Bollettino MUSINF 3

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musinf Archivi della fotografia diretti da Carlo Emanuele Bugatti Fotografia che passione: Parlano gli allievi del corso di fotogiornalismo coordinato da Giorgio Pegoli Attesa per un incontro con Jean Henry Favrod Il ritratto di Enzo Cucchi eseguito da Andy Warhol Gino Dominicis: la calamita cosmica nelle foto di Alfonso Napolitano La valorizza zione della scuola fotografica di Senigallia: excursus delle mostre Acquisizioni recenti: Cesarini e la rassegna videoarte Varato al Musinf l’Oservatorio italiano della fotografia stenopeica

Quaderni del MUSINF Museo Comunale d’Arte Moderna / Senigallia


SOMMARIO Fotografia che pa ssione: Pa rlano gli allievi del corso di fotogiornalismo coordinato da Giorgio Pegoli. Atte sa pe r un incont ro con Jean Hen ry Fa vrod. Il rit ratto di Enzo Cu cchi e seguito da And y Wa rhol. Gino De Dominicis: La calamita co smica nelle foto di Alfonso Napolitano. La valorizzazione della scuola fotografica di Senigallia: Excursu s delle mo st re. Acquisizioni recenti: Ce sa rini e la ra ssegna videoarte. Varato al Mu sinf l ’O sservato rio Italiano della fotografia stenopeica. Hanno c olla bora to: Alfonso Napolitano, Giada Romano, Stefano Schiavoni, Giorgio Pegoli, Maurizio Ce sa rini, Massimo Marchini e tutti gli allievi dei corsi fotografici e stivi 2008 del Mu sinf. Il presente numero di Musinf è stato chiuso in redazione il 25 luglio 2008 Museo dell’informazione e dell’arte moderna Via Carlo Pisacane, 84 / 600019 Senigallia (Italiy) Internet location:http://www.musinf-senigallia.it E-mail artemoderna@musinf-senigallia.it

Giuseppe Denti: l’arte delle interferenze nelle trasmissioni video Giuseppe Denti è stato uno dei grandi protagonisti della copy art italiana. Le sue edizioni per il gruppo Xerox sono tuttora ricercate dai collezionisti di settore. Ora è tornato sulla scena con queste fotografie sulle possibilità creative fornite dall’interferenza nella trasmissione video. Fanno parte di una più vasta suite, che verrà donata al Musinf e che a cui il Musinf dedicherà prossimamente uno dei suoi portfolio. Appassionato studioso della ricerca artistica sulle nuove tecnologie dell’immagine,Denti è nato a Milano, dove vi ve tutto l’anno. Dedica l’estate alla collaborazione con il Musinf e con il centro Zelig, dove, con Enea Discepoli, si occupa della creatività dell’handicap. Due immagini di Giuseppe Denti

In copertina: una foto di Claudio Ciampichetti, allievo del corso di fotoreportage tenuto da Giorgio Pegoli.

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Per Giorgio Pegoli il riconoscimento critico di Carles-Henri Favrod Charles-Henri Favrod, ha espresso interessamento e riconoscimento critico per l’opera di Giorgio Pegoli, il fotografo senigalliese, le cui immagini hanno raccontato i drammi delle guerre contemporanee e commosso i visitatori di tante mostre. “Certo i riconoscimenti a Giorgio Pegoli, reporter di guerra e testimone di pace, non sono mai mancati, ma è necessario notare che le parole di Charles Henri Favrod sono straordinariamente importanti, perché vengono da un autore famosissimo negli ambienti specialistici della fotografia a livello internazionale ed autorevole vicedirettore del Museo di storia della fotografia dei Fratelli Alinari. Museo che ha sede a Firenze e che è anche il più conosciuto dei musei italiani della fotografia”. Insomma la soddisfazione al Musinf è viva per come sta andando l’immagine della fotografia senigalliese a livello di riscontri internazionali. Certamente al Musinf in questi anni si è lavorato molto per la valorizzazione dei vari aspetti della fotografia senigalliese. Grande è stato il successo incontrato a Los Angeles, Chicago e New York dalla mostra delle opere della Civica raccolta Mario Giacomelli. All’Istituto italiano di Cultura di Chicago l’assessore Mangialardi è stato applaudito ed emozionato testimone dell’apprezzamento per la fotografia senigalliese espresso dal direttore del grande museo della fotografia di Chicago Rod Slemmons. Francesca Valente, direttrice dell’Istituto italiano di Cultura di Los Angeles, ha espresso al prof. Bugatti apprezzamento per il quaderno del Musinf dedicato alle composizioni di Sofio Valenti, che elaborano una suite di ritratti fotografici di Mario Giacomelli. Ugualmente la Valente ha espresso apprezzamento per il quaderno del Musinf che raccoglie le nature morte di Gambelli, uno degli esponenti, ingiustamente di-

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menticati, del Gruppo Misa. Grande interesse si è registrato poi attorno alla catalogazione dell’opera di Angelini, mentre è alle stampe, a cura della Mediateca, il volume che raccoglie le opere degli esponenti del “Manifesto del passaggio di frontiera”, conservate al Musinf. Va aggiunto che sono state portate a termine dal Musinf catalogazioni di varie serie inedite di Tortelli e grande interesse ha riscosso recentemente l’esposizione della suite inedita dei ritratti di Mario Giacomelli dedicati a Mauro Marinelli. Oggi intorno alla personalità di Pegoli viene portato alla ribalta un settore rilevante, ma insufficientemente valutato, della fotografia senigalliese”, quello del fotoreportage giornalistico. In proposito notevole è stato il successo della presentazione della fotografia di Pegoli, fatta nell’edizione della Fiera del libro di Torino 2008, dove il Musinf e la Mediateca delle Marche hanno presentato in anteprima il progetto esecutivo di una cartella, intitolata “I talebani non sono lontani”, con le bellissime fotografie di Giorgio Pegoli ed un testo di Enea Discepoli sulle vicende afgane e su una tragedia, che ha avuto tante pagine terribili, in più occasioni documentate da Pegoli. Intorno alla progettazione e realizza zione della cartella Giorgio Pegoli sta lavorando da tempo con la collaborazione di Giada Romano e di Alfonso Napolitano.


AL MUSINF FOTOGRAFIA CHE PASSIONE: PARLANO I CORSISTI DI GIORGIO PEGOLI E’ partita la fase del laboratorio redazionale, inserito nel corso di fotogiornalismo di Giorgio Pegoli. Oltre ad affrontare con Pegoli i primi approfondimenti sullo sviluppo del negativo e della stampa, i corsisti, coordinati da Alfonso Napolitano, Glauco Gianfranceschi e Giada Romano, hanno affrontato le esperienze introduttive di redazione e impaginazione proprio di questo numero del bollettino del Musinf,. Il programma del corso vedrà la presenza di fotoreporter, giornalisti e storici della fotografia. Ecco come i corsisti raccontano le loro esperienze. Scrive Imelde Ricci: “ E’ attraverso la pittura che mi sono resa conto di poter esprimere efficacemente i miei stati d’animo. Negli ultimi anni "dice" ho partecipato ad alcuni corsi di pittura e proprio durante la mostra ho conosciuto il fotografo Massimo Marchini, E’ così "aggiunge" che mi sono avvicinata alla fotografia. Frequentando il corso di Marchini sulla fotografia stenopeica e sulle antiche tecniche di stampa subito mi sono appassionata e ho anche provveduto ad acquistare una Reflex usata. Ho scoperto che attraverso l’obbiettivo riuscivo ad avere nuove emozioni”. Leonardo Ricci segnala di aver “trovato il corso di fotografia organizzato dal Musinf interessante e stimolante perchè sono numerosi e diversificati gli incontri, che permettono ad un appassionato di scoprire gli aspetti nascosti e specialistici di cui questa meravigliosa arte si compone”. Per Leonardo Bonfadini “con le lezioni sulle tecniche della fotografia tenute Massimo Marchini, tra l’altro docente simpatico e bravo, io che sono figlio dell'era digitale, ho potuto vivere il piacere dell'attesa nella preparazione del negativo e nella stampa con antiche tec-

