egli emanò dall’Aquila il 29 settembre 1294, la “Bolla del Perdono”, mediante la quale il Papa concesse un’indulgenza plenaria a chiunque, confessato e comunicato, entra nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dalla sera del 28 agosto a quella del 29.

La caratteristica facciata del santuario di Santa Maria di Collemaggio.

Ricerca notizie relative alla celebre fotografia “Il bambino di Scanno” (Scanno Boy) scattata nel 1957 nel paese aquilano di Scanno.

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IN ABRUZZO

BASILICA DI SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA San Gabriele dell’Addolorata, patrono della regione Abruzzo e della Gioventù cattolica italiana, nacque ad Assisi il 1° marzo 1838. Undicesimo di tredici figli, perse la madre all’età di quattro anni, così si stabilì a Spoleto dove frequentò gli insegnamenti dei Fratelli delle scuole cristiane e dei Gesuiti. Era conosciuto per la sua personalità affettuosa ed estroversa, il suo amore È uno dei gioielli più famosi della tradizione orafa abruzzese che Gabriele D’Annunzio descrisse come “una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori”. Si tratta di un medaglione a forma di stella contornato da arabeschi in filigrana generalmente in oro o in metallo placcato oro. Come si chiama?

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per il ballo, la caccia ed il teatro. Scampato da una malattia divenne religioso passionista, a seguito di un voto fatto e di una voce interiore che lo invitava a lasciare la vita agiata. Francesco, questo il suo nome di battesimo, assunse il nome di Gabriele dell’Addolorata, a conferma della sua devozione per la Madonna Addolorata. Dopo sei anni nella congregazione passionista venne colpito da tubercolosi ossea e visse fino all’ultimo in maniera esemplare la sua situazione di malattia, mantenendosi sereno come era solito essere. Morì all’età di soli 24 anni, nel convento passionista di Isola del Gran Sasso, stringendo al petto proprio un’immagine della Madonna Addolorata. Fu proclamato santo nel 1920 da papa Benedetto XV e viene ricordato ogni anno nella liturgica del 27 febbraio. La basilica dedicata a San Gabriele dell’Addolorata si trova a pochissimi chilometri dallo stupendo Parco Nazionale del Gran Sasso in provincia di Teramo ed è la sede dell’Ordine dei Passionisti. Molti devoti visitano ogni anno il santuario e i giovani studenti in particolare sono attratti da questo luogo. A cento giorni dall’esame

Via del Santuario, 187 64045 Isola del Gran Sasso d’Italia (TE) Tel. 0861-97721 - www.sangabriele.org

di maturità sono soliti recarsi in pellegrinaggio per pregare affinché la prova sia superata con profitto e in questa occasione vengono benedette le loro penne.

L’imponente vista del massiccio innevato del Gran Sasso.

La chiesa di Santa Maria della Misericordia a Pacentro.

Nel piccolo borgo medievale di Pacentro in provincia dell’Aquila nella prima domenica di settembre da oltre 560 anni si svolge la spettacolare Corsa degli Zingari in onore della Madonna di Loreto. Scopri di che cosa si tratta.


IN ABRUZZO

SANT UARIO DEL VOLT O SANT O

Via Cappuccini, 26 65024 Manoppello (PE) - Tel. 085-859118 www.voltosanto.net - info@voltosanto.it

In questo santuario che si trova a Manoppello in provincia di Pescara si conserva una reliquia che secondo la leggenda sarebbe il velo della Veronica. Questo velo, detto Volto Santo, ritrae l’immagine leggera di un volto maschile con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. Si ritiene che questo volto sia quello di Cristo. L’immagine ritratta sarebbe “acheropita”, cioè un’immagine non dipinta da mano umana ma soprannaturale ed ha una caratteristica particolare: è visibile da ambedue le parti identicamente. I fili orizzontali del telo sono ondeggianti e le misure del panno sono di 17 x 24 cm. È ignota l’origine di questa reliquia che giunse a Manoppello nel 1506 per mano di uno sconosciuto pellegrino, scomparso poi senza lasciare traccia. Il Volto Santo è collocato su un rialzo dietro l’altare, protetto da una teca di vetro, come il Miracolo eucaristico della chiesa di San Francesco di Lanciano in provincia di Chieti.

