Go Toscana d'Autunno - 2016

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Toscana d’Autunno w w w. g o t o s c a n a . i t



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Toscana d’Autunno Autunno, stagione ideale per vivere la Toscana

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Chianti: una terra affascinante ricca di cultura, natura e prodotti tipici

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Sommario

Il prezioso nettare che sgorga dagli uliveti toscani 6 Storie di delitti e di... tortelli in terra di Toscana

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Il re dell’autunno: il tartufo bianco. A San Miniato si celebra il pregiato “tubero”

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La regina dell’autunno: la castagna. Itinerari per buongustai dal Mugello al Monte Amiata

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Una terra sempre più accogliente per chi la scopre in bicicletta

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Via Francigena: sulle orme dei pellegrini

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Scoprire natura e storia a piedi: i circuiti trekking della Toscana

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www.gotoscana.it Copia omaggio in allegato al numero odierno dei settimanali del circuito iNetweeK e/o ad altre testate edite da DMedia Group e/o ad altre testate edite da società controllate e/o collegate a DMedia Group S.p.A. Tutti i diritti riservati. E’ vietata ogni riproduzione, anche parziale.

L’arte contemporanea: un percorso inaspettato 13 Imparare divertendosi, tante mete e iniziative dedicate ai bambini

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Terme, antiche acque “sacre” per rigenerare corpo e spirito

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Terme di Saturnia, benessere totale tra storia e leggenda

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Pubblicità: Publi (iN) srl Tel. 039.9989.1 Redazione: Marco Gibelli per Società Autori - Merate Progetto grafico e impaginazione: Giancarlo Favaro Stampa: RDS Webprinting - Arcore (MB) Finito di stampare: Ottobre 2016

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Toscana d’Autunno

Autunno, stagione ideale per vivere la Toscana L

strade del vino, dove poter avventurarsi tra antiche tradizioni e sapori della buona tavola toscana. Nelle suggestive campagne si trovano, spesso arroccati su verdi colline, i gioielli della Toscana. Dal fortilizio medievale di Anghiari, uno dei borghi più belli d’Italia, fino all’incantevole centro storico di San Gimignano dal profilo inconfondibile, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. E ancora Volterra, affascinante per le sue caratteristiche medievali che coesistono con testimonianze di epoca etrusca, o Cortona, nell’aretino, una piacevole scoperta tra itinerari artistici ed eleganti ville nobiliari. Desiderate fuggire dal caos della città per una vacanza di puro benessere? Allora le terme toscane sono la scelta giusta: un mix di antiche tradizioni e di nuovi metodi abbinati a centri eleganti e a scenari suggestivi. Il successo del termalismo tosca-

a Toscana non è solo meta turistica estiva per il suo mare e le sue spiagge. L’autunno è certamente una stagione ideale per scoprire le tante sorprese che riserva questa regione, per passare una vacanza indimenticabile: il benessere delle località termali più famose al mondo, le magiche atmosfere della campagna chiantigiana, i borghi medievali più belli d’Italia dove il tempo sembra essersi fermato. Un viaggio dove la cultura, l’enogastronomia e l’arte sono le protagoniste. Per chi ama le vacanze legate alla natura, è d’obbligo trascorrere qualche giorno nel Chianti: un paesaggio da cartolina tra dolci colline e vigneti, da percorrere anche in bicicletta. Lungo i sentieri e le piccole strade di campagna c’è sempre qualcosa da svelare: abbazie, chiese, castelli e ville signorili si alternano in un susseguirsi di panorami da fiaba. Tra i percorsi più interessanti ci sono le

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Toscana d’Autunno degli Etruschi o della Maremma alle splendide campagne di Montespertoli o di Montepulciano e delle loro famose etichette. Da San Gimignano, tra torri e Vernaccia, alla Montagna Pistoiese, tra ricotta e succulenti delizie della tradizione gastronomica. Incantarsi di fronte alle strade che portano da Siena ad Arezzo e che parlano del sapore corposo dei suoi rossi. Sognare di abbandonarsi al sereno muoversi delle foglie di olivo sotto l’azzurro nel cielo nelle terre di Leonardo, nel Montalbano o gustare i marron glaces a Marradi nel Mugello. Dall’Amiata ai paesaggi della Valdorcia e ai sapori della Valtiberina in un percorso di inesauribile fascino e seduzione, che porta ad avventurarsi verso luoghi lontani dalle grandi città d’arte ma che raccontano di un pezzo di Toscana inedito, fatto dei frutti della terra, di agricoltura, dei sapori e dell’ospitalità che caratterizza la sua gente. Per avere maggiori informazioni sulle mete turistiche toscane e per scoprire tutti gli eventi dell’autunno visitare il sito www.turismo.intoscana.it

