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Bombardieri don Amato
STUDI E DOCUMENTAZIONI
NECROLOGI
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Bombardieri don Amato
Nato a Toscolano Maderno l’1.9.1931; della parrocchia di Maderno. Ordinato a Brescia il 18.6.1955. Vicario cooperatore a Vobarno (1955-1956); vicario cooperatore a Toscolano (1956-1967); parroco a Tremosine (1967-1977); parroco a Gargnano (1977-1991); parroco a Roé Volciano (1991-1993). Deceduto a Brescia il 4.4.2021. Funerato e sepolto a Maderno il 6.4.2021.
Nel giorno luminoso di Pasqua spirava all’Ospedale Civile di Brescia don Amato Bombardieri. Aveva 89 anni e dal 1993 risiedeva a Maderno, nella sua casa natale, perché la malattia lo costrinse a rinunciare ad ogni incarico pastorale. E nel cimitero di Maderno ora riposa in pace, circondato ancora dalla gratitudine di tanti fedeli che lo hanno incontrato.
Se è vero quanto dicevano gli antichi, “nomen homen”, don Bom-
NECROLOGI | BOMBARDIERI DON AMATO
bardieri era Amato di nome e di fatto. Prete buono e mite, con un carattere dolce e accogliente ha sempre operato nella integerrima fedeltà ai suoi doveri pastorali. Il suo apostolato è sempre stato svolto nel solco della tradizione delle parrocchie bresciane ma con un tocco di bontà e umiltà che rendeva credibile la sua azione, la sua predicazione e la sua personalità.
Ma a renderlo particolarmente amato è stata la commovente testimonianza durante i lunghi anni della sua malattia e del suo declino: pur non potendo agire aveva la certezza di giovare alla Chiesa anche nel suo stato, offrendo la sua sofferenza, la sua preghiera, la sua impotenza. Si può dire che è rimasto esemplarmente un tralcio unito alla Vite e che ha portato frutto, comunque, con l’esempio della sua pazienza e con la gioiosa accoglienza di coloro che lo visitavano.
Inoltre don Amato è uno dei pochi preti gardesani che ha speso tutta la sua vita per la popolazione del Garda. Dopo la sua ordinazione nel 1955, infatti, ha fatto il curato per un anno a Vobarno e poi le sue destinazioni hanno sempre riguardato parrocchie gardesane. Ha fatto per undici anni il curato a Toscolano, poi un decennio come parroco a Tremosine, nell’entroterra del lago, e successivamente, quasi quindici anni a Gargnano. In tutte queste comunità ha lavorato alacremente, con passione e con molti frutti, corrisposto dalla sua gente, smentendo il luogo comune che vuole i fedeli del Garda un poco freddi dal punto di vista del fervore religioso. Nel 1991 fu nominato parroco di Roè Volciano, singolare ed estesa parrocchia che fa cerniera fra il lago e la Val Sabbia. Purtroppo dopo soli due anni dovette lasciare la guida di questa comunità a causa della malattia. E per lui si aprì un capitolo totalmente nuovo e diverso nel dono di sé.
Nel dramma teatrale del francese Paul Claudel “L’annuncio a Maria” scritto nel 1912, uno dei protagonisti, Pietro di Crayon, mastro architetto e costruttore di chiese, dice che non importa nella cattedrale essere la pietra decorata del fastigio che tutti vedono e ammirano oppure essere la pietra delle fondamenta, nascosta e non vista da alcuno. Tutte le pietre, allo stesso modo, contribuiscono alla bellezza e alla maestosità della Cattedrale.
Ora ci sono dei preti che nella loro vita non hanno conquistato notorietà, spazi sulle pagine dei giornali, servizi televisivi, posti al sole. Ci sono preti il cui volto è noto a pochi. Ci sono preti che hanno trascorso lunghe stagioni in una malattia silenziosa. Anche questi preti hanno contribuito non poco a rendere bella e maestosa quella cattedrale di pietre vive che è la Chiesa di Cristo Signore.
Don Amato Bombardieri è uno di questi.