Domenico Piccolo
INTERIORITĂ€
- Poesie -
Con Disegni di Gianni Magri
PREFAZIONE LA PRIMA PROVA di Domenico Piccolo "Ho seguito piccole note/ (di tristezza) / che ricomponevano piccole parti / (di Vita)./ Nella storia della disperazione, della follia/ mi sono riscoperto come intriso, folgorato/ (dal Dolore)". Ecco, in questi versi di "Interiorità" - una delle più significative composizioni poetiche di Domenico Piccolo, oltre che il titolo di questa raccolta - ci è possibile rintracciare senza ombra di dubbio la "fonte" dell'ispirazione creativa di questo giovane aspirante/poeta. Il vocabile "aspirante" non ha qui valore diminutivo, bensì - dopo la lettura completa delle poesie - è sinonimo di un convinto riconoscimento nei confronti dell'uso della "parola" in riferimento a una profonda introspezione dentro il cuore dell'esistenza. E, di conseguenza, è un invito ad abbracciare ulteriormente quel "richiamo" - che non è di tutti, al quale umilmente ci si accosta e che unisce l'"io" a una visione più ampia, capace di scoprire poi una sola "interiorità" : quella, mai completamente conoscibile e riconoscibile, del mondo. I temi trattati sono diversi : i mali del corpo, i mali dell'anima, i mali che circondano la sua presenza su questa terra, le difficoltà nel trovare un lavoro che giustifichi le sue aspirazioni, gli spasmi amorosi, la ricerca e la rincorsa verso un aiuto divino che raccolga le sue ansie, i suoi aneliti. Tutto ciò custodisce e rappresenta al tempo stesso l'incertezza di un'anima giovanile in lotta per esprimersi. Versi come : " Cosa cerca in realtà questo cuore ?/ Forse un punto di stabilità nel cielo,/ una parola, qualche gesto di un popolo/ che di tanto in tanto non m'appassiona più./ .....Davvero è necessario un grido di dolore così alto/ per scoprire l'Amore ?" o altri ancora come : "Il tavolo di casa/ su cui poggio le mani/ è tremante/ come questo cuore che abbraccia nel sole l'infinito." mettono in evidenza la qualità della poesia di Piccolo, già oggetto e fonte di un'analisi profonda del mondo contemporaneo. Qualità che prende corpo e si eleva con la partecipazione del suo personale "io", consapevolmente immerso nella nuova strategia del vivere. Il procedere frammentario dentro le diverse realtà di un cosmo esistenziale, già così palpabile nella quotidianità che si ripete nell'ombra di un respiro individuale e collettivo, appare motivato poiché è il cuore del poeta che non pulsa solo per un rapporto tra corpo e anima, ma volge il suo "sentire" a un rimando esistenziale più ampio che parte dall'idea di un "ventre" universale che la natura stessa ripropone grazie allo straordinario, misterioso e indistruttibile rinnovarsi delle stagioni. E la natura, in verità, offre una tenue luce che si accompagna all'altrettanto misterioso farsi e rifarsi della "poesia". Ne fanno testo questi versi riuscitissimi e tenerissimi : "Le foglie sull'albero ingialliscono/ inconsapevoli forse,/ perchè l'autunno/ manifesta i pensieri più miti dell'uomo/ e non se ne ricorda che per/ un tenue bagliore d'infinito." Il sentimento amoroso qua e là si annuncia come dentro a un paesaggio interiore dove tutto ancora è da rivelarsi : "Un brivido di luce sul mare, questa sera./ Là dove non arriva un bacio/ vorrei posare il mio cuore/ e attendere sospeso/ di essere trovato da te./ ....." Sale la brezza ed io non sono che giglio/ sui nastri color porpora delle tue labbra./ Immagino una carezza deliziosa/ consolare il mio sonno./ ..... Amore, prima verrà la notte/ ma io non saprò offrirgli ricchezza per amarti quaggiù."
SOSPIRO Ora che m’allontano da te, (non so perché) la nostalgia scivola sui pendii dolci (dell’Appennino Emiliano) e già si mormora di quell’infrangere d’onda che si schianta e rimbomba nel cuore. L’Amore a cui penso non ha senso. Qual è l’Amore vero ? Forse è simile a quel rotolio. E’ una capriola d’aria nel silenzio dei pensieri, un infrangersi di eternità nella nudità degli istinti, un vortice di luna nella terra. Ascolterò perciò ogni alba i languori dell’anima. Curerò le ferite del cielo con una stella in più. Viaggerò sulle corde, nelle pulsioni, nei battiti più remoti della Vita fino a posare ogni mio sospiro nell’abisso della tua Memoria.
SPERANZA Bella, incantata meraviglia se ricevi sorrisi inaspettati. magia che ricrea nuove storie dai tuoi occhi tenui color cielo e tien deste fantasie e illusioni dentro questo cuore ingenuo. Dimentico l’ennesima solitudine Ignoro l’ignorare disinvolto della gente. Riparto, [so di non poter tornare indietro] con antica e sempre nuova speranza in cerca di qualcosa che poi non sarà dentro di noi ?
LE PIÙ BELLE POESIE… Le più belle poesie non sono state ancora scritte… Se anche le stelle mi dovessero assalire non cambierò l’idea di te… Questo amore è l’universo e tu la sua stella polare la più immensa gravità in cui precipitare. Sono scivolato sul gradino, la trappola feconda del mattino e ora porto i segni d’un martirio recalcitrante di pianto.