Eco di Piacenza 10/10/2019

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Anno 8 - Numero 36

Giovedì 10 ottobre 2019

PIACENZA E INQUINAMENTO: I PASSI AVANTI, I PROBLEMI, IL FUTURO L a riduzione dell’inquinamento, soprattutto rispetto alla qualità dell’aria e alle polveri sottili, è una delle sfide più importanti a cui è chiamata la città di Piacenza in questi anni. La concentrazione di attività produttive e la caratteristica di crocevia (fin dai tempi antichi) se da una parte ha fatto la fortuna della città e ne ha moltiplicato la ricchezza, dall’altro rischia di rendere la sua aria troppo inquinata. Dal traffico generato da un importante polo logistico, ai sistemi di riscaldamento, alla presenza di numerose (e prospere) aziende e industrie, fino al termovalorizzatore, sono tanti i punti di potenziale criticità per la qualità dell’aria a Piacenza. In un periodo storico in cui la tutela dell’ambiente e il clima sono al centro dell’agenda nazionale e mondiale, è bene sottolineare, lasciando da parte polemiche e personalismi, come un’aria meno inquinata sia un valore imprescindibile per la qualità della vita e per un proficuo sviluppo sostenibile. A Piacenza la tutela dei cittadini, d’altro canto, è ai massimi livelli: il termovalorizzatore, ad esempio, ha una ciminiera che tocca i 70 metri di altezza, garantendo una ricaduta dei (relativamente pochi) residui il più lontano possibile. La lotta all’inquinamento atmosferico passa, però, anche dal Piano regionale integrato sull’aria, per l’Emilia Romagna, che ogni anno, prevede, anche a Piacenza, limitazioni al traffico e altre misure: scattate lo scorso 1° ottobre, resteranno in vigore fino al 31 marzo 2020. Rispetto al traffico, durante questo periodo, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, non potranno circolare, nella maggior parte delle strade cittadine, i vei-

coli a benzina pre Euro ed Euro 1; i diesel pre Euro, Euro 1, Euro 2, Euro 3 e i ciclomotori e motocicli a due tempi pre Euro. Sono previste, inoltre, domeniche ecologiche (la prossima sarà il 3 novembre). Nel caso in cui il livello delle polveri sottili sfori i limiti (50 microgrammi al metro cubo) per tre giorni consecutivi, scatteranno, inoltre, le “misure emergenziali”, con il blocco dei diesel Euro 4 (tanto odiato dagli automobilisti) il limite alla temperatura interna a 17° per i locali delle attività industriali ed artigianali e a 19° nelle case, uffici, attività commerciali, scuole e così via. Ci saranno vie sempre percorribili, in particolare quelle che “circondano” la città, e alcuni passaggi per arrivare ai parcheggi “scambiatori”, per prendere, ad esempio, un autobus e arrivare in centro. Il problema dell’inquinamento dell’aria, naturalmente, deve essere affrontato tenendo conto di una serie di fattori, tutti collegati tra loro: il riscaldamento di case, uffici e locali, ad esempio, è in molti casi obsoleto, quando non addirittura con camino o stufa a legna. Un forte incentivo, anche una tantum, per la sostituzione degli impianti potrebbe avere ripercussioni positive sul mediolungo periodo, insieme a nuovi piani viari per garantire la prosperità di un polo logistico di grande importanza strategica e la tutela dell’aria (e, di conseguenza, della salute dei cittadini). La tutela dell’ambiente, però, passa anche dal capitolo rifiuti urbani: anche a Piacenza, recentemente, si è potenziata la raccolta differenziata porta a porta, che si è estesa al centro storico. Dal prossimo 21 ottobre, inoltre, si raccoglierà, anche in centro, oltre a carta (contenitore giallo) plastica e barattolame (contenitore blu) e indifferenziato (contenitore

grigio) l’organico. Con un aumento della raccolta differenziata i rifiuti che possono essere riciclati aumentano, a scapito dell’indifferenziato (che sarebbe destinato inevitabilmente all’inceneritore). Si stima che l’indifferenziato diminuirà dalle oltre 32mila tonnellate del 2016 alle sole 26.700 a fine 2019, con un calo del 18%. Un’ottima notizia sia per l’ambiente che per la qualità dell’aria. Piacenza potrà vincere la sfida

sulla qualità dell’aria, in conclusione, solo se saprà cogliere come un’opportunità una nuova visione rispetto alla mobilità e ai trasporti di merci e persone, alla produzione di energia, sfruttando anche le fonti di energia rinnovabili, e alla raccolta dei rifiuti, magari riconvertendo l’inceneritore in un impianto di riciclaggio, tendendo ad una virtuosa “economia circolare”.

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