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ecoartproject.org 2010
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contemporary ecoart contest 2009
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Š All rights reserved 2010 Fortunato Productions www.fortunatoproductions.com via del commercio 36 - 00154 Roma - Italia E’ vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo. No part of this publication may be reproduced, in any form or by any means. Riedizione: Marzo 2011
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EcoArt ProjEct
contEMPorAry EcoArt contESt 2009
EcoArt Book 1
Ideazione / Concept Pino Fortunato
Ideazione / Concept Pino Fortunato
Ideazione / Concept Pino Fortunato
Produzione e organizzazione / Production and organization Fortunato Productions Associazione no profit Art For Promotion
A cura di / Curated by Gianluca Marziani
A cura di / Edited by Gianluca Marziani
Produzione e organizzazione / Production and organization Fortunato Productions
Produzione / Production Fortunato Productions
Supporting Sponsor Acea Spa / Acea Group Kaspersky Lab Media relations Inside Art con il Patrocinio di / Under the Patronage of European Commission - Sustainable Energy Europe Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Regione Lazio - Assessorato all’Arte, Sport e Politiche per i Giovani Provincia di Roma ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile / Italian National Agency for New Technologies, Energy and Sustainable Economic Development Fondazione Pubblicità Progresso ringraziamenti / Acknowledgements Luca Barreca, Matteo Basilè, Richard Boesel, Paolo Buggiani, Andrea Casu, Susanna del Bufalo, Aldo Fucelli Pessot del Bò, Maurizio Faraoni, Robert Hammond - Friends of The High Line NYC, Anna Mattirolo, Marco De Matteo, Benjamin Morgan, Lorcan O’Neill, Joseph M. Perta, Marco Rastelli, Rob Roth, Davide Sarchioni, Cinzia Sarto, Germano Serafini, Raffaella Stracqualursi, Ania Swoboda, Eugenio Viola. Un ringraziamento speciale a / Special thanks to Tutti gli artisti che hanno preso parte all’iniziativa. Gianluca Marziani per aver offerto la sua esperienza all’avvio e lancio del progetto. Mattia Martini per la prima realizzazione grafica e strutturale di ecoartproject.org. Zerotecnica – Sistemi e Servizi per la Sicurezza e Germano Donato per aver contribuito alla realizzazione di questo catalogo. Barani Group – Management & Security Services in occasione della mostra “SEEDS: The EcoArt Show 09”.
Giuria / Jury Carolina Italiano - MAXXI Matteo Lafranconi - Palazzo delle Esposizioni Antonio Lumicisi - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Pierluigi Regoli - Regione Lazio Alberto Contri - Fondazione Pubblicità Progresso Guido Talarico - Inside Art Gianluca Marziani Media relations Inside Art City Next Exit Comunicatori Pubblici LivingRoome Fefè Project
coordinamento editoriale / Editorial coordination Skill Edition Progetto grafico e impaginazione / Graphic design and layout Antonello Lipori e Francesco Callegher traduzioni / Translations Jebila Wolfe-Okongwu
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IntroDUZIonE / INTRODUCTION
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IntErVEntI / STATEMENTS Pino Fortunato Gianluca Marziani
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GIUrIA / JURY
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VIncItorE / WINNER Sabato Angiero
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ArtIStI In MoStrA / EXHIBITED ARTISTS Christine Bolewski Nino Lo Castro Svetlana Ostapovici Sabina Sala Ljudmilla Socci
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SELEZIonAtI / SELECTED Roberto Amoroso Az. Namusn Art Cristina Bazolli Emanuele Beltramini Ennio Bertrand Luca Bidoli Enzo Calibè Sara Casari Dario Cusani Faarm Elena Fabbris Damiano Fasso Olivier Fermariello Bettino Francini Gudmedesign Christian Leperino Giorgio Lupattelli Angelo Maisto Stefano Nicolini Paolo Ollano Alessandro Palmigiani Matteo Peretti Davide Sebastian Senso e Ciax
36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 70 72 74 76 78 80 82
sommario contents
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introduzione introduction
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EcoArt Project viene presentato il 12 febbraio 2009 con una conferenza presso il Museo di Zoologia del Comune di Roma. L’intento iniziale è quello di avviare una ricerca sperimentale per rispondere ad una domanda precisa: come è influenzata la produzione artistica contemporanea dalle tematiche di ambiente e sviluppo sostenibile? La prima iniziativa in tal senso è l’organizzazione del concorso internazionale Contemporary EcoArt Contest ‘09, dove gli artisti vengono chiamati ad esprimersi -attraverso opere di fotografia, elaborazioni digitali, videoarte, pittura, scultura e installazioni - su sei tematiche specifiche: clima, energia, foreste, inquinamento, riciclo e sostenibilità. Abbinate al concorso vengono parallelamente avviate due complementari attività di ricerca, a carattere internazionale e multi-curatoriale, chiamate Guest Artists e Observatory on Green Art. Con la prima si invitano artisti noti ed affermati che hanno già realizzato o che realizzano appositamente un’opera tematica da inserire in EcoArt Project. L’insieme di queste opere forma una prestigiosa collezione virtuale in continua crescita. Nell’Observatory on Green Art, invece, vengono pubblicati progetti ed eventi tematici affini, indetti da altre organizzazioni, grazie ad un’attività di monitoraggio costante. Tutto il contenuto artistico che entra nella piattaforma di EcoArt Project confluisce infine in GAD - Green Art Database, l’archivio online finalizzato a documentare e porsi come osservatorio di uno specifico movimento artistico: la green art. GAD offre opportunità di promozione e visibilità agli artisti, accompagnate da operazioni di marketing culturale.
The EcoArt Project was presented on the 12 February 2009 with a conference at the Museum of Zoology of the City Council of Rome. The initial intent was to begin experimental research responding to a precise question: How is contemporary artistic production influenced by the themes of the environment and sustainable development? The first initiative to regard the organization of the international competition Contemporary EcoArt Contest ’09, where the artists are asked to express themselves through photographic works, digital elaborations, video art, painting, sculpture and installation on six specific themes: climate, energy, forests, pollution, recycling and sustainability. Two complementary research activities of international and multi-curatorial nature have been annexed to the competition, called Guest Artists and Observatory on Green Art. With the first affirmed and recognized artists are invited that have already realized or which specially realize a thematic work to insert into the EcoArt Project. Together these works form a prestigious virtual collection that is in continual growth. With the Observatory on Green Art, projects and similar thematic events, which are announced by other organizations, are published thanks to a system of constant monitoring. All of the artistic material that enters the EcoArt Project is finally merged with the GAD - Green Art Database, an online archive with the objective to document and propose itself as an observatory of a specific artistic movement: Green Art. GAD offers the opportunity of promotion and visibility for artists, accompanied by activities of cultural marketing.
