LA GAZZETTA
del Servizio Civile
Caritas Diocesana di Brescia
NUMERO 5 - DICEMBRE 2019
SPRINT FINALE Per molte settimane, anche grazie alle nostre “fatiche promozionali”, gli uffici della Caritas diocesana di Brescia sono stati travolti da una fresca ondata di nuovi giovani interessati a vivere l’esperienza del servizio civile sul bando 2019 scaduto il 17 ottobre. Noi che ci stiamo avviando a vivere gli ultimi mesi di questa esperienza, in questo numero della gazzetta continueremo a raccontarci attraverso la nostre testimonianze di servizio e descrivendo le sedi di alcuni centri operativi. Le fotonotizie di eventi che si sono svolti in
questi mesi ci aiuteranno a mostrare la ricchezza di quanto stiamo vivendo.
...abbiamo avuto l’opportunità di raccontare la nostra esperienza anche al Vescovo... Durante l’incontro di formazione di settembre abbiamo avuto l’opportunità di raccontare la nostra esperienza anche al Vescovo che, indossando la nostra maglietta, ci ha fatto sentire il suo sostegno.
in questo “quinto” numero pag. Inventi quei colori Per non perdersi I cortili dei talenti Sguardi nuovi
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TESTI MONI ANDO
con i minori PROGETTO
INVENTI QUEI COLORI
Ho scelto di immergermi nell’esperienza del servizio civile perché non ero sicuro di ciò che avrei voluto fare una volta terminata la scuola. Avendo frequentato un percorso di studio socio-sanitario volevo capire se in quell’ambito avrei potuto trovare un futuro lavoro. Attraverso l’alternanza scuolalavoro ho potuto sperimentare diverse realtà nelle quali sono stato a contatto con persone anziane o disabili. Nel momento in cui ho saputo che il servizio civile offriva un progetto a contatto con i minori, ho colto l’occasione e mi sono “buttato”. Svolgo la mia esperienza presso la comunità educativa di Opera Pavoniana. È una realtà molto particolare, sicuramente impegnativa, ma che mi fa sentire emozioni forti. Da questa esperienza, ormai quasi giunta al termine, mi porterò dentro un corposo bagaglio emotivo; mi ha aiutato anche a scoprire qualità e risorse che non pensavo di avere.
Principalmente le giornate in comunità seguono una quotidianità intervallata da semplici attività di gruppo per rafforzare le relazioni che inevitabilmente si instaurano all’interno di essa. All’inizio di questo mio percorso, mi sono ritrovato in un ambiente nuovo, a contatto con delle
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persone con storie sicuramente difficili. Grazie all’accoglienza dell’equipe di educatori, pian piano mi son sentito a mio agio e ho potuto instaurare un buon rapporto con i ragazzi. Da questa esperienza, ormai quasi giunta al termine, mi porterò dentro un corposo bagaglio emotivo; mi ha aiutato anche a scoprire qualità e risorse che non pensavo di avere.
Davide B.
la mia sede operativa Nell’Istituto Palazzolo delle Suore Poverelle, il centro diurno si rivolge a minori di età compresa tra i 6 e i 13 anni. Il disagio dei bambini e dei ragazzi è una conseguenza del disagio dei genitori o di altri adulti, che evidenziano problematiche forti ed importanti di tossicodipendenza, disturbi psichici, difficoltà economiche, problemi all’interno della coppia, incapacità di relazionarsi ai propri figli, devianza sessuale. Tali disagi, più o meno conclamati e manifesti, portano alla sofferenza dei bambini e dei ragazzi che sono loro malgrado costretti a sopportare sofferenze ed ingiustizie. Il Centro Diurno si colloca al fianco del nucleo familiare, coinvolgendolo nel progetto educativo.
Il progetto prevede diversi obbiettivi: - conoscenza e segnalazione del disagio dell’utenza; - supporto agli educatori; - integrazione ed accompagnamento nei contesti sociali territoriali. Il Centro Diurno è una struttura multidimensionale al cui interno si organizzano interventi di sostegno educativo, scolastico e laboratori di attività espressive volte a favorire un’integrazione socio-emotiva. L’intervento educativo del Centro Diurno è caratterizzato dal lavoro svolto dall’educatore professionale, nel rapporto individuale con il minore e nella presa in carico attraverso un progetto.
