虚幻广场
虚幻广场 26 giugno 2015 a cura di Alba Braza organizzazione Dryphoto arte contemporanea assistenti all'organizzazione Chiara Ruberti, Martina Sicilia testi Alba Braza, Vittoria Ciolini traduzioni es-cn Yu Bowei es-en Lambe & Nieto es-it Arianna Sicilia it-en Steve Piccolo progetto piazza [chì-na] Cosimo Balestri, Emanuele Barili, Olivia Gori, Alberto Gramigni progetto didattico Prato Didattica progetto grafico Francesco Ozzola | heretique.it copyright per le fotografie © Andrea Abati 4
partner del progetto Associna, Prato Didattica in collaborazione con Supermercati Pam Panorama
Sommario Vittoria Ciolini Piazza dell'Immaginario 虚幻广场虚幻广场 Piazza dell'Immaginario (en)
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Alba Braza Immaginare un progetto, immaginare una piazza 想象一个项目,梦想一个广场 Imagining a Project, Imagining a Piazza
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Piazza dell’Immaginario 以不仅仅作为将理 Vittoria Ciolini Dryphoto arte contemporanea 形象化的一种手 Nella pubblicazione della prima edizione di Piazza dell’Immaginario 且还可以凭借其独 nel 2014 Alba Braza, curatrice del progetto, scriveva: “Usare le pareti, che oggi sono i muri della discordia fra chi ha dispiacere che siano usate come un caotico elenco telefonico e fra coloro che 会规则以及独立采 gradirebbero fossero curate, come spazio espositivo, aggiungere il colore rosso come segno di rispetto e integrazione bidirezionale, 的工作模式特性 non solo cambierà quello che immaginiamo accada nella piazza ma aprirà nuove possibilità d’immaginarla e ricordarla.” 某一周边社会环境 Poteva sembrare una dichiarazione, una speranza che parlava più
dei nostri desideri, invece che un’ipotesi fondata su circostanze concrete. A distanza di un anno possiamo dire che quelle parole sono state una giusta previsione. Per molti lo spazio nel quale siamo intervenuti è diventato un vero toponimo, quando si nomina non si dice più vicino al Curiel, a metà di via Pistoiese, vicino dove c’erano le poste, piazzetta Unicredit o altro, ma semplicemente Piazza dell’Immaginario. Si dice a volte con titubanza che non è incertezza ma rispetto. Se all’inizio abbiamo pensato a Piazza dell’Immaginario come il primo fra i toponimi che avremmo creato nel quartiere ora è il titolo di un intero progetto che si articola in più tappe e in più luoghi. Nella prima tappa il luogo scelto era uno spazio privato ad uso pubblico con la più alta densità di frequentazione della città, in questa edizione si affianca uno spazio privato adibito solamente a parcheggio. Dal maggio 2014 ad oggi abbiamo continuato una presenza attiva sul territorio e il successo ottenuto ci ha riempito e ci riempie di gioia ma, nello stesso tempo, ha fatto sentire tutta la responsabilità di ciò che avevamo messo in moto. Saremmo stati capaci di non deludere le aspettative che avevamo creato, attivare forze che autonomamente contribuissero a promuovere azioni in grado di agire alla radice dei problemi uscendo dalla protesta immediata e superficiale, saremmo riusciti a mantenere quello che avevamo costruito e andare avanti? La risposta è questa seconda edizione, frutto di un lavoro costante
日11:30 尝试做的第一次介 便源自Patani-Sura,其行为艺术 高度与天空的责 递分享了一对情侣 的信息。该作品通 来推进,凝聚了喜 间。该行为艺术起 作三枚刻有中国 6
“理想的广场” 诞生,其目的在 拉托市数个城区进 行改善优化的需 改善优化的提出 现实进行全盘反思 就是在如此一个
于创造,这正如Marx所 写的那样,在一个社会间 隙内为人群关系创造一个 空间,从而为与该系统内 所存在的异他性交际元 素进行相互交流创造可 能;在这里消费与大众的 概念将由过客与市民所取 代。我们建议摒弃对公共 空间的偏见,突出人际关 系的重要性,其同样可 以获得相应的政治、经济 ”这一项目 以及社会影响 在于满足普 进 需要。这一 出必须基于 思,那 个城区空间 di informazione e comunicazione con gli abitanti del quartiere che vivono nella zona interessata dal progetto. Un lavoro che ha sempre messo al centro la relazione e che ci ha costretti a continue mediazioni. Una pratica di lavoro ben descritta da Luisa Muraro in questo brano di un’intervista rilasciata a Gianna Mazzini e Marina Marrazzi: “Con la pratica politica fra donne, io ho notato che le cose più feconde ed efficaci, quelle cioè che non si lasciano azzerare nello scontro fra potere e contro potere, vengono con una politica intesa invece come un “intensificare le relazioni” per rendere possibile altro. “Un altro mondo è possibile” (che è lo slogan dei no-global) mi è congeniale, con la sola differenza che l’altro mondo possibile – io sostengo – è già qui, ma spesso imprigionato nella nostra povertà simbolica. Praticare la politica come un intensificare le mediazioni tra sé e sé, tra sé e le altre, tra sé e l’altro, porterà a trovare le mediazioni necessarie, e farà sì che dal reale si sprigioni il di più, quello che è possibile grazie al fatto che c’è un’intensità delle mediazioni. Perché la politica si impoverisce quando le mediazioni sono di bassa intensità, quando sono meccaniche e, peggio ancora, assicurate dai rapporti di potere.” “Ripartiamo dalla differenza”, da Buddismo e società, N. 9, 2002. Piazza dell’Immaginario non è solo il percorso espositivo, ma un lavoro continuo con i cittadini e con le istituzioni iniziato con Giardino Melampo (Andrea Abati, Prato 2012/2013). La volontà di privilegiare e implementare le relazioni ci ha portato e ci porta alla ricerca e alla inclusione di soggetti attivi, singoli, gruppi, associazioni che hanno desiderio di impegnarsi per migliorare il proprio quartiere. E così è partita in corso d’opera la collaborazione con [chì-na], un’associazione di nuova costituzione con sede nel quartiere, nata con l’intento di studiare e approfondire tematiche legate alla cultura, in quella che è la sua accezione più ampia, che ha sostenuto il progetto di design e arredo della nuova Piazza.
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Immaginare un progetto, immaginare una piazza Quali sono le vere sfide dell’arte contemporanea? Quali i suoi rapporti con la società, la storia, la cultura? Nicolas Bourriaud Mentre stavo salutando Rita, la ragazza del supermercato cinese di Piazza dell’Immaginario, ho incontrato Sara che mi ha parlato del viaggio di Stefania in Thailandia. Si era trovata nello stesso albergo, l’hotel Royal River, del cliente che ogni settimana viene a mangiare i ravioli. Raccontandomi dell’incredibile storia di sesso che aveva avuto con l’amico che l’aveva accompagnata, mi ha anche detto che quell’uomo era insieme ad una ragazza abbastanza giovane. Sara, migrante di seconda generazione si sente pratese, conosce Stefania da quando lavorava per il Barrocciai1. Siamo soliti costruire un’immagine della realtà per mezzo della televisione, della stampa e dei social media; configuriamo false oggettività e le condividiamo rendendole reali. Ma è ancora possibile costruire un nuovo immaginario a partire dalla produzione letteraria di una cultura e di un luogo? Valentina Pedone spiega come in Cina sia netta la distinzione tra la letteratura degli scrittori residenti all’estero e scritta in lingua cinese (haiwai huawen wenxue 海外华文文学 海外华文文学) dalla letteratura degli scrittori cinesi che scrivono nella lingua del Paese in cui si trovano (haiwai huera wenxue 海外华人文学海外华人文学). Spesso questo secondo tipo di letteratura è considerata dagli occidentali come migrant literature o come letteratura della diaspora e di solito è sviluppata e prodotta dagli immigrati di seconda generazione che hanno determinati aspetti in comune2. Piazza dell’Immaginario parte dall’osservazione e si nutre di tutta la produzione di conoscenza che ha favorito l’evoluzione del quartiere nel quale e per il quale lavoriamo. Consideriamo che la produzione letteraria di nostro interesse include sia la haiwai huera wenxue sia 1 Sara personaggio di Chen contro Chen. La guerra che cambierà Prato, di Giorgio Bernardini; Stefania personaggio di Nettare rosso, Storia di un’ossessione sessuale, di Marco Wong; Ivo Barrocciai personaggio de L’età dell’oro, di Edoardo Nesi. 2 Valentina Pedone, Letteratura cinese contemporanea. Corrente autori e testi dal 1949 a oggi, Hoepli, Milano, 2015, p. 343. 8
quella degli scrittori italiani i cui scenari di finzione si svolgono nelle nostre strade. Valorizziamo anche come pilastro basico quello dell’antropologia, intendendola non solo come studio, ma come possibile capitolo adiacente alla storia dei personaggi che appaiono nelle opere letterarie. Integriamo tutto questo nella bibliografia specifica dell’arte attuale basata principalmente sulla filosofia, sull’estetica e sulla storia dell’arte. Per questo, organizzare un convegno come Immaginare le Chinatown - Letteratura della diaspora3 rappresenta un momento per imparare dal bagaglio culturale e dalle conoscenze degli invitati, un’occasione per mettere in comune idee che appartengono tanto al progetto quanto al pubblico che desidera assistervi. Si tratta di un’opportunità in più per condividere e per ricordare che Piazza dell’Immaginario è un progetto collaborativo, aperto alla partecipazione e all’inclusione di nuovi agenti che ci aiutino ad immaginare nuove e possibili soggettività usando come mezzo l’arte contemporanea.