no lo si deve soprattutto alle fonti e alle sorgenti ricche di elementi naturali con proprietà terapeutiche importanti. Tante le opportunità a disposizione. Montecatini Terme, meta ideale di scrittori e artisti nel 1800, con i suoi stabilimenti termali d’eccellenza che utilizzano metodologie moderne e tradizionali. Affascinante anche Chianciano Terme, nelle Terre di Siena: un vero e proprio paradiso di relax di qualità, unito alla straordinarietà del paesaggio. Infine, le Terme di Bagni di Lucca, a due passi dalla Versilia dove la remise en forme è la parola d’ordine, o Saturnia, con le sue acque benefiche dalla storia millenaria. La Toscana, luogo ricco di storia, arte e cultura, è anche terra fertile e rigogliosa per l’agricoltura e famosa nel mondo per l’eccellenza dei suoi vini. Filari di uve pregiate crescono sulle dolci colline, tra splendidi paesaggi e antiche vie, che diventano veri itinerari da seguire per chi desidera perdersi tra i colori e la produzione gastronomica locale. E in questo paesaggio unico - segnalate dalla presenza di cartelli specifici, centri di degustazione e spazi espositivi - si snodano le Strade del vino, dell’olio e dei sapori della Toscana. Le Strade del vino, insieme a quelle dei sapori, sono uno dei tragitti più interessanti per scoprire gli angoli meno conosciuti del territorio, ville e casali, fattorie e cantine dove degustare le migliori etichette. Vedere dove crescono le uve più famose al mondo, conoscere le tecniche di produzione, avventurarsi nelle fattorie, assaporare i prodotti del territorio e conoscere più da vicino la “gente di Toscana”. Un ideale filo rosso unisce così i vigneti dei Colli di Candia e della Lunigiana a quelli del Montecarlo, i rossi della Strada del Chianti Classico a quelli della Strada Medicea di Carmignano. Percorsi attraverso paesaggi mutevoli e panorami indimenticabili, come quelli che si possono godere attraversando le colline pisane o i colli fiorentini e che parlano dei loro prodotti, famosi nel mondo. Gli itinerari che uniscono il piacere dell’arte o della scoperta di borghi storici a tradizione e degustazione sono davvero molteplici ed eterogenei e spaziano da un lato all’altro del territorio. Dal mare, con le prelibatezze delle strade della Costa

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Chianti: terra affascinante ricca di c I

anche cambiato toponomastico aggiungendo “in Chianti”. Già il Granduca Cosimo III de’ Medici nel 1716, ad esempio, faceva arrivare la zona del Chianti fino a lambire il territorio di Greve e Panzano, pur senza entrarvi. La strada SS222, detta “Chiantigiana”, permette di percorrere tutto il Chianti. Si incontra Greve, città natale del navigatore Giovanni da Verrazzano, famoso anche a New York per il ponte omonimo. Il Castello di Verrazzano offre tutti i giorni la visita alle cantine storiche con degustazione del vino e di prodotti tipici. Merita una visita anche il Museo del Vino di recente inaugurazione: al suo interno si possono degustare oltre 100 tipi di vino. Proseguendo, merita una sosta il paese di Panzano, uno dei più popolosi di tutto il Chianti. L’attrattiva principale è... una macelleria. Si tratta della Antica Macelleria Cecchini, dove si taglia la bistecca alla fiorentina decantando la

l Chianti è una dolce catena ondulata di colli-

ne a cavallo fra le province di Firenze, Siena e Arezzo. La vetta più alta è quella di Monte San Michele nel comune di Greve in Chianti. Il rimanente territorio risulta invece prevalentemente collinare e i comuni presenti in questa area costituiscono parte della zona di produzione del Chianti, vino rosso DOCG. Se dal punto di vista geografico i confini sono confusi e contesi, dal punto di vista storico, invece, si considera Chianti il territorio dei comuni di Gaiole, Radda e Castellina, ovvero la vecchia Lega del Chianti, poi Provincia del Chianti, compresa nella Provincia di Siena. Con la costituzione della zona vinicola Chianti nel 1932, che comprendeva la sottozona Classico e le zone dell’attuale Provincia di Firenze, si sono ampliati i confini geografici. Molte località e perfino un Comune (Greve nel 1972), con gli anni, hanno

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di cultura, natura e prodotti tipici Divina Commedia. Castellina è invece riconoscibile per la sua imponente Rocca e le grandi mura che si possono percorrere a piedi. Oltre che per il vino, il paese è famoso anche per i salumi che produce. In direzione Firenze si trova infine San Casciano Val di Pesa. Qui visse Niccolò Machiavelli, fondatore della scienza politica moderna grazie al suo “Il principe”.

Le strade del vino e dell’olio Chianti Classico Il territorio del Chianti Classico si estende tra Firenze e Siena, le due città che se lo sono a lungo conteso nel corso dei secoli. Comprende per intero i Comuni di Greve, Radda, Castellina e Gaiole in Chianti e parte dei Comuni di Castelnuovo Berardenga, Barberino Val d’Elsa, San Casciano Val di Pesa, Poggibonsi e Tavarnelle. È un territorio collinare, ricco di boschi e punteggiato da piccoli borghi, da castelli, da antiche pievi e da case coloniche e, con i suoi vigneti, con gli oliveti e con le strade bianche, conserva intatti i tratti del paesaggio rurale. Il Chianti Classico è una zona ricca di storia, di arte e di cultura; gran parte del patrimonio artistico è oggi visibile nei numerosi Musei di Arte Sacra, come a Greve, S. Casciano e Radda. Anche l’arte contemporanea è presente con le collezioni del Parco Sculture del Chianti e del Castello di Ama. Da segnalare il Museo del Paesaggio a Castelnuovo e il Museo del Vino a Greve. Il Chianti Classico è una zona di robuste tradizioni gastronomiche, che hanno inglobato la civiltà della cucina contadina, la nobiltà della carne di chianina e la grande varietà dei salumi di maiale, di cinta senese e di cinghiale. La Strada del Vino e dell’Olio Chianti Classico ha il suo asse portante nella Chiantigiana, che, attraversa tutto il territorio e passa prima per Greve in Chianti, con la sua caratteristica “piaz-

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za mercatale”, poi per Panzano, con la Pieve di S. Leolino, quindi per Castellina, per Fonterutoli e infine per Siena. Gran parte del percorso della Strada è costituito dal reticolo delle strade che collegano i centri più grandi ai borghi e ai castelli, come quella che porta a Radda in Chianti, già capoluogo della Lega del Chianti, e poi al Castello di Brolio, dove Bettino Ricasoli dettò la “ricetta” del Chianti. Percorrendo la Strada si possono effettuare visite guidate alle cantine e compiere esperienze di degustazione di vini, olio e salumi; nei ristoranti e nelle osterie si possono assaggiare le specialità della cucina chiantigiana, che non può non essere accompagnata dal prodotto principe del territorio: il vino Chianti Classico DOCG. Secondo il disciplinare, si ottiene con uve Sangiovese in purezza o con l’aggiunta di altri vitigni a bacca rossa (Canaiolo, Colorino). Con lo stesso fregio esiste anche l’olio extra vergine di oliva DOP Chianti Classico, ottenuto con la spremitura a freddo di olive prodotte da piante di varietà Frantoio, Correggiolo, Moraiolo e Leccino. Infine, ecco pure il vinsanto del Chianti Classico DOC, prodotto con uve bianche appassite di Malvasia e Trebbiano.

