Kiremba - Luglio 2019

SPEDIZIONE A.P. - 45% - ART.2 COMMA 20/B - LEGGE 662/96 - FILIALE DI BRESCIA - TAXE PERÇUE (TASSA RISCOSSA) - ANNO XLIV - N° 3 LUGLIO 2019 - BIMESTRALE - ABBONAMENTO EURO 12 IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE ALL’UFFICIO P.T. - C.M.P. DI BRESCIA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA RELATIVA TASSA

Quale ricompensa ne avrete?

Luglio 2019

SPEDIZIONE A.P. - 45% - ART.2 COMMA 20/B - LEGGE 662/96 - FILIALE DI BRESCIA - TAXE PERÇUE (TASSA RISCOSSA) - ANNO XLIV - N° 3 LUGLIO 2019 - BIMESTRALE - ABBONAMENTO EURO 12 IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE ALL’UFFICIO P.T. - C.M.P. DI BRESCIA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA RELATIVA TASSA

SOMMARIO

Primo piano

Per una nuova presenza missionaria

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Quale ricompensa ne avrete?

Luglio 2019

Bimestrale dell’Ufficio Missionario Diocesano, via Trieste 13/B - Brescia Tel 030.3722350 - Fax 030.3722360 Direttore don Adriano Bianchi Direzione e redazione Via Callegari, 6 – 25121 Brescia Tel. 030.3754560 Fax 030.3751497 e-mail redazione: kiremba@diocesi.brescia.it e-mail Ufficio Missionario: missioni@diocesi.brescia.it web: www.diocesi.brescia.it/missioni Redazione don Roberto Ferranti: robertoferranti@diocesi.brescia.it Andrea Burato: andreaburato@diocesi.brescia.it Claudio Treccani: claudiotreccani@diocesi.brescia.it Chiara Gabrieli: chiaragabrieli@diocesi.brescia.it don Francesco Pedrazzi : frapedro73@gmail.com Ilaria Marchi: ilaria996@tiscali.it

Grafica e impaginazione Andrea Burato Autorizzazione del tribunale di Brescia N. 269 del 11.07.1967 Imprimatur Curia vescovile di Brescia Stampa LITOS – Gianico (BS) Editrice Fondazione opera diocesana San Francesco di Sales, via Callegari, 6 - 25121 Brescia KIREMBA - ISSN 2533 -3062 (versione cartacea) KIREMBA – ISSN 2533 -3054 (versione digitale)

Chiesa & missione

Chiesa dal volto amazzonico Un sogno nato dalle ceneri del Ruanda

Bilancio Economico

Abbiamo spezzato il pane

Animazione missionaria Ritrovardi e riscoprirsi La missione mi sta plasmando

Orizzonti

La comunità ghanese di Brescia

Formazione & spiritualità Per una parrocchia meticcia In ascolto di S.Paolo VI

6-7 8-9

10-17

18-19 20-21

22-23

24-25 26

Blocknotes

Appuntamenti 27

ABBONAMENTO ANNUALE

12,00 EURO ORDINARIO 50,00 EURO SOSTENITORI PER LE POSTE ITALIANE CONTO CORRENTE N° 389254.

INTESTATO A: DIOCESI DI BRESCIA VIA TRIESTE, 13 25121 BRESCIA CON CAUSALE: “ABBONAMENTO KIREMBA” BONIFICO BANCARIO: IBAN: IT79F0311111205000000007463

IL TUO AIUTO PER LE MISSIONI UBI BANCA - AGENZIA N. 5 IBAN: IT79F0311111205000000007463 INTESTATO A: DIOCESI DI BRESCIA - UFFICIO PER LE MISSIONI BANCA POP. ETICA VIA V.VENETO, 5 - 25128 BRESCIA C/C N. 102563 - ABI 5018 CAB 11200 IBAN IT 51 K050 1811 2000 0000 0102 563 INTESTATO A: UFFICIO MISSIONARIO - DIOCESI DI BRESCIA 2 Kiremba - Luglio 2019

NOVITÀ PER ACCEDERE AI CONTENUTI MULTIMEDIALI, INQUADRA CON IL TUO SMARTPHONE DOTATO DI LETTORE, IL CODICE QR PRESENTE IN ALCUNE PAGINE DI KIREMBA. CON QUESTA MODALITÀ DESIDERIAMO INTEGRARE SEMPRE MEGLIO LA RIVISTA CON LA POSSIBILITÀ DI VISIONARE FILMATI, GALLERIE FOTOGRAFICHE, SITI WEB DEL MONDO MISSIONARIO ED ECCLESIALE. QUI A SINISTRA TROVATE IL CODICE QR CHE RIMANDA AL SITO DELL’UFFICIO DEL CMD DI BRESCIA PER LE MISSIONI

EDITORIALE

Si tratta di carità DON ROBERTO FERRANTI ROBERTOFERRANTI@DIOCESI.BRESCIA.IT

Q

uesto numero estivo della nostra rivista missionaria è una nuova occasione che abbiamo per ricordare la bellezza e l’attualità del mandato missionario: un mandato su cui hanno riflettuto i nostri vescovi italiani nell’Assemblea dello scorso mese di Maggio, un mandato che ha caratterizzato la vita della nostra diocesi come ci raccontano le testimonianze di queste pagine, testimonianze del passato e del presente nella voce dei giovani missionari di oggi, un mandato missionario che si attualizzerà nell’esperienza del prossimo Sinodo per l’Amazzonia e che ci chiederà di lasciarci contagiare dalle caratteristiche dell’esperienza ecclesiale dell’America Latina.

Le pagine della rivista ci racconteranno poi come questo mandato missionario si realizza anche attraverso il contributo concreto di tutti noi attraverso il dono di carità che in varie occasioni, durante l’anno pastorale, le nostre comunità offrono per la missione e i missionari.

Senza voler fare nessuna valutazione, vorrei usare alcune parole di Papa Francesco per dare valore a questi doni che sono stati inviati all’opera missionaria. Scrive cosi il Papa nel messaggio per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si terrà il prossimo 29 settembre in ogni parte del mondo: «Se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?» (Mt 5,46). Non si tratta solo di migranti: si tratta della carità. Attraverso le opere di carità dimostriamo la nostra fede (cfr Gc 2,18). E la carità più alta è quella che si esercita verso chi non è in grado di ricambiare e forse

nemmeno di ringraziare. Mi hanno colpito queste parole, non si tratta solo di pensare a qualcun altro ma si tratta di dimostrare la nostra Fede anche attraverso dei gesti concreti; si tratta di andare al cuore della Fede che ama chi non è in grado di ricambiare. In un tempo di “crisi economica”, di diffidenza nei confronti dell’altro, di egoismo… mi fanno bene al cuore tutti questi gesti di generosità che come chiesa riusciamo ancora a fare nonostante le fatiche nostre e nonostante il clima di diffidenza verso altri popoli e culture. Questa generosità mi fa pensare che possiamo superare tutte le crisi del nostro tempo ritornando al cuore della nostra Fede che ci fa amare l’altro senza paura e senza diffidenza; la generosità verso i missionari è segno di un cuore che sa amare, non possiamo nascondercelo e se noi siamo capaci di donare cosi è perché altrettanto grande è la nostra capacità di amare. Credo ci faccia bene riflettere su questi temi perché è un antidoto al clima di sfiducia in cui invece ci pare di vivere nel nostro tempo. Nel mese di Maggio ho avuto la possibilità di vedere la missione e l’ospedale di Kiremba in Burundi, frutto della generosità della nostra storia missionaria, una generosità che oggi è diventata vita per tante altre persone che trovano in quel luogo un punto di riferimento.

Non lasciamo venir meno questi segni di Fede e di amore che nascono dalla nostra carità…e soprattutto diventiamo capaci di amare con la stessa intensità anche chi oggi è vicino a noi.

Grazie davvero a ogni comunità e a ogni persona. «Se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?» (Mt 5,46)

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Primo piano

ASSEMBLEA CEI

PER UNA NUOVA PRESENZA MISSIONARIA P.MARIO MENIN DIRETTORE@MISSIONEOGGI.IT

L

a Cei (Conferenza episcopale italiana), nella sua ultima Assemblea del 20-23 maggio 2019, ha messo a tema la missione della Chiesa, sia nella relazione del vice presidente, mons. Franco Giulio Brambilla, che ha introdotto la riflessione sugli “Orientamenti pastorali” del quinquennio 2020-2025, sia nella relazione del presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione e la cooperazione tra le Chiese, mons. Francesco Beschi, cui è toccato di sviluppare il tema principale: “Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria”.

Per l’occasione sono stati invitati anche una quindicina di missionari e missionarie, con l’incombenza di presentare una testimonianza di 20 minuti in altrettanti gruppi di studio con i vescovi, nella mattinata di mercoledì 22 maggio. Lo scambio si è svolto in maniera molto fraterna,

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Kiremba - Luglio 2019

L’ASSEMBLEA GENERALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

in atteggiamento di ascolto e di partecipazione attiva, concentrandosi su tre punti forza della missione: a) la spiritualità (riconoscersi Chiesa in stato di missione); b) la pastorale (progettazione pastorale missionaria); c) la cooperazione tra le Chiese (l’azione missionaria come paradigma di ogni opera della Chiesa).

Per una volta il tema della missione ad gentes è stato al centro dell’interesse di tutti i vescovi italiani e non delegato agli addetti ai lavori, a una commissione oppure a un documento che, per quanto bello e profetico – come nel caso de “Il volto missionario della parrocchie in un mondo che cambia” del 2004 –, lascia il tempo che trova. Tutti i vescovi hanno avuto modo di ascoltare insieme, in assemblea, l’invito di mons.

Beschi a dare risalto in ogni diocesi

Tutti i vescovi hanno avuto modo di ascoltare insieme, in assemblea, l’invito di mons. Beschi a dare risalto in ogni diocesi italiana alla Giornata Missionaria Mondiale (20 ottobre 2019), che quest’anno coincide con il Mese Missionario Straordinario, voluto da papa Francesco “per r i sve g l i a re m a g g i o r m e n t e l a consapevolezza della missio ad gentes” e per “riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale”

italiana alla Giornata Missionaria Mondiale (20 ottobre 2019), che quest’anno coincide con il Mese Missionario Straordinario, voluto da papa Francesco “per risvegliare maggiormente la consapevolezza della missio ad gentes” e per “riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale”, in occasione del centenario della Lettera apostolica Maximum illud di papa Benedetto XV promulgata il 30 novembre 1919.