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Piazza dell’Immaginario. 2015 È possibile generare ancora rapporti con il mondo, in un campo pratico – la storia dell’arte – tradizionalmente destinato alla loro “rappresentazione”? Nicolas Bourriaud
Il progetto curatoriale di Piazza dell’Immaginario, iniziato nel 2014, è partito da due punti che viaggiano in parallelo nel discorso espositivo che si estende fino alla presente edizione. Da un lato mostriamo una serie di immagini che raccontano le trasformazioni dello spazio pubblico derivate dall’uso quotidiano che i suoi stessi abitanti ne hanno fatto. Tutte queste sono situazioni che l’arte contemporanea, in particolare la fotografia ha fatto proprie. Dall’altro lato, invitiamo artisti a produrre opere che trasformino in 3 Relatori invitati: Massimo Bressan e Gary W. McDonogh, antropologi. Giorgio Bernardini e Marco Wong, scrittori e Valentina Pedone, esperta di letteratura sinoitaliana. Camera di Commercio, Prato, 19 giugno 2015. http://www.dryphoto.it/new/2015/immaginare-le-chinatown-letteratura-della-diaspora it | 9
situ lo spazio in cui ci troviamo: il quartiere pratese che l’urbanista Bernardo Secchi ha denominato Macrolotto Zero. Ci interessano interventi che coinvolgono direttamente i cittadini che abitano la zona delimitata da questa particolare mostra. La roadmap mostrava chiaramente la necessità di un lavoro a lungo termine e includeva concetti trasversali basati sul dare priorità a opere presenti in collezioni di istituzioni pubbliche conosciute, rendere le opere scelte raggiungibili dagli abitanti della città, valorizzare la fotografia italiana, con la quale Dryphoto arte contemporanea ha iniziato la sua attività negli anni Ottanta. Ora, nel 2015, con la soddisfazione e la gioia di poter continuare il lavoro iniziato, ampliamo il perimetro continuando con questi due punti concettuali con l’aggiunta di un terzo basato sulla combinazione dei primi due, che includa fotografie di azioni e interventi realizzati nello spazio pubblico. Cosi, Mantova, di Olivo Barbieri, diventa parte delle opere il cui intento è quello di documentare situazioni di trasformazione e include momenti di ozio che riflettono la soggettività delle persone che vi abitano. Realizzata nel 1980, Mantova appartiene ai primi lavori di Barbieri, nei quali l’artista era interessato a fotografare quello che accadeva attorno a lui, soprattutto nelle periferie europee. Successivamente, si occuperà delle grandi capitali, dell’illuminazione artificiale e delle vedute aeree. Siamo di nuovo davanti a un campo da calcio, forse si tratta di una coincidenza dopo Burriana, l’opera di Bleda y Rosa installata nel 2014, ma potrebbe essere un riflesso dell’interesse della società per questo sport. Qui si vede la porta da calcio vicino ad un oratorio sul bordo di un fiume: l’immagine lascia intravedere il luogo in rovina che c’è in secondo piano, dove si riconoscono macchinine autoscontro abbandonate. Tutto è coperto da uno spesso strato di neve, che nuovamente ci ricorda quanto la forza della natura sia parte della realtà in cui viviamo. In Borgo San Lorenzo, di Andrea Abati, l’azione della natura incontrava anche la forza dell’azione umana nel gesto di rispettare i piccoli germogli verdi già diventati alberi in mezzo ad una devastazione provocata da un terremoto. In Mantova l’azione umana lascia le sue orme nella neve: passi marcati di chi magari era stato all’oratorio o di chi aveva giocato una volta finita la tempesta. 10
Anche in Burriana e in Borgo San Lorenzo, si usa il toponimo come titolo, una consuetudine in questa corrente della fotografia che pone un’attenzione speciale al paesaggio. Tutte queste fotografie mostrano una bellezza che non è data dalla cura o dalle forme, ma dal voler trasmettere attraverso l’assenza delle persone che lo spazio rappresentato è uno spazio di vita. Solo nell’opera di Gabriele Basilico sono rappresentate delle donne: l’artista dedica il primo piano a una coppia lasciando intravedere che ci sono altre due coppie che ballano. Non mostra lo scenario ma la nostra memoria collettiva le colloca in una piazza e, grazie al titolo Dancing in Emilia, capiamo dove si trovano. Grazie al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci abbiamo Patriotism. Hymn, del gruppo attivista ucraino R.E.P. Revolutionary Experimental Space, una selezione fra quelle opere che per mesi abbiamo visto sulla facciata del museo pratese e che abbiamo collocate in Piazza dell’Immaginario. Una serie di simboli che, combinati tra loro, si trasformano in messaggi di invito e spingono a riflettere sui movimenti migratori e sulle aspettative create dall’immagine dell’Europa. Oggi, gli artisti Bianco-Valente, iniziando il lavoro nell’angolo tra via Filzi e via Mameli, modificano di nuovo lo spazio e la percezione che abbiamo di quel luogo. Come se si trattasse di un nuovo montaggio espositivo, decidiamo di spostare due delle parti di Patriotism. Hymn nella galleria che collega via Filzi e via Pistoiese e aggiungere il colore rosso sulla parete dove sono state fino ad ora, sottolineando le linee di fuga che creano il percorso fino all’opera di Bianco-Valente. Come il vento è un’opera site specific: si tratta di una frase scritta in italiano e in cinese, parla dei flussi migratori, dei movimenti delle persone e delle famiglie che non solo partono, ma portano nel nuovo Paese la propria lingua, la propria cultura e la propria memoria, si spostano come il vento e si mescolano con altri venti. L’opera di Bianco-Valente parte dall’osservazione e dal viaggio, da una sensibilità unica rispetto alle relazioni che si instaurano tra le persone. I due artisti sono perfettamente coscienti di vivere in un mondo in cui le relazioni non si limitano solo a influenzare ma anche a definire gran parte della nostra personalità4. Mostrando 4 Caterina Sinigaglia, Bianco-Valente, Il libro delle parole, postmediabooks, Milano, 2015, p. 97. it | 11
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un gran rispetto per il contesto nel quale sono invitati a lavorare, in questo caso Prato, riescono a riunire in una frase un concetto molto complesso e necessario alla convivenza con altre culture. Ampliamo il perimetro del nostro intervento e diamo forma a una terza piazza, di fronte al supermercato Pam Panorama, nella quale si uniscono l’azione e la fotografia dando luogo a una selezione di opere che documentano interventi e azioni coerenti con il discorso iniziato. Paradox of the Praxis I (Sometimes Doing Something Leads to Nothing) di Francis Alÿs è una fotografia dell’azione realizzata nel 1997 nelle strade del centro di Città del Messico. Appartiene a una serie di opere create dall’artista pochi anni dopo essersi trasferito in questa grande città. Il gesto di camminare mentre fa un’azione quotidiana e apparentemente assurda, si converte in una protesta. Nella sua opera i gesti richiedono un grande sforzo per realizzarsi, ma il suo obiettivo è sempre volto al fallimento, come avviene in questa azione di spingere un grande blocco di ghiaccio per la strada per 6/7 km. Un gesto simile a quello che di solito ripetono gli ambulanti, sforzandosi di tenere in piedi strutture che poche ore dopo saranno smontate; un sacrificio invisibile per la società che nega implicitamente un miglioramento. Allungare il percorso fino a che il ghiaccio si scioglie, riempie la strada di acqua, che è anch’essa parte dell’opera, e fa interrogare i passanti sulle ragioni di una simile azione. Anche La responsabilità dei cieli e delle altezze di Pantani-Surace mostra un gesto apparentemente irrazionale: una serie di persone che saltano su una struttura di legno con visibile divertimento, come l’opera di Alÿs ci rimanda al nostro immaginario personale e collettivo e inoltre acquisisce anche un diverso valore perché gioca con la nostra memoria e ci fa sentire partecipi dell’azione. L’immagine è una fotografia di documentazione dell’azione realizzata il 24 aprile 2014 davanti alla parete che oggi è rossa e sulla quale è esposta Borgo San Lorenzo, di Andrea Abati. Quell’azione è stata la prima tappa di Piazza dell’Immaginario, la messa in pratica delle conversazioni, delle iniziative e delle teorie che si stavano attivando grazie a Dryphoto arte contemporanea. Importante è stato l’annuncio di una serie di cambiamenti condivisi con i proprietari dei negozi, con le persone che 14
