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Il Seicento

Il XVII secolo è teatro di molte guerre sanguinose, di cui quella più lunga e tormentata è la Guerra dei Trent’anni: inizia nel 1618 come guerra religiosa tra cattolici e protestanti, ma diventa poi anche scontro politico per il predominio in Europa. Termina nel 1648 con la pace di Vestfalia, che stabilisce nuovi equilibri politici: la Francia ne esce rafforzata, la Spagna indebolita, il Sacro romano impero germanico perde parte del suo territorio, con l’indipendenza dell’Olanda.

Le nuove rotte commerciali sull’Atlantico favoriscono lo sviluppo della borghesia in Olanda, Francia e Inghilterra, mentre causano una grave crisi economica nei Paesi mediterranei (Spagna e Italia). A questo si aggiunge lo scoppio di carestie ed epidemie, la più violenta delle quali è la peste bubbonica, che si diffonde in Italia tra il 1629 e il 1633.

Tra Assolutismo Francese E Costituzione Inglese

In Francia s’impone l’assolutismo: il re Luigi XIV concentra nelle sue mani tutto il potere legislativo, esecutivo e giudiziario ed è libero da ogni vincolo di legge.

In Inghilterra, invece, si assiste al fenomeno opposto: dopo la Gloriosa Rivoluzione il nuovo sovrano Guglielmo d’Orange giura di rispettare il Bill of Rights (la Dichiarazione dei diritti) e nasce la monarchia costituzionale, in cui il potere legislativo viene affidato al Parlamento, mentre il re mantiene quello esecutivo.

La Nuova Scienza

Nel Seicento si assiste a una profonda trasformazione del pensiero scientifico. Nel secolo precedente Niccolò Copernico aveva posto le basi per questo cambiamento, formulando la teoria eliocentrica copernicana: la Terra non è immobile al centro dell’Universo, ma gira intorno al Sole. Tutto questo viene confermato dallo scienziato italiano Galileo Galilei, il padre del metodo scientifico sperimentale: ogni teoria scientifica deve partire dall’osservazione di un fenomeno, a cui segue la formulazione di un’ipotesi e la dimostrazione tramite un esperimento riproducibile. Galilei stesso conferma la teoria di Copernico puntando un cannocchiale verso il cielo e inventando così, con lenti modificate, il telescopio con cui osserva il cielo e le stelle. Inoltre, afferma l’autonomia della scienza e degli scienziati rispetto a qualunque teoria, vincolo o religione. Questa presa di posizione non piacerà alla Chiesa cattolica, che accuserà lo scienziato di eresia e lo costringerà ad abiurare, cioè a rinunciare alle sue teorie.

LA MERAVIGLIA NELL’ARTE: IL BAROCCO

Il progresso nella scienza ha però un risvolto negativo: la Terra e l’essere umano non sono più al centro del mondo, come era nell’Umanesimo e nel Cinquecento. Tutto diventa piccolo e insignificante di fronte all’immensità dell’Universo. Questo, unito alle guerre, alla censura della Chiesa, alle epidemie, causa una profonda crisi esistenziale Gli artisti e i letterati reagiscono a questa crisi con nuovi atteggiamenti e tentano di stravolgere la realtà con forme diverse, eccessive, stravaganti, in grado di suscitare stupore e meraviglia: nasce così il Barocco.

Questo si ribella all’equilibrio e alla purezza dell’arte rinascimentale, creando opere smisurate, piene di artifici e giochi prospettici. È il secolo di Bernini e Borromini, le cui opere esprimono insieme la potenza dei committenti, in particolare la Chiesa, e l’angoscia e l’inquietudine che caratterizza il periodo.

La Letteratura

La produzione letteraria seicentesca è influenzata dalla censura imposta dalla Chiesa cattolica attraverso l’Indice dei libri proibiti. Le opere letterarie sono spesso prive di contenuto e si riducono a esercitazioni di “bello stile”, con un linguaggio artificioso, ricercato e bizzarro. Diversa, come si è visto, la situazione della “scienza”. E infatti nel panorama letterario del Seicento emerge l’opera di Galileo Galilei, che si propone un nuovo e moderno obiettivo: divulgare il sapere scientifico (> p. 193). Per farlo sceglie il genere del trattato, caratterizzato da un linguaggio lineare, chiaro e comprensibile. Anche l’argomento è nuovo e appassionante. Un altro tema al centro del dibattito dell’epoca in Italia è la questione della lingua. L’Accademia della Crusca, uno dei circoli di intellettuali che ha grande importanza in questo periodo, pubblica il primo Vocabolario della lingua italiana (1612), che diventa un punto di riferimento fondamentale per chi voglia scrivere in un buon italiano.

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