Giovedì 26 marzo 2020
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SMART WORKING, PASSATEMPI E OCCASIONI PER IMPARARE. SI VIVE (BENE) ANCHE IN CASA
L
’emergenza sanitaria in corso può aver “stravolto” il nostro consueto stile di vita: non si può uscire di casa se non per ragioni lavorative, per la spesa o per necessità urgenti, bisogna evitare i luoghi affollati e non si può più fare “un giro” (limitazione particolarmente difficile da accettare a cuor leggero a Piacenza, con la bellezza del suo territorio e delle sua valli). Ma il vivere “in casa” non deve essere vissuto necessariamente come una limitazione o un momento di malinconia o noia: tra smart working (o lavoro agile, fatto a distanza tramite computer), momenti per fare quei lavoretti sempre rinviati, e occasioni per imparare cose nuove, grazie anche alle numerosissime iniziative che si sono attivate recentemente, la “chiusura” può essere un modo per rallentare le nostre vite frenetiche, e prepararci al meglio per riprendere quando finirà l’emergenza, con una nuova consapevolezza anche su ciò che importa davvero. Il lavoro nobilita, come si sa, e se l’azienda in cui si lavora di solito è chiusa, forse sarà comunque possibile continuare a lavorare con lo smart working, ovvero il lavoro agile. Si tratta di una pratica forse poco conosciuta in Italia ma ampiamente diffusa in moltissime parti del mondo, a cominciare dalla Silicon Valley americana. L’idea di fondo è molto semplice: invece di ragionare in termini di orari giornalieri e settimanali, uffici, traffico, pause caffè, con lo Smart Working il lavoro si può fare, in base ad obiettivi, comodamente dal proprio computer a casa, senza dover andare in ufficio, stando ore e ore alla scrivania. In particolare molte azien-
de possono permettere ai propri dipendenti di collegarsi a piattaforme digitali, in grado di gestire il lavoro quotidiano anche da casa. In un ufficio, d’altro canto, la quasi totalità del lavoro viene svolta davanti ad un computer: con lo Smart Working il lavoro “si porta” a casa. Ovviamente non tutti i lavori possono essere fatti da casa (si pensi alle mansioni che implicano un contatto con il pubblico). In questi casi, però, si può sempre informarsi e imparare, magari sviluppando una vechia idea su cui non si ha mai tempo di ragionare, anche per rendere il proprio lavoro quotidiano, quando riprenderà, più facile ed efficiente. Le idee, infatti, non vanno mai in quarantena (e sono sempre utili). Stando sempre a casa, inoltre, si avrà molto più tempo libero, che si può usare, ad esempio, per leggere: può sembrare un consiglio molto “inflazionato” ma la lettura è un ottimo passatempo, ed arricchisce mente e spirito. Non bisogna però “limitarsi”: lettura non è solo leggere un lungo romanzo di 587 pagine, ma anche i propri fumetti preferiti, oppure qualche vecchio giornale. Per chi preferisce lavorare con le mani, poi, ci sono tutti quei piccoli lavori sempre rimandati, dai quadri da appendere, ai muri da stuccare, fino alle piccole riparazioni. Non mancano, poi, i giochi di società, i puzzle, i disegni e tante altre attività da fare anche con i bambini. Ma il tempo da passare chiusi in casa, grazie anche alle nuove tecnologie, può essere usato anche per imparare cose nuove: a semplice titolo d’esempio (se ne potrebbero fare migliaia) una buona idea arriva dalla Biblioteca Digitale Mondiale dell’UNESCO, che recentemente ha
dato il libero accesso a tutti, gratuitamente ai suoi documenti. Tra mappe antiche, fotografie d’epoca, manufatti da museo, pergamene e migliaia di altri oggetti, la Biblioteca, gestita dall’UNESCO e dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America, è un vero e proprio scrigno di conoscenza. Si contano quasi 20mila contenuti, che provengono da ben 193 paesi, e che sono datati dall’8.000 a.C. a oggi. Sempre con le nuove tecnologie, inoltre, anche le relazioni sociali possono continuare, con social network, telefono, whatsapp, videochiamate, si può restare in contatto, senza muoversi da casa.