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niche. Assaporando così la magia della slow foto, che attraverso semplici ma ponderati gesti ci rivela immagini che racchiudono antiche emozioni. Ma "continua" è attraverso il reportage, che ho capito a fondo l'intensa carica con cui si catturano immagini come quelle scattate dallo straordinario Giorgio Pegoli. Si tratta di fotografie" precisa"che riescono a raccontare al mondo scene dei drammi contemporanei. Un racconto ben più efficace di quanto centinaia di parole possano fare". Per questo motivo Bonfadini reputa i corsi, organizzati dal Comune di Senigallia e dal Prof. Bugatti, che dirige il Musinf, una gradevole iniziativa. Andrea Cesanelli ha trovato Il corso sul reportage fotografico al Musinf assai interessante, anche perché "Giorgio Pegoli comunica bene e con disponibilità le sue conoscenze e la sua grande esperienza nel campo fotografico". Per Bonfadini in aggiunta " la sede del corso è prestigiosa e attrezzata" Infine Bonfadini nota che " questo


corso appare esser un'ottima occasione anche di interazione con le altre persone, che condividono la passione per la fotografia, con cui confrontarsi e crescere professionalmente” Bonfadini ha concluso sostenendo che il suo giudizio sul corso è senz'altro positivo, estendendosi anche alla modalità di programmazione”. Scrive Cesanelli che, “essendo il corso al Musinf diluito in orari attentamente studiati rende le lezioni fruibili anche allo studente lavoratore". Claudio Ciampichetti ha sostenuto di “ritenere il corso di Fotogiornalismo molto interessante in quanto offre la possibilita' di apprendere direttamente da un fotografo di grande esperienza, Giorgio Pegoli, le tecniche di ripresa utilizzate, analizzando, contemporaneamente, lavori di grande impatto professionale ed emotivo”. Per Ciampichetti "sicuramente il coraggio per fare certe riprese non si puo' insegnare pero' e' necessario, qualora si abbia l'occasione di assistere ad un qualsiasi evento di rilievo, prepararsi in prospettiva a padroneggiare gli strumenti tecnici. Solo cosi si potrà essere pronti a fare correttamente quello scatto, che non si ripresentera' mai allo stesso modo". Tra le sue sue motivazioni di iscrizione al corso del Musinf Gianluca ha individuato come determinante quella di avere la possibilità di conoscere un approccio alla fotografia “diverso dal solito come quella data dal fotogiornalismo", che immagina “un po’ come “fotografia di strada”. Racconto di momenti ed eventi definisce il fotogiornalismo Elisa Gabriele, per la

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quale “importante osservare è la scena che noi vogliamo fotografare perchè attraverso a quella vogliamo trasmettere la realtà dei fatti e vogliamo suscitare emozioni nell'osservatore. Perché aggiunge il fotogiornalista racconta i fatti con immediatezza e spesso una foto racconta più che mille parole. La foto che viene scattata deve perciò essere d'impatto, deve essere comunicativa il più possibile. Il fotogiornalista quando va su una "scena" deve essere preparato sia tecnicamente che psicologicamente". Valeria Mancinelli ha segnalato come “il corso di fotogiornalismo fino ad ora sia stato molto interessante” perchè le ha “dato la possibilità di vedere filmati, foto di avvenimenti che sono lontani dalla quotidianità e che siamo abituati a vedere sempre solo attraverso l'occhio dei media”. Quindi segnala come “l'opportunità avuta, attra verso il corso, sia stata quella di vedere direttamente da una ripresa diretta, sul campo e con l'occhio di un fotoreporter". Un'opportunità unica" dice "che personalmente mi ha aiutata ad avere un'idea più completa della fotografia. Comprendendo ora come essa non sia solo un mezzo artistico, ma anche, più in generale, uno strumento di comunicazione e, soprattutto d'informazione”. Mauro Taborelli ha notato tra le sue impressioni come "la fotografia per molti sia sinonimo di reportage. Infatti quando alla notizia si associa l'immagine fotografica, l'impressione che ne riceviamo è più forte e duratura. Ma il reportage non è solo grandi avvenimenti, spesso tragici. Anche la quotidianità e i piccoli avvenimenti sono occasione di foto intense e rivelatrici”. Nel corso di fotogiornalismo per Taborelli l’attenzione è puntata sulla quotidianità, infatti per lui è “un'occasione per apprendere come raccontare la quotidianità”. L'esperienza e la capacità di Giorgio Pegoli gli sono apparse di aiuto sia nel migliorare la tecnica fotografica, sia nel percepire gli avvenimenti per immagini. "Forse" ha concluso " è questo l’aspetto,

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l’arte più difficile da apprendere. Però anche il confronto e lo scambio di idee con gli altri partecipanti mi è apparso poter fornire sicuramente occasione di stimolo e riflessione". Infine, prendendo spunto dalle considerazioni di Gianluca Rossetti, che in merito al corso di fotogiornalismo ha segnalato come utile l'aver iniziato il corso visionando i lavori del maestro Giorgio Pegoli, avendo la possibilità di conoscere approfonditamente la figura di Pegoli e la sua personalità non solo sotto il profilo professionale, ma anche e soprattutto sotto il profilo umano. Seguendo un'indicazione di Rossetti, Pegoli ha dedicato il meeting di sabato al gruppo, per consentire ad ognuno dei corsisti la presentazione del suo percorso in modo da rendere conto al gruppo delle conoscenze già acquisite e delle capacità di ciascuno dei parteciAlfonso Napolitano: laboratorio sulla Mamija panti.

Le immagini che corredano l’a rticolo documentano i laboratori tenuti da Giorgio Pegoli

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con l’atti va zione di posta zioni indi vi duali computeri zza te nella sala video del Musinf, recen temente riproge tta ta allo scopo.

INCONTRO AL MUSINF PER LA PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA DI VIDEOARTE

Senigallia ha ospitato una rassegna di videoarte promuovendo un incontro con gli artisti per fare il quadro su questa forma d’arte, che si è imposta in tutto il mondo e che, ormai, occupa uno spazio vasto della creatività visiva contemporanea. .“Il Musinf segue con attenzione e volontà di valorizza zione le proposte artistiche creative, specie quando hanno radici anche nella nostra Città e ciò avviene con continuità, perché il Museo si pone come un centro di documentazione, studio e promozione nel settore della cultura visiva”. L’incontro si è rivelato particolarmente interessante perché vi hanno partecipato gli artisti, che dal 16 febbraio sono stati i protagonisti, a Senigallia, della rassegna di creazioni video programmata dalla galleria Arearte. Attraverso l’incontro con gli artisti protagonisti della rassegna di videoarte il Musinf ha inteso fornire dati, conoscenze e quadro storico per consentire un utilizzo informato della mostra, nella quale sono stati presentati i video di Maurizio Cesarini, Lionice Cola, Antonio D’Agostino, Nico Macina, Michela Pozzi, Emiliano Zucchini. In occasione della rassegna il Musinf ha acquisito in permanenza la documentazione di videoarte della manifestazione promossa da Arearte, in collaborazione con il Musinf, l’assessorato alla cultura del Comune di Senigallia, la Mediateca delle Marche e la Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba. Tale documentazione è entrata a far parte dell’archivio di videoarte, conservata nel Museo senigalliese, riguardante specificamente la documentazioni di videoarte italiana ed internazionale. Si tratta di una raccolta vasta, che verrà resa consultabile in tempo reale,

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Le foto che corredano l’articolo illustrano i vari momenti della presentazione della rassegna di Videoarte.

