ECO
Edizioni TamagorĂ
Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
NUMERO tre 2013
ECO
Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria EdiziONi taMagORà
Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
Qualche collega ha chiesto da dove deriva il termine “TAMAGORA’: ecco la spiegazione riguardante sia
NUMERO tRE 2013
il prefisso TAMA’ sia il suffisso “AGORA”.
Casa Editrice
EDIZIONI TAMAGORÀ
Edizioni Tamagorà via Unione, 2 20122 - Milano Fondatore: Carlo Guastamacchia Tamà Direttore: Carlo Guastamacchia Tamà Redattore: Carlo Guastamacchia Tamà Percezione Immagine: Ina Guastamacchia Consulente Informatico: Tiziano Covelli Progetto Grafico: Paolo Dell’Orto Impaginazione Elettronica: Tamà Contatti: Tel. 02 8646 1219 Cell. 335 5872 498
LETTERE AL DIRETTORE (LAD): eco@tamagora.com
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EDIZIONI TAMAGORÀ
ECO
Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
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6 8/11
Spiegazione della copertina
Editoriale nr. Tre La comunicazione, questa sconosciuta
Classificazione delle comunicazioni
TAMA’
Attenzione ai COMPORTAMENTI!
Comunicazione Digitale
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Prima regola di comportamento: la reperibilità
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Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
Digital Dental Academy Un’iniziativa di Roberto Spreafico, Franco Brenna, Cesare Robello, Massimo Nuvina e Massimo Gagliani
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25/30 31/34 35/39 Approccio narrativo per l’igienista dentale Dott.ssa Clelia Mazza
“Finalmente approvata la mozione ASO”
22-23 novembre 2013 - Milano
UNIVERSITÀ DEL NORD IN COLLABORAZIONE CON IL COLLEGIO DEI DOCENTI DI ODONTOIATRIA
www.expodiautunno.it
SALA mIZAr
09.00-17.00
SABATO 23 nOvemBre
7°e podiAutunno
la comunicazione in odontoiatria
COnGreSSO
Presiedono Franco Santoro - Laura Strohmenger - Riccardo Ciancaglini 11.00-12.00
Inizio registrazione partecipanti
Presiedono Giampietro Farronato - Antonino Salvato 09.00-09.30
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Importanza della comunicazione in odontoiatria: originalità della decisione per Expo di Autunno
Ergonomia e comunicazione: procedure operative per comunicare Carlo Guastamacchia
La comunicazione attraverso le news
7° EXPO di Autunno 08.30
12.00-13.00
massimiliano Lombardo
La comunicazione con il paziente mediante videocamera
Cosa significa per l’ASO comunicare con il paziente
viviana Cortesi Ardizzone Fulvia magenga
Milano - 23 novembre 2013 Programma Scientifico Preliminare enrico F. Gherlone
13.00-14.00
PAUSA LAVORI
Presiedono Giuseppe Siciliani - Antonio Carrassi 14.00-15.00
Comunicazione e Behaviorismo
Fabio Tosolin
15.00-16.00
Tavola rotonda (aperta al pubblico)
Moderatore Roberto Weinstein Antonio Pelliccia - Fabio Tosolin - Carlo Guastamacchia
09.30-10.30
Marketing e valore della comunicazione “pubblica” Antonio Pelliccia
10.30-11.00 COFFEE BREAK
ECO
16.0016.30
PREMIAZIONE POSTER
16.30-17.00
Conclusioni e verifica questionario
• Poster odontoiatri • Poster studenti odontoiatri • Poster igienisti • Poster studenti igienisti dentali
CONGRESSI IN ARRIVO
“ASO, Borghetti (PD): “Approvata la nostra mozione per riconoscere la professionalità degli assistenti odontoiatrici e la sicurezza dei pazienti”.
Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
CONTROMOSSE ? Assoluta >>> Complicata
ARCHIVIO EVENTI
DECRESCITA -‐ STEADY STATE Tre importanti Convegni sulla Comunicazione
CONTROMOSSE ?
RelaHve >>> immediate Gli anziani come pazienti speciali
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• Serge Latouche • M.Fini • Pallante
CONTROMOSSE ?
• Rotary Intern. • EXPO 2015 • DIDATTICA !
Istruzioni per l’uso della vita Comunichiamo… guardando un po’ le cose dall’alto...
Ed ora un’ulHma “cerHficazione”
43/49 50 51/53 54/57 Addestriamo la Cicogna!
Incantevole…solo se addestrata!! Istruzioni per l’uso di ECO
Chi vuol collaborare, per favore, ci aiuti in modo concreto, mandandoci il materiale già “pronto per l’uso”: per favore seguite le piccole regole che vi diamo…
Queste due immagini vengono mostrate alla fine in modo che, c omparandole, aumentano, si valuN come in poco tempo, i MILIONI di esseri umani sulla Terra.
GRAZIE
per la vostra a,enzione e ancora … nulla di personale !
Dialogo con i lettori
ARCHIVIO-INDICE ARGOMENTI NEI NUMERI PRECEDENTI DI ECO
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Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
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Spiegazione della copertina Essendo questo numero di ECO dedicato alla comunicazione, ho voluto che già dalla copertina si identificasse, a colpo d’occhio, la “filosofia” di cosa io intendo per “comunicazione” nel nostro campo professionale. Le due mani che si stringono hanno, al riguardo, un significato ben preciso, che riassume tutto il significato che si vuole dare al numero dedicato alla comunicazione. Oggi, infatti, per comunicazione si intendono molte cose, soprattutto riferite alla comunicazione di tipo multiplo: i famosi “media”.
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Nel campo nostro c’è notevole tendenza a ritenere che la comunicazione debba essere quella multipla, dall’on-line al web in genere, senza ignorare i “vecchi” sistemi costituiti da giornali, riviste, Tv e, perché no, persino comunicati radio.
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Non dobbiamo assolutamente misconoscere le potenzialità di questi sistemi, recenti, recentissimi o, addirittura, lungimiranti per un futuro molto prossimo. Tuttavia noi dobbiamo essere convinti che il punto chiave del nostro modo di comunicare deve essere la comunicazione diretta (ad personam, person to person) che è quella in grado di suscitare la maggior tensione emotiva e partecipativa. Spesso gli anglosassoni la definiscono “eye contact”, e con ovvia ragione: vedi, al riguardo, anche l’articolo “Dental care providers and patients perceptions of the effects of health information tecnology in the dental care setting” sul numero di settembre dello JADA. Questo numero contiene, al riguardo, come vedrà il lettore, esempi validi che confermano e sostanziano il nostro credo. Tamà
Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
Editoriale nr. Tre La comunicazione, questa sconosciuta Un extraterrestre che piombasse sulla Terra e si trovasse a consultare (Wikipedia?) la parola “odontoiatria”, avrebbe l’impressione che la sostanza di questo termine fosse rappresentata dalle parole “implantologia”, “estetica”, “chirurgia”, “protesi”… e (quasi) nulla più. Se poi volesse consultare una qualsiasi delle innumerevoli riviste che trattano dell’argomento “odontoiatria”, avrebbe conferma che questi (e solo questi) sono i termini da approfondire per capire cos’è davvero questa disciplina.
Se, invece (salto della quaglia), si trovasse in un gruppo di dentisti (persone che praticano professionalmente l’odontoiatria) si accorgerebbe di una cosa stranamente diversa: i dentisti, tra loro, parlano prevalentemente di come i pazienti si comportano, li trattano, si fanno trattare, sono più o meno fedeli, pagano oppure no… e via “comunicando”.
Se, infine (ultimo salto della quaglia) l’extraterrestre volesse sapere per quali ragioni i pazienti fanno causa ai dentisti (eh, sì, sulla Terra succede anche questo!) verrebbe informato del fatto che la maggior ragione di queste cause ha origine nel problema che il dentista non sa “comunicare” con il paziente. Ed ora, in modo molto più familiare, parliamo un momento di noi, da semplici terrestri. Quali le cause di questo “scotoma” culturale? Secondo me fondamentalmente due:
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1. i dentisti ritengono che la comunicazione sia un problema assolutamente individuale, risolvibile con tecniche e, soprattutto, doti, individuali, costituite da predisposizione, indole, carattere… e via supponendo; conseguentemente ognuno può/deve affrontare questa faccenda indipen-
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dentemente dai “massimi sistemi” clinico-tecnologici di cui sopra. 2. Dati questi presupposti, sostanzialmente condivisi dall’establishment accademico, la comunicazione non si insegna nelle università, non solo quelle italiane. Spettacolare, al riguardo, l’editoriale del Presidente della Chicago Dental Society, David Fulton: “The art of language”, nella rivista della CDS, numero di maggio-giugno 2013.
Bene, non mi piace menare troppo il can per l’aia: io sono dell’opinione del tutto opposta. Penso, cioè, che dati per scontati (perché fondamentali) gli elementi culturali e operativi della clinica in sé, l’odontoiatria, come disciplina che cura Persone, non malattie, debba occuparsi in modo profondamente competente della comunicazione e ritengo pure che queste competenze non appartengano alla categoria della scienza infusa, ma debbano essere apprese attraverso modalità didattiche loro proprie. Ultima sottolineatura. Come esemplifico in altre parti di questa ECO, ritengo pure che, nella pratica professionale, la comunicazione che serve di più, esercitata da tutto il “team”, sia la comunicazione diretta, personalizzata, in grado di suscitare empatia ed alleanza. Comunicazione in cui contesto, messaggi verbali e linguaggio del corpo coesistano e si rinforzino l’uno con l’altro. Qualunque altra comunicazione, con cui, oggi, si vorrebbe sostituire quella che io sostengo, è un tipo di comunicazione comoda, apparentemente semplificante, mai in grado, però, di far capire al paziente quanto ci sta a cuore non solo la sua malattia, ma Tutta la sua persona e, perché no, il contesto cui lui appartiene. Carlo Guastamacchia Tamà
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Classificazione delle comunicazioni Impostazione generale. Integrando quanto comunemente si pensa, segnaliamo che il termine “comunicare” deriva dal latino “cum” (con) e dal sostantivo “munus” (impegno, incarico). “Comunicare”, quindi, sta a significare non soltanto il trasmettere un messaggio, ma, più concretamente, “compiere un impegno insieme ad altri”.