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Il prezioso nettare che sgorga dagli uliveti toscani iniziale del processo che porterà l’olio sulle nostre tavole. Le olive raggiungono una maturazione ideale in genere verso la fine dell’autunno, quando il loro colore da verde vira verso il nero. La coltivazione dell’olivo è attualmente una caratteristica dell’intero territorio toscano nel quale la produzione olearia è parte rilevante dell’economia agricola e costituisce un elemento significativo dell’ambiente, delle tradizioni e della cultura delle popolazioni. L’olivo, insieme alla vite, è uno degli elementi tipici del paesaggio agricolo collinare. Tutta la produzione regionale si avvale dell’indicazione geografica tipica: l’olio extravergine di oliva Igp Toscano è prodotto con olive provenienti dalle varietà del germoplasma olivicolo autoctono regionale. Tipico è il colore dal verde al giallo con variazione cromatica nel tempo e l’odore fruttato accompagnato da un sentore di mandorla. Inverni freddi ed estati calde, uniti alle piogge di fine settembre nel momento della maturazione delle olive, conferiscono caratteristiche uniche al sapore. La terra del Chianti offre un olio inimitabile: l’olio extravergine di oliva Chianti Classico Dop. La zona di produzione si estende a numerosi comuni in provincia di Siena e Firenze e corrisponde a quella delimitata per il territorio del vino Chianti Classico. Caratteristiche principali sono il colore che varia da verde intenso a verde con sfumature dorate, l’odore fruttato e il sapore decisamente piccante e leggermente amaro. Altri extravergine toscani che si avvalgono della denominazione d’origine protetta sono l’olio Lucca Dop, Seggiano Dop e Terre di Siena Dop. Ma visitando l’intera regione è possibile trovare ovunque produzioni uniche e di altissima qualità, ognuna con le sue specifiche caratteristiche e i suoi sapori inimitabili.

presenza dell’olivo in Toscana è attestata fin Lsuaadalla metà del VII secolo a.C. e notizie della coltivazione si trovano nell’epoca etrusca, romana e medioevale. In tutta la regione, e in particolare nella provincia di Firenze, fu la famiglia dei Medici a stimolare la diffusione dell’olivo. A partire dal tardo Medioevo l’olivicoltura si è poi progressivamente sviluppata e diffusa in molte zone della regione assumendo, nei secoli, l’importanza che oggi riveste. L’olio extravergine di oliva è sempre stato considerato a metà strada tra un alimento e un medicinale. Ippocrate consigliava succo di olive fresche per curare le malattie mentali ed impacchi di olive macerate per le ulcere. La raccolta delle olive rappresenta il momento

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Storie di delitti e di... tortelli in terra di Toscana

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l Mugello è un vasto territorio tra gli Appennini e Firenze. Nel medioevo fu dominato dai Conti Guidi e dagli Ubaldini che vi edificarano ville e castelli. Molti ne distrusse la Repubblica fiorentina che cacciò gli antichi feudatari e vi fondò Scarperia che fu capoluogo della vallata fino all’800. Oggi il Mugello è famoso per i suoi tortelli. Il piatto tipico della vallata sono i tortelli di pasta spoglia con il ripieno di patate, arricchito con forti aromi d’aglio e prezzemolo e conditi con sughi di carne, di porcini o d’anatra. Ogni paese, ogni borgata aggiunge o toglie qualcosa agli ingredienti dell’impasto ed è una gara continua per stabilire quali sono i migliori, i più gustosi. Ma chi fu il creatore di questa semplice ricetta e a quando risale la sua origine? Se è impossibile dare un nome al suo inventore si può invece esser certi che nel 1550, quando Signore di Firenze e della Toscana era il Granduca Cosimo de’ Medici, i mugellani mangiavano, apprezzavano e… andavano fieri dei loro tortelli. E’ una sentenza del Vicario del Mugello Simone di Francesco Guiducci a fornircene la prova inconfutabile. Simone Guiducci, di nobile famiglia fiorentina, risiede a Scarperia dal 28 febbraio all’8 settembre 1551 con il titolo di Vicario per rappresentare Firenze e il Granduca e amministrare la giustizia in un vasto territorio che andava dagli Appennini alle mura della città. In quei sei mesi Messer Guiducci pronunciò 150 sentenze per assolvere o condannare oltre 300 mugellani imputati dei più disparati reati. Il 13 giugno del 1551, nella sala delle udienze del Palazzo, copia ridotta del Palazzo Vecchio fiorentino, comparvero dinanzi al Vicario, Monna Lena moglie di Giuliano di Bartolino e Monna Betta moglie di Marco Pananti entrambe del Castello di Pulicciano, accusate di essersi ingiuriate e accapigliate. Come si svolse-

ro i fatti ce lo racconta nel verbale del processo il notaio Romolo Calvati de’ Calvatis da Galeata: “Addì 28 maggio 1551, essendo festa, il popolo di Ronta e Pulicciano ebbe giochi e banchetto con grande partecipazione anche di forestieri. Dopo l’ora di vespero, essendo Monna Lena nel prato davanti alla Chiesa di Pulicciano disse a Monna Betta: “I’ mio marito mangiò cento e cinquanta tortelli”. E Monna Betta di rimando: “E i’ mio più di dugento”. Non è vero perché non l’ho visto”. “E tu sei una vaccha e il tuo marito gli è un beccho”. Detta Monna Lena havendo all’hora in mano un sasso gliene battè sul viso alla detta Monna Betta e questa ebbe perforazione di carne ed effusione di sangue”. Monna Lena per aver voluto difendere l’onore suo e di suo marito senza cedere di un solo…tortello, fu condannata da Messer Guiducci a pagare due scudi d’oro.