“Abbiamo bisogno – ha detto mons.

Beschi nella sintesi del lavoro dei gruppi di studio – della missione ad gentes per aprirci al mondo, perché viviamo una realtà che ci spinge a introversione e chiusure.

La missione ad gentes ci insegna la spoliazione delle nostre sicurezze e quindi l’esperienza della essenzialità, la ricchezza della parola di Dio, la

fraternità”. C’è davvero molto da imparare dalla missione ad gentes.

Anzitutto sul piano dello stile e dell’identità di una Chiesa, sempre e comunque in stato di missione, anche se di antica evangelizzazione.

Solo nella misura in cui una Chiesa si identifica con la sua missione, sarà in grado di far emergere la bellezza e la pregnanza del Vangelo per la vita umana che la circonda, ma anche di abitare la vita, la lingua e l’esistenza dell’altro, creando relazioni nuove e fraterne. In secondo luogo, a livello di progettazione pastorale. Facciamo tante cose – si è detto in un gruppo di studio – ma l’evangelizzazione sembra bloccata, anzi registra l’abbandono di molti. E in un altro gruppo si è aggiunto: dobbiamo uscire da un’idea istituzionale e territoriale, strutturale ed organizzativa della Chiesa.

La stessa diminuzione del clero –

ha evidenziato mons. Beschi – può essere un’occasione per imparare dalla missione ad gentes, che valorizza la responsabilità laicale e ministeriale di tutti i battezzati: “Presbiteri e laici fidei donum rientrati possono aiutare il nostro presbiterio e le nostre comunità ad imparare uno stile nuovo, non riproducendo modelli di altre Chiese, ma fermentando processi di rinnovamento. L’ad gentes diventa veramente paradigma della pastorale e stimolo di generatività”.

Nel confronto tra vescovi e missionari nei gruppi di studio sono emersi alcuni elementi per una progettazione pastorale missionaria: la priorità della Parola, anche attraverso la costituzione di piccoli gruppi del Vangelo, di piccole comunità; un’attenzione alla vita spirituale delle nuove generazioni e all’accompagnamento degli adulti con proposte di fede e nuovi stili di vita; la promozione di esperienze di incontro con le povertà, come pure di periodi di missione, purché preparati con cura; la valorizzazione della religiosità popolare e delle missioni al popolo. Decisivo rimane il lavoro di animazione del Centro Missionario Diocesano, che non dovrebbe più essere concepito come l’organismo che si interessa solo ed esclusivamente dei preti e laici fidei donum, ma dell’animazione missionaria di ogni opera pastorale.

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Chiesa & missione

CHIESA DAL VOLTO AMAZZONICO MARCO DAL CORSO DALCORSOMARCO@TISCALI.IT

P

er i popoli indigeni dell’Amazzonia, il “buon vivere” esiste quando si vive in comunione con gli altri, con il mondo, con gli esseri circostanti e con il Creatore. I popoli indigeni, infatti, vivono all’interno della casa che Dio stesso ha creato e ha dato loro in dono: la Terra. Le loro diverse spiritualità e credenze li portano a vivere una comunione con la terra, l’acqua, gli alberi, gli animali, con il giorno e con la notte. I vecchi saggi, chiamati indistintamente – fra altri modi – payés, mestres, wayanga o chamanes, hanno a cuore l’armonia delle persone tra loro e con il cosmo.

Negli ultimi decenni, la Chiesa dell’Amazzonia ha preso coscienza che, a causa delle immense distese territoriali, della grande varietà dei popoli e dei rapidi cambiamenti degli scenari socio-economici, la sua pastorale non riusciva a garantire che una presenza precaria.

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L’INCONTRO TRA UN INDIO AMAZZONICO E PAPA FRANCESCO

Era (e continua a essere) necessaria una maggiore presenza ecclesiale, per poter rispondere a tutto ciò che è specifico di questa regione a partire dai valori del Vangelo, avendo consapevolezza, fra l’altro, dell’immensa estensione geografica, tante volte di difficile accesso, della grande diversità culturale e del forte influsso esercitato da interessi nazionali e internazionali in cerca di un arricchimento economico facile attraverso le risorse presenti nella regione. Una missione incarnata esige di ripensare la scarsa presenza della Chiesa in rapporto all’immensità del territorio e alla sua varietà culturale.

La Chiesa dal volto amazzonico deve «ricercare un modello di sviluppo alternativo, integrale e solidale, fondato su un’etica attenta alla responsabilità per un’autentica ecologia naturale e umana, che sia radicata nel Vangelo della giustizia, nella solidarietà e nella destinazione

La Chiesa dal volto amazzonico deve «ricercare un modello di sviluppo alternativo, integrale e solidale, fondato su un’etica attenta alla responsabilità per un’autentica ecologia naturale e umana, che sia radicata nel Vangelo della giustizia, nella solidarietà e nella destinazione universale dei beni; che superi la logica utilitarista ed individualista, che rifiuta di sottoporre ai criteri etici i poteri economici e tecnologici » (Documento di Aparecida)

 Testimonianze

Vita e morte del polmone del mondo

 Questo video documenta il lento declino di quello che è ancora oggi considerato il polmone del mondo. Disboscamenti e distruzione del territorio stanno provocando danni inesorabili.

Siamo chiamati come Chiesa a rafforzare il protagonismo dei popoli: abbiamo bisogno di una spiritualità interculturale che ci aiuti a interagire con le diversità dei popoli e con le loro tradizioni.

Dobbiamo aggregare le forze per prenderci insieme cura della nostra Casa Comune

universale dei beni; che superi la logica utilitarista ed individualista, che rifiuta di sottoporre ai criteri etici i poteri economici e tecnologici » (Documento di Aparecida 474, c).

Ripensare i ministeri É urgente valutare e ripensare i ministeri che oggi sono necessari per rispondere agli obiettivi di una Chiesa con un volto amazzonico e una Chiesa con un volto indigeno.

Una priorità è quella di precisare i contenuti, i metodi e gli atteggiamenti di una pastorale inculturata, capace di rispondere alle grandi sfide del territorio. Un’altra priorità è quella di proporre nuovi ministeri e servizi per i diversi agenti pastorali, che rispondano ai compiti e alle responsabilità della comunità. In questa linea, occorre individuare quale tipo di ministero ufficiale possa essere conferito alla donna, tenendo conto del ruolo centrale che

le donne rivestono oggi nella Chiesa amazzonica. È altresì necessario sostenere il clero indigeno e nativo del territorio, valorizzandone l’identità culturale e i valori propri.

Il protagonismo dei popoli originari Siamo chiamati come Chiesa a rafforzare il protagonismo dei popoli: abbiamo bisogno di una spiritualità interculturale che ci aiuti a interagire con le diversità dei popoli e con le loro tradizioni. Dobbiamo aggregare le forze per prenderci insieme cura della nostra Casa Comune. Serve incoraggiare lo sviluppo di una Chiesa dal volto amazzonico; questo implica la capacità di scoprire i semi e i frutti del Verbo già presenti nella concezione del mondo dei popoli della regione.

Per fare questo è necessario assicurare una presenza stabile e conoscere la lingua autoctona, la cultura e l’esperienza spirituale di quei popoli.

Soltanto così la Chiesa potrà rendere presente tra di essi la vita di Cristo.

Un nuovo modello di sviluppo anche ecclesiale Detto del modello di sviluppo alternativo, integrale e solidale, il documento preparatorio chiede un cammino diverso anche alla comunità cristiana, al popolo di Dio chiamato “a non rimanere indifferente di fronte alle ingiustizie della regione per poter individuare, in ascolto dello Spirito, gli auspicati nuovi cammini”. Quali, allora, i nuovi cammini per la pastorale dell’Amazzonia per rilanciare l’opera delle Chiesa attraverso proposte “coraggiose”, fatte con “audacia” e “senza paura”, come chiede Papa Francesco?

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Chiesa & missione

UN SOGNO NATO DALLE CENERI DEL RUANDA ANDREA BURATO ANDREABURATO@DIOCESI.BRESCIA.IT

D

on Roberto, quest’anno ricorre il venticinquesimo anniversario della fortissima esperienza in Ruanda: cosa ha significato questo evento per l’associazione Museke, oggi fondazione, e per te?

Siamo andati in Ruanda a metà degli anni ’80, perché due suore, del monastero di Assisi, erano lì e hanno chiesto un nostro coinvolgimento nella loro opera; mia sorella Enrica, allora presidente di Fondazione Museke, ha detto subito di sì. Il vescovo di Kigali volle conoscerci e ci indicò una zona molto abbandonata e densamente popolata, per poter fare qualcosa per la popolazione. Così a Rilima, nel Bugesera erigemmo un ospedale, un centro per bambini disabili, specializzato in neuroortopedia e un centro di accoglienza per i bambini orfani. L’attività procedeva serenamente fino a che,

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DON ROBERTO LOMBARDI IN UN MOMENTO DI ALLEGRIA

nell’aprile del ’94, venne abbattuto un aereo diretto a Kigali, sul quale stavano viaggiando i presidenti di Ruanda e del Burundi. Il presidente del Ruanda in quel momento era Juvénal Habyarimana, presidente Hutu in carica dal 1975. Al tempo c’era già molto movimento a livello militare e gli Hutu diedero la colpa dell’accaduto immediatamente ai Tutsi. Fu ordinato di uccidere tutti quelli che venivano incontrati, anche se questi fossero stati i propri parenti.

Purtroppo anche il nostro centro venne preso di mira, ma, attraverso alcuni contatti con il comune di Brescia e con rappresentanti del governo italiano, come il ministro Beniamino Andreatta, riuscimmo a portare via praticamente tutti.

Io gestivo le operazioni da qui con il Ministro Andreatta, che mi assicurava continuamente che sarebbe arrivato un contingente militare presente a Nairobi. Museke

Questa esperienza è stata unica e ringrazio davvero tutti quelli che ci hanno aiutato e continuano ad aiutarci in questo ambito, soprattutto tramite progetti per i paesi a basso reddito, ma anche nel nostro paese, con l’obiettivo di educare, a partire dai giovani, all’interculturalità.

 Testimonianze

I ragazzi di Museke  Prendeva il via un quarto di secolo fa una delle più grandi tragedie africane che arrivò a provocare quasi un milione di vittime.