«In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra. Poi vengono le guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Poi, nulla. Poi, ancora nulla. Poi, ancora nulla. Poi vengono i cafoni. E si può dire ch’è finito.» Queste battute sono tratte da un celebre romanzo che fece conoscere a tutto il mondo le ingiustizie subite dai cafoni abruzzesi.

Il Volto Santo è collocato su un rialzo dietro l’altare, protetto da una teca di vetro.

Il santuario del Volto Santo è la chiesa principale di Manoppello.

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IN ABRUZZO

SANT UARIO DEL MIRACOLO EUCARIST ICO

Via Tesauri, 6 - 66034 Lanciano (CH) Tel. 0872-713189 www.miracoloeucaristico.eu info@miracoloeucaristico.eu

Il santuario di Lanciano è legato al cosiddetto “Miracolo Eucaristico”, avvenuto attorno all’anno 700. In quell’epoca di “lotta iconoclasta” nella Chiesa orientale, molti monaci greci si rifugiarono in Italia e alcune comunità di essi si stabilirono a Lanciano. Un giorno un monaco appartenente alla grande famiglia spirituale dei basiliani fu assalito dal dubbio circa la presenza reale di Gesù nella Santa Eucaristia mentre celebrava la Santa Messa. Pronunziate le parole della consacrazione sul pane e sul vino, all’improvviso, dinanzi ai suoi occhi vide il pane trasformarsi in vera carne e il vino in vero sangue. Un documento del 1631 riferisce il miracolo con molti particolari e descrive il monaco così: “non ben fermo nella fede, letterato nelle scienze del mondo, ma ignorante in quelle di Dio; andava di giorno in giorno dubitando, se nell’ostia consacrata vi fosse il vero Corpo di Cristo e così nel vino vi fosse il vero Sangue”. Lungo i versanti di alcune montagne abruzzesi, dove il terreno è particolarmente impervio, è ancora possibile incontrare delle mulattiere, mentre la costa è punteggiata dai trabocchi. Scopri che cosa sono.

Il santuario del Miracolo Eucaristico è annesso all’omonimo convento dei frati Minori Conventuali.

Uno degli antichi trabocchi, o trabucchi, tipici della costa abruzzese e molisana.

L’Abruzzo è terra di natura e di bellissimi parchi che offrono esempi unici di biodiversità. Fai una ricerca e scopri quali oasi e riserve naturali possiamo trovare.

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IN ABRUZZO

GROT TA DI SANT 'ANGELO La Grotta di Sant’Angelo, situata a poca distanza dalla splendida città-fortezza di Civitella del Tronto in provincia di Teramo, è una delle cavità rupestri più interessanti della preistoria italiana e testimonia una fede semplice, primitiva, ma profonda. Alta circa trenta metri e larga altrettanto, per una larghezza di circa quindici metri, è la cavità naturale più conosciuta ed importante dei Monti della Laga dedicata al culto di San Michele Arcangelo, che è il protettore del popolo germanico. In questa grotta sono state rinvenute tracce della presenza dell’uomo del paleolitico che, divenuto poi col tempo allevatore ed agricoltore ha continuato ad utilizzare la grotta di Sant’Angelo per scopi rituali, svolgendovi pratiche magico-religiose legate alla fecondità della terra. Dal 1200 queste caverne cominciarono ad essere frequentate dagli eremiti. Nella grotta di Sant’Angelo,

infatti, sussistono resti delle celle degli anacoreti che abitarono questa grotta sino alla fine del secolo scorso trasformando la caverna in una chiesa. Questa cavità è stata quindi prima caverna-casa preistorica, poi chiesa paleocristiana, romitorio, rifugio di pastori e di briganti, sede del culto rupestre legato a San Michele Arcangelo. Questo Arcangelo era fino ad alcuni anni fa raffigurato su un tronco di legno intagliato piuttosto rudimentalmente; pare però che i visitatori avessero l’abitudine di staccarne un pezzetto e portarselo via come portafortuna, motivo per cui dell’opera resta ora ben poco. Si racconta anche che le ragazze, lasciando la grotta, recitassero la giaculatoria “S. Angelo mio beato, non mi ci far tornare senza l’innamorato!” perché San Michele facesse trovare loro un fidanzato.

