Promuovere - Dicembre 2009

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PERIODICO DI CULTURA E SALUTE

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ANNO XII

DICEMBRE 2009

ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO Spedizione in abbonamento postale - articolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste italiane filiale di Sassari

LA NOSTRA FEDERAZIONE CHIEDE UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO


Prom overe PERIODICO DI CULTURA E SALUTE

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ANNO XII

DICEMBRE 2009

Sommario

ORGANO DI INFORMAZIONE DEL COLLEGIO IPASVI DELLE PROVINCE DI SASSARI E OLBIA-TEMPIO Spedizione in abbonamento postale - articolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 - Poste italiane filiale di Sassari

LA NOSTRA FEDERAZIONE CHIEDE UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO

Periodico di cultura e salute Organo ufficiale di informazione del Collegio IPASVI delle province di Sassari e Olbia-Tempio Redazione Collegio IPASVI Viale Italia 43 - 07100 Sassari Tel. 079 216 487 Fax 079 211 1476 e-mail: direttorepromuovere@tiscali.it

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EDITORIALE DI BIAGIO MACALUSO Nove mesi di intenso lavoro tesi alla formazione e all’informazione

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PRIMO PIANO DI SANDRO SABATTINO Inesistente il senso di appartenenza al Collegio e alla nostra professione

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ATTIVITÀ DEL COLLEGIO

Editore Collegio IPASVI Sassari e Olbia-Tempio Viale Italia 43 - 07100 Sassari

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ATTUALITÀ DI BIAGIO MACALUSO Gli infermieri tagliati fuori dalla discussione della proposta di legge sul Fine vita

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ATTUALITÀ

Grafica, impaginazione e stampa Tip. Ramagraf Via Vittorio Veneto 07014 Ozieri (SS) Tel. 079 7851091 - Fax 079 3077950 2

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A CURA DELLA REDAZIONE

Il Governo promuove le crocerossine equiparandole agli infermieri

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INIZIATIVE DI SALVATORE MORITTU Triennio nuovo... segreteria nuova! Novità e innovazione negli uffici di viale Italia

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APPROFONDIMENTI DI SANDRO SABATTINO Chi sono e cosa fanno gli Operatori socio sanitari

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RUBRICA DI G. DOMENICO CONGIU E ALESSANDRO NASONE L’infermiere e l’assistenza al paziente in ventilazione domiciliare continua

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RUBRICA DI PATRIZIA BECCU Responsabiltà e autonomia professionale, senza riconoscimenti socio-culturali

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AVVISI DAL COLLEGIO

Autorizzazione del tribunale di Sassari n. 1982 del 25/05/2006 n. 327 Spedizione in abbonamento postale articolo 2 comma 20/C Legge n. 662/96 Poste italiane filiale di Sassari

ECM

Un trimestre positivo per l’aggiornamento professionale

Direttore Sandro Sabattino Redazione Biagio Macaluso, Salvatore Morittu Sergio Frassetto, Piero Bulla Roberto Ceccarelli, Francesca Deledda Giovanni Derosas, Nicola Lezzeri Speranza Loriga, Margherita Marongiu Alessandro Nasone, Giovanna Pensè Palmira Re, Massimo Sotgiu Luca Maggio, Maria Teresa PInna Giuseppina Pisoni

A CURA DELLA COMMISSIONE FORMAZIONE

A CURA DELLA SEGRETERIA

Diventa obbligatoria per gli infermieri la posta elettronica certificata


EDITORIALE

Le attività del nuovo Consiglio direttivo

Nove mesi di intenso lavoro tesi alla formazione e all’informazione di Biagio Macaluso presidente IPASVI di Sassari e Olbia-Tempio

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ari colleghi, in men che non si dica siamo arrivati a fine anno! Sembra ieri quel 18 marzo in cui si sono svolte le elezioni ed in cui, grazie ai vostri voti, si è insediato il nuovo gruppo consiliare del Collegio. Mi risulta doveroso, dopo nove mesi di reggenza come presidente, fermarmi un attimo a riflettere su quanto abbiamo cercato di realizzare e su quanto abbiamo realizzato. Credo che sia sotto gli occhi di tutti l’impegno che stiamo profondendo per promuovere una formazione ed una informazione che, così come riportato nella lettera inviatavi dopo la nostra elezione, rappresentano i punti su cui intendiamo basare il nostro mandato. Per quanto riguarda la formazione, con quattro eventi in altrettanti mesi, promossi a partire dall’incontro del quattro settembre con il presidente nazionale Annalisa Silvestro, riteniamo di aver dato un segnale di quella che sarà la strada che intendiamo seguire nel prossimo anno. È ovviamente impensabile poter mantenere questo ritmo, ma ci sentiamo di dire che per il 2010 il nostro impegno sarà volto all’organizzazione di non meno di sei eventi formativi. Per quanto attiene all’informazione, al di là dell'evidente cambiamento grafico attuato al giornale, spero sia evidente l’intenzione del direttore Sandro Sabattino di rendere questo mezzo di comunicazione più snello, corredato di articoli che io amo definire “Spot”, cioè concentrati in poche pagine nelle quali focalizzare gli argomenti trattati. Ai margini di questi saranno sempre richiamati gli articoli del Codice DeontoFra tutte le novità proposte logico ai quali fare riferimento, tramite citazioni flash. Altra fonte di informazione per gli iscritti all'Albo, e non solo, è rappresenin quest’anno spiccano tata dal sito internet del collegio. Dopo un periodo di stasi, dovuta allo studio della grafica e dei contenuti i corsi di aggiornamento da inserire, abbiamo fatto in modo che ripartisse con rinnovato slancio. e l’incontro con la presidente Siamo infatti convinti che il sito rappresenti il modo più immediato per fornire informazione in tempo reale, cosa impossibile da realizzare con la nazionale Annalisa Silvestro carta stampata. Sarà cura dei responsabili tenere costantemente aggiornato il sito, e ci auguriamo, entro breve tempo, di poter far decollare la newsletter, che riteniamo essenziale per rafforzare il legame tra il Collegio e gli iscritti. Abbiamo poi avviato il Nucleo CIVES che inizia a muovere i primi passi e che al più presto metterà i colleghi, che hanno aderito a questo progetto, nella condizione di poter iniziare quel lavoro di preparazione personale, indispensabile per permettere loro di poter agire al meglio quando saranno chiamati a prestare la loro opera. Tutto questo ha richiesto un grosso impegno, con dispendio di tempo e di energie, che ci auguriamo porti i frutti sperati. Per concludere, vista la vicinanza delle festività natalizie, sento il dovere, ma soprattutto il piacere, di rivolgere a voi tutti i migliori auguri per un Santo Natale e un Buon Anno Nuovo da parte di tutto il Consiglio del Collegio. •

