TZO Dobrinj - Sehenswürdigkeiten/ Attrazioni

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SEHENSWÜRDIGKEITEN - ATTRAZIONI

Tajne Dobrinjskoga Übersicht der Sehenswürdigkeiten und der interessanten Dinge in Dobrinj, die es wert sind, besucht und besichtigt zu werden und die man in Erinnerung behalten sollte. Zusammengefasste Beschreibung mit Fotos und GPS-Koordinaten.

Elenco delle cose da vedere nell’area di Dobrigno (Dobrinj, in croato) che vale la pena di scoprire, visitare e ricordare. Sintetica descrizione accompagnata da fotografie e dalle coordinate GPS.

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ENTDECKEN SIE DIE GEHEIMNISSE DOBRINJS Seit dem siebten Jahrhundert... „Die Menschen leben wahrscheinlich seit dem siebten Jahrhundert, aber mit Sicherheit seit Sommer 1100 hier in dieser Region mit nur einer einzigen Vision, einem einzigen Ziel – zu überleben. Ein Ziel, eine Vision, der Wille als einzige Stärke, von schwerer Arbeit gekennzeichnete Hände als einziges Werkzeug. Erde, Stein, Holz, Sand, Meer, Wasser – all das geht durch ihre Hände. Hände, die ganz bewusst Frost und Hitze, Wunden und Schmerzen aushalten, formen ihr Leben und das Leben anderer. Gleichzeitig formen sie unbewusst auch Stück für Stück die Geschichte von Dobrinj und Umgebung. Seit „Sommer 1100 nach Christus” bzw. seit der ersten schriftlichen Erwähnung von Dobrinj und im Laufe der darauffolgenden Jahrhunderte haben diese Hände Spuren hinterlassen. Die Spuren ihres Kampfes ums Überleben, haben zahlreiche andere Kämpfe und Unheile überdauert. Heute sind sie nur noch Symbole, die an vergangene Zeiten erinnern. Auf der Suche nach diesen Zeichen sind wir auf viele wertvolle, aber zu wenig oder gar nicht beachtete Spuren der Vergangenheit gestoßen. Mit dieser Broschüre werden Sie sie leicht finden! Es lohnt sich, sich diese Dinge anzusehen und in Erinnerung zu behalten... denn alles wurde von ihnen – den kleinen, oder einfachen Menschen geschaffen... Lassen Sie uns deshalb diese Broschüre den Erinnerungen an diese Menschen widmen!

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SCOPRITE I SEGRETI DELL’AREA DI DOBRIGNO a partire dal settimo secolo… Probabilmente “dal settimo secolo”, oppure “dall’anno 1100”…: di certo, Dobrigno e la sua gente sono qui da tempo immemorabile, con una visione ed un obiettivo comuni – sopravvivere. Un obiettivo, una visione e la volontà come unico punto fermo, mani callose e ferite come unico attrezzo. Terra, pietra, legno, sabbia, mare ed acqua – tutto passa tra le loro mani. Mani che, sopportando caparbiamente il gelo e il caldo torrido, le ferite ed il dolore, danno forma alla vita propria e dei propri cari, e, nel contempo, modellano pezzo per pezzo la storia di Dobrigno e del suo territorio. Da quel “let od Hristova rojstva 1100”, cioè dalla prima testimonianza scritta di Dobrigno datata 1100 d.C., e durante i secoli che seguiranno, le mani dell’uomo hanno lasciato tante tracce sul volto di questa terra. Le tracce delle loro lotte per la vita sono sopravvissute a tante altre battaglie e sventure, ed oggi sono soltanto ricordi che evocano, simboli del tempo che fu. Sulle orme di questo passato, ci siamo imbattuti in tante preziose, ma troppo poco (o per niente) conosciute, tracce del passato. Grazie a questo catalogo, vi sarà facile trovarle! Meritano di essere scoperte, visitate e ricordate… perché sono tutte frutto dell’ingegno di gente semplice ed umile… Dedichiamo, dunque, questo catalogo, alla memoria di questa gente!

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KARTE DER SEHENSWÜRDIGKEITEN

LA MAPPA DELLE ATTRAZIONI

Liste der Sehenswürdigkeiten im Gebiet der Gemeinde Dobrinj, aufgeteilt in die Bucht Soline, Šilo, Dobrinj und in das Landesinnere der Insel.

Elenco delle attrazioni e delle cose d’interesse sparse sul territorio del Comune di Dobrigno (Dobrinj) e suddivise tra Cala Solini (Uvala Soline), Sillo (Šilo), Dobrigno e l’entroterra.

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SEHENSWÜRDIGKEITEN IN DER BUCHT SOLINE

Seit eh und je ist die Bucht Soline, die schon immer vom Meer beeinflusst wurde, dank des Heilschlamms einer der attraktivsten Sommerurlaubsorte. Den gleichen Genuss bietet diese natürliche Umgebung Urlaubern und Durchreisenden auch in den Wintermonaten.

HÖHEPUNKTE

St. Petrus mit Überresten aus der Antike, umgeben von unberührter Landschaft; dort dominieren Ruinen einer kleinen Kirche aus dem Mittelalter, die dem Heiligen gewidmet wurde, dem die Schlüssel zum Paradies anvertraut wurden.

COSA VEDERE A CALA SOLINI

Da sempre caratterizzata dalla presenza del mare, di recente – grazie al suo fango curativo – Cala Solini (Uvala Soline) è diventata una delle destinazioni estive più attraenti. L’ambiente naturale circostante offre momenti di straordinario piacere anche a chi la visiti durante i mesi invernali.

SEGNALIAMO

L’antica località di San Pietro (Sveti Petar), immersa in una natura incontaminata, è dominata dai resti di una chiesetta medievale consacrata al santo al quale furono affidate le chiavi del paradiso.

Sehenswürdigkeiten in der Bucht Soline/ Attrazioni a Cala Solini

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ST. CLEMENS-KIRCHE UND INSCHRIFT IN GLAGOLITISCHER SCHRIFT LA CHIESETTA DI S. CLEMENTE (SV. KLEMENT) E L’ISCRIZIONE GLAGOLITICA N 45 09.315 E 14 37.215

N 45 09.292 E 14 37.220

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Sotto il protettorato della diocesi di Veglia (Krk) soltanto una chiesetta è consacrata s. Clemente, vescovo romano ed allievo di san Pietro. Questo prezioso edificio romanico, seppur piccolissimo, si staglia al centro di Climno (Klimno), paesino il cui nome deriva proprio dal santo al quale è dedicato il tempio, menzionato per la prima volta nel 1381. Piccola di dimensioni, la chiesetta di S. Clemente ha una preziosa pala d’altare scolpita in stile barocco che è stata posta sotto tutela dalle Belle Arti. La chiesetta di S. Clemente di Climno in origine apparteneva alla famiglia dei Malatestinić, originari della vicina Solini (Soline). Esiste ancor oggi una concreta testimonianza di questa illustre e, a quanto pare, agiata famiglia. Il loro cognome, infatti, è scolpito in glagolitico quadrato sull’architrave del portone di una casa poco distante dalla chiesetta. Accanto al cognome Malatestinić è riportato l’anno 1514.

Sehenswürdigkeiten in der Bucht Soline/ Attrazioni a Cala Solini

Unter dem Protektorat der Diözese von Krk wurde nur eine Kirche dem römischen Bischof und Schüler des Hl. Petrus, dem heiligen Clemens, gewidmet. Dieses kleine, aber wertvolle romanische Gebäude steht im Zentrum des Ortes Klimno; ein Ort, der seinen Namen nach dieser Kirche erhalten hat und dessen ältestes Denkmal aus dem Jahre 1381 datiert. Die St. Clemens-Kirche ist klein, birgt jedoch eine wertvolle Altarpalla in sich, die zum nationalen Kulturdenkmal erklärt wurde. Die St. Clemens-Kirche in Klimno gehörte zuerst der Familie Malatestinić aus dem nahe gelegenen Ort Soline. Es existiert heute noch ein Denkmal, das der damals angesehenen (und der Überlieferung nach) wohlhabenden Familie gewidmet wurde. Der Familienname ist in glagolitischer Schrift in eine Tür eines Hauses gemeißelt, das sich unweit der Kirche befindet. Neben dem Familiennamen Malatestinić ist auch das Jahr 1514 gemeißelt.

