Notiziario Diocesano Maggio 2017

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notiziario diocesano organo di collegamento della arcidiocesi di bari-bitonto anno XXXIV • numero 5 • maggio 2017

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Alzati, va’ e non temere

“Chi si è lasciato attrarre dalla voce di Dio e si è messo alla sequela di Gesù scopre ben presto, dentro di sé, l’insopprimibile desiderio di portare la Buona Notizia ai fratelli, attraverso l’evangelizzazione e il servizio nella carità. Tutti i cristiani sono costituiti missionari del Vangelo! Il discepolo, infatti, non riceve il dono dell’amore di Dio per una consolazione privata; non è chiamato a portare sé stesso né a curare gli interessi di un’azienda; egli è semplicemente toccato e trasformato dalla gioia di sentirsi amato da Dio e non può trattenere questa esperienza solo per sé: «La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria»” (Evangelii Gaudium, 21). L’impegno missionario, perciò, non è qualcosa che si va ad aggiungere alla vita cristiana, come fosse un ornamento, ma, al contrario, è situato nel cuore della fede stessa: la relazione con il Signore implica l’essere mandati nel mondo come profeti della sua parola e testimoni del suo amore” (Papa Francesco, Messaggio 54ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Queste parole di Papa Francesco ci offrono l’orizzonte dentro cui collocare la celebrazione della prossima 54ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (7 maggio 2017), dal titolo: “Vocazione e santità. Io sono una missione”. Lo slogan scelto per esprimere e focalizzare in forma sintetica il

tema è: “Alzati, va’ e non temere”. Queste parole che Dio rivolge al profeta Giona (Gn 1,2) sono oggi destinate ad ognuno di noi, perché tutti siamo coinvolti in questa opera di evangelizzazione e di missione. “Io sono una missione”, e non semplicemente “io ho una mis-

sione”: la Vocazione, il rispondere a una chiamata (qualunque essa sia), porta con sé inevitabilmente una dimensione missionaria. Vocazione e missione, dunque, costituiscono due facce dello stesso prisma, definiscono il dono e il contributo di ciascuno al progetto di Dio, a immagine e somiglianza di Gesù. Per questo l’invito del Signore: “Alzati, va’ e non temere”, carico di risurrezione, risuoni fortemente nelle nostre comunità parrocchiali

e nelle vite di ognuno di noi a ricordarci la nostra identità che è la nostra missione. “Alzati, va’ e non temere”, risuoni nelle famiglie, immagini vive dell’amore di Cristo (come ha sottolineato quest’anno il nostro Arcivescovo), possano divenire sempre più grembi di vocazioni, luoghi originari e nativi di amore, fede e relazione. “Alzati, va’ e non temere”, risuoni per i giovani, chiamati e interpellati dai vescovi a contribuire con il loro apporto ai lavori del Sinodo dei giovani. La loro originalità e il loro entusiasmo possa edificare l’intera comunità ecclesiale. “Alzati, va’ e non temere”, risuoni per i bambini e i ragazzi, protagonisti e custodi di sogni e progetti che desiderano mettere in campo per costruire una “civiltà dell’Amore”. “Alzati, va’ e non temere”, risuoni per i catechisti, educatori, animatori, perché siano capaci di coltivare innanzitutto il loro cuore e la loro mente, di prendersi cura delle loro capacità di amare e di studiare, di darsi tempo per conoscerci e per approfondire, per stare accanto ai ragazzi e dare loro fiducia, per amarli per quello che sono e per ciò che sono chiamati a diventare: immagine dell’amore del Padre. segue a pag. 2

sac. Pierpaolo Fortunato Direttore Centro Diocesano Vocazioni


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