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ecoart project ecoart project
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Pino Fortunato Ideatore e produttore Founder and producer
La domanda che più frequentemente mi è stata posta parlando di EcoArt Project è stata: ma che cos’è? Ora, come fai a spiegarlo ad un direttore marketing, a cui devi fare arrivare il messaggio in sole tre parole, di cui una di queste è un numero? Inizialmente tentavo di trasmettere la mia visione con la frase “è un progetto di comunicazione innovativa sviluppato attraverso l'organizzazione di eventi di arte contemporanea contaminata nella sua ispirazione da tematiche di ambiente ed eco-sostenibilità, rivolto ad istituzioni pubbliche, organizzazioni, aziende, mondo dell'arte contemporanea e della comunicazione”. Fortunatamente, grazie al successo che l’iniziativa ha presto riscosso, questa definizione ha lasciato spazio ad un più conciso ed incisivo statement: “EcoArt Project è l’osservatorio e il database globale dedicati alla Green Art”. EcoArt Project è concepito per essere utilizzato da vari soggetti diversamente interessati. E’ mio desiderio dunque coinvolgere quanti più operatori dell’arte possibile, con l’obiettivo della condivisione di contenuti e promozione reciproca. Rivolgo anche l’invito al mondo delle aziende e delle istituzioni di accrescere la considerazione per l’arte contemporanea e le espressioni creative come efficaci mezzi su cui investire per la comunicazione dei propri messaggi, soprattutto se abbinati ad operazioni strategiche e pianificate. Questo volume riassume la ricerca artistica effettuata durante il 2009, presentando 30 artisti selezionati su 600 partecipanti al concorso internazionale Contemporary EcoArt Contest 09, gli artisti affermati direttamente invitati nella vetrina Guest Artists, e infine l’attività di scouting pubblicata nell’Observatory on Green Art. Ringrazio quanti, e veramente tanti, hanno creduto in me…e anche quelli che non lo hanno fatto, mi hanno comunque insegnato qualcosa.
The question which I have been most frequently asked talking about the EcoArt Project is: But what is it? Now, how do you explain to a Marketing Director, to whom you need to give an answer in only three words, and which one of these must be a number? Initially I attempted to transmit my vision with the phrase “ It’s an innovative communication project developed through the organization of contemporary art events influenced in its inspiration by themes of the environment and eco-sustainability, directed towards public institutions, organizations, companies and the worlds of contemporary art and communications”. Fortunately thanks to the success that the initiative soon incited, this definition left me with space for a more concise and incisive statement: “EcoArt Project is the observatory and global database dedicated to Green Art”. EcoArt Project is conceived to be used by various subjects of different interests. It is my desire then to involve as many art operators as possible, with the objective of the sharing of information and reciprocal promotion. I also direct my invitation to the corporate word and to the various institutions to promote the consideration of contemporary art and the creative expressions as an efficient means with which to communicate their own messages, and above all combined with planned and strategic operations. This volume is a collection of artistic research carried out in 2009, presenting 30 artists selected from 600 participants in the international competition Contemporary Eco Art Contest 09, established artists were directly invited into the Guest Artists section and finally the activity of scouting published in the Observatory on Green Art. I would like to thank everybody, the large number of people who have believed in me... and also those who didn’t, even they have taught me something.
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ecovisioni ecovisions
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Gianluca Marziani Art Director del Contemporary EcoArt Contest 2009 Art Director of Contemporary EcoArt Contest 2009
Finalmente una libera iniziativa generazionale che affronta il tema ecologista in maniera netta ma non scontata. Il progetto ideato da Pino Fortunato, ingegnoso nella sua crescente viralità comunicativa, nasce come radar biologico per indagare un decisivo aspetto etico dell’arte contemporanea. L’argomento è chiaro sin dal titolo, così come le tematiche del concorso non lasciano spazio a confusioni generiche. I vari Partner, le modalità comunicative e l’approccio organizzativo hanno sostenuto, infine, la formula non comune del pianeta EcoArt, garantendo al network adeguato dinamismo e seria qualità propulsiva. Adesso, però, fermiamo lo sguardo sul tema ecologista, coscienti che le nostre indicazioni da bando siano state il frutto di una ponderata analisi dell’arte come sistema complesso, stimolante ma talvolta confuso nei suoi modelli generici. Vediamo spesso opere che toccano temi ambientali, viaggi visivi tra flora e fauna in difficoltà, avventure creative che colpiscono il nostro occhio ma che necessitano di nuovi approcci nel giudizio morale. Bisogna imparare a distinguere tra opere che sfiorano i temi ambientali e opere che quei temi li vivono a stretto contatto, sia estetico che concettuale. Il nostro concorso, oggi come domani, vorrebbe muoversi sullo spartiacque che determina questa differenza sottile ma determinante, focalizzando le molteplici operazioni che amplificano la coscienza e dimostrano una sana gestione dell’edificio formale. Ci interessa la differenza linguistica, l’incoerenza sanata, la bellezza meno “bella” del solito, l’impatto duro, il collasso tematico, il dramma asciutto, la tensione percepibile… Ci interessa la calma dopo la tempesta, la morbidezza sensata e sensoriale, l’azzurro come altezza e profondità… Ci interessa tutta l’arte che dimostri affinità tematica e approcci senza formalismi, confermando come un concorso anomalo rappresenti una piattaforma dialettica dalle continue risoluzioni esterne. Buone ecovisioni a tutti.
