DTC
Gennaio 2011 - n. 5
Editoriale........ 2 ) Panico.............3 ù Seriali ......... 5 sul serio ù
)
DebbieDillinger..8 ù Artisti del..... 10 Fumetto Grimorius......12 ù Dizionario..... 18 del Fumetto )
Aquila............21 ù Le pubblicazioni..24 della DTE )
Editoriale E’ iniziato il 2011 all’insegna del Fumetto, che spero vi sia gradito sia nel prosieguo delle proposte di “Continua...” che nel nuovo progetto editoriale, “Gli Archivi del Fumetto”, che sta per iniziare e di cui trovate in ultima pagina alcune informazioni. Per quanto riguarda questa rivista sta per concludersi “Aquila”, la cui storia verrà interrotta nel prossimo numero e proseguirà sulla pubblicazione cartacea in cui potrete leggere il finale. Si tratta del secondo numero di “TetroTeatro”, rivista di 32 pagine di formato A4 in b&n, al costo di 3,00 euro. Oltre a contenere l’intera storia di “Aquila” presentata qui, della lunghezza di 24 tavole, l’albo è completato da un’inedita storia breve di 8 pagine. E’ disponibile anche il primo numero di “TetroTeatro”, allo stesso prezzo e con le stesse caratteristiche, che contiene 16 storie di humo r grottesco, tutte della lunghezza di due pagine. Per presentarvele vi propongo una storia a partire da questo numero di “Continua...” e per i tre successivi. Anche se la prima avventura di “DebbieDillinger” non è conclusa è già disponibile il volume che la contiene per intero, un volumetto di 96 pagine di formato A5 orizzontale in b&n, al costo di 4,00 euro. Anche in questo caso la pubblicazione non contiene solo il fumetto completo ma anche un racconto breve illustrato - con uno stile diverso da quello delle strip -, un articolo sul genere “noir” nei fumetti e una sezione in cui gli autori parlano del metodo di lavoro. Tutte le pubblicazioni possono essere prenotate nel sito http://dte.altervista.org/continua - è un link attivo, quindi potete accedere direttamente da qui alla pagina con un click - con diverse modalità di pagamento, e verranno inviate al vostro domicilio a partire da fine Marzo, dopo il tempo necessario per raccogliere le prenotazioni nel corso di Febbraio e far stampare. Con la fine del primo fumetto si verificherà la prima sostituzione, che vedrà un cambiamento nel genere di racconto, nello stile di disegno, nelle caratteristiche del protagonista e anche nel numero, dato che sono quattro - e persino nell’estetica della pagina, dato che sarà presentato a colori. Il fumetto di cui parlo si intitola “SuperPro”, indirizzato ai lettori giovani - di età e di sentimento -, che narra le avventure di tre bambini di circa 8 anni e di un peluche vivente ed extraterrestre, con le sembianze di un procione e con super-poteri che usa per aiutare i tre amici. Le avventure sono narrate prevalentemente con storie brevi di 4-8 pagine, ambientate in diversi periodi storici e in diversi ambienti, per cui le storie possono essere distinte per generi narrativi: avventura attuale, fantasy, western, giallo, etc., ovviamente sempre con un tono di delicato umorismo di base. Per questi motivi su “Continua...” verranno presentate storie complete invece che col finale troncato, che poi verranno raccolte in diversi volumi con altre storie inedite, e ogni volume sarà caratterizzato dall’ambientazione comune a tutte le storie. E altre novità vedrete nei prossimi mesi. Per ora vi auguro buona lettura e appuntamento al mese prossimo, col numero 6 di “Continua...” Daniele Tomasi _______________________________________________________ Per scaricare la rivista e per prenotare i volumi vai al sito http://dte.altervista.org/continua/
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periodico mensile sul Fumetto, formato digitale, diffusione gratuita numero 5 Gennaio 2011 Pubblicato da DTE - Daniele Tomasi Editore via Trieste 60, 09048 Sinnai (CA) dteditore@gmail.com http://dte.altervista.org Il nome, il formato, le caratteristiche grafico editoriali sono proprietà dell’editore. I fumetti e gli articoli pubblicati sono proprietà dei rispettivi autori. La riproduzione di qualunque materiale presente nella rivista è consentita solamente con l’autorizzazione scritta dei proprietari. Le immagini presenti negli articoli sono riportate solo per finalità descrittive e sono proprietà degli aventi diritto.