Musinf: presentazione del ritratto di Cavellini, eseguito da Andy Wharol, utilizzato per il manifesto della mostra di Cavellini alla Rocca Roveresca di Senigallia.


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Acquisizioni recenti: CENTO FOTOGRAFIE DELLA “CALAMITA COSMICA” DI GINO DE DOMINICIS DONATE AL MUSINF DA ALFONSO NAPOLITANO

Il pittore e fotografo Alfonso Napolitano ha comunicato al Musinf la volontà di donare all’archivio fotografico dell’istituzione museale senigalliese la suite di circa cento fotografie relative alla scultura di Gino de Dominicis, denominata “calamita cosmica”. Si tratta di una delle più affascinanti sculture di Gino de Dominicis, artista anconetano, che era stato protagonista di spicco delle vicende dell’avanguardia visiva italiana di fine Novecento. La popolarità di De Dominicis si era legata al clamore suscitato da un suo allestimento alla Biennale internazionale di Venezia. Alfonso Napolitano è l’autore di una serie di grandi dipinti, che rappresentano i tentativi di volare, che avevano dato nome e contenuto a famosi environnement di Gino de Dominicis. Questi dipinti avevano costituito il fulcro di una

mostra recente di Napolitano, alla cui inaugurazione aveva partecipato una delegazione di artisti giapponesi, guidati da Vincenzo Bianchi, professore all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Alfonso Napolitano ha curato la parte iconografica e grafica del volume del convegno su Gino De Dominicis, organizzato dalla Mediateca delle Marche, in collaborazione con il Comune di Ancona. Il convegno si era svolto in occasione dell’ esposizione alla Mole Vanvitelliana di Ancona della scultura di Gino De Dominicis, rappresentante un gigantesco scheletro posto in comunicazione con il cosmo da una preziosa antenna. Espressione dell’ironia e della sensibilità per le suggestioni misteriche, la scultura di De Dominicis era stata recuperata in Francia, parecchi anni dopo la morte dell’artista, suicidatosi a Roma. La mostra di De Dominicis alla Mole Vanvitelliana aveva contribuito a diradare le nebbie dell’ingiustificata dimenticanza intorno alla figura di un artista fondamentale per l’evoluzione della cultura visiva italiana. Va ricordato che Musinf e Mediateca delle Marche avevano presentato gli atti del convegno anconetano su Gino de Dominicis in un incontro tenutosi al Caffè delle arti della Galleria d’Arte Moderna di Roma, con la presenza, oltre che di Carlo Emanuele Bugatti e di Stefano Schiavoni, anche dell’assessore regionale alla cultura Solari e di numerosi esponenti della cultura visiva che erano stati vicini a Gino De Dominicis. Di fatto la mostra della "calamita cosmica" ad Ancona ha manifestato la possibilità delle Marche di produrre proposte di rilievo culturale nazionale. Tanto è vero che sulla scia di Ancona l’enorme scheletro di De Dominicis è stato esposto in Piazza Duomo a Milano ed oggi si parla di nuove iniziative espositive e di studio su De Dominicis a New York.

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VARATO AL MUSINF L'OSSERVATORIO DELLA FOTOGRAFIA STENOPEICA ITALIANA A conclusione della mostra nazionale allestita al Palazzo del Duca Dal prossimo anno l'appuntamento espositivo diventa europeo La rassegna nazionale della fotografia stenopeica svoltasi a Palazzo del Duca a cura di M assimo M archini, che si è avvalso della collaborazione del Gruppo fotografico F/7, della Pro-loco "Spiaggia di velluto" e del patrocinio del M useo Comunale d'Arte M oderna, dell'Informazione e della Fotografia di Senigallia e dell'Assessorato alla Cultura, ha riportato alla ribalta del grande pubblico l'interesse per questa particolare tecnica fotografica che tanti appassionati ed esperti conta ormai in tutto il mondo. Internazionalmente conosciuta come fotografia "Pinhole", questa tecnica ha la particolarità di produrre immagini di elevato valore artistico, pur avvalendosi di minimi requisiti tecnologici (un piccolo foro per obbiettivo, o stenoscopio). Già nell'aprile scorso, i laboratori di fotografia del M usinf per il 2008, erano stati inaugurati da un corso sulla tecnica stenopeica, tenuto dallo stesso M assimo M archini, con la partecipazione di un folto gruppo di giovani fotografi che hanno molto apprezzato l'iniziativa. La mostra a Palazzo del Duca che ne è seguita, ha proposto opere dei protagonisti della fotografia stenopeica nazionale, quali Roberto Aita, Andrea Buffolo, Alessandra Capodacqua, M arco M andrici, Pierluigi M anzone, M assimo M archini, Sergio M aritato, Vincenzo M arzocchini, M arco Palmioli, Danilo Pedruzzi, M assimo Stefanutti e Dino Zannier. "Il rinnovato interesse per questo procedimento di ripresa stenopeica" spiega il direttore del M usinf e degli annessi Archivi della Fotografia, Carlo Emanuele Bugatti "ha avuto anche il merito di riscoprire i valori esteti

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ci e poetici delle antiche tecniche di stampa fotografica, proprio nell'epoca del digitale, rendendo necessaria l'istituzione di un organismo che curi la raccolta, la catalogazione e la conservazione di questo genere fotografico, dando criteri di sistematicità e scientificità ad un fenomeno che, altrimenti, rischerebbe di rimanere frammentario o rilegato alla pratica individuale". E' per questa ragione che il M usinf ha ora varato la costituzione di un Osservatorio della Fotografia Stenopeica Italiana, affidandone la direzione a M assimo M archini, fotografo senigalliese da anni impegnato in questo settore, con la costituzione di un comitato scientifico al quale saranno chiamati a far parte esperti nazionali tra i quali, Vincenzo M arzocchini, saggista e storico della fotografia, M assimo Stefanutti, fotografo e segretario del Circolo Fotografico "La Gondola" di Venezia e Alessandra Capodacqua, collaboratrice dello Studio M arangoni di Firenze. A questo organismo si affiancherà anche un Osservatorio Europeo della Fotografia Pinhole, che avrà il compito di monitorare il fenomeno su scala internazionale, segnalando gli eventi europei principali del settore. La mostra a Palazzo del Duca della fotografia stenopeica è stata visitata da parte dei direttori dei M usei delle città gemellate, che avevano tenuto a Senigallia una riunione del loro coordinamento.

Nelle foto: Marchini e gli allievi durante le esercitazioni en plein air

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Nelle foto due immagini stenopeiche di Sergio Maritato (Musinf nuove acquisizioni)

Nelle foto due immagini stenopeiche di Alessandra Capodacqua (Musinf nuove acquisizioni)

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Mostre di fotografie allestite dal Musinf

SCUOLA FOTOGRAFICA "MISA". Inaugurazione della sala dedicata alla scuola fotografica senigalliese. ( Museo Inf.)

Lug.-Ago. 1984 - SENIGALLIA: TESTIMONIANZ E ARTISTICHE DAGLI A NNI '50 AGLI ANNI '80. Mostre antologiche di vari artisti senigalliesi tra cui Mar io Giacomelli ( Rocca Rov.)

