S. Natale 2014
FRATERNITÀ LAICALE “P. ANTONIO PAGANI”
Dio, dal quale proviene ogni paternità in cielo e in terra, Padre, che sei Amore e Vita, fa’ che ogni famiglia umana sulla terra diventi, mediante il tuo Figlio, Gesù Cristo, "nato da Donna", e mediante lo Spirito Santo, sorgente di divina carità, un vero santuario della vita e dell’amore. (S. Giovanni Paolo II)
ANNO DELLA VITA CONSACRATA IL LOGO Le tre stelle ricordano l’identità della vita consacrata nel mondo come manifestazione della Trinità, segno della fraternità e servizio della carità. Le stelle richiamano anche l’iconografia bizantina che onora Maria, la tutta Santa, Madre di Dio, prima Discepola di Cristo, modello e patrona di ogni vita consacrata
La colomba sulle acque raffigura l’azione dello Spirito Santo fonte di vita e ispiratore di creatività.
30 novembre 2014 2 febbraio 2016 Il globo poliedrico significa il mondo con la varietà dei popoli e delle culture: invito ai consacrati a diventare portatori dello Spirito, uomini e donne autenticamente spirituali, capaci di fecondare segretamente la storia.
Le acque indicano la complessità e l’armonia degli elementi umani e cosmici che lo Spirito fa "gemere" secondo i misteriosi disegni di Dio. Il Vangelo dona sapienza orientatrice e gioia. La profezia richiama il carattere della vita consacrata. La speranza ricorda il compimento ultimo del mistero cristiano.
a testimoniare i frutti dello Spirito I mpegnati Santo: amore, gioia, pace, bontà, libertà, verità
cerchiamo di rendere il nostro cuore libero e aperto all’amore di Dio e dei fratelli. Camminiamo gioiosamente nella nostra realtà quotidiana, avvicinandoci all’altro con l’amore, forti della Parola di Gesù e dell’intercessione di P. Antonio Pagani. Vi salutiamo con le parole di questo augurio: “Siate felici quando una persona vi sorride, perché è Dio che vi manda un segno di sé. Siate felici quando ammirate la natura, perché Dio l’ha creata per voi. Siate felici quando vi abbracciate con una persona che amate, perché Dio vi ha fatto incontrare. Siate ancora più felici quando incontrate una persona che non amate, è Dio che viene incontro a voi. Siate felici di vivere la vostra vita, perché Dio l’ha scelta per voi. Siate felici, perché Dio è la fonte della felicità.” FL Tombelle 2
In questo numero: La parola del Papa p. 3 Incontri di zona
p. 4
Ritiri spirituali
p. 5
Al Capitolo delle Suore Dimesse p. 6-7 Assemblea generale p. 8 Esperienze
p. 8-9
La via Crucis
p. 10
Dal Brasile
p. 10-11
Nella luce del Risorto p. 11
La parola del Papa
Da “LETTERA APOSTOLICA
DEL SANTO PADRE FRANCESCO A TUTTI I CONSACRATI”
IN OCCASIONE DELL'ANNO DELLA VITA CONSACRATA
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on questa mia lettera, oltre che alle persone consacrate, mi rivolgo ai laici che, con esse, condividono ideali, spirito, missione. Alcuni Istituti religiosi hanno un’antica tradizione al riguardo, altri un’esperienza più recente. Di fatto attorno ad ogni famiglia religiosa, come anche alle Società di vita apostolica e agli stessi Istituti secolari, è presente una famiglia più grande, la “famiglia carismatica”, che comprende più Istituti che si riconoscono nel medesimo carisma, e soprattutto cristiani laici che si sentono chiamati, proprio nella loro condizione laicale, a partecipare della stessa realtà carismatica. Incoraggio anche voi, laici, a vivere quest’Anno della Vita Consacrata come una grazia
che può rendervi più consapevoli del dono ricevuto. Celebratelo con tutta la “famiglia”, per crescere e rispondere insieme alle chiamate dello Spirito nella società odierna. In alcune occasioni, quando i consacrati di diversi Istituti quest’Anno si incontreranno tra loro, fate in modo di essere presenti anche voi come espressione dell’unico dono di Dio, così da conoscere le esperienze delle altre famiglie carismatiche, degli altri gruppi laicali e di arricchirvi e sostenervi reciprocamente.
