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Organizzare lo straordinario Il mondo dello spettacolo viaggiante
Organizzare lo straordinario
a cura di Marco Danesi
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IL MONDO DELLO SPETTACOLO VIAGGIANTE
Èla metà di Marzo 2020, la primavera si sta già annunciando, tra un mese è Pasqua, ma gli uffici della Caritas Diocesana sono momentaneamente chiusi causa Covid-19. È attivo un numero d’emergenza, che in quelle prime settimane non smette di squillare.
Le richieste sono le più varie, il disorientamento e la confusione sono sempre più presenti, la paura crescente.
Una serie di telefonate ci spiazzano: giungono in particolare da Lodetto, Bedizzole, Artogne,
Borgo San Giacomo e riguardano il mondo dello spettacolo viaggiante. Ci sono famiglie di giostrai, per natura in transito per le sagre e feste di paese che nella provincia vengono organizzate, bloccate in quelle comunità senza averne la residenza e nell’impossibilità di muoversi a stretto giro.
Ogni giorno di lockdown il numero delle telefonate aumenta, molte Caritas territoriali si stanno ancora organizzando per riaprire in sicurezza, la preoccupazione cresce, la nostra incapacità di trovare delle alternative anche… Decidiamo di organizzare, in forma straordinaria, una distribuzione di generi alimentari direttamente dal magazzino “Ottavo Giorno”. Contattiamo le famiglie dei giostrai e le invitiamo a organizzare il ritiro per gruppi di famiglie così da ridurre il più possibile il numero di spostamenti, avvisiamo la Prefettura, predisponiamo i bancali considerando il numero di persone e la presenza di minori. L’1 e il 2 aprile 2020 iniziamo la distribuzione. I volontari dell’Ottavo Giorno caricano quello che è disponibile sulle auto e sui furgoni, ma i numeri delle persone da sostenere sono alti: 279 famiglie, di cui circa 1000 adulti e più di 400 minori. È necessario organizzare un’altra distribuzione il 22 aprile e poi ancora il 13 maggio. Tanti volti incontrati, tante storie, tante emozioni contrastanti. Dopo il “grazie!”, una sola e costante domanda: “E quando è finito ciò che ci avete donato cosa facciamo? E… quando potremo tornare a lavorare?” Suggeriamo di contattare le Caritas Parrocchiali, il Comune di residenza, i Servizi Sociali del Comune in cui sono costretti a rimanere bloccati… In realtà anche noi non abbiamo risposte, cerchiamo di rispondere alle richieste immediate, ai bisogni urgenti con l’unica prospettiva del giorno dopo. Una frase di Stevenson B (2020) mi provocava in quei giorni: “Il contrario della povertà non è la ricchezza. Il contrario della povertà è la giustizia”. È stato importante esserci… come abbiamo potuto, con i limiti della situazione non conosciuta e dell’imprevedibilità dei bisogni e delle paure che li generavano. Ma passato il momento di crisi, l’urgenza del momento, l’esperienza vissuta ci porterà a costruire una prospettiva ripartendo dalla giustizia e dall’equità?