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ANKER L’ÁNCORA N 45 09.286 E 14 37.200

A Sehenswürdigkeiten in der Bucht Soline/ Attrazioni a Cala Solini

Auch Landratten und Laien der Seeschifffahrt wüssten die Antwort auf die Frage: Was ist ein Anker? Aber nur wenige können auch auf die Frage antworten: Wo auf der Insel Krk befindet sich der größte Anker? Die Antwort lautet: Er befindet sich im Ort Klimno, im Ortszentrum. Überzeugen Sie sich selbst davon, dass es sich um einen “rekordverdächtigen” Anker auf der Insel, und, wir wagen zu behaupten,inder Umgebung handelt!

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Anche chi non è avvezzo al mare ed all’arte marinara sa cos’è un’áncora, ma pochi sanno in quale località dell’isola di Veglia si trova l’áncora più grande. La risposta è a Climno, al centro del paese. Verificate voi stessi: per l’isola (e non solo) si tratta di un’áncora davvero da Guinness dei primati!

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INSELMASSEINHEIT FÜR HOLZ L’UNITÀ DI MISURA DELLA LEGNA SULL’ISOLA N 45 09.052 E 14 36.561

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Non c’è miglior maestro della necessità, diceva un antico proverbio, al quale probabilmente si sono ispirati anche coloro che si guadagnavano il pane vendendo la legna da ardere a Fiume (Rijeka), Cirquenizza (Crikvenica), ecc. Tanti di quei “vettori” erano analfabeti, eppure dotati di una saggezza fuori dal comune: per non essere imbrogliati, s’erano fatti costruire “il metro isolano per la legna”. Tanti metri, tante monete, che più tardi divennero banconote! Uno scorcio di quel passato lontano potrete vederlo in uno dei punti di partenza dei nostri antichi mercanti, sulla riva, ovvero sul molo a Solini (Soline)…

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Das Bedürfnis ist der beste Lehrer, besagt ein altes Sprichwort, das wahrscheinlich auch für viele Menschen aus Rijeka, Crikvenica usw. galt, die mit dem Verkauf von Brennholz für sich und ihre Familien ihr „täglich Brot“ verdienten. Viele dieser „Transporteurer“ waren Analphabeten, aber gleichzeitig auch schlaue Leute: Um beim Handeln nicht betrogen zu werden, haben sie für das Messen von Holz eine eigene „Form“ den so genannten “Inselmeter“ gegossen. Wie viele Meter, so viele Geldmünzen oder später Geldscheine Einen Teil dieser Vergangenheit können Sie sich am Haupttreffpunkt der damaligen Händler anschauen. Dieser befindet sich an der Mole von Soline.

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KÜSTENPROMENADE “ŠTRADA” IN MELINE LA “ŠTRADA” DI MELI N 45 09.016 E 14 35.971

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Während dieser Ort heute im Sommer ein beliebter Strand und in den anderen Jahreszeiten ein beliebter Ort zum Spazierengehen ist, befanden sich dort bis Mitte des 20. Jahrhunderts zahlreiche Fässer, in denen die dortigen Einwohner Tag und Nacht Salz “kochten“. Dieses Salz tauschten Sie bei Einwohnern in den Regionen Slawonien und Zagorje gegen Mehl, Zucker und ähnliches ein. Während Sie an der „Štrada“ (an der Küstenpromenade) in Meline spazieren gehen, versuchen Sie, sich in dieser Landschaft eine Ziegelfabrik vorzustellen, denn diese existierte dort noch im 19. Jahrhundert. Damals suchten die Fabrikarbeiter in den heißen Sommermonaten einen kurzen „Urlaub“ an der „Štrada“…

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E mentre, in tempi più recenti, è diventata un’ambita meta turistica – d’estate per bagnanti, durante il resto dell’anno per gli amanti delle belle passeggiate all’aria aperta – sino alla metà del XX secolo a Meli non si vedevano che botti, nelle quali si conservava il sale destinato ad esser barattato con la farina, lo zucchero e con gli altri prodotti della Slavonia, dello Zagorje, ecc. Passeggiando lungo la riva (detta “štrada”) del paesino di Meli, presso Solini, con uno sforzo di fantasia provate a collocare in quest’ambiente una fabbrica di tegole; che ci crediate o no, ne esisteva una addirittura nel XIX secolo! Ed i suoi operai, durante le loro brevi pause dal lavoro, erano soliti cercare un po’ di ristoro proprio a passeggio lungo la “štrada”…

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WASCHPLATZ IL LAVATOIO N 45 09.360 E 14 35.838

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Era a buon diritto considerato sorgente di vita. Furono tante le ragazze e le donne che speravano di guadagnarvisi da vivere; capitava, invece, che a causa del gelo o del caldo torrido, ci morissero. I lavatoi erano luoghi di socializzazione quotidiana per le contadine, luoghi in cui, nel cuore dell’inverno, s’era costretti a rompere il ghiaccio, mentre d’estate si sperava in qualche preziosa goccia d’acqua. Un simile lavatoio è visibile al centro del paesino di Cisicchie (Čižići), luogo che la gente chiama “perilo pod topol”, ossia “il lavatoio sotto il pioppo”. A cavallo dei secoli XIX e XX, i giovani che partivano per l’America in cerca di un futuro migliore facevano pegno d’amore alle loro promesse spose proprio “sotto il pioppo”!

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Er wurde zu Recht als Quelle des Lebens bezeichnet. Viele Mädchen und Frauen versuchten dort, ihr Brot zu verdienen. Und nicht selten erlitten dort einige wegen Frost oder Hitze den Tod. Der „Waschplatz“ war der Ort der „Tagelöhnerinnen“, ein Ort, an dem sie im Winter Eis brachen und im Sommer auf lang ersehnte Regentropfen warteten. So ein Waschplatz ist heute noch im Zentrum des Ortes Čižići zu sehen, den die Einwohner auch “Waschplatz unter dem Pappelbaum“ nennen. Ende des 19. und Anfang des 20. Jahrhunderts legten junge Männer, die auf der Suche nach einem besseren Leben nach Amerika aufbrachen, hier unter dem Pappelbaum vor ihren Auserwählten ein Liebesgelübte ab!

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RUINEN DER ST. PETRUS-KIRCHE I RESTI DELLA CHIESA DI S. PIETRO N 45 09.853 E 14 36.382

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Unter den verlassenen Dörfern im Gebiet Dobrinj, deren Ortsnamen erhalten blieben, ist der Ort Šugare (bei Rudine) erwähnenswert. Unweit dieses Dorfes, in dem schon im ersten Jahrzehnt des 19. Jahrhunderts niemand mehr lebte, befinde sich Überreste aus der Antike, St. Petrus, umgeben von unberührter Landschaft; dort dominieren Ruinen einer kleinen Kirche aus dem Mittelalter, die einem Heiligen gewidmet wurden, dem die Schlüssel zum Paradies anvertraut wurden. In diesem Teil von Dobrinj erwartet Sie ein Stück Paradies auf Erden… treten Sie ein und überzeugen Sie sich davon - es ist aufgeschlossen!

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Tra i paesi fantasma dell’area di Dobrigno, i cui toponimi sono stati conservati nella memoria della gente, spicca Šugare (oltre a Rudina/Rudine). A poca distanza da questo paese, abbandonato nella prima decade del XIX secolo, c’è la località storica di San Pietro (Sveti Petar), immersa in un paesaggio naturale intatto e dominata dai resti della chiesetta medievale consacrata al santo a cui furono affidate le chiavi del paradiso. Ed è proprio qui, in questa parte del territorio di Dobrigno, che troverete un angolo del paradiso terrestre…entrate e toccate con mano – è aperto!

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KLEINE INSEL “ŠKOJIĆ” L’ISOLOTTO DI “ŠKOJIĆ” N 45 09.807 E 14 36.785

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Non c’è pioggia, sole, nebbia o cielo sereno che tengano: quest’isolotto l’avvisterete facilmente. Lo vedrete anche se non lo stavate cercando, perché non fa nulla per nascondersi ed “offrirsi” al vostro sguardo. Ed anche se volesse nascondersi (e gli sarebbe facile, piccolo com’è), a tradirlo sono le sue rovine, relitti d’un lontano passato. Alludiamo ai resti del ristorante “Veli Škoj”, che è poi anche il nome dell’isolotto. O soltanto Škoj, ovvero “scoglio”, un fazzoletto di rocce adagiato nel bel mezzo di cala Soline, conosciuto tra la popolazione locale anche con un quarto nome, che è anche uno dei più antichi cognomi di Dobrigno: “Kirinčić”.