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PRIMO PIANO

Scarsa l’affluenza al convegno del 4 settembre scorso

Inesistente il senso di appartenenza al Collegio e alla nostra professione di Sandro Sabattino direttore

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l corso di aggiornamento dal tema “Il nuovo codice deontologico nel panorama legislativo sanitario”, organizzato dal nostro collegio il 4 settembre scorso, erano presenti come relatori, il giornalista della Nuova Sardegna Pierluigi Piredda, il massimo rappresentante della categoria infermieristica il presidente nazionale IPASVI Annalisa Silvestro, il legale della Federazione IPASVI l’avvocato Giannantonio Barbieri e il nostro presidente provinciale Biagio Macaluso. Nella sala congressi “il Vialetto”, che può contenere circa 350 posti, erano presenti soltanto 80 infermieri e il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Sassari, il dott. Agostino Sussarellu. Questa scarsa partecipazione mi ha fatto riflettere tanto da farmi giungere alla conclusione che non solo è inesistente il senso di attaccamento al collegio, ma ancor più grave è il fatto che è venuto meno il senso di appartenenza alla nostra professione. Quando nei vari congressi viene invitato il leader di un partito Neanche la presenza politico o il massimo esponente di una categoria lavorativa, le platee di solito sono sempre gremite e il senso di appartenenza è palpresidente nazionale Ipasvi pabile, discorso questo che evidentemente non fa parte della mentalità degli infermieri. Forse perché la nostra è una categoria che si Annalisa Silvestro è servita sente frustrata, demotivata e disinteressata. e aggiornamento sono parole che evidentemente non a richiamare un numero Formazione fanno parte della cultura dell’infermiere, quindi perché perdere cospicuo di colleghi tempo ad un corso di aggiornamento? Parlare di regole che gli infermieri si autoimpongono rispetto ai propri doveri professionali e che orienta la nostra attività in maniera da risultare non solo autonoma, ma anche consapevole, responsabile ed etica, non è così interessante? Forse per dare delle risposte ognuno di noi deve porsi a sua volta delle domande: come infermiere credo veramente nel mio lavoro e nella mia professione? Sono convinto che l’infermiere è il solo responsabile dell’assistenza infermieristica? Oppure vado ai corsi di aggiornamento per avere il “trofeo” dei crediti ECM? Un ringraziamento comunque va a quei colleghi che hanno partecipato al corso, dimostrando l’attaccamento alla nostra professione e al collegio. •

LA LOCANDINA PUBBLICITARIA DEL CONVEGNO 4 SETTEMBRE SCORSO

DEL

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ATTIVITÀ DEL COLLEGIO

Formazione ed Ecm

Un trimestre positivo per l’aggiornamento professionale a cura della Commissione Formazione ed Ecm

UN MOMENTO DEL CONVEGNO TENUTOSI A SASSARI IL 20 NOVEMBRE SCORSO DAL TITOLO “IL LAVORO DELL’INFERMIERE, DA ESECUTORE A PRESCRITTORE”