La Grotta di Sant’Angelo con un particolare dell’altare.

Gaio Asinio Pollione nacque a Teate (l’attuale Chieti) nel 76 a.C. e fu un grande promotore di cultura. Scopri perché.

La galleria che oltrepassa il Gran Sasso nasconde l’entrata di una città sotterranea. Scopri di che cosa si tratta.

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IN ABRUZZO

LA F ESTA DEI SERPARI A COCULLO Ogni primo maggio nel piccolo centro abitato di Cocullo, nella provincia dell’Aquila, si svolge una particolarissima festa in onore di San Domenico Abate che, anche se iniziata dal 2012, affonda le sue radici storiche a riti pagani antichissimi. I “serpari” della zona, perlopiù pastori, catturano e chiudono in scatole di legno i serpenti che trovano sulle pendici montane (cervoni, saettoni, biacchi e bisce dal collare) e li nutrono con topi vivi e uova nei giorni che precedono la festa. La tradizione narra che il santo benedettino abbia soggiornato a Cocullo per ben sette anni e abbia donato un suo dente per soppiantare il rito

pagano dedicato alla dea Angizia che proteggeva la popolazione dal morsi velenoso delle serpi. Il dente di un santo contro il dente di un serpente. A mezzogiorno inizia la processione che vede portare una statua di San Domanico quasi interamente ricoperta dalle serpi catturate dai serpari. Ai lati della statua due ragazze con abiti tradizionali portano sulla testa un cesto con cinque pani sacri chiamati “ciambellani” in ricordo di un miracolo che fece il santo. Tutt’attorno numerosi serpari esibiscono orgogliosamente i vari tipi di serpenti che sono riusciti a catturare e che, conclusa la festa, liberanno nel loro habitat naturale.

Le due ragazze con i cesti dei “cinque pani sacri”.

La statua di San Domenico Abate, ricoperta di serpenti.

Indaga sugli antichi riti pagani da cui deriva la Festa dei Serpari realizzando una breve scheda informativa a riguardo.

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IN BASILICATA

IN BASILICATA La Basilicata è la regione del silenzio con i suoi colori, i suoi profumi e i suoi sapori che regalano al visitatore esperienze di preghiera, solitudine ed ascolto di Dio.

La fede viva e la devozione popolare della gente lucana rendono questa terra un luogo accogliente dove rifocillare lo spirito e trovare una rinnovata carica di spiritualità.

PROCESSIONE DELL'ADDOLORATA p. 19

CAT T EDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA E SAN CANIO p. 16

CHIESE RUPEST RI DI MAT ERA p. 20

SANT UARIO DELLA MADONNA DEL SACRO MONT E p. 17

SANT UARIO DELLA MADONNA DI PICCIANO p. 18

SANT UARIO DELLA MADONNA DELLA NEVE O DEL SIRINO p. 22

MADONNA DEL POLLINO San Severino Lucano (PZ)

p. 21

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IN BASILICATA

CAT T EDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA E SAN CANIO Questa cattedrale, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Canio vescovo, è il simbolo di Acerenza, piccolo borgo medievale in provincia di Potenza, e può essere considerata uno degli edifici romanici più

imponenti e solenni dell’Italia Meridionale. La costruzione è sorta tra il XI e XIII secolo sull’area di una preesistente

chiesa paleocristiana che, a sua volta, fu costruita sul luogo dove sorgeva un tempio pagano dedicato ad Ercole. La facciata in pietra è lineare e maestosa e presenta un portale con due colonnine complete di capitello. Sulla parte superiore la luce filtra all’interno attraverso i vetri dipinti del rosone. La chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate divise da dieci grossi pilastri sormontati da archi: l’interno è semplice e uniforme, quasi a testimoniare l’umiltà d’animo e il raccoglimento spirituale. Il presbiterio è sopraelevato, circondato da 3 cappelle radiali, fatto che costituisce una rarità in Italia. Nella cripta della cattedrale sono custodite le spoglie di San Canio in un sarcofago noto come il “Cassone di San Canio”.

La cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio.