La parola del Fondatore
Trasformami e rivestimi di te, Signore
O
ardentissima fiamma del divino amore, tu ardi così fortemente da non poter mai essere spenta da nessuna acqua (Ct 8). Come il fuoco visibile infiamma e trasforma in se stesso il legno o il ferro, così tu illumini, riscaldi, bruci e trasformi in te tutti coloro che, senza l’ostacolo della loro volontà contraria, ti puoi conquistare. Ti prego: infiamma, brucia e riscalda il freddo e duro mio cuore con il calore del tuo amore. Fa’ che ti possa abbracciare nel mio intimo così perfettamente da essere vinto nella mia fragile, sregolata e debole natura e trasformato, con la tua opera ammirabile e invisibile, in una nuova forma simile alla tua. Poiché tu, eterno Figlio di Dio, per opera dello Spirito Santo sei divenuto anche Figlio di Maria Vergine, ti prego di farmi rinascere nel numero dei tuoi figli eletti, spogliandomi del vecchio uomo carnale e rivestendomi dell’uomo nuovo, ricreato secondo la tua pura immagine crocifissa e reso a te conforme (Lc 1; Ef 4; Col 3). A tal fine, dunque, io ti prego di aprire in me la vena delle vive, devote e cordiali lacrime nel considerare i miei difetti e le mie gravi negligenze e ingratitudini, che contro la tua carità e bontà ho commesso nel corso della mia vita. Da “Specchio dei Fedeli” V cap. 26 3
“Il figlio di Dio nella sua incarnazione ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza”. (Papa Francesco) L’augurio che ci rivolgiamo reciprocamente è di lasciarci coinvolgere da questa esortazione del Papa per divenire sempre più costruttori di rapporti umani, affettuosi, autentici e gioiosi. Buon Natale con grande affetto e fraternità. Madre Ottavina
INCONTRI DI ZONA
Sabato, 15 marzo: a PADOVA con NOVENTANA, VIGONOVO e URBANA Sabato, 22 marzo: a CORTE con RONCHI, STRA e TOMBELLE Sabato, 29 marzo: a OSPEDALETTO con BASTIA, ZANÈ, COSTOZZA e VICENZA Sabato, 29 marzo: a MANDRIA con CASELLE, LUVIGLIANO e TORREGLIA che, stando vicini al Signore, Sabato, 29 marzo: ad ANZANO con TRIESTE e UDINE non mancano mai le occasioni abato, 29 marzo 2014, le Fraternità di Bastia, per fare delle cose belle. Sandro e Anna (Ospedaletto) Costozza, Zanè, Carmini e Ospedaletto si sono ritrovate nella sala della parrocchia di queesù cammina davanti a noi e ci dice: “Chi st’ultima località per un nuovo incontro sulla Parovuol venire dietro a me, prenda la sua croce la e sui pensieri di Padre Antonio Pagani. e mi segua!”. Soprattutto nelle prove, nelle soffeUna mattinata intensa, sia dal punto di vista spirituale che umano, nella quale il Vangelo ci ha inse- renze della vita, seguire Gesù vuol dire avere fede gnato a essere umili, ad amare gli altri senza aspet- senza cercare di capire il perché, ma solo fidandosi tarci niente in cambio, ma con gratuità, perché di Lui. Gesù insiste nel servizio, nel dono di sé e questo è l’unico modo per avvicinarci al Maestro e nel vivere la carità che è servire, accettando gli seguirne gli esempi. Diventare piccoli per essere altri così come sono e accettando anche noi stessi grandi, dice Gesù, cioè esattamente il contrario con i nostri limiti e le nostre mancanze. Ma io che cosa cerco, che cosa voglio? Gesù me dell’atteggiamento degli uomini nella vita di tutti i lo chiede: “Che cosa vuoi?”