Anno 10 - Numero 16
periodico di informazione, tempo libero e annunci economici
Giovedì 03 giugno 2021
DAL KLIMT A MUTI, DALLA SEZIONE ROMANA ALLA MADONNA SISTINA: IL RISVEGLIO DI PIACENZA
U
n futuro di speranza e fiducia: la rinascita di Piacenza passa dalla cultura, dall’arte, dal teatro, con le sue eccellenze e i suoi capolavori, in attesa di riprendere anche tutte quelle manifestazioni, anche di quartiere o di paese che formano un tessuto culturale e di folclore unico e da preservare. La riapertura della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi ha fatto da apripista per la ripresa: numerosissimi i biglietti, più di mille solo nelle prime due settimane, per ammirare, finalmente al suo posto, dopo 24 anni dal furto, il “Ritratto di Signora” di Klimt, e tutte le altre magnifiche opere della Galleria. Una voglia di cultura, di arte, di normalità, che i piacentini e non solo hanno dimostrato celebrando capolavori e patrimonio culturale con un entusiasmo che si spinge anche oltre la semplice voglia di tornare ad una vita pre-Covid. Una nuova consapevolezza della città e della sua bellezza che si è dimostrata anche con l’apertura dell’attesa Sezione Romana dei Musei Civici di Palazzo Farnese. Un salto immersivo nel passato antico di Piacenza, quando questa era un’importantissima colonia romana, con ben 15 ambienti in cui spiccano per importanza reperti come il Fegato Etrusco, o la statua panneggiata firmata Kleoménes, oltre a tantissime altre testimonianze dell’antica Placentia, ben 1400, con tanti inediti come lo straordinario letto funerario ritrovato in Cantone del Cristo durante la costruzione dell’Ospedale, senza dimenticare tante altre curiosità come un piede di bronzo ritrovato nel durante gli scavi per la Scuola Mazzini in via Cavour, o Antefisse, rinvenute nel 1947 e nel 2000, che hanno permesso di ricostruire l’apparato ornamentale di un tempio. Ma il risveglio di Piacenza passa anche dal presente: la riapertura
del Teatro Municipale, con due ospiti di livello internazionale, come Plàcido Domingo e Riccardo Muti hanno dato una spinta al settore dell’arte, del teatro e della musica, duramente colpito dalla pandemia. Domingo, dirigendo stavolta la Filarmonica Toscanini, è tornato nella splendida cornice del Teatro Municipale dopo oltre cinquant’anni: nel 1972 infatti, cantò proprio a Piacenza nella prima di Lucia di Lammermoor. Una serata che resterà nella storia, con il Requiem di Giuseppe Verdi, che è stato un vero e doveroso omaggio a chi non ce l’ha fatta nei lunghi, terribili mesi più duri della pandemia. Ma il Municipale ha fatto da cornice anche ad un altro straordinario ritorno: il Maestro Riccardo Muti, infatti, ha diretto la “sua” Orchestra Cherubini in uno splendido concerto che ha fatto sognare tutta la città. Piacenza che, da Primogenita d’Italia, è stata anche ambasciatrice di cultura ed orgoglio nazionale, con la registrazione, proprio al Teatro Municipale dell’Inno di Mameli per la Farnesina che lo ha inviato a tutte le ambasciate ed agli 83 Istituti Italiani di Cultura del mondo. Una “primogenitura” anche nelle recenti celebrazioni per la Festa della Repubblica. È recentemente partito anche un evento attesissimo come la mostra “La Madonna Sistina di Raffaello rivive a Piacenza”. La mostra, attraverso visite, video e approfondimenti, “riporterà” virtualmente il celebre dipinto nella sua sede originale, ampliando il focus all’intero complesso monastico di San Sisto. Saranno visitabili ambienti per la prima volta aperti al pubblico, alla scoperta del monastero benedettino, dal suo vasto patrimonio artistico alla Madonna Sistina e non solo. Cinque sezioni, dall’appartamento dell’Abate, alla Chiesa, alla Cripta, fino al Presbi-
tero e alla Sagrestia Monumentale, che ripercorreranno secoli di storia, dalla fondazione della Chiesa ai tempi di Angilberga fino all’attualità. Non mancheranno eventi collaterali come le visite all’ex-monastero, oggi Caserma “Ten. Filippo Nicolai”, sede del Comando del 2° Reggimento Genio Pontieri, dove sarà possibile visitare il grande chiostro, lo scalone, la sala del capitolo e la cappella affrescata (prenotazione obbligatoria). Da metà giugno riaprirà anche la suggestiva salita a San Francesco per ammirare dall’alto lo splendido panorama su
Piazza Cavalli. Infine, fino al 30 giugno, tutta la bellezza di Piacenza sarà visibile da un simpatico trenino con partenza e arrivo dalla Chiesa di San Sisto, che permette di ammirare alcuni degli scorci più belli della città. Ecco il percorso: Chiesa di Santa Maria di Campagna, Palazzo della Questura, Chiesa di Santa Chiara, Cavallerizza, Stazione ferroviaria, Chiesa di San Savino, Piazza Duomo, Basilica di Sant’Antonino, Piazza Cavalli, Palazzo Farnese (Servizio gratuito. Il trenino parte e torna dalla chiesa di San Sisto ogni 30 minuti).
a pag. 09 e pag. 10