Un brevissimo saggio dedicato a tutti gli appartenenti al movimento "vegan" italiano. La tesi dell'autore è che chi ha a cuore l'avverarsi di un futuro in cui gli animali siano davvero liberi non può impegnarsi soltanto in direzione dell’abolizione completa delle forme di sfruttamento da parte dell'uomo ma dovrebbe anche porsi obiettivi tattici di medio periodo, considerato che il futuro ideale imaginato non può che passare da progressivi migloramenti delle condizioni in cui gli animali vivono e del loro status nella società.
Allo stesso modo, volendo impostare in modo strategico le scelte comunicative, è necessario che i fautori dei diritti animali propongano insieme al veganismo alternative meno impegnative, per invogliare i propri interlocutori e incoraggiarli a muovere i primi passi in direzione del mondo ideale che immaginano, poiché chi si impegna per vedere realizzato un cambiamento dovrebbe tendere a creare ponti, non a stendere barriere di filo spinato.