2013%20Sussidio%20Cresimandi

Page 1

1

DIOCESI DI PISTOIA Ufficio Catechistico Diocesano ITINERARIO DIOCESANO IN PREPARAZIONE ALLA GIORNATA DEI CRESIMANDI

DOMENICA 17 MARZO 2013 ORE 15.30 CATTEDRALE DI PISTOIA

INDICE Presentazione Introduzione Lettera del Vescovo ai cresimandi La storia di “Zaccheo” (Lc 19, 1-10) I Incontro. Noi come Gerico II Incontro. Salire sul proprio Sicomoro III Incontro. Oggi devo fermarmi a casa tua IV Incontro. Il vescovo ci scrive V Incontro. Preparazione della lettera dei cresimandi VI Incontro. Preparazione dello stendardo di gruppo e delle Bandane

1 2 2 3 3 5 7 8 8 8

Presentazione

Questo sussidio offre la traccia di preparazione per i cresimandi in vista dell’incontro diocesano con il vescovo in Cattedrale a Pistoia Domenica 17 Marzo 2013. Gli obbiettivi di questo sussidio e della giornata diocesana dei cresimandi sono i seguenti: 1) Aiutare i ragazzi ad avvicinarsi alla cresima facendo un’esperienza di fede personale e gioiosa, maturando la consapevolezza di poter avere un dialogo con il Signore Gesù attraverso il Vangelo. 2) Fare incontrare i ragazzi con il Vescovo prima della cresima e dare l’occasione di conoscere la cattedrale e la dimensione diocesana della Chiesa. Sperimentare la bellezza dell’essere insieme come Chiesa. 3) Aiutare i catechisti a maturare uno stile di catechesi di animazione. 4) Favorire una relazione più personale dei catechisti e dei parroci con i ragazzi. 5) Preparare i ragazzi a uno stile di catechesi che renda più facile il passaggio all’esperienza dei gruppi giovanili dopo la cresima. Un grazie di cuore a tutti i catechisti della diocesi. d. Cristiano D’Angelo 1


2

INTRODUZIONE E’ importante che il catechista spieghi bene ai ragazzi l’importanza dell’incontro diocesano dei cresimandi, a cui deve invitarli per tempo. Coinvolgere i genitori e i padrini Il parroco o il catechista dovrà spiegare ai genitori, in un incontro a loro riservato, il percorso che il vescovo chiede ai ragazzi e il senso della giornata diocesana dei cresimandi. Sarebbe utile fare un ritiro con i genitori sul brano di Zaccheo, magari utilizzando questo sussidio, dopo averlo chiaramente adattato per l’uso con i genitori. Il ritiro con i genitori potrebbe essere fatto in Parrocchia seguendo, ad es. secondo uno schema del tipo: ore 17.30 Meditazione iniziale del parroco (o catechista1) ore 18.15-18.50 Lavori di gruppo ore 19 Breve assemblea conclusiva ore 19.30 Cena di fraternità L’incontro con i genitori, se fatto per tempo, permetterà anche di spiegare loro il senso e il ruolo della figura del padrino della cresima, aiutandoli così a fare una scelta consapevole e corretta.

