QUATUOR POUR LA FIN DU TEMPS Fra le composizioni del musicista francese Olivier Messiaen, il Quatuor pour la fin du Temps occupa un posto di sicuro riguardo. Quando si ascolta questo capolavoro della musica del Novecento, non si può fare a meno di pensare al contesto in cui è nato ed è stato inizialmente eseguito, ovvero il campo di concentramento di Görlitz in Slesia. Lì l’autore era internato, nel 1940, insieme ad altri 30.000 soldati, in prevalenza connazionali, catturati dalle truppe tedesche. Tra i suoi compagni di prigionia c’erano il violinista Jean Le Boulaire, il clarinettista Henry Akoka e il violoncellista Étienne Pasquier. La presenza di bravi musicisti, e di un noto compositore, giunse all’orecchio dei responsabili del lager, che chiesero a Messiaen di scrivere un trio. Al proposito si narra che, mentre le Boulaire e Akoka, quando erano stati fatti prigionieri, avevano lo strumento con loro, Pasquier ne era privo. Egli doveva quindi recuperare un violoncello e, dopo aver reperito miracolosamente i fondi necessari, ebbe il permesso di recarsi, scortato, da un liutaio di Görlitz per acquistarlo. Il caso volle, poi, che Messiaen, mentre lavorava alla ristrutturazione di una baracca destinata a diventare un teatro per i prigionieri, trovò un pianoforte, malconcio ma ancora utilizzabile. Il trio divenne così un quartetto e, dopo numerose prove, il 25 gennaio 1941, il brano conobbe la prima esecuzione, nello Stalag VIII-A (nella foto di copertina), con lo stesso Messiaen al pianoforte, davanti a 400 infreddoliti prigionieri di tutte le classi sociali e a numerosi ufficiali tedeschi. La composizione, che da quel momento ha conosciuto una costante notorietà, risulta divisa in otto movimenti, ognuno dei quali presenta un personaggio o una vicenda riportati nell’Apocalisse di San Giovanni. Dal punto di vista musicale, il Quartetto è attraversato da uno stile caratteristico del Novecento, con un linguaggio non sempre facile da recepire, ma che rende piuttosto bene le suggestioni riguardanti la fine del mondo. Le righe conclusive le dedichiamo al titolo, che possiede almeno altri due significati, oltre a quello strettamente apocalittico. Il primo è relativo alla fine delle “variazioni e divisioni, sottese al ritmo, che nell’eternità non avranno più senso”, come teneva a precisare l’autore nel descrivere la sua composizione, il secondo risulta collegato alla speranza che la guerra potesse terminare quanto prima.
Prossimo Concerto Sabato 14 aprile 2012 RICCARDO SANDIFORD
Associazione Culturale Associata U.C.A.I.
15ª Stagione Concertistica
marzo - dicembre 2012
Sabato 7 aprile 2012
Concerto di Pasqua
ENSEMBLE A UNDICI
in collaborazione con Gli Amici di Groppoli
Roberto Meoni clarinetto Marco Corsini violino Lucio Labella Danzi violoncello Alessandro Duma pianoforte Messiaen: Quartetto per la fine dei tempi
pianoforte
musiche di Debussy
Ferri Piante
di Claudia e Enrica Ferri Via del Crociale 8/B - Pistoia
PISTOIA
Un sentito ringraziamento alla Fondazione e ai suoi consulenti per il pianoforte C7 Yamaha gentilmente messo a disposizione per le nostre attività
www.promonet.it
Aula Magna del Seminario Vescovile
via Puccini 36
INGRESSO LIBERO
ore 21.15
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SABATO 7 APRILE 2012 - ORE 21.15 Aula Magna del Seminario
Ensemble A Undici CONCERTO DI PASQUA Nato nel 2004 come trio (pianoforte, violino e clarinetto) l’ensemble ha svolto un’intensa attivitaFconcertistica in Italia, eseguendo con successo i piuFimportanti brani per questa formazione (Bartok, Milhaud, Stravinskij, Kachaturian...) e poi per quartetto, curando in particolare la prima esecuzione a Pistoia e al Victoria International Arts Festival, nell'isola di Gozo (Malta), del “Quatuor pour la fin du temps” di Messiaen.
