EMERGENZA SIRIA Sosteniamo le famiglie siriane rifugiate in Libano
30/09/2013. Documento di progetto a cura di CESVI
1. TITOLO DEL PROGETTO EMERGENZA SIRIA: sosteniamo le famiglie siriane rifugiate in Libano.
2. DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO Il progetto intende prestare assistenza alle famiglie siriane rifugiate in Libano nei dipartimenti di Bekaa Valley e Mount.Lebanon, rispondendo ai bisogni umanitari più urgenti. In particolare, attraverso il partner locale Annas Linnas (AL), Cesvi distribuirà alle famiglie più in difficoltà e con il maggior numero di bambini beni alimentari, coperte, indumenti invernali, stufe e carburante per il riscaldamento. La selezione dei nuclei familiari è condivisa tra AL e Cesvi, che adotterà i criteri di vulnerabilità previsti dagli standard internazionali di seguito elencati. 3. SETTORE D’INTERVENTO Il progetto interverrà in due settori fondamentali per la risposta all’emergenza: distribuzione di generi alimentari (Food distribution) e di items indispensabili per affrontare l’impellente arrivo della stagione fredda (Winterization).
4. LOCALIZZAZIONE DEL PROGETTO Area di intervento
Dipartimento
Zahle Mujaidel Mazraat El Dahr Area di Mghairiye e regione Iklim Kharroub Jezzine e Est Saida Joun
Bekaa Valley
Mt. Lebanon
La mappa che segue evidenzia la vasta area di intervento che sarà coperta dal progetto.
5. ANALISI DELLA SITUAZIONE A seguito dell’intensificarsi delle violenze e dei combattimenti in tutta la Siria, la situazione umanitaria continua a deteriorare. A inizio settembre 2013, le agenzie delle Nazioni Unite hanno stimato che ogni giorno 5.000 Siriani lasciano le proprie case per raggiungere il Libano, la Giordania, la Turchia, l’Iraq e il Nord Africa: un flusso continuo che ha portato a superare l’impressionante cifra di 2 milioni di rifugiati in fuga dai combattimenti, che si aggiungono agli oltre 4.2 milioni di sfollati all’interno della Siria. Nei paesi confinanti, il numero di rifugiati è più che raddoppiato durante i primi 3 mesi del 2013, portando i paesi ospitanti ad un pericoloso punto di saturazione: è urgente dar loro supporto perché possano continuare a mantenere aperte le frontiere e ad assistere i rifugiati. In Libano, il numero dei rifugiati siriani ammonta a 763.097 (659.645 registrati e 103.452 in attesa di registrazione): il 34% si trova nella Bekaa Valley, il 30% nella regione del Nord Libano, il 24% nell’area di Beirut & Mt. Lebanon e il 12% nella regione Sud. Più della metà sono bambini1 Queste cifre fanno del Libano il paese che ospita il più alto numero di rifugiati siriani. I bisogni primari dei rifugiati sono l’accesso al cibo, all’acqua potabile, all’assistenza medica (cure primarie per i feriti, vaccinazioni e vitamina A per i bambini), a servizi e kit igienici e a beni non alimentari (materassi, coperte, kit per cucinare).2 In particolare, la Bekaa Valley, che si estende lungo il confine tra Libano e Siria, sta ospitando più di 260.000 Siriani: le comunità locali stanno vivendo un progressivo deterioramento delle loro risorse a causa degli enormi sforzi per sostenere le famiglie rifugiate. L’inverno si sta rapidamente avvicinando. Le condizioni climatiche invernali in Libano sono rigide: tempeste, neve e grandine rappresentano serie minacce alla salute e al benessere della popolazione. Le famiglie, in particolare quelle che vivono in tende, edifici in costruzione o luoghi di rifugio collettivo informali hanno urgente bisogno di aiuto per affrontare l’inverno. L’accesso al cibo è tra i bisogni più pressanti dato il forte aumento dei prezzi del mercato locale, la mancanza di liquidità dei rifugiati e l’elevato numero di figli di cui ogni famiglia deve farsi carico. In conseguenza di ciò, la proposta Cesvi si focalizza nei sopracitati settori Winterization e Food distribution a vantaggio dei villaggi meno supportati dagli attori internazionali, al fine di garantire il miglioramento delle condizioni di alloggio delle famiglie rifugiate durante l’inverno e un costante accesso al cibo. 6. EVENTI O FATTORI CHE HANNO STIMOLATO L’IDEAZIONE DEL PROGETTO L’ideazione del progetto è stata stimolata dai seguenti fattori:
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lo stato di crisi umanitaria. Altissimo numero di famiglie siriane rifugiate in Libano con urgenti bisogni non soddisfatti. Presenza sul campo e affidabilità del partner Annas Linnas, che permette il raggiungimento delle famiglie più vulnerabili.