41 bambini arrivarono a Castenedolo e vennero salvati dalla morte. Qui trovate Il ricordo di chi visse quelle giornate.

si concentrò sull’accoglienza di 41 bambini, presenti nel nostro centro dal primo giorno di vita fino ai tre anni.

Da Kigali, i bambini sono stati trasferiti a Nairobi e infine sono arrivati tramite l’aeronautica militare all’aeroporto di Ciampino, dove c’è stata una vera e propria gara di solidarietà: è successo un fatto stranissimo, penso unico. I bambini dovevano viaggiare su un aereo diretto a Verona, ma, occupando spazio, dovevano pagare anche loro il biglietto, a meno che ci fossero stati degli adulti paganti che li tenessero in braccio. Ho chiesto di fare un appello in aeroporto in modo che ogni adulto potesse prendere un bambino, e così è stato. Per un mesetto i bambini sono stati a casa mia, poi abbiamo attrezzato l’interno di un ex asilo, a Castenedolo.

I fondi provenivano dalla generosità

bresciana, ma, a parte gli assegni, quello che mi resta nel cuore sono i fatti veri: c’era gente che andava a prendere la pensione, passava da lì e ti lasciava 5000 lire, oppure, c’era chi arrivava con un camioncino pieno di pannolini, scaricava e poi andava.

L’asilo della parrocchia preparava il pranzo e la cena: era una solidarietà, che non aveva più fine, anche da parte di gente che non conoscevo, lontani da questa sensibilità.

Non so se degli adulti avrebbero scatenato la stessa solidarietà, però noi l’abbiamo chiamato proprio miracolo dell’amore, perché è stata una cosa grandiosa che ha coinvolto tutta la Diocesi e tutta la provincia.

Dopo l’iter burocratico necessario tutti i bambini sono stati adottati A distanza di venticinque anni, che lettura dai di tutto ciò che è stato fatto?

Inevitabilmente ci vedo una ricaduta religiosa e spirituale e mi piacerebbe dare una nota di speranza su come sarà: in queste settimane con Gerolamo Fazzini (giornalista e scrittore della EMI) abbiamo allestito una mostra sul Ruanda, partendo da una frase di S.Paolo: “Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia”, da capire nel contesto pasquale.

Certamente è stata un’ecatombe, che ha creato una situazione di divisione enorme nel paese e non è stata facile la sua ricostruzione, sopratutto dal punto di vista della riconciliazione.

La mostra è un modo per dare speranza, per dire che anche dal male può nascere il bene: è stata un’esperienza che ha cambiato la

mia vita, ma non ha cambiato la mia tensione verso la certezza che alla fine anche tutto questo male sia sopraffatto dal bene. Con questi esempi di bene di cui sono stato testimone possiamo costruire, come diceva Paolo VI, una nuova civiltà dall’amore.

A livello emotivo è stata un’esperienza traumatica, perché ha portato a farmi delle domande di senso, che tutti ci poniamo: è possibile che lo stesso uomo possa avere dei picchi di generosità, di donazione, anche della propria vita, e degli abissi di violenza, di sopruso? Ormai quei bambini sono tutti uomini e, durante la liturgia celebrata assieme al Vescovo, ho cercato di far passare come messaggio quello di costruire delle famiglie in cui la prospettiva della riconciliazione, dell’amore, che possa essere segno, non ostentato, di comunione e di pace, proprio adesso che ci sono ancora tanti focolai di guerra nel mondo. Questa esperienza è stata unica e ringrazio davvero tutti quelli che ci hanno aiutato e continuano ad aiutarci in questo ambito, soprattutto tramite progetti per i paesi a basso reddito, ma anche nel nostro paese, con l’obiettivo di educare, a partire dai giovani, all’interculturalità.

L’Africa sta venendo a noi e non ci saranno ministri che potranno fermare questa possibilità di scambio: loro passeranno, ma senz’altro ci sarà una società fatta di uomini che credono nella riconciliazione, nella pace e nella costruzione di nuove generazioni capaci di vivere bene insieme nella gratuità e nella solidarietà.

Kiremba - Luglio 2019

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Bilancio economico UFFICIO PER LE MISSIONI

ABBIAMO SPEZZATO IL PANE CHIARA GABRIELI CHIARAGABRIELI@DIOCESI.BRESCIA.IT

L

’anno 2018 si è caratterizzato nella nostra Diocesi come momento di cambiamenti e riforme, in particolare la riforma degli uffici di pastorale della Curia, fortemente voluta dal nostro Vescovo Pierantonio, che ha come finalità primaria la possibilità di lavorare in sinergia tra gli uffici e conseguentemente di elaborare, in comunione con le parrocchie della Diocesi, momenti di incontro, eventi e cammini formativi.

Questa riorganizzazione ha toccato anche l’Ufficio per le Missioni il quale è entrato a far parte di una delle tre aree pastorali nate a seguito della riforma.

L’Ufficio si è integrato all’interno dell’Area 1 – Area pastorale per la Mondialità di cui fanno parte, insieme all’Ufficio per le Missioni, anche l’Ufficio per i Migranti, per il Dialogo Interreligioso, per l‘Ecumenismo, le Cappellanie Etniche e l’Associazione Centro

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Kiremba - Luglio 2019

LE NOSTRE OFFERTE AIUTANO ANCHE CHI É LONTANO DA NOI

Migranti Onlus e il cui Direttore di Area e degli Uffici ad essa afferenti è Don Roberto Ferranti, già Fidei Donum in Albania dal 2008 al 2017.

La decisione di favorire le sinergie e la centralità dei progetti rispetto alla identità del singolo ufficio comporta inevitabilmente anche una redistribuzione delle risorse economiche, non più imputabili al singolo ufficio, ma sempre più da condividere su progetti sinergici all’interno della stessa area. Condividere e valorizzare le risorse permette una intelligente valutazione di come sia possibile lavorare su obiettivi condivisi.

Il principio fondamentale per il quale le risorse economiche vanno destinate scrupolosamente nella direzione voluta da chi ha donato, è assolutamente immutato; abbiamo però provato a sostenere, in termini di risorse, alcuni progetti unitari. Ad esempio, la bellissima esperienza

L’andamento economico ci aiuta ad approfondire alcune riflessioni: il clima culturale, in generale, tende a concentrare l’attenzione su noi stessi anziché aprirsi agli altri, soprattutto se percepiti come lontani e stranieri. Le difficoltà economiche e la conseguente possibilità di dono sono ancora evidenti e perduranti.

VOCE DI SPESA

ENTRATE

ANNO DI RIFERIMENTO

2017

USCITE

2018

2017

2018

QUARESIMA MISSIONARIA

€ 156.753,55

€ 139.208,58

€ 156.753,55

€ 139.208,58

GIORNATA MISSIONARIA M.

€ 219.857,78

€ 190.973,49

€ 219.857,78

€ 190.973,49

PROPOGANDA FIDE

€ 2.255,00

€ 1.770,00

€ 2.255,00

€ 1.770,00

ADOZIONI SEMINARISTI

€ 55.547,00

€ 61.407,00

€ 55.547,00

€ 61.407,00

SANTA INFANZIA

€ 21.048,17

€ 20.821,13

€ 21.048,17

€ 20.821,13

INTENZIONI DI MESSE

€ 46.659,99

€ 24.319,64

€ 17.930,35

€ 11.940,00

€ 3.280,00

€ 1.624,43

€ 3.280,00

€ 1.624,43

€ 231.347,81

€ 137.304,82 € 89.580,22

€ 130.878,31

€ 14.007,00

€ 13.201,96

€ 19.692,13

€ 18.172,80

€ 599.951,20

€ 589.184,60

GIORNATA DELLA LEBBRA CONTRIBUTI ALLE MISSIONI OFFERTE CONTRIBUTI

€ 14.000,00

RIVISTA KIREMBA FONDO OSPEDALE KIREMBA

€ 9.219,00 € 15.335,00

STAMPA E INVIO VOCE DEL POPOLO RICAVO DALLA GIORNATA MISSIONARIA E S. INFANZIA

TOTALE

€ 16.863,42

€ 14.825,62

€ 767.612,72

€ 616.808,71

Il principio fondamentale per il quale le risorse economiche vanno destinate scrupolosamente nella direzione voluta da chi ha donato, è assolutamente immutata; abbiamo però provato a sostenere, in termini di risorse, alcuni progetti unitari.

della Veglia missionaria 2018 – Starlight alla quale abbiamo invitato gli adolescenti della nostra diocesi per un approfondimento della figura di San Paolo VI, ha visto la compartecipazione alle spese sia dell’ufficio missionario, sia dell’ufficio migranti che dell’ufficio oratori e pastorale giovanile.

Il bilancio che segue, proprio in ragione di questi cambiamenti, diventa di difficile comparazione con gli anni precedenti. Abbiamo messo in evidenza le destinazioni delle risorse raccolte grazie alla generosità e al sostegno dei bresciani. È opportuno rilevare che nell’anno 2018 sono calate le offerte in generale. È evidente dalla differenza rilevabile alle voci Giornata Missionaria (- € 30.000), intenzioni per le celebrazioni delle Sante Messe in Missione (- € 22.340), Contributo ai progetti missionari (- € 94.042 dovuto al fatto che nel

2017 l’Ufficio ha ricevuto un lascito significativo da un privato). È altresì evidente la grande generosità dei bresciani, le adozioni dei seminaristi sono aumentate (+€ 5.860) e complessivamente l’Ufficio ha potuto erogare fondi per € 589.184,60.

Alla voce di bilancio “Quaresima Missionaria” si può notare come i contributi raccolti siano diminuiti di € 17.544,97. Questa diminuzione ha fatto si che, per sostenere i progetti della Quaresima, ed in particolare il sostegno alla costruzione del Blocco Isolamento per curare i pazienti affetti da malattie contagiose presso dell’Ospedale di Kiremba, si sia attinto dal Fondo Ospedale Kiremba per una somma di € 12.615,00.

Gli altri progetti che i bresciani hanno generosamente sostenuto per la Quaresima Missionaria 2018 sono stati il sostegno alle comunità cristiane presso le Diocesi

di Macapà e Castanhal guidate rispettivamente da Mons. Conti e Mons. Verzeletti, originari della Diocesi di Brescia; il sostegno alla formazione di giovani studenti della Scuola S. Giuseppe lavoratore di Rreshen in Albania gestita dalla Congregazione dei Padre Somaschi; l’ampliamento della Cattedrale di Lira in Uganda c h e è g u i d a t a d a l Ve s c o v o Comboniano, Mons. Franzelli Giuseppe, originario della Diocesi di Brescia; la sistemazione del tetto per la scuola di Mocodoene in Mozambico dove presta servizio Luisa Lorenzini, laica missionaria originaria di Gussago.