Lettera del Vescovo ai Cresimandi Cari ragazze e ragazzi, prima di tutto voglio dirvi che vi voglio bene, e che so quanto è bella e complicata l’età che vivete! Ma non abbiate paura, Dio vi ama e non vi lascia mai soli! E se anche a volte vi capitasse di non essere felici non preoccupatevi, perché la felicità va costruita ed è un frutto che matura nel tempo! La fede è un grande aiuto per imparare a vivere la nostra vita! Per questo desidero viviate bene il tempo della vostra Cresima, perché lo Spirito Santo che il Signore vi donerà è Lui che vi parla nel cuore, e se imparate ad ascoltarLo vi aiuterà a capire cosa è giusto fare, vi aiuterà a capire i vostri errori, ma soprattutto vi suggerirà le scelte giuste per essere felici insieme agli altri, diventando grandi nell’amore e nell’amicizia, nella giustizia e nella libertà, nella verità e nel bene. Il catechismo che stai facendo e il gruppo giovani che ti invito a fare dopo la Cresima sono la palestra dove imparare ad ascoltare la voce dello Spirito di Dio che nella Cresima viene ad abitare in modo particolarissimo proprio dentro di te! Perché Dio parla, ma noi dobbiamo imparare ad ascoltarlo e riconoscerlo per poterlo seguire. La Fede, la Parola di Dio, i Sacramenti, la Preghiera, la Chiesa ci aiutano a fare proprio questo: imparare a “sentire” con il cuore la voce di Dio che ci parla dentro. Vivete bene questo tempo di preparazione alla cresima e dopo la Cresima continuate a coltivare la fede, perché la cresima è una tappa importante ma dopo la cresima è altrettanto importante! Dopo la cresima infatti vi troverete ad affrontare i temi decisivi della vita: l’innamoramento e l’amicizia, lo studio alle superiori e l’università, e infine il lavoro e i grandi problemi del mondo e della società e tutte le esperienze a volte belle a volte brutte che la vita può riservarci. Tutte queste cose necessitano ancor più della presenza di Dio, per questo le Parrocchie vi offrono dopo la Cresima la possibilità di continuare nei gruppi giovani, proprio per non perdere la sensibilità alla voce di Dio che ci parla nel cuore e ci aiuta a diventare e essere grandi! Per questo ho chiesto ai vostri catechisti di prepararvi meditando sulla storia di Zaccheo nel vangelo di Luca, per aiutarvi a fare la sua stessa esperienza di incontro del Signore, e per imparare a scoprire la ricchezza del Vangelo che parla di noi ed è vicino ai nostri problemi e desideri. Prima della cresima desidero però non solo dire, io vescovo, delle cose a voi ragazzi, ma anche sapere da voi come state vivendo questo momento, per questo vi chiedo di scrivere una lettera dove mi raccontante se siete felici o se come Zaccheo sentite che qualcosa non va nella vostra vita. Raccontatemi le vostre paure e i vostri dubbi, i vostri sogni e i vostri desideri. Zaccheo non 1

Se i catechisti sono in difficoltà, l’Ufficio Catechistico può aiutare a trovare qualcuno per la meditazione. 2


3

riusciva a vedere Gesù perché era basso, e voi? Quali sono i vostri limiti, le cose di voi che non vi piacciono, quelle che vi sembrano un limite, che vi impediscono di essere contenti di voi stessi, con i vostri amici e con Dio. Come vivete i vostri limiti? Se volete potete anche farmi delle domande e io sarò felice di potervi rispondere! Ma soprattutto, raccontatemi se avete mai sentito l’amore di Gesù, quel suo sguardo d’amore che ci riempie di gioia, perché questo occorre per essere cristiani e per celebrare la Cresima, avere dentro la gioia che nasce dall’incontro con Gesù che ci da la forza di vivere felici e di testimoniarlo con gioia! Desidero consegnate la vostra lettera al parroco e dialogate con lui o con i vostri catechisti delle cose che vi avete scritto. I vostri parroci poi mi racconteranno delle vostre lettere. Ad alcune di esse risponderò durante l’incontro diocesano dei cresimandi a Pistoia e a cui vi invito fin d’ora, la Domenica 17 Marzo 2013 in Cattedrale a Pistoia alle ore 15.30 In attesa di incontrarvi il 17 Marzo, vi benedico di cuore. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia +

LA STORIA DI ZACCHEO (Lc 19, 1-10)

Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand'ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7 Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È entrato in casa di un peccatore!". 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto". 9 Gesù gli rispose: "Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. 10 Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

I INCONTRO: “Noi come Gerico” Introduzione all’itinerario Bisogna spiegare e motivare bene i ragazzi all’incontro diocesano dei cresimandi con il vescovo, spiegando loro che si tratta di una tappa importante di preparazione alla Cresima. Si annuncia ai ragazzi che il vescovo desidera incontrarli personalmente e che suggerisce loro di prepararsi alla cresima riflettendo sul brano di Zaccheo (Lc 19,1-10). Zaccheo sarà dunque il personaggio che accompagnerà il gruppo in preparazione alla cresima e all’incontro Diocesano. Fatta l’introduzione, con queste o simili parole, si fanno sedere i ragazzi, possibilmente in cerchio, e l’animatore inizia la lettura attenta e ben proclamata del vangelo di Zaccheo (meglio se viene consegnato un vangelo in mano ai ragazzi dove possono seguire la lettura; o un foglio con il vangelo che possono sottolineare con una matita). Quindi si commenta con i ragazzi il vangelo. Si possono usare varie tecniche di commento insieme con i ragazzi, es., si possono dividere in piccoli gruppi di tre o quattro ragazzi e farli riflettere ogni gruppo su una domanda o su più domande, e poi far riportare in assemblea le riflessioni; oppure si può scegliere delle parole chiave del vangelo e scriverle un cartellone; si possono far dire ai ragazzi cosa li colpisce, ecc. L’importante è che l’animatore guidi la riflessione e faccia emergere alla fine le cose importanti del brano. 3


