DISSIDENTICI

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DISSIDENTICI >mostra collettiva

FEBBO GENTILE GLEREAN RAMON

07.12 > 26.01

LA CASTELLINA Pramaggiore - Loc. BELFIORE

c/o Museo Etnografico del Mulino di Belfiore

A cura di:

Con il patrocinio:

Comune di Pramaggiore



E’ con soddisfazione ed interesse che il Comune di Pramaggiore si fa promotore e plaude a questa nuova iniziativa culturale, che conferma l’importanza e la centralità della Castellina, legittimando tutte le iniziative messe in campo anche dalle passate Amministrazioni, dall’acquisizione al più recente restauro dell’ edificio.

Etnografico del Mulino di Belfiore, è stato ed è tuttora oggetto di numerosi interventi conservativi e di recupero, proprio perché questo complesso costituisce per Pramaggiore, non solo una tra le sue maggiori risorse turistico-culturali, ma anche un punto di riferimento fondamentale per la sua storia millenaria .

Un edificio che non si connota esclusivamente come uno spazio espositivo, ma che per la sua particolare collocazione, è testimonianza materiale di un passato importante e significativo e nel contempo un luogo aperto, che guarda al futuro e consente l’incontro di linguaggio e contenuti capaci di richiamare l’attenzione di molti.

Come Amministrazione, desideriamo ringraziare l’Associazione culturale DIMENSIONE CULTURA Impresa sociale per aver curato e reso possibile questa iniziativa e il gruppo di artisti, che con la mostra “Dissidentici” e le loro opere offrono a tutti noi l’opportunità di confrontarci e conoscere nuove espressioni artistiche e dare sempre più visibilità alla nostra Castellina.

Da sempre il tema della tutela e della valorizzazione del territorio e delle sue risorse rientra nei compiti di coloro che si assumono la responsabilità istituzionale di guidare una Comunità, non a caso negli ultimi anni il sito della Castellina, con annessi il parco e la Villa Dalla Pasqua e il Museo

Il Sindaco di Pramaggiore Leopoldo Demo



Dimensione Cultura ha sempre collegato la sua attività di gestione di spazi espositivi e museali ad una programmazione di eventi ed iniziative culturali capace di favorire il più possibile la visibilità delle sedi, dando però spazio al territorio, inteso come capitale umano e risorse creative. L’idea di una conduzione esclusiva o autoreferenziale non è mai stata presa in considerazione, proprio nella convinzione che un’operazione avulsa dal territorio di riferimento sarebbe stata fallimentare perché in contrasto con la funzione precipua di memoria storica assegnata alle sedi in capo alla nostra Associazione.

che mi ha subito colpita in queste opere, tutte al maschile, è stata la dimensione tridimensionale, che si pone quasi come denominatore comune ed evoca in qualche modo il concetto dell’homo faber o più semplicemente del fare. Un fare inteso come realizzazione concreta, che in qualcuno si sostanzia in un consapevole grande amore per la natura, per altri invece attinge al percorso formativo e all’esperienza professionale, che ,lungi dal rimanere ai margini di questa esperienza creativa, irrompono in qualche modo anche all’interno dell’opera pittorica.

In questi anni abbiamo cercato di aprirci e di avviare collaborazioni attive sia con singoli artisti che con gruppi di giovani che ruotano attorno all’arte contemporanea e con grande attenzione ed interesse guardano e sperimentano nuovi linguaggi espressivi.

Ritenendo di non dover aggiungere altro e di lasciare a ciascun spettatore la propria interpretazione, colgo l’occasione per ringraziare l’Amministrazione comunale di Pramaggiore per aver accolto e sostenuto questa iniziativa culturale, i nostri collaboratori, gli sponsor e quanti hanno reso possibile l’allestimento presso la Castellina.

Tra questi in particolare desidero non a caso ricordare l’Associazione RizOo, che per il tramite del suo Presidente, Mauro Gentile, ha reso possibile, insieme a Pierpaolo Febbo, Gianluca Glerean ed Ennio Ramon l’allestimento qui alla Castellina della mostra “Dissidentici”.

