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Premi, riconoscimenti, segnalazioni del personale del Dipartimento Un’esperienza pilota di VAS in itinere. ♦ Un sistema di monitoraggio per il Piano urbano di mobilità sostenibile. ♦ I Contratti di fiume. ♦ Il sistema di monitoraggio dell’attuazione del ♦ programma di misure del PTA della Regione Piemonte. ♦ PRIN 2008 Sostenibilità urbana ed e-governance nella pianificazione fisica ♦ PROGETTO E.R.I.C.A. (Enriching Regional Innovation Capabilities in the Service Economy). ♦ Classificazione e interpretazione di sistemi territoriali d’offerta commerciale in Piemonte ♦
Città e montagna: due facce dello stesso mondo ♦ I GIS nella didattica e nella ricerca ♦ Ori dell’Africa ♦ Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape ♦ Le metafore di Giuseppe Dematteis 25 anni dopo ♦ Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale. ♦
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Oltre il postfordismo. Torino e le sue geografie ♦ XVI Conferenza SIU
Notizie Buona lettura Con un po’ di ritardo, eccoci nuovamente on-line, con il nostro nuovo numero. Di questi tempi non è semplice parlare di Università, di ricerca, di pubblicazioni, di convegni. Si corre il rischio di essere subito etichettati, preventivamente incasellati in una delle fazioni, non prestando ascolto alle ragioni che si vorrebbero portare. In questo clima di confusione di incertezza sul cammino futuro degli atenei, fatta eccezione del taglio delle risorse disponibili, il DITer vi propone la lettura di parte delle proprie attività. Di progetti di ricerca in corso o appena terminati, ricerca sempre più difficile da fare a causa della mancanza delle risorse pubbliche e private; della partecipazione ed organizzazione di convegni e seminari, momenti in cui la conoscenza scientifica è occasione di confronto e di divulgazione; di pubblicazioni dove il sapere e il conosciuto, frutto di studio e di percorsi di ricerca, sono fissati sulla carta. Siamo altresì lieti di presentare questo quarto numero con una nuova grafica ed una diversa modalità di lettura (a video). Grazie al supporto ed al design di Stefania Guarini che ha curato la nuova grafica, e l’utilizzo del software ISSUU, siamo certi che la newsletter sia diventata più accattivante e speriamo possa catturare, a lungo, la vostra attenzione. Non ci resta che augurarvi una piacevole e proficua lettura. Costanzo.mercugliano@polito.it Luca.staricco@polito.it Claudio Minca: un visiting professor al Diter. Si conclude il 31 dicembre 2010 il soggiorno torinese del Prof. Claudio Minca presso il Dipartimento Interateneo Territorio, organizzato nell’ambito del progetto di visiting professorships dell’Università di Torino e della Regione Piemonte (Legge regionale 4/2006 art. 2). Claudio Minca è attualmente Professor of Geography presso il dipartimento di Geografia di Royal Holloway, University of London, e chair dello Socio-spatial Analysis Group presso la Wageningen University in Olanda. Originario di Trieste e formatosi nella città natale presso una scuola di Geografia consolidata e prestigiosa in Italia, ha proseguito la sua carriera accademica presso l’Università di Ca’ Foscari di Venezia per poi ottenere la cattedra di Geografia all’Università di Newcastle nel Regno Unito e successivamente all’Università di Londra. La sua presenza al DITer si è protratta per l’intero secondo semestre del 2010 e ha visto un’intensa attività di scambio con la comunità geografica torinese, sia attraverso la partecipazione alle attività didattiche (in particolare a Scienze Politiche e a Economia) sia con l’organizzazione di seminari e incontri sui temi che connotano la sua ricerca (in partico-
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lare la geografia postcoloniale del turismo e il rapporto tra modernità, biopolitica e geopolitica). Questi mesi sono stati per il Dipartimento inoltre un’importante occasione per ripensare differenti tradizioni geografiche e il loro dialogo, attraverso il tempo e lo spazio, grazie alla presenza di colleghi stranieri (Christian Abrahamsson, Lawrence Berg, Kazuo Murakami) che hanno visitato il DITer in relazione alle attività organizzate con Claudio. La sua specifica posizione tra due differenti culture geografiche – quella italiana e quella anglo-americana – è valsa a indurre una riflessione condivisa su come tradizioni differenti, diversi modi di leggere il territorio, lo spazio, i luoghi, viaggiano intersecandosi, “contaminandosi” e così producendo nuovi sguardi sulla relazione tra societa e territorio. Due momenti sono stati particolarmente importanti in questo senso. Il primo è stato l’organizzazione della giornata di studi per i venticinque anni dalla pubblicazione delle “Metafore della terra” di Giuseppe Dematteis, un testo che ha segnato la formazione di generazioni di geografi torinesi e italiani. Non solo l’evento – di cui si parla diffusamente in questo numero di NewsDITer – è nato in stretta relazione con la presenza di Claudio a Torino e il desiderio di ragionare insieme a lui su un testo fondamentale e condiviso. Soprattutto la giornata di studi è divenuta un momento importante per ripensare la traiettoria della ricerca geografica torinese in un contesto, appunto, di dialogo tra tradizioni e generazioni, con la presenza, oltre a Claudio, di Juliet Fall (Università di Ginevra), Vincenzo Guarrasi (Università di Palermo) e dei torinesi Matteo Puttilli e Michele Lancione. Il secondo momento, maggiormente casuale nella sua dimensione “torinese”, è stato il seminario Territoriality/ Raffestin, organizzato in settembre presso l’Università di Durham, cui Claudio ha partecipato come relatore. Sebbene i due eventi – la presenza di Claudio a Torino e il seminario di Durham – non fossero formalmente legati, la sua lettura dell’opera di Raffestin e del suo recepimento in Italia (tema che Claudio ha trattato in quell’occasione) si è nutrita, direttamente e indirettamente, attraverso letture e conversazioni, del suo radicamento, seppure temporaneo, nel Diter e a Torino, dove Claude Raffestin vive e lavora da ormai numerosi anni. In una costellazione di eventi, apparentemente casuali, si è così stabilito un legame estemporaneo ma potenzialmente fecondo tra due luoghi, tra due tradizioni, tra due momenti della geografia europea. Soprattutto in tempi di ipotetiche riforme e di tagli concreti, non è poca cosa… Per saperne di più: http://progressivegeographies.wordpress.com/category/ thinkers/claude-raffestin/ http://www.sal.wur.nl/UK/Staff/Staff_Minca/ http://www.sal.wur.nl/UK/ http://www.gg.rhul.ac.uk/minca/ paolo.giaccaria@unito.it
Notizie 14 Dicembre 2010 Il prof. Umberto Janin Rivolin è stato designato quale nuovo Coordinatore dell’indirizzo in Pianificazione Territoriale e Sviluppo Locale del Dottorato in Ambiente e Territorio del Politecnico di Torino. Bruxelles, 16 novembre 2010 Il prof. Roberto Gambino ha ritirato lo European Urban and Regional Planning Award 2009-2010 assegnato al PROGETTO PO (Po river Project). Plans, programmes and projects for the protection and enhancement of the Po river in Piedmont (Italy) dallo European Council of Spatial Planner (ECTP-CEU). Il dossier di candidatura è stato predisposto dal prof. Gambino per conto di Regione Piemonte, Parco Fluviale del Po Torinese e dal Parco Fluviale del Po Vercellese/Alessandrino.
Venezia, 30 ottobre 2010 Premio INU per tesi di dottorato e di laurea magistrale in pianificazione del territorio III edizione 2010 Valeria Baglione (dottoranda DITer, XXV ciclo) è risultata vincitrice nella sezione delle lauree magistrali con la tesi dal titolo “Il cohousing nella città volontaria. Una proposta metodologica di classificazione: logica, principi, approcci”, relatore la prof.ssa Grazia Brunetta nel corso di laurea in Architettura (Progettazione Urbana e Territoriale) I della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. La commissione, nominata dal Consiglio Direttivo dell’INU nelle persone dei professori Francesca Calace, Pietro Garau e Michele Talia, ha così motivato la sua scelta: «La tesi di Valeria Baglione affronta con notevole competenza un tema ancora poco dibattuto nel dibattito italiano, fondando le proprie argomentazioni sulla convinzione che le comunità urbane abbiano una capacità innata di conoscere, comunicare, inventare e provvedere a sé stesse. Nello sviluppo di tale punto di partenza l’autrice sfugge abilmente al rischio di aderire ad un impianto concettuale troppo caratterizzato in termini ideologici, ma al contrario evidenzia la possibilità di assegnare al cohousing - e alle altre pratiche urbane non coercitive - il compito di contribuire alla ricerca di soluzioni in grado di sfuggire ad un rapporto dicotomico pubblicoprivato che in molti casi si è rivelato paralizzante. Nel perseguire questi obiettivi più generali la ricerca risulta molto chiara e documentata, e si avvale di una ricca esplorazione di casi di studio e di fonti bibliografiche». Maggio 2010 Partecipazione della Prof.ssa Attilia Peano alla Commissione internazionale di selezione per Professori e Maître de Conférences, Università di Grenoble Pierre Mendès.
Novembre 2010 Dopo un lungo e faticoso iter burocratico, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha conferito al prof. Giuseppe Dematteis il titolo di Professore Emerito. Novembre 2010 Partecipazione del Prof. Roberto Gambino alla Commissione di valutazione per il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2010-2011, Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale Per Il Paesaggio, Le Belle Arti, L’architettura E L’arte Contemporanee.