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Sie ist sowohl bei Regen und Sonne als auch bei Nebel oder heiterem Himmel gut zu sichten. Auch wenn Sie nicht gezielt in die Richtung dieser Insel schauen, so zeigt sie sich Ihnen selbst, sie „bietet“ sich Ihnen sozusagen an. Obwohl das eine kleine Insel ist, befinden sich auf ihr interessante Spuren der Vergangenheit. Besser gesagt befindet sich auf ihr das Gebäude des einstigen Restaurants „Veli Škoj“. Sie wird auch „Veli Školjić“, oder nur „Škoj“ genannt. Aber diese kleine Insel in der Bucht Soline wird unter der heimischen Bevölkerung auch „Kirinčić“ genannt, nach einem der ältesten Familiennamen in Dobrinj.

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RUDINE UND HÖHLE BISERUJKA RUDINA E LA GROTTA BISERUJKA N 45 11.052 E 14 36.723

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Den Spuren der Zivilisation kann man nirgends entweichen... oder vielleicht doch? Einige (wirklich nur einige!) der Bewohner eines kleinen Dorfes an der Ostküste der Insel Krk würden hier das Wort „vielleicht“ gegen die Worte „mit Sicherheit“ tauschen. Denn Rudine geht, auch wenn es mit der modernen Zeit Schritt hält auch noch auf den Wegen (ur)alter Zeiten und hat die ursprüngliche Bauweise im Ort beibehalten. Und nicht nur das: in der nahe gelegenen Höhle Biserujka, die 110 Meter lang ist, liegt ein Schatz verborgen, den Piraten gestohlen haben sollen. Es ist noch niemandem gelungen, ihn zu finden – vielleicht haben genau Sie Glück und finden den Schatz, samt dem einzigen Bewohner der Höhle „Biserujka“, der endemischen Krebsart Alpioniscus christiani. Das ist eine Höhlenassel, die nur 5 Millimeter lang ist!

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È impossibile resistere all’avanzare del progresso… o forse no? I pochissimi abitanti stabili di un paesino sulla costa orientale dell’isola di Veglia questo “forse” lo sostituirebbero volentieri con un “sicuramente”. Perché Rudina (Rudine in croato), sebbene al passo con i tempi, continua a vivere la vita dei suoi avi, conservando, ad esempio, un’architettura che sa di antico. E non solo: la vicina grotta Biserujka, lunga 110 metri, custodisce da secoli al proprio interno un fantomatico tesoro dei pirati che nessuno è ancora riuscito a trovare – chissà, forse sarete proprio voi a trovarlo! E, dato che ci siete, provate a scovare un altro segreto della grotta Biserujka, quel granchietto endemico lungo soltanto 5 millimetri e noto col nome di Alpioniscus christiani!

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BUCHT SLIVANJSKA CALA SLIVANJSKA N 45 11.259 E 14 36.763

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Si cela all’interno di cala Slivanjska (o “Slivonjska” come è chiamata da queste parti) una delle più belle spiagge dell’isole di Veglia. Oltre a questa bellezza di sabbia, nella cala troverete anche i resti di un’idea, ossia il progetto di costruire l’“albergo bianco”. Idea nata all’inizio e portata avanti sino alla metà del secolo scorso, di essa è rimasto soltanto ciò su cui si fondava – le pietre…

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Einer der schönsten Strände der Insel Krk befindet sich in der Bucht Slivanjska (im Dobrinjer Dialekt auch Bucht „Slivonjska“ genannt). Außer diesem wunderschönen Sandstrand befindet sich in der Bucht auch etwas, was auf eine vergangene, aber leider nicht realisierte Idee hinweist, auf die Idee des Baus eines„weißen Hotels“. Von der Idee des weißen Hotels, die Anfang und Mitte des vergangenen Jahrhunderts entstanden war, blieb nur das übrig, worauf die“ Idee“ gestanden hätte – Steine…

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FRANC UND LIJANA FRANE E LIJANA

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Ein Fels, der im Volksmund Franz und Julijane genannt wird und sich in der Nähe der Bucht Slivanjska befindet, wirkt in vielerlei Hinsicht geheimnisvoll. Einer Sage nach befanden sich Franz und Julijane wegen ihrer verbotenen Liebe auf der Flucht und segelten bis an die Küste von Krk. Auf diesem Weg kamen sie am Fuße der Felswand beim Ort Rudine tragisch um ihr junges Leben. Über Romeo und Julia von Krk spricht auch das Volkslied Frane und Lijana. Und auf dem Felsen hat ein unbekannter Künstler aus dem Volk mit weißer Farbe, wenn auch etwas ungeschickt, das verliebte Paar verewigt. Obwohl die Zeichnung über Jahrhunderte hinweg vom Meer umspült wird, werden die Konturen des Liebespaars mit tragischem Schicksal nie vom Felsen gewaschen, als sei die Zeichnung eine Art Zeuge ihrer unglücklichen Liebe.

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Quello sperone roccioso a due passi da cala Slivanjska, noto col nome di Franc e Julijana, è coperto da un alone di mistero. La leggenda racconta di come Franc e Julijana, consumati dalle pene d’un amore infelice, avessero raggiunto la costa vegliota e, ai piedi della parete rocciosa presso Rudine, avessero messo fine alle loro giovani vite inabissandosi nelle profondità di questo mare. Dei Romeo e Giulietta di Veglia parla anche la canzone popolare “Frane i Lijana”, mentre sulla roccia la mano incerta di un artista dilettante ha tracciato con il colore bianco i ritratti dei due amanti infelici. Da secoli esposti alle onde del mare, i ritratti dei due sposi non predestinati restano lì sulla superficie dello scoglio, come prodigiosi testimoni del loro amore disperato.

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UNTERGEGANGENES SCHIFF PELTASTIS IL RELITTO DELLA “PELTASTIS” N 45 09.597 E 14 38.793

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Il mare dona, il mare prende… Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio 1968, aiutato dal vento, nei pressi di Sillo (Šilo) il mare trascinò a fondo il mercantile greco “Peltastis”. Dei dodici membri dell’equipaggio, se ne salvarono soltanto quattro. Il corpo del capitano fu ritrovato all’interno del relitto della nave qualche mese più tardi. La “Peltastis” è adagiata tutta intera sul fondo del mare ad una profondità di 33 metri. Quella tragedia ha donato al Quarnero uno dei suoi siti subacquei più interessanti.

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Das Meer gibt, das Meer nimmt… In der Nacht vom 7. auf den 8. Januar 1968 kam ein starker Sturm auf. In diesem Sturm ging unweit des Ortes Šilo, das griechische Frachtschiff „Peltastis” unter. Von zwölf Besatzungsmitgliedern überlebten nur vier. Der Körper des Kapitäns wurde einige Monate später in dem Wrack gefunden. Die „Peltastis“steht in 33 Meter Tiefe teils noch immer in aufrechter Lage. Das Schiffswrack ist unter Tauchern eines der beliebtesten Tauchziele in der Kvarner-Region.

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SEHENSWÜRDIGKEITEN IN ŠILO UND UMGEBUNG

COSA VEDERE A SILLO E DINTORNI

Obwohl es sich um den als letzten entstandenen Ort im Gebiet der Gemeinde Dobrinj handelt, hat sich Šilo als Ferienort, aber auch als Wiege des Krker Dampfschiffverbands ausgezeichnet. Außerdem verkehrte hier die erste Fähre der Adria (1958).

Anche se tra i centri abitati più giovani dell’area, Sillo (Šilo) s’è affermato come il cuore turistico del comune di Dobrigno, ma anche come sede della società dei piroscafi di Veglia e come porto di partenza della prima linea di traghetti dell’Adriatico (1958).

HÖHEPUNKTE

SEGNALIAMO

Ruinen einer römischen Villa – steht auf einem Schild, das Sie zu einer byzantinischen Festung aus dem 6. Jahrhundert führt.

I resti di una villa romana – l’iscrizione vi condurrà, con l’aiuto di simili cartelli, ai resti di una torre bizantina risalente al VI secolo.