Questa precisazione è importante dal punto di vista pratico, perché significa che comunicare non significa soltanto “mettere in comune” dei dati, ma, operativamente, metterli in comune per compiere qualcosa insieme. In altre parole, evidenziando i valori integrali di questa etimologia, tutto l’atto comunicazionale diviene operativo,
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affinché si concluda una specifica concreta procedura. A volte questa trasmissione di informazione sarà immediata, nell’identificazione delle sue conseguenze, mentre, altre volte, avverrà una “mediazione” tra il messaggio trasmesso e le successive conseguenze.
Partendo dal concetto di procedura operativa (terzo principio dell’ergonomia odontoiatrica) le comunicazioni di nostro interesse professionale vanno suddivise in tre grandi capitoli: comunicazioni sensoriali, comportamentali e digitali. Il quadro che ne risulta si presenterà pertanto, schematicamente, il seguente.
Comunicazioni sensoriali
1. Auditive 2. Visive 3. Olfattive 4. Tattili 5. Gustative
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Comunicazioni comportamentali (per semplificare, in ordine alfabetico) 1. Affabilità 2. Affidabilità 3.
Aspetti tangibili generali
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Attenzione specifica, riflessività
5. Calma 6.
Coerenza efficienza-costi
7.
Coinvolgimento attivo-passivo
8. Competenza 9.
Concentrazione (no distrazioni!)
10. Cordialità 11. Disinteresse (riconoscimento lavori precedenti) 12. Disponibilità 13. Empatia 14. Entusiasmo 15. Esclusività 16. Fiducia 17. Gentilezza operativa (umanità) 18. Identificabilità 19. Omogeneità della squadra (“stile di gruppo”) 20. Onestà concettuale (dimostrata e documentata) 21. Personalizzazione 22. Precisione esaustiva 23. Puntualità 24. Rapidità 25. Reperibilità 26. Riscontro (efficacia di risposta, prova di attenzione, feed-back) 27. Riservatezza 28. Rispetto 29. Sicurezza rassicurazione 30. Sincerità 31. Aneddotica-Narrativa-Umorismo
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Comunicazioni digitali 1. L’ergonomia e la comunicazione digitale 2. Caratteristiche specifiche della comunicazione digitale 3. Dalla comunicazione attuale alla comunicazione digitale 4. Realizzazione dell’informatica digitale nella pratica odontoiatrica 5. Come passare dall’analogico - materiale al digitale 5.1. Modifica delle risorse umane: l’alfabetizzazione informatica di tutta la squadra
5.2. (Ri) strutturazione del layout informatico: l’hardware
5.3. (Ri) strutturazione del layout informatico: il software come scelta personalizzabile
6. Comunicazione digitale, riguardo a chi/cosa:
6.1. al singolo paziente
6.2. al Web
6.3.alla squadra
6.3.1. colleghi/consulenti/delegati
6.3.2. igienista 6.3.3. Segretaria/segretarie 6.3.4. ASO 6.3.5. odontotecnico 6.3.6. fornitore
6.4. alle tecniche operative 6.4.1. diagnostica e documentazione (simmetria informativa, consenso informato) 6.4.1.1. videocamera 6.4.1.2. fotocamera 6.4.1.3. rx digitale 6.4.2. prevenzione e parodontologia (mappatura delle tasche) 6.4.3. protesi (CAD CAM) 6.4.4. conservativa 6.4.5. implantologia 6.4.6. chirurgia
CONCLUSIONI. Ovvio che questa classificazione deve considerarsi schematica e perfettibile, ma sembra utile per inquadrare i vari tipi di comunicazione, come elementi essenziali della pratica professionale. Infatti lo slogan “comunicare È curare” deve trovare nei singoli passaggi comunicazionali
(qui schematizzati) di volta in volta le procedure e le modalità più opportune per ogni singolo scopo.
Le comunicazioni sensoriali, pertanto, saranno le più dirette e preliminari per creare una condizione di “intuitus personae”,
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(fiducia iniziale), continuando, successivamente, a mantenere vivi i particolari di tali approcci.
Le comunicazioni comportamentali saranno le più importanti per suscitare e mantenere reazioni emotive, fondamentali per l’alleanza terapeutica e, quindi, il successo della motivazione alla salute (prevenzione) e alla cura. Le comunicazioni digitali, infine, introdurranno in tutta la professione strumenti informatici (“high-tech, high touch”) in grado di impostare ed approfondire modalità
SPIEGAZIONE AI VARI TIPI DI MASS MEDIA (RIPETUTO).
Da alcuni anni si crede che in medicina il rapporto diretto possa essere sostituito da comunicazioni diffuse attraverso i mass media, dai giornali, ai social network, a tutte le informazioni “on line”.
comunicazionali “assistite” e, senza dubbio, potenzialmente in grado di continui miglioramenti e perfezionamenti, a tutt’oggi non del tutto prevedibili. 11
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Tutti questi mezzi possono essere indubbiamente utili, come genericamente preparatori ed “istruttivi”, ma è solo il rapporto diretto, personalizzato, “eye-contact” che provoca la motivazione basale, indispensabile alla alleanza terapeutica e preventodontica. Tamà
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Prima regola di comportamento: la reperibilità Nella classificazione delle comunicazioni del capitolo precedente la seconda categoria è quella delle comunicazioni comportamentali. Per comodità espositiva, e di reperimento, queste comunicazioni sono state elencate in ordine alfabetico, non in ordine gerarchico. In questo capitolo aggiuntivo, però, mi è sembrato fondamentale segnalare come, tra le comportamentali, la comunicazione essenziale sia la numero 25, cioè la reperibilità.
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Telefono: • risposta pronta personalizzata; • “check” interlocutorio continuo • Cosiddetto “ascolto attivo”
Infatti, mettendoci nei panni del paziente, dobbiamo comprendere quale sia la sua condizione motivante essenziale: la necessità di contattarci, per porre rimedio al dolore (massimo motivatore!) oppure, comunque, al problema che gli si è presentato.
Dal momento che, nelle nostre condizioni standard, lo strumento fondamentale per comunicare è il telefono (fisso o cellulare) ecco come deve essere gestita la reperibilità telefonica immediata:
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Cellulare: • sempre aperto • sempre carico • con segreteria telefonica efficace
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Ognuno dei termini qui usati ha un valore determinante, nel giudizio della percezione che il paziente ha della nostra reperibilità. Ad esempio, tanto per cominciare, pronta significa che i dottori (o loro collaboratrici) non devono mai essere irreperibili. La professione di tipo sanitario non si concilia con momenti di irreperibilità (vedi, sotto, alla voce cellulare). Le scontate necessità operatorie del dottore vanno sempre coperte da deleghe al personale collaborante, reso esperto nel trattare tutte le comunicazioni e le informazioni specificamente autorizzate. Il termine pronta significa, inoltre, che il contatto telefonico deve essere stabilito entro il terzo squillo di telefono. Il termine personalizzata, oltre a ciò, significa che si dovrà, il più possibile, cercare di ricordare (del paziente che telefona) particolari utili alla cordializzazione. Infatti, andare al di là dei semplici elementi “clinici” significa che, di quel paziente, abbiamo presente anche elementi di contesto (umani) che danno alla telefonata una grande valenza di empatia. Tutto questo dialogo si deve effettuare con la modalità dell’ascolto attivo, per realizzare il quale è indispensabile la continua interlocuzione (“certo, capisco, vedo bene”…), mentre è inaccettabile e scostante il mutismo continuo.
Nel campo professionale sanitario, com’è il nostro, considero inaccettabile la risposta telefonica che imponga selezioni di avanzamento mediante “cliccaggi” numerici di vario tipo. La risposta diretta, da parte di un operatore (operatrice) che dia risposte personali dirette fa parte di quel criterio di comunicazione personalizzata alla quale ci riferiamo per tutto questo numero di ECO. Parlando del cellulare è indispensabile che questo telefono sia sempre carico ed acceso, anche se soltanto con la segreteria telefonica. Ovviamente, in proposito, se siamo nella difficoltà momentanea di rispondere al cellulare, è indispensabile ogni 30-40 minuti riscontrare eventuali messaggi nella segreteria e rispondere immediatamente.
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Digital Dental Academy Un’iniziativa di Roberto Spreafico, Franco Brenna, Cesare Robello, Massimo Nuvina e Massimo Gagliani Group_DDA
www.digitaldentalacademy.it
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La nascita di questa nuova società è il risultato di un’amicizia, professionale e umana, snodatasi nel corso degli anni. L’obiettivo non è quello di formare un Consiglio direttivo o di eleggere un Presidente; non è neppure quello di trovare molti soci cui richiedere una quota associativa. L’obiettivo, forse ambizioso, è quello di creare un “luo-
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go” virtuale, ma fortemente ancorato alla realtà, dove aggregare colleghi, nel senso più ampio del termine, che possano portare, o trovare, (in)formazione nell’ambito di tutto quanto è digitale in odontostomatologia. A ben pensare la (r)evoluzione digitale non è iniziata ieri, ci avvaliamo di supporti digitali dalla fine del secolo scorso, tuttavia
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il pensare la nostra vita professionale come permeata da ogni possibile risorsa digitale non è patrimonio diffuso. Personalmente ho anche difficoltà a pen-
sarla, non ho ancora messo in atto dei protocolli di comportamento, delle “routine” cliniche, che l’avvento delle tecniche digitali oggi consente. Perchè?