At last, a lucid, generational initiative that deals with the environment in a decisive manner and without being overtly obvious. Focusing on growing networking opportunities, Pino Fortunato has created this project and envisaged how to get to the root of the ethic facet of contemporary art. The subject and contest themes have been made clear from the title. True dynamics and propulsive, professional qualities have been guaranteed in our non-conventional project thanks to our various partners, the modes of communication and its well organized approach. Now however, let’s glance towards the ecological theme. We are well aware that this contest is the result of an arduous and time-consuming analysis of art as a complex system, inspired but often confused by how it is presented to the viewer. We do occasionally come across artwork that touches on environmental themes - visula journeys amidst deteriorating flora and fauna and creative adventures that catch our eye - but we feel that a new approach is needed in their moral judgement. One must learn how to distinguish between artwork that merely skims over environmental themes rather than giving vitality to environmental themes in both an aesthetic and conceptual manner. Our contest seeks to push the boundaries of the watershed that determine this subtle difference, thereby focusing on heightening awareness and demonstrating a healthy management of the formal structure. We are interested in linguistic diversity, the healing of incoherences, beauty that goes beyond the traditional “beautiful”, a strong impact, a thematic collapse, a dramatic dryness a perceivable tension... We are interested in the quiet after the storm, reasonable sensibilities, blue in height as well as depth... We are interested in all art that shows a thematic affinity and an approach without formalities, thereby confirming that an atypical contest provides a rational platform towards reaching ongoing external resolutions. Happy ecoviewing to all.
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carolina Italiano - MAXXI Matteo Lafranconi - Palazzo delle Esposizioni Antonio Lumicisi - Ministero dell’Ambiente Pierluigi regoli Regione Lazio Alberto contri - Fondazione Pubblicità Progresso Guido talarico - Inside Art
giuria jury
Gianluca Marziani
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vincitore winner
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SABATO ANGIERO www.sabatoangiero.it
Contenuto Scultura, carta arrotolata su ferro, diametro mt 2, 2008 Sculpture, paper rolled up on iron, diameter 2mt, 2008
Courtesy Galleria Teknè, Potenza
Partendo dalla convinzione che l’arte è uno strumento di lettura culturale, facendo si che il contenuto abbia una ricaduta su argomenti sociali del contemporaneo ed invitino alla riflessione su esso, piuttosto che verso un’estetica contemplativa. Sabato Angiero utilizza carte riciclate, dove la parola viene negata in un cerchio.
Beginning with the conviction that art is an instrument of cultural analysis and ensuring that the work discusses contemporary social arguments and inviting reflection on these rather than towards an aesthetic contemplation. Sabato Angiero uses recycled paper, where the word becomes negated in a circle.
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artisti in mostra exhibited artists
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CHRISTINE BOLEWSKI www.christinebolewski.de
SHAN-SHUI-HUA Video, 15’23”, 2008
Ispirato alle estetiche e al pensiero cinese, il concetto tradizionale di pittura di landscape ‘Shan-Shui-Hua’ è ricreato come video-pittura. E’ un’opera d’arte meditativa che riflette la lotta degli scalatori occidentali contro lo sfruttamento della natura, salendo e scendendo le vette più alte, contrapponendosi al tentativo cinese dell’armonia spirituale. E’ utilizzata la figura degli scalatori occidentali equipaggiati con attrezzatura speciale e abbigliamento tecnico protettivo per sconfiggere le vette più alte al fine di conquistare la natura, anzicchè cercare un’armoniosa esistenza, così contrapponendo ideali orientali e occidentali.
‘Shan-Shui-Hua’ is a single screen video installation. Proceeding from Chinese thought and aesthetics the traditional concept of landscape painting ‘Shan-ShuiHua’ is recreated as a video-painting. It is a meditative art piece reflecting the Western mountaineers fight against and exploitation of nature ascending and descending the highest peaks counterpointing the Chinese attempt of spiritual harmony. It uses the figure of the Western mountaineer equipped with special tools and protective clothing to vanquish the highest peaks in order to conquer nature rather than searching for harmonious existence, thus counterpointing Eastern and Western ideals.
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NINO LO CASTRO www.cosed1altromondo.it/tag/nino-lo-castro
1 Kg di Alluminio Installazione, alluminio e nylon, dimensioni variabili, 2009 Installation, alluminium and nylon, variable size, 2009
Ricavato dalle comuni lattine l’alluminio è stato lavorato come un origami per ottenere 330 farfalle del peso di 3 grammi ciascuna, è stato composto all’interno del cinema Nuovo Eden di Brescia uno sciame del peso complessivo di 1 kg. L’opera nasce dalla necessità di presentare un lavoro che non sia un oggetto da smaltire ma al contrario un’opportunità di riuso, il materiale di scarto assume nuova forma e un’altra dignità. Un centinaio di lattine vuote prendono letteralmente il volo sprigionando l’energia potenziale che contenevano. La farfalla è un simbolo che evoca la magia della metamorfosi, nel caso di “1kg di alluminio” però il cambiamento non è così radicale, ma persiste la materia metallica e la coloratissima superficie della lattina, testimonianza del fatto che la forma è del tutto precaria se si padroneggia la materia che la compone e ogni oggetto contiene un potenziale enorme da sfruttare anziché un problema da smaltire.
Derived from common aluminium cans and worked just like origami to obtain 330 butterflies weighing 3 grams each, composed so as to form a swarm with a total weight of 1 kg. The work was conceived from the need to present a piece which wasn't an object to be disposed of but rather an opportunity of re-use; waste material assumes a new form and another dignity. Hundreds of empty cans literally fly releasing the potential energy that they contained. The butterfly is a symbol which evokes the magic of metamorphosis, in the case of 1kg of aluminium however the change is not so radical, but the metallic material persists and the coloured surface of the cans, witnesses to the fact that all shape is precarious if you master the material of which it's composed and every object contains an enormous potential to be taken advantage of rather than disposed of.
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SVETLANA OSTAPOVICI www.svetlanaostapovici.it
Iron Canyon Stampa lambda, plexiglass e alluminio, cm 93,5x125, 2009 Lambda print, plexiglass and aluminium, 93,5x125 cm, 2009
Courtesy Romberg artecontemporanea, Roma
Per la Ostapovici l’umanità si può salvare dall’autodistruzione solo rigenerando tutto ciò che usa e scarta. Con la fotografia interpreta alcuni aspetti dei luoghi dove si depositano materiali da riciclare, trovando in essi qualcosa che attragga l’attenzione per spingere tutti a collaborare. "Iron Canyon" è un paesaggio vero, dove le rocce sono fili di ferro recuperati dai copertoni.