31 Mar. - 18 Apr. 1990 - FOTOAMA TORI A SENIGALLIA. Mostra fotografica di Giuseppe Giannini, Marco Mandolini, Marco Pierfederici, Massimo Marchini, Franco Mariangeli, Paolo Pier marioli, Marco Mandolini (Gruppo F/7). ( Expo- Ex)

Set.-Dic. 1986 Serie di mostre in successione sul tema: "Testimonianze artisti-che dagli anni '50 agli anni '80 a Senigallia". - MARIO GIACOMELLI. Mostra fotografica antologica. (C.S.Molinello 2)

14-26 Lug. 1990 - NASA HASSELBLA D: 20 ANNI DI FOTOGRAFIA SULLA LUNA. Immagini lunari tratte dall'archivio fotografico NASA. In collaborazione con lo Studio Fotografico "Effimera" di Senigallia. ( Expo- Ex)

26 Lug. 1987 8-27 Ago. 1990 - MARIO GIA COMELLI: LA POESIA, L'IM- - FOTOGRA FIA: TESTIMONIANZ E SULLA MAGINE. Fotografie ispirate a poesie di RICERCA FOTOGRAFICA ITALIA NA CONV.Cardarelli e L.Adams. (Expo- Ex) TEMPORANEA (1937-1957). Mostra fotografica di Giuseppe Cavalli, Paolo Monti, 8 Ago. 1987 - GIORGIO PEGOLI: IO FOTOREPORTER. Pietro Donzelli, Mario Giacomelli, Gianni BeReportage fo-togra-fico dal Nicaragua. rengo Gardin. In collaborazione con il Centro Studi Marche di Senigallia. ( Expo- Ex) (Museo Inf.) 29 Ago. - 12 Set. 1990 - BENEDETTO TRANI: UN PIONIERE DEL COLORE. Mostra fotografic a. (Expo-Ex)

Mar.-Apr. 1988 Mostre collaterali al Convegno Nazionale "Quando lo Stato è Donna" tra cui: - CINDERELLA DI PAOLO BORTOLUZZ I RACCONTATA DA EMANUELE SFORZA. Mostra fotografica. (Rocca Rov.) - MARIA GRAZIA FEDERICO: EVA CONTRO EVA. Mostra fotografica. (Rocca Rov.)

23 Nov. - 15 Dic. 1991 - ALFREDO CA MISA: UN ESPONENTE DEL GRUPPO "MISA" di Senigallia. Mostra antologica di fotografia. (Expo- Ex)

28 Mag.-16 Giu. 1988 - PROTAGONISTI DELLA SCUOLA "MISA": FER- RUCCIO FERRONI. Mostra fotografica. (Expo- Ex)

28 Mar. - 22 Apr. 1992 - PIERGIORGIO BRA NZI: UN ESPONENTE DEL GRUPPO "MISA" DI SENIGALLIA. Mostra antologica di fotografia. (Museo Inf.)

23 Lug.- 11 Ago. 1988 - MARIO GIACOMELLI RACCONTA "A SILVIA" E "L'INFINITO". Mostra fotografica. (Rocca Rov.)

22 Dic. 1995 - 18 Gen. 1996 - EMA NUELE SFORZA: LA DANZA MODERNA GLI ANTICHI PA ESI DELLE MA RCHE. Mostra fotografica. (Museo Inf.)

21 Dic.1988 - 31 Gen.1989 L'ASSOCIAZIONE FOTOGRAFICA "MISA": VERSO UN CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PERMA NENTE. Mostra fotografica di Bocci, Branzi, Cavalli, Ferroni, Giacomelli, Malfagia, Pellegrini. ( Rocca Rov.)

20 - 31 Ago. 1996 - FOTOGRAFIE E COLLAGES di Edith Dzieduszycka. Rassegna di fotografie a colori e composizioni a collage. ( Museo Inf.)

24 Feb. 1989 - SELEZ IONE DEI DOCUMENTI DELLA

6 Feb. – 6 Mar. 1997 - I FOTOGRAFI DEL GRUPPO MISA. Selezione di opere di Cavalli, Giacomelli, Ferroni, Bocci, Simoncelli, Malfagia, tratte dall’archi-

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vio fotografico del Museo. (Museo Inf.)

rassegna è inserita nelle manifestazioni celebrative del fotografo senigalliese, organizza15 – 30 Mag. 1998 te dal Comune di Senigallia per la stagione - LANFRA NCO CANDELARESI GIOVANNI estiva. (Museo Inf.) GHIANDONI MASSIMILIANO LENTI LUCA MINARDI. Mostra di giovani fotografi seni- 1 Giu. – 30 Lug. 2002 galliesi. ( Museo Inf.) - GIACOMELLI E IL GRUPPO MISA. Mostra della civica collezione di opere fotografiche 22 Dic. 1998 - 30 Gen. 1999 di Giacomelli, Bocci, Branzi, Camisa, Cavalli, - LUIGI DI SA RRO (1941-1979). Fotografia Ferroni, Malfagia, Pellegrini, Simoncelli. sperimentale: tensioni filmografiche lungo gli (Museo Inf.) anni '70. In collaborazione con il Centro Culturale "Il Gabbiano" di la Spezia. ( Museo Inf.) 28 Giu. – 20 Lug. 2003 - PAOLO BOCCI: LO SGUA RDO E L’ANI9 Apr. - 8 Mag. 1999 MA. Mostra di 130 fotografie di Paolo Bocci, - MA RIA MULAS. Ritratti di artisti dalla mo- già esponente del Gruppo Misa di Senigallia, stra al Palazzo reale di Milano. Esposte 52 realizzate in Africa a partire dai primi anni foto di grande formato dell'artista milanese. Sessanta. (Pal. del Duca) (Museo Inf.) 15 Lug. - 12 Ago. 1999 - FERRONI: IMMAGINI INVENTATE. Mostra fotografica di Ferruccio Ferroni con il patrocinio della Pr esidenza del Consiglio della Regione Marche. ( Museo Inf.) Feb. – Apr. 2000 - LA SCUOLA MISA . Selezione di opere fotografiche degli autori della Scuola Misa Cavalli, Giacomelli, Bocci, Simoncelli, Malvagia, Camisa. Presentazione delle recenti donazioni di Ferroni e Branzi. ( Museo inf.)

1 Lug. – 20 Set. 2003 - MUSEO DEL ‘900: LA SCULTURA E LA FOTOGRAFIA. Mostra delle collezioni museali riguardanti gli scultori Alfio Castelli, Silvio Ceccarelli ed Enrico Mazzolani, e dei fotografi Mario Giacomelli ed esponenti del Gruppo Misa. ( Museo Inf.) 6 Ago. 2004 - PORTFOLIO DEL MANIFESTO DEL “PASSAGGIO DI FRONTIERA”. Mostra dei fotografi del Gruppo: Loriano Brunetti, Enzo Carli, Giorgio Cutini, Mario Giacomelli, Mario Melchiorri, Paolo Mengucci, Massimo Renzi, Sofio Valenti. ( Museo Inf.).