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Forse perchè non ho avuto informazioni sufficienti, quelle disponibili non sono attendibili o sono difficilmente interpretabili; alcuni paradigmi di impiego possono essere oggetto di critica e, come tali, magari essere rifiutati in modo aprioristico, mentre avrebbero solo bisogno di uno sviluppo razionale, alimentato da tutte le negatività che, se opportunamente esaminate, potrebbero trasformarsi in positività. Questa era la nostra necessità e, come tale, abbiamo pensato di trasferirla agli amici - ne vorremmo tanti - che decideranno di perseguire questo scopo con noi nei prossimi anni.
I campi di applicazione del digitale in odontoiatria sono (in)finiti. 16
Il computer ed il software impiegati per l’archiviazione dei documenti dei pazienti si sono rapidamente trasformati in uno
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strumento di comunicazione con gli stessi; quando parliamo di comunicazione, parliamo dell’interfaccia remota, ovvero quando il paziente è distante dal nostro ambulatorio, ma oggi possiamo parlare soprattutto dell’interfaccia prossima, ovvero il momento in cui dobbiamo illustrare un piano di trattamento, spiegare una situazione patologica, descrivere le modalità di un intervento per dare al paziente gli strumenti essenziali per esercitare una vera condivisione delle scelte terapeutiche. Questi banali esempi sono patrimonio del nostro essere professionalmente digitali, sappiamo veramente impiegare gli strumenti al meglio delle loro possibilità, l’evoluzione dei software è percepibile in modo concreto? Sono domande che aspettano risposte, che crediamo stimolino curiosità. Il versante clinico, diagnostico e terapeu-
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tico, è quello che maggiormente affascina in questo momento; oggi sappiamo con precisione quale parte dello spazio endodontico, ovvero del suo contenuto settico, genera una patologia periapicale, se questa patologia ha invaso aree complesse da trattare per il professionista generalista, se essa abbia concause importanti, quali le fratture, tanto per fare degli esempi concreti.
Nella progettazione delle soluzioni per queste patologie e per la sostituzione degli elementi dentali mancanti, strumenti come la radiologia digitale tridimensionale (Cone Beam Computerized Tomography - CBCT) diviene alleato fondamentale per eliminare empirismo e stregoneria dal campo odontostomatologico; sappiamo scegliere un sistema radiografico idoneo alle nostre esigenze? Abbiamo le conoscenze per identificare con correttezza il tipo di esame da far fare al paziente qualora lo inviassimo ad un centro radiologico specializzato?
Proprio nella progettazione pre-implantare lo strumento radiologico diviene “conditio sine qua non” per una pianificazione ragionata e riproducibile di ogni intervento; oggi è possibile “richiedere” un innesto osseo di banca preciso, per forma e dimensione, attraverso l’esame radiologico tridimensionale che, per via digitale, viene trasferito a centri specializzati per la realizzazione degli “spezzoni” ossei. Conoscere queste opportunità vuol dire offrire un servizio clinico e professionale non irrilevante; approfondire queste tematiche significa progredire nel percorso formativo che ciascuno di noi deve porsi come obiettivo nobile della propria esistenza odontostomatologica. In un mondo che sta assistendo ad un rapido decrescere della patologia cariosa parlare di odontoiatria conservatrice potrà sembrare anacronistico; ma proprio la conservazione degli elementi dentali, per esempio attraverso tecniche di rifacimento delle
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otturazioni precedenti, trova nelle nuove tecnologie CAD/CAM “chairside”, ovvero al lato del paziente è bene non dimenticarlo, uno strumento di innalzamento della qualità erogabile associata ad una riduzione dei costi reciproci - tempo medico, manufatto odontotecnico e tempo perso al lavoro dal
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n caso emblematico di rifacimento; vecchie otturazioni con evidenti segni di usura, possono essere rimosse e sostituite nella stessa seduta con restauri indiretti in composito fresati. (Roberto Spreafico)
paziente - che va nella direzione di un’ottimizzazione dei costi globali con i quali la nostra società sarà chiamata sempre più a confrontarsi negli anni a venire.
Siamo professionalmente pronti a “svoltare”? Abbiamo le conoscenze per intraprendere (nel senso letterale del termine) questa nuova avventura? La nostra organizzazione di studio è compatibile con questa novità? Domande le cui risposte potranno delineare un diverso paradigma di comportamento dell’odontostomatologo degli anni venti, duemilaventi beninteso.
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Questo stesso ambito potrà avere un contraltare interessato nella parte odontotecnica, perchè cera e spatola potrebbero avere i giorni contati, saranno rimpiazzati da un computer, da un mouse e da una fresatrice che si comporteranno tanto meglio quanto il “nuovo” odontotecnico saprà ottenere dai materiali messi a disposizione del mercato.
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Il caso iniziale
na situazione di morso coperto anteriore associata a varie discromie; progettazione di quattro corone adesive in materiale ceramico (disilicato di litio). Una mattina di lavoro per iniziare e terminare il caso. (Franco Brenna)
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Ma quali materiali? Compositi con ceramiche? Compositi rinforzati, zirconia di nuova generazione? La trasformazione è continua e spesso incontrollata; vigilare, fornendo contributi ragionati, potrebbe essere il mezzo per non far pagare ai pazienti le sperimentazioni delle multinazionali. Un altro
obiettivo, non difficile da perseguire, a patto di avviare un sincero dibattito professionale su successi e fallimenti.
L’aspetto degli elementi dentali
Da qui la necessità di un “luogo di incontro”.
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Potrei andare avanti con l’ortodonzia, con le riabilitazioni dei pazienti edentuli, siano esse su impianti o, come recentemente proposto, vicariando le tradizionali impronte per eseguire protesi totali. Ecco perchè, in fase di presentazione, ho furbescamente usato una parentesi sul termine (in)finite; la fine sarà solo quella della nostra fantasia.
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Con l’imperativo che le spese della nostra fantasia non debbano ricadere sui pazienti.
DDA ha un percorso segnato dalla curiosità per l’evoluzione della professione odontoiatrica, tutto quello che determinerà questo tragitto sarà in parte dovuto alle decisioni di noi cinque ma la gran parte sarà alimentata da tutti quelli che, frequentando questa ampia piazza digitale, porranno quesiti per chiedere soluzioni.
La sagomatura idealizzata per il lavoro definitivo
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La progettazione CAD
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Le preparazioni
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La prova
La verifica finale
La cementazione
La verifica finale: caso iniziato alle 8.30 e terminato alle 13.30.
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Il primo incontro sarĂ a Parma.
Ma dal mese di novembre sul nostro sito http://www.digitaldentalacademy.it/
saranno disponibili informazioni, documenti, casi clinici per esplorare il mondo del digitale in odontostomatologia.
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Approccio narrativo per l’igienista dentale
Dott.ssa Clelia Mazza Igienista dentale – Direttore didattico del Corso di Laurea in Igiene dentale della Seconda Università degli Studi di Napoli clelia.mazza@libero.it
L’Igienista dentale svolge il proprio ruolo attraverso interventi orientati al trattamento della malattia parodontale e alla prevenzione delle varie patologie, nuove o recidivanti.
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Il contesto in cui opera l’igienista è, ovviamente, nel campo della salute orale, ma ciò è in stretto collegamento con la promozione della salute più in generale, essendo direttamente interconnessi i due ambiti.
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Per operare in tale contesto l’igienista si avvale di una componente scientifica, legata alla terapia, ma oltre a ciò ne esiste una strategica, connessa alla gestione del paziente e alla sua motivazione all’igiene orale domiciliare. Il successo del trattamento si ottiene proprio attraverso un approccio che tenga conto delle necessità complessive del paziente e sia centrato sulla persona.
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Il nostro compito è guidare ogni individuo a interpretare la prevenzione come un investimento, che deve durare per tutta la vita, infatti, già Ippocrate diceva “Non basta insegnare la malattia, e come si cura. Occorre insegnare la salute, e come conservarla”.
di messaggi in modo chiaro e non invasivo.
Da parte degli operatori, quindi, non è sufficiente formazione e aggiornamento, ma è necessaria la consapevolezza della responsabilità che si ha, avendo scelto di operare a contatto con la salute delle persone.