L’andamento economico ci aiuta ad approfondire alcune riflessioni: il clima culturale, in generale, tende a concentrare l’attenzione su noi stessi anziché aprirsi agli altri, soprattutto se percepiti come lontani e stranieri. Le difficoltà economiche e la conseguente possibilità di dono sono ancora evidenti e perduranti.

L’impegno dell’ufficio missionario e dell’area per la Mondialità non verrà meno, ma anzi avrà bisogno di essere continuamente potenziato e rimotivato.

Kiremba - Luglio 2019

11

N

Città

elle tabelle che seguono sono riportate le offerte ricevute dalle parrocchie nell’anno solare 2018 (depositate presso l’Ufficio per le Missioni dal 01/01/18 al 31/12/18).

Quanto ricevuto dall’Ufficio è stato suddiviso secondo le intenzioni di chi ha elargito l’offerta: Giornata Missionaria Mondiale (GMM), Adozione dei Seminaristi (Clero),

12

Kiremba - Luglio 2019

Giornata per la Santa Infanzia (Infanzia), Giornata mondiale per i malati di lebbra (Lebbra), Quaresima Missionaria 2018 (Quaresima), Missioni diocesane (Missioni) Intenzioni per le Messe (S.Messe) e altre intenzioni (Diverse).

Le offerte ricevute oltre le date indicate, anche se riferibili al 2018,saranno rendicontate per esigenze di bilancio nell’esercizio

Parrocchia

Gmm

Badia Beato L. Palazzolo Buffalora Buon Pastore Caionvico Cattedrale Chiesanuova Costalunga Cristo Re Divin Redentore Fiumicello Folzano Fornaci Maria M. Chiesa Casazza Mompiano S. Gaudenzio Noce Ospedale Civile S. Afra S. Agata S. Alessandro S. Angela Merici S. Anna S. Antonio di Padova S. Barnaba S. Bartolomeo S. Benedetto S. Cuore S. Eufemia della Fonte S. Francesco da Paola S. Giacinto S. Giacomo S. Giovanna Antida S. Giovanni Bosco S. Giovanni Evangelista S. Gottardo S. Lorenzo S. Luigi Gonzaga S. M. Crocifissa Di Rosa S. Maria della Vittoria S. Maria Immacolata S. Maria in Calchera S. Maria in Silva S. Spirito S. Stefano S. Zeno Naviglio S.Polo conv.S.Paolo Sante Capitanio e Gerosa Ss. Faustino e Giovita Ss. Francesco e Chiara SS. Nazaro e Celso SS. Trinità Stocchetta Urago Mella Vill. Sereno I S. Filippo N. Vill. Sereno II S. Giulio p.

Villaggio Prealpino Violino Volta Bresciana

1.125,00

Clero

Infanzia

Lebbra

successivo.

Non compaiono le offerte che le singole parrocchie destinano autonomamente ai missionari e a sostegno di altri progetti.

Quaresima

Missioni

800,00

800,00 1.500,00 879,52

1.300,00

900,00 2.700,00 262,73

983,63 500,00

698,48

210,00

240,00

400,00

400,00 264,56

500,00

1.250,00 600,00 503,22 2.216,36

100,00

320,00 375,00 100,00 1.250,00

746,00

130,00 250,00 305,00 400,00

570,00 560,00 350,00 967,13 200,00 1.100,00

1.036,62

100,00 220,00 422,65 100,00

50,00

2.500,00 385,00 2.000,00 410,00 1.000,00

820,00

100,00

700,00 355,00 20,00

940,00 500,00 1.000,00 200,00 250,00

300,00

312,52 315,00 730,00 400,00

250,00

300,00 864,00 365,00

1.605,00

S.Messe

Diverse

TOTALE

1.925,00 1.700,00 5.500,00 1.142,25 1.682,11 500,00 500,00 450,00 800,00 364,56 1.570,00 975,00 603,22 4.212,36 130,00 820,00 305,00 960,00 350,00 967,13 200,00 2.136,62 150,00 220,00 422,65 100,00 2.500,00 385,00 2.700,00 1.685,00 1.020,00 940,00 800,00 1.000,00 200,00 250,00 312,52 2.220,00 1.844,00 765,00

Provincia

Parrocchia

Gmm

Acquafredda Acqualunga Adro Agnosine Alfianello Anfo Anfurro Angolo Terme Angone Armo Artogne Astrio Avenone Azzano Mella Bagnolo Mella Bagolino Barbariga Barco Barghe Bargnana - Rovato Bargnano Bassano Bresciano Beata Bedizzole S. Stefano Belprato Berlinghetto Berlingo Berzo Demo S. Eusebio Berzo Inferiore S. M. Nasc.

Bessimo Bettegno Bienno Binzago Bione S. Faustino e Giovita Bione S. Maria Assunta Boario Terme Bogliaco Boldeniga Bollone Borgo Poncarale Borgo S. Giacomo Borgonato Borgosatollo Bornato Borno Bossico Botticino Mattina Botticino Sera Bovegno Bovezzo Brandico Branico Braone Breno Brione Brozzo Cadignano Cailina Caino Calcinatello Calcinato Calino Calvagese Calvisano Camignone Campione del Garda Campoverde Canè Capo di Ponte Capodimonte Capovalle Capriano del Colle Capriolo Carcina S. Giacomo Carpeneda Carpenedolo Carzago Riviera Carzano di M. Isola Casaglia Castegnato Castelcovati Castelfranco di Rogno Castelletto di Leno Castello di Serle Castelmella Castenedolo Casto Castrezzato Castrezzone Cazzago S.M.

200,00 100,00 1.252,89 500,00

Clero

Infanzia

Lebbra

Quaresima

Missioni

S.Messe

Diverse

400,00 130,00 630,00 300,00

150,00

1.240,00

120,00 755,00

50,00 300,00

102,00

165,00

1.200,00 560,00 230,00

140,00

110,00 713,08

170,00 890,00

1.357,00 105,00 100,00 300,00 150,00 300,00 243,00

315,00 100,00 1.800,00 139,00 135,00

100,00 140,00

760,00 160,00 140,00 600,00 250,00

100,00

455,00 350,00

300,00

2.130,00 841,21 1.630,00

1.350,00 1.845,00

560,00 615,00

335,00 180,00

350,00 550,00 500,00 100,00 545,00 350,00

480,00

110,00

250,00

350,00

650,00 100,00 250,00

120,00 250,00

300,00 120,00

500,00 1.010,00 935,00 150,00 255,00 170,00 213,00 165,00

565,00

760,00 200,00 1.249,38

160,00

315,00

500,00

400,00 165,00

1.000,00

500,00

1.787,29

350,00

183,32 1.500,00 1.300,00

850,00

550,00 40,00 2.000,00

1.110,00

85,00

160,00

250,00

3.005,00 203,77 65,00 700,00 2.758,00 1.302,98

290,00

1.000,00 970,00

740,00

1.500,00

1.970,00 2.713,84

265,00

300,00

350,00

215,00

35,00

510,00 750,00 1.600,00

470,00

260,00

477,85 1.100,00

TOTALE

600,00 230,00 1.252,89 2.370,00 450,00 120,00 805,00 300,00 267,00 1.200,00 1.035,00 410,00 315,00 380,00 3.403,08 1.357,00 244,00 235,00 300,00 250,00 300,00 243,00 140,00 760,00 260,00 490,00 1.150,00 750,00 100,00 545,00 755,00 700,00 6.125,00 5.690,05 1.630,00 1.560,00 2.325,00 2.400,00 100,00 600,00 420,00 870,00 500,00 1.010,00 2.260,00 350,00 1.504,38 645,00 213,00 325,00 650,00 165,00 4.005,00 387,09 65,00 2.200,00 4.908,00 1.952,98 1.325,00 40,00 3.250,00 1.600,00 3.595,14 2.210,00

Kiremba - Luglio 2019

13

Provincia

Parrocchia

14

Kiremba - Luglio 2019

Cecina di Toscolano Cedegolo Cellatica Cemmo Ceratello Cerveno Cesovo Ceto Cevo Chiari Chiesuola Cignano Cigole Ciliverghe Cimbergo Cimmo Cividate Camuno Civine Cizzago Clibbio Clusane Coccaglio Cogno Cogozzo S. Antonio Collebeato Collio di Vobarno Collio V.T. Cologne Colombaro Comella Comero Comezzano Concesio Pieve Concesio - Costorio Concesio - S. Andrea Concesio - S. Vigilio Coniolo Corna di Darfo Cortenedolo Corteno Golgi Corti Corticelle Pieve Cortine di Nave Corzano Cossirano Costa di Gargnano Cremezzano Darfo Degagna Dello Demo di Berzo S Lorenzo Duomo di Rovato Edolo Erbanno Erbusco S. Maria Ass. Erbusco Villa Esenta Esine Fantecolo Farfengo Fasano Faverzano Fenili Belasi Fiesse Flero Forno d'Ono Fraine Frontignano Fucine Gaino Gambara Garda di Sonico Gardone Riviera Gardone V.T. Gargnano Gavardo Gazzane Gerolanuova Ghedi Gianico Gombio Gorzone Gottolengo Gratacasolo Grevo Grignaghe e Seniga Gussago Idro Incudine Inzino