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ra gli obiettivi irrinunciabili che il presidente Biagio Macaluso ha posto all’atto dell’insediamento del nuovo Direttivo dell’IPASVI del nord Sardegna, il posto d’onore spetta senz’altro alla formazione e all’aggiornamento, che sono fondamentali per il progresso professionale e culturale degli iscritti all’Albo. La nomina della Commissione interna per la Formazione e l’ECM, composta da Salvatore Morittu, Alessandro Nasone e Sergio Frassetto, è uno dei primi segni tangibili del nuovo corso. L’attività di aggiornamento ha avuto inizio con il convegno sul Codice Deontologico, di cui ampiamente abbiamo discusso sul numero precedente di Promuovere, ed è proseguita con un trimestre piuttosto proficuo che ha visto la produzione di tre corsi di aggiornamento con la distribuzione complessiva di tredici crediti ECM. Il corso sul tema “La gestione del paziente politraumatizzato”, svoltosi il 28 di ottobre, ha ottenuto un successo inatteso (visto il basso afflusso del precedente sul Codice Deontologico) al punto che si è pensato di ripeterne una seconda edizione il 17 dicembre. Il relatore unico del convegno è stato Luigi Cappelletti, Istruttore pluri-titolato, accreditato IRC e infermiere nel Servizio 118 della regione Autonoma del Trentino, che ha catturato abilmente l’attenzione di tutti i partecipanti (inaspettatamente pochissimi provenienti dal settore emergenza) con l’ausilio ben dosato e studiato di slides e filmati sull’argomento. Molto interessante è stata la parte relativa alla specificità del servizio di soccorso sanitario del Trentino, da cui è emerso un quadro tecnicamente lodevole e professionalmente invidiabile per l’attività infermieristica in emergenza, che vede l’attivazione di protocolli terapeutici basati sull’evidenza (EBN), tecniche avanzate di gestione delle vie aeree e manovre avanzate in urgenza, il tutto svolto in stretta correlazione audio con la Centrale Operativa 118 locale. Altrettanto interessanti quanto inusuali, per una platea di professionisti abituati al lavoro sanitario ospedaliero, i video filmati relativi alle dinamiche degli incidenti stradali ed alle energie cinetiche ad essi applicate, che sono la vera causa dell’insulto traumatico e che di fatto non risultano mai evidenti ne a volte intuibili nel vedere un paziente politraumatizzato già immobilizzato sul lettino del pronto soccorso. Il 20 novembre si è tenuto invece un corso altrettanto valido ed interessante, sebbene di natura completamente differente, dal titolo “Il lavoro dell’infermiere, da esecutore a prescrittore”, con il relatore unico l’avvocato Giannantonio Barbieri dell’Ordine forense di Bologna, autore di scritti e saggi di legislazione infermieristica,

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ATTIVITÀ DEL COLLEGIO

Articolo 11 del Codice deontologico 2009 L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati.

nonché consulente legale della FNC IPASVI. Parlando a braccio e con l’ausilio di slides, utilizzate più che altro come guida mnemonica, ha risposto a decine di dubbi atavici e domande che da sempre gli infermieri si pongono: cosa posso e non posso fare. Nei fatti ha ribadito e chiarito ai più, gli ambiti che il legislatore ha destinato all’infermiere: abrogazione del mansionario (e sono già dieci anni!); promulgazione del nuovo codice deontologico; ordinamento IL RELATORE DEL CONVEGNO DEL 20 NOVEMBRE, L’AVVOCATO didattico e formazione speci- DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE GIANNANTONIO BARBIERI fica post base. Questi sono i nuovi “paletti” entro i quali operare, il tutto con un occhio attento e capace alla parola responsabilità. Una professione sanitaria autonoma, responsabile e indipendente capace di autodefinirsi, autoregolarsi e avviata a grandi passi anche verso l’autonomia formativa. L’infermiere non è più un esecutore di mansioni, non deve più stare “attorno” al medico, (interessante la dissertazione sull’inopportunità del termine “paramedico” per definire l’infermiere) e non deve più eseguirne gli ordini. L’infemiere DEVE essere consapevole di essere un professionista sanitario autonomo. DEVE sapere che la scienza infermieristica ha ormai un iter parallelo a quella medica, ciascuno con proprie responsabilità e campi di attività ben precisi. L’infemiere NON fa diagnosi mediche, questo è certo. Il migliore di noi NON è un “piccolo medico” ma un grande Infermiere! Ecco dunque il significato di “prescrittore”, porre diagnosi infermieristiche per poi prescrivere i piani di assistenza. Che dire di più, se non che il Consiglio direttivo ha deliberato per il 2010 lo svolgimento minimo di almeno un corso ECM a bimestre, obiettivo che ci impegna di organizzarne il più possibile. Gli interessati possono mantenersi aggiornati attraverso il sito www.ipasviss.it oppure, come consuetudine, chiamando il Collegio. •

Invitiamo tutti coloro che non l’avessero ancora fatto a visitare il “nuovo” sito internet all’indirizzo

www.ipasviss.it Nella sezione ECM sono riportate le date dei corsi di aggiornamento programmati dal collegio con relativa locandina e modulo di iscrizione.

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ATTUALITÀ

No alla regolamentazione

Gli infermieri tagliati fuori dalla discussione della proposta di legge sul Fine vita di Biagio Macaluso

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Articolo 36 del Codice deontologico 2009 L'infermiere tutela la volontà dellʼassistito di porre dei limiti agli interventi che non siano proporzionati alla sua condizione clinica e coerenti con la concezione da lui espressa della qualità di vita.