ALESSANDRO DUMA, allievo di Rosa Maria Scarlino al Conservatorio “L. Cherubini” di Firenze, si
eQ diplomato con il massimo dei voti presso l’Istituto “L.Boccherini” di Lucca sotto la guida di Rossana Bottai. Si eQin seguito perfezionato con P. Lachert del Conservatorio di Bruxelles, con A. Liebermann per la musica da camera e con Renzo Cresti (G.A.M.O. Firenze 1990) in Estetica della musica contemporanea. Vincitore di premi di esecuzione strumentale ( Premio CittaQdi Asti e Concorso”F. Schubert” 1990) ha debuttato come solista al Palazzo dei Congressi di Firenze nel 1981, prescelto per le manifestazioni della “GioventuQ Musicale Europea” proseguendo l’attivitaQ concertistica come solista e come collaboratore di ensemble cameristici e di cantanti in molte cittaQitaliane (Siena, Grosseto, Venezia, Torino, Massa Carrara, Pistoia, Firenze, Bolsena, ecc.) ospite di importanti rassegne. Nel 1991 ha effettuato una tourneQein Giappone suonando in centri quali Gifu, Palazzo della cultura di Gero e Shirakawa. Nel 1992 eQ stato ospite dei Conservatori parigini di Drancy e Livry-Gargan e nel 1994 ha suonato come solista alla Sala DvoraQk del Castello di Sichrov, nella Repubblica Ceca. Nello stesso paese si eQ esibito come solista dei Teatri di Luhacovice e di TreQncin. Ha studiato inoltre armonia, contrappunto e fuga con Roberto Pichini e composizione con Pietro Rigacci ed eQautore di varie musiche di scena per il teatro. In tale veste ha ottenuto i premi per le migliori musiche al Festival di Arte Drammatica di Pesaro nel 1988, alla Rassegna di Nave Teatro (Bs) nel 1994 e al Festival di S.Miniato nel 1996. E’ docente di pianoforte principale presso la Scuola Comunale “T. Mabellini” di Pistoia e nella Scuola Statale ad indirizzo musicale “Cino da Pistoia” di Pistoia. MARCO CORSINI si eQdiplomato presso il Conservatorio di Firenze con il M° E. Perpich. Ha proseguito i suoi studi con Felix Ayo e Cristiano Rossi per il Violino, Hajo Bass e Susanne Scholtz per il Violino Barocco. Ha collaborato con l'Orchestra da Camera di Padova e del Veneto e con l'Orchestra del Teatro Bellini di Catania. Ha collaborato inoltre con l'Orchestra del Teatro del Giglio di Lucca, l'Orchestra da Camera Fiorentina, l'Orchestra Akronos e i complessi barocchi Modo Antiquo e Homme ArmeRdi Firenze ed Ensemble HeRmiole di Lausanne (CH). Ha registrato un CD per Tactus con l'Ensemble "Li Stromenti" di Firenze, con musiche di Giacobbi e autori fiorentini del seicento; con il chitarrista Carlo Mascilli Migliorini ha registrato un CD per la M.A.P. di Milano dedicato al compositore piemontese Francesco Molino. E' I° Violino dell'orchestra "Florence Symphonietta"; con questa ed altre orchestre da camera ha tenuto numerosissimi concerti, esibendosi piuQvolte come solista. Membro di numerose formazioni cameristiche, ha suonato in Svizzera, in Germania e nelle principali cittaQitaliane per importanti associazioni, quali Stefano Tempia di Torino, Concerti del Gonfalone di Roma, Conservatorio di Ferrara, Meesburg Winter Internationale Konzerte (D) "I LunediQdel Conservatorio" di Firenze, Festival Cusiano del Lago d'Orta, Itinerari Musicali di Pistoia, Agimus di Firenze, Volterra ed Empoli, Officina Musicale Italiana, Ass. Neuhaus di Roma e altre ancora, incontrando sempre unanimi consensi di pubblico e di critica. Insegna Violino nei corsi ad indirizzo musicale della Scuola Media "Leonardo da Vinci" e presso la Scuola di Musica “T. Mabellini” di Pistoia. ROBERTO MEONI eQnato a Pistoia, ha studiato alla Scuola Comunale di Musica Mabellini con Dario Goracci. Dal 1986 ha studiato a Roma con Vincenzo Mariozzi diplomandosi al Conservatorio di Santa Cecilia. Ha frequentato i corsi di Musica da Camera di Hansjorg Schellenberger all'Accademia Chigiana di Siena ottendo borse di studio e Diploma di Merito. Si eQperfezionato a Londra con Jack Brymer. Suona in
gruppi da camera, orchestra e come solista. Si èQ esibito in Festivals come: L'Estate Fiesolana, Firenze, Guiting, Chelteham, Musicaitalia, Edimburgo. Ha suonato in Francia, Germania, UK, USA, Giappone e Italia. Vive e lavora a Manchester. LUCIO LABELLA DANZI si diploma brillantemente in Violoncello presso il Conservatorio di Stato di Matera, prosegue gli studi con alcuni tra i piuQ affermati violoncellisti a livello internazionale quali G. Ravenna, A. Baldovino, M.Perenyi, D.Gahl, E. Klein, A. Bjlsma, F. Rossi. Segue molti corsi di perfezionamento in musica da camera, studiando con i maestri Piernarciso Masi, Piero Farulli, Trio di Trieste presso la Scuola di Musica di Fiesole e presso l'Accademia