Lebanon Registration Daily Stats 24 September 2013 UNICEF Syria Regional Bi-weekly Humanitarian SitRep 6-19 September
Specializzazione di Cesvi nelle emergenze umanitarie internazionali. Decennale esperienza di Cesvi in Libano (2001-2010).
7. PROFILO DEI POTENZIALI BENEFICIARI Le famiglie (composte da un numero medio di 6 persone) vengono selezionate dando priorità a: alto livello di vulnerabilità (basso reddito, famiglie guidate da donne, alto numero di bambini, presenza anziani o disabili); nuclei con evidenti necessità di migliorare le condizioni di alloggio; gruppi per i quali il supporto fornito dal progetto può produrre un impatto significativo sulle condizioni di vita; bisogni non soddisfatti da altri attori umanitari. La lista si consoliderà sulla base dei dati forniti da Annas Linnas nel corso del progetto in base ai livelli di vulnerabilità delle famiglie e sui bisogni non coperti. In questo modo l’intervento sarà sempre tarato sulle necessità oggettive riscontrate e di conseguenza, più efficace. 8. OBIETTIVO GENERALE E OBIETTIVO SPECIFICO DELL’INTERVENTO Obiettivo generale: Migliorare le condizioni di vita delle famiglie siriane rifugiate in Libano. Obiettivo specifico: le famiglie siriane rifugiate nelle aree target saranno in grado di affrontare l’inverno con i dovuti mezzi e avranno accesso a una corretta alimentazione. 9. RISULTATI ATTESI E ATTIVITA’ PREVISTE Risultato 1: Le famiglie beneficiarie dispongono dei beni necessari per affrontare l’inverno Per raggiungere il risultato 1, verranno condotte le seguenti attività: Acquisto e distribuzione di beni non alimentari per affrontare l’inverno: Descrizione: stufe, carburante per il riscaldamento, coperte, abbigliamento invernale. Risultato 2: Le famiglie beneficiarie hanno accesso ai beni alimentari Per raggiungere il risultato 2, verranno condotte le seguenti attività: Acquisto e distribuzione di generi alimentari: Descrizione: pacchi alimentari standard mensili contenenti farina, riso, zucchero, legumi. L’attività preliminare al raggiungimento dei risultati di progetto è l’analisi dei bisogni e l’analisi di fattibilità. A inizio settembre 2013 il team per le emergenze umanitarie Cesvi si è recato in Libano per studiare la fattibilità dell’intervento e coordinarsi con il partner Annas Linnas. Le famiglie visitate sono nella maggior parte dei casi arrivate in Libano nei mesi più recenti. Alcune si sono stabilite presso famiglie ospitanti, altre pagano un affitto. Le condizioni di lavoro dei capi famiglia sono precarie: si tratta nella maggior parte dei casi di lavori stagionali, prevalentemente agricoli. Le necessità sono enormi: bisogni sanitari, educativi, nutrizionali, di preparazione all’inverno.
10. SOGGETTI COINVOLTI NEL PROGETTO Cesvi, nell’attuazione delle attività di progetto, si avvarrà dell’esperienza e della presenza capillare sul campo dell’associazione libanese Annas Linnas (Gli Uni per gli Altri), con cui Cesvi collabora dal 2012 sempre in risposta all’emergenza siriana. AL ha già lanciato un programma di aiuto alle famiglie rifugiate dal titolo “Sei Siriano, Sei Mio Fratello”, fornendo beni di prima necessità alle famiglie più deboli. Annas Linnas gestirà l’acquisto e la distribuzione dei beni previsti. Cesvi ed AL firmeranno un dettagliato Memorandum of Understanding con cui stabiliranno i termini della collaborazione: gestione dei fondi, reportistica narrativa e finanziaria, produzione materiale di visibilità, etc. Gli altri attori coinvolti nel progetto saranno: Autorità governative: informate e costantemente aggiornate dalla controparte locale AL. Comunità ospitante: fondamentale mantenere con la comunità un rapporto di dialogo teso alla prevenzione dei conflitti dovuti all’alto numero di rifugiati presenti nelle aree di interesse. Altre organizzazioni: tutti gli attori umanitari impegnati sul territorio saranno interlocutori importanti per favorire la circolazione di informazioni e garantire la massima efficacia d’intervento, evitando inutili sovrapposizioni tra progetti.