27 Lug. – 11 Ago. 2000 - CREATIV ITÁ PA RALLELE. Azione fotografica di Mario Giacomelli e Claudio Bovini rea14 Mag. 2005 lizzata nell’ambito del progetto omonimo del- PRESENTAZIONE DELLE NUOV E AClo Studio Zelig di Senigallia. ( Museo Inf.) QUISIZ IONI DELL’ A RCHIV IO STORICO DELLA FOTOGRAFIA DEL MUSINF. Sele12 Set. – 31 Ott. 2000 zioni dalle raccolte di Giuseppe Cavalli, Pier- LA SCUOLA MISA. Selezione di opere dei giorgio Branzi, Silvio Pellegrini, Mario Giacofotografi Cavalli, Giacomelli, Ferroni, Bocci, melli, Eriberto Guidi, Fotografi del Manifesto Simoncelli, Malfagia, Branzi e Camisa prove- Passaggio di Frontiera, Emanuela Sforza, nienti dall’archivio del Museo. ( Museo Inf.) Giorgio Pegoli. Portfolio con fotografie di/con Enzo Cucchi. ( Pal. del Duca) Gen. – Feb. 2001 - ARCHIVIO DEL GRUPPO MISA: docu- 25 Nov. 2005 - 8 Gen. 2006 menti per la civica raccolta dedicata ai foto- - MARIO GIACOMELLI L’IMMAGINE COME grafi dell’Associazione Fotografica Misa. POESIA: LA FOTOGRA FIA, LA PITTURA. (Museo Inf.) Selezione dalla civica raccolta Mario Giacomelli. Selezione di dipinti e fotografie di Ma23 Giu. – 10 Set. 2001 rio Giacomelli dalle collezioni private senigal- LE STAGIONI DI MARIO GIACOMELLI: liesi. ( Pal. del Duca) L’UOMO. Mostra della collezione civica di opere fotografiche di Mario Giacomelli. La

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25 Nov. - 4 Feb. 2006 - IL BIANCO CHE ANNULLA: ITINERA RIO SULLA CREATIVITA’ DI MARIO GIACOMELLI. Mostra delle fotografie di scena del film su e con Mario Giacomelli “ Il bianco che annulla” di Claudio Adorni. ( Museo Inf.) 20 Mag. - 10 Giu. 2006 - FERRUCCIO FERRONI: FOTOGRAFIE 1949 - 2001. Mostra di 80 fotografie di Ferruccio Ferroni in occasione della proclamazione di Ferroni “Fotografo dell’anno 2006” da parte della F.I.A.F. La rassegna viene inaugurata nell’ambito della “ Notte dei Musei 2006” promossa dalla Direzione dei Musei di Francia. Intervengono il critico Jean-Claude Lemagny e Anne Biroleau responsabile della sezione della fotografia contemporanea della Biblioteca Nazionale di Francia. ( Pal. del Duca)

25 Nov. 2007 - 30 Mar. 2008 - GIA COMELLI PER MA URO MA RINELLI. Suite di provini inediti realizzati da Mario Giacomelli tra il 1967 e il 1990 ritraenti il pittore Mauro Marinelli. La mostra presenta anche tre grandi pannelli fotografici di Giacomelli realizzati per il pittore Enzo Marinelli. (Museo Inf.) - IO E GIA COMELLI - Renzo Tortelli. Selezione della donazione delle fotografie di Renzo Tortelli, realizzate a Scanno insieme a Mar io Giacomelli nel 1959. ( Museo Inf.) 8 - 29 Mar. 2008 - LA CITTA' VISTA DALLE DONNE. Mostra delle partecipanti al 1° Concorso fotografico al femminile, indetto dal Consiglio delle Donne del Comune di Senigallia in collaborazione con il Musinf. ( Pal. del Duca)

25 Nov. 2006 - 31 Gen. 2007 - RICORDANDO GIACOMELLI - Gambelli, Mangucci, Tortelli, Valenti. Mostra di fotografie di Riccardo Gambelli, Paolo Mengucci, Renzo Tortelli e Sofio Valenti con immagini ritraenti Mario Giacomelli quando realizza le sue serie fotografiche più famose. (Museo Inf.) 19 Mag. - 30 Giu. 2007 - DONAZIONI RECENTI OPERE DI FOTOGRAFIA. Presentazione delle donazioni dei fotografi Gianni Berengo Gardin, Loriano Brunetti, Enzo Carli, Giorgio Cutini, Marco Melchiorri, Paolo Mengucci, Massimo Renzi e Sofio Valenti promotori del "Manifesto di Passaggio di Frontiera". ( Museo Inf.) 7 Lug. - 19 Ago. 2007 - GIUSEPPE CAVALLI - CIVICA RACCOLTA. Mostra delle opere fotografiche donate al Museo Comunale di Senigallia da Daniele Cavalli, coordinatore dell'Archivio Cavalli di Roma. ( Pal. del Duca) 16 Nov. - 2 Dic. 2007 - MICHELE GISMONDI, IL GREGARIO, IL CAMPIONE. Personale del fotografo Daniele Duca dedicata alla figura del campione del ciclismo Michele Gis mondi. La mostra presenta anche una sezione documentaria sul ciclista Gis mondi sempre a cura di Daniele Duca. ( Pal. del Duca)

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I Quaderni del Musinf presentati alla Fiera del libro di Torino Il Museo comunale d’arte moderna di Senigallia è stato fondato alla fine degli anni Ottanta su un progetto critico del prof. Carlo Emanuele Bugatti, al quale avevano aderito grandi artisti del secondo Novecento, tra cui Victor Vasarely, Umberto Mastroianni, Orfeo Tamburi, Virgilio Guidi, Domenico Purificato, Pericle Fazzini, Aldo Borgonzoni, Gianni Dova, Ernesto Treccani, Vincenzo Bianchi, Arnoldo Ciarrocchi, Renzo Biasion, Remo Brindisi, Pietro Annigoni. L’istituzione museale, conserva, oltre a raccolte di opere degli artisti fondatori, un’importante raccolta della scultura senigalliese del Novecento (dalle opere liberty di Mazzolani alla plastica di Ceccarelli e alla scultura d’avanguardia di Castelli). Conserva inoltre un vasto archivio della poesia visiva e del libro d’artista ed una raccolta internazionale di ex libris. Su richiesta di istituzioni museali europee ed americane ha realizzato mostre delle opere del fotografo Mario Giacomelli. Conserva infatti le fotografie più significative di Mario Giacomelli, di Giuseppe Cavalli e dei maggiori esponenti del gruppo Misa. Conserva infine opere di Enzo Cucchi. Nella sezione didattica realizza corsi di fotografia, video arte, coordinati sotto la sigla Uniphoto, Università permanente di storia e tecniche della fotografia. Inoltre il Musinf ha presentato cataloghi ed edizioni relativi alle mostre ed ai laboratori organizzati dall’istituzione, tra cui:

Maurizio Cesarini è nato a Senigallia nel 1957. Insegna nelle Accademie di Belle Arti di Perugia e Rimini. Ha tenuto varie mostre personali e ha esposto in rassegne di rilievo in Italia e all’ estero. E’ considerato uno dei protagonisti attuali della Videoarte. Una vasta suite delle sue fotografie relative a interventi sul corpo è conservata al Museo d’Arte Moderna e della fotografia di Senigallia. Catalogo Giuseppe Ca valli Catalogo della mostra, allestita al Palazzo del Duca di Senigallia, relativa alle fotografie dell’artista, donate al Musinf dal figlio Daniele. Volume di 210 pagg. Il catalogo è stato recentemente presentato dalle edizioni Punctum al Museo di Trastevere in Roma.