Davide M.
8 Settembre: il cortile è pronto per festeggiare il 150° della fondazione dell’Istituto Palazzolo! Gonfiabili, zucchero filato, balli, lavoretti creati dalle ragazze, un momento di preghiera, spiedo e tanto altro...una giornata di festa e di condivisione al di fuori della quotidianità.
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TESTI MONI ANDO
con il disagio adulto PROGETTO
PER NON PERDERSI
Mi chiamo Aldo, ho 23 anni, vengo dal Benin e abito a Brescia dal 2013. Sono un tecnico pc e mi occupo anche della grafica pubblicitaria; adesso sto facendo una scuola serale di cucina. Ho deciso di intraprendere il percorso del servizio civile perché me l’ha consigliato una mia amica che lavora alla Congrega della Carità Apostolica. Cosi ho deciso di dedicare un anno di esperienza nel servizio civile. Sto svolgendo il mio sevizio al centro di coordinamento, nel mio servizio mi occupo della collaborazione nella gestione delle attività quotidiane di segreteria, accoglienza e reception. Penso che questa esperienza sia molto utile a livello umano e anche a livello lavorativo, inoltre mi sta aiutando a conoscere meglio realtà che prima non conoscevo.
Penso che questa esperienza sia molto utile a livello umano e anche a livello lavorativo, inoltre mi sta aiutando a conoscere meglio realtà che prima non conoscevo.
Aldo T.
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la mia sede operativa La mensa Menni è una struttura a disposizione di persone con problemi economici o che vivono in condizioni di forte disagio e solitudine; essa offre un pasto caldo e un posto per socializzare con le altre persone. Il mio compito giornaliero in mensa consiste in semplici lavori. Mi occupo di fare accoglienza cioè di confermare la presenza degli ospiti sulla lista esistente ed inviare i nuovi in ufficio per fare la tessera. Sono impegnato anche nella sorveglianza cioè nel controllare che gli ospiti non entrino portando alcolici o sostanze non ammesse in struttura. Inoltre durante il mio servizio gestisco la distribuzione dei pasti (che arrivano già confezionati in
mono porzioni), la pulizia dei locali, e la divisione della differenziata. Infine affianco un collega per ritiro del cibo che viene offerto dai vari negozi. Consiglio vivamente a molti giovani di intraprendere questa fantastica esperienza di crescita umana. Quando sono arrivato alla mensa per la prima volta sono rimasto colpito dalla quantità di persone che si presentavano per mangiare e sono molto contento di dare il mio piccolo contributo di aiuto per chi ha bisogno.
Fabrizio P.
Sabato 5 e domenica 6 ottobre si è tenuta la Festa dei Bambini presso l’Associazione Bimbo chiama Bimbo di Mompiano. L’iniziativa, riproposta ogni anno, è un momento di ritrovo e confronto, nel quale famiglie e bambini possono prendere parte alle tante attività di gioco. Aver partecipato alla festa mi ha dato la possibilità di entrare sempre di più in contatto, e in maniera più diretta, con l’utenza dell’Associazione e con gli innumerevoli volontari che ogni giorno collaborano per migliorare ogni servizio e attività.
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TESTI MONI ANDO Ciao, sono Sara e ho 23 anni. Mi sono laureata quest’anno in Scienze della comunicazione e, terminata questa esperienza del servizio civile, inizierò la Magistrale in Scienze pedagogiche. A orientarmi in questa mia scelta è stato il percorso di servizio civile nell’oratorio dei Santi Nazaro e Celso. Frequentare quotidianamente i bambini, giocare, accompagnarli e vivere con loro nuove esperienze… aiutarli a fare i compiti o anche solo ad allacciarsi la scarpina, è stata per me una conferma di quanto sia bello e speciale un mondo come questo.