incontravamo nella piazza. Ci raccontavano le loro inquietudini e il loro desiderio di migliorare la propria città: quello è stato il primo passo tra il dire e il fare. Pantani-Surace hanno realizzato per l’azione tre strutture di legno, ognuna delle quali conteneva tre ideogrammi che insieme componevano il messaggio “ti amo” in mandarino. Con la partecipazione delle persone che erano in piazza, si è stampato ogni ideogramma saltando e ballando; tutti abbiamo preso parte a questa trasformazione dell’antica tecnica della xilografia condividendo un momento di divertimento. Le stampe su carta hanno poi abitato la piazza durante quest’anno, il carattere temporaneo dell’opera è stato segnato dall’inclemenza del tempo. Growing House di Bert Theis, artista che ha collaborato in passato con Dryphoto arte contemporanea come curatore del progetto Territoria 4, è anch’essa un’immagine di documentazione di un intervento realizzato dall’artista a Shenzhen (Cina). Si tratta di un padiglione creato in occasione della Fifth Shenzhen Public Art Exhibition, intitolata The Fifth System, public art in the age of postplanning e curata da Hou Hanru nel 2003. Shenzhen è una città il cui destino è cambiato nel 1979, quando il governo l’ha dichiarata una zona economica speciale registrando una densità di sette milioni di abitanti e un grande sviluppo architettonico, urbanistico e commerciale. Come afferma Marco Scotini, l’interesse principale dell’opera di Theis si focalizza sulla relazione dialettica esistente tra la produzione dello spazio e il controllo dello spazio delle strutture globali contemporanee della città; è per questo che l’artista è interessato a proporre un luogo basato sull’osservazione, sulla storia del Paese e la storia della sua architettura. Come nelle altre sue opere, l’uso di Growing House è determinato unicamente dalle persone che la frequentano, poiché può essere vissuta come luogo di incontro, di riposo, per la meditazione o per praticare sport. Un luogo in cui la transazione commerciale non ha luogo. Quello che mi piacerebbe è che le persone sentissero, anche se per qualche minuto, che esiste una possibilità di cambiamento. Anche se fosse assurdo, poetico o ludico... Francis Alÿs it | 15
II. Interventi urbani. Partecipazione urbana e associativa Muovendosi sempre tra spazi di proprietà pubblica e privata, ognuna delle proposte realizzate nel progetto di Piazza dell’Immaginario ha avuto a che vedere con l’autorizzazione e l’appoggio del proprietario in questione. È proprio durante queste negoziazioni che abbiamo incontrato molte delle ragioni per cui uno spazio diventa via via una zona degradata. Ogni facciata su cui si è collocata un’opera, ogni pianta o panca collocata, ogni intervento di colore, ha potuto realizzarsi grazie a questo spazio unico e impercettibile che rimane tra la proprietà privata e quella pubblica, tra l’altruismo (o la trascuratezza) di un proprietario anonimo e la necessità di migliorarlo da parte di chi ne fa uso quotidiano. I primi interventi sono iniziati nel 2014 e hanno richiesto molto tempo di ascolto e osservazione. Lo scopo è stato quello di individuare le necessità della maggioranza dei singoli individui, che parlavano esprimendo la propria opinione, ciascuno per proprio conto senza nemmeno pensare di dare vita a nuove forme organizzative5. I servizi e gli arredi messi a disposizione da ASM Ambiente Servizi Mobilità li abbiamo resi disponibili per i proprietari dei negozi e i vicini della piazza. L’attuale collocazione delle panchine e delle fioriere è quella decisa da loro in quel preciso momento: ogni elemento collocato nel passaggio tra via Pistoiese e via Filzi ha tenuto conto delle esigenze delle persone che avrebbero passato più tempo in questo spazio, magari passeggiando, vendendo qualcosa o giocando. Il nostro ruolo è stato quello di fare da mediatori per evitare un caos di interessi e facilitare la comunicazione. La distanza tra ogni elemento risponde alle necessità esplicitate dalle persone che lavorano nei negozi, per la maggior parte di prodotti orientali, tenendo in considerazione le misure dei loro furgoni, lo spazio per il carico e scarico della merce. Il muro rosso è stata una scelta curatoriale che ha contato sull’appoggio dell’artista Andrea Abati. Lo scopo era quello di usare 5 Proprio in questi ultimi mesi ci sono state delle riunioni per formare un condominio tra i vicini che abitano Piazza dell’Immaginario, con il coordinamento del Circolo Eugenio Curiel. 16
il colore rosso come elemento di mediazione tra le due culture, cercando di coprire il muro che aveva provocato tante discordie. Un anno dopo, l’opera e il colore rosso continuano a rimanere intatti; i numeri di telefono e gli adesivi fanno parte di un lontano passato. La zona è diventata la Piazza dell’Immaginario. Quest’anno, le persone che si sono incaricate della cura delle piante, degli alberi, degli arredi e dello spazio urbano sono state diverse: vicini che annaffiano e Vincenzo De Caro che, grazie al programma Linea 6 promosso dal Comune di Prato, è stato di grande aiuto per la cura e il mantenimento quotidiano della piazza. Anche in questa edizione proponiamo un segno importante per delimitare una nuova piazza, in via Giordano, di fronte al supermercato Pam Panorama. [chí-na]6, un’associazione culturale di recente formazione con sede nel quartiere e con l’interesse a lavorare per migliorarlo realizza uno
6 [chì-na] è un’associazione culturale fondata nel 2014 da Cosimo Balestri, Emanuele Barili, Luca Ficini, Alberto e Guido Gramigni. Il progetto della piazza è sviluppato dagli architetti Cosimo Balestri, Emanuele Barili, Olivia Gori, Alberto Gramigni. it | 17
spazio comune, usando esclusivamente materiali impiegati nella gestione ordinaria delle strade della città. La segnaletica a terra disegna una maiolica restituendo dignità a uno spazio, i tronchi degli alberi abbattuti durante la tempesta di vento di quest’anno divengono sedute, la collocazione di alcuni alberi e la realizzazione di una copertura garantiscono ombra e ristoro alle persone. Un nuovo luogo d’incontro per i cittadini, un nuovo spazio pubblico per il quartiere. La proposta, convivendo con l’esposizione, continua a moltiplicare l’immaginario del Macrolotto Zero: i modi di raccontare com’è vivere lì e chi ci vive.
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III. Dipartimento di didattica Una volta fuori dagli spazi deputati e tradizionali dell’arte, le questioni non risolte si moltiplicano. Una di queste è individuare quale sia il nostro pubblico potenziale e assumere la responsabilità di star includendo nel paesaggio urbano una selezione di opere d’arte integrate da una narrazione. Come primo passo, è necessario distinguere tra il pubblico che ha volontà di esserlo (quello che si sposta per vedere la mostra) dalle persone che sono presenti e involontariamente diventano parte del pubblico e quindi del progetto. Le nostre linee di lavoro sono sempre state rivolte in diverse direzioni, facilitando per ogni pubblico l’informazione necessaria, facendolo sentire partecipe. Così realizziamo una pubblicazione con un testo critico sia cartaceo sia digitale diffondendola tramite i canali solitamente usati dall’arte contemporanea, abbiamo usato i social media come piattaforma per il progetto Cosa è per te una piazza?7 e i codici QR grazie ai quali si può accedere alle informazioni sia in italiano, sia in cinese; nella prima edizione avevamo messo a disposizione un video in cui si raccontava il progetto in cinese spiegando ogni opera. Ora ampliamo questo campo, permettendo l’accesso ai moduli didattici sia tramite i codici QR inseriti nella segnaletica, sia collaborando con Prato Didattica8, un’associazione professionale che si dedica al campo della mediazione. Si offre una programmazione di visite guidate e di workshop per quei gruppi che lo desiderano9. Piazza dell’Immaginario considera l’educazione artistica un pilastro fondamentale per la costruzione di alternative basate sull’arte come linguaggio di mediazione e che vede il pubblico come un agente attivo e indipendente, la chiave per l’esito di qualsiasi progetto e la ragione per cui realizziamo questo tipo di iniziative.