Dove mangiare i tortelli di patate in Mugello Ristorante Pizzeria Anna Trend Viale Fratelli Kennedy, 50 - Scarperia e San Piero – Firenze Tel 055 846219 - www.ristoranteannatrend.com Antica Osteria di Novoli Via Case Nuove Taiuti, 8 - Scarperia e San Piero – Firenze Tel. 055 8486833 Osteria del Galletto Viale Europa Unita, 5 - Borgo San Lorenzo – Firenze Tel 055 8402262 - osteriadelgallettoborgo@gmail.com La Casa del Prosciutto Via del Ponte a Vicchio, 1 - Vicchio Mugello – Firenze - Tel 055 844031 La Bottega - Ristorante Pizzeria Loc. Grezzano, 26 - Borgo San Lorenzo – Firenze Tel 055 8492526 - www.ristorantelabottega.com Ristorante Il Giogo Passo del Giogo 19 - Scarperia e San Piero Tel 055 8468320 - www.passodelgiogo.it

La storia si basa su documenti certi e inoppugnabili ancora oggi conservati presso l’archivio storico di Scarperia tra centinaia di faldoni di sentenze e atti dei Vicari. Tuttavia il racconto contiene un anacronismo, collocando in Toscana qualcosa che a metà del ‘500 non poteva esserci. Qual è l’anacronismo? Scrivetelo a galletto@ newnet.it indicando nell’oggetto della mail “Risposta quiz”. A chi per primo indicherà l’errore offriamo una cena per due a base di tortelli e cinghiale in dolce e forte (altro piatto “storico” fiorentino) in una trattoria del Mugello assieme al pernottamento.

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Dove dormire B&B Locanda di Alberi Via Gricignano 17 – Borgo San Lorenzo (FI) Tel 055 8409604 - www.locandadialberi.it

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Il re dell’autunno: il tartufo bianco A San Miniato si celebra il pregiato “tubero”

Toscana è una regione molto vocata alla Lsultaaproduzione di tartufi, e molto importante rila raccolta del tartufo bianco che, dal pun-

li amici, attorniandosi di profumi, di sapori e di colori eccellenti che sono ormai i protagonisti di un incontro da gourmet che anima le piazze del borgo toscano ogni anno nel mese di novembre, con una grande Mostra Mercato. L’evento si svolge gli ultimi tre week end di novembre, quando il frutto troverà la sua piena maturazione e la sua massima bontà. Insieme al tartufo bianco si potranno apprezzare le migliori eccellenze dell’agroalimentare italiano. Gli chef animeranno gli oltre due chilometri di laboratorio del gusto a cielo aperto più importante d’Italia, dove, i prodotti tipici incontreranno gli oltre centomila visitatori attesi da ogni parte d’Italia per conoscere le nuove tendenze della cucina e le nuove alleanze del gusto. Un vero e proprio festival dei saperi e dei sapori dove buongustai e visitatori si ritrovano per apprezzare le eccellenze dell’enogastronomia. La 46esima edizione dedicata al “re” dell’autunno si svolge nei seguenti giorni: 12-13, 19-20, 2627 novembre; 3-4 dicembre. All’interno della Mostra Mercato Nazionale del Tartufo di San Miniato sono molteplici le iniziative, promosse dal Comune e dalla Fondazione San Miniato Promozione, per aiutare le popolazioni colpite dal sisma.

to di vista alimentare, è il più pregiato tra i vari tipi. La raccolta è consentita dal 10 settembre al 31 dicembre ed occorre avere un cane appositamente addestrato e un particolare strumento, il vanghetto, per scavare e recuperare il tartufo. In attuazione della normativa regionale sono state istituite cinque aree di provenienza del prodotto, di cui due interessano la provincia di Firenze: Tartufo bianco del Mugello e Tartufo toscano bianco delle Colline Samminiatesi. San Miniato è una delle zone tartufigene più estese e fruttuose d’Europa e il Tartufo Bianco delle Colline Sanminiatesi è la specie più pregiata. San Miniato è un delizioso borgo, ricco di chiese e palazzi storici da visitare, arroccato su un colle lungo l’Arno, a metà strada tra Firenze e Pisa. Le origini della città, famosa per il suo prelibato tubero, risalgono all’epoca etrusco-romana. Le Colline Sanminiatesi sono un ambiente ideale per la crescita del Tuber Magnatum Pico, nome scientifico per definire il famoso prodotto, soprannominato “Cibo da Re”, che nel tempo ha saputo creare intorno a sé una corte di nobi-

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La regina dell’autunno: la castagna Itinerari per buongustai dal Mugello al Monte Amiata

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alle montagne del Mugello fino alla campagna del Chianti, la Toscana ha un legame antichissimo con la castagna, vera regina dell’autunno. Il Mugello è il luogo per eccellenza per andare a caccia del frutto della stagione. La terra del Marronne Mugello Igp, varietà di castagna tutelata ed esclusiva di questa zona, offre un percorso da scoprire a piedi tra boschi e castagneti con la Strada del Marrone del Mugello di Marradi. Non è solo un percorso naturalistico ma soprattutto è il ritorno a un tempo non troppo lontano, quando la castagna era fondamentale per chi abitava su queste montagne. Non c’è allora da stupirsi se durante la visita a Marradi, e

nei centri storici, capiterà l’occasione di assaggiare la Torta di Marroni o il castagnaccio, naturalmente a base di farina di marrone. Si continua il viaggio sulle tracce del frutto autunnale e si arriva fino ai dolci pendii del Casentino. Lungo i dolci pendii della Strada dei Sapori del Casentino si può scoprire una terra da gustare prima con gli occhi e poi con il palato, dove si trovano prodotti certificati Made in Tuscany, come la farina di castagne e il tartufo della Toscana. La montagna della castagna è però il Monte Amiata: il Parco Faunistico del Monte Amiata è senz’altro un’area montana di particolare interesse naturalistico e paesaggistico, dove la castagna è la regina, non a caso è certificata come Igp.