Web News Sono on line due nuove sezioni del sito www.diter.polito.it, con approfondimenti e materiali scaricabili su pubblicazioni ed interventi a convegno e seminari del personale del Dipartimento. www.cedppn.polito.it E’ attivo il nuovo sito web del CED-PPN con informazioni utili sulle attività ed i servizi del Centro. Questa Newsletter è pubblicata nella sezione dedicata del sito del Dipartimento e nel portale www.ISSUU.com
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Ricerche Un’esperienza pilota di VAS in itinere. Il caso del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 della Regione Piemonte. Gruppo di lavoro Agata Spaziante (Responsabile scientifico) Mirko Carbone, Chiara Murano, Carlo Rega
La VAS in itinere osserva e monitora i primi effetti ambientali innescati dai piani e programmi e ne verifica il grado di coerenza con gli obiettivi definiti nella fase ex ante, rintracciandone le cause, ricostruendo la mappa delle connessioni tra pressioni e risposte del sistema ambientale e introducendo, se necessario, correttivi e integrazioni (Brunetta, 2002). In Italia sono ancora una volta i programmi finanziati con i Fondi Strutturali a fornire indicazioni di metodo e a raccontare delle prime sperimentazioni e delle pratiche più interessanti, sotto lo sguardo vigile della Commissione europea. Questo emerge già dalle prime ricognizioni tra i bandi di gara redatti dalle Regioni italiane per l'assegnazione degli incarichi di valutazione in itinere dei Programmi europei, condotte con l'obiettivo di esaminare quale fosse il “mandato” per la valutazione ambientale intermedia con riferimento agli aspetti maggiormente trattati all'interno dei processi di VAS: rapporto ambientale, piano di monitoraggio, partecipazione (Spaziante, Carbone, Murano, Rega, 2010). In particolare, il framework valutativo/programmatico messo a punto per migliorare l’efficacia della programmazione europea dello sviluppo rurale, per favorire la possibilità di comparare gli 88 Programmi predisposti dai diversi Stati Membri e per monitorarne con continuità i loro effetti economici, sociali e ambientali sul territorio, attribuisce alla valutazione in itinere un ruolo strategico per il buon esito dell’intero ciclo di programmazione. L'art. 86 del Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR stabilisce che gli Stati membri istituiscano un sistema di valutazione annuale di ciascun programma di sviluppo rurale (PSR) utile alle Autorità di Gestione (AdG) dei PSR e ai Comitati di Sorveglianza per: osservare l'andamento dei Programmi rispetto ai loro obiettivi iniziali, attraverso una verifica della coerenza interna al sistema di descrittori suggeriti dal Quadro Comune per il Monitoraggio e la Valutazione, tra gli indicatori di obiettivo e quelli di risultato e di impatto; migliorare la qualità dei programmi e sorvegliarne le modalità d’attuazione attraverso i bandi e la loro distribuzione territoriale; considerare la possibilità di apportare modifiche sostanziali ai programmi e verificare la fattibilità delle eventuali correzioni; preparare la valutazione intermedia e la valutazione ex post in vista della loro trasmissione ufficiale alla Commissione europea.
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In questo quadro si colloca l’esperienza pilota condotta dalla Regione Piemonte per il PSR 2007/2013 nell’ambito del processo di valutazione intermedia: si tratta di una delle prime Regioni italiane ad aver scelto di procedere nella programmazione regionale dello sviluppo rurale corredando anche la fase in itinere di un apparato valutativo ad hoc. Dal punto di vista metodologico-procedurale risulta interessante, in particolare, l’analisi in itinere della coerenza interna del programma che rispetto a quella condotta nella fase ex ante si struttura su tre livelli: programmatico, attuativo e contro-fattuale, per dar modo di tracciare l’effettiva coerenza del programma dalla fase di programmazione (ex ante) a quella di costruzione dei bandi, sino all’effettiva proiezione territoriale delle misure e delle azioni (in itinere). Interessante, a questo proposito, il focus sulla distribuzione territoriale delle Misure del PSR costruito secondo la medesima architettura metodologica. Le Schede di Misura redatte in fase di stesura del programma (ex ante) hanno permesso di evidenziare le priorità territoriali (livello programmatico); con lo stesso criterio sono stati analizzati i relativi bandi (livello attuativo) con particolare attenzione per le eventuali premialità territoriali indicate per ciascuna Misura. Il supporto del CSI Piemonte ha permesso di associare all’analisi utili elaborazioni cartografiche dalle quali si è potuta cogliere con immediatezza la reale territorializzazione delle domande presentate (in itinere). Oltre a integrare nella valutazione gli aspetti ambientali relativi alla territorializzazione del Programma, un altro obiettivo strategico della VAS in itinere del PSR era quello di espandere e approfondire l’analisi dei suoi effetti al di là di quanto previsto dagli indicatori di impatto e baseline definiti dal QCMV. A questo scopo, si è ritenuto che l’approccio più efficace per indagare la complessa rete di relazioni fra misure del PSR e le componenti ambientali risiedesse nel coinvolgimento - nella VAS - dei funzionari regionali responsabili dell’attuazione delle diverse Misure attraverso interviste semistrutturate, focalizzate su temi chiave. In accordo con l’AdG si è ritenuto utile, inoltre, avviare una serie di attività (tavoli di lavoro interistituzionali, workshop, focus group) che favorissero la comunicazione interna alla “macchina” stessa, con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare i soggetti interessati - a vario livello - agli aspetti gestionali del PSR. Queste iniziative si sono configurate non solo come momenti strategici di comunicazione e partecipazione interna ma come tappe importanti di un percorso di reale apprendimento collettivo iniziato dalla VAS ex ante e rafforzato da quella in itinere. In questo senso la VAS in itinere è stata l’occasione per ricomporre il mosaico variegato di istanze e interessi che definiscono non solo il complesso sistema di Azioni e Misure del PSR 2007/2013 ma soprattutto l’estrema ricchezza del territorio rurale piemontese. chiara.murano@polito.it
Ricerche Un sistema di monitoraggio per il Piano urbano di mobilità sostenibile. www.comune.torino.it/geoportale/pums Gruppo di lavoro Carlo Socco (responsabile scientifico)
PUMS così inteso viene illustrata in un libro recentemente scritto dal prof. Socco e pubblicato da Alinea per OCS, Il Piano urbano di mobilità sostenibile. Linee d’azione, indicatori e monitoraggio. Il testo mostra come il PUMS si collochi nel solco delle indicazioni della strategia comune europea sulla mobilità sostenibile, basata sulla diffusione delle migliori pratiche, in coerenza con il Libro Verde Verso una nuova cultura della mobilità urbana. Nel testo vengono esaminate le basi teoriche e metodologiche della valutazione della sostenibilità fondata sull’uso degli indicatori, e vengono fornite le linee guida per strutturare il PUMS secondo misure operative, azioni complesse e linee strategiche proprio a partire dal sistema degli indicatori.
Il Comune di Torino ha approvato nel giugno 2010 il Piano urbano di mobilità sostenibile. Il PUMS vuole essere: un piano “strategico”, con una visione di medio-lungo periodo (10-15 anni) che definisce linee d’indirizzo, obiettivi, azioni e misure operative; un piano “sistema”, che prende in considerazione tutte le componenti del sistema della mobilità; un piano “processo”, con scenari cadenzati nel tempo; luca.staricco@polito.it un piano “misurabile”, con la verifica degli effetti nel corso dell’attuazione. OCS, l’Osservatorio Città Sostenibili del Dipartimento Interateneo Territorio coordinato dal prof. Carlo Socco, ha contribuito all’elaborazione del piano, predisponendo il quadro teorico-metodologico e le linee guida per la formazione del sistema di monitoraggio del PUMS. Il sistema proposto si basa sul metodo degli indicatori per valutare l’efficacia e l’efficienza degli interventi di piano: trattandosi di un piano urbano di mobilità “sostenibile”, viene utilizzato un set di indicatori tale da consentire di unificare la valutazione ambientale – affidata alla VAS – con la valutazione economica In alto. Il processo di pedonalizzazione di via Garibaldi a Torino. A sinistra, la strada negli anni Sessanta; a destra, le proteste dei commere sociale. Il sistema di monitoraggio proposto da OCS è innovativo cianti in seguito alla decisione di rendere la via pedonale (fonte: Gelmini P. (1988) Città, trasporti e ambiente, Etas Libri, Milano). perche non è finalizzato soltanto al controllo dell’attuazione In basso. Il successo di folla riscosso da via Garibaldi pedonale poco del piano e alla valutazione dei suoi esiti, ma supporta la dopo l’intervento, prima di Natale (in alto) e al giorno d’oggi. stessa costruzione logica della struttura del piano. La definizione degli indicatori richiede infatti, da un lato, un’appropriata definizione dei contenuti del piano in coerenza con gli obiettivi che il piano stesso si pone e, da un altro lato, una strutturazione sistemica delle azioni che il piano mette in campo. In altre parole, il sistema di monitoraggio predisposto da OCS aiuta a rendere più rigorosa sia la definizione dei contenuti e degli obiettivi, sia la struttura stessa del PUMS, in termini di misure operative che si mettono in atto, di modo di combinarle in azioni complesse, di risultati che tali azioni devono conseguire, di linee strategiche che mirano a migliorare le condizioni di sostenibilità economica, sociale e ambientale della mobilità urbana. L’innovatività del
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Ricerche I Contratti di fiume: esperimenti per la riqualificazione dei territori fluvialiI Contratti di fiume: esperimenti per la riqualificazione dei territori fluviali. Gruppo di lavoro Francesca Governa (responsabile scientifico) Alessia Toldo, Silvia Guerra
In tempo di crisi anche i fiume sono oggetto di contratto… speriamo che sia a tempo indeterminato! La Direttiva CE n. 60 del 2000 (Water Framework Directive, WFD) istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque promuovendo la gestione integrata delle risorse idriche attraverso il coinvolgimento degli stakeholder (pubblici e privati), e indicando come unità territoriale di