font per i testi: Century Gothic font per la testata: CooterCandy font per la grafica interna: SwingSet BB
illustrazione di copertina: Daniele Tomasi “Aquila” soggetto di Gianfranco Loriga sceneggiatura di Jo Pili disegni di Daniele Tomasi “Debbie Dillinger” testi di Sergio Calvaruso, Marco Rizzo e Alessandro Scalmani disegni di Daniele Tomasi “Grimorius” testi e disegni di Stefano Pavan e Mirko Benotto chine di Mirko Benotto e Daniele Tomasi “Panico” testi e disegni di Daniele Tomasi
di DanieleTomasi
Seriali sul serio
di Cesare Giombetti
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Tavole domenicali di “FLASH GORDON” dal 1/7/34 al 4/8/34 (prima parte). In questa analisi, suddivisa in due parti, l’oggetto sarà un mito del fumetto, ovvero Flash Gordon, realizzato da un mito fra gli autori, ovvero Alex Raymond (1909-1956). Prenderemo in esame solo la prima avventura, caratterizzata, secondo Daniele Barbieri, da “una travolgente ingenuità, narrativa e grafica. Nelle tavole dei primi cinque-sei mesi si affastellano una quantità di avvenimenti da capogiro”, dove “mostri e creature straordinarie si susseguono affannosamente” (Daniele Barbieri, “Linea e mito di Flash Gordon”, in Linea Grafica n° 5/1988, Milano, disponibile in formato .pdf presso http://www.danielebarbieri.it/downloads. asp, pag. 2 del .pdf). Barbieri si riferisce ai primi sei mesi circa connotando in maniera relativamente negativa, in raffronto ai periodi seguenti, quel tipo di narrazione. Noi analizziamo in particolare il primo di questi mesi, ovvero l’esordio del personaggio, dove la caratteristica sottolineata dal semiologo è maggiormente accentuata. Abbiamo scelto questa storia, e non altre, per mettere in evidenza un nuovo sistema per gestire la serialità. Barbieri lo vede come un ingenuo affastellamento, mentre noi lo considereremo uno stream of consciousness del mondo del fumetto. Come dicevamo, questo stile è più evidente nella prima avventura, ma sarà fortemente presente anche nelle avventure successive, anche se con un ritmo meno serrato. Noi crediamo che la fortuna di Flash Gordon che, così, è riuscito a compiere un’impresa non semplice, ovvero contrastare la concorrenza di un personaggio fantascientifico già consolidato quale era Buck Rogers, sia dovuta in larga parte a questa tecnica, opinabile eventualmente dal punto di vista stilistico, ma molto efficace dal punto di vista della serialità e, quindi, della fidelizzazione. Una nota editoriale è doverosa. E’ stata utilizzata, per questa analisi, l’edizione dei Fratelli Spada del 1964, tristemente nota per ricolorazioni, censure grafiche (vedi http://www.ubcfumetti.com/classic/?14342) e traduzioni “maldestre” (nel numero che andiamo ad analizzare, il primo, si descrive una talpa meccanica – in inglese talpa è “mole” – e la si chiama “mola”!). E’ bene saperlo affinché il lettore sia cosciente del fatto che ciò che vedete nelle
immagini sarà lontano dall’originale, ma abbiamo scelto di usare comunque quest’edizione perché ci è sembrato che anche questo adattamento fosse un documento da presentare. Fa anch’esso parte della storia e di un atteggiamento da un lato censorio e dall’altro leggero poiché si trattava “solo” di fumetti. Ci piace sia documentato anche questo atteggiamento, e non rimosso. Tornando all’analisi, come dicevamo, tutta la prima avventura è un susseguirsi senza sosta di colpi di scena. Un sistema simile a quello utilizzato da Foster per Tarzan (vedi Continua n° 4), e che abbiamo definito “dalla padella alla brace”, ma con un ritmo molto più serrato. In questo caso si crea un effetto “ebbrezza” dato dal susseguirsi vorticoso degli eventi. Riportiamo le tavole che andiamo ad analizzare e che raccontano i seguenti eventi col ritmo indicato (seguiamo il montaggio dell’edizione italiana): • pagina 6 vignetta 1: il razzo sul quale viaggiano Gordon, Dale e Zarro è attratto su un pianeta; vignetta 2: il razzo si schianta; vignetta 3: Dale è svenuta; vignetta 4: Gordon corre con Dale in braccio.
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• pagina 7 vignette 1-3: Gordon lotta con un dinosauro.