7 http://www.dryphoto.it/new/2014/cosa-e-per-te-una-piazza 8 Prato Didattica è un’associazione culturale. Coordinata da Alessio Zipoli, esperti coinvolti: Ambra Nardini ed Emanuel Carfora. 9 http://www.dryphoto.it/new/2015/progetto-didattico it | 19
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的字模,三个字模一起 内浓缩了数量 虚幻广场 Vittoria Ciolini 共同组成了中文的“我 大的不同文化 Dryphoto当代摄影艺术协会 你”。运用木刻技术 社会经济条件 还记得在2014年当《理想的广场》项目举办第一届展览之际,当时 项目艺术总监Alba Braza就写到:“对于那些对找寻美有不同方式的 做好相应准备之后,三 人:能在杂乱无章的电话指南书内找寻到美的人、钟爱去展览中心搜 以及需求;1在 寻这份珍藏美的人,在他们之间竖立起高墙屏障是否必要尚无定论。 同时引入红色作为尊重以及相互理解的标志颜色不仅仅会改变我们对 字模被浸润了黑色的墨 空间内继续延 广场上所发生的一切的想象,还将激发新的想象可能,并将对广场的 回忆深深埋植于心底。” 并置放在平铺在地上 的横亘不变 上述这番话可以看作是一份说明,更可以看作是一份期望。它代表了 纸的上方。那些在广场 不仅仅是对现实的假设,更是对我们希望的直接陈述表白。现在一年 识 ,同时也 之后当我们再次举办第二届展会之时,我们可以说之前我们所提到的 围观期待该作品结果的 正预言了一个真实的正在发生的未来。 名;在这个空 多种因素的交织使得我们参与改造的这块空间已经成为了真正意义 们纷纷被邀请参与到 不断地开展对 上的地域名称。现在当人们谈及这块区域时,已经不再描述她为在 Curiel附近,Pistoiese大街中间,或者是在邮局及Unicredit广场旁 作品 制 作 的 下 一 步 过 以及对居民群 边,而是就把她称为“理想的广场”。 :不断在字模上跳跃直 如果起初我们只是想到“理想的广场”将成为我们为这个区域所建立 这些具体细小 的一系列地标名称中的一个,现在她却成为了一个在不同阶段时期不 同地点举办的艺术项目的总的名称。 该中文字被刻印在纸 括了修葺各类 在第一阶段我们选择了在城市里人口最密集的一块公共用地里划出的 一块区域来举办展览。在本届活动期间我们拓展了我们的展览区域, 。这次艺术的场景以及 座椅、栽种鲜 包括了一块停车场。 聚的过程最终被纪录在 从2014年五月至今我们在片区域吸引了众多的目光,我们对已经获得 除在日复一日 的成绩深感满意,相信这份满意将继续陪伴并充实着我们。同时这份 张作品纸上,其后将 来自我们艺术项目的期待也转化成了我们的责任,我们还有能力继续 起的隔阂与障 将创造出的这份期待进行延续吗?我们还可以不断继续努力来从深层 次演绎问题,而不再是浅层次冲动简单的表白。我们还可以保持我们 三张纸如果选举宣传海 时更重要的是 已经得到的成绩同时更上一层楼吗? 那样张贴在了墙上 在女性之间接触过程中我观察到其实她们之间是卓有成效的。并不因 今几乎无法找 为在权力与抵制权力的抗争中消失,而是同时在双方都理解的基础 上而不是为了紧密联系而做出表面上的动作。我喜欢“别样世界,同 公平与正确解 式的前提下, 26
量众多而又庞 样可能”这句口号。它是在抵抗全球化运动中的一句经典口号,呐喊 出了其它世界同样有着自己存在可能的呼声。在我看来这句口号存在 化、现况、 的原因是因为它时常被标识化的贫穷锁定。通过接触来紧密相互之间 的联系将会找到必要的沟通与理解,当相互联系紧密之时,再释放真 件、各种利益 理。当接触日益稀松时,沟通与理解也将被削弱。而当基于权力而进 行接触,那么结果将更加糟糕。 在这样的城区 “理想的广场”不仅仅是一场展览,更是一项由 Giardino Melampo (Andrea Abati, Prato 2012/2013) 开创的持续不断地在增进市民与各 延续着她 个机构间的工作。本着增进相互联系的愿景,我们达到了今天的高 变 的度,同时我们还将继续努力来找寻新的活跃的渴望改善他们城区的人 名字与标 群,团体以及协会。因此在本届展览期间我们得到了[chì-na]的大力 合作,他们是一家新兴的社区协会,旨在学习反思更宽广意义上的文 化层次。同时他们还负责设计以及装饰新的展览广场。 也成就了新的地 空间内持续 对城区的修缮 有几张座椅会安置在 群体的教育, Pistoiese的大树下,铺 小石子,粉白墙壁 小的措施包 类墙体、放置 在连接2个停车场的过 鲜花,以及消 里也会设置座椅,种植 日间所竖立 卉。 障碍,与此同 是提出了在当 找寻到唯一 解决问题的方 ,应选择倾听 it | 27
想象一个项目,梦想一个广场 Alba Braza 现代艺术到底追寻什么?她和社会、历史以及文化的关系到底如何? Nicolas Bourriaud 当我告别Rita之际,一位在理想广场旁边中国超市工作的女孩,我恰 巧就遇上了Sara。她给我讲述了Stefania去泰国旅行期间所发生的故 事。在那里也就是在她下榻的皇家滨江饭店遇上了这位每周都会去吃 意大利包馅饺子的顾客,而这位顾客期初是一直由一位年轻的女孩陪 伴着。Sara还特意给他讲述了在Stefania以及陪她的朋友之间所发生 的一夜情。这就是Sara,一位来自移民的第二代,她感觉深深扎根 在了这片普拉多新土地。除了正在阅读《蝴蝶兰花瓣》一书,还在给 Barrocciai工作之时结识了Stefania�。 我们常常通过电视,媒体或者社交网络来建立起对现实的认知印象, 我们树立起虚假的客观,却又在之间分享直到将其变成真实。但是还 有可能通过一种文化、一块地域来进行文学创作从而建设出一个新的 理想世界吗?Valentina Pedone介绍了在中国是如何明确区分海外华 文文学(由居住在国外的中国作家用中文创作作品)以及海外华人文 学(中国作家用当地文字创作文学)。第二种文学常常被西方人称为 移民文学或者迁徙文学,而这些作家常常是移民群体的第二代,在他 们中间可以找到相当一部分共同的特点。 伴随着这块城区的不断发展变化,我们在其中不断辛勤工作,为其工 作。《理想的广场》源自我们对这块城区的观察,源自我们对其发展 变化的熟知与了解。我们认为所感兴趣的文学创作既包括了海外华人 文学也包括了由意大利作家以我们的街道为背景创作的文学作品。我 们还将人类学作为我们的支柱,不仅仅将它看做一门学科,而且是出 现在文学纪事里人物各自悲欢离合的故事所组成的一章又一章。在主 要基于哲学、美学以及艺术历史的现代艺术中,我们也将他们融入作 为其参考内容。 因此通过举办例如《遥想的中国城:大迁徙的故事》这样的活动是一 个很好的学习知识,了解被邀请发言的代表们的研究成果的机会;与 此同时也是一个让公众了解接触到本项目的一个绝佳机会。这个机会 可以让大家了解并记住《理想的广场》是一个合作成立的项目,欢迎 各类有志于和我们共同利用现代艺术手法设想新主观内容的全新组织 参与加入到我们中间。
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I.
