Eco di Piacenza 23/01/2020

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Anno 9 - Numero 03

Giovedì 23 gennaio 2020

KLIMT AUTENTICO: STORIA, MITO E FUTURO DEL “RITRATTO DI SIGNORA” F ino ad un anno fa, se, per la strada, in una qualsiasi delle città limitrofe a Piacenza si fosse sentito parlare del “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt le reazioni sarebbero state, forse, di curiosità: tra i più accorti ed appassionati, forse, si sarebbe ricordato vagamente di un quadro che era stato rubato… Per Piacenza, invece, il “Ritratto di Signora” era, fino a poco tempo fa, un enigma, se non una vera e propria ferita aperta. Rubato dalla Galleria Ricci Oddi, nel 1997, nonostante ricerche indagini e impegno da parte di tutti, il quadro restava “perduto”. La notizia, dello scorso dicembre, del ritrovamento di un quadro che era in tutto e per tutto identico al Klimt rubato, in un vano nella parete esterna della Galleria Ricci Oddi, in occasione di lavori di manutenzione straordinaria dei giardini, aveva, quindi, un sapore agrodolce, con, da un lato, la speranza che si fosse finalmente ritrovato un quadro che era ormai diventato una “leggenda”, e dall’altro, la paura di una nuova delusione… Fino ad oggi. Venerdì 17 gennaio, infatti, dopo ricerche, esami e accertamenti tecnici, si è potuto verificare, con certezza che il “Ritratto di Signora” ritrovato a dicembre è, effettivamente, il Klimt originale, che torna, quindi, “a casa” dopo quasi 23 anni. Il “Ritratto di Signora” è un quadro dipinto da Gustav Klimt, tra il 1916 e il 1917, che misura 60 cm per 25 e acquistato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1925. Nel 1996, dopo un’analisi ai raggi X, si scopre che il “Ritratto” altro non era che una versione ridipinta di un altro lavoro (perduto) di Klimt, ovvero il “Ritratto di una giovane donna”. In questo dipinto, oggi “nascosto” sotto la su-

perficie, la ragazza indossa cappello e sciarpa. Rispetto alla sua identità, invece, si pensa che si tratti di un'amante del pittore che, morta improvvisamente, Klimt decise di ritrarre in un dipinto. Il “Ritratto di Signora” è stato dipinto nell’ultimo periodo di vita di Gustav Klimt, morto nel 1918 a seguito di un ictus che lo condusse alla morte di ritorno da un viaggio in Romania. L’opera più famosa del pittore austriaco è, probabilmente, “Il Bacio”, dipinto tra il 1907 e 1908, nel suo cosiddetto periodo “aureo”, derivato, forse, dall’incanto dopo un viaggio a Ravenna, dove ammirò i famosi mosaici. Nel “periodo maturo” della sua carriera, quello del “Ritratto di Signora” invece, il suo stile si avvicina ad altri stili, come quello di Claude Monet, minimizzando, invece, oro e linee. L’annuncio dell’autenticità del “Ritratto di Signora” ritrovato alla Ricci Oddi, ha provocato un’ondata di entusiasmo, in grado di guarire l’onta del furto del 1997. Il quadro sarà sottoposto ad ulteriori indagini, per verificare eventuali impronte o segni, in grado di far luce sull’identità del ladro: negli anni si sono susseguite le ipotesi più fantasiose, dai riti satanici al coinvolgimento di Bettino Craxi. La verità, forse, non la conosceremo mai, e non sarà facile nemmeno capire come mai il quadro, dopo ben 23 anni, si trovava in un anfratto del muro della Galleria: di certo, viste le sue buone condizioni, non è rimasto in quella “sede” per tutti questi anni. La meta finale, però, del “Ritratto di Signora” sarà il ritorno alla Galleria Ricci Oddi, ridando a Piacenza, uno dei suoi tesori più prestigiosi. Proprio nell’anno in cui a vincere la sfida di Capitale Italiana della

Cultura è la grande rivale Parma, la città di Piacenza, quindi, ritrova uno dei suoi pezzi di storia. Il Comune di Piacenza, con le dichiarazioni del sindaco Patrizia Barbieri e dell’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi, si sono detti pronti a valorizzare il quadro. Il futuro, come specificato da una nota della Galleria Ricci Oddi, vedrà un “programma importante che possa promuovere” e far conoscere “questa opera che nel tempo ha acquisito

sempre maggior valore grazie alla sua storia legata indissolubilmente alla Galleria a partire dal suo fondatore Giuseppe Ricci Oddi”. Si sta già lavorando ad un volume, ad un film, ad un convegno internazionale, ma anche, in base a quanto dichiarato dall’assessore Papamarenghi, ad una mostra virtuale al Carmine, dedicata a tutti i Klimt dispersi, e a rendere protagonista il “Ritratto di Signora” della prossima festa della donna.


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