4

TRACCIA PER L’ANIMATORE Gesù entra nella vita di ognuno di noi, attraversa la nostra vita, come quel giorno attraversò la città di Gerico. Dare fiducia agli uomini, a tutti, perché Dio passa, chiunque noi siamo, anche se siamo confusi, distratti, peccatori; qualunque sia la nostra situazione Dio viene, “attraversa la nostra vita”. Ma Dio non ci incontra se noi non lo incontriamo! Cosa significa “incontrare Gesù”? 1) Aver fiducia che lui è già nella nostra vita, anche se noi non lo vediamo. 2) Prendere coscienza della nostra situazione: Zaccheo era “ricco e pubblicano”, noi come siamo? 3) Cercava di vedere Gesù: imparare ad ascoltare i nostri desideri profondi e lasciarsi guidare da essi. 4) La folla; la bassa statura: imparare a vivere e a gestire i propri limiti accettandoli. Nella storia di Zaccheo la folla e la bassa statura dicono la difficoltà e i limiti di Zaccheo che gli rendono difficile incontrare il Signore. La folla rappresenta il mondo e gli altri, le difficoltà di rapporto con le persone e i limiti oggettivi che ci impongono le situazioni esterne e i contesti dove si vive. Spesso siamo così condizionati da queste situazioni che si segue la folla e si finisce per perdere la propria identità, contentandosi di farsi trasportare dalle folle, di fare come fanno tutti, di accodarsi al gruppo e al contesto sociale, rimanendo anonimi e insignificanti. Se Zaccheo avesse vissuto così non avrebbe mai incontrato Gesù! La bassa statura rappresenta i limiti oggettivi personali. Ognuno di noi è come è, fatto cioè di aspetti positivi e di altri limitanti. Spesso però il limite è semplicemente qualcosa che noi sentiamo come tale, è un atteggiamento o un modo di essere fisico o psichico che riteniamo limitante, ma che se vogliamo possiamo imparare a superare. I limiti esistono per farci guardare dentro e spingerci oltre noi stessi. Si può imparare a vivere i propri limiti, conoscendoli, accettandoli, vivendoli. Questo compito però, soprattutto nell’età adolescenziale, è estremamente difficile, ed ha bisogno di riflessione, di confronto con gli altri, di persone che ci aiutino a trovare dentro la forza di accettarli e viverli; di preghiera e di fiducia. In questo la fede, e il gruppo possono essere un aiuto determinante. Zaccheo supera il proprio limite lasciandosi guidare dal profondo. Come Zaccheo anche noi possiamo vincere la forza dei limiti con la forza dei desideri! Dobbiamo imparare a vivere secondo i nostri desideri profondi. Zaccheo è grande perché nonostante i suoi limiti si lascia determinare e condurre dal desiderio profondo di incontrare il Signore Gesù. Zaccheo è un uomo che ha un desiderio, lo riconosce, lo ascolta, gli obbedisce e lo vive. Zaccheo desidera vedere, incontrare il Signore. Anche noi desideriamo l’incontro con Gesù, come si desidera l’incontro con le persone, con gli amici. Ma l’incontro non è essere compagni anonimi, come allo stadio o in una discoteca, l’incontro è vedere una persona e conoscerla, è diventare amici, è condividere la vita come si condivide la mensa. Incontrarsi è creare una comunione profonda con una persona. Il desiderio di incontrare qualcuno è uno dei più importanti nella vita. Ma perché, nonostante i nostri desideri, ci capita delle volte di non riuscire a vedere/incontrare gli altri? Il vangelo ci mostra due limiti che impediscono a Zaccheo di incontrare il Signore Gesù: - la folla (limiti oggettivi, esterni a noi; legati alle situazioni); - la bassa statura (limiti soggettivi, interni a noi, legati alla nostra realtà personale). Dobbiamo imparare a conoscere i limiti nostri e della realtà, non per subirli, ma per capire come fare a viverli, perché incontreremo Dio e gli altri quando vivendo nel limite impareremo a gestirlo. Vivere i limiti lasciandosi guidare dal desiderio dell’incontro aiuta a trovare le strade per incontrare Dio e gli altri. Nessun limite è tale da rendere impossibile l’incontro. Come imparare a vivere i limiti e a renderli occasioni di incontro? Usare i doni che abbiamo per capire le situazioni, conoscere la realtà, e trovare una strada nuova. La creatività del desiderio porta Zaccheo a usare al meglio i suoi doni, l’intelligenza e la forza per correre avanti e mettersi in posizione giusta per vedere il Signore.

