Giovedì 14 maggio 2020
NUMERO ONLINE
S
CELEBRANDO LA VITA CONTRO IL VIRUS VERSO LE RIAPERTURE
i avvicinano sempre più le date di riapertura dell’Italia, dopo la partenza della Fase 2, di convivenza con il coronavirus. È stato un difficile periodo per tutto il paese, che è partito lo scorso febbraio con la scoperta del primo caso positivo al nuovo coronavirus, che aveva già colpito in Cine, con epicentro nella metropoli di Wuhan, all’inizio dell’anno. Un virus senza vaccino, sena una cura, in grado di creare complicazioni, soprattutto nei soggetti anziani e più deboli. In pochi giorni in Italia sono stati trovati centinaia di casi positivi, che hanno portato a circoscrivere dapprima delle “zone rosse” nel territorio del lodigiano, vicinissimo e molto legato a Piacenza, per poi estendere le “chiusure” a tutta la nazione. È stato un periodo difficile, con libertà limitate e spostamenti consentiti soltanto per effettive necessità. Alto il prezzo che si è pagato in termini di vite umane: oltre 30mila persone sono state portate via dal virus, strappate alle proprie famiglie senza nemmeno poterle salutare. Anche Piacenza è stata colpita duramente dal coronavirus, con centinaia di vittime. Una ferita che ancora segna profondamente il territorio piacentino, che si è impoverito di tante personalità, istituzionali, ma anche di comuni cittadini, spesso anziani, che però sono uno dei grandi patrimoni della nostra vita. Grazie alle misure di contenimento e all’eroico lavoro di medici e infermieri, però, il contagio, sebbene non ancora esaurito, ha
passato il suo “picco” e lo scorso 4 maggio è iniziata una “Fase 2” che vedrà tutti noi impegnati nella convivenza con il coronavirus. Sarà una vita molto diversa rispetto a prima del virus: le mascherine sono ormai di uso comune e sono entrate nelle nostre giornate come oggetti quotidiani, sappiamo che non potremo organizzare feste e ritrovi, per evitare assembramenti di persone, mentre i ristoranti, i bar dovranno funzionare in modo molto diverso. Per quanto riguarda le riaperture, dal 18 maggio, in Emilia Romagna riprenderanno attività commerciali, negozi, ma anche ristoranti, bar, estetisti, parrucchieri. Moltissimi torneranno al lavoro consueto, con nuove precauzioni e con una attenzione molto diversa rispetto al periodo prima del virus. Dal 18 maggio ci sarà anche la ripresa delle Messe nelle Chiese (sempre con specifiche regole) che si sono potute seguire negli ultimi mesi soltanto via web o tv. Il periodo che stiamo vivendo vede ingressi contingentati, obbligo di mascherine e di guanti, necessità di lavare spesso le mani, evitando i contatti con naso, occhi e bocca. Non possiamo incontrare chi vogliamo quando vogliamo (le uniche eccezioni, con le dovute precauzioni, sono per i congiunti e gli affetti stabili). Abbiamo in queste settimane imparato ad adattarci a questo nuovo stile di vita, che ci accompagnerà ancora per un po’ di tempo, almeno fino alla scoperta di una cura efficace o del
vaccino. Tutti noi da questa difficile esperienza abbiamo riscoperto l’importanza di ogni vita, abbiamo capito anche che molte cose date per scontate, come un aperitivo con gli amici, o una passeggiata in mezzo alla gente, ammirando le vetrine in centro, non lo sono. In un mondo lanciato “ai mille all’ora” in cui si pensava quasi di essere invincibili ci siamo ritrovati fragili, talvolta impauriti, ma, forse, abbiamo ricominciato ad ascoltare la nostra anima, e ammiriamo la forza della vita in tutti gli operatori della sanità, nei medici, nelle persone che non hanno mai mollato in questi momenti così complicati, in tutti coloro che vogliono continuare a vivere e sognare, onorando così nel modo migliore chi non c’è più. Ed è questa forza, questa vita, che un giorno ci porterà a gridare “il virus è sconfitto”.