Accademia Italiana Domenico Cimarosa
Aversa, dalla piazza alla storia Quattro itinerari per scoprire la cittĂ
Associazione Gaetano Parente
Indice INTRODUZIONE di Salvatore Palladino
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PRESENTAZIONE di Enzo Maiorca
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1° ITINERARIO -- INTRODUZIONE -- ITINERARIO
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2° ITINERARIO -- INTRODUZIONE -- ITINERARIO
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3° ITINERARIO -- INTRODUZIONE -- ITINERARIO
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4° ITINERARIO -- INTRODUZIONE -- ITINERARIO
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Introduzione Salvatore Palladino
L’espressione Bene Culturale nell’ultimo mezzo secolo, ha acquisito una definitiva evoluzione ed affermazione, spostando di fatto l’interesse degli occasionali fruitori del bello dai luoghi solitamente statici, prima tra tutte le esposizioni museali, al tessuto connettivo delle testimonianze culturali e persino al territorio, nella sua complessità urbanistica ed ambientale. L’affermazione di tale terminologia ha fatto sì che l’espressione non indica più solamente l’opera d’arte in senso stretto ed in relazione al valore estetico e di mercato dell’oggetto, ma arriva a comprendere ogni attività creativa dell’uomo che è anche testimonianza del passato che si riflette sull’esistenza umana, arrivando a chiarire il legame tra questa e l’ambiente naturale. Culturale così, è terminologia che indica tutto ciò che fa parte di un patrimonio storicoartistico, depositario di valori per una determinata realtà geografica, ragione per cui esso deve essere conservato e tutelato. Nella prospettiva dell’affermazione di questa nuova concezione, Aversa è diventata nella sua interezza Bene Culturale da difendere, da tutelare, da trasmettere. Sono queste le sole finalità che l’Accademia Italiana Domenico Cimarosa e l’Eco di Aversa si propongono con la presente pubblicazione.
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Presentazione Enzo Maiorca
Attraverso quattro itinerari che s’irradiano da Piazza Marconi (più nota come Piazza Mercato), cuore pulsante della Città Normanna, l’Accademia Italiana Domenico Cimarosa propone ai visitatori percorsi nella Storia e nell’Arte di Aversa soffermandosi non solo sulle note testimonianze artistiche e architettoniche di destinazione religiosa, ma anche offrendo alla loro attenzione quei particolari o quei siti che normalmente sfuggono all’osservazione e alla fruizione anche perché non sempre risultano facilmente accessibili. Secondo una scansione temporale predefinita (la rigidità degli orari è dovuta alla necessità di non intralciare le funzioni religiose), il visitatore sarà in grado di scegliere autonomamente il percorso a lui più congeniale. Ci si accorgerà così che Aversa, oltre a essere ricca di splendide chiese, possiede angoli urbani di assoluta suggestione, un inquietante Museo Criminologico, Palazzi al cui interno è stato deciso il destino di interi Regni. L’Accademia Italiana Domenico Cimarosa, associazione sempre attenta a cogliere le istanze culturali del territorio, intende quindi offrire al visitatore occasionale, al concittadino curioso, all’appassionato, allo studioso, una mattinata all’insegna della scoperta dei tesori della propria Città al fine di sentirla più propria e più amata.
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Primo Itinerario Sancte Paule at Averze Stefania Abate e Dinella Milano Introduzione Dall’antica Piazza delle Erbe, entreremo nel vero cuore dell’antica Averze. Inizieremo con la visita ad una graziosa esedra (Palazzo Vitale) per poi portarci, perco rrendo una viuzza che quasi d’incanto ci mostra l’antichissima Porta Carrese, in Piazza Plebiscito dove saremo letteralmente circondati da chiese (San Domenico), palazzi (Palazzo della Pretura e Palazzo Azzolino) e gustose testimonianze architettoniche (Sedile di San Luigi, bifore, granai). Infine, lasciandoci a destra la mole mestosa del Seminario Vescovile, andremo ad apprezzare la grandiosità del Duomo dedicato a san Paolo e ad ammirare i tesori custoditi all’interno del Museo Diocesano. Itinerario Partendo da Piazza Marconi, conosciuta anche come piazza mercato proprio perché lì si teneva il mercato del sabato, un tempo era occupata dal monastero di S. Girolamo delle Clarisse, risalente alla fine del secolo XV demolito nel 1924. Oggi si può osservare un grosso edificio moderno squadrato e bianco che ingloba l’antico complesso monastico. Continuando verso via Carrese lungo l’omonima porta normanna si giunge in Piazza Plebiscito dove possiamo osservare la maestosa Chiesa di S. Domenico del XIII secolo.