el Consiglio Nazionale tenutosi a Roma il 7 e l’8 novembre, uno dei punti all’ordine del giorno era quello relativo alla posizione che la Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI deve assumere circa la proposta di legge sulle “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”. Questa legge, in via di approvazione presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, contiene, tra l’altro, le indicazioni sull’accompagnamento del paziente nel momento di fine vita. Durante la discussione che ha visto il coinvolgimento, oltre che dei presidenti dei Collegi IPASVI di tutta Italia, anche di esperti in medicina legale e bioetica quali il prof. Rodriguez e il prof. Spagnuolo. La presidente Annalisa Silvestro, dopo aver stigmatizzato il comportamento della Commissione, che non ha invitato la Federazione alle audizioni, riservando questo privilegio alla Federazione degli Ordini dei Medici, degli Odontoiatri e a numerose altre Associazioni Mediche e di cittadini coinvolti a vario titolo, ha sottolineato l’importanza rivestita dagli infermieri in questa delicata tematica. Infatti gli infermieri da sempre accompagnano le persone nella fase di fine vita, non solo attraverso le competenze tecnico scientifiche maturate, ma anche tramite l’assistenza, l’ascolto e la comunicazione. Il Nuovo Codice Deontologico fornisce chiare indicazioni circa il comportamento del professionista infermiere, sia per quanto attiene la relazione con la persona assistita (articoli 3-35-36-38) che l’informazione (articoli 20-24-37) nonché la modalità di assistenza (art. 14-27-39). In base a quanto contenuto negli articoli succitati si è ritenuto di dover inviare una nota alla Commissione per rimarcare che gli infermieri ritengono: • che i rapporti tra assistito ed equipe assistenziale non debbano essere rigidamente definiti da una legge ma debbano essere dettati dai Codici Deontologici, medico ed infermieristico, a cui dare valenza giuridica (cosa già valida per il Codice dell’infermiere); • che debba acquistare maggiore rilevanza il legame tra assistito ed equipe assistenziale (non solo tra assistito e medico) a garanzia del mantenimento della presa in carico e della continuità dell’assistenza. Come categoria chiediamo che, nel prosieguo dell’iter legislativo, sia data a noi infermieri ed ai componenti dell’equipe assistenziale, la possibilità di avvalersi della “clausola di coscienza” contenuta nell’art. 8 del Codice deontologico dell’infermiere nella parte in cui recita: “L’infermiere, qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attività in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per l’incolumità e la vita dell’assistito”. Si tratta di una vera e propria obiezione di coscienza che viene riconosciuta agli infermieri a garanzia dell’assistito. A questo punto non ci resta che attendere gli sviluppi futuri, con l’augurio che ci venga riconosciuta la possibilità di dare il nostro contributo per la stesura di una legge che riconosca, laddove la medicina non può più nulla o quasi, il valore dell’assistenza infermieristica nell’accompagnare le persone nella fase e nel momento di fine vita. • DICEMBRE2009

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ATTUALITÀ

Deroga per le missioni italiane all’estero

Il Governo promuove le crocerossine equiparandole agli infermieri a cura della Redazione

IN ALTO: LE CROCEROSSINE SFILANO DURANTE UNA MANIFESTAZIONE

A FIANCO: LA NOTA DELLA COORDINATRICE IPASVI DELLA REGIONE LOMBARDIA, SPEDITA AL PRESIDENTE NAZIONALE A. SILVESTRO E A TUTTI I PRESIDENTI DEI COLLEGI IPASVI D’ITALIA

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l 3 agosto scorso è stata approvata da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza, la legge relativa alla “proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali”. L’articolo 3 comma 10 dice che: “Il personale in possesso del diploma di infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, di cui all'articolo 31 del regolamento di cui al regio decreto 12 maggio 1942, n. 918, equivalente all'attestato di qualifica di operatore socio-sanitario specializzato, esclusivamente nell'ambito dei servizi resi, nell'assolvimento dei compiti propri, per le Forze armate e la Croce Rossa Italiana, è abilitato a prestare servizio di emergenza e assistenza sanitaria con le funzioni e attività proprie della professione infermieristica”. In altre parole la legge ha riconosciuto alle “crocerossine” l’abilitazione a svolgere attività della professione infermieristica in ambito esclusivo di Forze Armate e Croce Rossa, ed ha equiparato il diploma di infermiere volontarie all’attestato di qualifica di operatore socio sanitario specializzato. Il 7 e 8 novembre è stato convocato, in assemblea straordinaria a Roma, il Consiglio Nazionale IPASVI, e uno dei punti dell’ordine del giorno era proprio l’analisi della legge sulle “infermiere” volontarie della C.R.I. In sintesi, durante la discussione, il Consiglio Nazionale (formato dai 100 presidenti provinciali IPASVI) ha ribadito la possibilità di ricorrere alla Corte Costituzionale Europea. Però per poter addire alla Corte Costituzionale Europea bisogna che si verifichi un caso dove è stato leso il diritto del cittadino e il diritto del professionista infermiere. In altri termini, se un’infermiera volontaria della Croce Rossa effettua prestazioni infermieristiche, il Comitato Centrale IPASVI entrerà subito in un contenzioso giuridico ponendo il problema della legittimità costituzionale; se questa eventualità non si verifica non si ha, purtroppo, nessuna possibilità di agire, essendo questa norma, una legge dello Stato. •


INIZIATIVE

Ottimizzazione ed efficienza del lavoro amministrativo

Triennio nuovo... Segreteria nuova! Novità e innovazione negli uffici di viale Italia di Salvatore Morittu segretario Ipasvi

