16 03 La tenuta all'aria: mockup divulgativo ed esperimento di tenuta all'aria

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Efficienza energetica, tecnologie sostenibili e innovazione L’Ufficio Tecnico 3 • 2017

La tenuta all’aria: mockup divulgativo ed esperimento di tenuta all’aria uua cura di Ilenia Medizza Architetto specializzato nel risparmio energetico

Il tema della tenuta all’aria è sottovalutato; di seguito potete leggere un’intervista all’ing. Domenico Pepe che ha curato il mockup #involucroefficiente in seno allo spazio GreenHabitat all’interno del SAIE dello scorso anno con la collaborazione di dello Iuav di Venezia. Norbert Lantschner e del prof. Massimo Rossetti della Domanda. Perché è necessario parlare della tenuta all’aria? Risposta. Il tema della tenuta all’aria sarà sempre più preponderante. La riduzione del fabbisogno energetico tramite l’incremento delle prestazioni termiche dell’involucro edilizio o l’utilizzo di sistemi per il recupero di calore non sono sufficienti a garantire il raggiungimento dell’obiettivo nZEB se non accompagnati dalla tenuta all’aria dell’involucro edilizio. La tenuta all’aria in edifici nZEB, anche quando rientra nei limiti indicati dalle best practices, può pesare per circa il 30% sul fabbisogno energetico dell’edificio. Se non correttamente eseguita potrebbe determinare perdite aggiuntive rispetto a quelle stimate con la UNI/TS 11300; un tanto creando una non perfetta corrispondenza tra i consumi reali e quelli stimati con il calcolo. Nel mio lavoro mi occupo prevalentemente di progettazione di edifici ad alta efficienza energetica e quest’argomento è fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi. D. Più nello specifico di cosa si occupa il suo studio? R. Lo studio raggruppa diversi liberi professionisti che lavorano in sinergia per raggiungere elevati livelli qualitativi nella progettazione degli edifici ad alta efficienza energetica, fortemente orientati al minimo impatto ambientale sia nella costruzione e soprattutto nella gestione del prodotto finito. D. Quali sono gli interventi principali che avete seguito? R. Sono circa 30 sono i nostri progetti certificati o in fase di certificazione CasaClima. Il nostro miglior ri-

sultato ottenuto con il Blower Door Test con un’impresa che non aveva mai realizzato edifici CasaClima è stato 0,48 h-1; valore molto inferiore a 0,6 h-1 obbligatorio per le Passivhaus. Abbiamo progettato il primo edificio scolastico certificato CasaClima in Friuli Venezia Giulia, il primo edificio artigianale certificato CasaClima in F.V.G., tra i primi edifici certificati CasaClima R – retrofitting in Friuli Venezia Giulia e il primo edificio residenziale riqualificato dalla classe G alla classe Oro CasaClima in F.V.G (edificio antecedente al 1811) D. Ritornando al tema della tenuta all’aria; a cosa serve il Blower Door Test? R. Tramite il “Blower Door Test” viene valutata l’ermeticità di un edificio. Il metodo permette di determinare il tasso orario di ricambio dell’aria causato dalle fessure presenti nell’involucro edilizio derivanti dall’imprecisa posa di porte e finestre o alla presenza di cavi elettrici passanti, condutture del gas oppure a generici difetti di costruzione. La prova viene effettuata chiudendo tutte le aperture verso l’esterno e azionando un ventilatore posto a momentanea chiusura di una finestra o di una portafinestra esterna. Gli strumenti collegati alla ventola misurano il volume d’aria passante e quindi il numero di ricambi d’aria (valore n50). Per un edificio passivo il valore di ricambio orario non deve superare n50 < 0,6h-1 e in una Classe A non deve superare n50 < 1,5h-1. Il valore n50 sta a significare che in 1 ora, attraverso la ventola, non deve passare più di 1,5 volte il volume netto dell’edificio testato applicando una differenza di pressione di 50Pa. Per raggiungere que-


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