. giorni. “Non sono venuto per essere servito, ma Amare me stessa per riuscire ad amare veraper servire”. Ognuno di noi ha potuto rileggere queste parole e riflettere nel suo cuore. Pareva che mente i miei fratelli. - Fare ogni giorno la volontà del Padre con amoil Signore avesse condotto il nostro incontro a guardare le cose più belle che l’uomo sa trarre da re e non per dovere o per avere dei privilegi o dei se stesso e non le brutture che quotidianamente riscontri. - Portare la mia croce seguendo te, Gesù. vediamo in molti ambiti della nostra vita. - Saper vivere l’oggi, il presente dentro la tua A conclusione della mattinata, la fraternità di Parola. Ospedaletto ha donato a tutti un Vangelo tascabile, - Cercare l’ultimo posto con umiltà di cuore. come da indicazione di Papa Francesco, affinché - Essere serva per carità che è puro amore, train qualsiasi momento della giornata se ne possa sformando il mio potere in servizio. leggere un piccolo passo, anche per pochi momenMassimo, Emilia, Carmen (Zanè) ti. Siamo tornati a casa con una grande serenità nel el brano del Vangelo che abbiamo meditato cuore e ricorderemo questo incontro con molta Gesù, parla della sua passione, ma i suoi non gioia, perché ancora una volta abbiamo imparato lo capiscono e la madre dei figli di Zebedeo si preoccupa degli interessi dei suoi figli, del posto da occupare, dell’apparire … Tutto questo lo riscontriamo anche nel nostro presente. Stiamo più attenti alle apparenze, al fare bella figura, a essere i primi, ad avere posti di potere…, ma Gesù ci dice: “Non così dovrà essere tra voi.” Anche P. Antonio Paganici esorta allo stesso modo. Se amiamo qualcuno perché ci ha fatto del bene e possiamo trarne beneficio, perché ci è simpatico… questo non è vero amore, non è l’amore di Dio. Per essere vero amore dobbiamo imparare Corte ad amare gli ultimi, le persone che ci
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ostacolano, quelle che ci è più difficile amare e questa è la mia fatica quotidiana nel posto di lavoro. A volte sopporti, ma non ami. Poi ci siamo soffermati sull’importanza del servire prevenendo. L’amore parte dall’ascolto: quando io ascolto mi apro; l’amore è saper stare al proprio posto e ringraziare Dio per i doni ricevuti nelle piccole cose di ogni giorno. Gesù insegna l’amore dalla cattedra della croce. È la nostra testimonianza quella che vale, quello che siamo a casa e nell’ambiente di lavoro. Poi penso che si traduca bene in: “Ama e fa’ ciò che vuoi” perché, se ami veramente, sai anteporre
il bene degli altri ai tuoi bisogni e interessi. Ringraziamo suor Clara e suor Angelina che con tanta umiltà e semplicità ci hanno fatto entrare così bene nella parola di Dio. FL di Bastia
della Fraternità dei Carmini pensiamo che N oiquesti incontri siano una buona medicina per
ciascuno. Sicuramente portiamo via qualcosa di bello; l’importante sarebbe mettere in pratica una parola che abbiamo ascoltato, potrebbe essere: servizio, condivisione, amore… e trasferirla nel nostro contesto: in famiglia, a scuola, in parrocchia, in ufficio, ognuno nel suo ambito. Tutto questo è un po’ difficile, ma come le medicine fanno bene, se prese quotidianamente, cosi la preghiera e la perseveranza giornaliera ci aiuteranno a migliorare un po’ la nostra vita. Con l’aiuto dello Spirito Santo cercheremo di camminare con gioia verso la Gerusalemme Celeste dietro al Signore. FL di Vicenza
RITIRI SPIRITUALI: Cavallino, 17.05.2014 - Villa Assunta, 24.05.2014
siamo arrivati! E …Noifinalmente del gruppo laicale di Milano ne avevamo
iniziamo l’incontro con il canto “Canto per Cristo”. In questa occasione è stato don Raffaele a commentare e sottolineare, prendendo spunto dal brano del Vangelo (Gv 21) e dagli scritti di P. Pagani: riflessioni così chiare, illuminanti, profonde che non ci siamo accorti del trascorrere del tempo. Dopo la Santa Messa e il pranzo squisito, ci siamo nuovamente riuniti per confrontarci e condividere alcuni pensieri, dubbi e commenti. Abbiamo ripreso il viaggio di ritorno felici di aver vissuto questa bella esperienza, pronte a continuare il cammino spirituale con Padre Pagani e a “riconoscere il Signore che si manifesta nella nostra vita!”