《理想的广场》. 2015
艺术历史传统意义上看重的是她的代表性,而现在她还有可能在实践 的领域内与世界建立起联系? Nicolas Bourriaud 创始于2014年的《理想的广场》在它的展览语言间始终平行贯穿着两 条线,一直走到了2015年本届。一方面我们呈现的是一系列由居住在 这片城区里的居民们在日常生活中对公共空间所做出的改造同时留下 的影像图片。这些图片,具体而言摄影作品,通过现代艺术的方式找 到了自己的定位与兴趣。 另外一方面我们希望邀请艺术家特地对我们所处的这块区域进行改 造,创造作品。这块普拉多区域被Bernado Secchi Macrolotto称为 Zero (零)。我们找寻在这块有限地域内每日居住的市民,希望他 们能够参与合作到我们这场特别的展览中。 从参观路线图当时就可以明显看出需要从长期着眼,引入跨界的概 念,将原本在各个展览机构内展示的为大众熟知的作品着重突出,并 将其更加亲近市民。与此同时重点突出意大利摄影的价值,而这就是 Dryphoto现代艺术从上世界80年起就开始为之不断努力。 现在进入到了2015年,我们在去年取得的满意成绩的基础上继续努 力,拓宽了作品吸收范围,不仅仅延续之前的对艺术的两条主线,同 时我们将它们融合创造出了第三条主线,引进了行为摄影并将其在公 共空间进行参与展示。 因此Olivo Barbieri的《Mantova》便加入到了我们展示作品的行列。 他的摄影聚焦点始终在找寻记录这变革的瞬间,从而来将人们占据使 用的主观休闲时刻也纳入其中。创作于1980年的《Mantova》属于该 名艺术家首批创作的系列作品之一。当时他热衷于拍摄周边所发生的 事物,拍摄区域主要集中在欧洲的郊区。之后区域转移到了大首都, 应用了人工光源以及空中视角。 我们又再一次来到了足球场上,或许这与Bleda和Rosa创作的并于 2014年展示的《Burriana》不谋而合,或许再次展示出了社会对这项 运动的热爱。这次作品拍摄的角度是一个球门以及旁边一座坐落在 河岸边的祈祷室。照片上除此之外还可以看到第二层景色:一片废 墟,那里有一座被遗弃的碰碰车场,它与这块看上去有人居住的场地 共存。所有一切都被一层厚厚的积雪覆盖这,大自然的力量再一次 融入到了我们现实居住的生活中。而在Andrea Abati的《Borgo San Lorenzo》作品中,自然的行为同样强力作用于人类的行为之上,在 那场因为地震而摧毁清空一切的土地上,细细的绿色嫩芽已经变成树 苗。在《Mantova》中人类的行为在雪地上留下痕迹,这些足迹可能 cn | 29
是前往祈祷室的人留下的,也可能是那些在暴风雪停息后再次出来玩 耍的人而留下的。 无论是在《Mantova》、《Burriana》还是在《Borgo San Lorenzo》 这些作品中,都采用了拍摄地点的地名作为作品的标题,这是以风景 为特别聚焦点的摄影作品的独到特色以及常见手段。所有这些作品的 美感不是来自于特别的处理或者是精美的形式,而是在于表现了一个 具有生命力的空间,那里没有来自人类的干扰。 但是只有在Gabriele Basilico的作品中出现了人。该名艺术家将第一 平面献给了一对女性伴侣,同时让我们可以模糊地看到还有两对伴侣 在翩翩起舞。不需要向我们详细展示他们所处的位置,我们集体性思 维可以把这些伴侣们自然而然地放在一个广场上。再一次感谢作品的 标题:《Dancing in Emilia》,我们就知道他们到底在哪儿。 通过Luigi Pecci现代艺术中心的协助,我们可以观看到由乌克兰 REP(革命实验空间)活动分子小组的作品,加入到了《Patriotism. Hymn》等。我们挑选了部分之前我们在普拉多博物馆外墙可以看到 的作品让它们也出现在理想的广场。这一作品中一系列的各式符号标 记将变成邀请信息来让我们就移民现象以及对欧洲期望进行反思。 现在艺术家Bianco-Valente开始了在Fizi大街和Mameli大街的拐角 处,也就是靠近Filzi街39号 1广场处进行的艺术创作,重新改造这片 空间,让我们对这片区域有新的认识。为了新展览的布展需要,我们 决定将《Patriotism. Hymn》其中的两部分与第三部分结合,在位于 Filzi和Pistoiese大街交界的展区展示。同时我们在作品目前展示的墙 体上涂刷红色,并划出指引线直抵Bianco-Valente的作品处。鉴于 《Come il vento》是场域特定艺术作品,我们可以看到用意大利语和 汉语写成的一句话,给我们讲述移民潮,人员和家庭的流动。他们不 仅仅选择了那块土地,同时给新的国家带去了家当、语言、文化、记 忆等等,就像风一样随处飘荡,最后与新的风交织融合。 Bianco-Valente的作品源于观察,源于旅行,源于在人类之间所建立 起的千丝万缕般的联系面前所产生的触感。这两位艺术家深深知道在 这个世界上联系不仅仅使得大家相互影响,同时更是在很大程度上定 义着我们的人格�。他们对所到各地的社会背景表示尊重,例如在普拉 多,他们通过一句话就展示出了与其他文化共存共荣的必要与复杂。 我们扩大展览范围,形成了第三座位于PAM超市对面的展览广场。在 这座广场中可以看到摄影行为艺术,展出了一组记录参与介入艺术语 1 Sara是Giorgio Bernardini创作的作品《Chen contro Chen. La guerra che cambierà Prato(陈对陈,普拉多的变身)》中的主人公; Stefania 是由Marco Wong创作的 《Nettare rosso, Storia di un’ossessione sessuale(红色美酒,与性痴狂)》中的人 物; 《Petali di Orchidea(蝴蝶兰花瓣)》是Hu Lanbo的作品而Barrocciai, Ivo,则是 Edoardo Nesi创作的作品《L’età dell’oro》的主要人物。 30
言的作品。《Paradox of the Praxis (Sometimes Doing Something Leads to Nothing)》(《现实中的矛盾1(结果与努力的反差)》)是 Francis Alÿs 的一幅反映在墨西哥城中心街头行为艺术的摄影作品。 它是该名艺术在迁居到墨西哥城这座大城市不久之后所创作的一系列 作品之一。在走路期间做出的一系列日常常见但又似乎很荒唐的行为 使得这段路程成为抗议的表达。在他的作品中,那些肢体动作需要很 大的力气来完成,但是这些动作的直接结果都是以失败告终,例如推 着一个巨大的冰块行走6到7公里。这个推东西的动作常常是街头商贩 们常常日复一日的动作,将一件件物品堆放好,但是几个小时之后又 要重新拆除。这样无形的无为动作对于一个社会来说在悄无声息中被 抹杀。 将行进路线延长直到冰块被完全融化,在街头留下水迹。作为作品的 一部分,问及行人了解这些相似行为的原因。 Pantani-Surace的作品《La responsabilità dei cieli e delle altezze》 同样展示出了一个貌似荒诞的行为。一系列人站在一个木质结构上进 行跳跃,尽情欢乐。和Alÿs的作品一样,这幅作品将我们带到了想象 中的人群,赋予作品特殊的价值。与我们的回忆交织,感受到了亲身 参与整个项目的乐趣。这幅影响拍摄记录了在2014年4月24日当天举 办的活动,活动场所就是现在放置了Andrea Abati作品的红墙旁边。 那是《理想的广场》的第一阶段,第一次从Dryphoto当代艺术安排 启动进行艺术对话、启蒙以及理论实践。同时周边商店业主、在广场 上告诉我们他们的不安,希望改变现况的人们都参与其中,共同宣 告变化的开始。这也是从口中讨论到现实中实践的第一步。PantaniSurace为活动准备了三块木头,每块木头上刻有一个汉字,三块木头 合在也起就组成了汉语中的“我爱你”。前来广场的人们共同参与, 通过跳跃和舞蹈,共同将汉字印刷在了纸上。我们都通过这个愉悦的 过程顺利的将这个古老的印刷术穿越到了现今。这个印刷作品已经在 今年装点了广场,天气也将整个展览持续的时间设置到了最大值。 曾经作为项目艺术总监,参与Dryphoto当代艺术《Territoria 4》展 览准备的Bert Theis这次带来了他的作品《Growing House》。这幅 作品是该艺术家在中国深圳所做的一次艺术创作记录图片。该作品反 映了为2003年第五届深圳国际当代雕塑展建立的展馆,该艺术展主 题为“第五系统-后规划时代的公共艺术”,策划人为候瀚如。 1979年当中国政府宣布深圳为经济特区之际,在那里发生了翻天覆地 的变化。城市人口激增到了7百万,建筑、城市规划以及商业蓬勃快 速发展。正如Marco Scotini 所指出的那样,Theis的作品集中体现了 空间建设以及城市当代整体结构占据空间之间的对话关系,因此他更 加感兴趣提出建设空间应当基于观察、基于这个国家的历史以及建筑 的历史。他的创作就包括了建设所谓的露台,那里将遮阳品捆在棕榈 cn | 31
树上,随着时间推移当树不断增高时,遮阳的影子也不断升高。和其 他艺术家的作品一样,《Growing House》的用途尤其适用体现在当 人们常常聚集、休息、冥思或运动的地方,而在商业短暂停留地段则 不适用。 我所希望的是人们可以感受到这种可能性,尽管只是持续数分钟,但 是 这种改变是可能的。 不论是荒诞的方式,诗化的方式还是娱乐的方式 ⋯⋯Francis Alÿs
II.
城区改造:市民参与以及社团参与 我们在公共与私立的空间内穿梭,《理想的广场》项目所需要开展的 每项展览都需要获得该地块业主的支持与允许。通过这个步骤我们可 以看出也正是因为这个原因,很多地方慢慢变得衰败,被遗弃。 每一块被挂上作品、植物或者装饰的外墙,每一次使用颜色进行改 造,这些创作之所以能够被完成需要感谢这块位于隶属私立但是用于 大众使用,独一无二且细致入华的空间。突出了无名业主们的无私慷 慨以及每日使用这块区域的人希望她可以得以改善的期盼。 首批改造工作开始于2014年,需要了相当长时间来倾听与观察。在 没有组织与协调的情况下�,目标是甄选查明从每个个体访谈中所总结 出的绝大部分人的需求。由于ASM(Ambiente Servizi Mobilità)的 大力协助,包括在展览开始前的清扫工作,摆放鲜花,设置座椅等, 我们得以让商店的业主以及广场周边的邻居们享受使用。我们悬挂 的艺术品现在还保存在广场,这也是当时大家共同做出的决定。在 Pistoiese大街和Filzi大街之间每张椅子的放置都取决于谁在这个广场 上逗留时间最长,无论是散步的、售货的还是玩耍的。我们扮演的角 色主要是加强沟通,避免不同利益之间的碰撞。每个摆放物品的间距 都是按照商店里的人的需求来决定的,这些商店主要是亚洲商品店, 我们甚至需要充分考虑他们的货车尺寸以及他们在装卸货时的需要。 然而红墙的选择则是的到了艺术家Andrea Abati的支持,她本人的作 品正在墙上展示。引入红色的本意在于将其作为调解两种文化的工 具,我们将这面杂乱不堪充满争议的墙涂上红色。一年过去了,作品 还有那股红色依然保留在那里,那些电话号码还有不干胶贴已经成了 过去的历史。这块区域告别了过去那种脏乱,而进入到了理想的广 场。在这一年以来许多人负责来维护我们放置的植物、树、家具以及 周边环境。居住在此的邻居们前来浇灌植物。同时感谢6号线投入运 营,穿过中心以及通过普拉多省的l’Impiego穿过中心,极大地帮 助了广场的日常维护。为了本次第二届展会,我们延续了倾听的传 统,继续希望得到合作。我们重新在区域内划分出了一个新的展示广 场,即在PAM超市对面的Giordano街上。但是这次由于该区域长期
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居住人群较少,我们选择开辟新的合作途径,即与Chí-na 2协会开展 合作。该文化协会由建筑师、文化历史学家组成,扎根在社区,希望 可以努力改造优化社区。 该倡议与各项展览共存,再次多元化地呈现Macrolotto Zero的想象 空间:多种方式讲述究竟是怎么回事以及那些在居住于此的人又是怎 么样的。
III.