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TUNERA LA TUNERA N 45 09.332 E 14 40.162

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Seit der Ära der Phönizier bis heute haben die Gebäude dieselbe Bauform erhalten, vor allem diejenigen an der Nordadria. Tuneren oder Aussichtsplattformen aus Holz mit einer Leiter erinnern an Tage, als der Thunfischfang zu den wichtigsten Betätigungsfeldern der Fischer gehörte. Ein erfolgreicher Thunfischfang sicherte ein gutes Einkommen, und während der Weltkriege sicherte er die Existenz der einheimischen Bevölkerung. Wenn die Tuneren sprechen könnten... wie viele Geschichten über gerettete Leben und gerettete hungrige Menschen die Tunera bei Punta Šilo wohl erzählen könnte… Lungo tutto l’Adriatico settentrionale è possibile ammirare costruzioni che, dagli antichi Fenici sino a qualche decennio fa, hanno mantenuto le stesse caratteristiche costruttive e la medesima destinazione. Si tratta delle “tunere”, torri d’avvistamento in legno con scaletta che evocano i giorni in cui la pesca al tonno era una delle primarie attività economiche del luogo. La pesca al tonno, se abbondate, assicurava un buon guadagno e, durante le due guerre mondiali, ha letteralmente garantito l’esistenza alla popolazione locale. Ah, se le “tunere” potessero parlare… Quante storie di vite salvate e di bocche sfamate potrebbe raccontare la “tunera” su Punta Sillo…

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ANKER L’ÁNCORA N 45 08.811 E 14 39.860

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Zur Erinnerung an eines der schlimmsten Schiffsunglücke in der Adria ist sowohl an Land als auch im Meer etwas bewahrt; es handelt sich um das schon erwähnte Schiff „Peltatstis“, das nun für alle Ewigkeiten am Meeresboden verankert ist. EinTeil dieses Schiffs zeugt an Land von dieser Tragödie. Und zwar der Schiffsanker, der aus dem Wrack geborgen wurde… Als würde er sagen wollen: „Gesegelt werden muss trotzdem…

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Una delle maggiori tragedie marinare dell’Adriatico è ricordata sia sulla terraferma, sia nel fondo del mare. Alludiamo alla già menzionata “Peltastis”, nave greca affondata in queste acque ed ancorata per sempre al fondo del mare, protagonista di una tragedia testimoniata anche sulla terraferma grazie ad un suo dettaglio. Si tratta della sua áncora, strappata al relitto ed emersa dal mare a futura e perenne memoria. Come a dire: “Navigare è, tutto sommato, indispensabile!”…

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SANDPLATZ PLACA ZA MEL N 45 08.908 E 14 39.684

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Nicht lange ist es her, dass im Gebiet Dobrinj Sand eine Garantie für eine gesicherte, angenehme Existenz war. Dank des Krker Dampfschiffverbandes, der im Jahre 1905 in Šilo gegründet wurde, wurde der Transport von Sand (“Mel”) aus Šilo nach Rijeka, Crikvenica, Opatija usw. organisiert. Aber vor dem Transport wurde der Sand mühevoll an der Stelle namens „Kava“ (zwischen Šilo und Polje) ausgegraben. Dann wurde er auf von Pferden gezogenen Wagen an die Stadtküste von Šilo gebracht, danach wurde der Sand auf die dafür vorgesehenen Plätze ausgeladen und von da aus wieder auf Schiffe. Denn segeln muss man, aber auch leben muss man…aber des Seemanns Brot ist ein sehr hartes Brot… Sino a non tanto tempo fa, nell’area di Dobrigno l’estrazione ed il commercio della sabbia era un’attività economica in grado di garantire a chi la svolgesse una vita dignitosa. Grazie alla società dei piroscafi di Veglia, fondata a Sillo nel 1905, nella zona aveva preso piede l’attività del trasporto della sabbia (“mel”) a Fiume, Cirquenizza, Abbazia (Opatija), ecc. Il trasporto era preceduto dalla faticosissima estrazione della sabbia dalla cosiddetta “Kava” situata tra Sillo e Poglie (Polje). La sabbia poi veniva portata su carri trainati da animali da tiro sino alla riva del paesino di Sillo, dove veniva scaricata nella cosiddetta “placa”, por poi essere nuovamente caricata sulle navi. Perché, come abbiamo detto, se “navigare è una necessità”, anche “vivere è una necessità”…ed il pane della gente di mare è particolarmente duro!

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RUINEN EINER BYZANTINISCHEN FESTUNG I RESTI DELLA TORRE BIZANTINA N 45 08.658 E 14 40.477

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Ruinen einer römischen Villa – steht auf einem Schild, das Sie zu einer byzantinischen Festung aus dem 6. Jahrhundert führt. Aber sobald Sie einen Blick auf Crikvenica, Selce und die umliegende Landschaft werfen, werden Sie erkennen, dass diese, jetzt nur al Ruine erhaltene „Villa“ auch eine zusätzliche Funktion hatte – sie diente als Aussichtspunkt. Hier hielten Einheimische Ausschau nach Dieben und Angreifern, die in der Vergangenheit auch vor diesem Gebiet nicht Halt machten.

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I resti di una villa romana – l’iscrizione vi condurrà, con l’aiuto di simili cartelli, ai resti di una fortezza bizantina risalente al VI secolo. Tuttavia, non appena inizierete a visitare Cirquenizza, Selce ed i paesaggi circostanti, capirete che questa “villa”, oggi in pezzi, un tempo aveva anche un’altra funzione – quella di torre d’avvistamento. Da qui, infatti, i suoi proprietari erano in grado di avvistare ladri e malintenzionati che, lungo i secoli, hanno infestato anche quest’area.

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DIE ERSTE FÄHRE AN UNSERER KÜSTE PRIMA LINEA DI TRAGHETTI SULLA NOSTRA COSTA N 45 08.864 E 14 39.820

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Sillo (Šilo) non è soltanto la stella più lucente del turismo del territorio di Dobrigno; Sillo è anche la stella, o meglio, la culla della navigazione a vapore dell’intera isola di Veglia. All’inizio del XX secolo, infatti, Sillo fu testimone della fondazione della “Società dei piroscafi di Veglia”, la cui nave “Dinko Vitezić” nel 1905 segnò l’inizio della linea Sillo – Cirquenizza (Crikvenica). Il primo approdo del paese di Sillo si trovava di fronte al porto odierno. La “Dinko Vitezić”, a cui successe la “Frankopan”, approdava di fronte a dove oggi troviamo la trattoria “Macao”. I vaporetti sarebbero stati presto sostituiti dai traghetti, ed il vecchio approdo con un nuovo scalo. Da quest’ultimo, il 12 aprile 1959, salpò il traghetto “Bodulka”, impegnato sulla tratta Sillo – Cirquenizza, atto che diede il via alla prima linea di traghetti sulla nostra costa. Poi, dagli anni Novanta del secolo scorso, la linea di traghetti Sillo – Cirquenizza ha iniziato a navigare per altri mari, i mari della memoria, che sono anche i mari di quei vaporetti e quei traghetti che collegavano l’isola alla terraferma. Le acque del mare dei ricordi sono, oggi, solcate dai fantasmi delle navi “Dinko Vitezić”, “Frankopan” , “Petar Svačić”, “Bar”, “Bodulka”...

Sehenswürdigkeiten in Šilo/ Attrazioni a Šilo

Šilo ist nicht nur die Wiege des Tourismus im Gebiet Dobrinj; Šilo ist auch die Wiege der Dampfschifffahrt der Insel Krk. Anfang des XX. Jahrhunderts wurde in Šilo auf Krk die erste Gesellschaft für Dampfschifffahrt gegründet. Das Dampfschiff der Gesellschaft, „Dinko Vitezić“, verzeichnete im Jahre 1905 den Beginn der Schiffstrecke Šilo – Crikvenica. Die erste Anlegestelle in Šilo befand sich gegenüber der Anlegestelle, die man noch heute sehen kann und die noch heute ausgeschildert ist. „Dinko Vitezić“ und das Nachfolgeschiff „Frankopan“ legten gegenüber dem heutigen Buffet „Macao“ an. Dampfschiffe wurden schnell von Fähren ersetzt. Die alte Anlegestelle wurde dann von einer neuen ersetzt. Aus dieser neuen Fähre lief am 12. April 1959 die Fähre unter dem Namen „Bodulka“ aus. Das war die erste Fähre an unserer Küste, die auf der Strecke Šilo – Crikvenica fuhr. In den neunziger Jahren des vergangenen Jahrhunderts ist die Fährenstrecke „Šilo –Crikvenica“ zur Geschichte geworden, ebenso wie die Dampfschiffe und Fähren, die die Insel mit dem Festland verbanden. Heute fahren „Dinko Vitezić“, „Frankopan“ , „Petar Svačić“, „Bar“,“Bodulka“ nur noch im Meer von Erinnerungen.