Chigiana di Siena dove ottiene borsa di studio e diploma di merito. Nel 2009 consegue il biennio specialistico di "musica da camera" con il massimo dei voti presso il Conservatorio "Cherubini" di Firenze. Vince diversi concorsi e audizioni: ha fatto parte dell'Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari e per due anni dell'Orchestra Giovanile Italiana, dal 1989 al 1996 eQstato membro stabile dell'Orchestra "A. Toscanini" di Parma ove ha collaborato in diverse produzioni come Primo Violoncello; dal 1997 al 2008 ha fatto parte dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Collabora con l'Orchestra Haydn di Bolzano, Si esibisce in qualitaQdi solista in brani del repertorio Barocco, Classico e del Novecento accompagnato dal Complesso d'Archi di Parma, Ensemble cameristico dell'Orchestra "A. Toscanini" di Parma, Orchestra del Forum Fiorentino, Orchestra Consonanza, Orchestra Guido D'Arezzo, I Solisti Fiorentini, I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, Narni Opera. Ha tenuto numerosi concerti di musica da camera in Italia e all'estero in rassegne di importanti associazioni come la SocietaQdei Concerti di Bolzano, il GAMO e il "Genio Fiorentino", Roma, Milano, Parma, Lisbona, Nairobi, Regensburg, Tokyio. Collabora come Primo Violoncello con L'Orchestra Sinfonica Veneta, l'Orchestra dell"Opera Festival" a Firenze, l'Orchestra del teatro dell'opera "De Bernardt" di Livorno, l'Ensemble Conductus di Merano, i Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, l'Orchestra da Camera Fiorentina. Con il "Quartetto Perseo", quartetto con pianoforte da lui fondato, eQ invitato regolarmente ai festivaI di Rougland in Germania e Auserferrera in Svizzera riscuotendo consensi ed elogi. Intensa la sua attivitaQdidattica: oltre a tenere corsi estivi di violoncello e musica da camera eQtitolare della cattedra di Violoncello presso il Conservatorio "C. Monteverdi" di Bolzano dove nel 2009 ha eseguito con successo l'integrale delle Sei Suite di Bach per violoncello solo ed il Triplo Concerto di Beethoven. Sempre a Bolzano ha fondato il quintetto con pianoforte " Five Lines" con il quale ha inciso i quintetti di Martucci e Respighi in uscita con la rivista Amadeus a gennaio 2011.
Olivier MESSIAEN (1908-1982) QUATUOR POUR LA FIN DU TEMPS
1. Liturgie de cristal (Liturgia di cristallo) Tra le tre e le quattro del mattino, il risveglio degli uccelli: un usignolo solitario improvvisa un canto, circondato da uno scintillio di suoni, da un alone di trilli che si perdono alti tra gli alberi. Trasponendo tutto su un piano religioso si ottiene l’armonioso silenzio del Paradiso. 2. Vocalise, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vocalizzo per l'Angelo che annuncia la fine del Tempo) La prima e la terza sezione (molto brevi) evocano la forza del possente angelo, inco-
ronato da un arcobaleno e vestito di nubi, che posa un piede sul mare ed un piede sulla terra. Nella sezione centrale si odono le impalpabili armonie celesti. 3. Abîme des Oiseaux (Abisso degli uccelli) Clarinetto solo. L'Abisso è il tempo, con le sue tristezze, i suoi scoramenti. L'uccello è il contrario; è il nostro desiderio di luce, di altezze, di canti gioiosi! 4. Intermède (Intermezzo): Scherzo, di carattere più transitorio degli altri movimenti. 5. Louange à l’Éternité de Jésus (Lode all'Eternità di Gesù) Qui Gesù è inteso come il Verbo. Una grande frase, infinitamente lenta, di violoncello, magnifica con amore e riverenza l'eternità di questo Verbo dolce e potente, "che gli anni non possono consumare". La melodia s'appiana, in una sorta di lontananza tenera e somma. "In principio era il Verbo, e il Verbo era in Dio, e il Verbo era Dio".
6. Danse de la fureur, pour les sept trompettes (Danza furiosa per le sette trombe)
Ritmicamente, il brano più caratteristico della serie. I quattro strumenti, all'unisono, rievocano le sonorità di gong e trombe (le prime sei trombe dell'Apocalisse latrici di diverse catastrofi, la tromba del settimo angelo annuncia la consumazione del mistero di Dio). Musica di pietra, formidabile granito sonoro.
7. Fouillis d’arcs-en-ciel, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vortice d'arcobaleni per l'Angelo che annuncia la fine del Tempo) Appare l'Angelo pieno di forza, e l'arcobaleno che lo incorona 8. Louange à l’Immortalité de Jésus (Lode all'Immortalità di Gesù) Lungo solo di vio-
lino, funge da contraltare al solo di violoncello del quinto movimento. E’ la lode al Gesù uomo, al Verbo fatto carne, che resuscita immortale per comunicarci la sua via. Ed è tutto amore.