notiziario diocesano organo di collegamento della arcidiocesi di bari-bitonto anno XXXIII • numero 1 • gennaio 2016
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Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio)
L
a nostra chiesa si prepara a celebrare la ormai prossima Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, meditando e pregando sul tema: “Chiamati per annunciare a tutti le opere meravigliose di Dio”. In questo editoriale desidero proporre alcune riflessioni sulla meraviglia che lo Spirito Santo ha compiuto nella nostra diocesi, da cinquant’anni dal Concilio, circa il ristabilimento dell’unione dei cristiani. Il “meraviglioso” di Dio scaturisce dalla osservazione attenta e comunitaria su tre realtà ecclesiali fondanti la comunione fra i cristiani: lo Spirito Santo, la Chiesa locale, e la storia delle comunità cristiane. Le tre esperienze stanno a dimostrare due certezze. La prima avverte che il movimento ecumenico nella nostra Diocesi è opera dello Spirito Santo, che è un “inedito” dello Spirito alla sua Chiesa. Far incontrare i cristiani da secoli divisi, nel territorio diocesano, non è stata decisione illuminata della struttura ecclesiastica che ha escogitato e attuato con coraggio la tecnica, se così si può dire, del “consenso” sul “minimo denominatore comune” della dot-
trina cristiana, lasciando cadere quella del “dissenso”, adottata fino a ieri. Il dialogo ecumenico in diocesi non è stato l’esito culturale di una certa nuova “democraticità”,
voluta dal Concilio Ecumenico Vaticano II nella Chiesa e per la Chiesa. Se così fosse stata, sarebbe stata, appunto, tecnica piena di valore, ma umana e solo umana. Incapace, di conseguenza, di essere “segno” di Salvezza. Una decisione, dunque, quella dell’ecumenismo
popolare e spirituale, che viene invece dalla obbedienza che si è dovuta allo Spirito di Dio e al Suo dono. La seconda avverte che ogni esperienza ecumenica deve mantenere l’anima ecumenica sempre viva e affascinante, un ecumenismo sempre da scoprire. Infatti se il dialogo fra le chiese, presenti nel territorio barese per quasi cinquant’anni è sorto per impulso dello Spirito Santo (cfr Decreto per l’ecumenismo, n°1), allora è stata l’economia dello Spirito Santo a nutrire la logica e l’attitudine dell’esperienza ecumenica. Lo Spirito è per la novità di vita che viene alla Chiesa “dal futuro”, il quale è il tempo proprio allo Spirito che fa nuove tutte le cose”. Ciò ha significato che l’ecumenismo in questi anni non è stato ripetitivo, già compiuto, sicuro ormai di se stesso. L’ecumenismo è sempre un movimento in avanti e attende dal “non ancora”, che sta innanzi alla Chiesa, la chiamata verso il meraviglioso di Dio. Sac. Angelo Romita segue a pag. 2