sentito parlare, ma la visione ha superato l’immaginazione: Casa Marina delle Suore Dimesse è veramente un luogo molto bello! L’edificio appare come una nave pronta a salpare; un ampio viale, fiancheggiato da prati, piscina, anfiteatro, giochi e panchine disseminate nel verde, arriva sino alla spiaggia dorata e al mare invitante. Proprio qui abbiamo avuto il privilegio di partecipare al ritiro spirituale di maggio accolte dalle nostre Suore Dimesse che, come sempre, donano accoglienza e spiritualità a piene mani! Un grazie immenso sgorga dal cuore a Dio, al ven. Padre Pagani e alle Suore Dimesse mentre
FL di Milano
le mattine mi reco in Chiesa per reciT utte tare le Lodi e assistere alla Santa Messa. Mentre percorro la strada mi sento in “barca”, poi entro nella casa di Dio, guardo il mio Signore e piano piano la pace si inoltra nel mio cuore finché esplode di gioia quando ricevo
Cavallino 5
l’Eucaristia! Una gioia immensa che arriva solamente se permetto a Gesù di entrare nel mio cuore e soprattutto se mi affido completamente allo Spirito Santo Consolatore! Gisa
26 maggio, noi della fraternità di I lMilano ci siamo riunite per rivivere e
commentare insieme il ritiro spirituale che si è tenuto al Cavallino. Grazie al racconto e all’entusiasmo di chi vi ha partecipato, ho potuto gustare anch’io la bellezza e la profondità del tema trattato, Villa Assunta pur non essendo stata presente. Il brano del Vangelo mi ha fatto pensare a tutte le volte che non riesco a vedere Gesù nelle provvisa indisposizione mi ha impedito di partecidiverse situazioni della vita e questo mi dispiace pare. Ho letto con attenzione il foglio che si riferitanto! Mi rincuora, però, il suggerimento del no- va alla giornata del ritiro e, ancora una volta, mi ha stro caro P. Pagani, che mi incoraggia a chiedere al colpito l’esortazione di P. Pagani: è un suggeriSignore la grazia di riconoscere i miei difetti con mento utile per sollevarci dalle cadute e progrediumiltà, confidando sempre nella sua bontà per po- re. Ogni volta che ci troviamo nelle difficoltà, P. ter gettare nuovamente la rete con fiducia e dire Pagani ci suggerisce di affidarci a questo dolce con gioia: “È il Signore!”. Signore, confidando nella sua bontà e nel suo aiuGrazie a suor Zita, Gisa, Annamaria, Stefania ed to. Ci raccomanda di amare con lo stesso amore Edda e a tutta la Fraternità Laicale. che Lui riserva a noi in qualsiasi momento della Lucia nostra vita. Non lo dobbiamo mai dimenticare! ttendevo con ansia ed entusiasmo l’inizio Edda del ritiro spirituale al Cavallino, ma un’im-
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si chiude il 2014, è un po’ tempo di biO rmai lanci. Per chi ne ha avuto la responsabilità, è
tà, sentire che Dio ci accompagna, intessere un dialogo ed essere fedeli a uno stile di vita per cui l’amore è molto più di un sentimento. Quante volte cadiamo! Tante, ma Gesù ci ha insegnato dalla croce a non sentirci schiacciati, a coltivare nel no-
stato un anno impegnativo, di gran lavoro prima per la preparazione e poi per i risultati di un Capitolo Generale nuovo, perché per la prima volta hanno partecipato attivamente alcuni membri della Fraternità Laicale. Il pomeriggio del 2 agosto mi resterà nel cuore come una esperienza di grande fraternità, in un confronto vivace e produttivo tra le famiglie sparse nel mondo ma aventi un comune centro: il carisma di Padre Pagani. Tanto lavoro fatto, tanto lavoro da fare! La relazione ne è la chiara sintesi. Soprattutto per noi che facciamo ogni giorno questa scelta, la vita cristiana non può esaurirsi in pratiche di rito, ma deve incunearsi nella quotidianità. È stato questo uno dei messaggi che don Mario Guariento ci ha indirizzato durante l’Assemblea di ottobre. È importante per noi dare spazio alla nostra spirituali6