La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto. Pablo Picasso

Nell’accennare brevemente ai contenuti di questa esposizione, partirei proprio dal titolo, che seppur giocoso invita a ricercare affinità e contrasti. Senza attribuirmi in alcun modo ruoli che non sono di mia competenza, ciò

Infine ma non da ultimo un grazie speciale al gruppo dei “Dissidentici” che desidero salutare con questa citazione:

Pierpaola Mayer Associazione culturale DIMENSIONE CULTURA



DISSIDENTICI >mostra collettiva

FEBBO GENTILE GLEREAN RAMON



FEBBO

PIERPAOLO

Portogruaro 17.03.1981

QUEI TRIANGOLI POTEVO FARLI ANCH’IO. Quando Pierpaolo mi ha chiesto di scrivere qualcosa su di lui, sulla sua opera, non sapevo ancora bene cosa scrivere ma avevo già in mente il titolo. Più per scherzare che per tirarmela da Bonami. Io e Pier abbiamo 15 anni di differenza e quando lui metteva piede in questo mondo io lo mettevo al liceo. Quindi ci sta, faccio il fratello maggiore alle volte. Ma aldilà dello scherzo, il titolo per me racchiudeva il senso di quello che mi piace dell’opera di Pierpaolo. Semplicità e leggerezza che sono tutt’altro che semplici e leggere. Mi sono sempre chiesto infatti, come quei triangoli celesti, figure geometriche dai colori freddi possano avere un tale calore comunicativo. Il mio giudizio dipende dal fatto che lo conosco? o perché mi è simpatico? Troppo poco, troppo facile. Certo conoscere l’autore ci pone in una posizione di lettura diversa. Inevitabilmente avvicina. Ma non è quello il motivo. Allora provo diversamente. Cos’è l’arte? Cosa fa l’artista? Lo so, mi sto mettendo da solo nei guai, ma provando a sintetizzare brutalmente provate a seguirmi nel ragionamento. Possiamo dirla un po’ come ci pare ma l’arte alla fine altro non è che un modo per cercare il senso del nostro stare al mondo. Per l’artista è uno strumento di analisi della vita, per rappresentarla e capirla, ri-presentandola sotto forma diversa.

FEBBO

DISSIDENTICI

Ecco è questo che mi mancava, questo era il tassello per spiegare l’opera di Febbo e la sua naturale qualità. Me ne sono accorto un giorno; allestendo una mostra con Pierpaolo. Finito di appendere le opere a parete, lo vedo armeggiare con una scatola: c’erano matite, un righello, ritagli di disegni, altri piccoli oggetti a mo’ di reliquia. Cerca un piano d’appoggio, un legno. Glielo trova Stefano un mio amico. Pier lo posiziona a terra e comincia a disporvi sopra gli oggetti con attenzione. Finito, mi dice che quelli sono “gli strumenti”, gli attrezzi del fare. Il libro degli animali, che tanto lo appassiona da quand’era bambino, è lì in ordine insieme al resto. Più tardi gli chiedo il titolo; mi arriva via e-mail: “Stefano e Paolo 17 ottobre 2013”. Solo allora capisco. Non c’è nessun trucco, nessuna sovrastruttura, nessun mestiere. Maledettamente sincero, puro, diretto. E’ tutto lì; e quando dico tutto, intendo molto ma molto di più di quello che appare. Un minimalismo formale che nasconde una sovrabbondanza emotiva. Proprio quell’assenza di segreti, di trucchi e di concettualismi, ci restituisce la vita nella sua insondabile meraviglia e in tutta la sua dirompente potenza. Ecco Pier volevo dirtelo: quei triangoli potevo farli anch’io...ma sarebbero rimasti dei triangoli. Paolo de Biasi _11


Composizione - 2012 - Acrilico su Tela - Dimensioni Variabili

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ph. Moreno Monti

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Montagna - 2013 - Acrilico e Grafite su Carta - 21x29 cm

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Paesaggio - 2013 - Grafite su Carta - 21x29cm

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Figura con Gabbano - 2013 - Grafite su Carta - 21x29

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S.L. - 2013 - Inchiostro su Carta - 21x29

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The Wild B.N. - 2013 - Inchiostro su Carta - 21x29