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I lavori di costruzione del complesso monastico con l’attigua chiesa cominciarono sul finire del 1200 per volere degli Angioini. Nulla resta della sua configurazione architettonica originaria modificata dalle trasformazioni tardo-barocche. Il chiostro, di forma quadrata con archi a sesto acuto e coperto con volte a crociera, è l’unica parte ancora medievale. Nel corso degl’anni, il complesso dei Predicatori è stato oggetto di numerosi danni, provocati oltre che dai tremendi terremoti anche da numerosi furti. Sul lato nord della chiesa si erge il Sedile di S.Luigi. Il sedile di S. Luigi sorse nel X secolo. Nel seggio, come in tutti gli altri seggi della città, i nobili del Medioevo si riunivano per discutere e per amministrare la giustizia; quest’ultimo fu restaurato nel 1692. Oggi è l’unico monumento in grado di testimoniare gli antichi privilegi goduti dalle famiglie nobili aversane. Nel settecento, la rivoluzione portò via i privilegi della nobiltà aversana, e il sedile fu abbandonato. Oggi, il sedile, tranne il portale in tufo grigio scuro del XII secolo, si presenta strutturato su tre archi a tutto sesto, questi poggiano su tre maestosi pilastri. Tutto il complesso è stato realizzato in piperno. Le volte che coprono il piccolo portico sono a vela e le decorazioni in stucco, che una volta lo abbellivano, erano in stile barocco. Proseguendo lungo il lato sud della chiesa di S. Domenico si arriva in Piazza Normanna dove erge il maestoso Seminario Vescovile di Aversa; l’origine va fatta risalire al 1566 con il vescovo Balduino de Balduinis. Affiancato al Seminario sorge la Cattedrale. Il Duomo di Aversa dedicato all’apostolo Paolo, fu edificato nel secolo XI, i lavori iniziarono nel 1053 per opera del principe normanno Riccardo I e completati dal suo successore Giordano nel 1090, al tempo del vescovo benedettino Guitmondo. A più riprese fu trasformato e arricchito nel corso dei secoli sia nella fabbrica che nelle suppellettili. Tesori d’arte normanna sono: il Deambulatorio, che gira attorno al presbiterio, e la cupola ottagonale; mentre l’Interno barocco, capolavoro di Carlo Buratti, rende armoniosi gli stucchi dorati con il seicentesco tempietto della Santa
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Casa di Loreto e l’Altare maggiore, realizzata sul disegno del Vanvitelli. Nell’ampio deambulatorio è allestito il Museo Diocesano dove le opere del Tesoro del Duomo sono valorizzate nella loro sede originaria, con una dignità rispettata, facendo recuperare ai fedeli-visitatori i valori dello spirito e della cultura. Sono da ammirare: lastre marmoree come “S. Giorgio col drago” (XI sec.), trittici quattrocenteschi come “S. Michele” ed il capolavoro di Angiolillo Arcuccio “S. Sebastiano con Aversa del ‘400”, codici liturgici come il “Breviario aversano” (incunabolo del 1499); argenti come il “Reliquiario della Sacra Spina” (XVI sec.) e il busto settecentesco di “S. Sebastiano” del Vaccaro; tele come la Madonna del Gonfalone, capolavoro di Francesco Solimena (1710).