stro cuore la speranza che il Signore accoglie le nostre difficoltà e ne fa tesoro per il cielo. Prepariamoci gioiosi ad accoglierlo, Lui che dopo duemila anni ha la freschezza di un bambino! Buon Natale a tutti! Paola (Udine)
si avvicina. Anche noi delI llaNatale Fraternità Laicale potremmo
scrivere la letterina al Bambino Gesù con la lista dei doni da trovare ai piedi della culla o sotto l’albero. Ma, ripensandoci, non ci sembra di avere già ricevuto un grande pacco dono? Che sorpresa ci ha fatto suor Ottavina diventando la nuova Madre generale! A lei va il nostro grazie. Ci sembra poco continuare ad avere con noi i consigli e le attenzioni di tante sorelle consacrate? Che dire poi dello splendore del restauro della chiesa di Villa Assunta? Quel Crocefisso sopra il tabernacolo irradia una luce d’amore incredibile, una luce che cattura lo sguardo e il cuore facendocene innamorare. Fissando lo sguardo su quel Gesù così speciale che ci parla di Risurrezione, viene quasi il desiderio di immergersi in tanta luce, si vorrebbe abbracciarlo e ci si sente amati. Caro Gesù Bambino, accanto alla tua culla deponiamo una richiesta per un dono che chiediamo con insistenza: manda nuove vocazioni. Per questo ci stringiamo intorno a Te pregando con fiducia e mettiamo tutto di noi stessi nelle tue mani. Tu che conosci le nostre attese, i nostri desideri, i nostri limiti, le nostre gioie e le fatiche, Tu che leggi nel profondo dei nostri cuori, aiutaci. Quante richieste di aiuto anche intorno a noi! Quante mani tese, mani da stringere, da accarezzare, da colmare vediamo ogni giorno, quanti bisogni da soddisfare! Tante volte basterebbe un saluto o un sorriso donati con gentilezza per riempire quei vuoti pesanti.
È prezioso l’insegnamento del padre Fondatore che ci esorta così: «Qualunque cosa facciate, fatela con amore!». Facciamo festa allora con tutta la grande famiglia delle Suore Dimesse, Figlie di Maria Immacolata e con tutta la Fraternità Laicale “Padre Antonio Pagani”. Siamo tanti, insieme siamo una forza e… passo-passo, poco a poco il cammino si farà. Con gioia contagiosa, nella tenerezza, nella dolcezza infinita del Bambino di Betlemme, ci scambiamo un mondo di auguri per un Buon Natale. Dio viene ad abitare in mezzo a noi, Lui è il dono!!! Lina (Costozza)
Foto: Ogni Delegazione presenta la propria Fraternità Laicale
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XI ASSEMBLEA GENERALE Villa Assunta, 11.10.2014
Approfondimento a cura di don Mario Guariento
è arrivato l’11 ottobre. È un incontro che F inalmente aspettiamo con tutto il cuore. Ogni tanto fa bene
staccare la spina, c’è bisogno di rinnovare il nostro spirito e la Fraternità Laicale ce ne dà l’opportunità. Durante il tragitto in macchina le mie amiche e io ci scambiamo le nostre gioie, le nostre difficoltà di mamme con figli, di catechiste ... e delle nostre aspettative su questo incontro. Non vediamo l’ora di ascoltare don Mario Guariento, siamo certe che lui ci illuminerà e ricaricherà. Con la sua sapienza, infatti, ci ha fatto capire come si può valorizzare cristianamente il quotidiano. Vale la pena vivere l’esistenza appieno, nella gioia e nel dolore, spendere le proprie energie per amore, donarsi: è quello che ci insegna Gesù. A questi incontri conosciamo sempre più Gesù e il Carisma di P. A. Pagani. La sofferenza, la perseveranza e la speranza sono tre elementi che costituiscono la nostra vita. Di fronte alla sofferenza, tutti noi abbiamo paura, ma se con la fede la sappiamo accettare e prendere la nostra croce come dono, ecco che si può diventare più forti nello spirito e nel corpo e conformarci così a Cristo. Se viviamo sempre con Cristo, la vita è più serena. “Gesù Crocifisso è il “tesoro” che contiene ogni Bene e vera felicità” P. A. Pagani. Raffaella, FL Ronchi
