Anno 4 - Numero 06
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opo 14 anni, ecco l’opera più amata dagli appassionati del bel canto. Ancora la grande lirica protagonista al teatro Municipale di Piacenza, con uno dei titoli più amati dagli appassionati di questo genere musicale. Dopo 14 anni torna infatti “Lucia di Lammermoor”, il titolo più popolare di Gaetano Donizetti, considerata una delle opere più rappresentative del melodramma romantico e una delle prove vocali più suggestive del repertorio lirico. In scena il 26 febbraio alle 20 e 30 e il 28 febbraio alle 15 e 30, l'opera, accanto alle grandi prove di gesto e perizia tecnica a cui sono chiamati gli interpreti vocali, si avvale di una scrittura orchestrale ricchissima ed efficace a raffigurare il paesaggio scozzese e l'ambientazione prevalentemente notturna già insita nel romanzo originario di Walter Scott. La doppia rappresentazione è anticipata, domenica 21 febbraio alle 17, dall’appuntamento ai Teatini con “In ..canto d'opera promosso dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con l'Associazione musicale “Nel pozzo del giardino”. In tale occasione verrà presentata l'opera Donizetti, e il maestro Marco Beretta accompagnerà al pianoforte giovani cantanti che interpreteranno le arie più celebri dell'opera donizettiana. La doppia rappresentazione del 26 e del 28 febbraio, è frutto di una coproduzione tra Fondazione Teatro comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Regio di Parma e Teatro dell'Opera Giocosa di Savona, riprende un allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi dedicato al lavoro del geniale scenografo Josef Svoboda a dieci anni dalla morte. Autore di oltre settecento spettacoli per teatri quali il
Giovedì 18 febbraio 2016
“Lucia di Lammermoor” torna al Municipale
Metropolitan di New York e il Covent Garden di Londra, Svoboda è considerato un maestro delle luci e delle illusioni sceniche ed è stato fra i primi utilizzare la proiezione video in campo operistico. L’allestimento di Lucia di Lammermoor, uno dei suo lavori più celebri in Italia, è stato ricostruito e messo in scena con la regia di Henning Brockhaus. Svoboda aveva
immaginato per l’opera di Donizetti scene di notevole suggestione poetica che sono state fedelmente ricostruite a Jesi da Benito Leonori, già allievo e collaboratore dell’artista boemo. Rispetto all’edizione originale, il nuovo allestimento dell’opera prevede nuovi costumi e nuove luci, e, inoltre, una regia – ha spiegato Henning Brockhaus – “meno realistica e più onirica,
per rendere appieno il complesso mondo di Lucia. La protagonista ama e vive le sue emozioni con pienezza in un mondo di uomini che vivono in maniera unilaterale, pensando solo alla vendetta e alla brama di potere; Lucia viene condotta alla follia da inganni e giochi politici, ed è una figura ancora attuale e contemporanea”.