su tutto il territorio nazionale. La sottoscrizione vera e propria del Contratto avviene dopo un lungo e complesso processo che prevede: un primo momento di coinvolgimento degli stakeholder pubblici e privati (devono infatti essere rappresentati tutti gli interessi presenti sul territorio e i diversi livelli amministrativi) per favorire la presa di coscienza della necessità di una gestione integrata e sostenibile della risorsa idrica e del territorio circostante; una successiva fase di concertazione per individuare obiettivi condivisi e definire il Piano d’Azione per il loro raggiungimento. Dopo la sottoscrizione inizia il “lavoro vero e proprio”, cioè la realizzazione degli interventi fissati nel Piano entro un arco temporale, nella maggior parte dei casi, di 3 anni. La scopo è quello di riportare lo stadio del fiume ad un livello qualitativo buono, come previsto dalla WFD, attraverso obiettivi “olistici”, tra cui: sostenere l'ecosistema, garantire l’approvvigionamento di acqua ad agricoltori, industriali e acquedotti, proteggere dalle inondazioni, produrre energia idroelettrica, trattare le acque reflue, assicurare la protezione della qualità delle acque e il mantenimento del deflusso minimo vitale, ripristinare l’assetto naturale del fiume. I CdF italiani sono ancora in una fase di vera e propria sperimentazione. Ciascun caso fa storia a se. Essi non fanno riferimento ad una normativa comune, non agiscono su un area definita preventivamente (non sempre infatti viene trattato l’intero bacino fluviale come unità territoriale di riferimento), non coinvolgono le stesse categorie di persone. Ma questo è l’aspetto interessante della sperimentazione: capire quale sia la forma migliore per l’attuazione di politiche integrate per la gestione della risorsa idrica. Gli studi sono stati avviati inizialmente dal Gruppo di Ricerca del DITer, coordinato dalla Prof.ssa Francesca Governa, incaricato dalla Regione Piemonte di redigere le Linee guida per i Contratti di Fiume e oggi continuano in una tesi di dottorato (Silvia Guerra) ed in altre attività di ricerca (Alessia Toldo). silvia.guerra@polito.it
riferimento il bacino idrografico, seguendo una logica di ecosistema piuttosto che politico-amministrativa. Il Contratto di fiume (CdF) si presenta come possibile strumento per l’attuazione della WFD. Si tratta di un accordo che permette di “adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale, intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale” (definizione adottata al secondo World Water Forum svoltosi a L’Aia nel 2000). Nato in Francia all’inizio degli anni ottanta (il Contrat de Rivière de La Thur, fu firmato nel 1983), il primo Contratto di fiume italiano, quello del torrente Olona (Lombardia), è stato sottoscritto nel 2004 e da allora ne sono stati avviati altri 21
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Ricerche Il sistema di monitoraggio dell’attuazione del programma di misure del PTA della Regione Piemonte. www.regione.piemonte.it/acqua/pianoditutela/tutela.htm Gruppo di lavoro Carlo Socco (Responsabile scientifico) Mauro Montrucchio, Stefania M.Guarini
Ottobre 2010 è la data in cui il lavoro continuo di otto anni di ricerca per conto della Direzione Ambiente della Regione Piemonte approda in modo completo e trasparente sul sito ufficiale dell’Ente. A partire dal 2002, per conto della Direzione Pianificazione Risorse Idriche (con allora alla guida l’Ing. Salvatore De Giorgio), l’Osservatorio Città Sostenibili del DITer ha, pressoché continuativamente, condotto lavoro di ricerca sulla valutazione del Piano di Tutela delle Acque, che oggi è arrivato all’importante traguardo di pubblicazione sul portale istituzionale dell’ultimo e più evidente risultato a cui si è mirato fin dalle prime battute di impostazione metodologica del programma di lavoro: apprestare un sistema di indicatori per la valutazione dell’efficacia del sistema di misure previste dal Piano. Le misure sono le azioni previste per ciascuna delle trentaquattro aree idrografiche e degli otto laghi oggetto di monografie di piano; il sistema di monitoraggio dell’attuazione che qui si presenta, riguarda in particolare le trentatre misure previste per le aree idrografiche (bisogna precisare che non tutte le misure sono applicate a ciascuna area - la media è di nove misure per area); per ciascuna misura è stato elaborato un indicatore per rilevarne lo stato di attuazione. A scopo esemplificativo, si pensi alla misura R.3.1.1/1-
R.3.1.1/2 - Deflusso Minimo Vitale (definibile come il quantitativo di acqua rilasciata da un’opera di captazione sull'asta di un qualsiasi corso d'acqua, in grado di garantirne la naturale integrità ecologica, con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica.), presente e calcolata per tutte le aree idrografiche: il grado di attuazione è calcolato come rapporto percentuale tra il numero delle derivazioni in atto all'entrata in vigore del PTA e soggette all'applicazione del DMV e il numero delle derivazioni in atto all'entrata in vigore del PTA e soggette all'applicazione del DMV che hanno presentato alla Provincia di competenza calcolo del rilascio minimo da rispettare. La procedura di calcolo, di per sé semplice, coinvolge i soggetti della struttura tecnica delle amministrazioni pubblica locale preposti al reperimento di tali dati, che perverranno ad un funzionario della Regione, che a sua volta sarà in grado di aggiornare il dato. Al primo step di monitoraggio, al calcolo e alla pubblicazione in rete dei dati (con predisposizione dell’intera area web dedicata al PTA) ha provveduto l’Osservatorio Città Sostenibili; ma ad oggi l’ufficio di Piano della Regione è in condizione di proseguire in autonomia il lavoro di aggiornamento dei dati per la successiva data di revisione prevista. Si può dire, quindi, che con la messa on line della sezione web del PTA è stato centrato un target importante di garantire il diritto del cittadino di essere posto nelle condizioni di accedere all’informazione ambientale più esatta possibile. Strada, questa, tracciata dalla Convenzione di Aarhus sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale e della direttiva 2003/4/CE, recepita in Italia con DLgs. 195/2005. stefania.guarini@polito.it
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Ricerche PRIN 2008 SOSTENIBILITÀ URBANA ED EGOVERNANCE NELLA PIANIFICAZIONE FISICA Coordinatore Scientifico Prof. Manlio Vendittelli
Unità di ricerca del DITer Governabilità dei processi di trasformazione del territorio: metodi e strumenti per l'integrazione in rete dei soggetti economici, politici e sociali, che agiscono in area vasta. Gruppo di lavoro Umberto Janin Rivolin (responsabile scientifico) Stefania Guarini I primi sei mesi di attività di ricerca Prin 2008 sono serviti per inquadrare la tematica da affrontare in un ottica di necessario coordinamento con le altre unità di ricerca (Roma La Sapienza, Chieti-Pescara, Politecnico di Milano, Cagliari); in particolare, il kick-off meeting ha portato a strutturare il programma nazionale in base alla seguente articolazione tematica: gli strumenti software di supporto ai processi parteci-
pativi (DSS, GIS, partecipatory GIS, valutazione e simulazione dei fenomeni, tracciamento, etc.): ruolo e impiego in tali processi; percorsi e metodi partecipativi formalizzati: esame delle applicazioni e delle elaborazioni teoriche in particolare per quello che riguarda gli aspetti ambientali; uso della rete; possibile determinazione di indirizzi metodologici generalizzabili;
i processi partecipativi nella strumentazione urbanistica: adeguatezza degli strumenti attuali e di quelli in corso di cambiamento a contenere tali processi; la garanzia dei momenti decisionali, democraticizzare il piano; possibili indirizzi di innovazione istituzionale e normativa; la comunicazione e l’informazione per la partecipazione: informare e formare per decidere; strumenti e
metodi di comunicazione/informazione nei processi partecipativi. Uso della rete e delle tecnologie ICT;
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il processo e l’esito: come valutare gli esiti del piano partecipato in termini di qualità del prodotto (morfologica, funzionale, ambientale, socio-economica); come la qualità del prodotto entra nel processo. la valutazione dei processi: criteri, metodi e strumenti per valutare la significatività e l’efficacia dei processi di piano. Nello specifico, l’ultimo punto è la traccia di lavoro per l’unità di ricerca interna al DITer (il cui responsabile scientifico è il prof. Umberto Janin Rivolin, subentrato al prof. Carlo Socco per il pensionamento di quest’ultimo). In particolare, l’attenzione si sta concentrando su due aspetti, legati ciascuno ad un particolare caso studio esemplificativo di processi di piano che ad oggi sono in corso: il Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Piemonte e il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Torino. Il primo caso è recentemente approdato, dopo otto anni di lavoro continuo da parte dell’Osservatorio Città Sostenibili del DITer con la Direzione Ambiente della Regione Piemonte, alla messa in rete del sistema di monitoraggio dell’attuazione del programma di misure del Piano. Ciò che nella ricerca si vuole evidenziare è il processo di costruzione del meccanismo di valutazione, comprensivo degli aspetti tecnico scientifici di formulazione degli indicatori a quelli relazionali e procedurali di collaborazione e interfaccia tra e con la struttura Regionale. Inoltre, l’aspetto innovativo che si vuole mettere in evidenza è quello che riguarda il contemporaneo cammino comunicativo via web che ha – e continua – ad affiancare la procedura tecnico-scientifica di valutazione e monitoraggio. Il caso sul PUMS del Comune di Torino è altresì esemplificativo dell’apprestamento di un sistema di valutazione di efficacia delle azioni di piano tramite un processo integrante ed unificante gli aspetti della sostenibilità – non solo ambientale, ma anche economica e sociale – parte di un unico sistema concettuale.
stefania.guarini@polito.it
Ricerche PROGETTO E.R.I.C.A. (Enriching Regional Innovation Capabilities in the Service Economy). Regione Piemonte – Bando Scienze Sociali Gruppo di Lavoro Egidio Dansero e Paolo Giaccaria (Coordinatori) Davide Bianco, Cristiana Cabodi, Vincenzo Demetrio , Matteo Puttilli.