accennato. Certo, perché non sarebbe stato il momento adatto. L’anno scorso questo momento è arrivato, perché la mia reazione, nel sentirne parlare, è stata di immediata apertura e di sincero interesse. Mi parlava con entusiasmo delle tappe del cammino, del carisma di padre Pagani, della gioia di ritrovarsi con altri compagni di viaggio a parlare, confrontarsi e condividere lo stesso percorso verso la Verità, la Vita. E così, eccomi accolta a braccia aperte, insieme ad altri “neofiti”, da suor Marilena, suor Donatella e dall’intera Fraternità di Padova. Sto muovendo
Un Carisma attraente
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redo che nella vita nulla accada per caso e che la nostra strada sia tracciata dalla mano di Chi ci ama e non vuole vederci inquieti e soli. Tutte le volte in cui queste sensazioni hanno occupato il mio cuore, senza lasciare spazio all’Amore, qualcuno mi ha preso per mano e mi ha indicato la strada, per ritrovare la pace. L’anno scorso questo compito è toccato a Mariella, presente nella Fraternità da molti anni, ma che di questa esperienza non mi aveva mai neppure 8
solo i primi passi, ma già mi sento partecipe e coinvolta nel progetto d’amore e di servizio ai fratelli, che ha illuminato la vita di padre Pagani. Servizio che, per essere degno di questo nome, deve essere il frutto della preghiera, del costante contatto con il Signore, da cui tutto proviene e a cui tutto deve tornare. E proprio in riferimento a questa doppia dimensione contemplativa e d’azione (posso definirla così?), ho accolto con infinita gratitudine l’iniziativa di aprire anche a noi le porte dei ritiri spirituali, riservati alle sorelle consacrate. La catechesi di don Mario Guariento, il tempo del silenzio davanti a Gesù Eucarestia, il caffè bevuto insieme con il cuore colmo di quella gioia che solo la Parola dona, per finire, poi, con la celebrazione della Messa, tutti insieme, noi laici e voi consacrate, uniti in un solo grande abbraccio. Che dire? Grazie, solo grazie a Dio e alla Fraternità.
dietro di me solo l’organo e chi lo suonava. Il mio posto, così, è diventato “osservatorio” del miraculum che mi ha colpito e scaldato il cuore. Ho potuto assistere e vivere la riunione delle Suore avanti Nostro Signore non come convegno di singole persone, bensì come il radunarsi di un popolo che vive e prega insieme, in unità, o meglio, in comunione. Come sempre sono state le “piccole cose” a destare la mia attenzione e a darmi quest’insegnamento. Prima dell’inizio della celebrazione qualche Sorella ha distribuito i libri dei canti tra i banchi, senza chiedere indicazioni o darne, ma “naturalmente”, senza distrarre le altre assorte in preghiera. Poco prima dell’inizio della messa si sono aperte le porte anche per accogliere quelle Suore alle quali l’età avanzata sta riservando i propri frutti più difficili da accogliere, come le difficoltà a spostarsi in autonomia; ma la comunione è magnifica proprio per questo, perché c’è un posto per ognuno di noi, e ciascuno è importante per la comunione, sia chi aiuta sia chi viene aiutato. L’arrivo di tutte le consorelle ha portato un moltiplicarsi di sguardi, di cenni e di sorrisi, gesti dietro ai quali si poteva vedere un tessuto di relazioni e d’intesa profonda: non è importante solo chi operosamente fa, ma anche chi sostiene con la preghiera e con la partecipazione, nella consapevolezza che i ruoli cambiano, ma la Fede resta. Per me è stata una Messa ricca poiché, oltre alla Parola del Signore, ho assistito anche alle Sue opere, e ho potuto vedere quella che mi piacerebbe potesse diventare il prototipo della comunità, ove il “bene comune”, di tutti, è principio immanente, chiaro a tutti e per il quale tutti sono predisposti. Bene avrebbe potuto dire San Francesco “ivi è perfetta letizia”.