FATTORI DI RISCHIO NON Modificabili
Modificabili
STILE DI VITA GENERALI BIOLOGIci Elevati livelli Fumo Reddito Età pressione arteriosa Elevati livelli glicemia Dieta non Livello di Genere equilibrata scolarità Livello di colesterolo HDL
Abuso di Condizioni di alcol vita
Genetica
Sovrappeso/Obesità
Inattività Condizioni di fisica lavoro
Etnia
1) Schema dei fattori di rischio modificabili e non modificabili
Pertanto è un obbligo, come operatore sanitario, essere aggiornato su tutto quello che riguarda la promozione della salute in generale, tenendo conto che, essendo le patologie cronico-degenerative la prima causa di morte, in Italia e nel mondo, l’intervento di prevenzione nei loro confronti, attraverso la promozione di sani stili di vita, costituisce una priorità. (1) 26
Questo importante compito richiede competenze comunicative e conoscenze professionali, per facilitare il trasferimento
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Nel Rapporto sulla salute europea l’OMS ha individuato dei fattori, che tendono a sovrapporsi in uno stesso individuo, aumentando il rischio: al primo posto c’è il fumo di tabacco, seguito da ipertensione arteriosa, eccesso di peso, abuso di alcol, ipercolesterolemia, scarsa attività fisica e scarso consumo di frutta e verdura. Tutto ciò interessa l’igienista dentale per orientare la prevenzione ai fattori di rischio. (Fig. 1) Per tale motivo le aree prioritarie su cui impostare strategie di intervento, sono indi-
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viduate sia nella prevenzione di patologie, sia nella promozione dei determinanti di salute: corretta alimentazione, adeguata e regolare attività fisica, lotta al tabagismo e al consumo eccessivo di alcol, riduzione dei carichi di stress psicosociale. (2) In letteratura è riportato che il mantenimento della salute orale richiede un approccio integrato tra una costante valutazione critica delle evidenze scientifiche, un’attenta analisi degli aspetti bio-psico-sociali del paziente, uniti all’esperienza del clinico. (3)
a poco un rapporto di fiducia e per realizzare questo occorrono anni, assicurandosi che il paziente mantenga costante nel tempo l’impegno. Nella costruzione del rapporto è importante anche il linguaggio che si utilizza, come dicono gli esperti della Programmazione Neuro Linguistica la comunicazione
È importante creare un circolo virtuoso che, partendo dalla comunicazione efficace, che porta ad una maggiore comprensione e fiducia da parte del paziente, favorirà l’adesione 2) È necessario creare un circolo virtuoso che parte dalla comunicazione efficace e porta alla soddisfazione del paziente al trattamento, con conseguente magdovrà essere costantemente orientata alle giore efficacia, e finale soddisfazione del soluzioni, piuttosto che focalizzata sui propaziente. (Fig. 2) blemi, in modo da proiettare positivamente Per questo motivo si è passati da un conil paziente. (4) cetto di compliance, in cui era sufficiente Dagli anni ’90 si è assistito alla diffusioil coinvolgimento del paziente a seguire le ne dei principi della Medicina Basata sulle indicazioni dell’igienista, finalizzato alla saEvidenze (EBM) in cui sono analizzati studi, lute orale, ad uno più responsabile di adecasi, dati statistici e percentuali di successo sione al trattamento condiviso, finalizzato sui pazienti, con la tendenza ad omologare i al benessere della persona, passando da un pazienti in base alle patologie. modello centrato sulla malattia ad uno centrato sulla persona. Alla fine degli anni ’90 si è sviluppata la 27
Motivare un paziente non vuol dire solo trasferire informazioni, ma costruire a poco
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Medicina Narrativa (NBM), che pone attenzione alle storie di malattia per compren-
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dere in modo più approfondito i pazienti e le loro patologie.
Questo movimento, nato in America dalla dott.ssa Rita Charon, professore di Clinica medica presso la Columbia University di New York, parte dall’idea che la Medicina clinica è costituita da conoscenze scientifiche, dati e decisioni, ma è anche una relazione di aiuto, quindi una relazione con persone con un corpo, ma anche con una psiche, emozioni e sentimenti. (5)
Praticare la Medicina con competenze narrative consente a qualsiasi operatore sanitario di interpretare ciò che il paziente vuole esprimere sulla sua malattia e di arricchire i dati clinici oggettivi, del suo vissuto soggettivo. Non parliamo solo della malattia come disease, in senso oggettivo, ma di illness, di malessere, in senso soggettivo, qualitativo. Il suo sviluppo nasce proprio dalla consapevolezza che la Medicina Basata sulle Evidenze ha reso sempre più tecnicistica la Medicina, a scapito del rapporto umano, mentre il paziente potrebbe fornire importanti elementi per il trattamento e la cura della malattia. (6)
Con la Medicina Basata sulle Evidenze si è sviluppata la tendenza a considerare la malattia come un insieme di sintomi e segni clinici. Se da un lato ciò ha permesso migliori possibilità diagnostiche, c’è da dire che questa tendenza ha portato alla progressiva perdita della capacità di ascolto del paziente.
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La Medicina Narrativa è una tecnica comunicativa che si fonda sui racconti del paziente, sulla narrazione e sull’ascolto, non solo l’ascolto attivo, ma il coinvolgimento del paziente, ponendo attenzione al vissuto soggettivo. È importante perché restituisce al paziente la centralità e consente all’o-
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peratore di avere una visione più completa della malattia. (5)
Si può dire che, grazie alla narrazione, restiamo in contatto con le persone che si rivolgono a noi, cogliendo quello che può essere il modello, il mondo di chi ci sta di fronte e soprattutto il modo, funzionale o disfunzionale, che ha di relazionarsi con la salute e la malattia; questo ci aiuta poi ad aiutarlo.
Nel nostro campo, quando incontriamo un paziente, non ci limitiamo a riportare i dati clinici, ma cerchiamo di capire anche il suo disagio funzionale o estetico, il modo in cui egli si pone in relazione alla sua malattia, che viene raramente considerato: ciò che conta non è solo la verità oggettiva, ma anche quella soggettiva, che varia da individuo a individuo. Questo farà sì che egli si sentirà più considerato e più disponibile a collaborare, partecipando attivamente. Il paziente non è solo un “caso clinico” da trattare, ma un essere umano e in quanto tale deve essere considerato nella sua totalità.
Il vissuto del paziente, inoltre, non deve essere visto come elemento di disturbo, ma come prezioso per indirizzare l’igienista ad interpretare il quadro clinico.
Naturalmente la Medicina Narrativa non è solo dare parola ai pazienti, ma richiede un atteggiamento mentale nuovo da parte dell’operatore per inserire il vissuto soggettivo nel contesto. Questo contrasta con quanto riportato da Divinski che riferisce che alcuni studi dimostrano che il paziente che giunge in ambulatorio ha in media 18 secondi per esprimere i suoi sintomi, prima che l’operatore lo interrompa con domande. (7) È evidente che un approccio narrativo,
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3) Le decisioni cliniche non sono più solo frutto delle evidenze scientifiche unite all’esperienza del clinico, ma si arricchiscono di un elemento soggettivo costituito dalle preferenze del paziente
definito olistico per la sua attenzione all’unità psicosomatica dell’organismo, darà modo al paziente di esprimersi meglio e di ottimizzare il rapporto con l’igienista dentale.
Chiaro che questa attenzione così profonda richiede un tempo, che non sono i 18 secondi riportati da Divinski, e richiede anche delle riflessioni adeguate che presuppongono un professionista preparato.
Mettersi in ascolto di storie vuol dire per l’operatore costruire un percorso in cui si esplora insieme la soluzione per la guarigione.
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Quindi la Medicina Narrativa e la Medicina Basata sulle Evidenze sono un completamento: l’una, basata sull’analisi qualitativa e l’altra sull’analisi quantitativa si
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integrano nella pratica clinica.
Questo metodo aiuta l’igienista in tutte le fasi del rapporto terapeutico: n nella fase diagnostica favorisce la comprensione reciproca e fornisce informazioni utili;
n nella terapia incoraggia un approccio olistico, diventando esso stesso terapeutico: in questo caso la funzione dell’igienista è quella di facilitare una migliore narrazione di sé, perché probabilmente aiutare a narrarsi meglio, aiuta a chiarire meglio a se stesso, facendo aumentare la consapevolezza; n nell’educazione dei pazienti, fondato sull’esperienza, incoraggia la riflessione e resta impresso nella memoria;
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n nella ricerca aiuta a mettere il paziente al centro del processo curativo.
Questo elemento narrativo ha arricchito la Medicina Basata sulle Evidenze, che nella sua evoluzione riporta che le decisioni cliniche non sono più solo frutto delle migliori evidenze disponibili insieme all’esperienza del medico, ma aggiunge un elemento soggettivo, dato dalle preferenze del paziente, che trovano un loro spazio. (8) (Fig.3) Quindi l’igienista dovrà avere competenza, unita ad apertura mentale e voglia di aiutare realmente la persona che si rivolge a lui, focalizzandosi sulle soluzioni e non sui problemi.
Una volta ascoltato il racconto con pazienza, attenzione e atteggiamento comprensivo, l’approccio terapeutico dovrà essere quello di elaborare una valutazione completa, definire un trattamento adatto e motivare il paziente a portarlo a termine, intervenendo direttamente o indirizzandolo ad altri esperti. Il lavoro dell’igienista può essere effettuato a vari livelli, a seconda della consapevolezza dell’operatore. Anche risolvere un caso clinico secondo l’agire puramente scientifico vuol dire svolgere correttamente il proprio lavoro, ma aggiungere la consapevolezza rende più proficuo il lavoro, è più utile al paziente e più soddisfacente per l’igienista dentale.
Riferimenti bibliografici:
1) Word Health Organization - Global Atlas on cardiovascular disease prevention and control - 2011
2) OMS, Rapporto sulla salute europea, 2005
3) Van der Weijden F, Slot DE - Oral hygiene in the prevention of periodontal diseases: the evidence. Periodontology 2000, Vol. 55, 2011, 104-123 4) Thomson G, Khan K - PNL per i medici. L’arte e la scienza del linguaggio per la guarigione - A. Roberti Editore, 2011 5) Charon R - Narrative Medicine: a model for emphaty, riflection, profession and trust - JAMA 2001; 286:(15):1897-1902
6) Greenhalgh T, Hurwitz B - Narrative based medicine: Why study narrative? - British Medical Journal, 1999; 318; 48-50 7) Divinsky M - Stories for life - Canadian Family Phisician 2007; vol. 53
8) Kwok V, Caton JG, Polson AM, Hunter PG - Application of evidence-based dentistry: from research to clinical periodontal practice - Periodontology 2000, Vol. 59, 2012, 61–74
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Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
“Finalmente approvata la mozione ASO” ASO, Borghetti (PD): “Approvata la nostra mozione per riconoscere la professionalità degli assistenti odontoiatrici e la sicurezza dei pazienti”. Ci fa piacere comunicare ai nostri Lettori un grande successo. Il documento allegato lo hanno firmato Tutti, da Lega Nord a PD a SEL a Fratelli d’Italia, alla Lista Maroni. Appare davvero come un gran goal, e anche questa volta è importante comprendere una cosa: alle istituzioni non interessa niente di SIASO o di ANDI, non interessa di bagarre politiche… quando devono o vogliono prendere una decisione lo fanno semplicemente, e basta. Questo come discorso di fondo; ora, oltre a ciò, si verifica un altro problema in Regione Lombardia, e lo stiamo affrontando in questo momento: ecco di cosa si tratta.