Il DITer partecipa dal gennaio 2010 al Progetto E.R.I.C.A. (Enriching Regional Innovation Capabilities in the Service Economy), ricerca nel settore delle scienze politiche e sociali finanziata dalla Regione Piemonte – Bando Scienze Sociali – per una durata complessiva di tre anni. La ricerca vede coinvolti: Dipartimento Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Torino, DITer, Ires Piemonte, COREP, Fondazione Fitzcarraldo. In generale, la ricerca si propone di analizzare lo sviluppo dell'economia della conoscenza in Piemonte con una particolare attenzione ai lavoratori nei diversi settori della conoscenza e alle peculiarità dei diversi territori piemontesi nel supportare una transizione verso un sistema knowledge-based.
Per indagare tali questioni individuate si stanno sviluppando tre attività: la prima legata all’analisi della progettualità pubblica, ponendo attenzione al reperimento e all’utilizzo dei finanziamenti regionali, nazionali, comunitari. L’analisi è tesa ad individuare in che misura le istituzioni pubbliche considerino l’economia della conoscenza come ambito del proprio intervento nei territori di indagine; la seconda che prevede un’analisi degli attori e della progettualità privata (attraverso l’impiego di questionari sottoposti ad un set di imprese e di data-base preesistenti). L’analisi è orientata a far emergere le tipologie di lavoratori e reti di conoscenza considerate prioritarie dalle imprese; la terza che consiste nella realizzazione di una serie di interviste in profondità a testimoni privilegiati dei due territorio oggetto di approfondimento. Le interviste sono orientate a far emergere le opinioni degli attori selezionati sui temi sopra esplicitati (geografie della conoscenza, domanda di conoscenza e domanda di territorio). matteo.puttilli@polito.it
Questo macro obiettivo è scomposto in sotto-obiettivi : analisi della situazione regionale, attraverso la predisposizione di indicatori, cartografia ad hoc e definizione di sistemi sub-regionali in relazione all’economia della conoscenza; identificazione dei lavoratori della conoscenza e delle loro reti di relazione nei sistemi regionali; analisi delle dimensioni e dei settori chiave della economia della conoscenza (scuola, società, cultura, …); Il gruppo di ricerca del DITer, coordinato da Egidio Dansero e Paolo Giaccaria, è stato coinvolto nella prima annualità della ricerca e vede la partecipazione di Davide Bianco, Cristiana Cabodi, Vincenzo Demetrio e Matteo Puttilli. Il DITer ha incentrato la propria attenzione sul rapporto tra territori ed economia della conoscenza, ponendosi le seguenti domande-guida: quali sono le geografie dell’economia della conoscenza in Piemonte e, più nello specifico, nei diversi territori della provincia di Cuneo e di Alessandria? Quali sono le forme e il ruolo che in questi contesti assume l’economia della conoscenza? Qual è la domanda di conoscenza espressa dal territorio e dai suoi attori negli specifici contesti di indagine? Che tipologie di lavoratori e quali tipologie di conoscenza supportano i diversi sistemi produttivi locali e quali costituiscono un’innovazione per il territorio? Qual è la domanda di territorio espressa dall’economia della conoscenza e dagli attori che ne sono coinvolti? Quali servizi, istituzioni, politiche e reti sono considerate prioritarie per gli attori economici?
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Ricerche Il programma di ricerca sviluppa e sperimenta nei territori dei distretti del commercio la proposta metodologica di analisi e classificazione dei formati insediativi di offerta commerciale, esito della ricerca “Atlante territoriale del commercio in Piemonte” svolta dal gruppo di lavoro in un Rapporto finale di ricerca precedente programma di ricerca (Rapporto finale, maggio Ottobre 2010 2009). Obiettivo di tale metodologia è la descrizione e interpretazione, sulla base di criteri unitari, di tutti quegli elementi utili per definire le specificità ed il carattere dell’attuaGruppo di lavoro Grazia Brunetta (responsabile scientifico) le composizione insediativa dell’offerta commerciale di ciaOmbretta Caldarice, Elena Delle Grottaglie scun distretto, con l’obiettivo di fornire strumenti per il monitoraggio dei processi di trasformazione. L’elaborazione della fotografia dello stato attuale e tendenziale delle dinaContratto di ricerca tra DITer e Regione Piemonte - Direzione miche insediative ha infatti consentito di avviare qualche Commercio, Sicurezza e Polizia Locale . prima considerazione sui possibili indirizzi da avviare alle diverse scale di governo del territorio (di programmazione e di pianificazione territoriale), confermando anche la potenzialità della metodologia di classificazione quale utile strumento per il monitoraggio delle politiche territoriali del commercio. Classificazione e interpretazione di sistemi territoriali d’offerta commerciale in Piemonte. Un approfondimento nei territori dei Distretti commerciali
In tale prospettiva di lavoro, la griglia tassonomica proposta è stata applicata per classificare tipologie di modelli spaziali di insediamento in atto nei territori dei distretti commerciali, in relazione ad alcuni livelli territoriali (e di governo) definiti. Tale metodologia di classificazione è stata studiata in modo da consentire, nei livelli territoriali di indagine individuati, informazioni progressivamente più approfondite e di dettaglio relative alle specificità morfologiche, tipologiche, funzionali dell’offerta commerciale di ciascun distretto. La ricerca ha consentito di raggiungere i seguenti obiettivi conoscitivi: la messa a punto del metodo di analisi e classificazione attraverso la definizione di categorie, criteri, indicatori che riguardano l’esplorazione delle dimensioni strutturale e territoriale del fenomeno insediativo delle strutture commerciali; la classificazione di modi e forme di insediamento delle grandi e medie strutture di vendita nei cinque distretti del commercio, con riferimento ai caratteri insediativi e strutturali dell’offerta alle scale territoriali di osservazione individuate; la rappresentazione territoriale del quadro dello stato attuale e delle dinamiche programmate; l’individuazione di punti di forza e di debolezza di ciascun distretto; la costruzione di una base di dati e cartografia che costituiscono un prezioso patrimonio analitico da implementare, da parte dell’Osservatorio regionale del commercio, per il monitoraggio delle dinamiche in atto nei distretti. grazia.brunetta@polito.it
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Convegno Città e montagna: due facce dello stesso mondo Torino, 3 dicembre 2010 Castello del Valentino Il 3 dicembre si è svolto presso il DITer il convegno annuale dell’associazione Dislivelli, “Città e montagna: due facce dello stesso mondo”, dedicato a ragionare sulle diversità e le disuguaglianze che contraddistinguono i due ambienti di vita e i presupposti possibili per un cambiamento. Gli spunti di riflessione sono stati generati dal confronto tra due prospettive diverse, una esterna – prima sessione del mattino, legata alle prospettive degli esperti, Camanni e Dematteis in apertura, Reolon (Regione Veneto), Morandini (Convenzione delle Alpi), De Rossi (Politecnico) e Mercalli (Nimbus) – ed una interna (sessione pomeridiana), comprendente la prospettiva di testimoni qualificati interni alle Alpi: i sindaci Bottero (Pietraporzio) e Cucchietti (Celle Macra), Adriano Oberto (assessore Alice Superiore), Michele Fasano, presidente della società Valverbe, Elisa Pecar, gestrice del rifugio Arlaud-Salbertrand, Andrea Dematteis (Cerigefas Sampeyre). Prima della chiusura una tavola rotonda di confronto con altri soggetti politici sovralocali, tra cui Enrico Borghi (Presidente Uncem nazionale), Valentino Castellani (già presidente Toroc). Come intermezzi la presentazione del testo “Ri-abitare le Alpi”, curato da Federica Corrado, ed il progetto IRTA – Inventario e ricerche sulle terre alte – presentato da Matteo Puttilli in conclusione. Come ha evidenziato Giuseppe Dematteis “negli ultimi cento anni la montagna, invasa dalla città, è andata perdendo la sua diversità (che è poi la sua maggiore risorsa), mentre è cresciuta la disuguaglianza tra chi ci vive e chi vive nelle città della pianura. A tal punto che questo squilibrio oggi non può essere superato senza l’aiuto delle città”. A tal proposito il convegno ha cercato di rispondere a due domande fondamentali: perché la città dovrebbe aiutare la montagna? E come può essere realizzata una nuova alleanza tra città e montagna? L’idea di un’alleanza possibile fu alla base del progetto “Torino città delle Alpi”, elaborato tra il 2002 e il 2006 dal TOROC (Comitato olimpico torinese). L’allora Presidente del Comitato, Valentino Castellani, nel suo intervento al convegno, ha riconosciuto che è stato “un grande obiettivo mancato”, in quanto, finiti i Giochi, le cose sono continuate come prima e ha attribuito questo fallimento a una mancata visione sistemica del problema”. Ad oggi però è possibile constatare, non solo nelle nostre Alpi, il fatto che sia possibile anche vivere (e lavorare) in montagna reinventando modi di vita rispettosi delle necessità del presente, ma compatibili con l’ambiente. A tal proposito, oltre all’esperienza di Nimbus presentata da Luca Mercalli, hanno portato il loro contributo gli attori locali intervenuti nella sezione “sguardi dall’interno”, persone tutte impegnate a sviluppare attività innovative sotto l’aspetto tecnico e ge-