Marina (Padova)
Ivi è perfetta letizia vita capitano dei momenti, o dei brevi N ella periodi, nei quali si assiste a degli avveni-
menti speciali, dei “miracoli” nel vero senso del termine, ovvero di qualcosa da ammirare. In quelle occasioni si vive la realtà “al rallentatore”, si vede ogni cosa e la si ricorda, ma non perché la vita vada più piano, bensì perché l’attenzione è rapita da quanto si osserva. Mi è capitato, un sabato mattina, di partecipare ad una celebrazione eucaristica nella chiesa del Collegio delle Suore Dimesse; alla messa erano presenti le Sorelle, tre laici e il celebrante. Pur in presenza del Signore, che tutti accoglie allo stesso modo, mi sentivo “ospite” della Comunità delle Figlie di Maria Immacolata e mi sono sistemato nei banchi più in fondo, verso la fine della Chiesa:
Eugenio (Padova)
Vicenza, 25 agosto 2014
Memoria della Fondazione
La Celebrazione è stata anche un’occasione per ringraziare Madre Giampaola per il servizio di guida alla nostra Famiglia religiosa in questi 18 anni. A Madre Ottavina che inizia il suo impegno esprimiamo tutta la nostra vicinanza con la preghiera e l’affetto. Lo Spirito Santo spinge il Carisma di P. Pagani verso nuove strade, che raggiungano i confini del mondo. 9
San Pancrazio, 6 aprile 2014
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on la partecipazione di alcune Fraternità Laicali vicine (Vicenza, Zanè, Ospedaletto, Bastia) e un gruppo di Suore Dimesse provenienti dalla Casa Madre di Padova, da Mandria e Vigonovo, noi Fraternità Laicale di Costozza ci siamo ritrovati a San Pancrazio per fare memoria della Passione e Morte di Gesù, in particolare per riflettere e fare nostre le ultime 7 PAROLE del Maestro. Sono parole talmente forti, penetranti, toccanti che quasi ti tolgono il respiro. Non poteva scegliere vocabolo più appropriato P. Antonio Pagani quando ha posto Gesù sulla “Cattedra della Croce”. Abbiamo fatto risuonare 7 Parole che sanno di testimonianza, quasi un testamento denso d’amore. Eccole: “PADRE, PERDONA LORO PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO”. “IN VERITÀ IO TI DICO: OGGI SARAI CON ME NEL PARADISO”. “DONNA, ECCO TUO FIGLIO! ECCO TUA MADRE”. “DIO MIO, DIO MIO PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?”. “HO SETE”. “TUTTO E’ COMPIUTO”. “PADRE, NELLE TUE MANI CONSEGNO IL MIO SPIRITO”. A San Pancrazio, camminando immersi in una natura incontaminata, oranti abbiamo seguito la Croce sulla quale troneggiava un ritratto di Cristo
crocifisso. Eravamo numerosi dietro a quella Croce che, ad ogni stazione, si arricchiva di una delle 7 Parole. L’abbiamo accompagnata in una processione composta, devota con meditazioni profonde e canti. La partecipazione è stata molto intensa e sentita. Penso che molti di noi si saranno stupiti quando, al termine della breve salita finale, hanno potuto immergersi con lo sguardo su una splendida spianata verde punteggiata da centinaia di piccoli occhi bianchi, sembrava quasi un prezioso tappeto steso a esaltare la Croce e, sullo sfondo come un quadro, la Chiesa di San Pancrazio. Abbiamo concluso la nostra preghiera all’interno della Chiesa, davanti alla tomba del Padre Fondatore. Con la meditazione sulle 7 Parole di Gesù abbiamo rivissuto le umiliazioni, le accuse, le percosse dolorose che gli venivano ingiustamente inflitte. Dalla Cattedra della Croce, da quel trono di sofferenza e d’amore, dopo essersi caricato sulle spalle tutte le nostre colpe, Cristo ci insegna ad amare e a sperare oltre la vita. Dopo una condivisione “dolce”, tornando nelle nostre case, abbiamo portato nel cuore quelle particolari Parole che tanto ci fanno meditare.