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Secondo Itinerario Urla di vita tra silenzi d’arte Emilia Bianca di Lucca e Anna Tessitore Introduzione Da Piazza Mercato, percorrendo via Seggio, una strada ricca di fastosi palazzi, splendidi portali ed elementi di arredo urbano d’epoca antica, giungeremo al trecentesco complesso francescano di Sant’Antonio. Da qui, dopo esser entrati in Palazzo Golia, che ospitò Giuseppe Garibaldi, devieremo a sinistra e lasciatoci sulla destra lo storico Palazzo Ventignano-Della Valle e la graziosa chiesetta di San Rocco, giungeremo all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario dove avremo modo di visitare l’inquietante Museo Criminologico e apprezzare un’inedita veduta del centro storico di Aversa. Itinerario Partendo da Piazza Marconi ci dirigiamo lungo Corso Umberto I, più comunemente conosciuta come via Seggio, all’incrocio con via Cirillo, osserviamo due bellissime colonne di epoca classica. Sulla stessa strada al n. 112, incontriamo il bel Palazzo De Fulgore. Questo palazzo è stato costruito nel 1550 e presenta un portale in piperno, da cui si accede al cortile interno su cui si apre un loggiato a duplice ordine di tipica impronta cinquecentesca. Procedendo lungo Corso Umberto troveremo, a destra, la facciata laterale della Chiesa di S. Antonio. Il complesso monastico di Sant’Antonio al Seggio risale al XIII secolo. La chiesa, che conserva ancora tracce della sua originaria struttura, rappresenta uno dei primi esempi di architettura gotica in Campania, testimonianza viva dell’aggiornamento culturale che animò Aversa nella fase
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medievale. Sul finire del ‘500 la fabbrica fu largamente rimaneggiata così come nel ‘700.. La chiesa possiede un eccellente patrimonio pittorico. Merita almeno un accenno il chiostro, che conserva ancora gli originari archi a sesto acuto, e il campanile in tufo. Uscendo dalla chiesa troviamo più avanti un edificio d’importanza storica, Palazzo Golia, che, come ricorda una lapide apposta sulla facciata di stile eclettico tardo ottocentesco, nel 1860 ospitò Giuseppe Garibaldi. Svoltando per Via Sant’Andrea osserviamo sulla destra il Palazzo della Valle, celebre per aver ospitato nel 1734 Carlo III di Borbone prima del suo arrivo a Napoli; lo ricorda una lapide apposta sulla parete orientale. Sul percorso incontriamo la chiesa di S. Rocco sulla cui facciata osserveremo una lapide devozionale in maiolica che ricorda il colera del 1854. Giungendo in Piazza Innico Caracciolo troviamo l’ingresso principale dell’O.P.G. al cui interno vi è il suggestivo Museo Criminologico, in assoluto il primo Museo Storico ancora funzionante allestito in un Istituto Psichiatrico Giudiziario. Nell’O.P.G. di Aversa erano conservati oggetti che un tempo costituivano un piccolo museo allestito per volere di Filippo Saporito, Direttore dell’Ospedale. Di questo museo non vi sono testimonianze scritte, né fotografie, l’unica prova consiste in una targa di alluminio, recante la scritta «museo criminale». Nel 1995 si è proceduti ad una prima fase di classificazione dei reperti e alla scelta del locale dove allestire il museo. La scelta degli spazi allestitivi è caduta su un salone posto al primo piano. Nella raccolta oltre che vecchi apparecchi per l’elletroshock, letti di contenzione, utensili e opere di detenuti, si trovano anche il pianoforte su cui si dilettava la contessa Bellentani, fotografie e reperti che narrano la storia di questo glorioso istituto. Inoltre, abbelliscono il tutto alcune preziose tele di Giovan Battista Lama, ritenuto allievo di Luca Giordano.