stionale, ovvero a svolgere in montagna quello che nell’immaginario comune viene svolto in stefania.guarini@polito.it città, ma di solito in modo più compatibile con il territorio. Questo aspetto, legato alle forme dell’insediarsi e dell’abitare in un ambiente dotato di particolare valore ambientale e paesaggistico, è il tema toccato soprattutto da Antonio De Rossi, nell’illustrare come nella montagna si possa sperimentare un modo di vita urbano nuovo, che unisce innovazione tecnologica, risparmio energetico, tutela del patrimonio e dell’ambiente, paesaggio, secondo gli esempi desumibili da regioni alpine quali il Tirolo, l’Engadina e il Vorarlberg. Certo per poter realizzare qualcosa di tutto ciò occorre abbandonare i vecchi stereotipi, prendendo atto di ciò che la montagna è veramente, nelle sue potenzialità e nelle aspirazioni dei suoi abitanti più dinamici e innovativi. Ma questo - come ci hanno ricordato gli interventi di Sergio Reolon, Marcella Morandini , Enrico Borghi e Aldo Reschigna in tavola rotonda e come dimostrano le performance delle nostre province e regioni autonome - richiede maggiori poteri di autogoverno (autonomia tributaria compresa), sostitutivi delle vecchie e poco efficaci politiche di riequilibrio e di compensazione dello stato welfarista. Questo aspetto è reso necessario anche dalla scarsa rappresentatività della montagna all’interno delle arene politiche, e dalle scarse prospettive di uscire dal problema senza prospettare un diverso meccanismo di governo del territorio. In contemporanea sarebbe utile operare per una costruzione di una visione progettuale comune a chi abita e opera in montagna e nell’avampaese pedemontano piemontese. Valentino Castellani propone la formazione di un piano strategico gestito dal basso (dagli stakeholder) con una leadership regionale. Dislivelli potrebbe per ora porsi come mediatore tra gli stakeholders inseriti in un processo di questo tipo, dando il via a ciò che Mariano Allocco definì come rete piè-montana. Una conclusione simbolica al tema del convegno l’ha fornito Elisa Pécar, all’interno della sua relazione: “la città e la montagna sono una cosa sola, perché noi siamo una cosa sola”. alberto.digioia@polito.it
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Convegni I GIS nella didattica e nella ricerca GID DAY 2010 Torino, 1 dicembre 2010 Castello del Valentino
Il 1°dicembre si è tenuto il primo GIS-DAY del Politecnico e dell’Università di Torino, organizzato attraverso il Test Center ECDL-GIS del Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali e Urbane (LARTU) all’interno del DITer. Il GIS Day è una giornata dedicata in tutto il mondo alla promozione della cultura dell'informazione geografica e alla conoscenza della tecnologia GIS. Si tiene ogni anno dal 1999. Nel 2010 ha coinvolto più di 80 paesi. Gli eventi organizzati in occasione del GIS Day sono numerosissimi e di vario tipo: workshops e seminari su temi specifici, ma anche giochi "geografici" per i bambini nelle scuole, "porte aperte" di uffici pubblici per far conoscere ai cittadini quello che viene fatto usando i GIS. Il workshop organizzato a Torino ha voluto presentare un quadro della ricerca e della didattica GIS presente nel Politecnico e nell'Università di Torino. Il workshop ha voluto anche promuovere l'ECDL-GIS, portato nel Politecnico e nell'Università di Torino attraverso la costituzione di Test Center con l'obiettivo di favorire quegli studenti (ma non solo) che intendono far emergere e certificare le competenze GIS acquisite nel corso degli studi. Come ha evidenziato il prof. Franco Vico, nell'università italiana, e anche nel Politecnico e nell'Università di Torino, la for-
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mazione GIS è dispersa, a volte nascosta in corsi con varia titolazione; da qui l'utilità per gli studenti della certificazione ECDL-GIS, essendo le competenze GIS ricercate ed apprezzate nel mercato del lavoro. Il programma della mattinata si è articolato in 3 sessioni. Nella prima (“Uso dei GIS negli enti locali”, Siletto Regione Piemonte, Pujia PV di Asti, Ballocca PV di Torino) sono state presentate alcune esperienze di uso dei GIS in enti locali piemontesi, focalizzate sull’analisi del consumo di suolo e sulle caratteristiche del SIT della Regione Piemonte. Nella seconda sessione (“I GIS nella ricerca universitaria”, La Riccia, Di Gioia, Guarini, Braccio, Guerreschi e Godone) sono sinteticamente discussi metodologie e risultati di alcuni profili di ricerca (analisi territoriale e paesaggistica, studi urbani e regionali, metodologie geomatiche) che hanno comportato l'uso dei GIS svolte da giovani ricercatori, prevalentemente dottorandi. La terza sessione (“I GIS nella didattica del Politecnico e dell'Università”, Garnero, Mutani, Cittadino) ha compreso una riflessione sulla didattica dei GIS e l'evidenziazione della loro natura trasversale rispetto a settori scientifico-disciplinari diversi, con una presentazione finale delle caratteristiche e delle potenzialità offerte dal patentino europeo ECDLGIS. In conclusione premiazione e consegna di tre skill-cards gratuite da parte dell’ECDL-GIS. alberto.digioia@polito.it
Convegni Ori dell’Africa Torino, 18 novembre 210 Camera di Commercio Il 18 novembre a Torino si è tenuto, presso la Camera di Commercio, un Convegno sulle ricchezze africane organizzato dal Centro Piemontese di Studi Africani (CSA) in collaborazione con il Dipartimento Interateneo Territorio (DITer). L’idea di organizzare un evento che rilanciasse l’attenzione ad un pubblico non solo accademico sul tema delle risorse di base africane - anche denominate “ori”: petrolio, risorse minerarie, acqua e terra - nasce dal Presidente del CSA, il dott. Mohamed Aden Sheikh, che ha fortemente voluto questo evento, dimostrando, nonostante la sua prematura scomparsa, intuito e perspicacia nel saper leggere verso quali percorsi strategici l’Africa - più o meno consapevolmente - si sta orientando, seppur fortemente sollecitata dalle dinamiche politico-economiche occidentali. Mentre la mattinata è stata dedicata all’introduzione del tema e alla ricostruzione dello stato attuale dei quattro ori nel continente africano, il pomeriggio ha concentrato la sua attenzione sull’oro verde, la terra. Il Convegno, infatti, si è posto come primo evento di apertura di una serie di incontri futuri, promossi dal CSA e dal Diter, che si auspica di poter organizzare nel prossimo anno affrontando via via ciascun oro, senza dimenticare le importanti interconnessioni che, più o meno direttamente, li legano l’uno all’altro sotto un profilo prevalentemente politico ed economico. La sessione pomeridiana, cuore dell’evento, è stata esplicitamente rivolta allo studio del fenomeno delle acquisizioni e/o concessioni di terre coltivabili in Africa, ossia operazioni
di compravendita per produrre beni alimentari destinati all’esportazione da parte di operatori/investitori stranieri quali Stati, imprese, aziende, multinazionali, società statali, etc., e che una parte della letteratura riconduce al fenomeno land grabbing. Tra gli obiettivi principali di questo evento: da una parte la necessità di ricostruire il quadro delle conoscenze sulle
risorse di base del continente, nel tentativo di sfatare alcuni dei luoghi comuni che rendono paradossale l’accostamento di un continente povero ed affamato alle ricchezze che catalizzano interessi e strategie della geopolitica internazionale; dall’altra dar voce, mettendoli a confronto, studiosi africanisti italiani con esperti africani, allo scopo di ricostruire il quadro politico, economico e socio-culturale in cui si muovono nazioni, paesi, istituzioni e organizzazioni internazionali spesso in contrasto con gli attori e gli interessi locali (le comunità tradizionali). Il dibattito sorto a conclusione della giornata ha permesso un’analisi multidisciplinare delle azioni di investimento sulle terre africane mettendo in luce aspetti preoccupanti di un fenomeno, seppur piuttosto recente, in grande crescita e dimostrando come le scienze sociali, attraverso uno studio territoriale, debbano sviluppare una riflessione più ampia ed approfondita su un continente su cui convergono grandi interessi e su cui la politica internazionale si sta orientando; ragione per cui è necessario che la ricerca in tal senso converga i propri sforzi anche attraverso coalizioni scientifiche importanti e produttive. A questo proposito il primo esito di tipo scientifico dell’evento, nato dalla collaborazione tra CSA e DiTer - entrambi impegnati da alcuni anni sul fronte della cooperazione allo sviluppo e della ricerca scientifica nei Pvs - è stata la produzione di un elaborato introduttivo (a cui farà seguito una pubblicazione) di presentazione dei quattro ori presenti nel continente africano e a cui hanno lavorato alcuni giovani ricercatori del Diter. germana.chiusano@polito.it
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Convegni Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape La quinta edizione della Biennale Creare Paesaggi Torino, 11 novembre 2010 Museo Regionale di scienze Naturali La rassegna biennale internazionale “Creare Paesaggi”, nata nel 2002, è giunta alla sua V edizione. Con questa edizione, a cura di Claudia Cassatella e Francesca Bagliani e con la collaborazione di Luigi La Riccia, Chiara Martini, Pierpaolo Tagliola, Bianca Seardo, l’itinerario nella cultura del paesaggio contemporaneo prosegue attraverso gli aspetti della percezione individuale e collettiva: a partire dalla riflessione sui cambiamenti e sul significato attuale della fruizione del paesaggio, la rassegna illustra esperienze europee e statunitensi di pianificazione, progettazione e gestione del paesaggio con attenzione alla dimensione scenica e visuale e che, nel complesso, mostrano come si possano trattare temi delicati ed apparentemente sfuggenti. La mostra è stata inaugurata l’11 novembre con un convegno internazionale al quale hanno partecipato progettisti, pianificatori e studiosi che hanno dibattuto sulla regolamentazione per la protezione degli aspetti scenici e percettivi e sulla gestione dei paesaggi naturali e urbani, a partire dalle proprie esperienze: Asunción Rodríguez Montejano (me(c)sa, Spagna), Neil Porter (Gustafson-Porter, Gran Bretagna), Massimo Venturi Ferriolo (Politecnico di Milano). Tutti i casi illustrati in mostra presentano tentativi di sperimentazione e innovazione attorno all’idea che, se la bellezza non si lascia regolamentare, è sempre possibile affrontare il progetto attraverso metodologie verificabili che permettano la più ampia partecipazione alle scelte sulla creazione dei nostri paesaggi. La rassegna sviluppa il tema del rapporto paesaggio/ bellezza in tre nuclei. La prima sezione è dedicata alle realizzazioni di paesaggisti che hanno interpretato il significato del “godimento del paesaggio” attraverso progetti di punti di osservazione e di percorsi. L’itinerario si snoda tra trampolini affacciati sui fiordi norvegesi che “decollano” dai fianchi delle montagne, padiglioni per il riposo e la contemplazione della natura lungo cammini di pellegrinaggio in Giappone, parchi urbani che affiancano al design paesaggistico più moderno la conquista di spazi per l’orticoltura urbana e lungomare progettati a guisa di strumenti musicali, come l’Organo Marino di Zara, scalinata che risuona grazie all’aria sospinta dalle onde nella cavità di risonanza al di sotto della passeggiata a mare. La seconda presenta esperienze di gestione e pianificazione di aree naturali protette e di paesaggi rurali attente agli aspetti percettivi, visuali e multisensoriali. In questo caso ci