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’avvicendamento tra il vecchio e il nuovo Direttivo IPASVI ha portato negli uffici di Viale Italia 43 un vero e proprio uragano che ha radicalmente stravolto l’ordine costituito. Nel cambiamento non poteva restare indenne la Segreteria che ha infatti subito una sostanziale ristrutturazione. La Segreteria è il braccio operativo del Collegio; gestisce le iscrizioni e le cancellazioni, gestisce l’Albo Professionale mantenendolo aggiornato, cura il protocollo della corrispondenza in entrata e in uscita, gestisce il sito internet, organizza le assemblee del Consiglio direttivo e del Consiglio dei Revisori e ne cura la tenuta dei verbali, produce le delibere del Consiglio, segue e organizza i corsi di aggiornamento ed è sempre e comunque il primo contatto immediato del professionista iscritto all’Albo con il Collegio. Come responsabile, in accordo con le cariche del Collegio, ho posto degli obiettivi a medio e lungo temine per l’ottimizzazione della Segreteria, in parte già realizzati ed in parte in fase di perseguimento: • adeguamento contrattuale e professionale del personale dipendente che, oltre a possedere i titoli, deve continuamente aggiornarsi per una gestione ottimale del servizio, perchè chi opera nella Segreteria del Collegio svolge un lavoro piuttosto delicato ed è soggetto al rispetto delle normative in materia di trattamento dei dati personali ed è tenuto al segreto professionale. A tutto questo si aggiungono le responsabilità di gestione della cassa, dei bolli e l’effettuazione di pagamenti e transazioni per via normale e telematica; • rinnovo totale del sistema informatico del Collegio. Un vecchio (vecchissimo) Pentium 4 è stato sostituito immediatamente con tre modernissimi Asus Eee Box con LCD a 21 pollici. In ciascuna macchina è installato il SO Windows XP con relativa licenza d’uso. In fase di progettazione è il software gestionale per l’Albo Professionale (attualmente gestito con una datata maschera di Access!), per il protocollo informatico della corrispondenza e per la videocomunicazione in conferenza. Anche un glorioso fax a carta comune è stato rimpiazzato da un più moderno e capace multifunzione a stampa laser a colori; • nuovi arredi a norma di legge per addetti alla Segreteria, armadi ad ante trasparenti per la biblioteca, armadi con chiusura per la custodia dei dati sensibili, sedie ergonomiche attorno al tavolo ovale del Consiglio. Un tocco di ufficialità, visto che il Collegio è un ente pubblico; • connessione internet ad alta velocità con cablaggio nei vari ambienti e rete wireless protetta ad ampio raggio. Tra le altre cose è in fase di attuazione una postazione con un PC a disposizione dei colleghi per la consultazione del web. Inoltre, per chi non lo sapesse, gli iscritti possono accedere a una biblioteca, messa a disposizione del Collegio, in cui possono essere consultati vari libri di interesse sanitario, le gazzette ufficiali e diverse riviste infermieristiche. Si accettano consigli e persino critiche, purché costruttive. •

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APPROFONDIMENTI

Le competenze e il ruolo all’interno degli ospedali

Chi sono e cosa fanno gli OPERATORI SOCIO SANITARI di Sandro Sabattino

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elle strutture sanitarie della provincia di Sassari, nel corso degli ultimi anni, il tema dell’inserimento del personale di supporto all’assistenza ha creato tra gli infermieri un dibattito spesso acceso e vivace. Nella legge regionale 16 agosto 2001, n. 20 è individuata la figura professionale dell’operatore socio-sanitario (OSS). L’operatore socio-sanitario è l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a: a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente. Quindi, l'obiettivo da raggiungere con l'istituzione dell'OSS è quello di creare un operatore di supporto del professionista infermiere che eroga l'assistenza globale alla persona, e di poter disporre di personale in grado di agire sia nelle strutture ospedaliere e residenziali sia in quelle sociali. Per fare chiarezza dei ruoli sulle responsabilità dell’assistenza generale al malato, bisogna citare quanto emanato dal Decreto 14 settembre 1994, n. 739 “Regolamento concernente ’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere”. L’articolo 1 punto primo individua la figura professionale dell'infermiere con il seguente profilo: l'infermiere è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale è responsabile dell'assistenza generale infermieristica. Il punto 3 dell’art. 1 lettera “E” ed “F” dice che l’infermiere: e) agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; f) per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; Da questo si deduce che il professionista infermiere è il solo responsabile dell'assistenza generale infermieristica ed è da considerare il protagonista della gestione e dell'inserimento delle nuove figure di supporto all'assistenza. Discutendo tra i colleghi si è notato che si sono condensate non poche perplessità e dubbi su questa nuova figura; se da un lato abbiamo assoluta necessità di personale di supporto per scaricarci da una mole di lavoro improprio, dall’altro non possiamo non vedere il rischio di un uso non corretto di personale reperibile più facilmente e a minor costo con le inevitabili conseguenze in termini di qualità dell’assistenza. Per queste ragioni la nostra professione deve considerare l’operatore socio sanitario come una risorsa infermieristica, e principalmente deve strutturare un’organizzazione del lavoro nella quale l'infermiere mantenga la regia dell’intero processo assistenziale, e all’OSS attribuire attività proprie del suo profilo attraverso piani di lavoro, elaborati da infermieri.


APPROFONDIMENTI

Articolo 41 del Codice deontologico 2009 Lʼinfermiere collabora con i colleghi e gli altri operatori di cui riconosce e valorizza lo specifico apporto allʼinterno dellʼéquipe.