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Terzo Itinerario Alla Publica Platea Antonietta Boccagna e Edvige Turco Introduzione Da Piazza Mercato, l’itinerario inizia con la visita all’esedra di Palazzo Vitale. Di qui proseguendo per via Castello, sosteremo alla graziosa Chiesa di S. Maria del Popolo dall’interessante pavimento maiolicato. Passando davanti alla Chiesa delle Cappuccinelle, il percorso termina in corrispondenza dell’antico centro commerciale normanno (publica platea) con la visita della Chiesa di S. Maria a Piazza, una delle più antiche parrocchie di Aversa. Nello stesso sito potremo ammirare la poderosa mole del Castello Aragonese. Itinerario Il terzo itinerario parte dall’attuale piazza Marconi. La piazza nasce nei primi anni del Novecento in seguito a numerose modifiche attuate su quest’insula di fondazione normanna, comprendente la chiesa di Santa Croce e l’annesso complesso conventuale di S. Grolamo, realizzato nel XV secolo, lì dove nel XII secolo sorgeva il palazzo di Riccardo II. Sul lato sud della piazza si erge la modesta facciata del Palazzo Moles-Giuliano-Vitale. La fabbrica mostra elementi di costruzione conquecenteschi, settecenteschi e di primo novecento. Al 1700 si riporta la costruzione di una pregiata esedra in stile rococò, che conclude la terrazza in fondo al giardino. Nel 1998 detta esedra venne restaurata e purtroppo ricoperta da errati interventi di tinteggiatura che hanno eliminato quasi del tutto gli succhi settecenteschi, facendo perdere così l’effettivo disegno di luci e
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ombre che il gusto rococò gli offriva. Spostandoci verso piazza Normanna si incontra sul lato sinistro quasi di fronte al Seminario un edificio a due livelli, un tempo di pertinenza del convento domenicano posto alle sue spalle, e caratterizzato all’esterno da un edicola in stucco di gusto barocco e da un interessante meridiana. Percorrendo la strada cosiddetta ruga castelli, che si apre in fondo sul castello aragonese a destra, e la chiesa di Santa Maria a Piazza a sinistra, si incontrano due facciate tardo barocche corrispondenti l’una alla chiesa di Santa Maria del Popolo, e l’altra alla chiesa del convento delle cappuccinelle. La chiesa di Santa Maria del Popolo, oggi sconsacrata, sorge nel 1567 come piccola cappella denominata del Monte della Pietà, nel 1599 la chiesa fu trasferita alla congraga di S. Maria del Popolo, al 1740 risale il campanile e dopo pochi anni la ralizzazione del pavimento in piastrelle maiolicate di gusto vaccariano. Una volta estinta la confraternita che la deteneva in possesso, la chiesa fu utilizzata per usi non sacri. A lato di Santa Maria del Popolo proseguendo lungo la via si incontra la Chiesa delle Cappucinelle, In fondo alla strada si apre Piazza Trieste e Trento. Qui si affacciano il castello Aragonese e la Chiesa di Santa Maria a Piazza. Il castello fu fatto costruire tra il 1456-1457 da Alfonso I d’Aragona, la fabbrica di forma quadrata presentava nel ‘400 quattro torri angolari con merlature, si sviluppava su quattro livelli più un sottopiano ed aveva tutt’intorno un profondo fossato. Nel corso dei secoli la struttura è stata modificata e rimodernata più volte. Dopo il terremoto del 1980 che lo distrusse completamente venne chiuso per essere riaperto sono negli anni ’90, per lavori di consolidamento e restauro che sono terminati nel 2002; oggi è sede della Scuola di Polizia Penitenziaria. Alla sinistra del castello si mostra in tutto il suo splendore la chiesa di Santa Maria a Piazza, uno dei pochi sopravvisuti esempi di architettura ed arte medievale ad Aversa. Questa chiesa è considerata una delle più antiche della città, il suo nome in origine era Santa Maria de Platea per indicare forse la piazza sulla quale sorgeva. Oggi a tre navate,
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coperta con soffitto a capriate e mostra al suo interno una interessante decorazione ad affresco di gusto e stile trecentesco, con importanti esempi di pitture di scuola giottesca e cavalliniana.