Gmm

Clero

Infanzia

Lebbra

Quaresima

Missioni

S.Messe

Diverse

80,00 715,00

100,00

100,00 190,00

595,00

150,00 370,00 526,12

2.000,00

945,00 200,00

200,00 500,00 265,00

200,00 500,00

837,00

220,00

500,00 215,00 90,00 250,00

350,00

290,00

210,00

540,00

940,00

1.728,00

696,92

508,65

275,00 450,00

675,00 540,00

730,60 600,00 525,00

517,73

1.202,00 520,00 2.505,30 500,00 500,00

360,00 193,88

1.000,00 200,00 247,00

180,00

180,00 100,00 3.920,00 250,00 700,00

164,76

230,00 540,27 1.100,00 1.292,52 547,50 670,00 370,00 300,00

3.000,00

365,00 150,00

300,00 2.532,41 400,00 25,00

1.762,97 130,00

150,00 190,00

1.998,56 198,00

220,00 70,00 1.500,00

220,00 1.872,50

470,55

191,00

500,00 150,00

1.420,00 1.170,00

1.250,00 716,28

500,00 100,00 370,55

180,00

200,00

459,52

350,00 150,00 241,85

1.750,00 400,00

1.000,00

400,00 360,00 650,00 200,00

2.110,00

220,00

100,00 470,00 2.767,57 500,00 300,00 170,00 1.640,69 107,93

500 100,00 304,45

140,00

TOTALE

80,00 1.310,00 250,00 100,00 560,00 526,12 2.945,00 200,00 400,00 1.000,00 265,00 500,00 755,00 90,00 1.307,00 850,00 2.668,00 1.205,57 2.152,00 1.510,00 3.505,30 1.748,33 1.100,00 525,00 230,00 900,27 1.100,00 1.651,16 1.547,50 870,00 427,00 370,00 180,00 100,00 300,00 7.465,00 600,00 700,00 300,00 2.991,93 400,00 350,00 175,00 391,85 190,00 3.761,53 328,00 220,00 70,00 440,00 3.372,50 661,55 100,00 3.640,00 800,00 4.297,57 1.650,00 450,00 170,00 3.090,69 824,21 1.000,00 200,00 2.925,00

Provincia

Parrocchia

Irma Iseo Isorella Lavenone Lavino Lavone Leno Levrange Limone Livemmo Lodetto Lodrino Lograto Longhena Losine Loveno Grumello Lovere Lozio Ludriano Lumezzane Fontana Lumezzane Gazzolo Lumezzane Pieve Lumezzane S. Apollonio Lumezzane S. Sebas.

Lumezzane Valle Lumezzane Vill. Gnutti Maclodio Maderno Magasa Magno di Gardone V. T. Mairano Malegno Malonno Malpaga di Calvisano Manerbio Marcheno Marmentino Marone Mazzano Mazzunno Mezzane di Calvisano Milzanello Milzano Mocasina Moerna Molinetto Monno Monte Berzo Montecchio Montemaderno Monterotondo Monticelli Brusati Monticelli d' Oglio Montichiari Montichiari di Borgosotto Montirone Motella Mura Muratello di Nave Muscoline Muslone Nadro Navazzo Nave Niardo Nigoline Novagli Novelle di Sellero Nozza Nuvolento Nuvolera Odolo Offlaga Ome Ono Degno Ono S. Pietro Orzinuovi Orzivecchi Ospitaletto Ossimo Inferiore Ossimo Superiore Ovanengo Padergnone Padernello Paderno F. C. Paisco Paitone Palazzolo S. Cuore Palazzolo S. Giuseppe Palazzolo S. M. Assunta

Gmm

Clero

2.000,00 556,00 95,00 280,00 2.000,00 202,00 410,00 249,00

Infanzia

250,00

Lebbra

Quaresima

Missioni

S.Messe

Diverse

650,00 522,51 128,00

1.230,00

1.000,00

626,00 410,00

4.000,00 334,00 224,70 214,00 650,00 460,00 775,00

230,00

160,00

1.063,00 785,00

250,00

400,00 3.185,00 2.161,96

2.070,00

232,00

655,00

350,00 370,00 150,00 1.350,00 1.176,32 300,00

400,00

420,00 705,00

337,05 800,68

757,91 271,00 900,00

91,00 385,00

166,00 4.700,00

200,00

65,96 1.000,00 190,00 100,00 700,00 150,00

1.250,00

200,00 230,00 2.770,00

466,33

50,00

50,00

200,00

180,00

196,00 2.000,00 500,00

500,00

300,00

300,00 200,00 750,00 1.129,12 500,00

65,00

210,00

50,00 1.000,00

300,00

812,33 734,70 140,00

50,00 250,00

269,52

385,26

250,00

152,00

800,00 971,00 750,00 494,00 3.539,56 563,00 1.840,00

1.000,00

1.000,00

102,00

500,00 608,00

300,00

400,00 550,00

2.100,00

830,85

450,00

1.000,00

100,00 45,00 750,00

1.000,00

504,00 400,00 1.560,00

375,00 500,00

600,00

275,00

TOTALE

2.900,00 1.078,51 223,00 280,00 8.230,00 536,00 634,70 463,00 650,00 1.086,00 1.185,00 390,00 1.063,00 1.385,00 370,00 550,00 4.535,00 6.040,28 300,00 655,00 420,00 1.042,05 800,68 757,91 528,00 6.485,00 65,96 2.250,00 190,00 100,00 700,00 350,00 200,00 230,00 3.236,33 100,00 300,00 580,00 750,00 261,00 3.429,12 1.000,00 210,00 1.000,00 50,00 50,00 2.800,00 1.467,11 734,70 292,00 1.300,00 1.681,00 700,00 750,00 1.044,00 6.470,41 563,00 3.290,00 100,00 45,00 1.750,00 879,00 400,00 600,00 2.335,00

Kiremba - Luglio 2019

15

Provincia

Parrocchia

16

Kiremba - Luglio 2019

Palazzolo S. Pancrazio Palazzolo S.P in S.Rocco Palosco Paspardo Passirano Passo del Tonale Pavone Mella Pedrocca Persone Pescarzo di Breno Pescarzo di Capodiponte Peschiera Maraglio Pezzaze Pezzo Pezzoro Piamborno Pian Camuno Piano di Costa Volpino Piazze d'Artogne Pievedizio Pilzone Piovere Pisogne Plemo Polaveno S. Nicola Polaveno S. Giovanni Pompegnino Pompiano Poncarale Pontagna Pontasio Ponte Caffaro Ponte di Legno Ponte S. Marco Ponte Saviore Ponte Zanano Pontevico Pontoglio Porzano Pralboino Prandaglio Precasaglio Preseglie Prestine Prevalle S. Michele Prevalle S. Zenone Provaglio d'Iseo Provaglio Sopra Provaglio Sotto Provezze Qualino Quinzanello Quinzano d' Oglio Remedello di Sopra Remedello di Sotto Rezzato S. Carlo Rezzato S. G. Battista Rino di Sonico Roccafranca Rodengo Roè Volciano Rogno Rogno - S. Vigilio Roncadelle Ronco di Gussago Rovato S. Andrea Rovato S. Anna Rovato S. G. Bosco Rovato S. Giuseppe Rovato S. Maria Assunta Rudiano S. Colombano S. Faustino di Bione S. Gallo S. Gervasio Bresciano S. Giovanni Polaveno S. Pietro in Aprica S. Vito di Bedizzole Sabbio Chiese Sacca Saiano Sale di Gussago Sale Marasino Salò San Paolo Santicolo Sarezzo Sasso e Musaga Saviore Scarpizzolo

Gmm

2.300,00 1.000,00

Clero

Infanzia

Lebbra

340,00

500,00 1.000,00 150,00 350,00 70,00 185,00 100,00 45,00

Quaresima

150,00

1.000,00 770,00

300,00

300,00

100,00

90,00 585,00 556,39

225,00

500,00 395,00

200,00 250,00

180,00 43,50

700,00 505,00 23,36

900,00 728,00

680,00 800,00

1.000,00 1.227,00 3.900,00

1.000,00 600,00

144,00 195,00 70,00

250,00

545,00 270,00 315,00

100,00

125,00

100,00 400,00 500,00 650,50 300,00 4.460,00

200,00

656,45

50,00

220,00

420,00

120,00 939,00

500,00

620,00 80,00

1.443,42 800,00 230,00 608,40

220,00 800,00 2.090,62 250,00 280,00 540,60

100,00

570,00 277,00 821,00 385,00 1.000,00 1.000,00

201,00 110,00

866,00 323,00

94,00

304,00 300,00

300,00

180,00

554,20

500,00 1.160,00

800,00

750,00 1.500,00 300,00

100,00

Diverse

793,00

190,00 1.100,00 150,00 200,00 510,00

1.630,00

S.Messe

645,00

200,00 100,00

800,00

295,00 250,00 600,00 1.100,00

Missioni

2.960,00

89,67 50,00

150,00

100,00 100,00

TOTALE

2.640,00 2.000,00 920,00 500,00 1.600,00 150,00 350,00 715,00 385,00 300,00 45,00 1.593,00 90,00 1.000,00 1.656,39 150,00 850,00 1.105,00 250,00 700,00 685,00 66,86 1.580,00 1.528,00 2.100,00 1.227,00 5.395,00 270,00 559,00 195,00 195,00 100,00 400,00 500,00 1.506,95 865,00 250,00 1.140,00 6.499,00 1.120,00 80,00 220,00 800,00 3.534,04 1.050,00 610,00 1.149,00 1.637,00 710,00 821,00 783,00 1.300,00 1.300,00 734,20 500,00 1.960,00 750,00 1.500,00 300,00 89,67 4.590,00 50,00 100,00

Provincia

Parrocchia

Gmm

Sellero Seniga Serle Siviano Solato Sonico Sonvico Sopraponte Soprazzocco Stadolina Sulzano Tavernole S.M. Teglie Temù Terzano Tignale Timoline Toline Torbiato Torbole Torchiera Toscolano Travagliato Tremosine Pieve Tremosine-Sermerio Tremosine-Vesio Tremosine-Voltino Trenzano Treviso Bresciano Turano Urago d' Oglio Valvestino Valle Saviore Vallio Terme Vello Verolanuova Verolavecchia Vestone Vezza D'oglio Viadana di Calvisano Vighizzolo Villa Carcina Villa Dalegno Villa di Lozio Villa di Salò Villachiara Villanuova sul Clisi Ville Marmentino Vione Virle Treponti Visano Vissone Vobarno Volpino Zanano Zocco di Erbusco Zone Zurlengo

Clero

190,00 450,00 130,00

Lebbra

Quaresima

25,00

355,49 70,00 540,00 255,00 150,00

450,00

200,00

500,00 300,00 100,00 250,00

100,00

700,00

150,00

100,00

120,00

350,00 400,00 50,00

50,00 2.216,07

6.620,00

980,00 360,00 700,00 350,00 300,00 2.050,00 523,00 1.500,00 452,00 164,00 2.120,00 490,00

