Anno 11 - Numero 03
periodico di informazione, tempo libero e annunci economici
Giovedì 10 febbraio 2022
GREEN PASS E NORME COMPLESSE, TERRENO FERTILE PER AGGIRARE LE REGOLE
È
di pochi giorni fa la notizia dell’arresto, a Piacenza, di un’infermiera volontaria 50enne che avrebbe somministrato, a pagamento, vaccini fasulli e procurato falsi tamponi positivi per far ottenere il green pass ad amici e conoscenti no-vax. Una vera e propria truffa, a scopo di lucro: si parla, infatti, di 250 euro per la fasulla vaccinazione e 500 euro per il tampone, in un totale disinteresse per la salute e la sicurezza dei cittadini, proprio accanto a chi andava regolarmente a vaccinarsi, nella sede vaccinale dell’Arsenale di Piacenza. La vicenda e le responsabilità saranno chiarite durante il processo; tuttavia, liquidare la vicenda come una questione che riguarda semplicemente un reato e una violazione di regole sarebbe forse troppo superficiale. Ciò che ha spinto, infatti, ad una situazione del genere, si basa, probabilmente, oltre che su due anni difficili, con una pandemia che ha avuto effetti pesanti non solo sulla salute, ma anche sull’economia e sulla mente delle persone, anche su un sistema di regole e obblighi spesso complicato e non sempre di facile attuazione, dove possono facilmente proliferare tentativi di aggirare le norme. La scelta di adottare, ad esempio, il Green Pass come una sorta di lasciapassare per sempre più attività, ha portato molti a considerare il passaporto verde come non limpido. Si tratta, del resto, di uno degli strumenti più controversi e criticati: il
Green Pass, che tutti noi abbiamo imparato ad usare quotidianamente, certifica l’avvenuta vaccinazione, la guarigione, o la negatività al virus da tampone. L’idea originaria, tuttavia, era quella di un passaporto sanitario, valido in tutta l’Unione Europea, che potesse facilitare la libera circolazione delle persone tra Stati e Regioni d’Europa, in modo che chi si fosse vaccinato potesse girare liberamente e senza troppi certificati in tasca. Le cose non sono andate esattamente in questo modo: nell’uso quotidiano, infatti, il Green Pass è stato usato dapprima come passaporto per entrare in determinati contesti, come, ad esempio, stadi o eventi affollati, e col tempo è stato sempre più percepito come uno strumento di divisione tra persone, tra vaccinati e non vaccinati, tra chi, pur vaccinato, ha una, due o tre dosi, favorendo un clima di divisione e conflitto come non se ne vedevano da tempo nel nostro paese. L’idea iniziale di facilitare la libera circolazione delle persone è ormai decaduta. L’estensione dell’obbligo di esibire il Green Pass, poi, non ha contribuito a smontare le tesi complottiste: oggi il Green Pass spazia dai luoghi di divertimento ai ristoranti e bar, dai mezzi pubblici anche locali a servizi fondamentali come poste e banche fino all’obbligo di esibirlo sul posto di lavoro, arrivando a decretare un obbligo vaccinale di fatto per i lavoratori con più di 50 anni, che non potranno accedere al luogo di lavoro dal prossimo 15 febbraio se non vaccinati.
Percentualmente la popolazione italiana non vaccinata è irrisoria, rispetto al totale, tuttavia numericamente si tratta di circa 5 milioni di persone (di cui attorno ai 2 milioni sotto i 12 anni). Questi irrigidimenti, di certo, non possono riuscire a convincere gli indecisi a vaccinarsi, ottenendo addirittura il risultato opposto, confortando chi ha dubbi sulla “buona fede” della campagna vaccinale, vista anche la scelta di non rendere obbligatorio il vaccino anticovid (cosa normalissima per altri vaccini come quello per il morbillo per fare un semplice esempio).
Chi cerca di aggirare le regole c’è sempre stato, in ogni epoca e in ogni contesto, ma viene spontaneo credere che in una situazione normale non ci sarebbero stati certi comportamenti, dai finti vaccini ai tamponi fasulli. Ecco allora che, in questa prospettiva, è utile domandarsi perché si sia arrivati a questo punto. In un momento in cui finalmente la pandemia sembra essere in regressione, e ci sarebbero tanti motivi per unirci e finalmente riunirci, l’unico risultato certamente ottenuto è di mettere gli uni contro gli altri, e fare spazio per gli illeciti.
- a pag. 09, 10 e 11 replica il 24 febbraio