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SEHENSWÜRDIGKEITEN IM INSELINNERN

Eine Zeitmaschine, die die Vergangenheit wiederbeleben kann, gibt es nicht. Aber die Wiederbelebung der Vergangenheit ist dennoch möglich. Und diese Vergangenheit lockt Touristen und Ausflugsgäste in das Gebiet von Dobrinj, die gerne die Vergangenheit Revue passieren lassen.

HÖHEPUNKTE

Trockensteinmauern sind eine Besonderheit der Insel Krk. Die größte auf der Insel, die von einer heimischen Architektur zeugt, ist die so genannte „Vela gromača - große Trockensteinmauer“.

COSA VEDERE NELL’ENTROTERRA DI DOBRIGNO

La macchina del tempo non esiste. Tuttavia è possibile farlo rivivere, il passato. Ed è proprio ciò che attrae turisti e gitanti nell’entroterra di Dobrigno, alla ricerca di luoghi che evochino il passato.

SEGNALIAMO

Le “gromače” sono i muri a secco caratteristici dell’isola di Veglia. Il maggiore esempio isolano di questo genere d’architettura rurale è la cosiddetta “Vela gromača”.

Sehenswürdigkeiten im Inselinnern/ Attrazioni nell’entroterra di Dobrigno

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DOLOVA DOLOVA N 45 06.758 E 14 36.612

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Ecco il paese fantasma di Dolova…o il bosco incantato dell’isola, come lo definì un fantasioso gitante il quale, lasciata la strada principale tra Crasse (Kras) e Dobrigno ed imboccato un sentiero alberato, giunse al paese disabitato di Dolova. Qui, racconta la tradizione orale, pare vivessero alcune delle più belle ragazze dell’area di Dobrigno. Chissà, forse il segreto della loro bellezza riposava nelle cascate della Vretenica o della Skakavica, due sorgenti a due passi da Dolova? I portoni della case abbandonate sono spalancati: forse non vi troverete la “bella addormentata”, ma senz’altro troverete la formula della bellezza: della bellezza del vivere in un ambiente naturale incontaminato, svanita nella seconda metà del XX secolo, quando Dolova fu abbandonata anche dall’ultimo dei suoi abitanti…

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Verlassenes Dorf Dolova… oder verzauberter Inselwald, wie es ein Ausflugsgast genannt hat, als er von der Hauptstraße zwischen Kras und Dobrinj auf einen Waldweg abgebogen ist, der ihn bis in das verlassene Dorf Dolova geführt hat. Mündlichen Überlieferungen nach lebten in diesem Dorf die schönsten Mädchen des Gebietes Dobrinj. Vielleicht lag das Geheimnis ihrer Schönheit in den Wasserfällen Vretenica oder Skakavica - zwei Quellen unweit von Dolova? Oder handelt es sich tatsächlich um einen verzauberten Wald, wie aus einem Märchen, in dem sich eine Schönheit verbirgt?! Die Türen der leeren Häuser stehen offen. Auch wenn Sie hier das schöne Mädchen nicht finden, so entdecken Sie mit Sicherheit das Geheimnis der Schönheit des Lebens in unberührter Natur,das beendet wurde,als die Einwohner den Ort Dolova in der zweiten Hälfte des 20. Jahrhunderts verlassen haben…

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VELA GROMAČA UND RUINEN DER KIRCHE ST. JURAJ LA “VELA GROMAČA” ED I RESTI DELLA CHIESTA DI S. GIORGIO N 45 06.709 E 14 36.347

N 45 06.554 E 14 36.509

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Trockensteinmauern sind eine Besonderheit der Insel Krk. Die größte auf der Insel, die von der heimischen Architektur zeugt, ist die so genannte „Vela gromača - große Trockensteinmauer“. Sie befindet sich unweit des Ortes Kras, auf dem höchsten Gipfel der Gemeinde Dobrinj namens Kuševica (311 Meter über dem Meeresspiegel). Die lokale Bevölkerung des Gebiets Dobrinj nennt diese Gegend „Sankt Juraj“. In der Nähe der großen Trockensteinmauer befinden sich die Ruinen einer kleinen romanischen Kirche aus dem Jahre 1230, die einem Heiligen, der mit einem Drachen gekämpft haben soll, gewidmet wurde - dem heiligen Georg.

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Le “gromače” sono i muri a secco caratteristici dell’isola di Veglia. Il maggiore esempio isolano di questo genere d’architettura campestre è la cosiddetta “Vela gromača”. Eccola poco distante da Crasse, sul maggior rilievo del Comune di Dobrigno (Dobrinj), , il colle Kuševica (311 m s.l.d.m.). Per la gente del posto, questo luogo dell’area di Dobrigno è semplicemente S. Giorgio (Sveti Juraj): ed infatti, nei pressi della “Vela gromača” si trovano i resti della chiesa romanica di S. Giorgio (Sv. Juraj) del 1230, consacrata al santo noto per aver sconfitto il drago.

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GLAGOLICA-PARK IL PARCO DEL GLAGOLITICO N 45 06.849 E 14 33.710

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Il Parco del glagolitico di Gabogno (Gabonjin) nasce nel 2010 dall’impegno della gente locale, affinché la scrittura glagolitica ed il tempo a cui essa risale non siano dimenticati ed, anzi, siano adeguatamente studiati e divulgati. I sedici monumenti in pietra che vanno a formare il Parco ricordano alcuni momenti importanti della storia sia locale che nazionale, ma anche alcune personalità che hanno lasciato una profonda traccia nella tradizione glagolitica. Gran parte del lavoro lo dobbiamo – indovinate un po’? - all’impegno profuso da Svetko Ušalj.

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Der Glagolica-Park, der im Jahre 2010 eröffnet wurde, zeugt davon, dass es den Einwohnern wichtig ist, dass die glagolitische Schrift und die Zeit, aus der sie stammt, erhalten bleiben und nicht vergessen werden. Der Glagolica-Park besteht aus sechzehn „Steinen“, die an wichtige Augenblicke der lokalen und nationalen Geschichte, aber auch an einige Personen, die einen Beitrag für die Glagolica-Tradition geleistet haben, erinnern. Den bedeutendsten Teil der Arbeit - von der Idee bis zur Verwirklichung - hat man Svetko Ušalj zu verdanken.

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GLAGOLICA-WEG IL VIALE DEI GLAGOLITI N 45 06.497 E 14 33.784

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Die glagolitische Schrift gehört zu den Wahrzeichen des Gebietes Dobrinj. Diese alte slawische Schrift unserer Vorfahren wurde dank Enthusiasten aus der Vergessenheit gezogen und schenkt der modernen Zeit einen Hauch Vergangenheit. Ein leidenschaftlicher Glagolica-Forscher ist Svetko Ušalj aus Gabonjin; er hat zahlreiche Dokumente, die in glagolitischer Schrift verfasst wurden, übersetzt und dann die glagolitischen Buchstaben von den Dokumenten auf Stein übertragen. Dank seiner Idee befindet sich seit 2001 in Gabonjin der Glagolica-Weg, in dem alle 37 Buchstaben der glagolitischen Schrift verewigt wurden. Herr Ušalj hat die Buchstaben in Steine gemeißelt. Diese wurden dann von der lokalen Bevölkerung in einem Park aufgestellt.

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I caratteri dell’alfabeto glagolitico dei nostri avi, strappati all’oblio grazie ad alcuni entusiasti che hanno portato una ventata di storia nella nostra contemporaneità, sono uno dei marchi distintivi dell’area di Dobrigno. Uno dei maggiori appassionati cultori del mondo glagolitico è senz’altro Svetko Ušalj. Originario di Gabogno, dopo aver translitterato numerosi documenti scritti con i caratteri glagolitici, ha riportato ciascun carattere dalle pergamene alla pietra. Il Viale dei glagoliti, con sculture raffiguranti tutti e 37 i caratteri dell’alfabeto paleo croato, nasce da una sua idea proprio a Gabogno nel 2001. Create dallo scalpello di Svetko Ušalj, sono state collocate lungo il viale grazie all’aiuto di tutti i suoi compaesani.