800,00

150,00 540,00 2.236,53

80,00

700,00 100,00

1.820,00

640,00

790,00 371,65 500,00 437,00 1.216,00

220,00 1.000,00

300,00

1.200,00

100,00

145,00 1.565,00 50,00

2.476,50

530,00

300,00 500,00

310,00 250,00 1.046,00

1.493,00

S.Messe

1.290,00

295,51 100,00 450,00 170,00 200,00 400,00

50,00

535,00 500,00

Missioni

930,00

668,51 615,00 162,78

Suore Monastero Buon Pastore - Mompiano - Bs Convento S. Francesco d'Assisi - Brescia Carmelitani Monastero Cividino

255,00

GMM

Diverse

225,00

900,00

Realtà

Lebbra

Quaresima

Diverse

150,00

TOTALE

440,00 450,00 2.920,00 651,00 220,00 990,00 425,00 350,00 500,00 535,00 1.650,00 850,00 820,00 150,00 250,00 200,00 540,00 13.692,60 2.320,00 540,00 1.490,00 721,65 1.020,00 3.487,00 1.739,00 1.500,00 752,00 164,00 145,00 3.685,00 1.840,00 3.006,50 610,00 750,00 1.046,00 2.423,00 668,51 870,00 162,78

TOTALE

25,00

25,00

1.145,00

1.145,00

120,00

120,00

1.750,00

1.750,00

Suore Ancelle della Carità - Via Benacense - Bs

750,00

750,00

Gruppo Miss. Mompiano

200,00

200,00

Eremo SS P. e P. Bienno

100,00

100,00

1.920,00

1.920,00

Chiesa S. Maria della Pace - Brescia

Varie

Infanzia

Santuario Madonna d/Grazie - Brescia Scuola mat.S. Giuseppe - Ancelle via Moretto - Bs

455,00

455,00

Università Cattolica Brescia - via Trieste

200,00

200,00

Gruppo Miss. Castelmella Scuola infanzia San Giuseppe Erbusco - Bs Gruppo Caritas S. Anna Bs

900,00 324,00

900,00 324,00

100,00

100,00

Kiremba - Luglio 2019

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Animazione Missionaria

BURUNDI

RITROVARSI E RISCOPRIRSI SR ERIKA GUARAGNI SRERIKA81@GMAIL.COM

C

’è ancora qualcuno che pensa che la storia cominci con l’invenzione della scrittura e di conseguenza classifica i popoli dell’Africa subsahariana come preistorici o a-storici. Invece noi sappiamo che la storia è fatta di volti ed è con la memoria ricca di questi volti che sto per raccontarvi una giornata speciale della storia della Chiesa bresciana in Burundi.

Nessun editto è stato proclamato, nessuna dichiarazione è stata firmata, nessun rito…non è rimasta alcuna traccia di quest’incontro: anche del salame tagliato e del vino stappato non è rimasto più niente!

Solo la gioia di quella giornata è ancora viva nel cuore e con queste poche parole posso tagliarla a fette e offrirvene un po’!

Il luogo è Kiremba, dove la nostra storia di missionari bresciani in Burundi ha avuto inizio e continua

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Kiremba - Luglio 2019

LE SUORE BRESCIANE PRESENTI IN BURUNDI CON IL VICARIO GENERALE MONS. GAETANO FONTANA E DON ROBERTO FERRANTI

negli anni con sfumature diverse, sempre cercando di costruire il Regno di Dio a servizio dei poveri.

Il fatto è questo: don Gaetano e don Roberto hanno avuto la bella idea di radunare le religiose di origine bresciana presenti in Burundi per un incontro di fraternità che ha rinsaldato i legami tra di noi e con la nostra diocesi di origine.

Vi sembrerà poco un pranzo insieme, ma quando si è lontani queste piccole cose assumono una grande importanza. Sapere di essere nei pensieri del Vescovo e del centro missionario è bello. Più bello ancora sedersi attorno ad una tavola e sentire i racconti di chi ha speso quasi tutta la vita in questa terra e lo fa ancora con tanto amore.

Io tra le bresciane sono la “piccolina” del gruppo, che abita qui da soli tre anni ed era la prima volta che partecipavo ad un incontro

simile. Le più grandi raccontano che nel passato questi incontri erano abituali, ma che poi ognuna è stata presa dalle sue faccende e forse anche l’assenza dei preti fidei donum negli ultimi anni aveva affievolito i contatti.

Nella gioia di ritrovarsi e anche di conoscersi, i racconti scorrevano piacevolmente: ognuna raccontava la sua vocazione alla missione con sguardo luminoso, sottolineando come i passaggi difficili della propria vita missionaria fossero stati anche i più importanti: per qualcuna è stata l’espulsione dal Paese, per altre la malattia, per altre la guerra…ma niente ha potuto arrestare questi cuori traboccanti d’amore! Io guardavo con ammirazione queste suore; il loro entusiasmo mi ha fatto bene, ha aumentato in me il desiderio di donarmi nella missione che il

Noi suore non siamo mai inviate da sole, siamo sempre in comunità; questa vita insieme ci permette di diventare un po’ come le nostre consorelle. Io sono un po’ burundese, e anche un po’ brasiliana, e un po’ rwandese. Le mie consorelle burundesi sono un po’ italiane e piuttosto bresciane, ma anche un po’ inglesi…

Tutte ci dissetiamo alla stessa sorgente, tutte siamo a servizio della stessa missione, e questo bel miscuglio di volti ci permette di mostrare un po’ il sogno che Dio ha sull’umanità: che diventi un’unica famiglia unita nel suo Nome.

Signore mi affida. Don Gaetano e don Roberto ci hanno raccontato le novità della diocesi di Brescia con cuore aperto e con il desiderio di percorrere le nuove strade che il Vangelo apre. Anche la presenza umile del dottor Giuseppe e del cooperante Gigi hanno arricchito la nostra fraternità.

Tra racconti del passato raccolti tra le rughe e sogni ancora vivi colti negli sguardi è bello sentirsi nella corrente di questo fiume silenzioso che porta l’acqua dello Spirito a questa terra assetata!

Ma tra tutti questi volti c’era ancora una novità che traspareva: due “straniere”! Una suora brasiliana e un’altra malgascia all’incontro delle bresciane: perché? “Noi siamo un po’ bresciane…” è stata la loro timida risposta. Ed è vero, ed è un punto luminoso della vita missionaria. Noi suore non siamo

mai inviate da sole, siamo sempre in comunità; questa vita insieme ci permette di diventare un po’ come le nostre consorelle. Io sono un po’ burundese, e anche un po’ brasiliana, e un po’ rwandese. Le mie consorelle burundesi sono un po’ italiane e piuttosto bresciane, ma anche un po’ inglesi…

Tutte ci dissetiamo alla stessa sorgente, tutte siamo a servizio della stessa missione, e questo bel miscuglio di volti ci permette di mostrare un po’ il sogno che Dio ha sull’umanità: che diventi un’unica famiglia unita nel suo Nome.

La chiesa bresciana si sta colorando della ricchezza di culture diverse, sia in diocesi sia in luoghi più lontani come il nostro caro Burundi: volti nuovi, giovani, che fanno bella la nostra storia. Il nostro ritrovarci attorno ad una tavola ci ha permesso di gustare la bellezza della missione per poterci rituffare ancora dentro con rinnovato entusiasmo.

In conclusione, voglio esprimere la gratitudine di tutte noi per questa bella iniziativa: grazie a don Gaetano e don Roberto che ci hanno pensato, grazie a Gigi che si è dato da fare per metterci insieme, grazie a Giuseppe per la vicinanza fraterna. Grazie, vi aspettiamo ancora, magari insieme al caro vescovo Pierantonio!

Nell’attesa, noi preghiamo per la vostra missione, sapendo che voi pregate per la nostra e che alla fine è la stessa!

Kiremba - Luglio 2019

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ANIMAZIONE MISSIONARIA

MOZAMBICO

LA MISSIONE MI STA PLASMANDO ANDREA BURATO ANDREABURATO@DIOCESI.BRESCIA.IT

I

n Mozambico da poco più di un anno, don Pietro Parzani racconta la sua missione africana. Don Pietro, in che modo la missione in Mozambico ti ha plasmato fino adesso?

Tendenzialmente sono una persona che fa un po’ fatica a lasciarsi plasmare, ma ci sono state persone che hanno segnato il mio primo periodo in Mozambico. Ricordo alcuni episodi che mi hanno fatto ragionare, un esempio di fede è stato un giovane di 22 anni, ammalato gravemente, che appena poco prima di morire, mi ha chiamato per ricevere il battesimo in casa.

Avrebbe potuto davvero chiedermi tante altre cose, manifestare le sue paure e invece, consapevole della sua malattia, ha detto: “Voglio essere battezzato, perché voglio che Dio abiti in me”. Questa cosa mi ha colpito, lui mi ha chiesto,

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Kiremba - Luglio 2019

DON PIETRO PARZANI INSIEME AI BAMBINI DELL’ASILO DI MORRUMBENE

davvero, la cosa centrale: l’incontro con Cristo. Questo aspetto di fede molto forte l’ho visto poi in altri giovani, che mi chiamano “Padre”, oppure “Fratello in Cristo”, in quanto accomunati dall’essere battezzati e Figli di Dio. È una cosa molto semplice, ma fa capire quanto ci credano. Anche i gruppi dei giovani sanno di essere gruppi giovanili della Chiesa Cattolica, termine a volte usato come modo identificativo, dato dal desiderio di essere famiglia, Chiesa, comunità, che è una cosa molto forte in Africa. Altre persone che mi porto nel cuore sono i catechisti, figure importanti, perchè sono coloro che gestiscono la comunità e portano avanti la pastorale, mentre noi padri riusciamo a visitare una data comunità poche volte all’anno. Mi colpisce questa Chiesa Cattolica, bella, perché grande e universale e perché cerca di rispondere in

Ricordo alcuni episodi che mi hanno fatto ragionare, un esempio di fede è stato un giovane di 22 anni, ammalato gravemente, che appena poco prima di morire, mi ha chiamato per ricevere il battesimo in casa. Avrebbe potuto davvero chiedermi tante altre cose, manifestare le sue paure e invece, consapevole della sua malattia, ha detto: “Voglio essere battezzato, perché voglio che Dio abiti in me”.

Credo fermamente nel mandato che il Vescovo mi ha affidato inviandomi in questa chiesa che ha chiesto non solo di poter avere un prete in più, ma di creare un legame, e in questa possibilità io ci credo.