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GENTILE

MAURO

Messina 12.03.1974

CIÒ CHE PIÙ CREDI DEFINITO MENO RESTERÀ IMMUTATO. Il linguaggio pittorico di Mauro Gentile, che fin qui si è manifestato maturo e consapevole, forse giunto ad un compimento nei mezzi, nell’ultima fase della sua produzione ha virato, ha assunto connotazioni nuove, inaspettate ed interessanti. Nella lenta ed indispensabile esplorazione interiore è portato alla continua ricerca di relazioni tra gli elementi in gioco e come queste appaiano a chi osserva. Al primo sguardo la pacatezza del colore tenue lascia spazio al nero, definito e puntuale, e le stratificazioni cromatiche ritornano a galla e si fanno meno rarefatte. Le sue forme embrionali “crescono”, diventano adulte, si connotano di una personalità duplice, in un continuo equilibrio tra sacro e profano, quasi che la forma sterile e senza identità prenda vita e si muova all’interno dello spazio. La volontà di immergersi nelle tecniche e nei materiali è tema ricorrente, ma si fa via via più profonda e desiderosa di strade nuove. Infatti, il plasmabile che lo circonda diventa mezzo e tramite per portare fuori da sé il proprio io. Come i “filtri” delle sigarette diventano il ponte tra il suo respiro e l’aria che ci appartiene. In quei filtri sono impresse la rabbia, la delusione, la stanchezza, la gioia, la quiete e l’amore. E a loro volta creano nuovi sentimenti e nuove forme.

opera, a tal punto da spingerlo a prodursi in studio la carta su cui dipingere e disegnare. L’artista così si pone in controtendenza con alcuni sviluppi concettuali e contemporanei dell’arte, fa un passo indietro e si ricolloca in quella fase di scissione, di rinascimentale memoria, tra l’artista e l’artigiano. Ma egli fa compenetrare l’uno all’altro. Permane sempre nel suo lavoro la naturale convivenza tra il rigore delle geometrie, evocato da immaginate griglie architettoniche, e la libertà della creazione. Da sempre l’approccio di Mauro Gentile mira all’assolutezza della composizione, egli si appropria di regole di impostazione aurea, così da tendere alla precisione del dettaglio e alla singolarità del gesto. Il suo percorso artistico volto costantemente alla ricerca della sintesi formale, lascia ora spazio alla materia. Egli semplifica il proprio intervento e la carta diventa così l’elemento archetipico su cui imprimere la forza del segno e la casualità nata dall’astrazione delle forme. Gloria Bortolussi

La materia si fa supporto oltre che GENTILE

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B.i.O. - 2012 - Olio su Tela - 70x50 cm

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en - 2013 - Olio su Tela - 70x50 cm

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H.O. - 2012 - Olio su Tela - 70x50 cm

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ADE - 2012 - Pigmenti Naturali e Tempera su Carta - 50x70

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TOM’S - 2012 - Olio e Materiali su Tela - 24x30

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atlas - 2013 - Collage e Penna su Carta fatta a Mano - ca. 45x70

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GLEREAN

GIANLUCA

S. Vito al Tagliamento 09.12.1969

Programmare... Programmare e Produrre... azioni che non ti permettono di sentire. Disegnare e Dipingere... un Sentire che ti permette di Vedere..." Gianluca Glerean

DISEGNO/ BUIO/ LUCE Nella penombra della solitaria quiete notturna emergono le traboccanti visioni oniriche delle opere di Gianluca Glerean (tecnica mista su tela, in formati di diversa dimensione, raccordate ad installazione in nylon rosso in esterno). Scenari fantastici, intense narrazioni, segreti ritagli di sé che scaturiscono da istantanee veloci e preziose sensazioni, si espandono animandosi, inconsapevoli ed immediati, mai rivisitati. Ghirlande di brevi racconti lungo un laborioso cammino, con sottile e scattante grafia, bianco e nero, in un disegno garbato e leggero, formano un’elaborata alchimia di intrecci di vita. Una complicata febbrile sentita vicenda, sospinta e sospesa nel tempo, innalza sinuose cattedrali di immagini, amplificate architetture di digressioni fittamente aggrovigliate e fuse con ritmo impaziente. Simboli e forme di miti quotidiani, volumi e riflessi di robotiche proiezioni, spirali di desideri ed affastellate velate realtà, racchiudono energie e mondi, e confini di coscienza. Ispirazioni, volute di conflitti e soluzioni, ventagli di piani e curve declinanti, si dispiegano quietamente in sequenze trasparenti, ariose e raffinate. Sentieri di figure trafitte da archi di vibrante tensione, tortuosi percorsi di reminiscenze, incastonate come rare carezze che si rincorrono nella storia dimenticata, si congedano sparpagliandosi con casualità verso l’ignoto. Un tragitto in bilico su diverse dimensioni, inciso su uno spazio gremito e spesso, contorno offuscato di echi lontani e GLEREAN

