FESTA DEI POPOLI 2019
Le comunità migranti di Brescia e l’accoglienza...
BENIN Il mondo è da sempre una sorta di casa comune, ma è anche vero che col passare del tempo questa sensazione di comunità e globalità è cresciuta sempre più. Parlando di Brescia, io mi sono sentita bene accolta in una comunità che conosce da molto tempo il concetto di diversità etnica e che sa far convivere diversi popoli sotto lo stesso cielo. Lo dimostrano le diverse iniziative culturali che vengono organizzate ogni anno, tra le quali la Festa dei Popoli, che ogni anno è sempre un successo. Ed è attraverso queste iniziative che possiamo creare questa casa comune e rendere Brescia una città aperta e solidale. Con la voglia di mostrare un pezzo delle nostre origini, rispettando le tradizioni altrui e con l’incontro tra le varie culture, si crea conoscenza. Ed è solo conoscendo che si può capire e quindi creare qualcosa insieme. BRASILE Buongiorno a tutti! Sono Ivanir. Sono partita dal mio paese di origine, il Brasile, nel 1993. Insieme a mio marito, Roberto, abbiamo preso la decisione di trasferirci in Italia, esattamente a Brescia, dove speravamo di trovare nuove opportunità di lavoro. Una coppia di amici, che aveva già affrontato questa avventura ci ha aiutati a fare i primi passi nella nostra nuova casa: l’Italia. Quando sono arrivata mi sono sentita ben accolta dai bresciani, ma non conoscendo la lingua avevo molta difficoltà ad esprimermi. Inoltre erano tutti estremamente curiosi dalla mia presenza e questo mi faceva sentire sempre al centro dell’attenzione e in imbarazzo. Capivo che la curiosità era dovuta al fatto che ero l’unica straniera a Cellatica e con il passare dei mesi mi sono abituata agli sguardi e ho capito che era solo semplice curiosità!
Piano piano ho fatto amicizia con tutti, ho conosciuto delle brave persone che mi hanno aiutata a trovare un lavoro, una casa e a stabilizzarmi. Ho sempre trovato molta cordialità e cortesia nei miei confronti e della mia famiglia. Ho sempre incontrato belle persone nel mio cammino e allacciato rapporti che durano nel tempo. Con la nostra piccola comunità brasiliana cerchiamo di trasmettere e far conoscere un pizzico della nostra cultura. Siamo in pochi, ma ci mettiamo il cuore per far arrivare il nostro calore e la nostra allegria tra balli e cibo! FILIPPINE Vivere in un posto lontano dal tuo paese d’origine non è facile all’inizio; questo è dovuto ad una serie di fattori come la lingua, la mentalità e la cultura diversa. Qui a Brescia, siamo stati comunque accolti a braccia aperte e secondo noi, per costruire una casa comune basta un po’ di volontà e cooperazione. Ogni domenica la comunità filippina celebra la messa nella chiesa di S. Faustino e questo ovviamente permette di vedere e incontrare i propri coetanei. Manteniamo viva, dove è possibile, la nostra cultura, mentre ad esempio, durante la Festa dei Popoli, conciliamo diverse culture e questo ci fa riflettere su una cosa: non c’è “casa” migliore di questo, unirsi ed arricchirsi di tanto in tanto utilizzando come risorsa quello che il prossimo ti può dare. Quindi, per costruire una “casa comune” noi intendiamo appoggiare, non solo la nostra cultura, ma anche quella delle diverse comunità straniere che abitano a Brescia. ROMANIA Per la nostra comunità, la comunità rumena, “Festa dei Popoli” è un incontro molto importante! Con questa occasione, abbiamo la possibilità di conoscerci, di
condividere con le altre comunità la nostra cultura, le nostre abitudini, i nostri progetti di vita e la nostra cucina. Molto importante per noi tutti sono questi incontri di festa, dove possono partecipare anche i nostri bambini e giovani. Così, loro conoscono le tradizioni, i canti, i balli, la religione di ognuno di noi. La diversità di popoli, che vivono insieme in Italia, che ci accolto, devono essere motivo di unità tra voi! ERITREA Sono Zegga Woldemariam dell’Eritrea, sono arrivata in Italia con un contratto di lavoro nel 1973 e vivo a Molinetto del comune di Mazzano (Brescia). Sono andata a vivere a Molinetto, perché i miei datori di lavoro risiedevano lì e mi sono trovata come se fossi in famiglia. Ho sempre rispettato il paese che mi ha accolto ed il rispetto è stato sempre reciproco e questo mi ha agevolato ad inserirmi nella comunità di Molinetto. Dicendo questo, secondo il mio punto di vista, prima bisogna conoscersi, la fiducia viene di seguito. Sono felicemente sposata, mamma e nonna. Negli ultimi anni ho partecipato con gioia all'interno della nostra parrocchia come assistente catechista: è stata una bella esperienza sia a livello spirituale che sociale. Con l’occasione vorrei ringraziare tutti coloro che si dedicano al servizio gratuito per l’accoglienza degli immigrati, della Chiesa, della Comunità e di tutte le persone che hanno bisogno dell’aiuto fraterno, che è una grande risorsa della Nazione. Un suggerimento a tutti i miei fratelli immigrati: dal momento che siamo qui per la stessa necessità, dobbiamo collaborare tutti rispettando le regole, le persone e ambiente, per una convivenza civile.