A Pietragalla, in provincia di Potenza, si trova una singolare realizzazione di architettura rurale unica nel suo genere dove anticamente avveniva la pigiatura delle uve e la fermentazione del mosto. Scopri di che cosa si tratta.

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IN BASILICATA

SANT UARIO DELLA MADONNA DEL SACRO MONT E Le origini del santuario di Viggiano, in provincia di Potenza, pare siano collegabili alla caduta dell’antica città di Grumentum nell’XI secolo, attaccata a più riprese dai Saraceni. L’immagine sacra della Vergine sarebbe quindi stata trasferita e nascosta sulla vetta del Monte di Viggiano per evitare che venisse distrutta dagli invasori. La leggenda narra di alcuni pastori che, attirati da strane luci sulla vetta del monte, trovarono, miracolosamente intatto, il sacro simulacro. Subito lo trasportarono a Viggiano e lo collocarono nella cappella di Santa Maria fuori le mura.

In questo santuario si fa da secoli un duplice pellegrinaggio: il primo la prima domenica di maggio, quando il simulacro della Madonna viene ricondotto sulla vetta del Monte nel luogo del ritrovamento; il secondo la prima domenica di settembre, quando una folla immensa lo riaccompagna a Viggiano per la lunga sosta invernale. Cuore del santuario è proprio la preziosa scultura lignea della Madonna Nera, un bellissimo manufatto artistico che la venerazione secolare della gente lucana ha arricchito di valore e significato, facendone l’emblema della sua storia travagliata e della sua fede.

Una delle aree più spettacolari della Basilicata è la zona dei verdeggianti Laghi di Monticchio. Qui sorge un piccolo gioiello eretto su una grotta scavata nel tufo. Scopri che cos’è.

È grande l’affluenza di fedeli per la festa della Madonna del Sacro Monte.

La statua della Vergine mentre viene ricondotta sulla vetta della montagna.

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IN BASILICATA

SANT UARIO DELLA MADONNA DI PICCIANO L’antichissimo santuario di Picciano e il suo monastero sorgono su una delle numerose alture nei dintorni di Matera dove secondo la tradizione la Vergine Maria apparve fra i rami di un albero ad un pastore abruzzese che si aggirava per i boschi della zona perché aveva smarrito il suo gregge.

A Maratea, preziosa perla incastonata nel suggestivo Golfo di Policastro, si trova una colossale scultura che ne ricorda una simile a Rio de Janeiro. Guarda il filmato e scopri di che cosa si tratta.

Dal 1350 circa agli inizi del XIX secolo, fino alle soppressioni napoleoniche, il santuario è stato gestito prima dai Templari, poi dai Cavalieri di Malta che ne hanno curato anche l’aspetto religioso. Dal 1966 si ha una vera e propria rinascita con la presenza sul colle di una comunità monastica dei benedettini di Santa Maria di Monte Oliveto. Internamente la chiesa, in stile romanico, presenta una sola navata abbellita da filari di tufo giallo e bianco. Sopra l’altare maggiore vi è l’immagine della Madonna, risalente al XV secolo, mentre nella cappella alle spalle dell’altare vi è la statua della Madonna di Picciano, portata in processione il 25 marzo durante la festa che si svolge presso il santuario.

L’imponente statua presente a Maratea di cui ti si chiede nell’attività.

Le “strazzate” di Matera sono gustosi biscotti alle mandorle che non mancano mai nelle tavole lucane durante il periodo di Natale. Trova la ricetta e preparali con i tuoi amici.

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IN BASILICATA

PROCESSIONE DELL'ADDOLORATA

Ogni anno, nel giorno di Pasqua, si svolge a Ginestra in provincia di Potenza una caratteristica Processione dell’Addolorata.

Panorama sulla cittadina di Ginestra e, accanto, la statua della Madonna Addolorata.

All’alba, la statua della Madonna Addolorata viene accompagnata per le strade del paese alla ricerca del Figlio morto. Durante la commovente processione la Madonna trova il Figlio e questo costituisce il momento più significativo del rito. Tutto ciò è arricchito da antiche tradizioni popolari e la processione è accompagnata dalla musica di una banda.

Il centro storico di Matera è stato un famoso set per il cinema. Quali celebri pellicole sono state girate nella Città dei Sassi?