Quindi è bene evitare di delegare attività che magari in quel momento ci fa comodo non effettuare, perchè sarà poi difficile recuperare il controllo su aspetti delegati, proprio perché queste figure sono animate dalla voglia di affermazione di categoria. Anche se, l'inserimento di una nuova figura all'interno del sistema organizzativo sanitario richiede sempre di gestire i cambiamenti, noi infermieri siamo pronti ad affrontare l’ennesima sfida, sicuri di inserire queste nuove risorse creando un servizio di qualità e un’assistenza sempre più personalizzata. Infine, per quanto riguarda la formazione dell’OSS, se analizziamo il punto 4 dell’art.1 del profilo dell’infermiere che dice “[…]: l’infermiere contribuisce alla formazione del personale di supporto”, secondo il mio parere, presenta notevoli criticità, perché sono presenti troppe scuole formative e insegnanti infermieri poco preparati, con nessun controllo sulla qualità della formazione sia teorica che pratica. Per questo motivo spero che la futura formazione complementare dell'OSS ed il suo inserimento siano affidati ad infermieri preparati, e il tirocinio sia guidato da infermieri tutor motivati, ma anche gratificati economicamente. •

Dlgs del 3 ottobre 2009 - n° 153

Gli infermieri, i fisioterapisti e gli operatori socio sanitari potranno collaborare con le farmacie

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o Stato, con la Dlgs del 3 ottobre 2009 n. 153 “individuazione di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del Servizio sanitario nazionale”, punta alla partecipazione delle farmacie per migliorare il servizio di assistenza domiciliare integrata. Quindi, a breve, le farmacie si trasformeranno in presidi sanitari; collaboreranno con esse gli operatori socio-sanitari, gli infermieri e i fisioterapisti per effettuare a domicilio specifiche prestazioni professionali richieste dal medico di famiglia e dal pediatra di libera scelta. La legge, contrariamente a quanto detto dal viceministro Ferruccio Fazio che parlava di una presenza fissa di infermieri all’interno delle farmacie, limita l’esercizio professionale autonomo dell’infermiere, il quale potrà svolgere la sua attività a domicilio e sotto prescrizione medica. Questo decreto però non tiene conto del problema della carenza di infermieri. Ogni anno infatti concludono la formazione 13mila infermieri e nonostante questo non bastano a coprire la domanda delle ASL e degli ambulatori. La carenza di infermieri in Italia è calcolata attorno alle 60mila unità, dato che si sarebbe ulteriormente aggravato se negli ultimi anni non ci fosse stato un ampio ricorso a infermieri stranieri che assommano ormai a 30mila unità (dati prelevati dalla rivista L’infermiere n.1/2009 pag. 7). Ben venga l’utilizzo del professionista infermiere in farmacia, ma prima bisogna risolvere il delicato problema della carenza di per-

sonale. Gli infermieri sono sicuramente meno di quanti ne servano, basta pensare che In Italia abbiamo un rapporto di sei infermieri per mille abitanti, un dato ancora distante dalla media europea che conta nove infermieri per mille abitanti. Questa carenza ovviamente incide sulla qualità di assistenza che bisogna erogare ai cittadini, i quali si aspettano ospedali sempre più sicuri e di qualità, e un maggior numero di infermieri nell’assistenza domiciliare, dove oramai bisogna combattere con le badanti che assistono i malati cronici e i disabili, improvvisando l’assistenza infermieristica. •

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RUBRICA

Presa in carico, pianificazione, educazione e formazione

L’infermiere e l’assistenza al paziente in ventilazione domiciliare continua a cura di G. Domenico Congiu e Nasone Alessandro dell’Unità Operativa Anestesia e Rianimazione SS. Annunziata - Sassari

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’obiettivo dell’infermiere è quello di aiutare, assistere e prendersi cura del paziente con un approccio di tipo olistico. L’assistenza infermieristica nell’ospedalizzazione domiciliare si può schematizzare in tre fasi: 1) presa in carico del paziente e del nucleo familiare; 2) pianificazione dell’assistenza, individuazione delle risorse e reclutamento degli operatori; 3) educazione e formazione di tutte le persone che ruotano intorno al paziente. PRESA IN CARICO Avviene nel momento del ricovero in Rianimazione. Si basa sulla conoscenza diretta del paziente e della famiglia, intesa come insieme di persone che ruotano intorno al paziente stesso (parenti, amici, volontari, assistenti spirituali, medico di famiglia ecc.), gettando le basi per un rapporto di fiducia. Dovrà essere globale, comprendendo non solo i problemi fisici ma anche tutte le problematiche psicologiche, sociali, spirituali ed economiche. Il paziente riportato al proprio domicilio non deve avere la sensazione di “ricominciare da capo” ma di continuare un percorso iniziato in ospedale; deve sentirsi al centro della rete creata dalla collaborazione dei vari servizi al fine di allontanare ogni timore che diventerebbe motivo di stress. Tutti i presidi saranno installati a domicilio e collaudati. I servizi che sono coinvolti nell'assistenza saranno allertati e preparati con dovuto anticipo. Il paziente ed i suoi familiari saranno debitamente informati e addestrati in maniera da svolgere autonomamente le principali procedure assistenziali. PIANIFICAZIONE Viene fatta dall'infermiere in collaborazione con le altre figure professionali, coinvolgendo il paziente e la sua famiglia. Occorre individuare i singoli problemi per pianificare gli interventi assistenziali più idonei. Per ottenere ciò sarà molto utile creare un clima di complicità con il malato che ci permetterà di entrare nella sua sfera emotiva permettendoci di capire aspetti intimi e privati del suo mondo. Individuati i problemi dovremmo cercare delle soluzioni senza alcun giudizio o pregiudizio, ponendoci degli obiettivi che dovranno essere realistici, chiari, raggiungibili e decisi assieme al paziente. EDUCAZIONE E FORMAZIONE È compito dell’infermiere educare coloro che si occuperanno della assistenza del paziente a compiere tutte le manovre necessarie. Dovrà attivare e coordinare il personale di supporto (OSS, assistenti domiciliari, familiari) garantendo un costante aggiornamento sulle tecniche assistenziali. • Note Bibliografiche - Bonito V, Poloni M. La cura del paziente con SLA in fase avanzata: tra clinica ed etica. X Congresso SICP. Milano, 5-8 marzo 2003 - Murphy J. Communication issues for families with moto neuron disease. P211. 14th International Symposium on ALS/MND. P207. Milano, 17-19 novembre 2003 - Filippini G et al. Multidisciplinary Care for ALS patients in Italy: the QUAC-ALS study. 14th International Symposium on ALS/MND. P207. Milano, 17-19 novembre 2003