教育普及工作 一旦离开了传统与独自存在着的艺术空间,大量未解决的问题就猛现 出来。其中之一便是哪一个才是我们在公共展示的目标,同时还要能 够在城市环境下引入一系列由叙述故事背景连接的艺术作品。 作为第一步我们必须要区分公众以及有意愿成为公众的群体,区分那 些专程前来观看展览项目和那些偶然途径却成为参展观众,甚至参 与到作品的创作中的人群。因此我们的工作对象从来都是多路径, 多方向,向各个公众提供所需要的信息,让他们感觉到参与其中的 乐趣。因此我们发布 3并印刷了一段评论文字,同时也提供电子版, 将其通过不同当代艺术渠道用户间发布。我们还是为Cosa è per te una piazza?3采用社交网络平台。我们还引入了QR码,通过它们可以 进入意大利文和中文版本的信息简介,此外我们还有中文版的视频, 里面介绍了这个项目以及从第一届展会开始以来各个作品的普及教育 说明。在本次第二届展会期间我们扩展了相关领域内容,作品的普及 教育说明可以通过标示着QR代码处获取,该项内容我们得到了Prato Didattica3的合作支持。该组织是一个专业致力于沟通的机构。此外 本次展会期间还提供参观指引以及为那些希望参与到工作坊的人群组 织开办了相应的工作坊4。 我们《理想的广场》团队认为艺术教育其实是在将艺术作为沟通语 言,作为另外一种选择中扮演了基础但又重要的作用。同时我们认为 公众作为活跃且独立的分子,是任何一个项目取得成功的关键,同时 也是我们开展活动采用这类方式的原因。 2 Pedone, Valentina: Letteratura cinese contemporanea. Corrente autori e testi dal
1949 a oggi. Hoepli, Milano, 2015. p.343. 3 邀请发言人: Massimo Bressan 和 Gary W. McDonogh,人类学家. Giorgio Bernardini 及 Marco Wong, 作家以及Valentina Pedone,意大利汉语文学专家. 2015年6月19日. Camera di Commercio, Prato. 4 Sinigaglia, Caterina: Bianco-Valente. Il libro delle parole, postmediabooks, Milano, 2015. p. 97.
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现实 始于制作三枚刻有中国 就是 字的字模,三个字模一起 内浓 In the publication for the first edition of Piazza dell’Immaginario in 就共同组成了中文的“我 2014, Alba Braza, the curator of the project, wrote: “To use the walls 大的 that are now a cause of discord between those who would prefer that they not be used as a chaotic telephone directory and those 爱你”。运用木刻技术 who would like them to be cared for as an exhibition space, to 社会 add the color red as a sign of respect and two-way integration, will not 并做好相应准备之后,三 also only change what we imagine happens in the piazza, but will 以及 open up new possibilities to imagine and remember it.” 个字模被浸润了黑色的墨 This might have seemed like a hope, more of a statement about 空间 our desires than a hypothesis based on concrete circumstances. But one year later, we can say that those words made an accurate 汁并置放在平铺在地上 的横 prediction. For many people the space where we have intervened has 的纸的上方。那些在广场 识 become a true location with a name, no longer indicated by saying “close to the Curiel,” “halfway down Via Pistoiese, near where the 上围观期待该作品结果的 post office was,” “Piazzetta Unicredit,” and so on. Today it is simply 名; “Piazza dell’Immaginario.” Said with a certain hesitation at times, not out人们纷纷被邀请参与到 of uncertainty but out of respect. 不断 While at the outset we thought of Piazza dell’Immaginario as the该 first作 of the we下 would the 品place 制names 作的 一have 步created 过 in 以及 neighborhood, today it is the title of a whole project that happens in multiple phases and places. 程:不断在字模上跳跃直 这些 In the first stage the place selected with a private space for public use, with the highest visitor traffic in the city. In this edition, a private space到该中文字被刻印在纸 used only for parking is added. 括了 From May 2014 to the present we have continued our active presence in the territory, and the success achieved has filled us 上。这次艺术的场景以及 座椅 and fills us with joy. But at the same time it has made us aware of all the responsibilities involved in what we have set in motion. 相聚的过程最终被纪录在 had Would we be able not to disappoint the expectations we 除在 created, to activate forces that would independently contribute to 三张作品纸上,其后将 promote actions capable of acting at the root of problems, getting 起的 away from immediate and superficial protest, maintaining what we 这三张纸如果选举宣传海 had built and moving forward? 时更 The answer is here in this second edition, the result of constant 报那样张贴在了墙上 今几 Piazza dell’Immaginario Vittoria Ciolini Dryphoto arte contemporanea
实进行全盘反思,那 work of information and communication with the inhabitants 是在如此一个城区空间 of the neighborhood, those who live in the zone addressed by the project. This work has always put relationships at its center, implying ongoing mediation. 浓缩了数量众多而又庞 A working practice aptly described by Luisa Muraro in this excerpt from an interview conducted by Gianna Mazzini and Marina 的不同文化、现况、 Marrazzi: “In political practice among women I have noticed that the most fecund and effective things, those that do not get erased 会经济条件、各种利益 in the clash between power and counter-power, come with a politics seen instead as ‘intensification of relations’ to make other things possible. ‘Another world is possible’ (the anti-globalization 及需求;1在这样的城区 slogan) appeals to me, but with the sole difference that the other possible world – I think – is already here, though often imprisoned 间内继续延续着她 in our poverty of symbolism. Practicing politics as an intensification of mediations between self and self, self and others, will lead us 横亘 不the变 的名 字与 to find necessary mediations, and标 will make something more be released from the real, that which is possible thanks to the ,同时也成就了新的地 fact that there is an intensity of the mediations. Because politics is impoverished with the mediations are of low intensity, when they are mechanical and, even worse, ensured by relationships of ;在这个空间内持续 power.” “Ripartiamo dalla differenza”, from Buddismo e società, no. 有几张座椅 9, 2002. 断地开展对城区的修缮 The desire to focus on and implement relations has led and leads us to seek out and include active subjects, individuals, groups Pistoiese的大 及对居民群体的教育, and associations that want to make an effort to improve their neighborhood. This has brought about the collaboration in progress 小石子,粉白 with [chì-na], a newly formed association located in the zone, 些具体细小的措施包 created with the aim of studying and exploring themes connected with culture in the widest sense of the term. The association has 了修葺各类墙体、放置 supported the project for the design and furnishings of the new 在连接2个停 Piazza. 椅、栽种鲜花,以及消 里也会设置座 在日复一日间所竖立 卉。 的隔阂与障碍,与此同 更重要的是提出了在当 几乎无法找寻到唯一
Imagining a Project, Imagining a Piazza What are the real challenges of contemporary art? What are its links with society, history, and culture? Nicolas Bourriaud As I was saying goodbye to Rita, the girl at the Chinese supermarket in Piazza dell’Immaginario, I bumped into Sara, and that’s when she told me about Stefania’s trip to Thailand. There, in the Royal River hotel, she met a customer who pops in every week to eat ravioli. As it turned out, he was accompanied by a girl much younger than him. The story cropped up because Stefania was telling me offhand about the incredible sexual fling she was having with the friend she went with. Sara, a second-generation immigrant who considers herself to be a native of Prato, knows Stefania from the time when she worked for Il Barrocciai.1 We usually build our image of reality through television, the press, and the social media. We invent false objectivities and make them real by sharing them. The question is: Is it still possible to construct a new imaginary from the literary output of a given culture and place? Valentina Pedone explains how in China it is possible to clearly differentiate between literature in Chinese language (haiwai huawen wenxue 海外华文文学) written by Chinese writers living abroad from the literature by Chinese writers in the language of the country where they live (haiwai huera wenxue 海外华人文学). Quite often the latter is viewed by Westerners as migrant or diasporic literature, and is normally produced by second-generation emigrants who all share certain features in common.2 Piazza dell’Immaginario is predicated on observation and feeds from all the production of knowledge generated in the neighbourhood we work in and for. We believe that the literary 1 Sara is a character from Chen contro Chen. La guerra che cambierà Prato, by Giorgio Bernardini; Stefania is taken from Nettare rosso, Storia di un’ossessione sessuale, by Marco Wong; Ivo il Barrocciai is a character from L’età dell’oro, by Edoardo Nesi. 2 Valentina Pedone, Letteratura cinese contemporanea. Corrente autori e testi dal 1949 a oggi. Hoepli, Milan, 2015. p. 343. 36
output we are interested in should embrace both the haiwai huera wenxue as well as the writing by Italian authors whose fictional scenarios take place in our streets. We also lend value to anthropology as a basic pillar, understanding it not only as a field of study, but also as possible chapters running in parallel to the plot narrated in the literary stories. All of this is part of the specific bibliography of today’s art which is largely based on philosophy, aesthetics and art history. In consequence, organising an encounter like Immaginare le Chinatown - Letteratura della diaspora3 requires taking time to learn about the guests’ background and research. It is also an occasion to pool ideas coming from the project and from the public who wish to attend. It is yet another opportunity to share and to remember that Piazza dell’Immaginario is a collaborative project, open to the participation and inclusion of new agents who wish to help us imagine new potential subjectivities through the medium of contemporary art. I.