Lina (Costozza)
BRASILE
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Nelle 17 comunità di Cobilândia si respira un’aria di gioia in attesa della festa organizzata con tanto amore dalle mie consorelle, dalla Fraternità Laicale e da molti collaboratori. Sabato 17 sono tutti al lavoro per gli ultimi preparativi. Dopo 10 ore di viaggio in corriera, alle ore 18.00, arrivano 75 membri della Fraternità con amici di Rio, dove ho lavorato precedentemente. Mi viene fatta un’accoglienza festosa con canti e ab-
ingraziare il Signore è festa! Lodare Dio che ci ha dato la vita e la vocazione religiosa è festa! Mostrare a tutti che il Signore è buono e grande nell’amore è festa! Lo sperimentiamo sempre, ma in particolare l’abbiamo vissuto il 17 e il 18 maggio a Cobilândia (Brasil) in occasione del mio giubileo di professione religiosa. 10
bracci nella scuola “Movimento do saber” e ... quale sorpresa! In un angolo tra fiori e dolci sta un libro: “50 poesie per 50 anni di vita consacrata”. Qualcuno si è preso la briga di far stampare i miei poveri tentativi di cantare in rima le lodi al Signore !!... Ora sono molto imbarazzata e non so che cosa fare… “Sederti al tavolo e firmare il libro come una grande scrittrice! - mi invitano le suore. Poi tutti, grandi e piccoli, festeggiano con un minestrone speciale preparato da suor Oneize e i suoi collaboratori. Il giorno seguente, alle 8.00, nella chiesa madre di nostra Signora di Aparecida inizia la Celebrazione eucaristica con la partecipazione di persone venute da Rio, da Sooretama e da Cobilândia. Presiede il parroco don Lucio con la presenza di altri sacerdoti e diaconi permanenti. I canti e la musica creano ancor più un clima di lode, di ringraziamento e di festa. Dopo la S. Messa messaggi, auguri, foto,… Fuori ci aspettano quattro dolci grandissimi per tutti. La Fraternità di Co-
bilândia ha organizzato anche il pranzo per i fratelli delle altre comunità. Non poteva essere una festa più bella! Ringrazio di cuore la Fraternità Laicale e tutti: avete lavorato con amore e spirito di unione! Un grazie speciale a sr. Luzia e a sr. Oneize per la grande sorpresa! E soprattutto grazie al Signore che mi circonda sempre del suo immenso amore. Sr. Annapaola
Il ricordo di Mauro, figlio, fratello, padre, marito è il ricordo di un amico buono e giusto, innamorato dell’amore e della vita. Mauro era tutto questo. Grazie, Mauro, della tua testimonianza! Mario Balbo (Noventana)
Mauro Costa 1957-2014 Esprimere il proprio stato d’animo in questa occasione non è facile, però il ricordo di un amico come Mauro mi aiuta a vincere l’emozione e andare oltre, perché “lui andava oltre”. Volevo quindi riportare un pensiero che non è mio, ma che condivido pienamente e che rispecchia la persona di Mauro. “Per vivere la vita non bastano la passione e il desiderio. È indispensabile conoscere la vita, sapersi orientare e accettare che la vita può essere calma o in tempesta, e quando la vita è calma non è una vita bella e giusta, è VITA; quando la vita è tempestosa non è una vita cattiva e ingiusta, è VITA…. Sapere e accettare che ci potranno essere giorni di vita con il vento della vita gagliardo sulle vele del cuore, giorni di perfetta assenza di vento, giorni con un potente e incessante vento contrario. Sapere, accettare e ringraziare sempre!! Innamorati dell’amore sono coloro che cadono mille volte al giorno e mille e una si rialzano con gratitudine e umiltà, coloro che non giudicano mai gli altri, che non impongono mai nulla o non si impongono, che non costringono gli altri a diventare ciò che non sono o non desiderano diventare.”
Franca Bello 1933-2014 Luvigliano, 15-11-2014 Cara Franca, noi tutti della Fraternità Laicale “P. A. Pagani” di Luvigliano ti salutiamo e ti accompagniamo spiritualmente nel luminoso viaggio che ti introduce nella casa del Padre. Ti ricordiamo per la tua presenza costante nel gruppo, per i tuoi esempi, per l’impegno amoroso verso la conformità a Gesù crocifisso. Terremo presenti le riflessioni fatte con te: la santità si raggiunge a poco a poco con l’aiuto della Grazia, cercando di amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi. L’estremo passaggio non toglie la vita, ma la trasforma; e ora tu gusti la beata gloria di Dio. Franca, sarai sempre nei nostri cuori! Ti chiediamo fraternamente di vegliare anche su noi, oltre che sui tuoi cari, affinché percorriamo la strada del Signore con fedeltà, seguendo le orme di P. Antonio Pagani. FL di Luvigliano
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L’Anno Giubilare (maggio 2015 - maggio 2016) sarà una grande occasione per rendere grazie a Dio che ha guidato nei secoli, con fedeltà e amore, la nostra Famiglia religiosa. Un appuntamento importante per tutta la Congregazione e per la Fraternità Laicale sarà sabato, 23 maggio 2015, alle ore 10.00, in Casa Madre a Padova, per una solenne Liturgia Eucaristica, presieduta da S. E. Mons. Antonio Mattiazzo, Vescovo di Padova.
Un altro motivo di gioia e di ringraziamento al Signore è dato dai 50 anni di presenza in Kenya della nostra Famiglia delle Dimesse Figlie di Maria Immacolata.