Durante questo anno e mezzo ho mantenuto rapporti con amici sacerdoti a Brescia e con le loro Parrocchie.

modo diverso, mandando lo stesso m essa g gio. A nche l’in contr o quotidiano con la povertà mi ha messo in discussione ed è qualcosa con la quale, penso, ci si debba confrontare, per poi affrontarla impostando un cammino che prenda a cuore la persona. Quella che incontro non è solo una povertà economica, ma molte volte è anche mentale o relazionale. Mi ha colpito, in particolare, come questa venisse vissuta nel quotidiano, perché mi fa dire: “Per loro la vita è veramente dura e difficile, eppure guarda come vanno avanti nonostante tutto...”

Hai parlato di abitudini diverse e di modi, anche diversi, che ci sono di affrontare anche alcune sfumature della fede. In che modo, secondo te, la chiesa bresciana può imparare qualcosa dalla chiesa in Mozambico? La tua presenza, proprio come

Fidei Donum, è un dono di fede, quindi c’è questo scambio tra chiese sorelle che si incontrano nella tua presenza.

Grazie per questa domanda. Credo fermamente nel mandato che il mio Vescovo mi ha affidato inviandomi in questa chiesa che ha chiesto non solo di poter avere un prete in più, ma di creare un legame, e in questa possibilità io ci credo. Durante questo anno e mezzo ho mantenuto rapporti con amici sacerdoti a Brescia e con le loro Parrocchie.

Quello che ho colto e che loro hanno potuto prendere è il poter raccontare ai loro giovani che esiste una grande Chiesa universale che si spende anche nella povertà. Credo che la Chiesa africana possa dare testimonianza sulla gioia nel vivere le celebrazioni; conosco persone che fanno chilometri per arrivare in chiesa, che non hanno l’orologio

per la messa, hanno voglia di uscire e vivono la celebrazione come un momento importante.

Altra cosa che si può prendere dalla Chiesa africana è il modo di vivere la pastorale; io che ero curato in un’unita pastorale capisco quali esigenze possa avere una parrocchia, ma questa esperienza missionaria mi sta aiutando a vedere, prima di tutto, che alcune difficoltà sono state vissute anche in altre chiesee hanno trovato delle soluzioni. Vedo importante il coinvolgimento dei catechisti, gente semplice ma attenta e attiva che collabora fortemente nella vita della parrocchia. Il poter contare su persone che vivono la fede in modo concreto è davvero una grazia e credo che possano essere d’esempio anche per i giovani della parrochia e anche per chi non conosce la Chiesa e cerca una risposta alle tante domande della vita.

Kiremba - Luglio 2019

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Orizzonti MIGRANTI

COME UN’UNICA FAMIG LIA P. BERNARD BOASIAKO BANTWIB@YAHOO.COM

L

a Comunità ghanese di Brescia ha posto qui le sue radici più di trent’anni fa.

Tutto è accaduto all’alba di un nuovo anno, era il capodanno del 1988 durante la Messa vegliale.

Mons. Bruno Foresti era vescovo di Brescia e mons. Vigilio Mario Olmi era il suo ausiliare.

I fedeli ghanesi hanno voluto indossare vestiti provenienti dal loro Paese, per fare la loro prima apparizione come gruppo etnico a una messa cattolica. Hanno aderito alla processione e presentato la loro offerta al Signore che li aveva portati al sicuro nella parte settentrionale d’Italia, dopo alcuni anni trascorsi tra Palermo e Napoli.

La comunità cattolica dei migranti ghanesi era composta da dodici uomini e si è costituita nel gennaio 1989 con Don Battista Poli come loro sacerdote al Villaggio Gnutti a Lumezzane.

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Kiremba - Luglio 2019

LA COMUNITÁ GHANESE PRESSO LA PARROCCHIA DELLA STOCCHETTA

Lasciando la loro casa si sono fidati del Signore ricordando ciò che il salmista recita: “Il Signore è il mio pastore non manco di nulla”. Con queste parole nella mente, si sono trasferiti dal Villaggio Gnutti alla zona del Mont’Orfano di Rovato.

Dopo alcuni mesi, mons. Bruno Foresti, riconoscendo il valore di questa piccola comunità, le propose di riunirsi in una parrocchia sotto la guida dello scalabriniano P. Bernardo Zonta.

Il Signore continuava ad aggiungere membri alla nostra comunità tanto che arrivammo al punto di avere seri problemi di parcheggio per le nostre auto. La comunità ricevette la proposta di trasferirsi presso una parrocchia del centro storico e di considerarla come sede per il culto.

Presto si ripropose il problema di parcheggio ed il Vescovo pensò che la soluzione migliore fosse di riunirci alla Parrocchia San

La sensazione di essere a casa è aumentata con l’introduzione del “Ministero del canto”, un gruppo che si è formato grazie a P. Bernard, che ha saputo rendere più coinvolgenti le celebrazioni della domenica e le riunioni di preghiera del sabato sera.

 I ghanesi a Brescia  I dati ISTAT pubblicati, riferiti al 1° gennaio 2019, ci dicono che sono 3533 i cittadini ghanesi che riesdono nella nostra Provincia e rappresntano quasi il 3% del totale.

Dopo Brescia, che ospita quasi un quarto della comunità ghanese della nostra provincia, è Ospitaletto il luogo in cui si concentra maggiormente la loro presenza.

Oggi le comunità ghanesi si incontrano in diverse parrocchie della nostra diocesi, ci sentiamo comunque in comunione e approfittiamo di alcune occasioni particolari, come la Festa della Sacra Famiglia e la Pasqua, per ritrovarci a celebrare e condividere la gioia nel Signore.

Giovanni Battista alla Stocchetta dove P. Bernardo era il parroco. Gli ambienti erano ampli, non c’era nessun problema di parcheggio, ma eravamo un po’ lontani dal centro della città. Il numero del gruppo cominciò a cadere drasticamente al punto che una domenica si celebrò la S.Messa con solo cinque membri.

Tuttavia, la comunità restò fedele alle parole che il Signore disse a Pietro: “Su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”.

Col tempo la comunità si rinvigorì e tornammo ad avere tante persone alla messa domenicale.

La comunità ghanese era costituita da persone semplici ma che riuscivano ad attirare anche fedeli italiani che ogni domenica per sentire il suono del tamburo, la dolce melodia della musica afro-inglese-Twi e la danza celebrativa, partecipavano alla Messa. I tamburi, i canti ed il ballo

africano sono stati gli ingredienti che hanno fatto battere i cuori dei fedeli. Negli anni, alla guida della nostra comunità si sono succeduti P. Elio Alberti, P. Domenico Colossi e P. Mario Toffari.

Nel 2011 è arrivato dal Ghana P.Bernard Antwi-Boasiako; in quel tempo la situazione economica ha costretto alcuni membri a migrare verso il Regno Unito e verso altri Paesi e la comunità ha iniziato di nuovo a diminuire. Il Signore non ci ha lasciati in balia dei tempi e nuovi membri sono arrivati a far parte del nostro gruppo, nonostante la forte concorrenza che c’è con le chiese pentecostali e carismatiche.

La sensazione di essere a casa è aumentata con l’introduzione del “Ministero del canto”, un gruppo che si è formato grazie a P. Bernard, che ha saputo rendere più coinvolgenti le celebrazioni della domenica e le riunioni di preghiera

del sabato sera.

Per un breve periodo, prima P. Michele de Salvia e poi P. Pio Finizio, hanno affiancato P. Bernard nel seguire le comunità dei migranti.

Insieme continuiamo a riunirci anche per preparare le celebrazione del battesimo e del matrimonio, cerimonie molto sentite nella nostra comunità.

Oggi le comunità ghanesi si incontrano in diverse parrocchie della nostra diocesi, ci sentiamo comunque in comunione e approfittiamo di alcune occasioni particolari, come la Festa della Sacra Famiglia e la Pasqua, per ritrovarci a celebrare e condividere la gioia nel Signore. Anche l’Avvento e la Quaresima sono occasioni per fare dei ritiri insieme come un’unica famiglia, in segno della nostra unione fraterna e solidale.

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Formazione & spiritualità

GIOVEDI DELLA MISSIONE

PER UNA PARROCCHIA METICCIA PAOLA PAVAN PAVOLA.PAVAN@GMAIL.COM FEDELI DI DIVERSE NAZIONALITÁ PARTECIPANO AD UNA CELEBRAZIONE EUCARISTICA

I

l tema: “Chiesa dalle genti” a Brescia? Per una parrocchia “meticciata” è stato avviato da Don Alberto Vitali, parroco di S. Stefano Maggiore a Milano e direttore Migrantes, seguito poi dall’intervento di Don Fabio Corazzina, parroco di S. Maria in Silva a Brescia.

“Chiesa dalle genti” è il titolo che la Chiesa Ambrosiana ha dato al Sinodo appena concluso: un sinod o “ m in o r e” dedi c ato al fenomeno migratorio, ma con un taglio prettamente pastorale.

L’Arcidiocesi di Milano, spinta dal suo Pastore, Mons. Mario Delpini, si è interrogata su questo tema a partire da un’indagine e raccolta di dati a livello regionale, confermati da indici nazionali, sull’identità religiosa dei migranti: il 57% di immigrati in Italia è di fede cristiana a fronte di un 29% di fede musulmana.

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Kiremba - Luglio 2019

Ma una “Chiesa dalle genti” è possibile anche a Brescia? Il termine “parrocchia meticciata” (parola usata dal Cardinal Martini per indicare una società mischiata, con provenienze e culture diverse) esprime la realtà che si sta vivendo nel nostro territorio?

La testimonianza di don Fabio Corazzina offre alla riflessione un contributo prezioso, in una alternanza di domande e provocazioni che conducono a riconoscere nelle pieghe della storia di oggi l’azione di Dio: “Meticci o meticce si definivano le persone che nascevano dall’incrocio fra i “conquistadores” (i coloni europei) e le popolazioni indigene precolombiane.

Mi domando: che cosa può nascere da un rapporto e da un incontro violento fra le diversità? Forse questo concetto è anche quello che descrive

Ma una “Chiesa dalle genti” è possibile anche a Brescia? Il termine “parrocchia meticciata” (parola usata dal Cardinal Martini per indicare una società mischiata, con provenienze e culture diverse) esprime la realtà che si sta vivendo nel nostro territorio?

la realtà, perché che cosa può nascere da un incontro così diverso fra popoli diversi? Perché questo rapporto viene percepito come un incontro violento? Può nascere paura? Sì, la paura di una invasione culturale, religiosa, di significati, di simboli, di linguaggi, di colori.