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IN BASILICATA

CHIESE RUPEST RI DI MAT ERA

Nella terra di Matera trova spazio, fin dall’antichità, un punto d’incontro tra diverse confessioni religiose, soprattutto cristiane. Molti monaci benedettini, longobardi e bizantini trovarono le condizioni ideali per fondare e costruire insediamenti eremitici e cenobitici, secondo le tradizioni dei rispettivi paesi d’origine, generando una fusione di elementi latini con quelli greco-orientali e dando vita a un patrimonio d’arte e cultura che oggi è patrimonio dell’Unesco. Furono proprio questi monaci a scavare nella roccia chiese e piccoli monasteri, contribuendo contemporaneamente allo sviluppo urbanistico e culturale della città. La Chiesa di Santa Maria di Idris, situata nella parte alta del Monterrone, una grossa rupe calcarea all’interno dei Sassi.

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Tali chiese rupestri, fondate principalmente nell’Alto Medioevo, sono veri gioielli incastonati in uno scrigno di pietra millenaria e tra i Sassi e la Murgia, se ne contano ben 155. Sono impreziosite da affreschi ed elementi scultorei che avevano una funzione molto importante: abbellivano il luogo di culto e davano luce e colore, aiutando ad elevare lo spirito dell’orante. In questi ultimi anni tali affreschi sono stati rivalutati dagli stessi critici d’arte che ne hanno riconosciuto il notevole valore pittorico. Fa’ una ricerca e scopri quali sono le sei chiese rupestri più belle di Matera.


IN BASILICATA

MADONNA DEL POLLINO

Frazione Mezzana 85030 San Severino Lucano (PZ) Tel. 0973-576132

Il santuario della Madonna del Pollino si trova a Mezzana una frazione di San Severino Lucano in provincia di Potenza e le sue origini risalgono al 1700. Il suo nome deriva dalla catena montuosa sulle cui pendici esso sorge allorquando la Vergine apparve “circonfusa di luce, bella come il sole” prima ad un pastore e poi ad una donna del luogo. Alla donna la Madonna indicò una piccola fonte d’acqua perché si dissetasse e questa scorse in una grotta, lì accanto, una statua della Vergine ricoperta di terriccio. Ogni primavera i devoti salgono a piedi al piccolo santuario, collocato ad un’altezza di 1537 metri, realizzando una tradizionale processione che trasporta la statua della Madonna dalla “chiesa madre” di San Severino Lucano dove viene custodita durante i freddi mesi invernali.

A San Severino Lucano sul belvedere di Timpa della Guardia si trova la giostra più lenta del mondo. Scopri di che cosa si tratta e che cos’è il progetto Arte Pollino.

La statua della Madonna mentre mostra il Figlio, sollevandolo.

Un giro sulla giostra più lenta del mondo dura ben 15 minuti.

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IN BASILICATA

SANT UARIO DELLA MADONNA DELLA NEVE O DEL SIRINO Percorrendo una strada pittoresca tra rocce e fitti boschi di faggi si arriva sulla cima del Monte Sirino a 1908 metri dove sorge il santuario della Madonna della Neve o del Sirino, eretta dal sacerdote Ascanio Grisolia e terminata nel 1629. La chiesetta è di forma quadrangolare, rivolta a ponente, incassata nella roccia per ripararla dalle intemperie, ed è rivestita di pietre a secco. L’altare ha una nicchia in legno in cui è posta la statua della Vergine col Bambino, in trono ma da settembre a giugno, con una lunga e faticosa processione, la statua viene portata a spalla da molti devoti in paese, per sottrarla alle intemperie. Dalla cappella della Madonna del Sirino si ha una visione della Basilicata a trecentosessanta gradi: da un lato sarà possibile ammirare le cime montuose come il Monte Papa (2005 m) e dall’altro l’incantevole spettacolo del mare che si specchia nel Golfo di Policastro.

Visiona il documentario “Basilicata Sacra, i luoghi dell’anima” dove la conduttrice di “A sua immagine” Lorena Bianchetti parla della Madonna della Neve o del Sirino.

La statua della Madonna del Sirino, portata in spalla in processione dai fedeli che la invocano con canti mariani, mentre si attraversa un sentiero, tra rocce e boschi di faggi.

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