4


5

ATTIVITA’ Obbiettivo: conoscere i propri limiti Materiale: fogli bianchi; penne; cartellone; pennarelli Durata: 45 minuti circa Introduzione dell’animatore (15 minuti) L’animatore legge il brano (Lc 19,1-10) e introduce brevemente il tema con parole simili a queste. L’episodio di Zaccheo suggerisce che nella vita la cosa più importante è incontrare qualcuno con cui condividere la vita (è questo il significato di Gesù che entra a casa di Zaccheo) e per cui imparare a vivere e donare la nostra vita. La cosa più importante è essere capaci di incontrare Gesù. La salvezza di Zaccheo è l’incontro: incontrar-si è uno dei doni più belli nella vita. Imparare a incontrare Dio è imparare a incontrare gli altri; imparare a incontrare gli altri è imparare a incontrare Dio. Se incontriamo Dio diventeremo ancora più capaci di incontrarci gli uni gli altri! L’attività che faremo ci aiuterà a lavorare sui nostri limiti che sono quegli aspetti di noi o delle situazioni che si vivono che spesso ci impediscono di incontrarci profondamente con gli altri. Perché può capitare di avere anche tante persone intorno ma di non averle davvero mai incontrate, gli siamo accanto ma non condividiamo niente con loro. Uno degli elementi che favoriscono l’incontro è dunque imparare a vivere i propri limiti, a conoscerli, ad accettarli e a gestirli. E’ questo il tema dell’attività qui proposta. Consegna dei fogli ai ragazzi e attività (15 minuti) A questo punto l’animatore consegna ad ogni ragazzo un foglio bianco e una penna. Quindi li invita a domandarsi se nella loro vita hanno incontrato persone con cui hanno costruito un rapporto profondo, o se invece si sentono soli. L’animatore fa sparpagliare i ragazzi nella stanza. Si sta qualche minuto in silenzio per pensare e scrivere sul foglio cosa ci rende difficile l’incontro e l’amicizia con gli altri; cioè quali limiti personali i ragazzi sentono come un impedimento per essere accettati o accolti dagli altri, quali aspetti di sé o della propria situazione sentono come un impedimento a fare amicizie profonde (es. il carattere; il corpo; alcuni aspetti del loro modo di essere, la timidezza, la paura, la permalosità, ecc. ecc.) I fogli devono essere anonimi, senza il nome di chi li ha scritti. Quando ogni ragazzo ha scritto sul foglio, lo piega e lo consegna su un cestino messo a disposizione dall’animatore. Si leggono i fogli e si riportano su un cartellone le cose dette (10 minuti) Si fa una classifica delle cose che vengono fuori. Si fa un brevissimo commento sulle cose, evidenziando gli elementi comuni (questo aiuta i ragazzi a scoprire che i sentimenti che vivono sono “normali” e comuni, e aiuta a liberarsi dall’angoscia o dal senso di difficoltà tipico dell’adolescenza). Non si commentano i singoli limiti, perché a questo è dedicato l’incontro successivo. Conclusioni (5 minuti) L’animatore legge l’elenco che è venuto fuori e conclude con una preghiera dove insieme ai ragazzi dice “Signore aiutaci a superare i nostri limiti” seguita dal Padre nostro.