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La Delibera Regionale emanata nel 2007, che diceva che nelle strutture private o pubbliche accreditate lavorano Assistenti di Studio Odontoiatrico, definiva il profilo
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e il percorso di studi di 1000 ore; si tratta di quella delibera che SIASO, dopo averla letta, ha mandato a tutte le strutture, e anche a qualche studio monoprofessionale. Per questo fu quasi “fucilata” da ANDI; bene, quella delibera parlava chiaro, con la formula “Per il Servizio Accreditamento ASL”. Ora l’ASL Servizio Accreditamento stà controllando: le strutture che non hanno personale formato con il percorso di 1000 ore rischiano di perdere l’accreditamento. Al controllo i controllori ASL parlano chiaro: o formano il personale, o il personale viene licenziato, o la struttura perde l’accreditamento. Così chiedono chiarimenti decine di persone che dalla settimana successiva potrebbero non avere più lavoro: la
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Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
loro domanda è standard: “ma io, che lavoro da 20 anni devo fare il corso?” La posizione più logica è rispondere di si, perchè la legge lo impone, in Regione Lombardia, ma dovrebbe ottenere che i costi per la formazione vengano pagati dai datori di lavoro. Molte ASO che lavorano in questi centri accreditati non sono neanche assunte direttamente, ma assunte attraverso cooperative, e percepiscono stipendi da fame (non superano gli 800 euro al mese). Logica domanda: come potrebbero pagarsi un corso di circa 2.500 euro? Ed ora leggiamo precisamente quanto è stato scritto. “Il 10 Settembre 2013 è stata approvata all’unanimità, in regione Lombardia, Commissione Sanità, una mozione urgente presentata dal Consigliere Regionale Carlo Borghetti, richiesta da SIASO. La mozione ha il compito di accelerare la Conferenza Stato Regioni per la configurazione del profilo ASO e il percorso di studi che da sempre SIASO ha ritenuto dovesse essere obbligatorio. Nel documento licenziato da Regione Lombardia è importante sottolineare alcuni punti:
* “Considerato che... è necessario acquisire, mediante percorsi formativi ed esperienza (quindi si parla di competenze acquisite, oltre che a formazione) una professionalità e competenza in grado di garantire uno standard qualitativo elevato nell’assistenza del paziente odontoiatrico e nel favorire il suo benessere psichico”; ** “Ritenuto pertanto necessario che la professione dell’ASO deve essere valorizzata mediante il riconoscimento giuridico del profilo professionale, in quanto il suo ruolo nell’ambito del team degli studi odontoiatrici risulta determinante...”.
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Sono da sottolineare anche le richieste espresse nel documento:
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Signora Fulvia Magenga ASO
*** - l’invito ai consiglieri e alla giunta di Regione Lombardia a farsi parte attiva presso la Stato/Regioni per il riconoscimento giuridico del profilo professionale ASO,
**** - ed a promuovere un percorso di formazione specifico per i soggetti che attualmente svolgono di fatto le attività riconducibili al profilo di ASO (quindi per tutti gli ASO) per acquisire l’attestato professionale (attualmente Regione Lombardia rilascia l’attestato di competenze di Assistente alla Poltrona di Studio Odontoiatrico).”
Con la definizione del profilo e del percorso di studi avremo ASO preparati su tutto il territorio nazionale e che avranno una vita professionale più facilitata sia dalla formazione, sia dall’attestato professionale conseguito. Prof. Carlo Guastamacchia,
Fulvia Magenga (ASO Certificata Regione Lombardia)
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7° EXPO di Autunno Milano - 23 novembre 2013 Programma Scientifico Preliminare
22-23 novembre 2013 - Milano
UNIVERSITÀ DEL NORD IN COLLABORAZIONE CON IL COLLEGIO DEI DOCENTI DI ODONTOIATRIA
www.expodiautunno.it
SALA mIZAr
SABATO 23 nOvemBre
7°e podiAutunno
la comunicazione in odontoiatria
COnGreSSO 09.00-17.00
Presiedono Franco Santoro - Laura Strohmenger - Riccardo Ciancaglini
08.30
Inizio registrazione partecipanti
Presiedono Giampietro Farronato - Antonino Salvato 09.00-09.30
Importanza della comunicazione in odontoiatria: originalità della decisione per Expo di Autunno enrico F. Gherlone
Ergonomia e comunicazione: procedure operative per comunicare Carlo Guastamacchia
12.00-13.00
La comunicazione attraverso le news
La comunicazione con il paziente mediante videocamera
Cosa significa per l’ASO comunicare con il paziente
13.00-14.00
massimiliano Lombardo
viviana Cortesi Ardizzone Fulvia magenga PAUSA LAVORI
Presiedono Giuseppe Siciliani - Antonio Carrassi 14.00-15.00
Comunicazione e Behaviorismo
Fabio Tosolin 15.00-16.00
Tavola rotonda (aperta al pubblico)
Moderatore Roberto Weinstein Antonio Pelliccia - Fabio Tosolin - Carlo Guastamacchia 09.30-10.30
Marketing e valore della comunicazione “pubblica” Antonio Pelliccia
10.30-11.00 COFFEE BREAK
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16.0016.30
PREMIAZIONE POSTER
16.30-17.00
Conclusioni e verifica questionario
• Poster odontoiatri • Poster studenti odontoiatri • Poster igienisti • Poster studenti igienisti dentali
Programma Generale EXPO Autunno ECO
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CONGRESSI PASSATI E IN ARRIVO
11.00-12.00
Abstract
delle comunicazioni principali
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Il seminario affronta il tema della comunicazione in ambito odontoiatrico, delineando i principi scientifici che sono alla base dei processi comunicativi intesi come insieme di comportamenti verbali regolati da meccanismi di controllo comportamentale. La validità di un intervento in medicina e in odontoiatria si misura esclusivamente dalla riuscita clinica, espressa in termini quantitativi, tuttavia non ha senso considerare eccellente un trattamento che abbia un’alta percentuale di successo solo su pochi pazienti che riescono a concludere il trattamento. Il successo globale di un clinico è dato dalla validità tecnica dell’intervento clinico e dalla capacità di ottenere adeguata compliance alla terapia in tutti, o quasi tutti, i pazienti trattati.
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La riuscita clinica in quasi tutte le branche della moderna odontoiatria (prevenzione, ortodonzia, parodontologia, implantologia…) è in larga misura funzione dei comportamenti di adesione e compliance del paziente. Ricade quindi sull’odontoiatra la responsabilità della gestione del rapporto con il paziente e diventa anche essenziale che l’odontoiatra sia in grado di ottenere dal Personale Ausiliario i comportamenti che evitano i conflitti o la cessazione del rapporto fiduciario tra il Paziente e lo Studio. Oggetto, quindi, del seminario saranno le tecniche di Behavior Analysis per ottenere la motivazione del Team e laleadership nei confronti del Paziente.
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CONGRESSI IN ARRIVO
Fabio Tosolin
Antonio Pelliccia
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Sono solo alcune delle domande che la relazione affronta e alle quali risponde, considerando analisi e studi autorevoli, valutando i processi decisionali attraverso l’importanza che per la professione odontoiatrica ha la comunicazione sui pazienti e non solo. “Il futuro non si prevede ma si programma” ed è alla
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base di ogni formazione manageriale, saper comunicare in modo efficace.
Il Marketing permette di ridurre il rischio di impresa e migliora la qualità della vita degli operatori e dei pazienti, il suo campo di azione non riguarda solo le questioni economiche, finanziarie o fiscali, ma vedremo come si possa e si debba, pianificare una corretta strategia di comunicazione per il successo professionale. Il Marketing etico, attraverso il passaparola evoluto del Referral Program, misura gli obiettivi e gli investimenti, profilando il target ha come obiettivo la percezione della qualità clinica ed extraclinica da parte dei pazienti e del mercato reale e potenziale.
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Come funziona il Marketing? Quali opportunità reali di informazione? Come viene percepita realmente dai pazienti la pubblicità? Quale ruolo hanno i Media oggi? Perché è il Team dello studio che deve interessarsi del marketing? Quali strategie di Marketing sono misurabili per lo Studio dentistico?
“Ergonomia e comunicazione: procedure operative per comunicare” Impostazione generale.
Le comunicazioni di nostro interesse professionale vanno suddivise in tre grandi capitoli: comunicazioni sensoriali, comportamentali e digitali.
Sintetizzando diciamo che le sensoriali sono 5, le comportamentali (almeno) 30 e le digitali numerosissime , sia di interesse strettamente comunicazionale (allargato) che comunicazionali-cliniche. Nella presentazione che studiamo oggi il nostro maggiore interesse viene impostato non tanto sulla definizione delle singole comunicazioni ma sul Come esse possono essere messe in atto.
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Data la necessità di schematizzare la maggior attenzione viene rivolta ad alcune delle più importanti comunicazioni comportamentali, dato che esse sono le più valide per suscitare e mantenere reazioni emotive, fondamentali per l’alleanza terapeutica e, quindi, il successo della motivazione alla salute (prevenzione) e alla cura. Carlo Guastamacchia
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CONGRESSI IN ARRIVO
Cercheremo cioè di spiegare il “knowhow” (“come si fa cosa”) partendo dal presupposto che ogni tipo di comunicazione non deve essere considerata come qualcosa di astratto, né di istintivo, caratteriale, innato, ma debba invece essere realizzato mediante una serie di step by step, come accade al pari di qualsiasi procedura operativa (terzo principio dell’ergonomia odontoiatrica). Per ognuna di esse, pertanto, si esporranno le tre fasi, tipicamente ergonomiche, di preparazione >> esecuzione >> riordino.
Carlo Guastamacchia
“Ergonomia&Comunicazione: procedure operative per comunicare” 1.
Analisi generale dei concetti di ergonomia e comunicazione
2.
I tre principi fondamentali dell’ ergonomia odontoiatrica
a. I movimenti elementari
b. L’economia dei movimenti
c. Il concetto di procedura operativa e analisi delle sue componenti: preparazione-esecuzione-riordino
3.