• pagina 8 vignetta 1: Gordon continua la lotta; vignetta 2: un secondo dinosauro minaccia Dale, che rinviene; vignetta 3: i due dinosauri lottano fra loro; vignetta 4: un’armata di razzi si avvicina.
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• pagina 9 vignetta 1: i razzi sparano sui dinosauri; vignetta 2: dai razzi escono degli uomini gialli; vignette 3 e 4: Gordon e Dale sono trasportati al cospetto di Ming.
• pagina 10 vignette 1-3: Gordon affronta quattro grosse scimmie rosse.
• pagina 11 vignette 1-4: Gordon sconfigge le scimmie rosse.
• pagina 12 vignetta 1: Ming ordina di aprire il fuoco su Gordon; vignetta 2: Gordon fugge con un balzo; vignetta 3: la figlia di Ming difende Gordon; vignetta 4: Gordon precipita in una botola.
• pagina 13 vignette 1: Aura, la figlia di Ming, segue Gordon nella botola; vignetta 2: Gordon e Aura precipitano; vignetta 3: Gordon riesce a raggiungere un tubo sporgente e ad aggrapparvisi; vignetta 4: Gordon riesce ad acchiappare al volo Aura.
Ci fermiamo qui, ma potremmo andare avanti perché, come abbiamo detto, per tutta la prima avventura, il ritmo sarà questo e, nelle successive, diminuirà senza però perdere lo stile della concatenazione serrata degli eventi, almeno per tutta la gestione di Raymond. Questo stile è stato ereditato poi da altri autori ma abbandonato successivamente, fino ad un ritorno all’impianto classico da parte, per esempio, di Dan Barry. Concludiamo la prima parte di questo articolo invitandovi a soffermarvi sulle tavole, che spiegano meglio di tante parole i concetti appena espressi. Nella prossima puntata la conclusione e alcune tavole di Barry, che permetteranno al lettore di confrontare i due stili narrativi, così profondamente differenti. E... ovviamente... continua.... (
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di S.Calvaruso, M.Rizzo, A.Scalmani, D.Tomasi
10 Artisti del Fumetto
di Daniele Tomasi
Andrè Franquin nasce il 3 Gennaio 1924 nel quartiere Etterbeek
di Bruxelles (Belgio) e muore il 5 Gennaio 1997 a Saint-Laurent-du-Var. Autore di fumetti, illustratore, redattore ed editore, è uno dei massimi esponenti del fumetto umoristico franco-belga. Il suo primo impiego è nello studio di animazione C.B.A., dove conosce Pierre Culliford (Peyo), Maurice de Bevere (Morris) e Eddy Paape. Grazie a Morris entra in contatto con Joseph Gillain (Jijé), il più importante autore di “Le Journal de Spirou”, che con loro e il suo allievo Will fonda un gruppo di produzione con sede nella casa dei Gillain, soprannominato “La bande des quatre” e famoso per aver costituito lo stile grafico franco-belga definito “scuola Marcinelle”, dal nome della città in cui aveva allora sede la casa editrice Dupuis. Nel 1947 gli viene affidata come autore completo la serie “Spirou et Fantasio”, a metà di un episodio già in fase di pubblicazione. Col tempo introduce dei cambiamenti nelle caratteristiche della serie, aumentando la lunghezza delle storie e creando ambientazioni e vari personaggi fondamentali, tra cui il famoso Marsupilami, che andrà a essere protagonista di una serie propria. Il successo di “Spirou et Fantasio” aumentò notevolmente e Franquin è considerato l’autore più importante della serie. Il suo lavoro prosegue anche quando tra il 1948 e il 1949 intraprende un viaggio nell’America del Nord per accompagnare Jijé e Morris, disegnando in albergo e spedendo le tavole in Francia, ma decidendo infine di sospendere il viaggio prima dei due amici. Nel 1955 per una incomprensione sui diritti interrompe brevemente la collaborazione con Dupuis e passa a lavorare per l’editore antagonista, Lombard, che pubblica il settimanale “TinTin” per cui realizza “Modeste et Pompon” col supporto ai testi di Goscinny e Greg. La ripresa dei rapporti con Dupuis lo porta a lavorare contemporaneamente per le due case editrici, sulle due riviste, sino al 1959. Nel 1957 crea Gaston Lagaffe da una ispirazione di Yvan Delporte, prima disegnato solo in illustrazioni degli articoli, poi in gag da mezza pagina e infine inserito nelle storie a fumetti di Spirou. Negli stessi anni crea “PetitNoël”, a cui si dedicherà molto poco. Il gran carico di lavoro – pur con l’aiuto di Yvan Delporte, di Greg ai testi e Jidéhem ai disegni -, la tendenza al perfezionismo e la depressione ricorrente lo porta a dover interrompere una storia di Spirou nel 1961. Nel 1968 smette di occuparsi dei disegni di “Spirou et Fantasio”, e si concentra su Gaston, con gag a pagina intera. Compaiono le prime “firme buffe”, che verranno raccolte nel volume “Signé Franquin” del 1992, e dei mostriciattoli nelle copertine della rivista, segnali di ricerca grafica