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negli oratori PROGETTO
I CORTILI DEI TALENTI Un mondo, quello dell’oratorio e, più in generale, del servizio civile, dove l’aiutare gli altri si trasforma soprattutto in un “aiutarsi”. Aiutarsi a mettersi in gioco, a superare i propri limiti, a non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà e dalla stanchezza; aiutarsi nel dare una svolta ad una giornata partita male e, perché no, alla propria vita. Vivere in una realtà in cui le relazioni e i rapporti umani sono al centro di tutto, fa bene all’anima e fa bene al cuore. Mettersi al “servizio degli altri” è sì una responsabilità, ma è soprattutto una grande fortuna, e il servizio civile è uno strumento grazie al quale questo può compiersi. Perché consigliare
un’esperienza come questa a tanti altri ragazzi come me? Perché penso possa essere un’occasione per guardare più da vicino e con occhi più attenti gli altri, ma anche noi stessi. Credo davvero possa essere un anno importante per leggersi dentro e conoscersi un po’ di più, dimostrandoci che spesso la nostra felicità nasce proprio dal fare del bene agli altri. “Puoi essere santo lì dove sei” è il tema pastorale che quest’anno guiderà il movimento giovanile salesiano. Perché non pensare di concretizzarlo lanciandosi nella sfida del servizio civile? Sara M.
la mia sede operativa L’oratorio San Giovanni Bosco di Ospitaletto è l’espressione della passione educativa della Parrocchia e ha l’obiettivo di formare le persone alla dimensione cristiana e umana. L’ Oratorio si identifica nelle persone che vi operano e lo frequentano e non solo con le strutture di cui è dotato. Nei mesi estivi sono state molteplici le occasioni di incontro per tutte le fasce di età. Per i più piccoli, terminata la scuola, è stata portata avanti l’iniziativa “Oratorio aperto” per l’accompagnamento nello svolgimento dei compiti delle vacanze. Nel pomeriggio invece, laboratori creativi, giochi di gruppo e uscite in piscina. Inoltre, la colonia al mare per una settimana. Per i ragazzi della scuola media: campeggio in montagna, serate organizzate con attività di gruppo e giochi a squadre. Per giovani e giovanissimi: campeggio in montagna, accompagnamento e formazione
nel servizio educativo del grest. Durante il resto dell’anno, nel pomeriggio, l’Oratorio di Ospitaletto offre il servizio di aiuto compiti in collaborazione con “Non uno di meno”. Si tratta di un progetto nel quale i bambini (quasi un centinaio) sono aiutati da una cinquantina di volontari a svolgere i compiti. Sempre per i più piccoli, in alcune domeniche, gli animatori del grest estivo mettono a disposizione il loro tempo per farli giocare. Per i ragazzi delle medie, una sera a settimana ci sono proposte di attività ludiche, laboratori manuali e teatrali, occasioni per stare insieme divertendosi e creare amicizie nuove al di fuori della scuola. L’oratorio è un punto di ritrovo importante per la comunità di Ospitaletto, il bar “Centro Giovanile” diventa il luogo per trascorrere del tempo in serenità. Un bar, un grande parco giochi dedicato ai bambini e una sala teatrale completano l’offerta ludico educativa per le famiglie. Luca B.
Quest’estate, tra le numerose attività estive che sono state organizzate, c’è anche quella del “campo medie” nella casa parrocchiale di Temù (Bs). In una settimana abbiamo vissuto tante avventure: abbiamo conosciuto persino il signor Angelo Bezzi, famoso mosaicista e scultore che ci ha onorato con alcune sue opere di arte sacra. Inoltre, per i più coraggiosi, un tuffo nel Lago Nero del Gavia era quello che ci voleva dopo una faticosa salita per la Valle delle Messi. Si sa, il sentiero è arduo, ma la meta, che sembra vicina, è sempre l’inizio di un nuovo viaggio.
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TESTI MONI ANDO
con i disabili PROGETTO
SGUARDI NUOVI
Mi chiamo Tania Chowdhury ho 24 anni, il mio paese d’origine è il Bangladesh, ma vivo in Italia da ormai 20 anni, sono cresciuta qui. Alle superiori ho studiato per diventare assistente socio sanitario, continuando con un corso di assistente domiciliare. Dopo le scuole mi sono dedicata solo al cucito, compiendo piccoli lavoretti sartoriali. Lì ho conosciuto una persona che mi ha indirizzato alla Caritas dove ho trovato quello che ho sempre cercato: aiutare gli altri. Non so come descriverlo, ma rendere felice il prossimo rende felice anche me. Questo volontariato nel servizio civile mi ha insegnato veramente tante cose. Mi occupo del settore disabili, persone magnifiche che hanno una vita piena di emozioni forti; con loro mi sono sentita “viva”. Durante quest’anno ho maturato molte consapevolezze ma sono ancora combattuta se continuare su questa strada come mi è stato proposto, oppure seguire il mio primo sogno di diventare una stilista, che è molto incerto.