For Ostapovici the humankind can save itself from the auto-destruction only regenerating everything it uses and rejects. With photography she interprets certain aspects of where to deposit materials for recycling, finding in them something that attracts attention to push everyone to work together. Iron Canyon is a real landscape, where rocks are wire recovered from tires.
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SABINA SALA www.sabinasala.eu
Recto Verso Video, 3’15”, 2009 Courtesy Studio Vanna Casati, Bergamo
Due sequenze speculari: nella prima il bocciolo di un papavero viene dischiuso a forza con le dita e i petali vengono dispiegati. Nella seconda gli stessi gesti sono narrati alla rovescia, sullo sfondo cinguettii e rumori della strada. Una riflessione sul rapporto tra “artificio” e “natura”, tra “progresso umano” e “ambiente” come costante e necessaria ricerca di equilibrio.
Two sequences mirror: in the first bud of a poppy is opened by force with the fingers and the petals are deployed. In the second the same gestures are narrated timer, and chirping in the background noises of the street. A reflection on the relationship between “artifice” and “nature”, including “human progress” and “environment” as a constant and necessary for balance.
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LJUDMILLA SOCCI www.ljso.com
Naples 2008, Buon anno! Stampa a pigmenti, cornice, cm 55x40, 2008 Pigment print, frame, 55x40 cm, 2008
L’atmosfera che pervade l’immagine è quella di una normalità effimera. I bambini imperturbabili discutono. C’è un certo senso di non curanza nei confronti della realtà degenerata che li circonda. Se non ci fosse più spazio in strada, come epilogo sarebbe verosimile ma sicuramente meno pacato. Ma poi, se necessario, si può convivere più o meno serenamente con tutto... o quasi. Napoli diventa emblema di problemi ambientali legati allo smaltimento dei rifiuti che nessuno su questo pianeta dovrebbe ignorare. Tutti i materiali utilizzati per realizzare questa immagine sono stati riciclati.
The atmosphere is that of ephemeral normality, the kids are talking, almost as if paying no attention to the degenerated reality all around them. If there was no more space in the streets probably people from Naples would have ended up storing waste in their homes. Although this could be a plausible finale, reality would not look as serene. Nevertheless if necessary one can get used to anything... almost anything. Naples is the symbol of pressing environmental problems of waste management, issues that no government can ignore. All materials utilised to shoot this image have been recycled.
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selezionati selected
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ROBERTO AMOROSO
Wild Galateo Adesivi da file in vettoriale, dimensioni variabili Stickers from files in vectorial graphic, various dimension
Courtesy Galleria Annarumma 404, Napoli
L’antica e nobile tecnica dell’araldo simboleggia l’incessante scorrere del perverso ciclo della produzione industriale di carne. Un ingranaggio di distruzione che si muove silente sotto i nostri occhi: più carne prodotta, più grano necessario per sfamare le bestie condannate, più terre da coltivare sottratte al rigoglio dei boschi e piagate dal disboscamento. I simboli araldici sintetizzano tale processo e ci invitano a guardare oltre le apparenze: è possibile un galateo ambientale?
The antique and noble technique of the herald symbolizes the unceasing flowing of the twisted cycle of the industrial production of meat. A destructive mechanism moving silently: more meat produced, more grain needed to feed the condemned animals, more lands detracted to the bloom of woods and tormented by deforestation. The heraldic symbols synthesize this process and invite us to look beyond the appearances: is it conceivable some sort of environmental etiquette?
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AZ. NAMUSN ART www.aznamusnart.org
E.off project (E.off vs E.on) Video still, dittico fotografico su carta, 8’12” e cm 31,5x41,5, 2008 Video still, photo diptych on paper, 8’12”, 31,5x41,5 cm, 2008
Lunedì 18 novembre 2008 alle h: 00.30 am presso la Centrale Fiume Santo, Porto Torres (Sardegna). Az.Namusn.Art in collaborazione con una coppia di anonimi writers locali, spegne simbolicamente per una notte la centrale a carbone di proprietà della multinazionale tedesca E.on, trasformando graficamente la gigantesca insegna “E.on”, in “E.off”. Il giorno seguente, un comunicato e-mail è stato trasmesso a tutti i giornali sardi e alle emittenti televisive locali, a nome di Wulf H. Bernotat, amministratore delegato della stessa società tedesca.
Monday, November 18th, 2008 at H: 00:30 am at the Central Fiume Santo, Porto Torres (Sardinia). Az.Namusn.Art in collaboration with a couple of anonymous writers local symbol for a night off the coal plant owned by German multinational E.on, transforming graphically shows the gigantic “E.on,” in “E.off”. The next day, a press e-mail has been sent to all newspapers and local TV stations Sardinians, on behalf of Wulf H. Bernotat, chief executive of the same German company.
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CRISTINA BAZOLLI www.equilibriarte.org/cristinabazolli
Atlante Tempera all’uovo e cera su carta fissata a supporto ligneo, cm 40x50, 2009 Egg tempera and wax on paper mounted on wooden support, 40x50 cm, 2009
Il possente Atlante si è trasformato in un debole nidiaceo, sopraffatto dal peso di uno sviluppo sempre meno sostenibile. Per aiutarlo a sostenere il peso del mondo, servono scelte politiche forti da parte delle grandi potenze, ma servono anche piccoli quotidiani comportamenti virtuosi da parte di ogni cittadino, che, come un ‘ape operosa, deve dare il suo contributo. Diamo il nostro piccolo aiuto ad Atlante! “I’ll get by with a little help from my friends”, dice una vecchia canzone dei Beatles.
Mighty Atlas has turned into a weak birdie, overpowered by the weight of a development which has become less and less sustainable. In order to help him sustain the weight of the whole globe, we need strong policies from great Powers, but also a correct way of life from each one of us, giving his contribution like a busy bee. Let’s give Atlas our little help! “I’ll get by with a little help from my friends”, just like the Beatles’ song.
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EMANUELE BELTRAMINI
Dot Video e fotoritocco, 3’50”, 2007 Video and photo retouching, 3’50”, 2007
Lo spettatore si ritrova ad indossare i panni di un potenziale giocatore alle prese con un VIDEOGAME paradossalmente poco divertente! Lo scopo del gioco è quello di riempire la spiaggia di oggetti-detriti. Però man mano che questi appaiono sullo schermo, il punteggio diminuisce, fino ad azzerarsi. Un gioco perverso che si ritorce contro chi lo pratica. Proprio quando la partita sembra persa, un punto bianco (D O T) ci fa capire che in fondo una soluzione esiste.