Piazza dell’Immaginario. 2015
Is it still possible to generate relationships with the world, in a practical field art history traditionally earmarked for their “representation”? Nicolas Bourriaud
The curatorial project Piazza dell’Immaginario started out in 2014 from two different points that ran parallel to each other throughout the exhibition discourse and continue right up to the current edition. Firstly, we were interested in showing a number of images of transformations of the public space brought about by the everyday use they were put to by the local community. All these situations proved well worth exploring by contemporary 3 The guest speakers include the anthropologists Massimo Bressan and Gary W. McDonogh; the authors Giorgio Bernardini and Marco Wong; and Valentina Pedone, an expert in Chinese-Italian literature. 19 June 2015. Camera di Commercio, Prato. http://www.dryphoto.it/new/2015/immaginare-le-chinatown-letteratura-della-diaspora en | 37
art, and more specifically by photography. Secondly, we wished to invite artists to produce works that would transform in situ the space where we find ourselves: the neighbourhood in Prato that Bernardo Secchi has called Macrolotto Zero. We were looking for interventions that would directly involve the people who live on a daily basis in the area demarcated for this particular exhibition. The roadmap we were working with at the time clearly showed us that we needed to take a long-term view. It also included transversal notions that prioritised works from public collections owned by well-known institutions and therefore accessible to the people of the city, as well as to lend a special focus to Italian photography, which is a mandate Dryphoto arte contemporanea had already set itself when it was founded in the 1980s. Now, in 2015, we are pleased to be able to continue the work started with a long-term view, expanding the boundaries by further advancing the two conceptual starting points and introducing a third one, basically a combination of the first two, namely, including photos of actions and interventions in the public space. So, for instance, Mantova by Olivo Barbieri is one of those works whose photographic gaze aspires to document ongoing situations of transformation and include moments of leisure that reflect the subjectivity of the local inhabitants. Made in 1980, Mantova belongs to the artist’s early suites of work in which he was interested in photographing what happened around him, mostly in rural areas in Europe. Later on, his focus would shift to big cities, artificial lighting and aerial views. Once again, we come across a football pitch, reminding us perhaps coincidently of Burriana, the work by Bleda y Rosa installed in 2014, possibly mirroring society’s interest in that sport. This time, the goal is next to an oratory on a riverbank, providing a glimpse in the background of a derelict space with abandoned bumping cars that apparently coexists with this inhabited place. Everything is covered with a thick blanket of snow, showing nature’s power to intervene in our reality. In Borgo San Lorenzo, by Andrea Abati, the action of nature is reinforced by human action, in the gesture of respect of small green shoots already turning into trees in the barren ground 38
left over after the devastation of an earthquake. In Mantova, human action leaves its traces on the snow, visible footprints of those who perhaps went to the oratory or of those who continued playing football when the storm finally abated. Mantova, Burriana, and Borgo San Lorenzo all use place names for their title, a signature feature of this brand of photography that pays special attention to landscape. And their beauty is not the outcome of carefully manicured or exquisite forms, but of the success in conveying, albeit through the absence of people, that we are dealing with an inhabited space. Only Gabriele Basilico’s work depicts people. In the foreground there is a couple of women, though we can half-see two more dancing couples. Without actually showing us the place they occupy, our collective memories imagine them to be in a square and, once again, the title, Dancing in Emilia, lets us know where they are. Courtesy of Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci we were able to avail of Patriotism. Hymn, a piece by the Ukrainian activist group R.E.P. Revolutionary Experimental Space. We selected some of the works we had seen for several months on the façade of the Prato museum to place them in the Piazza dell’Immaginario. When combined together, a number of different symbols are turned into messages inviting us to reflect on migratory movements and the expectations aroused by the image of Europe. Starting their work on the corner of Via Fabio Filzi with Via Goffredo Mameli, the artists Bianco-Valente alter the space and our perception of it. As if it were part of a new exhibition, we decided to move two of the sections of Patriotism. Hymn there, together with a third part in the passage connecting Via Fabio Filzi with Via Pistoiese, and added the red colour on the wall where they had been up to that moment, marking the lines of flight on the walk to where the work by Bianco-Valente is. The title of the site-specific work Come il vento is taken from a sentence written in Italian and Chinese that comments on migratory flows, on the movements of individuals and families who are not just the land where they come from, because they take with them to their new country their background, language, culture, memory… carried by the wind and mingling with new winds. en | 39
Bianco-Valente’s work is the end result of observation and travelling, of a unique sensibility towards the relationships people create among each other. “Both artists are keenly aware that they live in a world in which relationships not only influence, but also define, our personality to a large extent.”4 Showing maximum respect for the context they engage with—in this case Prato—they manage to synthesise in just one sentence a concept that is as complex as it is absolutely necessary for living with other cultures. We expand the boundaries and create a third square, opposite the Pam Panorama supermarket, mixing action and photography in a selection of works that document interventions and actions follow the discourse we started out with. Paradox of the Praxis I (Sometimes Doing Something Leads to Nothing) by Francis Alÿs is a photo of an action on the streets of Mexico City in 1997. It is part of a suite of works created by the artist a few years after moving to the city. He turns the gesture of walking while engaging in an everyday yet apparently absurd action into a protest-walk. In his practice, gestures always require a great effort to be materialised, but their finality is inevitably bound towards failure, like this action of pushing a large block of ice through the street for six to seven kilometres. A similar gesture is repeated on a daily basis by street traders, setting up structures that a few hours later will have to be dismantled all over again—a sacrifice invisible to society that implicitly denies any possibility of advancement. He keeps on walking until the ice melts and wets the street, an intrinsic part of the work, and forces passers-by to ask themselves about the reasons for an action of this kind. La responsabilità dei cieli e delle altezze (The responsibility of the sky and the heights) by Pantani-Surace is also underpinned by an apparently irrational gesture. A number of people jump up and down on a wooden structure in a playful gesture. Just like Alÿs’s piece, it returns us to our personal (and collective) imaginary, but within the context of this project it takes on added value: it plays with our memory and makes us feel like participants in the action. The image is a photograph documenting an action on 24 April 4 Caterina Sinigaglia, Bianco-Valente. Il libro delle parole, postmediabooks, Milano, 2015. p. 97. 40
2014 next to the same wall, now red and with the work by Andrea Abati installed in it. It comes from the first phases of Piazza dell’Immaginario, the first time that the conversations, initiatives and theories being activated by Dryphoto arte contemporanea were actually put into practice. It announced a number of changes agreed with the owners of the shops, with the people that met together in the square and who told us about their concerns and desires to improve their streets. It was the first step bridging the gap between saying and doing. For the action, Pantani-Surace prepared three wooden structures, each one with an ideogram in Mandarin that made the message “I love you” when read together. The people in the square were invited to jump up and down and dance on the wooden structures and thus print each of the ideograms. Everybody took part in that transformation of the ancient technique of wood engraving in a moment of fun. The prints on the paper have been in the square over the last year, and the temporal nature that gave rise to the work is further accentuated by the inclemency of the weather. Growing House by Bert Theis, an artist who had already collaborated with Dryphoto arte contemporanea as curator of the Territoria 4 project, is another image documenting an intervention carried out by the artist in Shenzhen, China, in this case a pavilion created for the Fifth Shenzhen Public Art Exhibition, titled “The Fifth System: Public Art in the Age of Post-Planning” and curated by Hou Hanru in 2003. The fate of the city of Shenzhen changed in 1979 when the government classified it as special economic zone, instigating an immediate and massive architectural, urban and commercial development that ended up in a population of seven million. As Marco Scotini argues, the main thrust of Theis’s work lies in the dialectic link between the production and domination of the space by the city’s contemporary global structure, hence the artist’s interest in proposing a place based on observation, on the history of the country and on the history of its architecture. The project combines one of its so-called platforms with a structure conceived to create shade, attached to palm trees in such a way that the height of the structure will change with the passing of time as the trees grow. Similarly to other works by the artist, the use of Growing en | 41