La Sagra delle Castagne di Marradi

Il Monte Amiata, alto oltre 1700 metri, un tempo era un vulcano impetuoso. Oggi è invece una mite formazione montuosa, innevata d’inverno e fresca d’estate che con la sua mole protegge, abbracciandola, la vicina Val d’Orcia. Il dono più prezioso di questi boschi è la castagna. Da unica salvezza contro la brutalità della fame, sino a protagonista delle ricette eleganti di grandi chef, oggi è protetta dal marchio Igp (Indicazione geografica protetta): ottima sia bollita che come “caldarrosta”, si esalta se seccata e ridotta in farina, pronta per trasformarsi in frittelle, castagnaccio e torte sublimi.

Amiata, la montagna delle castagne

Nel bel mezzo del Mugello si svolge la tradizionale Sagra delle Castagne, in programma il 9, 16, 23 e 30 ottobre: un appuntamento con stand gastronomici per assaggiare le delizie a base del famoso Marrone di Marradi, come i tortelli di marroni, il castagnaccio, i bruciati (ovvero le caldarroste), la marmellata di marroni o i marrons glacés. Per le vie del borgo del Mugello si potranno anche acquistare i prodotti del bosco e le creazioni artigianali e assistere agli spettacoli di musica itinerante e teatro di strada.

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Una terra sempre più accogliente

per chi la scopre in bicicletta a Toscana non è solo il terreno prediletto dei Lli verso cicloamatori, che spingono duro sui pedale storiche salite che portano ai grandi valichi dell’Appennino, ma anche del viaggiatore che sceglie le due ruote come mezzo ideale per muoversi con calma godendosi le bellezze naturali e artistiche del territorio. Dietro a ogni angolo, in fondo a ogni rettilineo, sopra a ogni vigneto c’è un pezzo di storia: un campanile, una pieve, un borgo murato, un monastero. Una caratteristica peculiare di questa regione è quella di essere mosaico di culture e territori: ci sono, insomma, in una tante toscane; e oggi, che il turismo sta scoprendo il piacere del passo lento delle due ruote, ogni territorio ha iniziato a valorizzare percorsi dove al paesaggio naturale e ai luoghi d’arte si somma anche l’esperienza sensoriale dell’assaggio nei percorsi del gusto. I territori offrono una sorprendente biodiversità. Si può deragliare dalla più tranquilla delle ciclabili formato famiglia per poi trovarsi a faticare nello scenario delle Alpi Apuane. Si può emergere dalla Garfagnana interiore, con l’intreccio dei suoi boschi, per imboccare la ciclabile del

Serchio, che segue il fiume fino allo sbocco nel Tirreno. Si può passare dall’ottovolante del Chianti e delle strade bianche del senese al pianeggiante Sentiero della Bonifica, che porta da Chiusi ad Arezzo. Quando partire? Certamente, per tutto l’autunno c’è il doppio vantaggio di un clima gradevole al riparo dal solleone. Le sempre più numerose strutture ricettive bike friendly saranno pronte a rispondere alle necessità di chi viaggia sulle due ruote. Vale la pena tener d’occhio il calendario delle feste e sagre tradizionali: vino e olio dominano in autunno, ma il calendario è vivo tutto l’anno. Citiamo solo alcuni tra i tanti itinerari che si possono percorrere sulle due ruote. Il tratto toscano della Francigena, famosa strada dei pellegrini, conta circa 370 chilometri, quasi tutti percorribili in bicicletta. Dal Passo della Cisa alla Val d’Orcia, attraverso terre ricche di storia, tradizioni, arte e spiritualità. Il Chianti, con i suoi 13mila ettari di vigneto a far da cerniera tra le province di Firenze e Siena, offre un turismo slow che nella bicicletta trova una delle sue espressioni più intense, ma dove non mancano strappi e salite che soddisfano anche i più sportivi. Val d’Orcia e Val di Chiana possono essere vissute al ritmo lento delle pedalate: se la Val d’Orcia è costellata di rocche e castelli, la Val di Chiana è terra agricola e produttiva, frutto di un’imponente bonifica realizzata dalla metà del Settecento. I boschi di castagni segnano il percorso del Monte Amiata, il vulcano più alto tra quelli spenti in Italia: anche se l’ambiente è di collina o di media montagna, l’Amiata è per tutti, basta solo un po’ d’allenamento e voglia di scoprire tutto quello che si incontra.

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Via Francigena,

sulle orme dei pellegrini

ggi il pellegrinaggio va oltre il percorso di O fede. La riscoperta dell’importanza di conoscere se stessi, di capire gli altri, di riconoscere valori importanti sono tornati alla ribalta come una necessità sociale sempre più ampia. In questo il Giubileo è di grandissima attualità e l’idea di percorso rappresenta una modalità assolutamente contemporanea di vivere queste ultime settimane dell’Anno santo della Misericordia. La Via Francigena, che dal 990 collega Canterbury a Roma, presenta 380 km di percorso attraverso l’intero territorio toscano: dal Passo della Cisa a Radicofani in 15 tappe, oltre 40 strutture ecclesiastiche a cui si aggiungono tutte le strutture ricettive presenti su un territorio a grande vocazione turistica come la Toscana. Dalla boscosa Lunigiana che racchiude tesori come Pontremoli, borghi, pievi e castelli, fino a Pietrasanta, per poi scendere a valle fino a Lucca, risalire da San Miniato e attraversare le colline fino a vedere le torri di San Gimignano, oltrepassare Monteriggioni, entrare a Siena e proseguire poi per l’Amiata e la Val D’Orcia, risalendo fino a Radicofani da dove si stende il territorio che conduce fino a Roma. La Via Francigena attraversa l’intera Toscana of-

