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Caritas in pillole Il direttore ci invita: “Coltivate l’arte del fare centro”

PREPARIAMO IL TERrENO Caritas in pillole

DURANTE UNA GIORNATA DI FORMAZIONE ABBIAMO PROVATO A CONOSCERE PIÙ DA VICINO ALCUNI SERVIZI DELLA CARITAS DIOCESANA DI BRESCIA. VIDEO-INTERVISTANDO LE PERSONE CHE CI LAVORANO QUOTIDIANAMENTE, ABBIAMO CERCATO DI ASSAPORARE LO STILE E L’APPROCCIO ALLA PROSSIMITÀ. ECCO L’ESSENZA DEI NOSTRI RACCONTI.

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MENSA MENNI: uno spazio libero

La Mensa Menni è un luogo di passaggio che permette di soddisfare, oltre ai bisogni primari, la necessità di trovare qualcuno disposto al dialogo e all’ascolto degli ospiti. Considerato un punto di riferimento costante nel tempo e nello spazio per chi sceglie di farsi aiutare, la Mensa può rappresentare un vero e proprio salvagente, al quale aggrapparsi nei momenti di maggior difficoltà.

OTTAVO GIORNO: cibo ma non solo

RIFUGIO E UNITÀ DI STRADA: vicino agli invisibili

L’Ottavo Giorno è un progetto che si occupa dello stoccaggio di alimenti a lunga conservazione come pasta, biscotti, legumi, tonno. Oltre a comprare la merce direttamente dai venditori a prezzi convenienti, ci sono anche diverse donazioni di alimentari da parte di privati e imprenditori. Nel servizio lavorano principalmente volontari che anche durante il periodo del covid si sono impegnati a mantenere il magazzino aperto. L’obiettivo del magazzino è quello di aiutare e sostenere le persone che si rivolgono alle Caritas parrocchiali.

Caritas è considerato un piccolo porto a servizio di chi ne ha bisogno. Dall’esperienza di Giacomo, il quale offre il suo tempo al servizio dell’Unità di Strada e del Rifugio per i senza dimora, abbiamo capito che anche nella nostra città ci sono molteplici situazioni di difficoltà e si avverte incessantemente la necessità di essere anche semplicemente ascoltati e compresi. Non è necessario avere un requisito specifico per rendersi utili e aiutare il prossimo, basta mettersi in gioco!

PORTA APERTA: tra ascolto ed empatia

COMUNITA’ DI VITA CASA BETEL: un luogo protetto

È un servizio di rete che accoglie un'utenza varia su tutto il territorio bresciano. Offre un ascolto finalizzato ad un supporto socio-economico, con interventi mirati a bisogni concreti e specifici (pagamento bollette, buoni spesa, visite mediche, ecc...). I professionisti che ci lavorano sono educatori e assistenti sociali, che mettono in gioco umanità e competenza al fine di entrare in empatia e mettersi a servizio dell'utenza per meglio rispondere ai loro bisogni. Il non giudizio e l’ascolto attivo sono le parole d’ordine per chi lavora in questo servizio.

Questo progetto vuole offrire un posto sicuro a donne adulte che nella loro vita sono state vittime di situazioni di sfruttamento e violenza o che soffrono di difficili patologie. Attraverso un percorso personalizzato creato per ciascuna di loro da figure professionali si vuole garantire alle ospiti un futuro migliore, un’indipendenza e una solidità economica per restituire loro dignità e un pieno reinserimento all’interno della società.

Il direttore ci invita: "Coltivate l'arte del fare centro"

Don Maurizio Rinaldi, direttore della Caritas Diocesana di Brescia, ci ha aiutato a completare il quadro dell’ente promotore dei servizi in cui operiamo, dandoci la sua visione di cosa è Caritas. Il suo intervento ci ha stupito: ci aspettavamo una dettagliata descrizione della mission e dell’operato di Caritas ma abbiamo ascoltato ben altro. L’intervento è stato un invito diretto a perseguire i nostri obiettivi con uno stile ben preciso: coltivando l’arte del “fare centro”. Il tirare con l’arco e il centrare il bersaglio sono stati metafora per spiegare come la Caritas sia un “allenamento” per centrare la vita e portarla al suo compimento. Lui stesso ci sta provando in continuazione, e anche se in passato prendere la mira è stato faticoso perché il bersaglio si spostava in continuazione, il tentativo di fare centro è sempre rimasto in lui. Cercare di fare centro in Caritas vuol dire farlo insieme, aiutare ciascuno a trovare se stesso nell’incontro con l’altro, sostenendosi reciprocamente. “Fare centro” è un invito, un tentativo, un tendere a… E noi? Ci riusciremo? Ancora non lo sappiamo, ma di certo ci proveremo!

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