Giuseppe Cavalli è nato a Lucera il 29 novembre del 1904 ed è morto a Senigallia il 25 ottobre del 1961. Gemello di Emanuele, pittore, esponente di rilievo della cosiddetta “Scuola romana” si laureò in giurisprudenza alla Sapienza nel 1929. Le sue prime prove fotografiche risalgono alla seconda metà degli anni '30. Nel 1942 pubblica, insieme ad amici fotografi dei quali condivideva il pensiero e lo stile, il libro "Otto fotografi italiani d'oggi". Questa pubblicazione divenne il manifesto programmatico di un gruppo di fotografi che si opponeva sia allo pseudoromanticismo pittorico, sia alle retoriche della fotografia fascista, per esprimere piuttosto un concetto di fotografia "pura", semplice nella forma, essenziale, rigorosa, dal "tono alto" (quello che gli americani chiamavano "high-key"). Nell'aprile del 1947 nasce ufficialmente a Portfolio Maurizio Cesarini: Body Art Milano il gruppo fotografico La Bussola. Il Contiene 5 fotografie firmate dall’artista e manifesto del gruppo venne scritto dallo stesso Cavalli. l’ articolo di presentazione del direttore Cavalli continuò nella sua attività promodel Musinf, Carlo Emanuele Bugatti dal zionale per una "fotografia artistica" imtitolo “La Body Art nella fotografia di prontata alle sue idee e nel 1954 fondò e Maurizio Cesarini”. diresse un altro gruppo, l'Associazione

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Fotografica Misa, a cui aderirono giovani di Cavalli e Giacomelli. fotografi di talento come Mario Giacomel- Dal 1955 al 1970 divide la sua attività tra i concorsi e l'appartenenza ai gruppi artistili e Feruccio Ferroni. ci culturali misti, di pittori, scultori, poeti. Da questi incontri nascono le amicizie con Cantatore, Ciarrocchi, Monachesi, Portfolio Riccardo Gambelli: Nature Cegna, Craia, Tulli ed altri maestri. Morte. Seguono le mostre a Firenze e Londra Contiene 6 multipli autografi, biografia e con il gruppo internazionale del movicurriculum dell’artista, il saggio di premento "Intrarealismo" e, negli anni '90, le sentazione scritto dal direttore del Musinf mostre nei gruppi "Amici a. Macerata" di Carlo Emanuele Bugatti dal titolo Silvio Craia, AZ60 dell'Aquila di Emidio Di “Riccardo Gambelli: la poesia delle cose” Carlo, con le relative esposizioni anche Contiene anche il testo dell’importante all'estero. testimonianza del fotografo, registrata in occasione dell’inaugurazione della mostra “ Ricordando Giacomelli”. Volumi degli archivi Riccardo Gambelli nasce a Senigallia il 7 della fotografia giugno 1931. Inizia a fotografare nei primi anni del 1950, quando, in compagnia del- Gino De Dominicis : Calamita Cosmica l’amico Mario Giacomelli, realizza, anche Contiene la documentazione fotografica lui, i primi scatti. A Senigallia vive il mae- della mostra e del convegno nelle fotostro Giuseppe Cavalli e a lui Gambelli si grafie di Alfonso Napolitano nella civica affiderà nel suo percorso formativo, acco- raccolta del Musinf di Senigallia; per un gliendone scelte tecniche ed estetiche. totale di 76 pagg. Accettandone la disciplina ed i giudizi sulle creazioni. Con il Gruppo Misa le foto- Giorgio Pegoli: Il fascino del colore grafie di Gambelli, rigorosamente selezio- Porta come sottotitolo “Il reportage nella nate dal maestro Cavalli, partecipano a storia della fotografia”. Contiene una prinumerose esposizioni nazionali ed inter- ma catalogazione delle opere di Giorgio, nazionali, ricevendo riconoscimenti. Gam- effettuata dalla civica raccolta del Musinf belli, nonostante decenni di lontananza di Senigallia; Cap. n. 1 Diario Afgano, dall’obiettivo e dalla camera oscura, ha cap. n. 2 Carnevale a Venezia. Per un recentemente ripreso a fotografare, non totale di 112 pagg e oltre 100 illustrazioni dimenticando gli insegnamenti del mae- a colori. stro Giuseppe Cavalli e l’esperienza del Giorgio Pegoli è nato a Senigallia nel 1938. gruppo Misa di Senigallia. Riferimenti og- E’ iscritto all’ordine dei giornalisti e all’Intergettivamente inseriti nella storia della foto- national Federation of Journalist. Come grafia d’arte italiana. fotografo di guerra "free lance", ha lavorato per tutte le editorie italiane ed estere, compiendo reportages in molteplici luoghi Renzo Tortelli del mondo. Iscritto all’Elenco Lavoratori La prima bozza di catalogazione di dello spettacolo (Roma). Ha lavorato co“Piccolo mondo”. me fotografo del cinema. ll Museo comuRaccolta fotografica Renzo Tortelli inizia a fotografare, dopo l' nale d’arte moderna di Senigallia , in collaacquisto di una Rolleiflex, dal 1954. Nell' borazione con la Mediateca delle Marche anno 1956 partecipa ad una mostra loca- ha recentemente iniziato la catalogazione le in quel di Osimo, ricevendo apprezza- dell’opera di Giorgio Pegoli, che comprenmenti dall' ing. Enrico Mochi di Pesaro, de oltre 30.000 immagini: negativi a colori, grande appassionato di fotografia e amico in bianco e nero e slides, relativi ai reporta-

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ge nel mondo. Vincenzo Bianchi: Fotografie surrealiste Civica raccolta del Musinf di Senigallia, catalogo generale;152 pagg. Vincenzo Bianchi è nato a Fontana Liri nel 1939. Risiede ad Isola del Liri. E’ stato titolare della prima cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha insegnato scultura nelle Accademie di Belle Arti di Catanzaro, Frosinone, Urbino. Ha diretto l’Accademie di Belle arti di Macerata. E’ curatore del Museo d’arte antica e moderna di Casamari. Vasto è l’elenco degli importanti monumenti, che ha eseguito è che lo impongono ormai come uno dei maggiori scultori italiani del secondo Novecento. E’ stato lo stesso Papa Giovanni Paolo II a inaugurare il monumento eseguito da Bianchi sul Monte Nebo. Dell’esperienza dell’incontro con Papa Wojtiwa su Monte Nebo, Bianchi ha scritto una cronaca in forma poetica. L’attività internazionale di Bianchi si è articolata, negli ultimi anni, attraverso un’intensa collaborazione con il Museo di Nijgata e con la l’associazione Setsuryosha, presieduta da Sasage Keniki. L’attività di sperimentazione di Bianchi, nel campo dell’incisione, si è svolta specialmente attraverso i corsi ed i laboratori del Museo comunale d’arte Moderna di Senigallia, alla cui fondazione Bianchi ha partecipato, insieme ad artisti del livello di Umberto Mastroianni, Victor Vasarely, Virgilio Guidi, Orfeo Tamburi, Remo Brindisi, Arnoldo Ciarrocchi, Gastone Breddo, Renzo Biasion. Pur restando legato alle tradizionali tecniche xilografiche e calcografiche è stato uno dei primi in Italia a sperimentare le varie applicazioni del laser.

derne a Roma, allievo di Natalino Sapegno e Walter Binni. Per un quarantennio ha insegnato Letteratura Italiana presso l’Istituto Tecnico “E. F. Corinaldesi” di Senigallia. Ha lungamente collaborato con i quotidiani “Il Corriere Adriatico”, “Il Resto del Carlino” e le radio locali. Ha già pubblicato le raccolte di poesie “Senza rancore” (2006), “Risorse nascoste” (2007), edite dalla Mediateca delle Marche. Nori De Nobili:Catalogazione La catalogazione digitale dell’opera di Nori De Nobili, ha consentito di presentare volumi sull’opera generale della pittrice: Autoritratti, Gli anni trenta/quaranta, Animali, Paesaggi, Ritratti e Nature morte.