MESSICO Io sono solo una delle tante Messicane che abitano a Brescia e come la maggior parte di loro, sono arrivata qui per amore. Posso quasi permettermi di dire che noi Messicani siamo in realtà una comunità di donne e uomini innamorati. Questo non è da poca importanza, perché ci ha subito portato a vedere questa città come la nostra nuova casa. E’ vero, si arriva con grandi timori e incertezze, ma anche con tantissime speranze di costruirsi un futuro in famiglia. Col tempo si scopre che integrarsi in una nuova cultura è un impegno per nulla indifferente. Si lasciano spesso indietro lavoro, genitori, fratelli, amicizie, e piano piano nuove belle persone arrivano nelle nostre vite, colmando alcuni vuoti. Purtroppo per altri siamo solo delle persone etichettate come immigrati, ma noi ci sforziamo di essere produttivi, di lavorare, di imparare la lingua, la cucina, le abitudini, senza sacrificare però le nostre radici. Abbiamo imparato che la bellezza sta nel far conoscere il meglio delle due culture. Questa è la migliore lezione che possiamo dare anche ai nostri figli (che sono italiani), ma con la fortuna di avere una ricchezza in più, che è la visione di due culture diverse che possono rendersi perfettamente compatibili. MOLDAVIA Quando si migra in un altro paese tra le prime parole che sentiamo dire sono: stranieri, o integrazione, parole di cui ultimamente si discute molto. Io personalmente faccio parte di quella ondata di immigrazione che è arrivata dall’Europa dell’Est, più precisamente dalla Moldova o Moldavia - una delle 15 repubbliche dell’Ex Unione Sovietica. Per il 90 per cento siamo emigranti sociali, quindi arrivati in cerca di un
lavoro. Cosa succede quando si arriva in un nuovo paese? Aspettiamo che qualcuno si prenda cura di noi? Oppure dobbiamo inserirci in fretta nella società che ci ha accolto. E da cosa si comincia? Dalla convivenza, o meglio usiamo un termine molto più diffuso, dall’integrazione, dalla conoscenza della lingua, dalla letteratura, dalla storia, insomma dalla cultura. E qua, non credo che troviamo ostacoli. Quando noi veniamo già predisposti ad integrarci, aperti a conoscere le usanze del paese che ci ospita, credo che anche da parte degli abitanti di questo paese non ci siano ostacoli. Non dico che vada sempre tutto liscio, si troverà sempre qualcuno che esagera, ma non dobbiamo solo chiederci cosa può dare a noi la società bresciana, ma anche cosa possiamo dare noi a lei. La Festa dei popoli è proprio una grande opportunità per noi stranieri, ma anche per i bresciani per conoscerci reciprocamente, perché solo così si può vivere in pace e armonia. ALBANIA Noi come comunità albanese siamo a Brescia da oltre 25 anni. Siamo ben integrati, perché siamo venuti qui con un gran voglia di lavorare. Lavoriamo per nostre famiglie, i nostri figli, ma anche per la nostra società a Brescia. Le nostre iniziative sono importanti per la città. A Brescia ci sono tantissime aziende e imprenditori di origini albanesi, così come sono tanti gli studenti e i ragazzi nati a Brescia: noi ci sentiamo parte integrante della città, la rispettiamo e consideriamo Brescia come la nostra città. Vorremmo tantissimo che la stessa cosa possa essere sentita anche dai cittadini bresciani. In collaborazione con altri associazioni, enti privati, comunali e con la nostra associazione facciamo sì che anche altre persone possano integrarsi.
BOLIVIA Io mi sento di essere tutte le persone che ho incontrato e che ancora incontro. Lo scambio reciproco dei nostri pensieri, sentimenti, sensazioni, ricordi: tutto questo ha reso possibile essere ciò che siamo. Ognuno di noi è in cammino con gli altri che incontra verso la terra promessa. MAROCCO Brescia è un esempio e testimonianza di una città viva ed attiva, che accoglie e propone sempre nuove iniziative di incontro, condivisione, dialogo ed interazione. Infatti l’incontro con culture diverse aumenta, amplia la curiosità, le conoscenze, le prospettive, i punti di vista, i rapporti e le relazioni, che diventano una ricchezza reciproca. Il vivere insieme è possibile, come dimostra Brescia. BURKINA FASO Prima di parlare di integrazione, dobbiamo prendere in considerazione l’educazione alla diversità: il diritto allo studio richiama all’integrazione sociale e scolastica. Infatti la scuola permette di dialogare, imparare, a stare e vivere in un gruppo sociale. La mia prima esperienza di integrazione è stata la scuola con ragazzi di cultura, lingue, e paese diversi. Infatti con gli altri compaesani proviamo a spingere gli altri che sono appena arrivati verso le scuole, che contribuiscono notevolmente all’integrazione.
ECUADOR Quando sono arrivata, tutto era nuovo per me, la gente, la cultura, le tradizioni… Brescia è una piccola città, con persone dal cuore grande e poco a poco queste persone hanno fatto sì che io sentissi questa città come casa mia. Nonostante la difficoltà della lingua, ho incontrato persone disponibili e gentili che mi hanno aiutata. Trascorse le prime difficoltà mi sono integrata bene nel quartiere, nella Parrocchia e nel lavoro, dove conto con la fiducia e l’affetto dei miei datori di lavoro, da circa 18 anni. Io e la mia famiglia ci impegniamo a vivere nel rispetto verso gli altri e ad integrare la gente di questa città nella nostra cultura, parlando del nostro paese d’origine, rispettando i propri pensieri. Brescia la consideriamo come casa nostra al punto tale che quando torniamo al nostro paese d’origine, ci manca.