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frendo l’opportunità di scoprirne i suoi mille volti. La grandiosità delle opere come la Cattedrale di Pontremoli, il duomo di Massa, di Lucca, di Siena, il duomo di S. Gimignano. Le architetture monumentali e discrete allo stesso tempo delle abbazie e dei monasteri, luoghi senza tempo, rifugi di meditazione e raccoglimento. Moltissime le pievi, sia urbane che fuori le mura dei borghi, scrigni di storia e di atmosfera che accompagnano passo dopo passo il pellegrino nel suo percorso. Molti i luoghi di ospitalità e accoglienza dei pellegrini lungo la Francigena associati ai vari luoghi di culto. Ma alcuni nel tempo sono diventati vere e proprie istituzioni come l’Ospitale dei Cavalieri del Tau ad Altopascio, o l’Ospedale di Santa Maria della Scala a Siena. L’itinerario della Via Francigena, completamente segnalato e messo in sicurezza grazie a importanti interventi della Regione Toscana, può essere percorso con la visione di un viaggiatore che voglia riscoprire la bellezza e il valore del movimento slow in bicicletta, a piedi o a cavallo. Ma può essere anche un percorso enogastronomico, storico, culturale, artistico. O tutto insieme.

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Scoprire natura e storia a piedi:

i circuiti trekking della Toscana

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e possibilità di itinerari escursionistici in Toscana sono pressoché infinite. Oltre alla fittissima rete di sentieri individuati dalle inconfondibili strisce bianco-rosse del Club Alpino Italiano, comuni a gran parte del territorio nazionale, vale la pena di segnalare una serie di percorsi, più o meno noti e più o meno frequentati, sempre comunque tutti da scoprire. Prima fra tutti la Grande Escursione Appenninica, che costituisce il più lungo percorso trekking della Toscana: con i suoi 400 chilometri di sviluppo, divisi in 25 tappe, collega l’Umbria e le Marche alla Liguria, abbracciando l’intero appennino toscano. Il Sorgenti di Firenze Trekking è invece un grande anello escursionistico a pochi chilometri dal capoluogo toscano, intorno alle conche del Mugello

e della Val di Sieve, dove è possibile camminare per giorni e giorni, seguendo i crinali dell’Appennino fiorentino. Si articola in un anello principale e ventidue anelli secondari a esso collegati. L’Anello del Rinascimento è un percorso trekking, mountain bike e genericamente en plein air che si svolge per 178 chilometri sulle colline che circondano Firenze, e ha idealmente al suo centro la cupola del Duomo fiorentino. Il primo trekking circumcittadino d’Italia permette di conoscere il territorio che circonda la città, camminando lungo i selciati che costituivano un tempo la ragnatela delle direttrici che collegavano il centro urbano al resto del mondo. Il trekking urbano di Siena è invece un percorso podistico, che non richiede un particolare allenamento preventivo, lungo le strade di una città d’arte caratterizzata da forti dislivelli del suolo. Il trekking urbano costituisce un modo nuovo e divertente per conoscere le straordinarie bellezze storiche e artistiche di una città in cui è ancora possibile passeggiare respirando aria pulita. I sentieri del Parco Faunistico dell’Amiata permettono di avvistare cervi, daini, lupi, camosci e caprioli. Una fitta rete di itinerari escursionistici interessano entrambi i versanti della montagna. Il più lungo e famoso sentiero dell’Amiata, l’Anello della Montagna, compie il periplo del monte tra i 1000 e i 1300 metri di quota e attraversa boschi di faggio, abete, cerro e castagno. Compresa fra due catene montuose che la contengono, le Alpi Apuane e l’Appennino toscoemiliano, la Garfagnana è un vero paradiso per gli escursionisti, offrendo loro percorsi di difficoltà variabile oltre a un ventaglio di itinerari storici, culturali e folcloristici. Il periodo migliore per apprezzare l’ambiente e il paesaggio di questa valle è l’autunno, quando i colori si fanno dorati e la raccolta dei prodotti del bosco, primi fra tutti i funghi, è più abbondante.

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L‘arte contemporanea un percorso inaspettato

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er molti Toscana è sinonimo di storia e di grandi artisti del passato, primo fra tutti Leonardo da Vinci. Ma in questa regione l’arte contemporanea ha saputo mostrare la sua vivacità e le molteplici sfaccettature, proseguendo la lunga tradizione culturale. Sono numerosi gli artisti del XX secolo che hanno lasciato il segno in Toscana, tra i quali il livornese Amedeo Modigliani. Sebbene di provenienza estera, sono da ricordare anche l’opera dello statunitense Keith Haring, autore di un murale a Pisa, e il noto artista colombiano Fernando Botero, che risiede a Pietrasanta. Un itinerario potrebbe partire da Prato, dove il 16 ottobre riapre il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, dopo l’avveniristico ampliamento a forma di navicella spaziale e la riqualificazione dell’edificio originario, con la mostra “La fine del mondo”: le opere di oltre 50 artisti internazionali esposte fino al 19 marzo 2017. Da non perdere la prima grande mostra italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, il cinese Ai Weiwei, dal titolo “Libero”, ospitata a Palazzo Strozzi di Firenze dal 23 settembre al 22 gennaio 2017. La Toscana ha una delle più elevate concentrazioni di Parchi di arte contemporanea a livello internazionale che vede il felice connubio tra paesaggio e arte. Per ricordane solo alcuni: il Giardino dei Tarocchi, costruito nella tenuta di Garavicchio nel comune di Capalbio, è stato ideato dalla scultrice