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ST. VEIT-KIRCHE LA CHIESA DI SAN VITO N 45 07.551 E 14 36.808

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Sino al fatidico 1100 d.C., quel casolare di pastori ad un chilometro da Dobrigno era senza nome. Grazie all’“illustre Dragoslav” (chiunque egli fosse), quel mucchio di case senza nome ricevette in dono una chiesetta consacrata al santo (s. Vito, in croato sveti Vid) che era anche il patrono dell’abitato, mentre alla parrocchia di Dobrigno sarebbe spettata un’ingente donazione. Tutto ciò è raccontato per filo e per segno a caratteri glagolitici corsivi nella “Listina slavnog Dragoslava”, uno dei più antichi documenti della diplomazia paleo croata. A poca distanza dalla chiesetta di S. Vito e dal suo campanile alto 14 metri, ci sono i resti delle abitazioni dei pastori, un belvedere in legno anch’esso in rovina ed una croce recentemente restaurata che, da più di due secoli, è la testimonianza tangibile di un voto fatto da un anonimo soldato.

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Bis zum „Sommer 1100 nach Christus“ trug der Hirtenort, der einen Kilometer von Dobrinj entfernt ist, keinen Namen. Dank des „berühmten Dragoslav“ (wer immer er auch gewesen sein mag), erhielt der namenlose Ort auch eine kleine Kirche, die nach ihrem Patron benannt wurde. Gleichzeitig erhielt die Gemeinde Dobrinj materielle Güter. Dies ist alles in glagolitischer Schrift im „Dokument des berühmten Dragoslav“ dokumentiert. Das ist eines der ältesten und bedeutendsten Dokumente der altkroatischen Diplomatie. Unweit der kleinen St. Veit-Kirche mit ihrem 14 Meter hohem Glockenturm befinden sich auch die Ruinen von Hirtenhäusern aus Stein, ein zerstörter Aussichtsturm aus Holz und ein vor Kurzem restauriertes Kreuz, das schon über zwei Jahrhunderte hinweg von dem erfüllten Gelübde eines anonymen Soldaten zeugt.

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RUINEN DER ALLERHEILIGEN-KIRCHE I RESTI DELLA CHIESA D’OGNISSANTI N 45 09.198 E 14 34.764

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Die Familie Frankopan hat auch im Dorf Sužan, unweit der Bucht Soline, ihre Spuren hinterlassen. Der Aussichtspunkt neben der Allerheiligen-Kirche aus dem Jahre 1514 bietet eine ausgezeichnete Aussicht. Nur noch Ruinen der kleinen Kirche neben dem Dorffriedhof erinnern an Gottesdienste, die hier über Jahrhunderte hinweg gehalten wurden. Die Rolle der einstigen Kirche hat 1927 die Kirche “Maria von der Gesundheit” übernommen, die sich im Zentrum des Ortes Sužan befindet. Die Ruinen der St. Johannes-Kirche aus dem 15. Jahrhundert (nach welcher der Ort Sužan auch seinen Namen erhalten hat) befinden sich in einem kleinen Wald unweit des Ortes.

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Anche il villaggio di Susana (Sužan), a due passi da cala Solini, che potete ammirare dal belvedere adiacente la chiesetta d’Ognissanti del 1514, è una prebenda della famiglia Frangipane (o Frankopani, in croato). Le vestigia della chiesetta campestre sorta accanto al camposanto del paese sono la testimonianza tangibile della sua lunga attività liturgica, interrotta nel 1927 a favore della chiesa della Madonna della Salute (Majka Božja od Zdravlja), sorta al centro di Susana. Un boschetto poco distante da Susana nasconde i resti della più antica delle chiesette dei dintorni, quella di San Giovanni (Sv. Ivan) del XV secolo, alla quale Susana (Sužan) deve il proprio nome.

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RUINEN DER ST. HELENA-KIRCHE I RESTI DELLA CHIESA DI S. ELENA N 45 08.374 E 14 35.362

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Una gran donna in odor di santità: ecco chi era Flavia Julija Helena (Flavia Giulia Elena), tra la nostra gente nota col nome di sveta (santa) Jelena Križarica. Una leggenda racconta che partecipò al ritrovamento della croce sulla quale Gesù fu crocifisso e dove esalò l’ultimo respiro. Della chiesetta consacrata a sant’Elena (probabilmente del XVI secolo) nell’area di Dobrigno è rimasto soltanto un ricordo velato di leggenda ed il toponimo “Pod svetu Jelenu”, ossia “Ai piedi di Sant’Elena” nei pressi di cala Solini.

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Diese heilige Frau, Flavia Julija Helena, wird bei uns auch Helena, die Kreuzritterin genannt. Einer Überlieferung nach war es Helena, die die Auffindung des Kreuzes Christi veranlasst hat, an dem er gekreuzigt wurde und gestorben ist. Von der kleinen Kirche, die der heiligen Helena gewidmet wurde (und wahrscheinlich aus dem 16. Jahrhundert stammt) haben in Dobrinj nur noch mündliche Überlieferungen und der Ortsname „Pod svetu Jelenu - bei der heiligen Helena“ überlebt. Er befindet sich unweit der Bucht Soline.

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SEHENSWÜRDIGKEITEN IN DOBRINJ

Der Ort Dobrinj ist das administrative, politische und religiöse Zentrum des Gemeinde Dobrinj, ein wichtiges Zentrum des kroatischen Schrifttums und der Kultur, eine kleine Stadt “inmitten der Insel, die man nur über einen Bach erreichen kann” ; ein kleiner Ort, der von der lokalen Bevölkerung schon immer „Stadt“ genannt wird...

HÖHEPUNKTE

Auch heute gibt es noch immer keine Antwort auf die Frage, wie das hölzerne Vordach der Dobrinjer St-Stephanus-Kirche in dieser Form angebaut wurde und warum es den merkwürdigen Namen “Cergan” erhalten hat.

Centro religioso, amministrativo, politico ed ecclesiastico dell’area di Dobrigno, nonché una delle culle della scrittura e della cultura croate, questa cittadina “al centro dell’isola, irraggiungibile ne non attraversando un ruscello” per i suoi abitanti è sempre stata semplicemente “Grad”, ossia la “Città”…

SEGNALIAMO

Nonostante i mezzi e le conoscenze di cui disponiamo, non siamo ancora riusciti a capire come mai una tettoia in legno come quella antistante la chiesa di Santo Stefano a Dobrigno si sia trovata qua con quella forma e con quel nome così strano – il “cergan”, appunto.

Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

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COSA VEDERE A DOBRIGNO

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TRADITIONELLE MASSEINHEITEN LE ANTICHE UNITÀ DI MISURA N 45 07.838 E 14 36.197

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Dalla Placa ai giardini pubblici, detti “Jardin”, si va per una scala in pietra. Percorrendola adocchierete certamente due “fori” ed una figura in pietra con sembianze equine. Ci avete visto giusto – si tratta proprio di una testa di cavallo che è qui in funzione di mensola, sostegno ed elemento accessorio del palazzo. Non sappiamo a quale balcone o ballatoio appartenesse questa testa di cavallo scolpita, ma sappiamo che, come afferma la tradizione orale, al tempo dell’amministrazione veneziana essa fungeva da unità di misura per la lunghezza (63,5 cm), mentre i due “fori”, come li abbiamo chiamati, non sono altro che le antiche unità di misura per il grano e per l’olio, in base alle quali prima, durante e dopo il protettorato veneziano si pagavano le accise.

Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

Vom Markt führt eine Steintreppe in den Park „Jardin“. An der Treppe werden Sie mit Sicherheit zwei “Öffnungen” und eine Steinfigur erblicken, die sie an ein Pferd erinnern wird. Und Sie liegenrichtig, es handelt sich um einen Pferdekopf, der eigentlich eine Konsole, einen Träger/ eine Stütze, einen Gebäudeteil darstellt. Wir wissen nicht, wessen Balkon oder Balustrade dieser Pferdekopf schmückte. Aber dank mündlichen Überlieferungen wissen wir mit Sicherheit, dass er während der Ära der Republik Venedig als Längenmaß diente („Elle“ beziehungsweise 63,5 cm). Die zwei „Öffnungen“, wie wir sie genannt haben, sind tatsächlich traditionelle Maßeinheiten für Getreide und Öl, mit denen vor, während und nach der venezianischen Herrschaft Steuern entrichtet wurden.