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Crediti Organizzazione Fondazione OAT Via Giolitti, 1 10123 Torino fondazione.oato@awn.i Curatela La curatela scientifica dell'iniziativa è affidata a Claudia Cassatella e Francesca Bagliani
Convegni troviamo di fronte alle icone della natura del primo parco nazionale americano, Yosemite, dove profili rocciosi dei canyon e cascate sono presi a simbolo dell’identità americana, grazie alla corretta gestione della vegetazione che ne ha ostruito la vista nei decenni. Passando dall’Inghilterra, dove si sperimenta la mappatura della tranquillità dei paesaggi rurali attraverso procedure scientifiche, si arriva in fine al Ghana che tende passerelle di funi sospese tra le fronde della foresta pluviale. La sezione ospita anche l’esperienza tutta piemontese del nuovo masterplan del Po dei laghi, per la riconversione di un immenso territorio da area estrattiva a parco. La terza propone metodi di analisi, pianificazione e regolamentazione del paesaggio più mutevole che esista: il paesaggio urbano. Così si propongono i casi di Londra, che si è dotata del View Management Framework per la tutela e la gestione delle visuali verso i monumenti di valore simbolico ed estetico della città e di Madrid, che dal 2006 ha un Plan Director del Paisaje Urbano che contiene le linee guida per gli interventi di trasformazione sugli assi della rete viaria di pregio paesaggistico, sui bordi urbani e sugli spazi verdi. Negli Stati Uniti la regolamentazione dello scenario urbano della downtown di New York risale invece al 1916 e dagli anni ’60 l’organizzazione Scenic America offre assistenza tecnica e giuridica sulla riduzione degli elementi di disturbo visivo, sostenendo ad esempio la campagna nazionale per arginare la proliferazione della cartellonistica pubblicitaria. “Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape” invita quindi a tornare ad occuparsi e a godere delle bellezze naturali e culturali e degli aspetti scenici del paesaggio (visuali e multisensoriali) e a migliorarne la fruizione pubblica, attraverso progetti di luogo e di rete e modalità di gestione del territorio. “Tutelare, gestire, valorizzare gli aspetti visuali e percettivi dei luoghi chiama in causa tecniche specifiche, di analisi, progettazione e pianificazione, che le curatrici Francesca Bagliani e Claudia Cassatella hanno scelto di illustrare in una mostra di esperienze europee e statunitensi che bene interpretano il significato del godimento del paesaggio” afferma Carlo Novarino presidente della Fondazione OAT, ricordando che “le bellezze panoramiche e i luoghi di pubblica accessibilità dai quali si godono tali bellezze sono tutelati dalle leggi italiane (e da analoghe leggi in tutta Europa) fin dai primi anni del Novecento, ma che tuttavia “il vincolo” non è azione sufficiente per conservarle e valorizzarle”. La mostra sarà visitabile fino al 12 dicembre negli spazi del Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino in via Giolitti 36. È promossa e organizzata da Fondazione OAT in collaborazione con Regione Piemonte – Museo Regionale di Scienze Naturali, con il patrocinio del Politecnico di Torino e del FAI – Delegazione Torino e con l’adesione dell'AIAPP, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio – Sezione Piemonte e Valle d'Aosta. bianca.seardo@polito.it
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Convegni Le metafore di Giuseppe Dematteis 25 anni dopo (viste da una mosca impenitente e un po’ impertinente) Torino, 26 novembre 23010 Circolo dei Lettori Quest'anno ricorre il venticinquesimo anniversario della pubblicazione de Le Metafore della Terra di Giuseppe Dematteis. Il 26 novembre 2010, presso il Circolo dei Lettori, nella sede di Palazzo Graneri della Roccia, in Via Bogino 9, a Torino si è svolto il convegno " Le Metafore della Terra 1985 - 2010 " . E' stata l'occasione per una riflessione, un ripensamento di ciò che è stato, di ciò che è mancato e di ciò che potrà essere il ruolo delle Metafore per la ricerca geografica che, ora più che mai deve saper intrecciare confronti e dialoghi.
Torino, Palazzo Graneri della Roccia. Una mosca vola tra gli stucchi e i marmi del Guarini, in una sala con uno stupendo lampadario grande quanto mezza Val D’Aosta e graziose sediuole imbottite. Il convegno sta per iniziare. Si celebrano i 25 anni dalla pubblicazione del volume “Le Metafore della Terra”, di Beppe Dematteis. La mosca non conosce il libro, non sa di cosa si parlerà, ma in fondo ne è interessata (nel suo peregrinare può ben dire di aver praticato molte geografie). Le fanfare iniziano a suonare. Apre i lavori Francesca Governa ponendo immediatamente sul tavolo una questione rilevante: queste metafore, di cui ha scritto Dematteis, hanno o non hanno offerto un guadagno di conoscenza, o sono forse state utilizzate in maniera pre-teorica? Il volatile, che si è intanto posato sul naso concavo di un putto, si lecca le zampe: i dubbi le sono sempre piaciuti. L’intervento seguente, introdotto come tutti gli altri a venire da Paolo Giaccaria, si concentra sul grado di perturbazione portato dalle Metafore nel pensiero e nella pratica geografica italiana. È Vincenzo Guarrasi a parlare di “Metafore della libertà”, intendendo così sottolineare il grado di innovazione del libro in questione rispetto alle ideologie e alle retoriche esistenti prima della sua pubblicazione. La sala plaude soddisfatta. Segue a ruota Claudio Minca che tende, d’altro canto, a chiedersi perché le Metafore – che pur contenevano in nuce un alto potenziale teorico – non abbiano poi “sconvolto” a sufficienza il mare magnum della ricerca geografica in Italia. La mosca a questo punto è sempre più
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contenta: si stacca dal putto planando verso il tavolo dei conferenzieri e va a sedersi accanto a Juliette Fall, terza invitata a parlare. La geografa svizzera, che parla in francese leggendo delle note scritte in inglese, ravviva la sala con un intervento che spazia dalle barriere che impediscono al sapere geografico non-anglosassone di entrare nel dibattito internazionale, alla necessità di inventare nuovi mondi attraverso l’immaginazione geografica. Giaccaria passa poi la palla a quelli che vengono definiti “giovani geografi”, Matteo Puttili e Michele Lancione. L’intervento è congiunto: da un lato Puttilli questiona la banalizzazione delle metafore geografiche, dall’altro Lancione introduce strali di nonrepresentational theory volti a superare le questioni aperte dal collega. La mosca e la sala plaudono divertite quando i due propongono un esempio relativo alle mascotte della “Torino olimpica”, esempio che il buon Giaccaria cavalcherà per ribattezzare i giovani geografi “Glitz” e “Neve”. La mosca a questo punto si stacca dal tavolo dei conferenzieri e va a posarsi ritta su uno dei cristalli del lampadario che sovrasta la platea. Un po’ abbagliata dalla luce, da qui ascolta l’intervento-risposta di Dematteis che ripercorre velocemente le questioni sollevate poco prima dai suoi colleghi. Il tema maggiormente dibattuto ha due facce: da un lato si questiona l’effettiva capacità di quelle Metafore di “perturbare” la ricerca geografica in Italia; dall’altro si cerca di capire quali siano le prospettive future verso cui far tendere l’importante contributo teorico di quell’opera. La mosca, dall’alto del suo lampadario, ha però immediatamente l’impressione che le risposte rimangano sospese, ondeggianti, nello spazio della sala e delle generazioni sedute al tavolo principale. Non basterà un aneddotico intervento di Egidio Dansero a risolvere i suoi dubbi: saranno o meno queste Metafore, per come le fanno questi geografi, rilevanti? Ma non c’è più tempo, né modo: il convegno è ormai volto al termine. La sala si è svuotata per lasciare posto a un banchetto matrimoniale. La mosca, dall’alto del lampadario, adocchia la torta in un angolo e decide di planarci su. Vola, vola, in linea retta, piana, normale, schivando solo qua e là i dubbi che ancora galleggiano nell’aria un po’ secca, ma pomposa, della sala del Guarini. michele.lancione@polito.it