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Quarto Itinerario Intra Moenia Angela Di Foggia e Maria Galluccio Introduzione Anche l’ultimo interessante itinerario inizia con la visita all’esedra di Palazzo Vitale. Di qui ci recheremo alla Chiesa di San Nicola, antica Parrocchia Normanna; dopo la sosta presso la pregevole Chiesa dell’Immacolata Concezione, daremo uno sguardo alla turrita Porta San Nicola, di età angioina, per poi inoltrarci in un vicoletto che costeggia un tratto ancora evidente delle mura della Città Medievale. Nel tornare, attraverso via Drengot, giungeremo a Palazzo Parente, casa Natale di Gaetano Parente, primo sindaco di Aversa dopo l’Unità d’Italia nonchè incomparabile storico e cultore delle cose patrie. Itinerario Dopo la visita all’esedra di Palazzo Vitale, attraverso il tortuoso vico Volturno ci recheremo alla Chiesa di San Nicola, antica Parrocchia Normanna. La chiesa, documentata dal 1132 fu profondamente trasformata nel XIII secolo, su impulso della dinastia angioina. In essa è conservata una scultura lignea di un Cristo in Croce, databile ai primi del 300. Nel primo Settecento, fu riconfigurata rispettando alcune strutture gotiche, testimonianza del patronato di Carlo I d'Angiò. In seguito più volte rimaneggiata, ha subito il consolidamento delle coperture nei primi anni del Novecento e, nuovamente, nell’ultimo dopoguerra, quando fu rifatto sui due moduli orientali della navata centrale un solaio in putrelle e tavelloni, decorato con un trompe l’oeil a riquadri che contorna una tempera su intonaco del 1947 di L. Torelli.
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Uscendo dalla chiesa e proseguendo lungo via san Nicola, ci imbattiamo nella graziosa chiesa dell’Immacolata Concezione. La chiesa fu costruita, dal 1582, prope muros civitatis, presso la porta di S. Nicola. Durante il secolo successivo, si arricchì di elementi di pregio, alcuni dei quali tuttora esistenti, come il soffitto ligneo cassettonato, l'organo e numerose tele. Nel Settecento, la facciata e l'interno furono rifatti da maestranze di sicuro mestiere, che conferirono loro una qualificata immagine tardo-barocca. Nel 1984 è stata oggetto di un intervento di consolidamento a cura del Provveditorato alle Opere Pubbliche. Usciti da questa chiesa ci dirigiamo verso il limite occidentale dell’antica cerchia muraria angioina; alla nostra destra passando per via Fuori le Mura, possiamo osservare la presenza della murazione urbana del XII secolo, di cui sussistono lunghi tratti; qui notiamo una torretta semicilindrica del baluardo normanno presso la demolita porta S. Nicola. Proseguendo ci inoltriamo verso la via più antica e nobile della città: via Drengot dove osserviamo numerosi palazzi appartenenti a famiglie nobili Aversane. Lungo la nostra passeggiata all’incrocio tra via Drengot e via Parente scopriamo una Ex chiesa e Conservatorio di Materdei la chiesina della Divina Pastora. La chiesina del 1598, il cui cantonale esterno nordoccidentale ingloba una tozza colonna con capitello classico di spoglio nel 1941 fu concessa alla congrega del Crocifisso, che la ampliò e la decorò. Attualmente, l'aula, utilizzata come deposito, è sormontata da due piani residenziali. Continuando lungo via Parente il nostro occhio cade sul bellissimo Palazzo omonimo dov’è conservata anche un’interessante lapide che menziona l’indimenticabile sindaco e cultore di Aversa: Gaetano Parente. Il palazzo Parente si configura come un vasto edificio di impianto rinascimentale, estesamente riconfigurato in chiave storicistica alla metà dell'Ottocento ed ulteriormente incrementato nei primi anni del Novecento. Nel 1854, per
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iniziativa di G. Parente fu realizzata la qualificata facciata, caratterizzata, al piano terra, da un motivo di grosse bugne di stucco, con tutta evidenza sovrapposte ad una pi첫 antica struttura, e, al primo piano, inquadrato da lesene neocinquecentesche, da balconi con tavoloni di piperno, ornie profilate e cimase orizzontali, sempre di stucco. Il secondo piano costituisce, probabilmente, il prodotto della trasformazione, nei primi anni del Novecento, del preesistente granaio.
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Associazione Gaetano Parente Via Gaetano Parente, 81031 – Aversa (Ce)