Tania C.
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Mi occupo del settore disabili, persone magnifiche che hanno una vita piena di emozioni forti; con loro mi sono sentita “viva”.
la mia sede operativa La comunità socio sanitaria Mamré Galgala è stata istituita il 31 marzo 1996, ha sede a Desenzano del Garda e offre assistenza ai disabili tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24. Gli ospiti della comunità sono 10 e ci sono 5 educatori, 3 operatori socio sanitari e tanti volontari che lavorano e aiutano nel servizio. L’obiettivo della comunità è offrire un ambiente accogliente e ricco di relazioni affettive, infatti per ogni ospite viene elaborato un progetto educativo individuale. Gli ospiti svolgono tante attività: il maneggio, la piscina, le campane tibetane, il tai chi, l’educazione fisica, le attività creative, la cucina, l’orto ecc..
Questa esperienza è ricca di emozioni, ti insegna a lavorare in gruppo e ad essere paziente. Consiglierei questo servizio a tutti i ragazzi perché fa crescere umanamente e aiuta ad accettare e rispettare le persone per quello che sono.
Gli educatori organizzano le giornate alternando le attività quotidiane a altre attività che impegnano gli ospiti. Spesso viene occupato il tempo libero con una passeggiata, con lo shopping, partecipando ad eventi importanti o guardando film e festeggiando i compleanni. Dopo questi nove mesi di servizio ho imparato tanto; sono riuscita a costruire un legame forte con gli ospiti della comunità e sono contenta di essere d’aiuto anche agli educatori e agli operatori nello svolgimento del loro lavoro. Questa esperienza è ricca di emozioni, ti insegna a lavorare in gruppo e ad essere paziente. Consiglierei questo servizio a tutti i ragazzi perché fa crescere umanamente e aiuta ad accettare e rispettare le persone per quello che sono.
Chamary K.
Ogni giorno gli ospiti della comunità socio sanitaria Beftage/Mamrè cercano di rendere sempre più bella la loro casa. Le ragazze e i ragazzi ospitati svolgono attività quotidiane legate alla pulizia della casa ma anche attività ricreative come il ballo e la pittura. Ognuno di loro partecipa con passione rendendo ogni giorno speciale.
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Il servizio civile CHE COS’E’? è una proposta ad
adesione libera per giovani italiani e stranieri tra i 18 e i 28 anni della durata di 12 mesi che chiede un impegno complessivo di 1.145 ore di cui 114 di formazione con un compenso di 439,50 euro al mese.
è un’occasione per
contribuire al bene comune e, allo stesso tempo, un percorso di crescita personale e comunitaria nei valori della pace, solidarietà e giustizia.
4 i progetti di Caritas Diocesana di Brescia per il 2020: Con i minori
“La favola mia” Con il disagio adulto
“L’oro negli sguardi” Negli oratori
“Tempo di crescere” Con i disabili
“Integral-mente”
Caritas Diocesana di Brescia
LA GAZZETTA
del Servizio Civile
è coordinata da Ufficio
Promozione Volontariato Giovanile di Caritas Diocesana di Brescia è curata dai giovani del Servizio Civile: Agliardi Chiara, Agliardi Federica, Al Said Anwar, Basaglia Anna, Belotti Sharon, Bianchi Davide, Boano Monica, Bono Francesco, Burato Luca, Cama Chiara, Capretti Francesca, Chowdhury Tania, Fortini Marco, Frassine Sara, Frassine Luca, Ghiroldi Mirko, Kachchkaduge Chamary, Konate’ Joel, Lama Chiara, Liloni Irene, Maggi Davide, Marca Sara, Marchi Ilaria, Oyeamia Monday, Papetti Paolo, Poiana Fabrizio, Silvestri Monica, Tameni Simone, Tossa Aldo, Zorra Luca.
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