Suddivisione della comunicazione in tre categorie: sensoriale, comportamentale e digitale
a. La sensoriale è governata da elementi fisici
b. La comunicazione comportamentale è governata, in prevalenza,
39
c. La comunicazione digitale è governata da principi informatici
4.
Utilizzazione del concetto di procedura operativa per la realizzazione
a. Delle comunicazioni sensoriali
b. Delle comunicazioni comportamentali
c. Delle comunicazioni digitali
“In questa rubrica segnalo i convegni più recenti in cui si è parlato di ergonomia e comunicazione. Impossibile citare tutto il contenuto di ogni congresso, perciò mi limito ad indicarne sede e data. Per ultimo, invece,
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citiamo il convegno EXPO AUTUNNO di Milano, che avrà la caratteristica di essere, per la prima volta (merito Gherlone) completamente dedicato alla comunicazione in una sede Accademica.
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CONGRESSI IN ARRIVO
da principi psicologici
Tre importanti Convegni sulla Comunicazione 17-‐18 maggio
SOFIA Congresso ESDE (Società Europea di Ergonomia Dentale)
TAMA’
SOFIA Congresso ESDE Tamà con Giulio Leghissa
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TAMA’
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ARCHIVIO EVENTI
17-‐18 maggio
Gli anziani come pazienti speciali L’aumento progressivo, imponente ed inesorabile del numero degli anziani obbliga anche i dentisti a valutare quali novità operative impone questo avvenimento demografico. La questione ha particolare importanza per quei dentisti che, avendo iniziato a lavorare 30-40 anni fa, oggi si avvalgono di una clientela di persone di x anni +30 -40.
È bene, quindi, che i colleghi, sia più che meno giovani, considerino con attenzione i seguenti problemi e le necessarie, conseguenti, soluzioni. PAZIENZA
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La dote fondamentale da porre in atto con gli anziani è quella della pazienza, che non deve essere un termine astratto, ma concretarsi nei seguenti elementi comportamentali, quindi tipicamente comunicazionali.
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TEMPO Anzitutto la pazienza deve avere come strumento fondamentale il fattore tempo, non genericamente “auspicato” ma ergonomicamente preordinato. REPERIBILITÀ, DISPONIBILITÀ E AFFABILITÀ
In pratica la pazienza deve essere esercitata mediante queste tre componenti essenziali, che, a loro volta, vanno impostate secondo schemi precisi e costanti, oltre che accuratamente personalizzati.
La prima caratteristica da attuare è quella di imporre, con inesorabile costanza, il rispetto essenziale dei controlli periodici. L’ a n z i a no avrà già compreso, con il passare degli
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anni, che i deficit odontoiatrici non sono accadimenti improvvisi e totali, ma conseguenze, “passo passo”, di (inizialmente) piccoli difetti dentali o gengivali.
Occorre quindi spiegare all’anziano che tutte queste difficoltà sono ampiamente difendibili con i controlli periodici, per i quali il paziente deve essere informato e sollecitato fino ad una accetttata “petulanza” motivazionale. In questo campo pazienza (nostra) e tempo (del paziente) sono utili accoppiamenti. Infatti la nostra pazienza professionale (fino, va ripetuto, alla petulanza) ben si accoppia con la disponibilità di tempo che, frequentemente, si offre all’anziano.
Una volta ottenuto questo primo elemento, ecco che pazienza e tempo vanno messi in atto con appuntamenti specifici: in pratica, con appuntamenti lunghi almeno il doppio dei consueti. Ciò è indispensabile per almeno tre ragioni: 1. l’anziano deve essere gestito con calma particolare;
2. l’anziano ha sempre il desiderio di parlare molto diffusamente;
3. l’anziano necessita di spiegazioni molto dettagliate e, spesso, ampiamente ripetute.
Alla fine dell’appuntamento occorre dare istruzioni scritte chiaramente, meglio in stampatello e mai prestampate. Infatti il paziente si deve sentire oggetto di un interesse personale, non standardizzato con suggerimenti pre-confezionati. Altra dimostrazione di attenzione personale è la scritta (non la stampa!) del cellulare, che deve essere offerta a tutti gli anziani.
Questa “dedica” è il presupposto ergonomico della “preparazione” alla REPERIBILITÀ. Infatti l’anziano deve avere la certezza che può, in qualsiasi momento, giovarsi delle ulteriori informazioni che gli necessitino, senza intermediari e senza orari vincolati.
Mettendo in atto tale reperibilità (vedi in questo ECO3 il capitolo ad hoc) sarà logica conseguenza attuare pure la indispensabile DISPONIBILITÀ, che si attua con una fondamentale capacità di “ascolto attivo” la cui caratteristica fondamentale è quella di continue, brevi interiezioni, che diano la sensazione che ci ascolta sia specificamente attento ad ogni parola (il silenzio è offensivo!). Infine l’AFFABILITÀ. Anche questa non deve essere un’espressione astratta, ma deve concretarsi in (almeno) questi punti essenziali: 1. fare domande aperte, che consentano all’anziano di esporre ampiamente i suoi desiderata;
2. non interrompere mai o dare sulla voce mentre il paziente sta parlando;
3. rinforzare il più possibile con espressioni ottimistiche e sottolineando i comportamenti positivi del paziente (tranquillità, puntualità, lungimiranza…);
4. far terminare sempre la telefonata al paziente, chiedendo, come ultima cosa, se ha qualcosa da aggiungere o da chiedere.
Concludendo: non sono certo solo questi i meccanismi da attuare con pazienti anziani, ma li ho descritti perché li considero essenziali. A questi, ovviamente, ognuno potrà aggiungere particolari propri, derivanti dalla propria esperienza e dal tipo di clientela che sta curando.
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Istruzioni per l’uso della vita Comunichiamo… guardando un po’ le cose dall’alto... Addestriamo la Cicogna! Fra due anni Milano ospiterà l’EXPO 2015, che avrà, come slogan-guida, il motto “Feeding the Planet, Energy for life”.
Se noi cerchiamo, per una volta, di guardare le cose un po’ dall’alto (“overview”, in inglese), ci accorgiamo di quanto siamo immersi in una realtà globale che ci costringe a riconsiderare con più equilibrio e lungimiranza anche i problemi della bocca e dei denti. In pratica: che ne sarà dei nostri figli, dei
nostri nipoti, dei nostri “eredi”, nel corso dei prossimi cento anni? Ci fermiamo ai prossimi cento anni perché questa è un’entità di tempo di cui possiamo ancora renderci conto; infatti se ci tuffiamo in epoche più lontane, stante quanto leggiamo in questa PPoint, rischiamo veramente di perdere la testa…
Problema impellente: saremo capaci di “addestrare” (addomesticandola) la Cicogna? Auguri sinceri a tutta l’umanità! Tamà
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22/09/13
ROTARY MILANO 1923 Martedì 24 se,embre 2013
“EXPO 2015 Feeding the Planet – energy for life… …addestriamo la cicogna ! ”
Tamà
A/enzione! nulla di personale !
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22/09/13
DEMOGRAFIA: NUMERI ELEMENTARI Primo secolo dopo Cristo: :
• • • •
Impero Romano 60 milioni Italia 6 milioni Roma 1 milione Pianeta 200 milioni ??
DEMOGRAFIA: NUMERI ELEMENTARI Millenovecentotrentatrè
• Italia 40 milioni • Pianeta 2 miliardi
DEMOGRAFIA: NUMERI ELEMENTARI Duemila tredici :
• Italia 60 milioni • Pianeta 7 miliardi (daN ONU)
DEMOGRAFIA: NUMERI ELEMENTARI
Duemila cinquanta:
• Pianeta 9 miliardi e mezzo (proiezione FAO)
DEMOGRAFIA: NUMERI ELEMENTARI D Duemila uemila cento
DEMOGRAFIA: NUMERI ELEMENTARI Duemila centoqua@ordici:
• Pianeta 11 miliardi (proiezione ONU)
• Pianeta 15 miliardi (sNma x per progr. geom.)
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A,enzione !
A,enzione ! “INCIDENTI” PLANETARI DELL’ULTIMO SECOLO
Ques6 da6 IINCLUDONO NCLUDONO l’influenza della rido,a ferNlità dal 4,95 (1950) al 2,36 (2013) Prevalente in Europa, USA, Canada, Australia Nulla in Cina, India, Africa (Nigeria !)
A,enzione ! “INCIDENTI” PLANETARI ININFLUENTI
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• Epidemie: • Spagnola • HIV • Varie altre
A,enzione ,enzione !
“INCIDENTI” PLANETARI ININFLUENTI Stermini pianificaN (100 milioni di mor6)
• NEP • Lunga Marcia e post Lunga Marcia… • Lager • Shoa • Gulag • Laogai
• Prima mondiale • Seconda mondiale • Altre varie
DEMOGRAFIA Iper-‐antropizzazione ccronologica ronologica SPERANZA DI VITA:
ININFLUENTI !! (TOTALE: circa 200 milioni di mor6)
Guerre militari e civili (100 milioni di mor6)
• 1800 = 50-‐60 anni • 2000 = 70-‐80 anni • 2100 = 90-‐100 anni
DEMOGRAFIA Iper-‐antropizzazione cronologica Speranza di vita: CENTENARI
1800 = qualche cenNnaio 2013 = 370.000
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22/09/13
DEMOGRAFIA Iper-‐antropizzazione cronologica DIPENDENZA
(Malthus, Paul Ehrlich, Peccei )
PREVISIONI TRASCURATE RELATIVE A PROBLEMI COMPORTAMENTALI 1. Macro-‐aggressività 2. Micro-‐aggressività 3. Neo-‐aggressività
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1. Macro-‐aggressività
• • • • •
Guerre Terrorismo Rivoluzioni Insurrezioni …
?