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francese di fama mondiale Niki de Saint Phalle; il Giardino di Daniel Spoerri, laboratorio dell’artista internazionale poco distante dal centro abitato di Seggiano; la Fattoria di Celle a Santomato, visitabile solo su appuntamento, è una villa barocca affacciata su uno scenografico giardino all’italiana, e circondata dal parco ottocentesco progettato dall’architetto Giovanni Gambini secondo la moda dell’epoca. A Seano di Carmignano si trova il Parco Museo Quinto Martini, sempre aperto a ingresso libero. Il parco nasce nel 1988 intorno a un cospicuo nucleo di opere in bronzo, fuse da opere realizzate tra il 1931 e il 1988 e donate dall’artista al paese. A Pievasciata si trova il Parco Sculture del Chianti: numerosi artisti internazionali, provenienti dai cinque continenti, hanno messo alla prova la propria creatività realizzando imponenti opere d’arte in un perfetto connubio fra le opere e gli alberi, i suoni, i colori, la luce e ogni altro elemento del bosco. All’inizio del percorso, un km tra querce e lecci, da un lato si trova la casa-galleria d’arte del proprietario e dall’altro l’ingresso del parco, dove persino la biglietteria è un’opera d’arte: è la “Casa nel bosco” del giapponese Kei Nakamura. A Chiusino, nel bosco circostante il centro Osho Misto si trova la suggestiva “Selva di Sogno” con le sculture-architetture di Deva Manfredo: torri, templi, piazze fatte di pietre irregolari semplicemente sovrapposte a secco e perfettamente in equilibrio tra loro.

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Imparare divertendosi,

tante mete e iniziative dedicate ai bambini

è senza dubbio una meta ideale LnitàaperToscana i bambini e numerose sono le opportuper un’indimenticabile vacanza in famiglia. Grazie al suo immenso patrimonio naturale e storico-artistico, da conoscere in ogni stagione, sono tanti i percorsi studiati per i visitatori più piccoli, da vivere sia in famiglia che con la scuola. Tra i parchi a tema il più importante, e molto apprezzato, è sicuramente quello di Pinocchio, una grande area dedicata al celebre burattino, che si trova a Collodi, piccolo paese in provincia di Lucca dove nacque il suo inventore Carlo Lorenzini. A Pistoia i bambini possono scoprire ben 600 animali esotici al Giardino Zoologico: esteso su una superficie di oltre 7 ettari, tra una fitta e curata vegetazione sono ospitate circa 65 specie di mammiferi, 40 di uccelli e 30 di rettili. A Peccioli si trova il Parco Preistorico, una divertente gita nel passato dove ammirare le riproduzioni in vetroresina a grandezza naturale dei dinosauri. Il 1° Parco Zoo della Fauna Europea a Poppi è l’unico a ospitare la fauna

del nostro continente, su una superficie di circa 50 ettari con piante di pini, castagni e querce secolari. Tra la rigogliosa vegetazione del Parco Archeominerario di San Silvestro si incrociano numerosi sentieri che collegano testimonianze archeominerarie di epoca etrusca, medievale e contemporanea. Nel Giardino dei Tarocchi (costruito nella tenuta di Garavicchio a Capalbio) si trovano le 22 carte dei tarocchi rappresentate da ciclopiche sculture ricoperte di mosaici a specchio, vetro e ceramiche. Il Parco faunistico del Monte Amiata è una vera e propria novità: si ispira ai wild park tedeschi, ponendosi come strumento di sperimentazione e di gestione naturalistica al servizio di tutti. Le tre aree naturali protette della regione offrono affascinanti percorsi tra natura e storia, che possono essere scoperti anche in autunno. Rivestite da una fitta macchia mediterranea e disseminate da torri medievali, il Parco della Maremma ospita grandi e piccoli mammiferi e colonie di uccelli e può essere visitato a cavallo, in carrozza, in canoa e in bici. Il Parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, che ha nei confini la sua particolarità: Mar Tirreno, Lago di Massaciuccoli, Arno, Serchio, Canale dei Navicelli, Fiume Morto e Burlamacca sono, infatti, i limiti di un’area protetta che ha fatto dell’acqua la sua ragione d’essere. Il Parco della Alpi Apuane, o delle “montagne del marmo”, serbano luoghi unici da visitare: oltre all’Antro del Corchia, da non perdere l’Orto Botanico, le Marmitte dei Giganti, il Monte Forato, l’Oasi Lipu e oltre 300 cave. Infine, da settembre a marzo del 2017 arriva Siena for Kids, un calendario di eventi promossi dal Comune e pensati ad hoc per i piccoli viaggiatori e le loro famiglie con visite guidate, itinerari, laboratori, spettacoli, giochi e racconti (www.enjoysiena.it).

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Terme, antiche acque “sacre” per rigenerare corpo e spirito

erra della natura, dell’arte, dell’enogastroT nomia e... del benessere. Sono tantissime le sorgenti termali presenti nella regione, dove acque ricche di elementi naturali permettono di rigenerare corpo e spirito per una vacanza all’insegna del relax. Quella toscana è una tradizione termale antica: furono gli Etruschi i primi ad apprezzare le capacità curative delle acque sotterranee che scorrono in questa terra di vulcani. E nel cuore della Maremma sorge uno dei centri più antichi, Saturnia, già noto in epoca etrusca come Aurinia, era considerato un luogo sacro, fu ribattezzato dai Romani in onore del dio Saturno, che secondo il mito aveva dato vita all’acqua sulfurea scagliando sulla terra una saetta. Etruschi e romani frequentavano anche Bagno Vignoni, il delizioso borgo della Val d’Orcia noto per la splendida “Piazza delle sorgenti”, una grande piscina termale che raccoglie le acque che sgorgano da mille metri di profondità a circa 52 gradi. Qui vennero a curarsi Lorenzo de’ Medici e Santa Caterina da Siena. Quanto a personaggi illustri anche Bagni di Lucca ha una grande storia di cui vantarsi: Matilde di Canossa costruì una strada per arrivarci meglio, qui si sono fermati poeti come Byron e Shelley, musicisti come Pa-