che “esplode” nella serie grottesca “Idées Noires”, comparsa inizialmente su “Le Trombone Illustré” nel 1977. Questo è un supplemento satirico della rivista “Spirou”, ideato e curato da lui e Delporte, in cui Franquin realizza dei ricercati disegni per la testata di copertina. Le “Idee nere” proseguono poi su Fluide Glacial, nota rivista satirica. La collaborazione con Delporte prosegue nello scrivere assieme i testi di storie delle serie “Arnest Ringard” e “Isabelle”. Nel 1987 realizza una nuova serie di libri su “Marsupilami”, ma solo come redattore/editore per la sua Marsu-Productions, lasciando ad altri testi e disegni. Nel 1989 crea i protagonisti della serie animata “La Chronique des Tifous”, sempre con Delporte, prosegue i suoi personaggi e segue le varie riedizioni in volume di tutte le sue opere. Nel 2004 a Parigi è stato inaugurata in sua memoria la mostra “Le Monde de Franquin”. Riferimenti: • Enciclopedia mondiale del Fumetto. Corno Ed., 1978. • “Andrè Franquin”, in Les cahiers de la bande dessinée, n.47/48. Glénat, 1980. • “Franquin”, in DBD – Les dossiers de la bande dessinée, n°1. Editions DBD, Novembre 1998. • Presque Tout Franquin. COMSET Editions, 1991. • http://www.franquin.com/ (
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11 Una delle 65 storie, prevalentemente monotavola - gli altri formati, rari, vanno dalla singola striscia alla mezza pagina e alle due pagine - della serie “Idées Noires” (Pensieri neri) scritta con Yvan Delporte, storie dal forte senso del grottesco, con un umorismo caustico e melanconico su argomenti sociali e personali quali la pena di morte, l’inquinamento, la religione, il sesso, la sopraffazione, etc. In basso la copertina del volume in lingua francese che le raccoglie tutte, con una autocaricatura dell’autore.
Idées Noires © eredi Franquin, Editions Audie- Fluide Glacial
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di M.Benotto, S.Pavan, D.Tomasi
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18 Dizionario del Fumetto
©ToddKlein
Lettering
di Daniele Tomasi
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lettering era limitata - al fine di ridurre i costi ma con un effetto dattilografico spersonalizzato e
©Disney
grafo, un oggetto rettangolare di legno o plastica, traforato dalla forma di tutte le lettere maiuscole e minuscole in modo da poterle tracciare con una punta rigida. Dagli anni ‘50 sino agli anni ’90 del secolo scorso alcune case editrici, negli USA come in Italia, facevano realizzare il lettering a macchina - metodo caratteristico dei fotoromanzi, in cui la realizzazione manuale del
©Oesterheld/Solano López
©DCcomics
Indica tutti gli elementi testuale, comprese le onomatopee, presenti in una tavola. La realizzazione del lettering è compito del disegnatore oppure viene affidata a un professionista specializzato. La sua esecuzione è stata da sempre prevalentemente manuale nella maggior parte del mondo, affidata alla perizia calligrafica dell’autore. Per i testi delle nuvolette e delle didascalie il lavoro inizia col tracciare a matita delle linee parallele - i professionisti statunitensi usano uno strumento scorrevole fornito di ghiera rotante per definire l’interlinea e assicurarne la costanza, visibile nel disegno a fianco - con la funzione di guida per la scrittura, realizzata a china con pennino o rapidografo. Dopo l’asciugatura dell’inchiostro le linee vengono cancellate. Solo limitati i casi (per esempio in “Wonder Woman”, 1941) di realizzazione con un normo-
ancora più “freddo” di quello del normografo. Una variante di questo è il lettering delle edizioni tedesche dei fumetti Disney e molti altri, anch’esso
©Dupuis ©KellyStudios
tizzare e rendere sensoriale la grafica delle parole che devono comunicare i rumori. Esistono vari casi in cui anche il lettering dei dialoghi, pensieri e commenti, è stato realizzato in maniera creativa per determinare sensazioni. Tipico è l’uso del grassetto per evidenziare alcun termini di particolare importanza nel discorso. Particolarmente espressivo e divertente è l’uso di simboli grafici che sostituiscono le imprecazioni. Lettering particolari sono utili per sottolineare le caratteristiche dei personaggi, per esempio per indicarne la natura morale o culturale, oppure per suggerire una parlata in una lingua straniera. Per evidenziare il modo di parlare è utilizzata anche la forma della nuvoletta con una serie di forme tra cui a zig-zag per indicare l’urlo, oppure a trattini per indicare il bisbiglio, o vaporoso per indicare il pensiero - in questo caso la “pipetta” che è diretta verso il personaggio viene disegnata come tre bolle
ravvicinate.