Via dei Sogni Raccolta di poesie di Glauco Gianfranceschi, 132 pagg. L’autore delle poesie, Glauco Gianfranceschi, è nato a Senigallia nel 1944. Si è laureato in Lettere Mo-

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Stefano Schiavoni SENIGALLIA: STORIA DEL MUSEO CIVICO Recentemente, in un incontro con i direttori di musei di alcune città straniere mi è stato chiesto come mai Senigallia avesse un museo d’arte contemporanea, con delle collezioni tanto vaste, che andavano anche ben oltre la bellissima e assai nota raccolta di fotografia e scultura, relativa alla produzione degli artisti del Novecento senigalliese. Insomma mi è stato chiesto perché mai tanti artisti famosi avessero donato a Senigallia le loro opere, dotando la nostra città di un patrimonio ricco ed interessante. Nella risposta ero stato sintetico. Mi ero limitato a citare il merito ed il lavoro del loro collega senigalliese, il prof. Carlo Bugatti. Però quella domanda mi ha costretto mentalmente a ripercorrere, momenti importanti della mia vita, da sempre strettamente intrecciata con la vicenda artistica e museale della città. Sono Quei momenti e quell’itinerario, che hanno portato Senigallia ad avere una vasta collezione di opere d’arte del ‘900. Li voglio ora raccontare, prendendo un po’ di spazio e di tempo. Un racconto che penso possa essere utile per un’annotazione storica sul Museo senigalliese d’arte moderna, che costituisce ormai una pagina ed un vanto della storia cittadina del ‘900. Dunque, tutto parte dal progetto e dal puntiglio di Carlo Emanuele Bugatti, il fondatore del Musinf, per tutti il professore. Un costruttore di cose vere e utili, come ha scritto Paolo Volponi, il quale ne aveva completato il ritratto, riferendosi al fattto che il prof. Bugatti somigliava a quelle figure di artigiani e professionisti, diffuse nelle Marche agli inizi del secolo. Figure severe ed autonome, diceva Volponi, che non hanno bisogno nè di conferme, né di allievi. Per me quella di Bugatti è sempre stata, oltre che una presenza accigliata e rigo-

rosa, anche una presenza familiare, perchè era amico ed estimatore dell’opera di mio padre. Anche quando, a mio padre fu allestita l’antologica all’Arco Amoroso di Ancona volle che fosse proprio Bugatti a farne la prefazione al catalogo. Ma familiare, per me, Bugatti lo era anche perché parlava lo stesso linguaggio culturale e visivo di Emilio Vedova, l’artista di cui ero allievo a Venezia. Con mio padre ricordo di aver visto Bugatti allestire una mostra di Pericle Fazzini alla Rocca Roveresca. Una mostra, esemplare, emozionante, che comprendeva anche le matrici originali del celebre Cristo della Sala Nervi. Di Fazzini Bugatti aveva scritto la prefazione per un libro sull’opera incisa di Fazzini ed era in rapporto di vecchia amicizia con il maestro. Quando, d’estate, veniva nelle Marche Fazzini chiamava sempre Bugatti e Arnoldo Ciarrocchi per scambiare idee e passeggiare nel giardino, quasi un piccolo bosco, della casa nativa. Nei mesi che erano seguiti a quelle emozionanti giornate alla Rocca, rafforzato dalla frequenza e dall’incoraggiamento di Fazzini, mio padre aveva realizzato una suite di sculture, che restano tra le più poetiche della sua vasta e notissima produzione, prevalentemente monumentale. “Sai, Stefano” mi aveva raccontato, soddisfatto, mio padre “con Fazzini e Bugatti ci siamo detti che a Senigallia non bisogna disperdere le esperienze creative e bisogna animare dei momenti di incontro. Infine ci siamo detti che ci vorrebbe un accumulatore di energia creativa, ci vorrebbe un centro di gravità permanente”. Il centro di gravità poi si era davvero manifestato a Senigallia, con il sindaco Orciari, attraverso l’avvio di un’attività museale, che aveva attratto in città tanti grandi artisti. Tutti a vevano lasciato significative donazioni di opere. Un esempio esterno, che era stato seguito, nel tempo, anche dai più significativi protagonisti della fotografia senigalliese, come Ferroni e Giacomelli. “Bisogna documen-

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tare l’opera di tutto il gruppo Misa” ripeteva sempre Bugatti, aggiungendo che non bisognava dimenticare neppure gli scultori e, cercando il sostegno di mio padre, citava sempre il nome di Alfio Castelli, lo scultore senigalliese, che Bugatti frequentava a Roma, perché, insieme facevano parte della direzione nazionale del sindacato artisti. A Roma i due senigalliesi avevano combattuto una battaglia memorabile affinchè il sindacato delle arti visive entrasse a pieno titolo nella CGIL. Alla fine l’avevano anche spuntata. Per Bugatti Castelli era l’innovatore della plastica italiana . A me, in verità, a quel tempo, non era chiaro perché potesse essere Senigallia il centro di aggregazione degli artisti, invece di Ancona, che aveva l’istituto d’arte ed il premio Marche. Poi i fatti hanno dimostrato davvero che Ancona non avrebbe saputo neppure tenersi i suoi artisti d’evidente talento. De Dominicis e Cucchi, infatti, se ne erano dovuti andare a Roma. Pure Bugatti alla fine, quando non stava a Bologna, a Roma o a Parigi, per seguire le edizioni di Orfeo Tamburi, aveva cominciato, o ricominciato, a vivere a Senigallia, anche se aveva mantenuto ad Ancona il suo appartamento in viale della Vittoria, ormai popolato solo di libri, quadri e fotografie. “La battaglia per documentare il Novecento” mi raccontava Bugatti, quando ci vedevamo “ la stiamo perdendo città per città, prima a Roma con la distruzione progressiva del sindacato degli artisti, poi ad Ancona, che non coglie una scelta neppure quando sarebbe necessitata dall’evidenza dei risultati artistici, come è il caso di de De Dominicis, Cucchi, Pacus, Napolitano e concludeva “ci andrà già bene se finiremo isolati, come i monaci del medioevo, a riordinare disegni, quadri e manoscritti dentro le stanze del museo di Senigallia”. Un eremitaggio di cui comunque Bugatti è stato sempre fiero, “essendo il Musinf” sostiene ancora “l’immagine di quello che “avremmo potuto fare per documentare l’arte italiana del Novecento e che non ci

hanno lasciato fare”. Davvero oggi scorrendo il catalogo generale della collezione del Musinf si trovano le firme dei maggiori maestri del ‘900. Durante la campagna elettorale che aveva portato all’elezione di Paolo Volponi al parlamento nazionale, come indipendente nelle liste del Pci, ricordo di aver incontrato Bugatti con lo scrittore urbinate e mi aveva detto, scherzando ma non troppo: “anche l’indipendenza mette radici, ma la storia sta già dispiegando la sua ironia e farà lentamente di me e Volponi degli apolidi, perciò fai bene tu, che sei più giovane ad agire con la mail art, come cittadino del mondo, senza identificare confini, anzi negandoli”. Non ho mai visto una biografia di Bugatti sui suoi libri, anche perché come editore ha sempre odiato i risguardi e, come giornalista, ha sempre odiato i testi, che possono essere usati come coccodrilli. Ma la biografia di uno che ha fondato un museo come quello di Senigallia è importante averla a mente. Almeno come strumento didattico vediamo di ricostruire quale è stato l’iter formativo di una personalità come quella di Bugatti, così innovativa nella concezione del ruolo sociale dell’arte e così innovativa nell’elaborazione di un modello museale. Nato a Senigallia nel 1943, Bugatti, dopo aver conseguito, ad Ancona, la maturità classica ed essersi segnalato, da studente, vincendo a Milano un premio nazionale per la critica giovanile, indetto dagli editori Riuniti e la medaglia d’oro della città di Jesi per uno studio sui moti del 1831, si è laureato all’Università di Bologna, città nella quale ha incontrato protagonisti della vita culturale italiana come gli scrittori Paolo Volponi, Pier Paolo Pasolini ed il il pittore Aldo Borgonzoni. Autori con i quali, confrontandosi, ha elaborato le prime idee caratterizzanti sulla funzione, nel contempo sperimentale, sociale e comunitaria, di un museo d’arte contemporanea. Si tratta delle riflessioni, sulla base delle quali, in seguito, in collaborazione con Orfeo Tamburi,