2. Micro-‐aggressività Concentrazione urbana 2020 • 80% della popolazione europea inurbata • oltre 20 megalopoli (>10 milioni di abitan6)
• Alimentari in genere • Acqua • Energia
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RELATIVE AD INDISPONIBILITA’ FISICHE ::
medica o per non-‐autosufficienza 20-‐40 anni
PREVISIONI ERRATE
3. Neo-‐aggressività
• Aumento della mobilità • Aumento delle comunicazioni-‐informazioni
• Perentorietà della rappresentaNvità
• (pretesa planetaria di DIRITTI)
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3. Neo-‐aggressività -‐aggressività
3. Neo-‐aggressività
• DIRITTI
• DIRITTI
• • • •
PoliHci Allo studio Al lavoro Alla salute
PoliHci (??)
•
Allo studio (??)
• Al lavoro >> surplus di manodopera!
“Finita l’epoca Dello Stato Sociale” Cura dimagrante per la sanità
Cosa succederebbe all’Umanità se gli uomini fossero
•
IMMORTALI ?
• Alla salute >> iperantropizz iperantropizz. cronologica
Prime conseguenze…
ED ECCO IL PARADOSSO…
…per quesH poteri, simili a quelli di un negromante, Zeus decise di fulminarlo, perché temeva che il parHcolare potere che Esculapio condivideva con gli uomini, avrebbe potuto minacciare la fede negli Dei, annullando di fa/o la sostanziale differenza fra Divinità e gli uomini, ovvero l’immortalità…
ESCULAPIO
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CONTROMOSSE ? Assoluta >>> Complicata
DECRESCITA -‐ STEADY STATE
• Serge Latouche • M.Fini • Pallante
CONTROMOSSE ? Incantevole…solo se addestrata!!
Queste due immagini vengono mostrate alla fine in modo che, c omparandole, aumentano, si valuN come in poco tempo, i MILIONI di esseri umani sulla Terra.
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CONTROMOSSE ?
RelaHve >>> immediate
• Rotary Intern. • EXPO 2015 • DIDATTICA !
Ed ora un’ulHma “cerHficazione”
GRAZIE
per la vostra a,enzione e ancora … nulla di personale !
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Istruzioni per l’uso di ECO...
ECO sta nascendo ora e non mi è facile anticipare come impostare le modalità di collaborazione.
Mi è d’obbligo dire solo due cose: che il materiale da pubblicare mi dovrà giungere solo ed unicamente secondo gli standard che verranno stabiliti e che l’unico verificatore della pubblicabilità sarò io… e questo, come ben si comprende, è parlar chiaro, per non creare illecite illusioni. A questo proposito, comunque, è utile poter chiarire pure che ECO ha un enorme vantaggio su tutte le altre riviste: non è basato sulla carta ma sui bit, per cui non vi sono problemi di “foliazione” ed un numero potrà essere di 5 pagine o di 50 pagine, dato che la cosa sarà del tutto indifferente.
In concreto: ogni contributo dovrà essermi mandato con le seguenti semplici ma inderogabili caratteristiche.
Pagina Word riempita in due colonne; font libera ma sempre di dimensione 12; 1500 battute per pagina, spazi inclusi; foto… Io considero il Lettore che vuole darmi contributi come un “grafico-collaboratore” alla impaginazione: se il materiale non mi giungerà con gli standard richiesti… semplicemente non lo accetterò!
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Ergonomia e Comunicazione in Odontoiatria
Dialogo con i lettori A tutti i lettori che gentilmente hanno voluto dialogare con me: di regola pubblico tutte le lettere che mi giungono. A qualcuna rispondo dettagliatamente, ad altre sinteticamente. Può darsi che qualche lettera mi sia “sfuggita”, per imprecisione del computer o mia personale: prego segnalarmi tali eventuali mancanze, cosicchè l’ulteriore richiesta di dialogo verrà accontentata. Grazie a tutti coloro che mi hanno scritto, cordialmente Tamà
Caro Tamà, grazie per avermi inviato ECO 2. Davvero è una bella rivista; mi piacerebbe ricevere anche il numero 1 e lo 0 di ECO. Ti ringrazio in anticipo. Mi puoi inserire in maniera continuativa nella tua mailing list? Ciao Ugo d’Aloja dr. Ugo d’Aloja- Medico Chirurgo Specialista in Ortodonzia Specialista in Odontostomatologia STUDIO CERTIFICATO UNI EN ISO 9001:2008 tel. +39 041 986661 fax +39 041 987332 email udaloja@gpn.it www.ugodaloja.it
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Caro Ugo, come vedi (così spero!) ti ho subito accontentato. A te dico, e a tutti ripeto, che per avere la mia rivista basta segnalarmi il proprio indirizzo email ed io provvedo subi-
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to ad inserire qualunque potenziale lettore nell’indirizzario. Grazie della richiesta e buon lavoro. Caro Professor Guastamacchia, la ringrazio per la sua rivista, della quale la segreteria dell’AIO provinciale mi trasmette il link, e per lo sforzo di coinvolgere tanti a condividere le loro opinioni. La ringrazio soprattutto per il suo commento finale al numero 2, fa bene al morale un piccolo rinforzo di sprone, soprattutto in un momento come questo, nel quale faccio fatica a trovare una soluzione interna ad un problema esterno devastante come la generale riduzione di risorse economiche della mia clientela. Ho trovato particolarmente utile il terzo, quello che riguarda la mano in aiuto, da trovarsi - se la si cercasse - generalmente in fondo al proprio braccio destro. Sono d’accordo con questa semplice verità, ma tuttavia rimango riluttante ad attribuire il merito di questo piccolo sollievo mattutino al dito della mano in questione che ha cliccato su “download”, piuttosto che alla sua fatica di comporre e condividere i suoi pensieri e citazioni autorevoli. Per dirimere la questione, potrebbe iscrivermi nella sua lista di distribuzione di Eco? Così non potrò attribuirmi meriti non dovuti... Con tanta stima, rispetto e affetto la saluto cordialmente Leopoldo Bozzi
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Caro Bozzi, grazie per le belle espressioni che mi invii. Certo, non è uno scherzo fare ECO, ma la soddisfazione si sentirmi così legato, ai colleghi, in prima persona, supera di gran lunga il sacrificio (anche economico!) del mio “investimento”. I disagi riguardanti l’attuale momento sono molto diffusi, quindi consolati, perché…” mal comune mezzo gaudio”(!?). Il mio credo, che sta diventando la mia fissazione assoluta, è che il miglior modo per contrastare questo momentaneo stop sia costituito dalla comunicazione. Solo comunicando (e occorre impararlo!) il paziente può comprendere che l’alleanza (fino all’amicizia…) che noi offriamo non è in vendita nelle sedi low-cost, perché anche loro (poverette!) non possono offrire quello che non sono capaci di offrire. Pensa un po’: se noi ,che siamo dentro alla professione da una vita, non siamo in grado di comunicare, come possono pretendere loro, apprendisti “orecchianti”, come si comunica al meglio con un personaggio (il paziente) pieno di problemi che non sono quelli della Fiat o del Valtur? Quindi coraggio, e niente paura, perché da ogni situazione si può uscire, e trovare la soluzione ai casi difficili è uno dei più simpatici impegni della vita. Naturalmente sei iscritto nella lista dei destinatari di ECO; non aspettarti scadenze precise perché ECO è superartigianale e viene lanciata nell’arena… quando il toro è pronto! Ciao ciao e buon lavoro Tamà
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Gentilissimo prof. Tamà, le scrivo per ringraziarla di tutta la sua disponibilità e gentilezza. Le scrivo anche per ringraziarla di tutto quello che ci ha insegnato, deve sapere che per chi si
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avvicina come me alla professione odontoiatrica sognare e immaginare il proprio studio e la sua organizzazione mi da una spinta in più nello studio. Tutto questo era per salutarla e per dirle che la continuerò a seguirla attraverso le sue pubblicazioni. Un caro saluto Francesco Bagnasco Caro Francesco, bene, perbacco! Questa è la ragione per cui è bello insegnare e comunicare! Un abbraccio e buon lavoro, cordialmente, Tamà Caro Carlo, ti devo ringraziare della tua bella, apprezzata e gradita risposta alla mia lettera riguardante Giorgio Vogel! Se l’amicizia con il Prof. Vogel risaliva a quando avevi 14 anni, capisco tante cose! Soprattutto quando l’amicizia ha la A maiuscola! Circa la tua rivista, avevo preso il depliant a Rimini ed era mia intenzione mettermi in contatto con te. Ho davanti a me il depliant e tutti i suoi punti, mi ha colpito l’ultimo, il n. 10, è vero e sacrosanto quello che dici circa il Giuramento di Ippocrate etc etc... All’inizio della mia carriera ragionavo e pensavo così: infatti la porta dello studio era sempre aperta a colleghi giovani e mettevo in pratica il Giuramento di Ippocrate. Non dico che tutti si siano comportati male, ma qualcuno sì e mi ha deluso, per dei comportamenti poco corretti, etici e professionali, perciò oggi sono molto più guardingo e selettivo. Un’altra considerazione che faccio è questa: ho sempre cercato di proteggere, salvare, difendere i colleghi dalle aggressività in aumento dei pazienti. Uno dei maestri è stato per me Mario Molina; ultimamente mi sono trovato, senza averne delle responsabilità, in difficoltà, solo perchè
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nel rapporto diretto: se qualcosa non va e non è accettabile si discute apertamente e se ne traggono le dovute conseguenze. Un cordiale grazie per tutte le belle cose che mi hai scritto… e buon lavoro, soprattutto sereno!! Ciao Tamà
la paziente aveva dei “disturbi psichici“ in una situazione che a 70 anni non mi ero mai trovato. Un giovane collega non ha avuto l’umiltà e la capacità di fare diagnosi ed eventualmente sentire il collega, come ho fatto molte volte quando mi sono trovato in certe situazioni, ma ha fatto una relazione addirittura falsa e pazzesca. Pensa che questo tizio era venuto anni fa a vedere fare chirurgia nel nostro studio da un collega del san Paolo che viene nel nostro studio da circa 20 anni!!... ti ho detto tutto! Un’altra cosa per cui sono d’accordo è che, a volte, mi è capitato di vedere pazienti non solo “trattati male odontoiatricamente ed ortodonticamente “ma MAI mi sono permesso di criticare o giudicare il lavoro fatto da questi “colleghi” o “pseudotali” (furbi e disonesti); la disonestà e l’incapacità non giustificano il Giuramento di Ippocrate , questo sarebbe “avallare” la loro incapacità e disonestà: NO non ci sto! Caro Carlo, scusa lo sfogo, sarà la “senilità”, ma non credo, non mi sento vecchio, anzi “la vecchiaia non esiste“ siamo noi che diventiamo vecchi e ci ammaliamo se non abbiamo stimoli, motivazioni e non sappiamo amare il nostro lavoro e non solo e come diceva S. Freud quello che ti fa sentire e mantiene giovane un uomo è “il lavoro e l’amore (in senso lato)”…e sono d’accordo!!!... e poi sto parlando “con un giovane”!! Ancora un “GRAZIE“ per il tuo impegno verso i colleghi (meritevoli e non) e per tutto l’entusiasmo che hai e ti accompagna da oltre 40 anni! Un caro saluto con un’abbraccio Sergio sergio.cst@libero.it