©Hansen
©MTGilbert
©Marvel
piuttosto freddo e rigido. Attualmente la realizzazione del lettering viene effettuata prevalentemente con il computer, utilizzando caratteri che derivano dalle scansioni di lettere scritte a mano e poi trasformate in font, mantenendo quindi una forte impronta personale. Il letterista con il computer ha quindi a disposizione numerosi forme di scrittura che può applicare per differenziare testi diversi. Il lettering delle onomatopee è sicuramente stato sempre visivamente creativo e, come ovvio data la finalità di questo elemento, indirizzato a enfa-
©Graton
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©Disney
è una semplificazione grafica sicuramente volta a ottenere la miglior leggibilità. (
©Wood-Eura
Il lettering in tutto il mondo occidentale è sempre stato realizzato prevalentemente in maiuscolo stampatello, ritenuto evidentemente come il formato più facile da leggere e forse anche da realizzare. Un aspetto interessante del lettering nei fumetti italiani è il posizionamento dell’accento, scritto normalmente a lato invece che sopra la lettera. Ciò potrebbe essere legato al voler rispettare l’altezza comune delle lettere, oppure al ridotto spazio tra le righe di testo, o ntrambe le cose. Un’ altra caratteristica è che da sempre gli accenti acuto e grave non sono stati differenziati, se non in rari casi, utilizzando quindi un unico segno. Inoltre la sintesi grafica ha portato talora a una forma unica anche per i segni dell’apostrofo e dell’accento, quando il letterista ha optato per una forma perfettamente verticale. Questo può essere osservato anche in alcune vignette all’interno di storie dove in prevalenza i due segni sono differenziati da una inclinazione opposta. Queste variazioni rispetto alle regole dell’italiano scritto devono essere considerate semplificazioni grafiche e non errori di scrittura. D’altronde, se così fossero viste, bisognerebbe considerare che nella lingua italiana la scrittura maiuscola deve essere riservata nei testi discorsivi alle iniziali delle frasi e dei nomi propri, per cui sarebbe errore anche lo scrivere tutto in maiuscolo. Anche questa, in realtà,
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di G.Loriga, J.Pili, D.Tomasi
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24 Le pubblicazioni della DTE DTC
Nasce una nuova iniziativa editoriale, una rivista e tanti volumi sul Fumetto storico mondiale. Fumetto
1941-1943, USA
Gli
archivi del
D TC Fumetto
data: Gennaio 2011
Gli
Da 4 a 6 volumi all’anno formato A4 e a colori!!!
archivi del
TheWoman in
RED
DTC
1957-1958, USA
1941-1944, USA
Fumetto Gli
contenuto: una avventura delle serie USA anni ‘40-’50
Il 15 Marzo sarà on-line il numero 1 della rivista da scaricare GRATIS!!! Fumetto Gli
DTC
archivi del
archivi del
Fumetto Gli
1942-45, USA
Gli
n°. 1 (bozza)
Una rivista quadrimestrale di 92 pagine A4 a colori!!! DTC
Fumetto
1940-1943, USA
DTC
Fumetto Gli
archivi del
DTC
1951-1954, USA
archivi del
Fumetto Gli
DTC
1949-1951, USA
archivi del
i FascicoliSegreti delDr.Drew
Per informazioni e abbonamento vai al sito http://dte.altervista.org/archividelfumetto/ -- fai click, è un link attivo!!! --
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il prossimo mese col numero a partire dal 28 Febbraio !!! Ricordati di scaricarlo gratuitamente dal sito internet http://dte.altervista.org/continua/
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del