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MASKERON IL MASCHERONE N 45 07.830 E 14 36.225

D Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

Die Spatzen aus Stein, die Sie bis in den Park Jardin führen, sind das Werk modernerer Zeiten, im Unterschied zum Maskeron (Männerkopf aus Stein), der sich gegenüber vom Platz befindet. Er ist im Jahre 1738 entstanden und ist das Werk eines anonymen Künstlers. Bis heute weiß man nicht im Entferntesten, welcher Künstler dieses Werk geschaffen hat und was ihn dazu inspiriert hat…

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Quello stormo di passeri di pietra che vi conduce al “Jardin” è di recente datazione, a differenza del Mascherone (Maskeron), testa antropomorfa collocata dall’altra parte della Placa. Nata dallo scalpello di un ignoto artista del 1738, sinora nessuno è giunto a svelare il mistero né dell’identità dello scultore, né del soggetto che lo ispirò…

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GLOCKENTURM IL CAMPANILE N 45 07.845 E 14 36.186

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Racconta una leggenda che le malelingue di Dobrigno maledissero la costruzione del campanile cittadino, profetizzandone la sua continua demolizione. Due fulmini, il crollo durante la II guerra mondiale ed un assalto degli Uscocchi confermarono la veridicità di questa profezia. Oltre ad essere un edificio misterioso, quasi mistico, il campanile di Dobrigno ha la caratteristica di non sorgere accanto alla chiesa parrocchiale. Fu eretto, infatti, in parte accanto all’ingresso del belvedere Zemjina, in parte sul parco cittadino noto col nome di “Jardin”. Ammirato il panorama dalla sommità della Zemjina, passeggiate per il “Jardin” così come fecero, all’alba del XX secolo, il grande letterato croato Vladimir Nazor e la divina e sfortunata Marija Parčić, nativa di Verbenico (Vrbnik).

Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

Einer Legende nach haben böse Zungen während des Baus des Glockenturms von Dobrinj einen Zauberspruch ausgesprochen und den Turm dazu verdammt, immer wieder umzustürzen. Zwei Blitzeinschläge, die totale Vernichtung des Glockenturms im II. Weltkrieg und die Beschädigung bei einem Aufstand haben die Überlieferung über den verhexten Glockenturm bestätigt. Außer dass der Glockenturm von Dobrinj geheimnisvoll, ja fast schon mystisch ist, ist auch interessant, dass er sich weder in der Kirche noch auf ihrem Grundstück befindet. Der Glockenturm steht teils am Eingang des Grundstücks, auf dem sich der Aussichtspunkt Zeminja befindet, und teils steht er im Dobrinjer Park, der seit eh und je „Jardin“ genannt wird. Genießen Sie den Blick vom Zemjina und gehen Sie dann durch den Park „Jardin“ spazieren, in dem Anfang des 20. Jahrhunderts der bekannte kroatische Schriftsteller Vladimir Nazor und Marija Parčić, eine bekannte Persönlichkeit des Ortes Vrbenac, spazieren gingen…

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ST. STEPHANUS-KIRCHE UND CERGAN LA CHIESA DI SANTO STEFANO ED IL “CERGAN” N 45 07.866 E 14 36.199

A Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

Auch heute gibt es noch immer keine Antwort auf die Frage, wie das hölzerne Vordach der Dobrinjer St. Stephanus-Kirche in dieser Form angebaut wurde und warum es den merkwürdigen Namen “Cergan” erhalten hat. Wie diese Attraktion im Gebiet Dobrinj ihren Namen aus der türkischen oder aus einer anderen Sprache erhalten hat, ist bis heute ein Rätsel geblieben. Die dreischiffige (ursprünglich einschiffige) Gemeindekirche von Dobrinj hat Verzierungen im Barock- und Spätgotikstil. Sie wird schon im Jahre 1100 erwähnt. Ihre Altarpalla („Krönung der Mutter Gottes”) wurde zum Kulturdenkmal erklärt.

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Nonostante i mezzi e le conoscenze di cui disponiamo, non siamo ancora riusciti a capire come mai una tettoia in legno come quella antistante la chiesa di Santo Stefano a Dobrigno si sia trovata qua con quella forma e con quel nome così strano – il “cergan”, appunto. Che sia un turchismo o meno, quest’altra attrazione dell’area di Dobrigno resta ancora coperta da un alone di mistero. La chiesa parrocchiale cittadina a tre navate (originariamente ad una navata) presenta elementi architettonici che sono il frutto della commistione del barocco col tardo gotico. Menzionata fin dal 1100, ha una pala d’altare (Incoronazione della Madonna) sotto tutela delle Belle Arti.

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ETHNOGRAFISCHES MUSEUM IL MUSEO ETNOGRAFICO N 45 07.815 E 14 36.231

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Er heißt Ivo Sučić. Er schaffte es, zwei große Leidenschaften zu vereinen – Journalismus und Unterrichten. Durch seine Geschicklichkeit schaffte er es, Charles Lindberg zu interviewen. Dank seiner Sprachkenntnisse hat er in Zagreb eine Fremdsprachenschule gegründet. Seine dritte Leidenschaft war der Ort Dobrinj, in dem sich sein Geburtshaus befindet. Die Einwohner des Ortes Dobrinj sammelten unterschiedliche Gegenstände auf der ganzen Insel Krk, richteten das Haus von Sučić ein, in dem sich jetzt eine der schönsten Ethno-Sammlungen Kroatiens befindet - eine Sammlung, die über vergangene Zeiten erzählt, die Gegenwart bereichert und vor der Zukunft warnt. Si chiamava Ivo Sučić ed era riuscito a mettere insieme due sue grandi passioni: il giornalismo e l’insegnamento. Grazie alla sua abilità è riuscito a strappare un’intervista a Charles Lindberg, grazie al suo sapere ha fondato una scuola per lingue straniere a Zagabria. Il suo terzo amore era Dobrigno, a cui ha lasciato la sua casa natale. I Dobrignani, raccogliendo svariati oggetti per tutta l’isola, hanno trasformato casa Sučić in una delle maggiori collezioni etnografiche di tutta la Croazia – in una collezione che evoca il passato, nobilita il presente e ammonisce sulle insidie del futuro.

Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

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ETHNOGRAFISCHE SAMMLUNG LA COLLEZIONE ETNOGRAFICA N 45 07.859 E 14 36.206

I Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

In den vergangenen Jahrhunderten befanden sich in Dobrinj sogar acht Kirchen und Kapellen. An der Stelle, an der einst die St. Laurentius-Kirche stand, befindet sich heute eine ethnografische Sammlung, die das Eigentum der Familie Barbalić ist. Von Generation zu Generation, von Vater zu Sohn, von Urgroßvater zu Urenkel werden hier die Nachweise über das einstige Leben im Ort Dobrinj und im Gebiet Dobrinj, aber auch Geschichten über einzelne Personen, die für das Gebiet Dobrinj einen Beitrag geleistet haben, überliefert. Es lohnt sich, sich dies anzuschauen. Und in Erinnerung zu behalten!

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Per secoli Dobrigno è stata sede di ben sette tra chiese e cappelle. Là dove un tempo c’era la chiesa di S. Lorenzo (Sv. Lovre), oggi possiamo ammirare una bella collezione etnografica allestita dalla famiglia Barbalić. Di generazione in generazione, i Barbalić ci hanno tramandato prove tangibili della vita di Dobrigno e dintorni, e tante storie su alcuni illustri personaggi importanti per quest’area. Da visitare e tenere a mente!

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SAKRALMUSEUM IL MUSEO D’ARTE SACRA N 45 07.828 E 14 36.201

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Chi o che cosa lega Dobrigno a Londra? Risposta: il celebre pittore Paolo Veneziano. Il suo paliotto “Incoronazione della Vergine Maria”, capolavoro del XIV secolo d’inestimabile valore e sotto tutela delle Belle Arti, è l’opera più preziosa della collezione d’arte sacra allestita in seno alla canonica della chiesa parrocchiale. Identico paliotto del medesimo artista è custodito nel museo londinese “Victoria and Albert”. Oltre al paliotto (ritrovato per puro caso dopo che per secoli aveva fatto da “zerbino” davanti all’uscio di una casa del luogo), la collezione di Dobrigno custodisce anche antiche iscrizioni in glagolitico, il reliquiario di sant’Ursula ed una curiosità – un crocifisso da processione il quale su una faccia mostra l’immagine di Gesù in croce, e sull’altra quella della Beata Vergine Maria!

