Eco di Piacenza 25/02/2021

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Anno 10 - Numero 07

Giovedì 25 febbraio 2021

INQUINAMENTO: DAL 1° MARZO STOP NEI COMUNI DI PIANURA A EURO 0 ED EURO 1

L

a Regione Emilia Romagna adotta misure straordinarie per contenere l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria, con nuove misure e regole più stringenti per la circolazione dei veicoli più inquinanti. Saranno 36,9 i milioni stanziati dalla Regione che saranno investiti su quattro assi principali: 10 milioni per l’agricoltura, per la copertura degli stoccaggi degli effluenti zootecnici e l’utilizzo di tecniche di spandimento e di gestione dell’allevamento a basso impatto ambientale; 7 milioni saranno investi sul riscaldamento con incentivi alla sostituzione di stufe e caldaie obsoleti; 16,9 milioni saranno investiti sulla mobilità sostenibile, per la sostituzione dei veicoli più inquinanti nella pubblica amministrazione, il potenziamento del progetto ‘bike to work’ e la promozione delle strade scolastiche e dei percorsi sicuri casa-scuola mentre 3 milioni saranno per interventi di forestazione urbana. Tra le misure approvate dalla Regione ci sarà anche la stretta sulla circolazione dei veicoli più inquinanti. Dal prossimo 1° marzo, nei Comuni di pianura, con meno di 30mila abitanti, sarà vietata la circolazione di tutti i veicoli Euro 0 ed Euro 1, nei centri abitati, dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30. Ad essere esentati dal blocco saranno i possessori di un solo veicolo per nucleo familiare,

con Isee inferiore a 19mila euro, muniti di autocertificazione. In città, invece, resteranno attive le misure già in vigore: stop a veicoli privati Euro 2 a benzina, ed Euro 1 Gpl e Metano (attivo dallo scorso 11 gennaio) mentre per i diesel resta il blocco dei veicoli Euro 3, con le domeniche ecologiche (fino a 4 nel mese) che prevedono il blocco anche degli Euro 4 diesel (blocco che scatta anche con le misure emergenziali). Saranno rafforzati i controlli previsti: in particolare saranno 300 l’anno per i Comuni con popolazione sopra i 20mila e fino a 30mila abitanti, 200 per i Comuni tra 5mila e 20mila e 100 per i Comuni sotto i 5mila abitanti. Per quanto riguarda, invece, il riscaldamento, nei Comuni sotto i 300 metri di quota, fino al 30 aprile è vietato usare stufe o camini a legna ad alto impatto emissivo sotto la certificazione a 3 stelle. In caso di misure emergenziali il divieto si estende agli impianti fino a 4 stelle, mentre scatta l’obbligo di ridurre la temperatura di almeno 1 grado fino a massimo 19°C in case, uffici, luoghi per le attività ricreative associative o di culto e attività commerciali. Il limite è fino a massimo 17°C nei luoghi che ospitano attività industriali ed artigianali. La misura non si applica a ospedali e case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive. Le misure approvate dalla Re-

gione Emilia-Romagna rispondono anche a quanto previsto dalla condanna all’Italia da parte della Corte di Giustizia Europea dello scorso novembre sulla qualità dell’aria nella pianura padana. L’Emilia-Romagna, insieme a Lombardi e Veneto, proprio rispetto alla qualità dell’aria del bacino padano, ha già presentato al Governo, in vista del piano di ricostruzione nazionale, con i fondi europei di Next Generation EU, una serie di progetti strutturali per circa 2 miliardi di euro. Nonostante il lockdown

della scorsa primavera, infatti, anche a causa di condizioni meteorologiche sfavorevoli, si sono registrati sforamenti delle soglie superiori agli obiettivi previsti dalle norme praticamente in tutto il territorio. Una serie di misure, dunque, che toccano sia la mobilità che i sistemi di riscaldamento, che puntano a ridurre il più possibile le emissioni di CO2 legate alle attività umane, sensibilizzando anche la popolazione, nell’ottica di una transizione verso un futuro più sostenibile e meno inquinato.


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