Caro Carlo, e questo “caro” credimi, mi sembra un abuso dal momento che ti ho sempre considerato un Maestro più che un amico. Se al Bubi Biaggi e a Carlo DeChiesa devo tanto professionalmente, sono riconoscente a te per tutto il resto che mi hai donato: mi hai ricordato che oltre alla professione si deve badare anche al proprio fisico per cui, dopo le gare sportive che organizzasti in un congresso A.d.B, ripresi la pratica del tennis che avevo abbandonato. Che dire poi dell’ergonomia che, seguendola secondo i tuoi suggerimenti, mi ha portato alla veneranda età di 83 anni senza varici, emorroidi scoliosi e tutte le malattie professionali che prima affligevano la totalità dei dentisti. La prevenzione e l’igiene orale hanno, in seguito, completato la mia figura di professionista; non posso dimenticare il successo che nell’89-90, aiutato da mia moglie, abbiamo realizzato ad Ancona, con la campagna di “prevenzione stomatologica” supportata dal mio Club Lion. Carlo, in verità tanto ti devo, di cuore ti ringrazio e ringrazio anche l’Onnipotente di aver donato al nostro Paese un esemplare unico come Carlo Guastamacchia. Saluti carissimi Raffaele Damati r.damati@iol.it
Caro Sergio, certo molte volte è difficile applicare il “Giuramento” come fosse oro colato. Tuttavia credo che, con un po’ di attenzione e di disponibilità, le condizioni per essere solidali ci siano. Soprattutto credo molto
Caro Raffaele, caspita! Sono aumentato di qualche centimetro, dopo le tue parole!!! Un grazie e un abbraccio di cuore a te e ai tuoi, caramente tuo, Tamà
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EDIZIONI TAMAGORÀ
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EdiziONi taMagORà
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“In sala segreterie”
Grazie di ospitarmi!
NUMERO DUE 2013
NUMERO tRE 2013
“Ho deciso di pubblicare in ogni numero l’indice di TUTTI i numeri di ECO, in modo che il Lettore possa avere una continua indicazione di quanto potrebbe interessarlo. Di fianco inseriamo i QR-Code di ogni numero in modo che si possa immediatamente usufruire di quanto specificamente serve”. 54
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NUMERO ZERO
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NUMERO ZERO DICEMBRE 2012
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Editoriale N. Zero
Principi ispiratori di ECO
Perchè ergonomia e comunicazione
Si descrivono i principi che guidano ECO. ECO è una rivista scritta da un dentista libero professionista per tutti coloro (dentisti, igienisti, ASO, odontotecnici che praticano l’odontoiatria a qualunque titolo in qualunque sede.
Qui cito le ragioni fondamentali per cui è nata questa rivista, cosa si propone e come lo si realizzerà con l’aiuto indispensabile di tutti i Lettori.
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Evoluzione della comunicazione in medicina
Istruzioni per l’uso
Istruzioni per l’uso
(di ECO...)
(della vita...)
ECO è una rivista che nasce con lo scopo di andare oltre i vecchi schemi cartacei e di interfaccia “ingabbiata” con il lettore. ECO significa entrare nel nuovo mondo del rapporto diretto con chi legge e con il fondamentale scopo dell’interloquire continuo, come il nome “ECO” suggerisce sia in chiave mitologica che tecnologica.
La vita di chi pratica l’odontoiatria va ben al di là della semplice (?) quotidianità alla poltrona, alla zona di sterilizzazione o al banco del laboratorio. È indispensabile, in un lavoro così difficile tecnicamente e così coinvolgente dal punto di vista comunicazionale, cercare di utilizzare principi ispiratori (“Istruzioni per l’uso”, appunto) che vadano al di là dei consueti strumenti di lavoro.
Da quando si cominciò a scrivere ad oggi i mezzi con cui viene tramandata la dottrina medica si sono profondamente evoluti. Cerchiamo di comprendere quali sono le modalità e le implicazioni di questa evoluzione.
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Procedure operative per comunicare
Dialogo tra ECO e i suoi lettori
Versione PPoint della relazione tenuta all’EXPO 6° in Milano il 30.11.2012
Come dialogheremo?
In ogni numero di ECO verrà presentata integralmente la versione in PPOINT usata in una delle ultime relazioni che sono state fatte, da me (Tamà) o da chi altro verrà invitato e vorrà contribuire a diffondere la propria cultura odontoiatrica presso i colleghi, con la formula ineccepibile del “nessun diritto d’autore”.
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Vorremmo cercare di favorire al massimo il dialogo con il Lettore, mediante un rapporto diretto tra la “lettera al direttore” che ci viene inviata e la risposta, più frequente possibile, da parte della direzione. Nella sua modalità innovativa è un meccanismo tutto da verificare e da perfezionare, ma, oltre che sul nostro entusiasmo, contiamo anche, anzi, fondamentalmente, su quello dei Lettori.
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NUMERO UNO
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Spiegazione della copertina
Editoriale nr. Uno
Dalle Frecce Tricolori alla nostra “squadra”.
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Caratteristiche della nostra squadra
Decaloghi Perchè il capitolo dei decaloghi
Viene presentata la nostra squadra come esempio ergonomico-comunicazionale ben riuscito nei decenni..
Vengono esaminati uno ad uno i decaloghi operativi-standard di tutti i componenti della nostra squadra + l’esempio dell’ASO Segretaria dell’AIASO.
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Intervista Guastamacchia parla, l’ergonomia ascolta, la professione ringrazia Stefano Almini intervista Carlo Guastamacchia su ergonomia e comunicazione: l’articolo è pubblicato in duplex con Teamwork Clinic.
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Dialogo con i lettori
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Le lettere che ci mandate sono il presupposto per dialogare: purchè non siano offensive verranno pubblicate TUTTE, senza eccezione. Grazie anticipate per la partecipazione: da parte mia risponderò a tutti il più possibile.
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Istruzioni per l’uso della vita La professione odontoiatrica non è solo costituita da regole “professionali”; occorre, come in tutte le professioni, anche utilizzare regole di comportamento che stimolano e sorreggono nell’affrontare i problemi quotidiani globali.
55 Venite anche voi... L’infinità dei Congressi proposti mi suggerisce solo di segnalarvi quelli in cui parlo anche io oppure vado anche io: sono, in sostanza, convegni “raccomandati”
25 Commento alle nuove leggi (della vita...) Ivo Lorenzini affronta il problema delle conseguenze che può avere per l’odontoiatria la promulgazione di recenti leggi.
38 Istruzioni per l’uso di ECO Chi vuol collaborare, per favore, ci aiuti in modo concreto, mandandoci il materiale già “pronto per l’uso”: per favore seguite le piccole regole che vi diamo…
58 Procedure operative per comunicare Ogni volta che faccio un intervento ho piacere di pubblicare il PPOINT relativo a quanto ho esposto: non ci sono gelosie e niente Diritti d’Autore. Può darsi che vi siano ripetizioni, tra un numero e un altro ma…“repetita juvant…”
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NUMERO DUE EDiziONi TaMagORà
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Spiegazione della copertina L’immagine di una delle prime foto digitali del Maestro Ryszard Horovitz.
NUMERO DUE 2013
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Post-Editoriale “La libera professione è moribonda o è già morta?”
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La protesi moderna parte da una digitalizzazione dell’impronta Francesco Ferrini
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Comunicazione Scientifica o Favolistica? Fabio Tosolin
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Test genetici e microbiologici parodontopatia: servono?
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Introduzione di Tamà al capitolo delle “Meraviglie” in odontoiatria Rain Drops, Taken with a special digitacamera. The photos were taken just after a shower of rain.
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Meraviglie tecnologiche in odontoiatria: 3 storie emblematiche Ing. Riccardo Laziosi
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Le future “meraviglie” in implantologia Stefano Zandonella Necca Michele Manacorda
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La progettazione dello studio odontoiatrico Arch. Cristina Poli e Francesco Guastamacchia Concetto di studio moderno con uno sguardo al futuro
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Editoriale nr. Due
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“Meraviglie” dal Chicago Midwinter Meeting 2013
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Una meraviglia ortodontica? Lo scanner intraorale Luis Huanca Ghislanzoni
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Le meraviglie dell’odontotecnica: tradizionali o innovative? Guido Garotti
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Istruzioni per l’uso (della vita...)
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Collegio dei Docenti 20 aprile in Roma La presentazione powerpoint è il fedele ed integrale documento usato nella conferenza tenuta da Carlo Guastamacchia al Collegio dei Docenti del 20 aprile in Roma.
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