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RUBRICA

La relazione dell’infermiere con il cittadino

Responsabilità e autonomia professionale, senza riconoscimenti socio-culturali

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al 1994 ad oggi per la professione infermieristica è stato un periodo di grandi conquiste, e innovazioni. Il primo tassello, a mio avviso il più significativo, risale al 1994 con l’emanazione del profilo professionale (D.m. 739/94), che ha consegnato all’infermiere la piena e totale responsabilità e autonomia del processo assistenziale. Dopo questa tappa rimasero ancora due nodi da sciogliere: la dicitura che l’infermiere è una “professione sanitaria ausiliaria” e la necessità di abolire il mansionario. Abbiamo dovuto attendere cinque anni (legge n. 42/1999) per poterci scrollare di dosso il mansionario (DPR n. 225/1974) e la dicitura di professione sanitaria ausiliaria, che risaliva al 1934. Il quadro normativo si è completato con la legge 251/2000, dove non solo è stata approvata la dirigenza infermieristica, ma ha ribadito che l’infermiere svolge con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, cura e salvaguardia della salute nel rispetto delle funzioni riportate nel profilo professionale e nel codice deontologico. Prima di questi cambiamenti, l’infermiere, privo di autonomia decisionale, era considerato un esecutore materiale di compiti che venivano delegati dal medico. Questo aspetto fa capire che l’infermiere rispondeva del suo operato non al paziente, ma al medico che era il vero “assistito” dell’infermiere. Oggi il cambiamento normativo ha rafforzato la relazione dell’infermiere-persona assistita la quale può rivolgersi in un rapporto diretto, Articolo 2 del Codice professionalmente e deontologicamente strutturato (codice deontologico dell’infermiere 2009) e senza la necessità della mediazione di deontologico 2009 altri professionisti. Alle luci di queste innovazioni, discutendo con i pazienti, con i visitatori L'assistenza infermieristica che affollano le camere di degenza, con la gente per strada, ho risconè servizio alla persona trato che molti di loro non sanno cosa facciamo, che siamo laureati, che l’unica relazione professionale significativa in ambito sanitario per e alla collettività. loro e quella con il medico. La gente ha difficoltà a capire che siamo due figure professionali che Si realizza attraverso interventi collaborano e si integrano a vicenda ognuno con responsabilità e di attività ben precisi. specifici, autonomi campi Le persone non sanno che in Italia possono contare su 350mila proe complementari di natura fessionisti infermieri la cui “missione” principale e quella di essere al servizio della persona nelle fasi più delicate della vita: la malattia e la intellettuale, tecnico-scientifica, sofferenza. Il messaggio che voglio lanciare a tutti i miei colleghi con questo artigestionale, relazionale colo e quello di comunicare con la gente, in famiglia, per strada, negli ed educativa. ospedali, far capire chi siamo e cosa facciamo, solo cosi la nostra professione potrà avere il riconoscimento socio-culturale che gli spetta. •

a cura di Patrizia Beccu dell’Unità Operativa Neurologia “Antonio Segni” - Ozieri

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AVVISI DAL COLLEGIO

Il Collegio mette a disposizione le caselle di Pec

Diventa obbligatoria per gli infermieri la posta elettronica certificata

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a cura della Segreteria Ipasvi

IL MINISTRO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE RENATO BRUNETTA