II INCONTRO: Salire sul proprio sicomoro TRACCIA PER L’ANIMATORE Usare l’intelligenza e farsi guidare dai desideri profondi sono elementi fondamentali per vivere la vita in pienezza, senza lasciarsi sfuggire le occasioni che essa ci dà di incontrare il Signore, di realizzare se stessi, e di stringere legami significativi con gli altri. Come Zaccheo dobbiamo mettere tutto noi stessi nelle cose che si fanno: “correre avanti, usare l’intelligenza, salire sul sicomoro…” sono la risposta di Zaccheo al proprio desiderio, la “strategia” che usa per superare e usare i propri limiti e incontrarsi con il Signore. Anche noi dobbiamo imparare ad usare i nostri limiti per trovare la strada che fa venire fuori la ricchezza che abbiamo dentro e ci rende pronti ad incontrare il Signore, l’amicizia, l’amore. Da Zaccheo possiamo imparare ad esercitarsi nell’arte di vivere il profondo per incontrarci con Dio e con gli altri. Poniamo in particolare attenzione all’immagine del Sicomoro, questa pianta secolare su 5


6

cui Zaccheo salì quel giorno per vedere il Signore. Il sicomoro è un albero molto grande, che Zaccheo vede, perché i desideri profondi ci rendono attenti alla realtà, e che usa per superare il limite della propria statura e della folla. Nella vita di tutti c’è sempre almeno un sicomoro come quello di Zaccheo, anzi ci sono più sicomori, cioè realtà, possibilità su sui contare, su cui investire per imparare ad usare e superare i propri limiti. Zaccheo corre, si guarda intorno, vede il sicomoro e vi sale sopra, anche noi dobbiamo fare lo stesso se vogliamo come lui non perdere l’occasione di vivere la vita e di incontrare il Signore che passa.

ATTIVITA’ Obbiettivo: imparare ad usare i propri limiti Materiale: grande cartellone con disegnato sopra un sicomoro attaccato nella stanza; fogli bianchi e penne Durata: 45 minuti circa Introduzione dell’animatore (10 minuti) L’animatore riprende il discorso dell’incontro precedente spiega che, come Zaccheo quel giorno salì sul sicomoro per vedere Gesù, superando così il limite della folla e della propria bassa statura, così anche noi dobbiamo imparare a capire come fare a superare i nostri limiti. L’animatore deve insistere sul fatto che superare i propri limiti è possibile, e se il primo passo è imparare a conoscerli (tema della volta precedente) il secondo è imparare a usarli. Per conoscere e usare i propri limiti è fondamentale l’ascolto e la riflessione personale, ma anche l’ascolto degli altri. Come nella storia di Zaccheo, così anche in quella di ognuno di noi c’è un sicomoro su cui si può “salire” per superare i propri limiti. Il sicomoro rappresenta dunque tutte quelle occasioni e mezzi che ci aiutano a superare i propri limiti. Per questo in questo incontro ci domanderemo: Come imparare ad usare i propri limiti? Che cos’è il sicomoro nella nostra vita? L’animatore spiega che per questo nella stanza c’è un grosso albero di sicomoro disegnato su un cartellone, proprio perché vuole ricordarci che ognuno di noi nella vita deve imparare a salire sul proprio sicomoro per crescere e diventare adulto, superando i propri limiti e andando incontro al Signore e agli altri. Consegna ai ragazzi dei fogli scritti la volta precedente (15 minuti) L’animatore fa sedere i ragazzi in cerchio e spiega l’attività. Ad ognuno viene consegnato un foglio bianco e una penna e, a caso, uno dei biglietti scritti la volta precedente. Si fanno disporre i ragazzi a distanza l’uno dall’altro per farli lavorare con calma all’attività proposta. E’ importante che l’animatore dia serietà e dignità ai foglietti, spiegando che sono anonimi ma che sono espressione dei sentimenti della persona che li ha scritti e per tanto vanno rispettati, per cui nessuno deve ridere, fare commenti sciocchi, o prendere in giro la persona che ha scritto il foglietto. Ogni ragazzo deve leggere il biglietto che gli è capitato e raccontare per scritto quando gli è capitato di vivere nella vita in una situazione simile a quella descritta nel foglietto. In questa fase il catechista, magari aiutato da qualche ragazzo un po’ più grande della parrocchia, passa dai ragazzi per vedere se hanno capito cosa devono fare e per aiutarli a scrivere se hanno difficoltà. Assemblea. Si leggono i foglietti (15 minuti) L’animatore fa sedere di nuovo in cerchio tutti i ragazzi. Si fa consegnare i foglietti che sono stati scritti e li legge, o li fa leggere, anonimi ad alta voce. Quindi apre la discussione chiedendo ai ragazzi che cosa secondo loro si può fare per superare il limite che è esposto nel foglio che è stato letto. L’animatore guida la discussione e raccoglie i suggerimenti migliori e li scrive con un pennarello ben visibile sul sicomoro disegnato sul cartellone che deve essere appeso sulla parete. Conclusioni L’animatore fa a voce una breve sintesi delle cose venute fuori, facendo notare come è importante ascoltare la storia di altri che hanno vissuto esperienze simili alle nostre. Questo aiuta a rendersi conto che non siamo soli, che è importante ascoltarsi e condividere la propria esperienza con gli altri. Infine l’animatore dovrà evidenziare gli aspetti più belli e positivi venuti fuori dall’incontro, e far notare che se uno si mette in ascolto di sé e degli altri, del vangelo e di qualche adulto sapiente, una strada per superare i propri limiti e vivere bene la propria vita facendo spazio a Dio si trova sempre. 6