The spectator is found to wear the shoes of a potential player faced with a paradox VIDEOGAME not very fun! The goal of the game is to fill the beach-debris objects. But, as they appear on the screen, the score decreases up to zero. A perverse game that turns against those who practice. Just when the game seems lost, a white dot (DOT) tells us that basically there is a solution.
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ENNIO BERTRAND www.enniobertrand.com
La scatola di Giotto Bio-Installazione, materiali elettronici vari, contenitori in plastica, succo di limone, cm 50x100, 2007 Bio-Installation, electronic components, plastic containers, lemon juice, 50x100 cm, 2007
In una zolla d’erba ci sono 12 vaschette suddivise a loro volta in 15 piccoli scomparti uguali. Come incubatoi per la germinazione di semi per piante d’uso quotidiano: pomodori, insalata, piselli... Questo è un nuovo genere di incubatoio per far germinare energia elettrica.Ogni vaschetta ospita due fiori digitali che hanno la forma di un quadratino sottile di colore verde al centro del quale come pistillo lampeggia un LED bianco. Luce, vera luce elettrica, ma senza pile o collegamenti ad una presa. La magia avviene grazie ad una trasformazione elettrochimica che produce attraverso il succo acido di limone a contatto con lamine metalliche di rame e zinco in debolissima corrente elettrica. Questa viene immagazzinata in un apposito circuito elettronico sino alla sua saturazione quando poi avviene il lampo di luce nel LED. E poi il ciclo ricomincia sino ad un altro bagliore. E’ un principio ampiamente conosciuto da secoli e l’installazione non ha alcuna velleità didattica per la pila di Volta che sicuramente a scuola ha sfiorato tutti durante un’ora di scienze.
In a turf there are 12 small boxes which are divided in 15 small even sections. As incubators for the everyday plant seed germination: tomatoes, salad, peas... This is a new kind of incubator for germinating electrical energy. Each little box houses two digital flowers which have the shape of a small thin green square having, at its centre, as a pistil, a white blinking LED. Light, real electric light, but without batteries or a plug. The magic happens because of an electrochemical transformation which produces a very week electric current thanks to the contact of the lemon’s acid juice with thin copper and zinc metal plates. This is stored in a specific electronic circuit until saturation is reached, when then a flash occurs in the LED. Then the cycle restarts until there is another flash. It’s a well known principle known for centuries and the installation has no didactic ambition for the voltaic pile which at school surely has been seen by all during an hour of science.
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LUCA BIDOLI www.lucabidoliarte.it
Ascensione del cane al cielo Acrilico e smalto su tela, cm 30x40, 2009 Acrylic and enamel on canvas, 30x40 cm, 2009
Luca Bidoli parla della standardizzazione del comportamento umano rispetto al mondo naturale e animale e del suo bisogno di superiorità e supremazia. Il cane diventa un soggetto di studio, quasi una cavia. Questa levitazione sottintende però anche dei richiami mistici e cattolici all’idea della resurrezione. La serie si chiama appunto “Ascensione del cane al cielo”.
Luca Bidoli talks about the standardization of human behavior in relation to the natural world and animals and its need for superiority and supremacy. The dog becomes a subject of study, almost a guinea pig. This implies levitation but also appeals mystics and Catholic idea of resurrection. The series is called just “the dog’s Ascension to Heaven”.
Carolina Lio
Carolina Lio
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ENZO CALIBE` www.myspace.com/enzocalibe
Smoke Installazione, china su carta, vetro e legno, cm 148x298, 2009 Installation art, china ink on paper, glass and wood, 148x298 cm, 2009
La nuvola di fumo, nelle sue varianti, raffigurata nella serie Smoke, può essere intesa come immagine-simbolo della rivoluzione industriale. Se tale momento è percepito come inizio del progresso in un’ottica umana in realtà rappresenta l’origine del rapporto conflittuale tra questi e l’ambiente. L’introduzione di sostanze inquinanti ha, infatti, contribuito all’alterazione degli equilibri naturali.
The smoke’s cloud and their variations, represented in the smoke series, could be view as an image - a symbol of industrial revolution. If that moment has perceived as starting point for human rise, actually, it symbolizes the beginning of a collision towards the natural environment. The introduction of pollutants, indeed, has started a process of alteration with the naturals balances.
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SARA CASARI
Scena del crimine Dittico fotografico, cm 60x40, 2009 Photo diptych, 60x40 cm, 2009
Abbattere un albero, che è uno splendido essere vivente, è, per me, un vero e proprio omicidio e il continuare a farlo porterà conseguenze disastrose anche per l'essere umano. Ecco perché ho creato quest'opera.
Cutting down a tree, which is a marvellous life being, is, in my opinion, a real murder and if we carry on acting this way it will bring terrible consequences for human beings too. That's why I have created this artwork.
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DARIO CUSANI www.dariocusani.com
Napoli Trash...endente Tecnica mista su carta, cm 65x100, 2007 Mixed media on paper, 65x100 cm, 2007
L’opera è realizzata con la tecnica da me inventata nel 1994. Essa è formata da un elemento fotografico (la realtà), qui uno scorcio del Castel dell’Ovo con spazzatura, completato con la pittura (il sogno). E così una Napoli “trash” diventa “trash…endente”, una “nuova realtà” come l’ha definita Valerio Dehò.
The work is realized with a tecnique that I invented in 1994 and called “Photopaint” by Silvia Pegoraro. This tecnique combines a photographic element (reality), a piece of the Neapolitan Castel dell’Ovo with garbage, completed with painting (dream). At the end a “trash” Naples became “thash…endente”, a “new reality” as Valerio Dehò defined it.
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FAARM www.youtube.com/user/FAARM999
Swimming Pool 2012 Video, 2’23”, 2009
"Swimming Pool" è un trittico in cui le immagini, a metà tra fotocinetiche e un flusso di coscienza, mostrano cetacei giocattolo, spiaggiati a bordo piscina. Il delfino sembra guardarti male. E il contrasto dell’ oggetto ludico devitalizzato, con lo sfondo azzurro bucolico, vuole far rabbrividire. Il messaggio è un grido. Mentre il nostro pianeta rischia di diventare un giocattolo di gomma.
