Eco di Piacenza 12/01/22

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Anno 11 - Numero 01

periodico di informazione, tempo libero e annunci economici

Giovedì 13 Gennaio 2022

COVID: CONTAGI, GREEN PASS, REGOLE E DISAGI

C

ode chilometriche per arrivare al drive throught per i tamponi, chiusura dei presidi nelle alte valli del Trebbia e del Nure e del pronto soccorso di Castel San Giovanni. Queste sono alcune delle criticità emerse negli ultimi giorni nella sanità piacentina, alle prese con la recrudescenza della pandemia e con l’alto numero dei contagi da covid-19. Una situazione complicata che se da una parte, fortunatamente, non è nemmeno paragonabile a quella dei due anni passati, con la vaccinazione di massa che ha permesso di mantenere i casi più gravi e l’occupazione delle terapie intensive relativamente sotto controllo, dall’altra ha visto una vera e propria esplosione di casi di covid, asintomatici e non, anche a causa del numero sempre più elevato di tamponi e controlli spinti dall’introduzione del green pass, certificato verde di avvenuta vaccinazione o guarigione o di tampone negativo obbligatorio per andare al lavoro e in sempre nuovi ambiti e momenti della vita quotidiana. Il numero di attualmente positivi, in Italia, in questi giorni, infatti, si attesta attorno ai 2 milioni, con un numero sempre più elevato di “isolati” in quarantena anche solo per essere stati a contatto con una persona positiva. La fine delle quarantene, con le regole attuali, possibili solo con tampone negativo, del resto, ha portato ad una

vera e propria “corsa al tampone”, soprattutto con la fine delle festività natalizie e la ripresa delle normali attività lavorative e scolastiche. Uno tsunami di richieste che la macchina della sanità piacentina ha fatto fatica a gestire, con il centro tamponi, inizialmente aperto in via Anguissola, nei pressi di Borgotrebbia, preso d’assalto, con lunghe code che hanno portato ad attese anche di ore. Da ieri il centro tamponi si è spostato a Piacenza EXPO, con l’ente fiere che riaprirà a breve anche il punto vaccinale, dando la disponibilità dei propri ampi locali per rendere più semplice e gestibile il flusso di richieste di tamponi e vaccinazioni, che saranno spinte, probabilmente, anche dall’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori over 50, in vigore dal prossimo 15 febbraio (con l’obbligo di iniziare il ciclo vaccinale entro il prossimo 1 febbraio). Una scelta dettata dalla situazione oggettivamente insostenibile che molti piacentini, alla “caccia” del tampone, hanno dovuto subire nei giorni scorsi: se da un lato l’Ausl ha specificato come i problemi siano derivati anche dal mancato rispetto degli orari degli appuntamenti presi per i tamponi, le lunghissime code e le conseguenti attese hanno evidenziato delle oggettive difficoltà “logistiche” nel centro di via Anguissola, con gli stessi operatori sanitari, il cui

sforzo negli ultimi due anni si può certamente definire eroico per abnegazione e sacrificio, evidentemente in difficoltà nel gestire un flusso così elevato di persone, che ha infatti portato alla scelta di cambiare la sede del centro-tamponi. Una gestione che ha suscitato polemiche, subito dopo altre decisioni contestate, come quella di chiudere le guardie mediche delle alte valli di Trebbia e Nure, con Ottone, Ferriere e gran parte del territorio di montagna della provincia lasciati con un’assistenza medica, a detta delle comunità interessate, che sarebbe troppo “lenta” da Bobbio, presidio rimasto aperto. Sebbene la situazione sia complicata e la scelta sia stata dolorosa ma forse necessaria, è difficile dare torto a queste comunità, con frazioni e abitazioni isolate spesso difficili da raggiungere, soprattutto con le condizioni meteo invernali: il tempo di reazione, in

caso di malori o necessità sanitarie, è, del resto, spesso un elemento decisivo e se i soccorsi partono da troppo lontano i rischi aumentano. Resta, inoltre, chiuso, in val Tidone, il pronto soccorso di Castel San Giovanni, per mantenere il presidio “libero” dal contagio e in grado di effettuare interventi e visite programmate, senza gravare su una situazione già delicata. Il picco dei contagi da covid mette, quindi, a dura prova l’organizzazione sanitaria piacentina, ma chiama tutti, operatori, pazienti e cittadini, al senso di responsabilità e alla comprensione reciproca: tutti stanno facendo del loro meglio per gestire una situazione complicata, e per sconfiggere il virus serve anche aiutarsi l’un l’altro, sottolineando gli eventuali errori e correggendoli, ma senza esagerare con le polemiche puntando invece a risolvere, per quanto possibile, problemi e disfunzioni.

- a pag. 09, 10 e 11 replica il 27 gennaio


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