7

Questo è il proprio sicomoro, l’intelligenza, il cuore, gli amici, la chiesa, il vangelo, che Dio ci ha dato per farci crescere e superare i nostri limiti e vivere una vita piena di amore. III INCONTRO: “oggi devo fermarmi a casa tua”

TRACCIA PER L’ANIMATORE Gesù si accorge di Zaccheo. Il Signore non è indifferente allo sguardo di chi ha messo tutto se stesso in quell’incontro. Dio vede il nostro cuore e si ferma da noi. Dio passa, ma si ferma solo se lo desideriamo con intensità e verità, solo se cerchiamo di vederlo e lo attendiamo. Dio passa e ripassa, sperando che ogni giorno sia il giorno di quell’incontro in cui lui possa dire “oggi devo fermarmi a casa tua”. La vita cambia quando qualcuno si ferma e si accorge di noi, vede il nostro desiderio profondo, ci vuole bene come siamo, anche se siamo peccatori. Gesù si ferma ed entra in casa di Zaccheo, condivide con lui il suo quotidiano, la sua casa, la sua vita. Zaccheo ora che ha scoperto l’amore e la misericordia di Dio è pieno di gioia e cambia vita. Nella vita si cambia per amore, o meglio l’amore è la forza che ci fa cambiare rendendoci capaci di giocare la nostra vita per la giustizia e per la carità (Zaccheo restituisce a chi ha rubato -giustizia, e da ai poveri -carità), ci rende capaci di essere testimoni.

ATTIVITA’ Obbiettivo: L’importanza di sentirsi conosciuti e amati Materiale: nessuno Durata: 45 minuti circa. Introduzione L’animatore introduce l’attività spiegando che vuole aiutare i ragazzi a fare l’esperienza di Zaccheo quando si è sentito visto da Gesù e scopre che Gesù vuole andare da lui. Si costituisce il cerchio Si fanno mettere i ragazzi e le ragazze in due cerchi uno interno e uno esterno di modo che ogni ragazzo abbia di fronte a sé una ragazza. Ogni coppia deve fare quello che dice l’animatore. In silenzio i ragazzi devono guardarsi negli occhi per un minuto, senza ridere. L’animatore invita i ragazzi a guardare l’altro attentamente per cercare di capire come sta, cosa prova e cosa sente, e allo stesso tempo invitando ognuno ad ascoltare cosa prova lui. Dopo una trentina di secondi un minuto al massimo, l’animatore fa girare i due gruppi di modo che si creino coppie nuove. Dopo qualche giro in cui si sono cambiate le coppie, l’animatore fa chiudere gli occhi a tutti e chiede ad ognuno di fare una carezza con la mano al volto della persona che ha davanti, e poi invita i ragazzi tenere con le sue mani il volto della persona che si ha davanti per qualche istante. Infine l’animatore fa ancora girare il gruppo e questa volta chiede a tutti di dirsi l’un l’altro i doni che secondo lui ha la persona che si ha di fronte. (Si possono rifare tutte e tre le cose due o tre volte, di modo che i ragazzi lo facciano con più ragazzi/e, ed avere così una maggiore ricchezza d’esperienza). Lettura dell’esperienza con i ragazzi Si fanno sedere i ragazzi e l’animatore guida la discussione facendo riflettere sull’esperienza con frasi del tipo: è stato imbarazzante guardarsi negli occhi in silenzio? E’ riuscita l’attività? Non è riuscita? Perché? Cosa hanno provato, che difficoltà o che sentimenti si sono sperimentati? Infine l’animatore farà notare l’importanza dello sguardo e spiegherà ai ragazzi che quando ci si sente guardati, ci si sente scoperti dall’altro, e dunque si ha imbarazzo, a cui ognuno reagisce a suo modo, chi ridendo, chi facendo lo scontroso, chi facendo buffonate, chi irrigidendosi, chi diventando rosso in volto ed impacciato, ecc. Si dovrà far emergere il fatto positivo che l’incontro vero con una persona passa dallo sguardo, cioè dalla capacità di conoscere l’altro, ma questo chiede attenzione, ascolto, comprensione, chiede il desiderio di condividersi, il sentirsi guardati e voluti bene. A questo punto l’animatore si ricollega al vangelo evidenziando come Gesù ci guarda dentro sempre e ci vuole bene, anche quando non ci sembra, esattamente come con Zaccheo. 7