Convegni Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale. Torino, lunedì 20 settembre 2010 Castello del Valentino, Salone d’Onore Gruppo di lavoro Attilia Peano (responsabile scientifico) Claudia Cassatella, Luigi La Riccia Il Convegno internazionale “Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale”, tenutosi presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, ha rappresentato l’occasione per presentare ufficialmente i risultati della ricerca PRIN 2007. L’obiettivo della ricerca era individuare le condizioni utili per rendere operativa la pianificazione del paesaggio, dal livello regionale (l’unico previsto dal Codice del Beni Culturali e del Paesaggio) al livello locale, quello dei piani che conformano gli usi del territorio. La pianificazione paesaggistica attestata a scala regionale, a fronte del Codice, rende particolarmente rilevante il problema della “filiera” verso il livello locale, troppo spesso ridotta nelle pratiche applicative a mero approfondimento delle conoscenze e adeguamento rispetto ai vincoli, e comunque differita nel tempo e complicata dall’intervento di molti attori e interessi. Come trasferire le indicazioni individuate a scala vasta, quella della pianificazione paesaggistica, nel piano locale, a cui si rapportano le scelte trasformative del territorio? Come integrare il progetto di paesaggio con il progetto del piano urbanistico? La ricerca, portata avanti dalle diverse Unità locali coinvolte (Torino, Firenze, Milano, Genova), ha tentato di rispondere a tali quesiti attraverso una rassegna sullo stato della pianificazione paesaggistica in Italia e in Europa, una rassegna di buone pratiche a livello locale, e sperimentazioni applicative, vere e proprie indagini progettuali, sulla fattibilità dell’integrazione del paesaggio nella pianificazione locale. L’unità locale coordinata dal prof. Cinà, in particolare, ha proposto una riflessione sui contenuti degli strumenti di indirizzo al progetto di paesaggio e sulla loro riconducibilità ad un sistema articolato e coerente di strumenti effettivamente capaci di contribuire all’azione dei piani paesistici. La riflessione è stata fondata su un’indagine riguardante gli strumenti, di valenza regionale, elaborati all’interno delle singole Regioni. Le conclusioni hanno efficacemente messo in luce tre aspetti fondamentali: in primo luogo, delle linee guida analizzate, solo la metà sono riconducibili a piani paesaggistici regionali; in secondo luogo, poche linee guida trattano del paesaggio nel suo insieme, mentre la maggior parte di esse si concentra su aspetti specifici (es. infrastrutture, energie rinnovabili, ecc.), fornendo però maggiore contributo pratico; infine, le raccomandazioni tecniche sono leggermente differenti tra loro, da quelle che prevedo-
no soli principi generali a quelle che effettivamente forniscono un contributo positivo all’operatività dei piani. L’unità locale coordinata dalla prof. Peano (responsabile nazionale del PRIN), attraverso un esercizio applicativo sul caso di Monforte d’Alba (CN), ha provato a sperimentare ed illustrare in modo esemplificativo quali attenzioni possono essere dedicate agli aspetti paesaggistici nell’azione degli enti locali e degli attori del territorio. Le indagini, in linea con le premesse teoriche, hanno riguardato sia la scala comunale sia l’ambito paesaggistico di riferimento e le relazioni di scala vasta, a geometria variabile. Le interpretazioni ritenute utili ad affrontare un progetto di paesaggio con gli strumenti urbanistici locali hanno riguardato diversi aspetti: ecologia, storia del territorio, assetto scenico-percettivo, morfologie insediative. L’interpretazione di sintesi articola il territorio per aree di caratterizzazione, documentate da un atlante fotografico. Alla fase analitica ha fatto seguito una valutazione dello stato attuale e delle dinamiche in atto, secondo parametri ritenuti rilevanti per il paesaggio rurale e che ha permesso di definire obiettivi di qualità paesaggistica propedeutici alle proposte operative. Le proposte, riguardanti temi chiave per il futuro della realtà locale, intrecciano una pluralità di strategie, rappresentative delle azioni indicate dalla Convenzione Europea: miglioramento ambientale, valorizzazione delle reti fruitive, tutela del paesaggio scenico, riqualificazione del paesaggio esistente, nuovi sviluppi insediativi, nuovi paesaggi dell’energia. Tutte le proposte presentate costituiscono possibili scenari di cambiamento, base per una discussione pubblica sulle prospettive di sviluppo e sugli obiettivi di qualità paesaggistica. Il Convegno ha costituito l’occasione per discutere gli esiti della ricerca con diversi tipi di interlocutori e portatori di interessi: gli amministratori (tav. rot. “Serve la ricerca per le amministrazioni?”) e la comunità scientifica nazionale (tav. rot. “Esperienze di paesaggio nell’operatività locale”). Gli esiti del PRIN sono in corso di pubblicazione: Peano A. (a cura di), Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale, Alinea, Firenze. luigi.lariccia@polito.it
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Partecipazioni a convegni Gruppo CED PPN Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, 29 settembre 2 ottobre, Partecipazione alla Conferenza annuale EUROPARC 2010 e organizzazione, nell’ambito della Conferenza, del Side meeting “SD3 Aree Protette e Rete NATURA 2000/Protected Areas and Natura 2000 Network" (www.parcoabruzzo.it/) Emma Salizzoni Livorno, 15-17 Giugno 2010, III Simposio, Il monitoraggio costiero mediterraneo: problematiche e tecniche di misura (organizzato da CNR IBIMET - Sede di Sassari, CNR IBAF Sede di Napoli, CeSIA - Accademia dei Georgofili, Fondazione L.E.M.), Presentazione del paper: “Paesaggi protetti, laboratori di sperimentazione per il paesaggio costiero mediterraneo”. Attilia Peano Venezia, 27 ottobre 2010, Urbanpromo 2010, Arte contemporanea negli spazi pubblici e nel paesaggio, Relazione dal titolo “Città e territorio, i paesaggi dell’arte contemporanea” ; Cuneo, 5 Novembre 2010, Seminario tecnico Ordine Agronomi Cuneo 2010, Il Verde innovativo, Relazione dal titolo, “Giardini e Parchi, Paesaggi dell’Arte Contemporanea”; Torino, 20 settembre 2010, Convegno internazionale, Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale, Relazione di apertura dei lavori con titolo “La ricerca
in discussione”. Presentazione dei risultati della ricerca PRIN 2007. Attilia Peano, Angioletta Voghera Palmanova (UD), 16-17 Settembre 2010, Convegno internazionale interdisciplinare IL WONDERLAND NEL MOSAICO PAESISTICO-CULTURALE: IDEA, IMMAGINE, ILLUSIONE, Wonderland in the Landscape-Cultural Mosaic: Idea, Image, Illusion, Relazione dal titolo “Idee, immagini e simboli nei progetti di paesaggio”. Roberto Gambino Conferenza AISRe, Identità, Qualità e Competitività Territoriale. Sviluppo Economico e Coesione nei Territori Alpini, Aosta 2010-02-08, Relazione (power point) con titolo “Identità Alpine e Innovazione Paesistica”; Bergamo,17—19 Settembre 2010, Convegno internazionale ANCSA, Attualità del Territorio Storico.. Dal Convegno di Gubbio 1960 ad oggi, ANCSA 1960-2010, Prima Sessione, Urban Center, Relazione in corso di pubblicazione negli Atti del Convegno; Torino, 17 Novembre 2010, Coordinamento del Corso di Master Unesco e Lezione: “World Heritage At Work”. V. Planning And Management For World Heritage Sites Planning, Lezione con titolo “Landscape Analysis And Planning”, . Roberto Gambino, Claudia Cassatella Torino, 16-17 ottobre 2010, Organizzazione e ospitalità dell’Assemblea Generale UNISCAPE; organizzazione Mostra Landscape education and research in Piedmont for the implementation of the European Landscape Convention. Firenze 18-19 ottobre, Convegno internazionale The European Landscape Convention in research perspective, Relazione dal titolo “Landscape perception and regulation: opposition or integration?”, in Living Landscape. The European Landscape Convention in research perspective. Pubblicata negli Atti del Convegno internazionale, UNISCAPE (European Network of Universities for the implementation of the European Landscape Convention), vol I, Bandecchi & Vivaldi Editori, Pontedera (PI); Angioletta Voghera Firenze 18-19 ottobre, Convegno internazionale The European Landscape Convention in research perspective, Relazione dal titolo “The implementation of the European Landscape Convention in different Countries", in Living Landscape. The European Landscape Convention in research perspective. Pubblicata negli Atti del Convegno internazionale, UNISCAPE (European Network of Universities for the implementation of the European Landscape Convention), vol I, Bandecchi & Vivaldi Editori, Pontedera (PI); Silvia Saccomani Pecs - Orfu (Ungheria), 7-10 Ottobre, 3° East-Central European Regional Seminar, Hungarian Academy of Science.
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Partecipazioni a convegni Helsinki, Finland, 7 10 July 2010, 24th AESOP Annual Conference, Finland, presentazione dell’ anchor paper nel Track 11 Housing and Regeneration Policies. Il paper, a firma di Silvia Saccomani e di Francesca Governa, ha come titolo A neo-liberal housing policy? Convergence and divergence between Italian local housing policy and European trends. Giancarlo Cotella Pecs - Orfu (Ungheria), 7-10 Ottobre, 3° East-Central European Regional Seminar, Hungarian Academy of Science Presentazione del contributo: EU Cohesion Policy in the Light of Lisbon and Gothenburg Objectives. The Case of Italy. Hannover (Germania), 4-5 Ottobre, 5° Meeting of the ARL Working Group “Comparative Spatial Planning Research”. Presentazione del contributo: Spatial Planning in Poland. Past, Present and Future Visions and Strategies for the Successful positioning of cities in economically linked corridor regions Venezia, 29 Settembre, SoNorA Round Table “Reaching Out to Corridor Citeis”, Coordinatore: Christoph Pienkoss, Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo, Institutions, discourse and practices: towards a multi-dimensional understanding of EU territorial governance.
practice. Pubblicato negli Atti del Convegno, YTK-Aalto University, Helsinki Giuseppe Cinà Porto Alegre (Brasile), 13-17 novembre, 54th IFHP World Congress - , Pontifical Catholic University. Presentazione del paper: Rebuilding identity. Iraqi cities between recons t r u c t i o n a n d p r e s e r v a t i o n . Brasile 18-22 novembre, Incontri con docenti delle Università federal di Rio Grande do Sul, di Rio de Janeiro, di Salvador, per la preparazione di un progetto nell’ambito del programma Socrates Mundus. Cracovia, Polonia, 3-5 dicembre, Politecnico di Cracovia, incontro di preparazione del laboratorio connesso al Socrates Intensive Programme UPWARD, che coinvolge sette ateneii dell’Unione europea, con coordinamento del DITer. Cracovia, Polonia, 6 dicembre, Politecnico di Cracovia, ha svolto attività didattica nel quadro del LLP Erasmus TS, incentrata sulla lecture ‘THE PROTECTION OF HISTORICAL CITIES IN ITALY, between continuity and innovation. Antonio di Campli Pescara, 3 novembre, ciclo di conferenze "Coesistenza e rinnovo urbano". Facoltà di Architettura di Pescara, relazione:: Dispositivi di coabitazione. Francesca Silvia Rota
Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo, Institutions, discourse and practices: towards a multi-dimensional understanding of EU territorial governance.
