Anno 8 - Numero 02
Giovedì 17 gennaio 2019
INFLUENZA 2019: SINTOMI E QUALCHE CONSIGLIO. A PIACENZA OLTRE 46MILA I VACCINATI È ormai in arrivo il picco dell’influenza dell’inverno 20182019, con tanti italiani a letto. I sintomi dell’influenza, anche quest’anno, sono quelli classici: febbre (che può essere anche alta, sopra i 39°), dolori muscolari e articolari, spossatezza, tosse, raffreddore, mal di gola e vari sintomi respiratori. Di norma dall’influenza stagionale si guarisce nel giro di una settimana, anche se alcuni sintomi come tosse e stanchezza possono “trascinarsi” più a lungo. L’influenza, a differenza di altre sindromi e malanni “invernali” si distingue per il presentarsi contemporaneo di diversi sintomi, che di solito sono anche più “forti” del normale. La patologia influenzale è, talvolta, presa “sotto gamba” e non mancano gli “eroi” che continuano la loro vita, anche lavorativa, nonostante diverse linee di febbre o sintomi palesemente influenzali. Senza arrivare ai numeri della famosa “Spagnola” che, in ben altre condizioni igienico-sanitarie e senza vaccini, era arrivata a mietere milioni di vittime all’inizio del XX secolo, ancora oggi alcuni soggetti rischiano la vita con l’influenza. Nei soli Stati Uniti l’influenza 2017-2018 ha visto migliaia di decessi, Il virus viene trasmesso tramite microscopiche goccioline di saliva emesse dalle persone infette con starnuti e tosse. La persona infetta è in grado di trasmettere il virus da pochi giorni prima fino a 5-7 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Sebbene la possibilità di entrare in contatto con i virus sia possibile durante tutto l’anno, il picco si ha in inverno. La ragione di questa diffusione dell’influenza nel periodo invernale è tutt’altro che facile
da trovare. Il freddo, da solo, infatti, anche se intenso, non dovrebbe avere effetti sulla diffusione di infezioni, mentre, secondo alcuni studi, tra i motivi potrebbe esserci la mancanza di… Sole. In inverno, infatti, l’esposizione alla luce solare è, per ovvie ragioni, più ridotta, e questo può causare un calo della vitamina D, provocando un indebolimento del sistema immunitario, che sarebbe più esposto ad eventuali infezioni e virus. Secondo altri esperti, invece, anche lo stole di vita può essere determinante: in inverno, infatti, si tende a stare in ambienti chiusi, magari affollati, certamente con il riscaldamento accesso. L’aria secca potrebbe essere più favorevole alla proliferazione dei virus. Non mancano, poi, i casi di contagio “da viaggio”: gli spostamenti in aereo, ad esempio, forniscono a virus e batteri l’opportunità di diffondersi in anche “oltre confine”. Buona norma, durante l’inverno (e non solo), che si sia stati contagiati dall’influenza o meno, è seguire regole igieniche basilari. È fondamentale lavarsi frequentemente e con cura le mani, tra i principali veicoli di microorganismi, sia per evitare contagi, ma anche per evitare di trasmetterli. Discorso simile con sternuti e colpi di tosse: mettere un fazzoletto davanti alla bocca, oltre ad essere igienico è anche di buona educazione. Ma l’unica, vera arma in grado di prevenire l’influenza è il vaccino. I dati delle vaccinazioni, a Piacenza, sono incoraggianti: secondo i dati del Dipartimento della sicurezza dell’Azienda Usl di Piacenza, sono oltre 46mila, infatti, i piacentini che hanno scelto di usufruire del vaccino, con un aumento del 5% rispetto all’anno
precedente. Quasi 10mila dei vaccinati sono malati cronici, anche in questo caso in aumento rispetto alla “stagione” passata. Non è mancato l’interesse nemmeno negli ultra 65enni, che arrivano a circa 34mila. I bambini vaccinati
dai pediatri sono stati oltre 700, in aumento di oltre 70 unità rispetto all’anno precedente. Boom di vaccini, infine, anche per le donne in gravidanza, con circa 200 vaccinate, contro le 80 dello scorso anno.