DISSIDENTICI

colori incendiati di luce annerita nella memoria, segue trasparenti fragili filigrane, increspandosi in improvvise soste, incerte e amare, difficili e poi vigorose, slanciate con gioia nel presente, lambite da paradossali bizzarri giochi nel futuro. Inquietudine e fervore, brivido che sfila vacillante su ogni effimera certezza, passi su scale evanescenti, rivelano fatica e solitudine, quando ogni passo è un gesto appassionato di disperato ardore. Un animo commosso, braccia levate nell’intensità infuocata di un cuore rosso, plasma ogni respiro e desiderio, disponendo con capriccio i destini da consumare. Volti incantati che indugiano con sguardo attento, imprigionato nel ricordo ossessivo, comprendono e svolgono l’intricata teoria di pensieri e cenni rivolti al cielo, vittoria, resa e preghiera, che si offre tra stracci di silenziosi misteri di una mente confusa, assorta negli enigmi del Cuore. Cristalli spezzati da deboli inganni, infranti da esultanti perdute speranze, riverberano in pennellate bianche di fiammeggianti orizzonti. Sono strie luminose di pensieri felici , che squarciano aloni di nebbia sprofondando in cupe ombre, intense e malinconiche. Comparse disordinate, che sigillano rassegnate memorie, svaniscono sopraffatte da lenti abbandoni, presenze rapprese in pochi esili tratti. Un brillio rosso, che illumina ed accende, colore dell’Anima di chi ricerca viaggiando, esplode ed accoglie una nuova Fede, un’altra storia, trama di mutati significati.

Simona Fanzago

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DBL I - 2013 - Tecnica Mista su Tela - 50x50 cm

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DBL III - 2013 - Tecnica Mista su Tela - 50x50 cm

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DBL IV - 2013 - Tecnica Mista su Tela - 50x50 cm

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DBL V - 2013 - Tecnica Mista su Tela - 50x50 cm

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Profilo - 2012 - Tecnica Mista su Tela - 40x50 cm

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DBL XIII - 2013 - Tecnica Mista su Tela - 100x120 cm

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RAMON

ENNIO

Eraclea 15.11.1959

Il progressivo svolgersi di una vita, fin qui conquistata istante per istante.

Diventa una questione di movimento, mentale prima e fisico poi.

Non la mera trasposizione di momenti dei quali non si può vedere la fine, ma la ricerca costante e continua di confronto, con se stesso, con i maestri, con la natura, con la natura dell’essere umano e con quanto la luce possa rivelare all’occhio.

L’esitazione, quando c’è, è solo causa di una risposta che non arriva, che ha bisogno di tempo per manifestarsi. L’attesa è la pausa necessaria alla riconoscibilità delle note, all’armonico incedere suo della melodia nei passaggi di scala e di tono.

Nel percorso è il colore a diventare il tramite, prima che la forma consenta la percezione dell’azione o non azione, del carattere o non carattere, della psicologia nell’attimo precedente a che questa si fonda con quella dell’osservatore.

Un’offerta per noi, estenuante ma indispensabile come il risveglio.

Nei lavori il colore vibra sempre. Sia esso pura rappresentazione di se, oppure combinato con suoi simili o antagonisti, in una guerra di accostamenti o fusioni tese alla ricerca di una nuova espressione cromatica corale.

Chi pratica sa che non è facile confrontarsi in una tale temperatura pittorica. Ennio “Teddy” Ramon, ne esce sempre ricostruito e pronto. Mauro Gentile

Non vi è matrice predeterminata o almeno quasi mai. La costruzione si ridiscute sempre attraverso il colore. Ciò che era definito prima, diventa ponte per esplorare una soluzione finalmente successiva. Può trattare semplicemente la complessità di esito superficiale o una complicata semplicità compositiva, la temperie sua propria non cambia. Non cambia la passione per i dettagli, lo studio della superficie, l’assemblaggio delle forme.

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Storia d’amore con terzo incomodo - 2011 - Tecnica Mista su Tela - 200 x 100 cm

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Surfing in the dilated time - 2011 - Olio su Tela - 100 x 120 cm

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Guardando tre palloncini - 2006 - Tecnica mista su Tela - 100 x 100 cm

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Senza titolo - 2013 - Tecnica mista su Tela - 120 x 100 cm

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Just - 2013 - Tecnica mista su Tela - 80 x 50 cm

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Waiting man - 2012 - Olio su Tela - 80 x 80 cm

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A cura di:

Con il patrocinio:

Comune di Pramaggiore

Supporter:

BELFIORE di PRAMAGGIORE

Progetto grafico:

Foto alle opere: AL BRUNI

www.rizoo.it


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