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Virgilio Guidi, Umberto Mastroianni, Remo Brindisi ha fondato il Museo comunale d’arte moderna, dell'informazione e della fotografia di Senigallia, che ancora dirige e dove sono raccolte opere di molti dei protagonisti dell’arte italiana del secondo ‘900, comprese alcune opere di Enzo Cucchi, di cui ha curato le monografie di esordio. Le riflessioni sulla funzione di un museo d’arte contemporanea hanno anche condotto Bugatti alla fondazione, con Vincenzo Bianchi e Umberto Mastroianni, del Museo Arte per la Pace del Comune di Cervara di Roma. Di Bugatti voglio ricordare anche che è consulente del circuito museale del Comune di Recanti, città nella quale, attento alle iniziative culturali di Franco Foschi, aveva incontrato il poeta Ezra Pound. Città nella quale è ora membro del comitato scientifico del Centro Nazionale Studi Leopardiani e del Centro Mondiale della Poesia. Certo non posso dimenticare di dire che Bugatti è stato il curatore delle mostre italiane di Majakovskij, Dostoevskj, Tolstoi e Cecov, fatte in diretta collaborazione con la mitica direttrice del Museo statale della letteratura di Mosca. Non posso dimenticare di citare queste mostre perché Bugattti chiamò me e mio padre, come volontari, a contribuire al difficile, laborioso, quanto indimenticabile allestimento di quelle mostre alla Rocca Roveresca di Senigallia. Più di recente Bugatti, in collaborazione con la direzione della Biblioteca Nazionale di Francia, ha curato la realizza zione della mostra di Mario Giacomelli a Parigi, inaugurata dal ministro della cultura francese e recensita da quotidiani e periodici di tutto il mondo. Per il Museo di Senigallia ha curato la raccolta delle fotografie di Mario Giacomelli come quella di Giuseppe Cavalli, cui il Museo di Roma ha realizzato la mostra, che si è chiusa in concomitanza con l’apertura di quella di Cartier Bresson. Le raccolte del Musinf comprendono anche le opere dei protagonisti del gruppo fotografico senigalliese Misa

e quelle degli scultori senigalliesi del ‘900 (tra cui quelle di mio padre e le sculture di Alfio Castelli, che sono anche state esposte al Museo di Mosca). Su richiesta dell’Istituto italiano per la cultura di Varsavia Bugatti ha curato la realizzazione della mostra di Giacomelli, nell’ambito del festival polacco della fotografia 2005. Ha curato la mostra di Nori de’ Nobili, realizzata nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles (2005). Ha curato la mostra delle fotografie di Mario Giacomelli, tenutasi nel maggio 2007 all’istituto italiano di Los Angeles (Usa). Insieme a me ha realizzato la mostra fotografica, allestita in collaborazione con l’archivio storico della Biennale di Venezia e con la Mediateca delle Marche. Mostra dedicata al centenario dei registi Soldati, e Rossellini. E’ stato membro, dalla fondazione, del centro interdipartimentale di psicologia del colore dell'Università di Padova, Facoltà di psicologia. Ancora assieme a me, per l’Università di Macerata, Facoltà di Scienze Politiche, ha curato la mostra internazionale sull’immigrazione (cfr. il catalogo “Immigrazioni, trasformazioni, mutamenti sociali”, edito dalla Mediateca delle Marche e anche “L’integrazione subìta”, a cura di David Nelken, edito da Franco Angeli per la Collana di sociologia). E' au to re di un cen tinaio di monog ra fie d 'a rte moderna (su g ran di au tori come Ge ntilini , Fa zzi ni , Tre cca ni , Ca ruso, Can ta to re . E’ a utore di numero si studi sull a sto ria del l'incision e (Hoga rth , l’ Atlan te del Win ckelmann , Ag osti no Ca rra cci, Gerusalemme li be ra ta , ecc,). Sua è la prefa zione del volume "Storia e tecniche dell'incisione" di Luigi Servolini, uno dei testi più completi nel settore. Per Orfeo Tamburi, di cui è stato collaboratore per molti anni, ha scritto numerosi testi su grandi poeti italiani e stranieri. Ha organizzato una mostra storica su "Corrente", curandone il catalogo con Ernesto Treccani. E’ l’autore di uno studio sui sonetti di Raffa-

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ello, illustrato da incisioni originali di Remo Brindisi. Ha curato ed è autore delle presentazioni dei volumi di poesie di Virgilio Guidi e Umberto Mastroianni. Paolo Volponi ha presentato la raccolta degli scritti di Bugatti 1960/80, con illustrazioni appositamente eseguite da Orfeo Tamburi. Ha curato la mostra e le pubblicazioni relative alla manifestazione internazionale di mail art sulla "pace" alla quale hanno aderito oltre duecento artisti di una ventina di nazioni e le cui opere ora costituiscono l’Archivio per la Pace del Museo civico di Senigallia. Con Vittorio Sgarbi ha curato la mostra del mosaico, tenutasi alla Rocca Roveresca di Senigallia. All’intensa attività propositiva nel settore artistico ha unito l’impegno per gli studi giuridici, svolti in particolare sulle tematiche costituzionali, vivendo, trai protagonisti, la vicenda della difesa della costituzione dei Comitati Dossetti. Ha svolto, infine, attività giornalistica ed editoriale, dirigendo la rivista “Dossier Arte”. Ha collaborato per molti anni alla stampa quotidiana. Ha curato le pagine locali del quotidiano “La Gazzetta di Ancona”. E' lungamente stato collaboratore del quotidiano "Il Corriere Adriatico". Ha ricevuto un premio dell'Unione Italiana Cronisti per l’attività svolta, attraverso pubblicazioni e mostre sulla storia dell’informazione. Come direttore responsabile della rivista Quaderni del Consiglio regionale delle Marche ha curato anche il primi numeri di “Volumina”, prototipo di un Osservatorio dell’editoria marchigiana, che ricordo essere stato presentato con successo alle Fiere del libro di Torino. E’ il direttore responsabile della nuova rivista di psicologia Nostos, in cui ha sviluppato una rubrica di psicologia dell’arte. Abilitato all’insegnamento di diritto, economia politica e sociologia dell’arte, dopo molti anni di insegnamento attivo, è stato chiamato a collaborare, sui temi della comunicazione, con la Direzione generale del Ministero della Pubblica Istruzione.

Ha fatto anche parte della segreteria tecnica del viceministro della Pubblica Istruzione Mariangela Bastico. Dopo la morte prematura del fratello Marzio, anche lui firma nota del giornalismo, ha abbandonato completamente l’attività editoriale, nella quale aveva avuto un notevole successo, fin dal 1963, con l’edizione della “Guida all’arte italiana”. Di Marzio Bugatti, che era un’esperto di fotografia grafica e di tecniche della duplicazione l’ambasciata italiana in Macedonia conserva una raccolta delle edizioni grafiche realizzate per famosi artisti italiani del secondo Novecento. Anche Marzio, voglio ricordare, cadendo il 10 luglio il quindicesimo anniversario della scomparsa, si era molto speso per la realizza zione del progetto del Museo civico di Senigallia ed aveva contribuito, in modo determinante, alla realizza zione della splendida mostra dedicata alle incisioni di William Hogarth, realizzata, dal Musinf, alla Rocca Roveresca di Senigallia.

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Stefano Schiavoni alla Fiera del Libro di Torino


Giada Romano fotografa Alfonso Napolitano durante lo stage di fotoreportage al Musinf

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Un ritratto di Enzo Cucchi eseguito da Andy Wharol

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