Può nascere il timore di perdere l’identità, e allora le parrocchie che cosa fanno? Ritornano al passato rituale e religioso, perché è un segno di identità.

A Cracovia papa Francesco, parlando ai vescovi, dice queste cose: “Oggi portare avanti la parrocchia è faticoso, in questo mondo di oggi con tanti problemi. E il Signore ha chiamato noi perché ci stanchiamo un pochino per lavorare e non per riposare”. Troppo bello!

Papa Francesco capisce che portare avanti la parrocchia in un mondo nuovo è faticoso. Ma il problema

da capire è: si può essere cristiani in un mondo che non è quello in cui noi siamo nati? E si può costruire una comunità cristiana con chi non fa parte del tuo “piccolo mondo antico”? O per essere cristiano deve rientrare dentro il tuo mondo?”

“Dio vede l’umanità nella sua immensa diversità, ma non volge lo sguardo solo a noi cattolici. Sembra scontato, ma quando mai abbiamo imparato a non temere la diversità?

Quando mai abbiamo permesso a qualcuno di convocarci, imparando a recarci da loro, a visitarli, senza aspettare solamente che rientrino nell’ovile? Quando mai ci è venuto in mente, come comunità cattolica, di andare a trovare i nostri amici ortodossi del Patriarcato russo o rumeno, come comunità (e non come io o tu), come visita? (…)E penso come e quando non abbiamo ripensato e compreso la ricchezza

del mondo riformato.

In ogni parrocchia, in ogni comunità che trova in Cristo il suo maestro, è importante essere coscienti che il primo passo è riconoscere lo Spirito presente in tutti, riconoscere che Dio è generoso ed è grazia per l’umanità intera, e che Lui ci anticipa. Riconoscere che Dio non ha bisogno che noi lo difendiamo, è sufficientemente grande e si arrangia da solo. Quindi con la nostra pastorale proviamo a non imprigionare la sua fantasia, il suo disegno, la sua voglia di vivere una nuova umanità. (…) Pensare alle parrocchie in tempi come questi ed alla Chiesa presente nelle comunità vuol dire davvero ripensarle e riscriverle quasi radicalmente. Io sono un po’ terrorizzato da questo, faccio un po’ fatica a capire dove potremmo andare, ma anche se io faccio fatica la vita mi sta portando dove io non immaginavo neanche di andare. Io non avrei mai immaginato di fare il prete in una parrocchia in cui i ragazzi sono per l’80-85% figli di famiglie straniere. Non avrei mai immaginato di vivere in una parrocchia in cui, se l’oratorio è abitato e qualcuno c’è, è perché ci sono gli stranieri, perché gli italiani non ci sono.

Non avrei mai immaginato di vivere in una città con un quartiere piccolo come il mio in cui vivono 63 nazionalità diverse. (…) Questa è la vita e quindi è Dio. A questo punto, o abbracciamo questa vita o caccio fuori dalla mia vita Dio. E su questo che ci dobbiamo scommettere”.

Kiremba - Luglio 2019

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FORMAZIONE & SPIRITUALITÀ

 IN ASCOLTO DI SAN PAOLO VI A cura di don Francesco Pedrazzi - frapedro73@gmail.com

LA PREGHIERA MISSIONARIA DEI SANTI Ripercorriamo insieme le esperienze missionarie che San Paolo VI ha compiuto durante i suoi incontri apostolici con le comunità del Sud del Mondo.

Paolo VI ai vescovi dell’Oceania: «La Chiesa è carità, la Chiesa è unità» Continuando il nostro itinerario nei vari continenti in ascolto di san Paolo VI “missionario”, dopo avere richiamato alcuni suoi discorsi in Asia (Filippine), Africa (Uganda) e Sud America (Colombia), consideriamo il viaggio Apostolico in Oceania, ultima tappa del grande pellegrinaggio intrapreso alla fine del 1970, iniziato in Asia Orientale.

Merita un’attenzione speciale il discorso tenuto a Sydney (Australia) il 1° dicembre, rivolto ai Vescovi della Conferenza Episcopale Panoceanica. Il tema centrale è la comunione e l’unità della Chiesa.

Paolo VI ricorda due aspetti necessari per mantenere viva la comunione universale della Chiesa, dai quali scaturisce altresì la sua forza missionaria.

Il primo aspetto è l’unità della fede. C’è un pluralismo legittimo, arricchente e auspicabile, basato sul genio e sulla bellezza delle varie culture e un pluralismo inaccettabile che consiste in un’interpretazione soggettiva dei contenuti della fede che semina dubbi e incertezza.

Ecco alcuni passaggi: «Per differenti che siano le condizioni soggettive del credente, non possiamo ammettere l’incertezza, il dubbio, l’equivoco circa il sommo dono, che la Rivelazione ci ha fatto […] l’unità propria del cattolicesimo è messa in armonia con la sua apostolicità, la quale, non solo non soffoca quanto vi è di buono e di originale in ogni forma di cultura umana, ma accoglie, rispetta e valorizza il genio di ogni popolo, e riveste di varietà e di bellezza l’unica veste inconsutile della Chiesa di Cristo. Dunque, ognuno può dire, è ammesso un «pluralismo»? Sì; ma bisogna intendersi bene sul significato di questa parola. Esso non deve assolutamente contraddire all’unità sostanziale del cristianesimo. Voi conoscete certi pericoli che si nascondono nel pluralismo, quando non si limita alle forme contingenti della vita religiosa, ma presume di autorizzare interpretazioni individuali e arbitrarie del dogma cattolico […]»

Il secondo aspetto è la carità. Il papa bresciano ritiene che non basti l’unità della fede perché il mondo di oggi «ostile e incredulo» si avvicini alla Chiesa e accolga il Vangelo. È necessaria la testimonianza dell’amore che unisce i credenti, a cominciare da quanti hanno responsabilità ecclesiali.

Ecco le sue parole: «Voi conoscete quale sovrana importanza abbia la carità in tutto il disegno divino della religione cattolica […] i rapporti gerarchici, quelli pastorali, com’è noto, quelli collegiali, quelli delle diverse funzioni ministeriali, quelli sociali, quelli domestici, tutti devono essere percorsi da una corrente sempre operante di carità, che ha per suoi immediati effetti il servizio (cioè il sacrificio e il dono di sé), e l’unità; la Chiesa è carità, la Chiesa è unità. Questa è, a noi sembra, la virtù principale, ch’è domandata alla Chiesa cattolica in quest’ora del mondo, tanto agitata spiritualmente, fino a insinuare il timore di grandi e rovinosi rivolgimenti. […] E molti si domandano che cosa deve fare la Chiesa per avvicinare a sé il mondo ostile e incredulo: l’unità nella fede e nell’amore sarà testimonianza che agirà salutarmente sul mondo, come ci lasciò detto Gesù».

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Kiremba - Luglio 2019

Pierre e Mohamed Algeria, due martiri dell’amicizia

Blocknotes

Candiard Adrien - Edizioni EMI

Due amic i: Pierre Clave rie, un vescovo catto Moha med Bouc hikhi , un giova ne musu lmanlico, o. Il primo ha scelto di restare in Algeria per testimoniare Cristo dentro la violenza del terrorismo. Il secon do ha deciso di diventare il suo autista. Intorno a quest due personaggi, reali come la vita e la morte, infuri i la guerra civile: siamo nell’Algeria degli anni Novan a 150mila morti ammazzati nello scontro fratricida ta, fra integralisti islamici e militari.

Queste due voci raccontano un’amicizia in grado vincere, spiritualmente, anche la morte: il vesco di Pierre che resta a fianco del suo popolo come vo rimane «al capezzale di un fratello ammalato chi , in silenzio, stringendogli la mano». Per questo motiv oggi la chiesa lo riconosce martire. E l’autista Moha o med, ben consapevole del rischio, che resta accanto all’am cristiano in pericolo di vita. Fino alla fine, fino a ico drammatico 1° agosto 1996. In queste pagine quel Pierre e Mohamed, ricostruiti con squisita profondità impareggiabile delicatezza da Adrien Candiard, e trasmettono un’incrollabile verità: «Amare non è ci forse preferire l’altro alla propria vita? Senza la morte non ci sarebbe nulla da preferire a noi stessi».

29 SETTEMBRE - GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO “Non si tratta solo di migranti” Il nostro atteggiamento verso i migranti e i rifugiati è “un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro, se si continua a cedere alla cultura dello scarto”. Ne è convinto il Papa, che nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in programma il 29 settembre, parla di migranti come “emblema dell’esclusione” e avverte: “Su questa via, ogni soggetto che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio d emarginazione e di esclusione.

Tra i pericoli incombenti, per Francesco, c’è anche quello di “renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti”. “Non si tratta solo di migranti”, come recita il tema della Giornata: “si tratta della nostra umanità” e del suo futuro. È la tesi del Papa, secondo il quale “i progresso dei nostri popoli dipende soprattutto dalla capacità di lasciarsi smuovere e commuovere da chi bussa alla porta”. Il mondo di oggi, invece, “è ogni giorno più elitista e crudele con gli esclusi”: “Lo sviluppo esclusivista rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri.

Lo sviluppo vero è quello che si propone di includere tutti gli uomini e le donne del mondo, promuovendo la loro crescita integrale, e si preoccupa anche delle generazioni future”.

La parte centrale del Messaggio è un appello preciso: “In ogni attività politica, in ogni programma, in ogni azione pastorale dobbiamo sempre mettere al centro la persona, nelle sue molteplici dimensioni, compresa quella spirituale. E questo vale per tutte le persone, alle quali va riconosciuta la fondamentale uguaglianza”. Il motto del mondo è “prima io e poi gli altri”, mentre il vero motto del cristiano è “prima gli ultimi”: “uno spirito individualista è terreno fertile per il maturare di quel senso di indifferenza verso il prossimo, che porta a trattarlo come mero oggetto di compravendita, che spinge a disinteressarsi dell’umanità degli altri e finisce per rendere le persone pavide e ciniche”.

“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare” sono i quattro verbi che non solo riassumono la sfida posta dalle migrazioni, ma anche la missione della Chiesa, “verso tutti gli abitanti delle periferie esistenziali, che devono essere accolti, protetti, promossi e integrati”.

Per maggiori informazioni e materiale: www.migrants-refugees.va/it

Kiremba - Luglio 2019

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