“Swimming Pool” is a tryptic in which the images, halfway between photo-kinetics and a flow of consciousness, show toy cetaceans stranded on the edge of a swimming pool. The dolphin seems to look at us with bad intentions. The contrast of the devitalized shiny objects with the blue bucolic background is intended to make us shudder. The message is that of a scream. Our planet risks becoming a plastic toy.
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ELENA FABRIS elenafabris.tripod.com
Fu il Vittoriano Olio e smalti su tela, cm 60x90, 2009 Oil and varnish on canvas, 60x90 cm, 2009
In ogni grande città è presente un romantico e solenne monumento equestre. Questa statua di Vittorio Emanuele II sembra camminare sulle acque, ma è in realtà inondata da un magma multicolore che ha allagato l’Urbe e inghiotte nell’indifferenza i monumenti pubblici. E’ un magma di colori irreali prodotto dall’inquinamento e dall’innalzamento del livello delle acque, alterazioni climatiche che hanno stravolto flora e fauna. In questo scenario apocalittico, però, le persone si bagnano allegre e indifferenti alla decadenza della memoria storica. Con questa visione catastrofica ho voluto descrivere uno dei mondi non troppo impossibili. Una denuncia ecologista attraverso la visione di una società che si adatta con indifferenza a tutto, sopravvivendo a qualsiasi catastrofe e apocalittica irriversibilità. E questo è ciò che, ad un tempo, mi sgomenta e mi consola. Il presente lavoro, dal titolo “Fu il Vittoriano” (eseguito con tecnica ad olio e smalti su tela) si inserisce in una serie di miei quadri dal titolo “swimming colors” dedicato al rapporto tra catastrofi climatiche e monumenti d’Italia.
In every big city ther’is a solemn equestrian statue. This one, Vittorio Emanuele the second (first king of united Italy), looks like walking on waters, but it’s flooded by a multicolr mud that is filling up Rome and is eating up public monuments in the general indifference. It’s a mud makes of unreal colors, product of pollution and water’s level increase, climate changes wich have upseted flora and fauna. In this apochalittic scenery, people swim with fun and indifference to the historical memory’s decadence. With this catastrophic look, I have wish describe one of possible world. An ecological report through the description of a society capable of adapting to anything, surviving to any catastrophe. This is what upset and comfort me at same time. This work is entitled “It was The Victorian” (oil and paint on board) and is part of a production that names “swimming colors”, with reference to climate catastrophe and italian monuments.
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DAMIANO FASSO www.myspace.com/damianofasso
The God of Polluted Water Pittura su tela e sagoma in PVC, smalto fluorescente, fondo acrilico con agenti inquinanti (nitrato d’ammonio, solfato di rame, solfato di ferro, tensioattivi anionici, idrossido di sodio, nitrato di piombo), cm 100x80, 2009 Paint on canvas and pvc, fluorescent enamel paint on acrylic ground with polluting agents(ammonium nitrate, copper sulfate, iron sulfate, surface active anions, sodium hydroxide, lead nitrate), 100x80 cm, 2009
Courtesy Galleria Polin, Treviso
Il tema dell’inquinamento delle risorse idriche si sposa bene con la mia ricerca, che utilizza il gioco linguistico per riflettere sulla società contemporanea. Attraverso l’ironica stigmatizzazione dei suoi mali e osservando con sguardo semiserio il rapporto conflittuale che l’uomo contemporaneo ha con il mondo in cui vive, le mie opere fanno riflettere sull’identità ambigua delle cose. Ho immaginato un essere fantastico, nato dalla contaminazione dell’ecosistema: una creatura fatta di residui fognari, una divinità che vive nell’acqua inquinata. Lo stesso colore acrilico è impastato con agenti tossici e veleni; l’iconografia richiama l’estetica dei manga giapponesi e dei prodotti neo pop, ma se ne discosta per la portata concettuale. Lo smalto azzurro-blu del PVC è fluorescente, e dà l’impressione che la figura si muova contro il fondo scuro.
The theme of the pollution of water supply ties well with my work which uses linguistic games to reflect on contemporary society. Through the ironic denouncement of its evils and the observation with an almost serious eye on the conflictual relationship that man has with the world in which he lives, my works stimulate a reflection on the ambiguous identity of things. I imagined a fantastic creature, raised from ecosystem pollution: a being made of drainage exhaust, and a god who dwells in the polluted water. The acrylic colour is mixed with toxic materials and poisoning chemicals; the imaginery recalls the aesthetics of japanese manga and neo-pop products, but it differs from that because of the conceptual direction.
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OLIVIER FERMARIELLO www.olivierfermariello.com
Nero Elaborazione digitale su base fotografica, carta fotografica, cm 120x150, 2009 Digital elaboration on photographic base, photographic paper, 120x150 cm, 2009
Avviene sempre più raramente di imbattersi in un paesaggio vergine, sopravissuto all’incessante usurpazione ambientale dell’uomo. E qualora ciò accada, tuttavia il piacere di apprezzarne gratuitamente la bellezza rappresenterebbe una richiesta capricciosa, senza considerare la drammatica realtà ecologica che si cela dietro una veduta apparentemente incontaminata.
It reveals hard, nowadays, to find a virgin landscape, surviving man’s continuous environmental encroachment. Would this happens, the simple pleasure to appreciate its beauty has, however, become a fancy request, dishonestly pretending not to consider the ecological drama behind an apparently uncontaminated view.
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BETTINO FRANCINI www.artlaboratory.com
Nest Video 3D, still, 2009 Courtesy Associazione Internazionale Eventi di Scultura Monumentale
Il progetto rappresenta una forma abitativa da me progettata nel rispetto della natura e i suoi elementi. L’idea è venuta osservando vari nidi di uccelli e altri animali, capaci di costruirsi i loro rifugi nei luoghi più incredibili. L’installazione rappresenta un nido gigante, un possibile spazio vitale per umani, che crea uno shock visivo ed un’atmosfera surreale.
The project is about an housing form which I planned in the respect of the nature and its elements. The idea came by observing various nests of birds and other animal, that are able to realize their shelters in the most amazing places. The installation, so, introduces a gigantic nest, as a possible living human space, that creates a visual shock and a surreal atmosphere.