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ganini e Puccini e persino Napoleone e la regina Margherita di Savoia. Più recente ma altrettanto suggestiva la storia di Grotta Giusti, scoperta per caso nel 1849, a Monsummano Terme, un vero paradiso naturale che un frequentatore abituale come Giuseppe Verdi definì “l’ottava meraviglia del mondo”. A Chianciano Terme, nelle terre senesi, veniva in villeggiatura anche Federico Fellini, per lasciare tutto lo stress fuori dalla porta immergendosi nel mondo del Salone Sensoriale: lo stabilimento offre trattamenti ispirati ai quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco, per curare il corpo e lo spirito. Da non perdere le Terme di Casciana, adagiate tra le colline pisane, dove si possono trascorrere giorni indimenticabili visitando la vicina Volterra, la splendida città etrusca, per poi concedersi una lunga sosta nello stabilimento termale. Le Terme di Montecatini sono il maggiore centro termale d’Italia e uno dei primi a livello europeo. Città e terme a Montecatini vivono in una simbiosi armoniosa e inscindibile: la Città Giardino, con i suoi magnifici parchi, il suggestivo borgo, i locali alla moda e i palazzi che ancora ricordano storia e memorie lontane, offre una vacanza all’insegna del benessere, della cultura e del relax.

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Terme di Saturnia,

benessere totale tra storia e leggenda

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hi ha trascorso anche un solo giorno alle Terme di Saturnia SPA & Golf Resort sa che si tratta di un luogo speciale, dove le virtù naturali delle acque termali rigenerano il corpo e rasserenano lo spirito. Il mito narra che Saturno un giorno perse la pazienza nel vedere che sulla terra gli uomini erano costantemente impegnati a farsi la guerra. Allora prese un fulmine e lo scagliò con forza. La saetta cadde nel cratere di un vulcano, dal quale zampillò un fiume d’acqua sulfurea e calda che si riversò per valli, monti e pianure, avvolgendo uomini e cose ed acquietando finalmente gli animi. Teatro della leggenda era il cuore della Maremma toscana, Saturnia, dove tuttora quell’acqua sgorga alla temperatura costante di 37°C attraverso centinaia di piccoli geyser. Furono i romani a coniare l’acronimo SPA (Salus Per Aquam) e a trasformare le terme in luoghi di salute, ma anche di piacere e di incontri, di vita sociale, amorosa e politica. Le Terme di Saturnia in ogni caso hanno attraversato i secoli accrescendo la loro fama e confermando il loro fascino grazie alla preziosa fonte termale, ricca di sostanze uniche e benefiche che ha continuato indisturbata a sgorgare dal cuore della terra. Con le sue piscine termali, all’aperto, gli idromas-

saggi e i percorsi vascolari di acqua fredda e calda, il Parco piscine delle Terme di Saturnia è sicuramente uno dei più grandi della Toscana e si presenta come un’oasi di vero relax. La SPA, la più premiata d’Europa, offre trattamenti e programmi personalizzati per restituire salute, piacere e bellezza. Ricavato da un’antica costruzione in travertino, l’elegante albergo abbraccia la sorgente termale e conta 128 camere pensate secondo la “filosofia dell’habitat”, in armonia con il contesto naturale e architettonico del luogo. I colori sono quelli naturali del legno e del travertino e armonizzano la linearità dello stile contemporaneo con la tradizione toscana. La ristorazione alle Terme di Saturnia si basa sulla migliore tradizione mediterranea-toscana e sulla filosofia “farm to table”. L’ospite può scegliere tra le offerte gastronomiche proposte dai due Ristoranti Aqualuce e All’Acquacotta (1 Stella Michelin). Inoltre, all’interno del resort uno spettacolare campo da golf 18 buche PAR72 sapientemente disegnato sulle dolci naturali ondulazioni del paesaggio della Maremma toscana. Info: T. +390564600111 - www.termedisaturnia.it

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Nel giardino di Zago Complementi - Design in & outdoor

A soli pochi km dall’Impruneta, l’antico mestiere di “impastar terra” ha ritrovato nuovo splendore, grazie alle sapienti mani di un artigiano che ha fatto di questo lavoro la sua passione: Enzo Zago. Basta uno sguardo alla produzione di terrecotte, per rendersi conto della differenza che passa tra produrre e “produrre con rispetto ed amore“, tra cuocere la terra e “trasformare in arte la generosa terra imprunetina”. La vasta gamma di orci, vasi, cassette, statue e animali, arredi ed ornamenti da giardino, pur prodotta seguendo i dettami della tradizione, grazie alla continua ricerca di Enzo Zago, è stata ed è tuttora incrementata con nuove forme e migliorie, tali da renderla altamente competitiva nel settore del cotto imprunetino, non solo per l’ampia scelta offerta, ma soprattutto per la sua comprovata qualità. Tale caratteristica è infatti riuscita a far apprezzare e preferire i prodotti Enzo Zago ben oltre i confini nazionali ed europei, arrivando fin negli Stati Uniti d’America e negli Emirati Arabi.

Enzo Zago Nel giardino di Zago

Via Mazzini,179 136- Greve - Strada in Chianti (Firenze) Via della Montagnola in Chianti (Fi. Sud - zona Ugolino) Tel. 055Tel. 8587106 055 8589101 055 8588778 info@enzozago.it - www.enzozago.it info@nelgiardinodizago.it - www.nelgiardinodizago.it


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