Sehenswürdigkeiten in IDobrinj/ Attrazioni a Dobrigno

Wer oder was verbindet Dobrinj mit London? Antwort: der berühmte Künstler Paolo Veneziano. Sein Antependium (Altarvorhang), die “Krönung der Jungfrau Maria“ aus dem 14.ten Jahrhundert, ist ein Werk von unschätzbarem Wert, das zum Kulturdenkmal erklärt wurde. Es ist der wertvollste Gegenstand der Sakralsammlung, die sich in der Wohnung neben der Gemeindekirche befindet. Ein identisches Antependium desselben Künstlers befindet sich im Londoner Museum „Victoria and Albert“. Außer dem Antependium (das ganz zufällig als Wischlappen in einem Familienhaus gefunden wurde) enthält die Sakralsammlung von Dobrinj auch alte Aufzeichnungen in Glagolitischer Schrift, den Reliquienschrein der heiligen Ursula und ein einzigartiges Kruzifix, auf dem sich auf der einen Seite der gekreuzigte Jesus und auf der anderen Seite seine Mutter Maria befindet!

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GALERIE “INFELD” LA GALLERIA “INFELD” N 45 07.818 E 14 36.217

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Anfang des 20. Jahrhunderts war das Haus des Seefahrers Franjo Vušković eine der beliebtesten Attraktionen. Von außen lenkte das Haus wegen dem Baustil und der bunten Fassade die Aufmerksamkeit auf sich. Von innen konnte man interessante Klänge hören, in denen sich Töne der Musik vom Schallplattenspieler mit Tönen eines singenden Papageis vermischten. Diesen hatte Franjo Vušković von einer Reise mit nach Hause gebracht. Neunzig Jahre später ließ einer der größten internationalen Kunstsammler die Fassade des Hauses authentisch restaurieren, vergrößerte den Innenbereich auf über 400 m2. Dank Peter Infeld, der in der Zwischenzeit verstorben ist, zieht die Schönheit der „Dobrinjer Dame“ erneut die Blicke von immer mehr Besuchern auf sich.

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Una delle principali attrazioni della Dobrigno dei primi anni del XX secolo era senz’altro la casa dell’uomo di mare Franjo Vušković. Dall’esterno attraeva per lo stile costruttivo e la sua bella facciata variopinta, mentre dal suo interno giungevano suoni che amplificavano l’impressione complessiva dell’edificio: si trattava di un mix di musica prodotta da un grammofono ed il verso del pappagallo che Franjo Vušković portò con sé da uno dei suoi viaggi. Novant’anni più tardi, Peter Infeld, uno dei maggiori collezionisti d’arte del mondo, ha restituito alla facciata della casa il suo aspetto originario, ampliando i suoi interni sino ad oltre 400 mq. Grazie alla buon’anima d’Infeld, la “dama di Dobrigno” ammalia ancora con la sua bellezza ed attrae un numero sempre crescente di visitatori.

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GUMNA LE AIE N 45 07.719 E 14 36.238

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Große, kleine, von grüner Natur umgeben oder noch immer zugängliche Bauwerke aus Trockensteinmauern, die hier “Gumna” genannt werden, sind der Beweis dafür, dass es nicht umsonst heißt, dass unsere Vorfahren jedes Stück Brot mit mindestens einer Blase an der Hand bezahlten. In diesen Bauwerken wurde Getreide gedroschen. Vor „Arbeitsbeginn“ band man Ochsen einen Maulkorb ins Gesicht, der im Dialekt “Jarom” genannt wurde. Denn jedes Korn war wertvoll, man passte auf jedes einzelne Korn auf. Wenn Sie an einem “Gumno” vorbeigehen soll dieser Sie an die harte Arbeit der Erbauer erinnern... Grandi, piccole, nascoste da cespugli o ancora accessibili, le aie circondate da muri a secco sono la prova che è vero quel detto che dice che i nostri avi hanno pagato ogni pezzetto di pane con almeno un callo alle mani. Il grano si trebbiava nelle aie, e prima che i buoi iniziassero il loro duro lavoro, il loro muso veniva assicurato con una sorta di museruola – perché ogni chicco era prezioso, ogni chicco meritava tutte le attenzioni. Ricordatevi di quelle fatiche, quando v’imbatterete in un’aia…

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AUSSICHTSPUNKT DOBRINJ PUNTO DI VISTA DOBRINJ

AUSSICHTSPUNKT GABONJIN PUNTO DI VISTA GABONJIN N 45 07.854 E 14 36.171

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Die Wander- und Fahrradwege im Gebiet Dobrinj (von denen es hier über fünfzig gibt) sind seit kurzem um einige interessante und nützliche Details reicher. Den Blick auf die Insellandschaft, aber auch auf die weiter entfernte Landschaft, können ab jetzt Wanderer, Fahrradfahrer, Einwohner und Touristen genießen. Dank der kroatischen Zentrale für Tourismus wurden im Gebiet Dobrinj drei Aussichtspunkte mit Teleskopen eingerichtet.

Aussichtspunkte / I belvedere

Einer befindet sich direkt im Ort Dobrinj, auf „Zemjina“, gegenüber dem Glockenturm. Der Blick vom Aussichtspunkt “Zemjina” erstreckt sich bis nach Meline, Čižići, Sužan, aber auch auf weitere Orte an der Küste wie Jadranovo, Rijeka, Opatija, bis hin zum Berg Učka.

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Der Aussichtspunkt auf Sužan, unweit der Ruinen der kleinen Allerheiligen-Kirche, bietet einen Blick bis nach Meline und Klimno. An dieser Stelle machen Fahrradfahrer und Wanderer auch oft Rast. Dieselben Details (Bänke, Fahrradständer und Ähnliches) gibt es auch am dritten Aussichtspunkt im Gebiet Dobrinj – am Aussichtspunkt auf dem Berg Sankt Petrus in Gabonjin. Während Sie zu diesem 252 Meter hohen Aussichtspunkt laufen, schreiten Sie sozusagen auf dem Weg der Vergangenheit, auf dem Weg der Glagolitischen Schrift!

Mehr Informationen/ Maggiori informazioni : www.tzo-dobrinj.hr


N

AUSSICHTSPUNKT SUŽAN PUNTO DI VISTA SUŽAN N 45 06.424 E 14 33.818

N 45 09.236 E 14 34.778

I

I sentieri da percorrere a piedi ed in bicicletta dell’area di Dobrigno (ce ne sono oltre 50) sono stati recentemente arricchiti con interessanti ed utili dettagli. Andate a piedi per la natura? Siete cicloturisti? O semplicemente turisti? Non importa: d’ora in poi tutti potranno godere della vista sui paesaggi isolani (ed oltre). Grazie all’aiuto dell’Ente Nazionale Croato per il Turismo, s’è potuto provvedere alla sistemazione di tre belvedere dell’area di Dobrigno, arricchiti con altrettanti telescopi. Uno di essi si trova proprio nella cittadina, a “Zemjina”, di fronte al campanile. La vista dalla “Zemjina” abbraccia Melina, Cisicchie (Čižići), Susana (Sužan) ed oltre – da Jadranovo, Fiume, Abbazia, sino ai pendii del Monte Maggiore (Učka).

Aussichtspunkte / I belvedere

Il belvedere su Susana, a due passi dai resti della chiesetta d’Ognissanti, offre Meline e Climno sul palmo della mano e, grazie ai suoi servizi, è un ottimo punto di sosta per cicloturisti e gitanti. Gli stessi dettagli (panchine in cemento, parcheggi per biciclette, ecc.) caratterizzano anche il terzo dei belvedere dell’area di Dobrigno – il belvedere sul monte Sveti Petar a Gabogno (Gabonjin). Potrete raggiungerlo seguendo una strada che va letteralmente indietro nel tempo: il belvedere, posto sulla sommità d’un colle alto 252 metri, lo si raggiunge, infatti, percorrendo il Viale del glagolitico!

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TZO Dobrinj, 51515 Šilo, Stara cesta bb, HR Tel./Fax: +385 51 852 107, E-mail: tzo-dobrinj@ri.t-com.hr, Web: www.tzo-dobrinj.hr

Nakladnik: TZO Dobrinj, 2012. , tekst i lektura: Gordana Gržetić, prof., fotografije & design: U.O. Domino, Klimno


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