House will be decided exclusively by the individuals frequenting it, perhaps as a place to meet, to relax, to meditate or to practice sports; a place where commercial or speculative transactions will have no place. What I want is for people to feel the certainty that change is possible, even if only for a few minutes. Whether it be through absurdity, through poetry, through playfulness… Francis Alÿs II. Urban interventions. Urban and associative participation Operating at all times between spaces of public and private ownership, each one of the proposals created for the Piazza dell’Immaginario project required the authorisation and support of the respective owners. It is precisely in this process of negotiation where we can glimpse many of the reasons why a space can gradually become a degraded zone. Each façade, plant or bench on which a work has been placed; each colour intervention, has been possible thanks to that unique and imperceptible space between private property and public use, between the altruism (or negligence) of an anonymous owner and the need for improvement demanded by those who use it on a daily basis. The first interventions began in 2014 and required a great deal of time for listening and observing. The goal was to identify the needs of a majority who speak from their own individualities, without any kind of organisation or association.5 We were able to offer the shop owners and the neighbours of the square the services lent by ASM Ambiente Servizi Mobilità (cleaning before the opening, floral decorations, and benches to sit on). They decided the location of the elements—still in place today—at that very moment. The optimum positions of each bench in the passage between Via Pistoiese and Via Fabio Filzi were decided by those who spent the most time in the area, whether buying and selling, strolling or playing. Our role was to mediate in the event of conflicting interests and to facilitate 5 Meetings are currently taking place to create a neighbourhood association run by the individuals in charge of Circulo Eugenio Curiel. 42
communication. The distance between each element was defined by the needs of the people working in the shops, mostly selling Asian products, and even took into account the size of their vans and their loading and unloading needs. However, the red wall responded to a curatorial choice and was approved by Andrea Abati, the artist whose work is on display there. The aim was to integrate the red colour as an element of mediation between the two cultures—we were covering a wall that had been the origin of so many disputes. One year later, the work and the red colour remain in place, untouched; and the phone numbers and stickers are now part of a long forgotten past. The area is no longer degraded and has now become Piazza dell’Immaginario, the place where the red wall is. Throughout the year various individuals have looked after the plants, trees, fixtures and the urban space: neighbours water the plants and Vincenzo De Caro, thanks to Linea 6, a programme implemented by Comune di Prato has been of great help in the day-to-day maintenance of the square. In this second edition, we have continued listening, keeping alive our interest in collaboration. Once again, we are proposing a conspicuous demarcation in the space in order to outline a new piazza in Via Giordano, opposite the Pam Panorama supermarket. However, as this area has less permanent residents, we decided to open the collaborative network to [chì-na],6 a local cultural association, interested in working to improve the area. The proposal, concurrent with the exhibition, further expands the imaginary of Macrolotto Zero with new ways of describing it and its inhabitants. III. Department of Didactics Outside conventional art spaces, many issues remain unresolved. One was to define our target audience and to accept the responsibility of incorporating into the urban landscape a selection 6 [chì-na] is a cultural association founded in 2014 by Cosimo Balestri, Emanuele Barili, Luca Ficini, Alberto and Guido Gramigni. The project of the square is realized by the architects Cosimo Balestri, Emanule Barili, Olivia Gori, Alberto Gramigni. en | 43
of artworks sharing a common narrative. The first step to take was to differentiate between people willing to participate and to actively go somewhere to see the project, and simple passers-by who involuntarily become part of the public and even of the project. In consonance, our lines of work always take various directions, providing each kind of public with the necessary information and helping them to feel like participants. Thus, we created a publication7 with a critical text printed on paper and also in digital format which we disseminated through the usual contemporary art channels; we used the social media as a platform for the Cosa è per te una piazza? (What is a piazza for you?) project;8 we included QR codes making the information accessible both in Italian and Chinese; as well as a video describing the project in Chinese and also files with information explaining each work since the first edition. In this second edition we expanded the scope by making the files with information accessible through QR codes on signage, and by collaborating with Prato Didattica,9 a professional association working with mediation. There is also a programme of guided tours and a workshop for all the groups who wish to take part.10 The Piazza dell’Immaginario team believe that art education is instrumental in the construction of art-based alternatives as a language for mediation, and that the public is an active and independent agent which is key to the success of any project and the very reason why we undertake initiatives of this kind.
7 Publication accessible on: http://www.dryphoto.it/new/2015/scarica-pubblicazione 8 http://www.dryphoto.it/new/2014/cosa-e-per-te-una-piazza 9 Cultural association coordinated by Alessio Zipoli with Ambra Nardini, Manuel Carfora. 10 http://www.dryphoto.it/new/2015/progetto-didattico 44
Bianco-Valente, Come il vento, 2015 particolare en | 45
Piazza dell’Immaginario è un evento organizzato in collaborazione con Regione Toscana, Comune di Prato, Camera di Commercio di Prato, Associazione d’Amicizia dei Cinesi di Prato, ASM Ambiente Servizi Mobilità, Prato, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale “Cantiere Toscana Contemporanea”, Supermercati Pam Panorama, Ordine degli Architetti di Prato, Circolo Curiel, Prato, [chì-na], Prato, Vannucci Piante, Pistoia, Endiasfalti S.p.A., Agliana-Pistoia. Partner del progetto Associna, Prato Didattica. Si ringraziano Gabriele Agnelli | Fulvio Batacchi | Tamara Battisti | Daniela Bazzani | Gabriele Becheri | Francesco Bonacchi | Leonardo Bottalico | Carlo Carlesi | Eleonora Cerilli | Alessandro Colzi | Domenico Faratro | Fernanda Ferri | Corrado Furiozzi | Assunta Impemba | Simona Lausi | Silvia Masi | Simonetta Mazzoni | Massimo Moretto | Giovanni Moschiti | Federico Paolini | Gabriella Parrini | Angelo Pittalà | Gaetano Pittalà | Renata Sucherska | Roberto Tofani | Lorenzo Torregrosso | Xie Wei | Zhao Weixin | Luca Long Zho Un ringraziamento particolare ad Andrea Abati per il lavoro di documentazione. In copertina: Francis Alÿs, Paradox of the Praxis I (Sometimes Doing Something Leads to Nothing), 1997 particolare [Foto: Enrique Huerta] pp. 10-11 Bianco-Valente, Come il vento, 2015 veduta dell'installazione pp. 18-19 veduta generale della piazza pp. 20-21 Francis Alÿs, Paradox of the Praxis I (Sometimes Doing Something Leads to Nothing), 1997 Bert Theis, Growing House, 2004 veduta dell'installazione pp. 22-23 Olivo Barbieri, Mantova, 1980 veduta dell'installazione
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虚幻广场 艺术可以不仅仅作为将理 念具体形象化的一种手 段,而且还可以凭借其独 到的社会规则以及独立采 用特殊的工作模式特性 来改善某一周边社会环 境吗? 4月24日11:30 我们所尝试做的第一次介 入解读便源自Patani-Surace之手,其行为艺术 题为“高度与天空的责 任”传递分享了一对情侣 最内心的信息。该作品通 过时间来推进,凝聚了喜 悦的瞬间。该行为艺术起 始于制作三枚刻有中国 字的字模,三个字模一起 就共同组成了中文的“我 爱你”。运用木刻技术 并做好相应准备之后,三 个字模被浸润了黑色的墨 汁并置放在平铺在地上 的纸的上方。那些在广场 上围观期待该作品结果的 人们纷纷被邀请参与到 该作品制作的下一步过 程:不断在字模上跳跃直 到该中文字被刻印在纸 上。这次艺术的场景以及 相聚的过程最终被纪录在 三张作品纸上,其后将 这三张纸如果选举宣传海 报那样张贴在了墙上
“理想的广场”的主旨在 于创造,这正如Marx所 写的那样,在一个社会间 隙内为人群关系创造一个 空间,从而为与该系统内 所存在的异他性交际元 素进行相互交流创造可 能;在这里消费与大众的 概念将由过客与市民所取 代。我们建议摒弃对公共 空间的偏见,突出人际关 系的重要性,其同样可 以获得相应的政治、经济 “理想的广场”这一项目 以及社会影响 诞生,其目的在于满足普 拉托市数个城区进 行改善优化的需要。这一 改善优化的提出必须基于 现实进行全盘反思,那 就是在如此一个城区空间 内浓缩了数量众多而又庞 大的不同文化、现况、 社会经济条件、各种利益 以及需求;1在这样的城区 空间内继续延续着她 的横亘不变的名字与标 识 ,同时也成就了新的地 名;在这个空间内持续 不断地开展对城区的修缮 有几张座椅会安置在via 以及对居民群体的教育, Pistoiese的大树下,铺设 小石子,粉白墙壁 这些具体细小的措施包 括了修葺各类墙体、放置 在连接2个停车场的过道 座椅、栽种鲜花,以及消 里也会设置座椅,种植 除在日复一日间所竖立 花卉。 起的隔阂与障碍,与此同 时更重要的是提出了在当 今几乎无法找寻到唯一 公平与正确解决问题的方 式的前提下,应选择倾听 这一模式。在这种情况 下,“理想的广场”重新 选择了艺术这一形式作为 工具