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GUMDESIGN www.gumdesign.it
Flora Installazione, cm 120x120x80 Installation art, 120x120x80 cm
La necessità di poter inserire anche in piccole case le piante è sentito oramai da una grande maggioranza di persone; nei piccoli alloggi è diventato impensabile sistemare il verde. Una lampada adatta ad essere posta sopra un tavolo da pranzo sulla cui sommità è ospitata la lampadina Floraset di Osram, nascosta e protetta, ma che proietta la luce in basso sul centrotavola e contemporaneamente illumina e dona benessere e vitalità alle piante ospitate dal lampadario. Al decoro formale costituito da tondini metallici ed elementi in vetro si aggiunge un “nuovo decoro informale” fornito dalla natura.
The plants in small houses is a problem. A lamp for a dining table that contains the bulb Floraset of Osram and projecting the light down on the center table and simultaneously illuminates and gives prosperity to the plants hosted by the chandelier. The decoration consists of metal rods and elements in the glass adds a “new informal decor” provided by nature.
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CHRISTIAN LEPERINO
Urban Evolution Scultura, catrame, cm 35x14, 2009 Sculpture, tar, 35x14 cm, 2009
Courtesy Not Gallery, Napoli
L’opera scultorea “Urban Evolution”, con cui Christian Leperino - artista da sempre impegnato sull’analisi degli “human landascapes” - intende partecipare al concorso “Contemporary EcoArt Project”, viene concepita come risposta originale al tema dell’Inquinamento e del Riciclo. Realizzato in catrame, materiale inteso come supporto dell’immaginario post-industriale, l’umanoide dal colore nerofumo racconta come la sofferenza degli ecomosaici presenti negli spazi urbani (e umani) possa essere rimodellata grazie alle capacità plastiche della mente-corpo umana. Una rielaborazione del disagio degli ecosistemi umani/urbani che segni l’inizio di una nuova storia delle città. Ecco che un materiale di inquinamento, come il catrame, diviene armatura psico-corporea riciclata con cui affrontare, creativamente, la responsabilità (individuale e collettiva) di trasformazioni ambientali disastrose. In questo - stridente, ma necessario - contrasto estetico (e concettuale) l’opera di Leperino, espone il racconto (possibile) di una nuova, salvifica “Urban Evolution”.
The sculture “Urban Evolution”, with which Christian Leperino – who is an artist always focused on the analysis of “human landascapes” - would like to participate in the competition “Contemporary EcoArt Project”, is conceived as an original response to the original topic of Pollution and Recycling. This sculpture, made of tar - that is material intended to support post-industrial imagery - depicts a humanoid carbon black color which tells us how the suffering of ecomosaici present in urban (and human) areas could be reshaped through the plastic capacity of the mind-body human. A reworking of the discomfort of the human/urban ecosystem signs that the beginning of a new history of the city. Indeed, a material of pollution, such as tar, becomes psycho-physical armor recycled to tackle, in a creative way, (individual and collective) the responsibility of disastrous environmental changes. Thank to such jarring - but necessary - aesthetic (and conceptual) contrast, the Leperino sculpture exposes the (possibile) story of a new, redeeming “Urban Evolution”.
Simona Chiapparo
Simona Chiapparo
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GIORGIO LUPATTELLI www.giorgiolupattelli.it
Colony Collapse Disorder Video e tre stampe esagonali lambda su forex, 7', cm 110x100 Video and three hexagonal lambada prints on forex, 7', 110x100 cm
Courtesy Ingresso Pericoloso, Roma
“Quando le api scompariranno dalla terra all’uomo resteranno 4 anni di vita”, questa frase di Einstein sintetizza l’importanza di questi insetti fondamentali per l’eco-sistema a causa dell’impollinazione. L’ape è spesso associato alla metafora della riproduzione, del sesso e dell’organizzazione sociale, inoltre forniscono il miele, in più recentemente sono anche state usate dall’esercito americano per scovare depositi di armi chimiche. Attualmente però è scattato un allarme sulla progressiva moria delle api stesse, fenomeno denominato “Colony Collapse Disorder”; le cause sono molte dai pesticidi al riscaldamento del pianeta ecc... ma una recente e curiosa teoria (peraltro tutta da dimostrare) sostiene che una delle cause sarebbe l’interferenza delle onde emesse dai telefoni cellulari con il loro sistema di orientamento che li renderebbe incapaci di ritrovare l’alveare. Le opere esagonali ed Il video trattano il tema con leggerezza e ironia ponendo l’accento sulla confusione generale anche in tema di comunicazioni.
“If the bee disappeared from the surface of the earth, then man would have no more than four years of life left”, this phrase by Einstein demonstrates the importance of these insects which are fundamental to the eco-system by means of their process of pollination. The bee is often associated with the metaphor of reproduction, sex and of social organization. Furthermore, they provide us with honey and recently they have even been used by the American military to unearth deposits of chemical weapons. Currently however, there has been alarm about the progressive death of bees, a phenomenon called “Colony Collapse Disorder”. The causes are many, from pesticides to global warming etc.. but a recent and interesting theory (still to be proven) suggests that one of the causes could be the interference of the electro-magnetic waves emitted by cellular phones with their orientation system and which would render it impossible for them to find their hives. The hexagonal works and video deal with the theme with humor and irony and also propose a comment on the general confusion in the area of communications.
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ANGELO MAISTO www.angelomaisto.it
Bestiario dell'agnolo Scultura, cm60x90x90, 2009 Sculpture, 60x90x90 cm, 2009
Ho sempre pensato che tutti gli oggetti usati nel quotidiano vadano oltre la loro funzionalità, e che posseggano un fascino misterioso. Da questo presupposto credo fermamente che tutti gli oggetti possano essere salvati dalle discariche ed essere riciclati, o ricontestualizzati, passando per un medium fondamentale: la fantasia.Il mio modo di farlo è creare dei personaggi fantastici che hanno assonanze con il mondo animale. Avendo costruito più di cinquanta personaggi, ho progettato un bestiario che può fungere da strumento ludico ma anche di riflessione sulle possibilità che offre il riciclo.