8

Sarà utile far notare che nella realtà quotidiana Dio ci guarda in tanti modi, e in particolare attraverso gli occhi dei credenti, di chi ci vuole bene, attraverso la parola di Dio, la messa, la preghiera, ecc. Conclusioni Dio ci vuole bene e si accorge di noi, e vuole fermarsi da noi perché ha visto il bene che noi possiamo fare anche quando noi non lo sappiamo. Dio ci chiede di mettere in gioco la nostra vita perché ci ama, e ci chiede di amare perché così il mondo si riempirà della gioia che solo Dio può dare; perché Dio ama come nessun uomo o donna riuscirà mai ad amare.

IV INCONTRO: Il vescovo ci scrive LETTURA DELLA LETTERA DEL VESCOVO AI RAGAZZI

V INCONTRO PREPARAZIONE DELLA LETTERA E COLLOQUIO CON IL PARROCO O CATECHISTI I parroci e/o i catechisti dovrebbero avere un colloquio personale con ognuno dei ragazzi a partire dalla lettera che hanno scritto in risposta all’invito del vescovo. Ogni parroco poi consegnerà all’ufficio catechistico le lettere più significative (basta anche una fotocopia di una o massimo due lettere per parrocchia) che saranno poi date al vescovo che ne sceglierà qualcuna per il dialogo da fare con i ragazzi nell’incontro diocesano del 17 Marzo.

VI INCONTRO Preparazione dello Stendardo del gruppo per l’incontro diocesano (25/3/2012) e delle Bandane Ad ogni gruppo parrocchiale è chiesto di venire all’incontro diocesano con un simbolo del loro gruppo o della loro parrocchia disegnato su una bandiera, su uno stendardo o su uno striscione. Il disegno dovrebbe esprimere qualcosa che aiuti ad identificare il gruppo, potrebbe essere pertanto il simbolo della parrocchia stessa oppure, meglio, un disegno scelto e fatto dai ragazzi insieme ai loro catechisti che esprima la loro realtà di gruppo, il cammino che hanno fatto, o anche un’immagine ispirata dalla preparazione sul brano di Zaccheo che esprime le loro riflessioni. Sullo stendardo pertanto dovrebbe esserci il disegno e il nome della parrocchia. Gli stendardi dovrebbero essere preparati per tempo e fatti in modo accurato e bello. Durante la giornata diocesana i ragazzi porteranno gli stendardi, alcuni di questi saranno chiamati sul palco e saranno presentati a tutta l’assemblea dei ragazzi. Si possono anche portare gli stendardi delle Parrocchie ma anche in questo caso è importante farlo vedere prima ai ragazzi e spiegare loro il senso dello stendardo come segno di identità e di unità del gruppo parrocchiale. Ogni gruppo dovrà inoltre procurarsi delle Bandane dello stesso colore che possono personalizzare con un disegno o con il nome della parrocchia (si può usare diversi metodi, il più semplice è con i pennarelli per la stoffa), scrivendoci sopra il nome del ragazzo/a. Le bandane saranno scambiate tra i ragazzi delle varie parrocchie durante l’incontro con l’impegno a pregare gli uni per gli altri e come ricordo della giornata.

8


9

9


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.