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4 Linguacciona a chi?
C’era una volta a Pavia un imprenditore lavandaio di nome Bergonzi. Una volta accumulate un po’ di ricchezze decise di costruirsi una casa sul lungofiume. Quella bella casetta pare che venne a costare più del previsto e l’imprenditore dovette indebitarsi. Le lavandaie iniziarono a prenderlo in giro e a spettegolare sull’argomento. Allora di tutta risposta Bergonzi fece aggiungere sulla facciata della casa, in bella vista, una scultura raffigurante il volto di una donna con la bocca aperta e la lingua di fuori: la Linguacciona. Se vai in via Milazzo 193, la troverai ancora lì a fare una pernacchia a tutti quelli che amano sparlare della gente.
La casa con le ruote
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Le lavandaie, quando parlavano del Bergonzi, spesso dicevano: “Ha fatto la casa con sotto le ruote” (in dialetto l’àfat la cà cun sϋta i ròd) per sottolineare il fatto che i creditori se la sarebbero potuta portare via da un momento all’altro! C’è da dire che anche l’imprenditore sembrava avere le ruote: andava sempre di fretta, tanto che i suoi amici lo soprannominavano Al diret.