17-19, Volterra (PI), Regional Studies Association (RSA) International Workshop Regional Development Agencies: The Next Generation Networking, Knowledge and Regional Change, presentazione del paper redatto con: Salone C., Sacerdotti S. “Aims, Strategies and Practices of European Investment Promotion Agencies. A Comparative Analysis”.
Hannover (Germania), 4-5 Ottobre, 5° Meeting of the ARL Working Group “Comparative Spatial Planning Research”. (agenda dei lavori; tappa successiva dell'incontro organizzato a Torino nel novembre 2009).
Torino, 15-19 novembre, German Marshall Fund of the United States (GMF) Study Tour. Presentazione paper: “How Torino and Piedmont are Positioned on the European Urban Development Scene”.
Umberto Janin
Claudia Cassatella Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo “Landscape is Luxury”: Searching for Images of Sustainability. Pubblicato degli Atti del Convegno, YTK-Aalto University, Helsinki
Francesco Fiermonte Brescia, , 9 12 novembre, Conferenza Nazionale ASITA, presentazione, Valorizzazione del patrimonio informativo ai fini della valutazione ambientale delle politiche in Regione Piemonte.
Bergamo 17-19 settembre 2010, Convegno Internazionale "Attualità del territorio storico", organizzato da ANCSA Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici in occasione dei 50 anni della Carta di Gubbio. Bianca Seardo Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo, Environmental Quality in “Ordinary Territories”: the Ecological Network Model in Spatial Planning. A Balance after a decade of
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Pubblicazioni Bighi S., Cotella G., Rota F.S. (a cura di) Torino e Piemonte fra locale e globale: Politiche di rete e ancoraggi territoriali. Tre percorsi per la ricerca, Working Paper del Dipartimento Interateneo Territorio, n. 32/2010, Torino: Politecnico e Università di Torino.
Mariogros, Beinasco (TO).
Cassatella C., “Il Piemonte: dalla tradizione dei “beni culturali e ambientali” al paesaggio”, in RI-VISTA. RICERCHE PER LA PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, vol. 13 (on line).
Giaccaria P., Minca C. "The Mediterranean Alternative", Progress in Human Geography, in corso di stampa (disponibile online first:
Cinà G., “Linee guida e progetto di paesaggio a scala regionale. Una sperimentazione in ordine sparso”. In: Peano A., (a cura di), Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all'operatività locale. Alinea, Firenze: Cinà G., “Housing regeneration and heritage conservation policies”, in Cinà G., Urban Regeneration in the framework of romanian cities transformation, present state and development trends, Editura Universitara 'Ion Mincu', Bucharest: 187- 193. Cinà G., “Romanian cities: an epoch-making change not properly managed”, in Cinà G., Urban Regeneration in the framework of romanian cities transformation, present state and development trends, Editura Universitara Ion Mincu, Bucharest: 103- 114, Cinà G., “Il PPTR della Puglia, un piano per lo sviluppo locale autosostenibile”, RI-VISTA. RICERCHE PER LA PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, pp.22-27. Cinà' G., Nuovi piani paesistici, un pò indisciplinati. ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI. 50- 70. Cotella G., Adams N., Nunes R. (eds.), Territorial Development, Cohesion and Spatial Planning: Knowledge and Policy Development in an Enlarged EU. London, Routledge. ISBN: 978-0-41555194-6 Cotella G., Geppert A., (eds.) Quality Issues in a changing European Higher Education Area, Planning Education. Cotella G. (eds.) (2009) European Urban system: Metropolization and Networking, Europa XXI, Vol.19/2009, Institute of Geography and Spatial Organization, Polish Academy of Science, Warsaw. ISSN 1429-7132 Cotella G., Post-socialist cities in transition between new challenges and evolving policy approaches. In: Mironowicz I., Clerici A. (eds.) Gardens of Art, Wroclaw, Wroclaw University of Technology: 130-135. ISBN: 978-83-7493-491-6. Demetrio V., Giaccaria P. Geografia del sistema manifatturiero piemontese, Carocci, Roma. Di Campli A., Adriatico. La città dopo la crisi, List-Actar, Barcelona. Di Gioia A., "Irene Borgna. Profondo verde: un'etica per l'ambiente tra decrescita e Deep-Ecology", in L'indice, 9, 2010, p.33 Gambino R., “Introduzione”, in Corrado F. (a cura di) Ri-abitare le Alpi. Nuovi abitanti e politiche di sviluppo, Eidon Edizioni, Genova. Gambino R., “Nuove frontiere per le politiche dei parchi”, Editoriale, in. PIEMONTE PARCHI, vol 195, Regione Piemonte. Gambino R., Cassatella C., “.Landscape as a "territorial project", in ,Pedroli B., Goodman T., ., Landscape as a project, Libria, Melfi.. Gambino R., Devecchi M., Cassatella C., Larcher F., “.Introduction: Landscape education and research in Piedmont”, in Landscape education and research in Piedmont for the implementation of the European Landscape Convention, Agit
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Prossimi Eventi Oltre il postfordismo. Torino e le sue geografie 21 gennaio 2011, ore 10-13 Circolo dei Lettori Il prossimo 21 gennaio 2011, alle ore 10.00-13.00 presso il Circolo dei Lettori, in via Bogino 8, Torino si terrà l’incontro dal titolo, Oltre il postfordismo. Torino e le sue geografie. L’incontro, organizzato dal centro EU-POLIS e 4T prende spunto dalla pubblicazione di tre volumi, editi da Carocci nel 2010, sui risultati dell’attività di ricerca triennale del centro EU-POLIS, finalizzata all'indagine della competitività e della coesione dei sitemi territoriali di Torino e del Piemonte. Tale programma nasce dall'esigenza di approfondire la conoscenza della situazione torinese e piemontese rispetto ai trend in atto nel continente europeo, conoscenza orientata ad illuminare le prospettive che si aprono per il sistema torinese dopo una fase di intensa trasformazione e ad indirizzare l'azione pubblica verso obiettivi di migliore qualità e attrattività dell'area metropolitana. I volumi sviluppano i temi della comparazione con città europee come competitor di rilievo, mettono in discussione le immagini consolidate e tradizionali della città, propongono una visione inedita del sistema produttivo torinese ineluttabilmente integrato con il mutevole sistema produttivo regionale. Le trasformazioni infrastrutturali, economiche e sociali vissute da Torino, e dai torinesi, negli ultimi quindici anni si riflettono nelle immagini che la città dà di se stessa, nelle sue potenzialità, nelle sue geografie. Si tratta di elementi utili per considerare com'è Torino oggi, ma soprattutto che tipo di città potrà diventare in futuro. Sono gli interrogativi su cui si confronteranno gli autori ed un panel di relatori di diversa provenienza disciplinare. SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Torino Nord Ovest - Via Borgosesia, 1 Torino - 011.4432350 info@torinonordovest.it - www.torinonordovest.it
E’ in preparazione la XIV Conferenza della Società Italiana degli Urbanisti. Alcune anticipazioni sul programma: Plenaria/1 La casa individuale e' senza futuro? La condivisione trova spazio nella sfera individuale, non piu' in quella collettiva? Ricerche ed esperienze sull'abitare in Europa. Plenaria/2 L'abitare e' ancora questione capace di organizzare intelligenza delle imprese e della politica? Plenaria/3 Geografia e politica urbana. A cura della Societa' Geografica Italiana. Plenaria/4 Come e' mutata la nozione di abitare nel XX secolo? Lectio Magistralis di Alessandro Pizzorno con introduzione di Bernardo Secchi e Pier Luigi Crosta. Responsabilita' immaginaria e reputazione limitata nella sfera pubblica. Due sessioni parallele di Atelier tematici di discussione di una selezione di paper pervenuti. Mostra sull’abitare Torino e il suo territorio. Spazio Video a cura della Biennale di Venezia. Il convegno si svolgerà presso: Castello del Valentino Facoltà di Architettura - Politecnico di Torino Viale Mattioli, 39 - Torino Officine Grandi Riparazioni (OGR) Esperienza Italia 150 - Comune di Torino Corso Castelfidardo, 22 - Torino SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Coordinamento Prof.ssa Cristina Bianchetti www.conferenzasiu2011.it
siu.conferenza2011@gmail.com
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NewsDITer NEWSLETTER DEL DIPARTIMENTO INTERATENEO TERRITORIO POLITECNICO E UNIVERSITA’ DI TORINO Direttore responsabile : prof.ssa Agata Spaziante Redazione: Costanzo Mercugliano, Luca Staricco Viale Mattioli, 39 - 10125 - Torino Tel.: (+39) 011 564 7402 Fax: (+39) 011 564 7499 E-mail: costanzo.mercugliano@polito.it
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