I have always thought that all the daily used objects go far beyond their functionality and have got a misterious charme; this is the reason why I firmly belive that every object can be saved from garbage dumps to be recycled and put in a new context through a great medium: fantasy. My way of doing this is to create imaginary characters that resemble the world of animals. After having made more than fifty characters, I projected a bestiary that can be used as a ludic mean but also as a mean of thinking about possibilities of recycling.
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STEFANO NICOLINI www.stefanonicolini.com
Oyamel Fotografia ed elaborazione digitale, carta su alluminio, 4 pannelli, cm 50x50 (ognuno), 2000 Digitally manipulated photograph, paper on aluminum, 4 panels, each 50x50 cm, 2000
La deforestazione minaccia le abetaie di Oyamel nelle montagne del Messico, habitat riproduttivo di centinaia di milioni di farfalle monarca. La ridotta densità degli oyamel creata dal disboscamento illegale e i cambi climatici nella Riserva della Biosfera della Mariposa Monarca causano un calo della temperatura all’ origine della morte per congelamento di milioni di farfalle minacciandone l’estinzione.
Deforestation endangers the Oyamel fir forests in the mountains of Mexico, reproductive habitat for hundreds of millions of monarch butterflies. The reduced thickness of the oyamel trees caused by illegal deforestation and the changes of climatic conditions in the Biosphere Reserve for the Monarch Butterfly bring about a fall in temperature that puts to death millions of butterflies by freezing, threatening them with the extinction of the species.
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PAOLO OLLANO www.paoloollano.it
Scena di un delitto Installazione, legno, cm 168x125x28.5, 2009 Installation, wood, 168x125x28.5 cm, 2009
Nell’installazione “Scena di un delitto”, un albero bruciato da un incendio giace a terra come un corpo privo di vita. Come in una vera e propria scena del crimine le etichette 1, 2, e 3 segnalano i reperti che sono stati la causa della sua morte e rappresentano la speranza per scoprire la dolosità dell’evento e trovare il suo responsabile.
In the installation “Scene of a crime”, a tree burnt from a fire lies to earth like a body lacking in life. Like in a real scene of the crime labels 1, 2, and 3 indicate the evidence that caused its death and represent the hope in order to discover the fraudulent reason of the event and to find who is responsible.
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ALESSANDRO PALMIGIANI www.palmigiani.com
Giverny 2856 Fotografia su forex, cm 150x200, 2009 Photography, 150x200, 2009
Dopo la morte del sole nel maggio del 2855 un gruppo di scenziati capitani da Werner Karl Heisenberg VII decise di effettuare il primo esperimento nella storia dell’uomo, creare e produrre luce da una ninfea nel giardino di Giverny. Il 16 aprile del 2856 una luce chiara e tenue illuminò di nuovo il pianeta.
Following the death of the Sun in 2855, a group of scientists led by Werner Karl Heisenberg VII decides to carry out an experiment never before attempted in the history of humankind: to create light from a water-lily in Claude Monet’s Garden at Giverny. On 16 April 2856 a soft, gentle glow shines over Planet Earth once again.
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MATTEO PERETTI www.studiogiga.com
I bike Tecnica mista, cm 47x47x28, 2009 Mixed media, 47x47x28 cm, 2009
"I bike" è un’opera con evidenti riferimenti a diversi problemi ambientali presenti in molte metropoli mondiali. Dall’inquinamento causato principalmente dal numero eccessivo di autovetture alla necessità di un ottimo sistema di riciclaggio fino all’impegno personale dell’artista nella ricerca di un equilibrio ambientale. Tutti i materiali utilizzati in questa scultura sono di recupero tranne il ritratto del ciclistaartista.
I bike, 2009 is an art work that clearly refers to various environmental problems found mostly within highly populated areas around the planet. Ideas explored are, the pollution caused by the vast quantity of combustion vehicles, the imperative need of an viable recycling system and the personal responsability to reduce ones ecological footprint. The artist uses himself as an example to improve this environmental imbalance. All materials used in this sculpture are recycled.
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DAVIDE SEBASTIAN www.davidesebastian.com
Oryza Sativa Video, 2009
Oryza sativa è il nome scientifico della pianta di riso. Il video è stato girato a Bali in Indonesia, dove si coltiva come un tempo si coltivava in Occidente. Chi racconta questa breve storia è una piccola ventola/ spaventapasseri che attraverso il suo suono/voce difende le piccole piante di riso dall’attacco di volatili terreni e spiriti maligni ultraterreni. Questo video vuole porre attenzione a quelli che sono i tempi della natura, nella crescita, nella raccolta e soprattutto l’inquinamento dei pesticidi nelle coltivazioni.
Oryza sativa is the scientific name of the plant of rice. The video was shot in Bali in Indonesia, where it is grown as once was cultivated in the West. The narrator of this brief story is a small fan/scarecrow, that defends the small rice plants from the attacks of evil otherworldly spirits and land birds with its sound/voice. This video focuses on the time of nature, time of growth and harvest, but above all on the pollution of pesticides in crops.
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SENSO E CIAX www.crazysen.it - www.ciaxphotography.it
Cycleage Dinamo Fitness Fotografia, cm 70x100, 2009 Photography, 70x100 cm, 2009
Siamo tutti cavie che si muovono freneticamente sulla grande ruota della vita spesso senza chiederci perché e a che cosa serva il nostro forsennato movimento. Il nostro sforzo può invece essere parte di un grande ingranaggio positivo, un’immensa dinamo universale, azionata dall’azione combinata di tutti gli sforzi altrimenti inutili che insistiamo a compiere come vanitose scimmiette sulle nostre biciclette immobili o come impacciati ippopotami in mutandoni verdi. Piantiamola di girare a vuoto e mettiamoci a pedalare, e non solo metaforicamente, per dare un’energia pulita e sostenibile a questo mondo. Facciamone una moda: la cycleage dinamo fitness.
We-all are guinea-pigs that often stir frantically on the life’s great wheel without asking us the reason and the utility of our madman movement. Our effort can belong instead to a great positive gear, an immense universal dynamo, operated by the action combined of all the - otherwise useless - efforts that we insist to make as vain monkeys on our immovable bicycles or as embarrassed hippos in big green pants. Stop going round and round and let’s put us to pedal, and not only metaphorically, to give a clean and renewable energy to this world. Let’s do a fashion of it: the CycleAge Dynamo Fitness.
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