Anno 8 - Numero 06
Giovedì 14 febbraio 2019
PRO PIACENZA E GAS SALES VOLLEY: INFERNO E PARADISO, DUE FACCE PER LO SPORT PIACENTINO I
l Pro Piacenza rischia il fallimento. Dopo la recente radiazione della squadra Berretti, i giocatori, nella scorsa settimana, hanno presentato istanza di fallimento, con l’udienza rinviata in attesa delle verifiche sulla solvibilità della società, che ha saldato alcuni dei suoi creditori. Mentre la squadra rossonera è alle prese con i suoi guai societari, però, un’altra squadra piacentina trionfa sul campo. La Gas Sales Piacenza, nella pallavolo, nata per questa stagione, salvando il volley piacentino, è riuscita, la scorsa domenica a firmare l’impresa di vincere la Coppa Italia di A2, superando Bergamo per 3-2. Alla prima finale raggiunta, la nuova società si aggiudica il primo trofeo, riportando il volley piacentino tra gli allori, con un Alessandro Fei che segna 31 punti, tra cui quello decisivo per la vittoria. Lo sport piacentino in queste settimane vive, quindi, emozioni e sensazioni contrastanti: se, da un lato vede una delle sue più importanti squadre di calcio non scendere in campo (ancora una volta) in attesa di una terribile radiazione, dall’altro vede vincere la Coppa Italia con la Gas Sales Volley, con un nuovo entusiasmo per uno sport, la pallavolo, che ha sempre dato a Piacenza lustro e vittorie. La storia del Pro Piacenza è iniziata nel lontano 1919, dall'unione di due società calcistiche piacentine, l'Ausonia e il Bandiera, contraddistinta negli anni da vittorie, sconfitte, fusioni societarie, fino all’unione, nel 2013, all’A.S.D. Atletico BettolaPonte disputando il campionato di Serie D e alla storica conquista della Lega Pro (oggi Serie C) con presidente l'imprenditore cremasco Domenico Scorsetti.
Il club resterà in Lega Pro, vincendo due play-out consecutivi, fino alla stagione 2015-16, al termine della quale, Scorsetti lascia la società al socio Alberto Burzoni. Nel 2018 Burzoni cede il club alla Sèleco S.p.A. di Maurizio Pannella. La squadra per la stagione in corso annoverava nomi come Cristian Daniel Ledesma e Angelo Raffaele Nolé, e il tecnico Giuliano Giannichedda, ma dallo scorso ottobre emergono ritardi nei pagamenti degli stipendi, buona parte dei giocatori decide di “mettere in mora” il club e la crisi si fa sempre più seria verso la fine del 2018: i giocatori in prestito iniziano a tornare alle società titolari mentre quelli di proprietà proclamano uno sciopero e poi ottengono lo svincolo dai contratti in essere. A metà gennaio la società paga gli arretrati dei canoni d'affitto dello stadio e racimola una decina di giocatori, non sufficienti, però, a garantire l’organico per disputare il campionato (le partite del Pro sono state tutte rinviate d’ufficio). Il futuro del Pro Piacenza è molto incerto: recentemente il presidente del Piacenza Calcio, Marco Gatti, aveva lanciato l’ipotesi di assorbire il Pro per farne un “Piacenza 2” in cui far crescere giocatori e giovani talenti, ma non ci sono certezze. Ancor meno dopo l’istanza di fallimento richiesta dall’avvocato dei giocatori rossoneri. Storia molto diversa per la Gas Sales Piacenza. Nata dopo la fine della Pallavolo Piacenza, che nel 2018 ha terminato le attività, e ripartendo dalla serie A2 (con l'acquisto del titolo sportivo dall'Aversa) la nuova squadra, con una nuova struttura societaria, che annovera come direttore generale uno degli storici capitani della
pallavolo piacentina, Hristo Zlatanov, si dimostra subito competitiva, con l’esperienza di Alessandro Fei e la guida di Massimo Botti. Ma anche i tifosi più ottimisti non potevano immaginare che, dopo pochi mesi, la squadra sarebbe già arrivata al primo successo, che proietta, ora la Gas Sales Paicenza, verso il grande volley, riportando Piacenza dove è sempre stata. Lo sport piacentino dovrà fare
tesoro di queste due contrastanti esperienze: con il lavoro, la costanza e la voglia di ripartire sempre, nonostante le difficoltà e i problemi, si possono raggiungere straordinari risultati, ma solo se si resta insieme, se si agisce da squadra. Una lezione che potrebbe (e dovrebbe) essere seguita anche in altri campi, dalla politica al turismo, per portare Piacenza verso il futuro che merita.
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