notiziario diocesano organo di collegamento della arcidiocesi di bari-bitonto anno XXX • numero 1 • gennaio 2013
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Come avevamo udito, così abbiamo visto L
a festa della Presentazione di Gesù al Tempio, in questo nuovo anno liturgico particolarmente dedicato alla riscoperta e alla professione della Fede, sarà l’occasione per accogliere il dono che Padre Arcivescovo farà alla nostra Chiesa locale, come memoria grata del suo XXV anniversario episcopale: il Candelabro pasquale. L’opera, affidata alla maestria dell’artista veronese Albano Poli, sarà collocata presso l’ambone della chiesa cattedrale. Cosa vedremo “nella città del nostro Dio”? Sarà questo l’interrogativo che ci accompagnerà per riscoprire la verità dei segni della Fede a noi trasmessi. Una colonna marmorea per custodire il simbolo pasquale del Cristo Signore: il Cero Pasquale. Il candelabro inviterà noi, iniziati alla Fede, a non perdere di vista il cammino della storia di salvezza e la racconterà a quanti vorranno accostarsi ad Essa, affascinati dalla testimonianza nostra e dei nostri padri. Scene da Adamo, Noè, Mosè sino al mistero dell’incarnazione e passione-morte-resurrezione di Cristo, come nel canto del
Preconio pasquale, costituiranno delle vere e proprie miniature preziose, perché l’immagine ci conduca al Mistero di Dio. Alla base della colonna saranno raffigurati due Profeti dell’Antico testamento, i quattro Evangelisti e due Vescovi santi venerati nella nostra Chiesa locale (Nicola e Sabino), segno della storia dell’umanità in cui s’innesta la storia di salvezza di Dio, dalla quale la prima riceve origine e redenzione. Certamente la tradizione dei no-
• Giovedì 31 gennaio, alle ore 19.00, la Comunità diocesana
tutta è invitata in Cattedrale per accogliere il dono che Padre Arcive-
scovo farà alla nostra Chiesa locale, come memoria grata del suo XXV
anniversario episcopale: il Candelabro pasquale. Mons. Cacucci presiederà la Veglia di preghiera per la presentazione del Candelabro con
tutti i presbiteri, i diaconi, i religiosi e i laici della Diocesi. Si invitano i parroci a non celebrare o ad anticipare l’orario della messa vespertina
nelle parrocchie per poter tutti confluire verso la Cattedrale.
stri rotoli liturgici dell’Exultet e del Benedizionale sono memoria e profezia per l’intera Chiesa barese. Il segno del Candelabro pasquale si ricollega ad essi perché il canto nuovo non si affievolisca all’interno della Chiesa. La Veglia pasquale diviene così paradigma di Fede da riscoprire come itinerario mistagogico. L’icona del Candelabro si inserirà all’interno delle altre icone pasquali della nostra chiesa madre: ambone, battistero, altare. C’è un’espressione di Germano di Costantinopoli che ricorda la verità dell’ambone: “l’angelo ne rotolò la pietra e stava lì, poi, ad annunciare la risurrezione alle donne mirofore”. L’annuncio della Parola è sempre annuncio della resurrezione del Cristo. sac. Michele Bellino
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