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La Posta Elettronica Certificata (Pec) è un sistema di “trasporto” di documenti informatici simile al servizio di posta elettronica tradizionale, cui però sono state aggiunte delle caratteristiche tali da fornire agli utenti la certezza, a valore legale, dell’invio e della consegna (o meno) dei messaggi al destinatario. La Pec può essere utilizzata per la trasmissione di tutti i documenti in formato elettronico; consente di certificare l’invio, e l’avvenuta consegna del messaggio scambiato tra il Gestore di Pec del mittente e quello del destinatario. Ha lo stesso valore legale della tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento. La legge 28 gennaio 2009, n. 2 ha reso la Pec obbligatoria per tutti i professionisti iscritti agli Albi Professionali tenuti da Ordini e Collegi. L’articolo 16, punto 7 recita che “I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata”. In definitiva ciascun infermiere è tenuto ad attivare una casella di Pec. La Pec è un servizio a pagamento ed è a carico del professionista, in quanto né la pubblica amministrazione né l’Ordine Professionale sono tenuti a fornire il servizio gratuitamente al dipendente/iscritto. Per acquistare una casella di posta elettronica certificata è necessario rivolgersi ad uno dei Gestori iscritto nell’apposito elenco pubblico tenuto dal CNIPA. Per i liberi professionisti infermieri è prevista una casella Pec gratuita fornita dall’Ente di Previdenza (ENPAPI). Attivare una casella di Pec comporta una spesa per i professionisti, in quanto le caselle certificate sono gravate da un canone annuale di abbonamento legato a diversi fattori quali ad esempio: le dimensioni della casella, il tempo e lo spazio di immagazzinamento dei dati, la durata, le eventuali limitazioni di utilizzo ecc. Il Collegio di Sassari, impossibilitato di offrire gratuitamente una casella Pec a tutti, è venuto incontro agli iscritti, studiando un metodo che consenta la minor spesa possibile a fronte di un prodotto di buona qualità. Sono disponibili pertanto, per i colleghi che ne faranno richiesta, le caselle di Pec (nome.iscritto@pec.ipasviss.it) con un contributo di 8 euro. La casella può essere richiesta alla segreteria. Il pagamento di 8 euro, da rinnovare annualmente, dovrà avvenire attraverso versamento sul cc/p 13508072 intestato a Collegio IPASVI Sassari e Olbia-Tempio con la causale “attivazione Pec”. Ovviamente chi è già in possesso di una casella PEC non deve far altro che comunicarlo al Collegio; tutti gli iscritti all’Albo hanno infatti l’obbligo di comunicare tempestivamente alla segreteria la loro casella di Pec. Il Collegio ha invece l'obbligo di comunicare agli enti istituzionali gli indirizzi di Pec dei propri iscritti. •


INFORMAZIONI

IL COLLEGIO INFORMA ORARIO DI SEGRETERIA Orario dell’ufficio di segreteria dal 1 settembre 2009 Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì: dalle ore 10 alle ore 13. Martedì e giovedì: dalle ore 16 alle ore 18. RITIRO CERTIFICATI ECM Sono a disposizione i certificati di partecipazione ai corsi di aggiornamento che attestano il conseguimento dei crediti ECM. CAMBIO INDIRIZZO Si invitano tutti gli iscritti che variano indirizzo di informare tempestivamente la segreteria del Collegio. BIBLIOTECA DEL COLLEGIO I testi della Biblioteca del Collegio possono essere consultati dagli iscritti durante l’orario di apertura dell’ufficio di segreteria.

COME CONTATTARCI Il Collegio IPASVI si trova a Sassari in Viale Italia 43 Segreteria 079 216 487 Fax 079 211 1476 E-mail: ipasvi@ipasviss.it Sito internet: www.ipasviss.it E-MAIL PROMUOVERE direttorepromuovere@tiscali.it AVVISO AGLI ISCRITTI

QUOTE ASSOCIATIVE ANNO 2009 In ritardo rispetto agli anni precedenti è stato inviato a tutti gli iscritti del collegio IPASVI di Sassari e Olbia-Tempio, nel mese di maggio, l’avviso di pagamento per il versamento della quota associativa annuale all’albo professionale. La quota è di 51,00 euro con scadenza datata 15 giugno 2009. Ricordiamo ai colleghi, che ancora non hanno versato la quota di iscrizione dell’anno in corso per vari motivi (es. mancato recapito del bollettino), che il versamento può essere effettuato sul C/C postale n. 13508072, intestato a Collegio IPASVI della Provincia di Sassari, Viale Italia 43, 07100 Sassari. Causale: “Quota associativa anno 2009”.

Norme editoriali per le pubblicazioni La rivista è aperta alla collaborazione di quanti desiderino intervenire con argomenti riguardanti qualsiasi aspetto della professione infermieristica. Ogni articolo che verrà pubblicato esprime l’idea degli autori i quali si assumono la responsabilità di quanto scritto. Prima della pubblicazione l’articolo verrà esaminato dal direttore responsabile e dal comitato di redazione, i quali si riservano la facoltà di apportare piccole modifiche nel contenuto e nella forma, tali da non stravolgere le intenzioni dell’autore che comunque sarà informato delle eventuali variazioni. Note tecniche - i testi da pubblicare devono essere redatti in lingua italiana, su formato elettronico ed inviati per via e-mail o consegnati alla redazione su supporto informatico; - le pagine devono essere numerate e firmate, e nella prima pagina deve essere presente: - l’autore/i con: nome cognome, qualifica professionale, dove esercita il proprio lavoro; - titolo dell’articolo; - data del completamento dell’articolo; - eventuale fotografia. - recapiti per eventuali contatti (telefono, e-mail). La lunghezza dell’articolo non deve superare le 5.000 battute (inclusi gli spazi). Con l’invio stesso del testo e di eventuali allegati l’autore concede l’autorizzazione piena ad utilizzare l’articolo per la pubblicazione. Il materiale inviato non verrà restituito. Tenuta in considerazione la periodicità quadrimestrale della rivista promuovere, in uscita all’inizio dei mesi di aprile, agosto, e fine dicembre, tutto il materiale dovrà pervenire entro la fine dei mesi di febbraio, maggio, settembre. Gli articoli dovranno pervenire alla sede della redazione: collegio IPASVI di Sassari e Olbia-Tempio Viale Italia 43, 07100 Sassari; oppure attraverso e-mail all’indirizzo di posta elettronica: direttorepromuovere@tiscali.it Ci aspettiamo quindi un contributo da tutti voi colleghi iscritti al collegio, scrivete ed inviate i vostri articoli.

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Il Consiglio direttivo e il Collegio dei revisori dei conti

Augura a tutti i colleghi un buon Natale e un proficuo Anno nuovo


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